mercoledì 30 maggio 2018

IN CUCINA

ESIBIZIONISTA.

evilangel.com

VON BAYROS - IL NANO.

Franz Von Bayros 21

THE BLUES BROTHERS E IL TEATRO BURLESQUE.














-E’ da un bel po’ che non facciamo nulla di divertente…-

Inizia così il suo discorso. 
E’ vero, la noia regna sovrana. Tutto è consuetudine. Routine. Ti alzi la mattina e sai già cosa succederà fino a sera. Salvo qualche volta pestare un escremento di cane per strada. Quello rischia di essere l’unico diversivo e dicono che porta fortuna.
Mah…!
Poi continua…


-Conosci il teatro burlesque?-
-E’ qualcosa tipo… Belle …Epoque…?-
-Belle donne…-
-E allora…?-
-Allora ci andiamo… però a modo nostro, ci andiamo vestiti da The Blues Brothers, tu farai Dan Aykroyd e io John Belushi… e ci andiamo. C’è una certa Mimì Le Blonde… mi dicono che la da via…-


Tu… John Belushi? Andiamo bene!


-Tanto per saperlo… quando e dove?-
-Sabato sera… c’è movimento, è un locale vicino alla Fiera… porta un po’ di soldi, pidocchioso che sei! Ma un bel po’! Contanti sai? Non vogliono carte di credito le puttane…-


Ma si… allora vediamo, il vestito nero da becchino ce l’ho, roba di classe… eh? Hugo Boss, tre bottoni e risvolti stretti, sfiancato. Poi? La camicia si. La cravatta? Nera e stretta? C’è. Scarpe e calzini pure. Manca il cappello nero a cencio. Da comperare. E gli occhiali? Si… metto i Vuarnet che porto in montagna.
Arriva sabato e mi guardo… sembro davvero un beccamorto. Per scaramanzia mi tocco le palle. 

Male non fa.
Poi aspetto… sia mai che arrivi in orario?

Si… e che cadano dal cielo biglietti da 100 euro come se piovesse?
E le probabilità a favore sfumano man mano passa il tempo. Cinque… dieci… venti… trenta…? Io avrei scommesso sui quarantacinque minuti soliti. Cinquanta invece.
Evvai!
Scendo e mi aspetta in un taxi.

Ma come…? E la Bluesmobile? Dove cazzo è la Dodge Monaco 1974 con sulle portiere ancora lo stemma della polizia di Mount Prospect… nell’Illinois?
Scuoto la testa deluso, tralasciamo va là… nessuno è perfetto.
Il locale è in un vicolo. L’insegna anni trenta mostra lampeggiando una donnina che si spoglia.
Il buttafuori ci chiede se abbiamo prenotato.
Ma si che abbiamo prenotato… dice!

Noi siamo i Blues Brothers!

Ma va a fare in culo… va!


E’ in piena frenesia interpretativa!

E se veniva impersonando Robespierre? Si portava dietro la ghigliottina e si teneva la testa tagliata sotto braccio?
Entriamo… che è meglio!
Luci soffuse e atmosfera da puttanaio fra le due guerre mondiali. Tavolini rotondi fino sotto il piccolo palco. Siamo in prima fila.
Già… vero che siamo anche noi uno spettacolo a sé.
E via così alla grande. Esamino il menù. Io avrei voglia di una birra. Vediamo… una Corona extra con tequila a parte e noccioline tostate.

Ottengo solo il suo sguardo di disapprovazione…

-Ma come cazzo facciamo a rimorchiare Mimì Le Blonde con una cerveza? Maschio senza cervello…-


