FINE PRIMA PARTE...(sospiro di sollievo?)
VITTORIO:
Appena entra rilevo l'odore. Odore di sesso, forte. E capisco che la puttana si è scopata il mondo, ma ormai mi sono adeguato.
Rabbia, gelosia e sconcerto sono relegati dentro, nel mio profondo.
E' mia figlia ma non è più la mia bambina, è una donna che usa la sua libertà. Forse non sa dire di no, forse è una puttana nata, ma è così che mi piaccia o no e non voglio cadere nel baratro della gelosia futile che non porta piacere.
La userò questa troietta.
Sarà lei a solleticare la mia libidine.
La userò e mi darà piacere, un piacere sottile ma che cercherò. E la scoperò... ogni notte...ogni volta che ne avrò desiderio. Avrò la sua gioventù, la sua carne giovane... la sua figa profumata e sempre pronta.
-Spogliati Patrizia e vieni vicino a me...-
Lei sul momento è stupita ma poi si adegua... butta gli abiti, toglie gli slip e mi raggiunge.
L'annuso.
-Hai leccato una donna? Sai di figa...-
Mi dice di si... leccato figa e culo.
Le metto la mano fra le cosce e trovo un fiume. Ora la sua bocca è a pochi millimetri dalla mia e ci beviamo il respiro.
-Racconta puttana... tutto e bene...-
Prendo la sua mano e me la metto sul cazzo. E' una torre di carne il mio cazzo, duro dall'eccitazione, duro nonostante io abbia scopato da poche ore.
La donna che ho scopato è Lucia, quella della sera precedente, l'ho goduta mentre il marito partecipava ad una partita di pesca.
-Raccontami tutto e poi ti dirò io di lei... di Lucia, della sua figa e del suo culo.. di come l'ho presa e di come godeva...-
Inizio a masturbarla, prima piano... poi sempre più forte, sul cazzetto duro che è diventato il suo clitoride o in lunghe carezze che faccio finire al suo buco fra le natiche. Sento morbido e arrendevole anche questo... fradicio.
La puttana si è fatta inculare...
Le chiedo se è così e lei conferma.
Le dico di continuare e lei mi racconta e il raccontare le fa rivivere gli orgasmi... mi dice della ragazza e dell'uomo, di come erano e di cosa hanno fatto.
Io chiedo dei suoi orgasmi... quanti e come erano? Tanti risponde... alcuni da perdere la testa. .
Continuiamo... io a toccarla e lei a menarmi, è evidente la nostra volontà di portare la conclusione di questo gioco più in là possibile, godere del crescere della eccitazione... tentare di gestirla...
Le dico che è una troia e lei dice che è vero.
Mi dice che sono un porco... un porco di padre e confermo anch'io questa verità.
Ogni tanto ci fermiamo e le nostre bocche si uniscono in baci furiosi. Usiamo labbra e denti... ci succhiamo la lingua e poi ricominciamo.
Lei mi dice dell'inculata e di come sentiva il cazzo arrivarle nello stomaco. Poi vuole sapere della mia scopata e io le racconto.
Le racconto che ho preso Lucia da animale, che volevo sfogare su quella donna la rabbia di sapere lei in giro a fare la puttana. Le racconto di come l'ho inculata senza molta preparazione, di rabbia e di come, nonostante questo, lei abbia goduto di ciò. Di come le ho colpito furiosamente le grosse natiche con schiaffi furiosi, e sulle tette e sul viso... e che lei ne avrebbe voluto ancora... e ancora...
Ora sto usando le dita nel suo culo, due che faccio penetrare fino al palmo e le chiedo...
-Qui... qui te l'ha messo? Puttana che sei? Qui? Dentro tutto fino ai coglioni...?-
E lei... inarcandosi mentre con le unghie mi stringe il cazzo.
