La sento gridare e smaniare dietro la porta, spero
che non faccia atti inconsulti. Cammino preoccupato per
l’appartamento, non so proprio cosa succederà!
Non voglio che finisca, sono innamorato di lei e
le voglio bene!
Sono disposto a qualsiasi cosa pur di non
perderla!
Mi accosto alla porta e busso leggermente….
“Cara… ti prego… farmi entrare…”.
Ripeto la preghiera più e più volte, poi sento
girare la chiave, si è sistemata un po’, il suo viso è ancora
tutto arrossato, si è messa un filo di rossetto ed ha arieggiato la
stanza.
Entro e mi butto in ginocchio…
“Cara perdonami, sono disposto a tutto… pur di
ottenere il tuo perdono…”.
LEI:
Bussa e mi implora di aprire, pulisco il mio amico
e lo rimetto a dormire sotto la biancheria nell'armadio, apro la finestra e cambio l’aria… c’è un tale odore di femmina in
calore…!
Mi pettino e mi do del rossetto.
Apro e lo lascio entrare e lo ascolto con aria
sdegnosa, avrei dovuto far l’attrice….
“Resterò con te ad una sola condizione…”.
“Si… si… accetto tutto…!”.
Aspetta di sentirla… povero ingenuo…!
“Mi hai fatto soffrire… mi hai umiliata…
voglio ripagarti con eguale moneta, ti farò le corna… e dovrai
essere al corrente e consenziente… poi riprenderemo come prima…”.
Quest’ultima parte del discorso è solo per
indorare la pillola!
“Ma… ma… non è la stessa cosa…”.
“Prendere o lasciare e ti devi decidere adesso”.
“Ma con chi lo farai…?”.
“Che importanza ha saperlo adesso…? Qualcuno
sarà…!”.
E’ pallido… impaurito… mi fa pena ma non
demordo… ormai siamo in ballo….
“E inoltre mi fai una dichiarazione che mi hai
tradito e che mi autorizzi a renderti la pariglia, non si sa mai…!”.
E’ con le spalle al muro e lo sa, tituba ancora
alcuni minuti e poi….
“Va bene…”.
Gli porgo un foglio e penna.
“Scrivi!”.
Poi la ciliegina sulla torta.
“A proposito di Gino…”.
Lui si aspetta che io cominci una tiritera contro
l’amico e prova a difenderlo.
Altro errore!
“E’ un buon ragazzo… è il mio miglior
amico…”.
“Il tuo miglior amico! Che non avrebbe nessuno
scrupolo a entrarmi nelle mutandine…”.
“No… lui non mi farebbe mai una cosa del
genere…”.
“Sei un ingenuo...”
“No... non mi farebbe mai un torto! E' il mio
miglior amico...”
“Ora che lo difendi… te lo voglio dimostrare
che se potesse ti tradirebbe e se non dovesse essere come dico io,
ebbene… cancelliamo tutto… sei d’accordo?”.
Il poverino ha fiducia nel suo amico… povera
anima pura!
“Si…”.
“Fammi pensare un attimo…”.
Faccio finta di pensarci su per alcuni minuti, lui
mi gira intorno come un cagnolino….
“Si, facciamo così… ora gli telefoni… lo
inviti fuori a cena… con noi… diciamo da Pino alle otto…
passiamo noi a prenderlo, elegante… gli dici, poi berremo qualcosa
qui a casa nostra, il motivo? Si, dobbiamo inventare un motivo
credibile, ma si! Gli otto mesi di matrimonio, …sai che
anniversario di merda! Allora… io faccio qualche smanceria e
accetto le sue eventuali avance, tu sei all'oscuro e forse
consenziente, se ci prova… io lo lascio fare e tu zitto.
D’accordo…? Poi vediamo, io e lui saliamo, mi mette le mani un
po’ dappertutto, si… si … sarà così… inutile che tu fai di
no con la testa, tu metti la macchina in garage, poi sali e ci dici
che devi assolutamente tornare al ristorante , hai dimenticato il
portafoglio… o il telefonino o la carta di credito…decidi tu… o
ti ha chiamato tua madre… e devi assentarti, esci, lui ritorna alla
carica… io lo lascio fare… e quando ritorni… diciamo un’oretta…
te ne darò le prove…”.
Lui ora è pensieroso, probabilmente non si fida
più tanto del suo amico.
Insisto.
“E se è come dico io, lui è fuori dal
contratto che abbiamo fatto… d’accordo?”.
Fa si con la testa.
“D’accordo?”.
Voglio sentire il suo assenso.
“Va bene…”.
Si gira e fa per allontanarsi.
“Franco…? Vieni un po’ qua…”.
Lui cerca di svicolare…
Lo raggiungo e lo giro verso di me, la mia
impressione era giusta…!