Mi strappa di mano il menù e al cameriere contento, ma si… pensa già alla sua provvigione, ordina due dozzine di ostriche della Normandia, e tanto per cominciare… una bottiglia di Veuve Clicquot Ponsardin. E io…? Non sono Elwood Blues? Allora… portami anche una fetta di pane bianco tostato.
Poi lo spettacolo… una cosa fra la rivista d’avanspettacolo e il cabaret. Battute, balletti… strip di classe.
La burlesque!
Pizzi… merletti vedo non vedo, sensualità allo stato puro.
E Mimì…? Una biondona con due tette da sballo, cazzo… lo ammetto! Se sono rifatte… il chirurgo estetico ha compiuto il suo capolavoro!
E a ogni suo movimento brindiamo entusiasti alzando i calici con le bollicine della vedova Clicquot, la "grande dame de la Champagne"! Brutta lei, eh! La guardo sull’etichetta della bottiglia. Ma proprio brutta come il demonio.
Otteniamo la sua attenzione… ora ci sorride, sembra incuriosita. Termina lo spettacolo e inizia il puttanaio. Dobbiamo assolutamente battere la concorrenza… et voilà! Leva da non so dove una unica camelia bianca… chiama il solito cameriere ruffiano e con venti euro di mancia lo manda a portare il fiore a Mimì con la preghiera di voler raggiungere i due signori in nero che vogliono omaggiarla.
Omaggiarla?

Io non voglio omaggiare… io voglio scopare!
Poi… tutte le ballerine escono dalle quinte e raggiungono i vari tavoli. E Mimì da noi… ha solo una vestaglia di seta crema, ha levato il costume di scena e si intuisce che sotto è nuda.
Si siede e accetta lo champagne. Ci guarda incuriosita…


-Ma siete in maschera? Chi siete?-
-Io sono Jake e lui Elwood… siamo i Blues Brothers. Senti Mimì… come fai di nome?-
-Mimì…! Voi siete scappati dal manicomio… ma… tu sei…-
-Si… lo sono… cambia qualcosa…?-


Assisto allo scambio di battute, io non voglio chiacchierare, io voglio fottere. Voglio farmi questa Mimì, la voglio sbattere fino a consumarmi il cazzo. E intervengo…


-La finiamo con i convenevoli? Dai Mimì… quanto vuoi? Per tutti e due?-


Il cosi chiamato Jake mi fulmina con gli occhi! Sbotta…


-Quanto sei cafone…! Mimì è una artista… non è in vendita, sai? Vuole un regalo… non è vero, cara? Un bel regalo consistente…-


Intanto le mette la mano sulle cosce, scosta l’orlo della vestaglia e raggiunge la liscia carne nuda dell’interno coscia, la mano si muove leggera.


-Un regalo… si… un regalo che cambia a seconda di cosa volete voi due…-


La mano di Mimì si pone su quella che la sta accarezzando, ora si muovono assieme, si muovono verso fine coscia… verso l’inguine.


-Uhmm… quanto sei bella Mimì…! Senti anche tu… Elwood… quanto è liscia la sua pelle…-


Ora anche la mia mano l’accarezza sull’altra sua coscia, risalgo lentamente con movimenti circolari e prima ancora di toccarla lì… sento il suo calore. E’ un vulcano! Passo le dita lungo la piega della congiunzione fra coscia e ventre, l’accarezzo, sento vicino le loro mani, una sopra l’altra. Ora anche l’altra sua mano raggiunge la mia, le si pone sopra e la guida, così come fa con l’altra mano. Le porta ambedue sulla sua conchiglia dischiusa…


-Sentite ragazzi… parliamo del regalo. Per te… per te… gratis! Mi fai sangue… sei carino sai? Come uomo dico… con ‘sto cappello, gli occhiali… che aria da maschietto ti danno! Dai abbassali… fammi vedere gli occhi! Uhmm… mi fai sciogliere sotto… la senti la mia lava? Dio.. se sono calda…-


E io? Mi dimenticano…?

Ci pensa Mimì… mi indica con il mento…

-Per lo scimmione qui… visto che è con te facciamo cinquecento… anticipati. Ha una faccia da delinquente. Non mi fido…-


Risponde… e se la ride…


-Hai ragione sai..? E’ un bastardo! Porco e bastardo! Tu… bastardo, dalle questi soldi e ringraziala. Per me è anche troppo generosa! Non dovrebbe farti scopare! Neanche fartela vedere dovrebbe!-


Fanculo!
Ora le mani frugano… allargano… accarezzano…
Cazzo… le loro dita hanno preso la residenza fissa sul clitoride?? Non si scostano…! Non riesco a raggiungerlo. Voglio proprio vedere…! Le infilo con forza tre dita dentro e comincio a pistonare forte. Strofino le sue pareti interne… mi bagna tutto, il suo miele è cospicuo, denso e profumato.
Ora si baciano, vedo le loro lingue cercarsi, giocare, le labbra premere e continuano… continuano… mi ignorano.
Cazzo… le cerco il suo buco dietro e le infilo un dito… forte! E finalmente ottengo al sua attenzione!