-Si... porco! Lo sentivo sai? Mi bruciava tutto il culo con quel cazzo dentro che mi lavorava e lei... lei.... -
E' un orgasmo che la ferma... che le toglie la voce.
Non la lascio riprendersi e continuo... ora le dita sono tre.
-E lei...? E lei cosa faceva?
-Mi baciava quella puttana... mi rubava i gemiti dalla bocca mentre il suo uomo mi rompeva il culo...-
La giro sul fianco, la faccio piegare in avanti e le alzo la gamba. Il suo culo è fradicio... voglio leccarlo prima di incularla. Voglio succhiarlo, bere quello che ha all'interno. La prendo a la tiro a me... le spingo la punta della lingua dentro... su chio... e lei da puttana, quale è...
-Dallo anche a me....passamelo in bocca dai...-
La bacio e le do la mia saliva e il sapore del suo culo.
Ora la voglio...voglio venire e voglio godere di lei. Voglio sborrare nel culo di questa puttana, sarà la mia puttana!
Mia figlia sarà la mia puttana!
La rimetto sul fianco e le cerco il buco con la punta del cazzo. E' aperta, è malleabile... ma ciononostante faccio fatica, poi sento la cappella superare il muscolo anale e tutto è facile. Lei si lamenta... io le dico di masturbarsi, di strizzarsi il clitoride mentre la faccio e lei facendolo si rilassa; ora la sento spingere contro il mio cazzo che vuole penetrarla entrando fino al pelo.
La monto... spingo dentro di lei come un pazzo... la costringo sul ventre e continuo... le tengo alto il bacino con le mani per incularla meglio.
Siamo in piena frenesia.
Le sto urlando che la voglio, che le farò fare laputtana proprio per goderla di più dopo e lei urla di si... che lo farà per me.
Che farà tutte le sere latroia, che si farà scopare da uomini e donne e penserà facendolo al momento di dirmelo.
Mi svuoto nel suo culo.
E ci troviamo bagnati di sborra, di umore di figa, di sudore.
Dormiamo. Abbracciati.
PATRIZIA:
Siamo a Saint Maxime!!!!!!!!!!!
E' un bellissimo posto! Scruto il panorama... è qualcosa di stupendo! Ho fatto bene a mollare quel ... di Manuel e poi il mio paparino porco ora mi scopa di continuo. Mi scopa diverse volte al giorno... sembra inesauribile, figa e culo, bocca.
Qualcuno che lo fa, finalmente!
Da quando il nostro rapporto ha cambiato piega, va tutto eccezionalmente bene!
E poi c'è sempre il sole... in un giorno stupendo come questo molliamo in fretta il camper al nostro solito campeggio e ci addentriamo nella cittadina. Vittorio ha promesso di portarmi in un ristorantino sul mare dove venne anni fa.
Mangeremo del pesce crudo, il migliore del posto... mi ha detto che è afrodisiaco ma non sembra proprio che io e lui ne abbiamo bisogno!
Indosso un vestitino bianco e sandali alti, inforco gli occhiali da sole, afferro il mio cappello di paglia a tesa larga e lascio qualche messaggio ambiguo su facebook con il cellulare...
"A breve le foto con il mio nuovo fidanzato".
Lo faccio crepare Manuel! Giuro! Porto la fotocamera così faccio un po' di foto con mio padre da fargli vedere!
Mentre scendiamo lungo le stradine della cittadina, quelporco di mio padre mi palpa ilculo al di sopra del vestito. Lo sento strizzarmi le natiche una per volta e appena qualcuno passa distoglie lo sguardo e toglie la mano.
Vuole giocare sporco con me, lo sa che mi eccito in fretta.
In un vicolo il porco mi spinge contro il muro, ho le sue mani sotto il vestito e gli palpo bene il cazzo duro.
Cerca le mie tette e presto i miei capezzoli sono nella sua bocca, uno alla volta, me li morde forte il maiale mentre con la mano mi penetra sotto.