“Franco… ti sei eccitato! Ti sta tirando… a
pensare a tua moglie che scopa con il tuo miglior amico, sei un vero…
maiale! Prima non ti tirava a vedere tua moglie nuda e adesso che
immagini che mi scopa, che me lo mette nella figa e magari anche nel
culo… vero? Dai... fai vedere che è vero…!”.
LUI:
Che giornata infernale… che mi succede?
E’ vero… la immagino a gambe aperte con Gino
che la scopa o mentre gli succhia il cazzo e invece di essere geloso
a morte mi tira il cazzo da morire. Che figura…!
Lei mi strattona... mi tira per la cinta dei
pantaloni, mi apre la cintura, la zip e mi tira i pantaloni a terra,
gli slip mostrano il bozzo dell’erezione, mi abbassa anche quelli….
LEI:
“E guarda quanto gli tira…! Mai visto così…
e così ti piace immaginarmi che scopo con Tizio e Caio… vero? O
magari vuoi partecipare e mettermi in mezzo come la ragazza della
fiera? Va bene… per me va bene! Vuoi fare le porcate? Per me va
bene…! Anzi comincio subito…!”.
Prendo il suo cazzo in mano e lo scappello, scopro
il glande paonazzo e gonfio, mi inginocchio davanti a lui e lo
insalivo e poi comincio, lo tengo in bocca… con la destra gli meno
la pelle dell’asta… con l’altra mano gli accarezzo lo scroto e
poi raggiungo l’ano e con un dito lo violento.
Lo inserisco completamente e in breve sento gli
spasmi dell’eiaculazione, non ho mai bevuto il suo sperma, è ora
di cominciare, viene e mi riempie la bocca tanto che non posso
inghiottirlo tutto, parte mi scorre a lato, lui ansima come un
mantice, non gli ho mai fatto un pompino così!
Lo lecco… il suo lui si ritira lentamente e
abbassa la testa, io ho voglia… ma devo aspettare questa sera.
Più tardi gli faccio telefonare a Gino e lo marco
stretto per tutto il pomeriggio, non voglio dargli l’occasione di
mettersi d’accordo, è piuttosto giù di morale, gli faccio bere
qualche bicchierino e lo aiuto a prepararsi, vestito blu di seta
cruda, camicia bianca aperta sul collo, mocassini neri.
Per me… vestitino nero a tubo, sandali neri con
tacco e borsetta a portafoglio, nessun gioiello, sotto … un
perizoma nero di pizzo… e Chanel N5.
LEI: (ancora)
Usciamo verso le otto e passiamo a prendere Gino,
è tirato a fino anche lui, si è procurato dei fiori… orchidee che
mi offre con un piccolo inchino, io lo abbraccio graziosamente e lo
bacio sulla guancia… un po’ troppo vicino alla bocca, poi
raggiungiamo il locale.
E’ un locale di lusso, ottima cucina e piano
bar, ci sediamo in un tavolo d’angolo, tutti e tre sulla panca
imbottita… io nell'angolo fra di loro e comincio subito le grandi manovre, faccio finta di cercare una posizione più comoda e mi
avvicino a Gino, appena possibile appoggio il mio ginocchio alla sua
gamba, mi guarda sbalordito poi lo guardo sbirciare verso Franco,
questi osserva la sala.
Io sono allegra… frizzante, chiedo a Gino di
raccontarmi qualche storiella, brindiamo ripetutamente a noi…
ridendo delle sue facezie spesso poso la mano sulla sua coscia.
Questo fra una portata e l’altra, il servizio
come in quasi tutti i posti di classe è piuttosto lento, chiedo ai
miei cavalieri di farmi ballare.
Gino mi accompagna vicino al pianoforte dove c’è
una piccola piattaforma, mi stringe e io appoggio la mia guancia alla
sua e lascio che mi stringa, faccio la svenevole, sbaglio o qualcosa
si muove nelle parti basse? Mi tiene lì per un paio di balli in
modo che io non abbia dubbi sulla sua erezione poi mi riporta al
tavolo e mi cede a Franco.
Be… c’è da crederci? Anche lui ha una
erezione per niente nascosta, appena mi stringe me la fa sentire, mi
appoggio a lui e me la godo.
Quando mi accompagna al tavolo Gino si alza per
permettermi di raggiungere il mio posto, mi siedo sulla panca e mi
sposto fino ad arrivarci, nel frattempo il vestito si alza… si
alza, quando mi siedo mostro ai due uomini tutte le gambe.
Gino si siede con gli occhi fuori dalla testa,
continua a sbirciare Franco… questi sembra in trance.
Io rido ad ogni facezia… continuo nella mia
opera di seduzione, porto la mano sulla coscia di Gino e stavolta ce
la lascio, lui fa altrettanto con me, sento la sua mano calda
accarezzarmi le cosce… l’interno, poi raggiungere l’inguine e
toccarmi, ho uno scatto involontario e stavolta non fingo….
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