-Ahiiiii… ma allora sei proprio cretino! Mi fai male… bestia!-


Va bene… cambiamo sistema. Le cerco le tette sotto la vestaglia. Dio! Sono vere… genuine! Per uno di quei miracoli della natura sono sode… erette… lisce… calde… con dei capezzoli grossi come fragoline, duri pure loro ed eretti.
Gliele scopro e ci passo la lingua su uno di quei capezzoli, l’altro lo strizzo con le dita della mano. Lo mordo, lo stringo fra le labbra e fra i denti, la torturo ora e mi sa gradisce questo leggero dolore che le causo.
Si stacca da noi…


-Ragazzi venite… non possiamo scopare qui..-


Ci alziamo e il cameriere pronto mi sbarra il passo…


-Signore… prego… regoli il conto prima… mi scusi ma il locale chiude…-


E mi consegna uno scontrino… porca vacca!


Due dozzine di ostriche a 10 euro all’una? E 450 per le bollicine? E 200 euro per l’uso della stanza? E la fetta di pane tostato 20…?
Va bene… ma ti frego io… leccapalle! Niente mancia!
Seguo l’odore di figa, io in questi casi ho il naso di un bracco inglese. Peccato che con la prima porta che apro… sbaglio… e sorprendo un padre di famiglia che sta inchiappettando di brutto una rossa di capelli che potrebbe essergli figlia.
Insisto. La successiva. Sono loro.
Mimì nuda. Dio che culo ha! Tondo, alto e sodo. Le natiche piene. E la curva delle anche? Splendida.
E’ in piedi…
Passa le dita sul viso, leva gli occhiali, toglie il cappello…
E la massa corvina dei capelli cade pesante sulle spalle.

Dio… il sogno di ogni uomo-uomo… due donne che fanno sesso e poi fare sesso con loro. Una bionda e una bruna.
Mimì la spoglia… ma senza frenesia, lentamente… scopre poco a poco il corpo di quello che era Jake, la giacca, la camicia, vede la fascia che ha usato per occultare il seno e la libera. I pantaloni… e niente intimo. Scarpe e calzini di seta e… ora sono nude.
Nude ambedue.
Io ho il cazzo così duro che più duro non si può! Ma devo aspettare.

Cazzo… la conosco… è capace a mandarmi fuori a sentire solo i loro gemiti anziché assistere. E io le voglio guardare e fotterle.
Si desiderano… è indubbio.

Ma hanno un modo tutto femminile di procedere. Si accarezzano. Le loro dita passano leggere e si esplorano. Si baciano… e come godono del bacio!
Si passano a vicenda le dita sul seno… seguono la curva delle tette, stuzzicano i capezzoli… li fanno ancora di più inturgidire.. e giocano… giocano, si baciano e le loro mani volano…
Io?
Non ce la faccio più!
Il cazzo mi fa male… costretto come è dai pantaloni e lo tiro fuori. Sto appoggiato alla parete e guardo… guardo il loro culo, le loro gambe… e già mi immagino a come me le farò e me lo meno piano… movimenti decisi ma rallentati, tiro a fondo la pelle del prepuzio sull’asta, mi accarezzo i coglioni che sono duri come noci.
Lei… la ex Jake… mi dice di stare lì… di lasciarle fare.

Mimì le chiede se sono il suo uomo. Ecco… vediamo la risposta così chiariamo tante cose! E che cosa risponde?