Ma cosa vuole fare? Vuole fottermi qui?
Lo sta tirando fuori... è pazzo! E io sono la sua degna figliola... pazza come lui! Sta sollevandomi una gamba per potermi fottere. Ora il suo cazzo striscia proprio contro la mia figa e mi sento sciogliere... lo striscia per bene lungo il mio spacco... mi fa gemere dalla voglia.
Poi... un rumore improvviso di passi sull'acciottolato del vicolo,
Ci rimettiamo a posto e scappiamo...
-Sei un porco... Vittorio. A momenti ci sorprendevano...-
-E allora? Ti sarebbe piaciuto che ci guardassero scopare... e poi non sanno che sei mia figlia, qui sono molto tolleranti con gli amanti... . Su... andiamo!-
-Mi lasci così...? A bocca asciutta?-
Stronzo di padre... non sa che cosa ho adesso fra le cosce? Un vero vulcano! Voglio essere fottuta... avere dentro un grosso cazzo duro.
-Si! Ti lascio a bocca asciutta! Dai, che ho prenotato il tavolo per le 13 e ho fame... forza bambina, andiamo.-
Io ho un padre stronzo... eccone la conferma.
Il posto in cui mi porta è bellissimo! Un ristorante su una grande terrazza bianca! Tavolini con tovaglie fresche di bucato, poltroncine imbottite... e una stupenda vista sul mare!
Ci accompagnano al tavolo e dopo poco un giovane ci porta i menù.
-Ma è bellissimo qui, Vittorio! Ci sei venuto con la mamma?-
-Beh... no!-
-E con chi ci saresti venuto? Racconta... porco!-
-Una donna di queste parti... Nadine, mi sembra. Una breve frequentazione... finita abbastanza in fretta...-.
-Brava a scopare la troia???-
Nota il mio lampo di dissenso.
-Si... ma non essere gelosa ora! Direi di si... brava a scopare, appassionata, ma forse sperava più in un rapporto uomo-donna dove ci fosse l'amore... la continuità di rapporti... -
Perchè mio padre deve darmi sempre risposte così complicate ed elusive quando si tratta dei fatti suoi? Dei miei parliamo con una certa nonchalance ma dei suoi? Sembra di cavargli le parole di bocca!
-E perché non vi siete visti più?-
-Mmm... è la vita... a me non andava di impegnarmi. Era un tipetto come te sai? Ma non ne parliamo...dai... -
Eccolo che scappa... non ci si riesce a levargli nulla, padre stronzo! Eppure mi piacerebbe sapere di lui... delle sue donne.
Consegniamo i menù al cameriere dopo aver ordinato un vassoio di ostriche e frutti di mare e una grigliata mista per entrambi. Sono curiosa di vedere se mangiare un'ostrica cruda è come dice il mio papino, se il sapore è quello di una figa di donna. E' una cosa da verificare .
Mi viene in mente la figa che ho leccato l'altra notte... Cazzo! Ma perché devo sempre bagnarmi così? E' una cosa indecente!
Il vassoio che arriva è imponente ed a portarlo è un altro ragazzo, un belfigo di colore che non passa inosservato ai miei occhi. Gli sbavo dietro... non è da poco che bramo di scoparmi uno così! Dopo aver lasciato noi, si aggira per la terrazza a servire gli altri tavoli.
Non posso fare a meno di guardarlo, osservo ogni sua mossa e quel suo culo tondo, con i muscoli guizzanti... mi eccita ulteriormente... sono stregata! Vittorio si accorge del mio interesse e ci mette poco a prendermi dal verso giusto.
Infila una mano sotto il tavolino e la poggia sul mio ginocchio. Risale lungo la coscia fino a sfiorarmi...
-Dio se sei bagnata! Ti piace il ragazzo, puttanella?-
-Si... si papi, mi piace....-.