-Si, credo di si… in fondo non è male. Solo… che non so con quante donne lo spartisco questo porco…-


Ora si toccano dappertutto… cercano il piacere. Mimì la mette riversa su un divanetto e inizia a baciarle il corpo… prima il seno, le due belle cupole e i capezzoli, rosei e puntuti. Poi… la bocca scorre verso il ventre, ne segue il cammino verso il suo inguine e la lecca intorno alla conchiglia depilata. Lungo e sopra le labbra esterne scure… poi insiste di più e la apre quella sua conchiglia… cerca la perla rosea del suo clitoride, mentre con le dita la penetra…
Domanda… ma come cazzo fa a non farti male con quelle unghie?
Donne…!
Io conosco i tuoi orgasmi. So come provocarli… so farti godere fino a farti cedere le gambe… ma questa? Ora stai urlando… la stai pregando di continuare. Le dici… puttana che sei… che mai hai goduto così! Ora sei tu a baciarla fra le cosce… e anche lei mostra visibilmente gli orgasmi che prova.
E una parola stare a guardare… io sto scalpitando come un cavallo da corsa e manca poco che nitrisca!
Eh si! Quando siete tu sotto e lei sopra che vi leccate a vicenda… mollo le redini e raggiungo la posizione strategica dietro di lei. Dietro il suo bel culone, tu sei fra le sue cosce e le stai mangiando quella sua figa… ora il vostro odore ha riempito la piccola stanza. Mi spoglio velocemente buttando i vestiti a terra e mi preparo…
Lo tengo forte e lo strofino fra le sue natiche. Poi fra le cosce e qui trovo la tua bocca che la sta leccando… e la infilo… prendo a fotterla… forte… sento te… che mi lecchi l’asta fradicia del suoi umori quando la ritiro.

Voglio così… voglio la sua figa e la tua bocca. A fasi alterne…
Mi trattengo… non voglio pause. Ora è un groviglio. I nostri corpi nudi che si cercano. E riesco a farla godere questa puttana di Mimì!

Altro che scimmione…! Vero puttana?
Ora ti piace come ti fotto. Mentre ti baci con lei.
Ora che siete in ginocchio fianco a fianco sul divano e vi baciate e io dietro voi che vi faccio godere... una dopo l'altra.
Poi la fine.

Stanchi ci rivestiamo.
Noi da beccamorti e Mimì jeans e polo. Ora sembra una ragazza che si alza presto per andare a fare i turni a qualche Call Center. Loro si baciano e si lasciano il cellulare.
Hanno in programma di rivedersi.
Al solito mi sento un paria. Cazzo alle donne… se sono odiose! Ma perché devono escludermi?
Arriva il taxi che ho chiamato. E l’autista, un tipo idiota e giulivo, ci guarda e ride…


-Ma che siete stati ad un funerale?-


E Jake… da duro… cambiando voce…


-Si… di tua sorella…! Dai muoviti… simpaticone…-
E durante la corsa… a voce sufficientemente alta in modo che il leccapalle senta…


-Non lavartelo… Elwood… voglio succhiartelo…-


E tassista scuotendo la testa…



-Froci… froci dappertutto… è una invasione!-

T.


69

lunedì 28 maggio 2018

BOCCA ROSSA

John Silver - Artist

holycheesecakefarts:
“ John Silver
”

RICOMPENSA AL TOREADOR.

Spagnolo erotica - ricompensa del toreador ...

SPETTACOLO AL SUPER MARKET

teasemesatisfyme:
“HOT Selfies 24/7 Shows
”

FUMETTO SVEDESE

da un fumetto di sesso svedese 1970 ...

PORCO.


SCARPE ROSSE - TACCO A STILETTO.



E’ dietro di lei, appoggiato al suo dorso. 

Ambedue in piedi, le sta passando sul corpo l’olio profumato che lei adora usare dopo la doccia. 
La sta massaggiando, si sta dedicando al seno, glielo alza con le mani, le passa l’olio sulla piega che questo fa appoggiandosi allo sterno. 
Insiste.
La bocca è sulla sua nuca, le sta respirando addosso, sussurra al suo orecchio.
Hanno appena fatto l’amore. 
No, più che l’amore… sesso! 
Sesso! 
Si sono mangiati a vicenda, divorati. 
Prima davanti al grande specchio a parete, lei appoggiata con le mani, lui dietro che la prende violentemente, che l’alza dai colpi, colpi che continuano fino a farla godere, una… due… tre volte! 
Poi nella doccia, sotto l’acqua lui la spinge contro la parete, le mangia la bocca, le morde le labbra e l’alza… le tiene alta con le proprie braccia e la riprende, è nuovamente dentro di lei, le sue gambe intorno alla vita, nuovamente ridiventa … l’animale. 
Nuovamente la fa godere… mille volte! 
Fino a godere anche lui. 
Emette un urlo infinito, un urlo liberatorio, causato da un orgasmo incredibilmente forte, incredibilmente lungo, che lo fa inarcare, sente i suoi muscoli irrigidirsi e vibrare sotto sforzo. 
Non è sazio. 
Le si inginocchia davanti e la beve, succhia il suo seme.

Sono sempre affamati, si prendono di continuo. 
Vive gli orgasmi di lei come fossero i suoi. 
Ama i suoi lunghi gemiti, i suoi mugolii, la sua lunga, lunghissima esclamazione quando gode. 
Il suo infinito, sussurrato… gemito!
-Oddioooooooooooooooooooooooooooooo…!-
E… quando lei gode nella sua bocca? 
Mentre la bacia, la lecca, la morde? 
Mentre le scappuccia con forza il clitoride, lo scopre e lo tortura con la punta della lingua, lo succhia, lo morde forte, lo stritola fra i denti fino a farla venire, una due… altre mille volte?
Adora sentirsi chiedere… con la voce resa roca dalla passione…

-Inculami…- 

-Usciamo…- 
Le dice all’orecchio…

-Preparati. Vestiti… truccati…-

Lei non è affatto la sua bambolina da orgasmi. 
Ha una forte personalità, ma spesso lo subisce senza discutere quando lui gioca con la sua sensualità, sa come prenderla, sa scansare i suoi artigli, smussa il suo carattere ribelle.

-Preferenze… bell’uomo…?- 

-Metti il vestito verde, quello stretto. Niente reggiseno, uhmmm… i tuoi capezzoli devono essere visibili, in evidenza, spingere il tessuto come se lo volessero bucare. Mi piace che ti guardino… che ti ammirano, anche se… li brucio con lo sguardo.-

-Intimo? Lo metto? Colore?-

-Un perizoma. Di pizzo. Verde…-

-Scarpe? Come mi devo truccare? E i capelli?-

-Capelli raccolti sulla nuca. Hai un collo bellissimo… non lo copriamo. Trucco? Forte… pesante. Anche intorno agli occhi. La bocca? Il rossetto? Rosso… rosso vivo. Scarpe? Uhmmm… andiamo a comprarne un paio di nuovo, sai? Rosse. Metti quelle bianche… borsa eguale…-

Escono.
Lui ha jeans, camicia bianca. Una giacca leggera blu è buttata sui sedili posteriori della macchina.

-Dove andiamo…?- 

-Facciamo un giro prima… poi nuovi negozi…-

La mano di lui l’accarezza, ha alzato sulle cosce l’orlo del vestito, la dita si muovono lentamente, pigramente… preme sull’inguine, sul perizoma.

-Sei bagnata…- 

-Impossibile non esserlo con te… cerco di immaginare che programmi hai…-

-Uhmm… vedrai… lo vedrai molto presto…-

Si ferma davanti ad un locale. La prega di aspettarlo un momento, scende…
vi entra… dopo un attimo riesce, scuote la testa. Risale in macchina.

-Non va bene per noi…- 

-Non va bene? E perché?-

-Mezzo vuoto…-

-Ma quali intenzioni hai? Si può sapere…?-

Lui non risponde, si ferma di nuovo, scende entra in questo locale e poi riesce.
Le fa segno di raggiungerlo.

-E questo va bene? Ma sai che sei strano…?-

Si siedono ad un tavolo, nel locale ci sono diverse persone che hanno ancorato i loro occhi su di loro, su di lei. Lui sembra soddisfatto. Ordina un caffè per entrambi. Bevono. Paga.