-E' il figlio del padrone. Lo ricordo da bambino... lui aveva sposato una bellissima donna negra o mulatta molto scura, meravigliosa. Il ragazzo ha preso molto da lei. Lo sai come hanno il cazzo i neri... puttana? Grosso, lungo e venato... scuro... scuro come l'ebano sull'asta... a volte con il glande chiaro invece altre volte nerissimo... -
Il suo dito medio mi sfiora ritmicamente, su e giù, mi sento sciogliere, ho le mutandine del tutto bagnate e il mio umidore scandaloso attraversa il sottile strato di stoffa.
-Lo sentiresti spaccarti, sai puttanella? Se ti scopasse, dico... te la allargherebbe tanto da poterci mettere una mano a pugno!-
Sento i fremiti adesso e lui continua a toccarmi senza ritegno. Ho voglia di farmelo, di scoparmelo così...su due piedi... di avere quel grosso tronco nero!
-Ora lo chiamo... voglio che lo conosci...-
Gli fa un gesto... il ragazzo accorre sollecito. Vittorio gli chiede della madre... del padre. Mi presenta.
Piacere Patrizia... lui? Renè.
Successivamente, mentre si allontana verso altri tavoli, Vittorio mi stuzzica.
-Guardalo, fissalo, dai... gioca con gli sguardi come sapete fare voi donne... seducilo... seduci il bel negretto...-
-Ummm... papi... lo vorrei, si... -
-Forza, seducilo e vedrai che ti scopa... . Adesso puttana, voglio che te lo scopi adesso...-
Aggancio i miei occhi ai suoi, scuri come la pece. Ho le guance avvampate di voglia, le labbra arrossate dai piccoli morsi che mi sono data per contenere il desiderio che mi sale tra le gambe. Si vede lontano un miglio che sono eccitata, solo un cieco non se ne accorgerebbe.
-Allora posso scoparmelo ora? Subito?-
-Te lo lascio fare, puttanella. Ma voglio qualcosa di extra in cambio...-
-Cosa vuoi? Mi hai già tutta...faccio ogni cosa che mi chiedi.-
-Voglio una cosa... stanotte viene da me Lucia... è sola, il cornuto va a pesca notturna...-
-Porco... e tu saresti un padre? Scommetto che vuoi che faccia la troia con lei, vero porco? Non è vero, puttaniere? Sai che non ti dico di no....-
-Sei proprio mia figlia... sei troia Voglio che la tormentiamo un po'... la leghiamo... Vai ora... vediamo cosa combini.-
Lo mollo al tavolo in terrazza ed entro per cercare Renè. Sta sorvegliando l'andamento del locale da dietro il banco del bar.
Mi siedo su uno degli sgabelli, certamente non si aspettava un mio approccio così diretto. Non è rimasto insensibile al mio sguardo di prima e mi chiede se ho bisogno di qualcosa. Gli dico, si! Ho bisogno di un cocktail fresco, con molto molto ghiaccio. Mi sorride, mi guarda nella scollatura, ti piace quanto vedi... eh? Quando mi porge il bicchiere poso la mia mano sulla sua, il mio cervello già è in preda alla voglia, vede già quelle mani a scorrermi sul corpo, a stringermi le tette strizzandomele.
E il cazzo... chissà com'è il suo cazzo! Nero... grosso... potente.
Dopo averne bevuto un po', sfilo un cubetto di ghiaccio dal bicchiere e lo passo sulla mia gola... poi lentamente sullo sterno... fra le tette. A contatto con la mia pelle bollente un rigagnolo d'acqua scende lento in una lunga scia nell'incavo fra i seni.
Renè osserva rapito, ha rallentato lo svolgere della sua attività.
-Che fai Renè... oltre che lavorare qui...?-
E'uno studente universitario di ingegneria e ha 24 anni. Aiuta nel ristorante.
Le gocce continuano a scendermi tra i seni, nel frattempo ho sbottonato sempre più i bottoncini dell'abito e adesso i due globi sodi sono ben evidenti davanti alla sua vista.