-Ti stanno mangiando con gli occhi, hai notato? Ora… daremo loro un piccolo spettacolo…. Vai in gabinetto… sai cosa devi fare? Si… quello! Proprio quello. Ti tocchi fino a godere… fai pipì… ti levi il perizoma e me lo porti… Capito tutto…?-

-Dio… -

-E non sculettare troppo…-

La voglia di ribellarsi? 
Si… esiste! 
Ma c’è anche l’immensa pressione della libidine che le fa fare quello che lui le chiede. Lei è solo sua. Si alza e si reca alla toilette e qui fa esattamente quanto le ha chiesto, mette un piede sul wc, alza il vestito alla vita, sposta il perizoma ormai zuppo e si tocca. Passa le dita sul suo solco, strizza forte il clitoride turgido, grosso, sensibile e gode trattenendo il gemito mordendosi il labbro inferiore. Leva il perizoma. Fa pipì. Esce. Tiene il minuscolo indumento nel pugno chiuso. Cerca di non sculettare.
Al tavolo vuole passargli il perizoma sotto il piano del tavolo ma lui sporge la mano per averlo sopra il tavolo e lei è costretta a darglielo.
E… mentre tutti li guardano lui lo prende, poi porta la mano alla bocca. Lo annusa lungamente. Lo mette in tasca. 
Lei…? Si sente avvampare! Il viso le scotta e sotto?
Al pube? 
Un colpo secco! Di assoluta libidine! 
Si alzano, lui la conduce tenendola per un braccio. Escono seguiti sempre dallo
sguardo degli uomini che si guardano e commentano.

-Ma cosa mi fai fare? Che figura! Penseranno che sono una puttana!-

-E non lo sei, forse? Non sei la mia puttana? E non ti sei eccitata? Sai che hai del sangue sul labbro da tanto ti sei morsa mentre godevi?-

E la bacia. 
Le succhia quella minuscola goccia di sangue. 
E lei spera, desidera, di essere spinta contro qualcosa e che la prenda! Che la prenda violentemente!

Niente… riprendono il viaggio.

-E tu… ti sei eccitato? A farmi fare la figura della puttana? Scommetto di si… ma quanto?-

-Prova…-

Lei porta la mano al suo inguine, sente quanto è duro. Vorrebbe aprire la zip, estrarlo… accarezzarlo un po’, succhiarlo. Quando ci prova la mano di lui la ferma.

-Ho di meglio da farti fare…-

E’ sera quando ferma la vettura davanti ad un negozio di calzature. Manca poco all’ora di chiusura.

-Entriamo… -

Il negozio è vasto, due commessi attendono eventuali clienti. Uno di loro, il più giovane si avvicina e chiede cosa desiderano.

-Ha presente le scarpe Kalika di Sergio Rossi? Rosse… rosse fuoco, tacco a stiletto.-

-Numero di piede…?-

-Trentasei… vero cara?-

Il giovane si allontana per prendere le scarpe e lui le sussurra…

-Alza il vestito sulle cosce… quando lui si inginocchierà davanti a te per farti calzare le scarpe… apri le cosce!-

-Tu sei pazzo! Non lo farò mai!-

-Davvero? Lo farai invece…! Aprirai le cosce e gli farai vedere il tuo pube, la tua conchiglia depilata, le tue labbra gonfie… forse sentirà il profumo del tuo miele… e dopo…-

-Dopo… cosa…?-

-Appena fuori… ti scopo… se lo fai…-

-Non mi darai mai a nessuno, vero?-

-Tu sei solo mia…-

Lei alza il vestito sulle cosce che ora sono abbondantemente scoperte, il ragazzo torna con una serie di scatole, si siede su un sgabello davanti a lei, prende una scarpa, chiede se va bene il colore e fa per calzargliela.
E lei apre le gambe…
Il giovane fissa lo sguardo, allibito dalla visione. Ha una piena visuale della vagina, aperta, sulle labbra gonfie appena umide, lucide. Si è bloccato, poi guarda lui, l’uomo che accompagna la donna che appare distratto, che guarda altro. Poi, impacciato fatica a calzare la scarpa al piede. Lei mantiene la gambe aperte, le cosce ampiamente scoperte. 
Lei si sente sciogliere, ha un fremito al ventre, sa che è un gioco che conduce il suo uomo per eccitarla, per eccitarsi e lo accetta.
Chiede al ragazzo di calzarle anche l’altra scarpa. Le gambe sono aperte pienamente. Il commesso è visibilmente emozionato, si chiede come comportarsi, cosa deve fare, questo gli sembra un invito, una disponibilità completa a un proseguimento imprevisto. 
Lei è bella, ha visto le cosce candide. La sua conchiglia dischiusa.
Lei con ambedue le scarpe calzate si alza, fa alcuni passi per il negozio. 
Torna a sedersi, apre di nuovo le gambe. 

-Vorrei provarne altre, colore diverso…-

Il ragazzo suda, le mani gli tremano mentre le toglie le scarpe che ha provato e le mette le altre da provare, guarda di sottecchi l’uomo in piedi che appare distratto, fissa di nuovo lo sguardo in mezzo le gambe. Guarda la donna in viso cerca un gesto, una conferma. Il gioco dura a lungo, lei si scopre tirando l’orlo del vestito quasi all’inguine. Sente vivo il desiderio del commesso, sa che questi vorrebbe baciarla fra le cosce, leccarla, scoparla, ma non è questo che la eccita, che la fa bagnare fino all’attaccatura delle cosce. E’ il dover far quanto il suo uomo le chiede, ha ragione lui quando le dice che solo lui sa darle quello che desidera, che ha bisogno.
Lo guarda e gli chiede…

-Ti piacciono…?-

-Quelle rosse, le prime che hai provato, le prendiamo, tienile su…-

Paga ed escono, anziché andare verso la macchina la conduce verso una stradina a lato del negozio. Qualcosa poco più di un vicolo e deserto. La spinge al muro, le alza il vestito sulle cosce e la tocca! Trova la conferma che è eccitata! Le si inginocchia davanti, le alza una gamba e se la mette sulla spalla, la apre con le dita e inizia a leccarla. Lei poggia le mani sulla sua testa, le dita fra i capelli, lui incolla la bocca e inizia a leccarla. La lingua passa ripetutamente sul solco, si ferma sul clitoride e passa la punta come spazzolandola fino a farla godere! Lei si inarca, geme, mugola. Gode. Gli gode sulla bocca. Gli bagna il viso con il suo miele denso e profumato.
Si alza, la prende e tenendola sotto le cosce la appoggia al muro. Le sue gambe intorno alla vita, riesce a liberare la verga dura, cerca e gliela infila in una feroce penetrazione. La scopa forte, violento, colpi secchi che la fanno sciogliere. Le gambe e le scarpe rosse oscillano nei movimenti. Lui lo ritira, lo rimette. Più volte. Lei gode ancora. Lui continua.
Le sussurra…

-Quanto ti piacerebbe che… uhmmm… venisse qui a guardarci il ragazzo del negozio…? Dillo… dillo… puttana…-

-La tua… la tua puttana…! Guardarmi godere? Siiiii! Ma tu non mi daresti mai a nessuno! Lo sai… mi vuoi per te…-

Lui spinge ancora più violento, più rapido.

Lei dopo… l’ennesimo orgasmo… gli sussurra…

-Nel culo… nel culo… sono stata brava…no? Lo merito nel culo…!-

A fatica riescono. L’alza di più, l’appoggia al muro, la cerca tenendo la verga con la mano! Spinge con forza. Insiste. Ancora! Più forza ancora!
E ora lui la sta penetrando lì! Nel suo culo!
E’ stretto, l’anello lo stringe come una mano. I suoi colpi sono sempre violenti! Lei è appoggiata con le spalle al muro… si muove sotto i colpi, ad ogni colpo corrisponde un grugnito di lui e un gemito di lei! Infine… l’attimo esplosivo dell’orgasmo! Il suo urlo incurante della situazione, della posizione. Dell’ora serale non tarda. 
Ansimanti si staccano. Si sistemano. Tornano alla macchina, partono per andare a cena.
Lei si ammira le scarpe. Si stende e lo bacia.

-Grazie delle scarpe, amore…-

T.