-Che caldo Renè... guarda come sono sudata... e sapessi sotto!-
E' perso il ragazzo... il suo sguardo è calamitato sulle mie tette.
Annuisce solo col capo ed è in quel momento che sferro il mio attacco.
-Fammi vedere dove sono i gabinetti Renè... ho paura di perdermi...-
Mi alzo dallo sgabello.
Chissà cosa starà vedendo il mio paparino lì dal tavolo... chissà cosa starà pensando. Brutto porco... fetente di un padre! Vuole farmi leccare la figa di Lucia! Maiale... e torturarla? Frustarla? Ma chissà perché la cosa mi eccita?
Ci dirigiamo verso i bagni ed è lui a prendere l'iniziativa adesso. Mi trascina nei bagni del personale, quelli con spogliatoio annesso, e varcata la soglia ho le sue mani dappertutto.
Lo spoglio in fretta e furia, gli apro la camicia scoprendogli il petto mentre lui gira la chiave nella ... della porta. Ho urgenza di godermelo... lo voglio nudo e voglio il suo cazzo pulsarmi dentro!
Strappa via la camicia da me aperta e gli sbottono la cinta mentre in un solo gesto scalcia via le scarpe. Un istante dopo toglie insieme boxer e pantaloni ed è in quel momento che l'asta si ritrova a svettare in su, davanti ai miei occhi.
Renè mi prende la testa e me la spinge verso il suo palo di carne. Quasi neanche il tempo di vederlo che già me lo ritrovo in bocca! E' grosso, largo e lungo, tende un po' verso sinistra... ha la cappella chiara rispetto all'asta che è nerissima come il resto del suo corpo. Cerco di suçchiarlo alla meglio mentre la sua mano mi spinge su e giù a prenderlo in bocca. Bastava solo un po' di incoraggiamento, vero Renè?
La sua mano lascia la mia testa e mi tasta le tette nella scollatura già in parte aperta nel mio giochino al bar. Mi strizza forte i capezzoli facendomi gemere, poi allunga di più la mano e mi dà uno sculaccione sulculo.
-Ahi! Renè!-
Ha lo sguardo divertito... mi tira su di fretta il vestito e l'intimo vola via come se non ci fosse mai stato. Un istante dopo mi ritrovo con le mani contro il muro a prendere il suo cazzo da dietro. Spero non faccia male, spero si contenga nella voglia e invece... mi allarga del tutto... e di forza!
Sento il suo grosso fallo di carne che scava di continuo, con un ritmo deciso. Inizio a gemere senza controllo, tanto è l'impeto dei suoi colpi, ma mi blocca la bocca con una mano, con l'altra mi tiene afferrata da un fianco così stretta da farmi male. Spinge di forza e con voglia e mi sente venire più volte dalle forti contrazioni del mio ventre. Mi libero un attimo dalla sua morsa e lo sento fuoriuscire lentamente.
Mi volto e trovo il suo cazzo nerissimo rigato dal mio umore bianchiccio. E' uno spettacolo, duro e venato nonché unto dalla mia figa!
Si siede su una panca dello spogliatoio e mi fa cenno con la mano di avvicinarmi.
Faccio pochi passi verso di lui e mi tira a sè dal braccio per ritrovarmi impalata. Con le gambe allargate, doso piano i movimenti e mi faccio penetrare fino in fondo, fino a ritrovarmi del tutto piena. Non posso lasciarmi andare ad un istante di rilassatezza senza sentirmi quel tronco toccare la cima e scuotermi fino allo stomaco.
Lo faccio per gioco... mi rilasso un istante di più, mi rilascio, seduta sul suo corpo e lo sento dentro toccarmi la cima. La sensazione è davvero perversa... le piccole labbra stirate, allargate dalla larghezza delcazzo di Renè e dentro la sensazione di rischiare di essere sfondata.