MANIACA DEL PULITO.


sabato 26 maggio 2018

FRA LE PORTE DELL'ASCENSORE.

 

 

 

RINNOVO L'INVITO AD INVIARMI...

RACCONTI E ESPERIENZE...
Sarete pubblicati...

email
sempretibet@gmail.com

MAURIZIO E L'AMICO... (racconto di Francesca)


Because they are beautiful.


Inizio...
chiudo gli occhi e vedo me.. la porta che si chiude e io che vengo subito appoggiata alla porta..
sono due uomini, lo sai non mi importa chi.. mi interessano le loro bocche devono sapermi dare piacere e i loro cazzi, grossi, duri che sappiano farmi urlare dal godimento.. immagino maurizio e un suo amico..
Mi baciano.. io ricambio, giro la testa prima su uno e poi sull’altro.. siamo tutti e tre vicini, io in mezzo a loro, le loro lingue sulla mia. Uno dei due mi tira i capelli, mi fa alzare la testa..
le mani mi alzano la gonna, mi stringono le tette da sopra il vestito nero, autoreggenti, slip micro, bagnati, caldi, profumati, tacchi alti, esageratamente alti.
Le parole diventano subito una cascata, è così che voglio, così devono trattarmi.. appoggio le mani sulle loro spalle la prima volta che vengo.. subito, presto, una delle innumerevoli volte che i due porci mi faranno impazzire.
poi vado sui loro cazzi sui pantaloni, sono già duri, l’alito delle loro bocche, mi eccita enormemente.. “dai” mi dicono, “dai bella puttana” succhiaci i cazzi.. mi abbassano con le mani sulla testa.. si sbottonano e calano i pantaloni a terra.. il vederli già scappellati mi fa impazzire.. in mano, in bocca.. spingo la bocca su quei cazzi.. loro si muovono, vogliono arrivarmi fin sotto la gola.. mi sto bagnando, sale il mio desiderio di sentire il cazzo in figa, quel desiderio di piacere sfrenato.. avvicino i cazzi tra loro, lecco le cappelle, i coglioni.. loro godono, mi dicono quanto sono brava, di continuare.. è un incitamento.. li bagno di saliva, la mano li stringe forte, più forte.. in quel momento farei qualsiasi cosa mi chiedessero..
mi alzano e spogliano.. hanno fretta ora.. i loro cazzi in piedi, così grossi, con le vene in rilievo..
e finalmente le bocche sul mio corpo.. sulle tette sento passare le lingue calde, le dita in figa e ad accarezzare il culo.. mi allargo tutta, divento morbida, disponibile.. mi muovo tra le loro mani e godo.. godo ancora.. di continuo..
scendono con le bocche e sento appoggiare le loro lingue sulla mia figa bagnata, colante e tra le chiappe. salgono e scendono, le sento quando si toccano proprio sotto.. sullo spacco..
è il paradiso..
allargo le gambe quasi a sedermi su di loro, mi strofino..
basta.. non resisto..
andiamo sul letto.. la danza dei cazzi.. senza preservativi.. mai!
i cazzi affondano nella bocca e nella figa bagnata.. quel rumore amore.. con quel cazzone di maurizio.. spingo il culo contro.. mentre l’altro mi apre la bocca a più non posso.. godo, godo di tutto.. sento un cazzone in gola e l’altro in cima alla figa.. vengo, urlo soffocata e godo..
si danno il cambio, maurizio si lascia leccare bene, leccare il mio miele che ha dappertutto..
gli dico “e il culo? non vuoi che te lecco ancora?” si mette contro di me e si lascia leccare mentre l’altro si eccita, si abbassa e a sua volta prende a leccarmi..
sto impazzendo.. e quando sento il cazzo appoggiarsi al buco del culo parto.. lo incito, gli dico di incularmi.. l’altro ora mi scopa la bocca, vuol guardare.. appoggia le mani alla testa, si fa una sega con la mia bocca e vengono insieme.. uno mi sborra in bocca, l’altro nel culo..
ma è solo l’inizio.. il mio fare non fa che caricarli..i cazzi sono ancora duri, pronti..