Stavolta sono io a dettare il ritmo. Salgo e discendo, curandomi di strusciarmi bene lafiga contro il palo nero. Gli dico di guardarmi fare e lui si inclina un po' per osservare meglio. Nell'osservare mi infila un dito nelculo, il pollice, grosso, che mi fa sentire ancora più larga. Da lì mi tira giù violentemente. Nonostante sia io a montarlo, mi tira verso il basso per ricadergli addosso violentemente. Grido di nuovo... chissà cosa si sentirà fuori di qui???
Sento la figa tremarmi tutta... la sento farsi di fuoco, disciogliersi completamente... e gli orgasmi brucianti ormai si susseguono!
Godoooo!
In una maniera incredibile! Grido proprio da puttana... con gridolini striduli... gli dico ... ancora... ancora! Lui, eccitato come mai, mi sborra dentro e lo sento. Getti lunghi e caldi che colano fuori appena si stacca da me.
Mi fa alzare ma il suo dito è ancora nel mio culo. Quel grosso pollice ruota e allarga e noto che il suo cazzo non ha dato il minimo segno di cedimento.
La voglia non mi è passata... il dito nel culo mi procura mille brividi sulla pelle e più guardo il suo cazzo, più desidero di sentirmi sfondare il culo.
Mi metto a pecora sulla panca... mi porgo a lui, con una mano tiro una natica per tenere il buchino aperto ed esposto alla sua vista.
Lo vuoi Renè?
La risposta non tarda ad arrivare e si posizione subito dietro di me. Mi unge ancora con più dita bagnate e quando lo sento ben morbido forzo i muscoli a restare aperti. E' una gran fatica, poggia il glande chiaro e lo spinge dentro... fa malissimo, quasi piango ma resisto!
Oggi torno dal mio papi con il culo rotto! Me lo spacca questo porco!
Riuscito ad entrare con tutta l'asta, pompa piano e maldestro, la strettoia non gli permette di essere agile nei movimenti e allora lo tira un po' fuori, lo bagna e lo rinfila dentro il mio buchetto. Continua così per un po' di volte... il tempo di sentire l'anello dello sfintere cedere del tutto alla grossa penetrazione. Mi reggo con fatica alla panca mentre lui mi tiene salda dai fianchi. Sono colpi lenti e precisi i suoi, che mi bruciano ad ogni passata ma che al contempo mi danno piacere.
Spinge... spinge... ritira e spinge. E inizio a godere col culo.
Arriva un orgasmo... lento, da lontano, lontanissimo! Lo sento lungo le vertebre ad ogni colpo che mi assesta.
Siiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii i!!!
Grido il mio piacere! E resisto! Resisto finché non lo sento venire di nuovo!
Stavolta il suo cazzo sguscia fuori mollo dal mio buchetto insieme ad un rivolo di sperma rigato da sangue. Tampono lievemente con la carta del bagno e cerco di ripulirmi almeno esternamente ma dentro sento ancora il suo seme denso. Ci rivestiamo ed usciamo dagli spogliatoi,
Renè torna a sovrintendere il lavoro dei dipendenti di suo padre, io mi dirigo ondeggiante verso il tavolo dove mi aspetta Vittorio.
A fatica mi siedo, il culo mi fa male.
Sollevo un attimo lo sguardo verso di lui che nota la mia difficoltà. Vedo i suoi occhi del tutto preda dell'eccitazione.
-Sei proprio una puttana!-
-Mi ha rotto il culo... papi...-
Si alza e adesso è lui a trascinarmi in bagno.
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Nota degli autori, la prima parte finisce qui. Ma la coautrice ha già scritto parte del seguito... ha la mente piena di...ehm... idee.
L'ho convinta ad aspettare un po', per non annoiare.
E poi?
Io ho bisogno di scrivere d'altro.
Ma la ritroverete.
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