mercoledì 31 ottobre 2018

PIACERE O PUNIZIONE?

italianbikerdom:
“Perfect for the brat who thinks they can act up to get a spanking.
An hour or so of this is so much more effective.
”

BACK STREET

sexualchocolate-cream:
“garyglamour-2:
“GARY GLAMOUR 2.0http://www.garyglamour-2.tumblr.com/
”
Back street
”

NE USCIRÀ VIVO...?




VOGLIA IMPROVVISA.

Dovevo raccogliere la verdura nell'orto.
Poi... improvvisamente  mi è venuta voglia, la banana? Giuro che non so perché l'avevo nel cestino!

MA QUANTI SONO?


IN STRADA

JULES ET JIM. (4)

Parte quarta.



Si, avete indovinato, mi usa, mi adopera per tutti i suoi fini, è vero che paga i miei conti, l'affitto, la macchina, i vestiti, paga oltre i miei meriti i lavori che faccio per la sua casa editrice, in cambio di questo mi adatto, fa di me quello che vuole. Pensate che mi porta con se' quando viaggia per concludere un qualche affare, io servo da ulteriore incentivo per promuovere la conclusione.

Capito...?
Perché accetto...?
Perché sono una troia... e mi piace, questo e' evidente… no!?!?
E inoltre al momento non ho alternativa.
Sbarcare semplicemente il lunario... non mi piacerebbe...

La mattina, sono le undici, troppo presto visto i trascorsi notturni, Jim mi chiama e mi porta in paese, compro le taniche e le riempiamo, al mercato facciamo spesa, quando noto che ci guardano con curiosità', immaginiamoci... un bel negro altissimo e una bionda appariscente, prendo Jim per mano e mi ci struscio addosso, giusto per dare un po' di spettacolo.
Poi a casa, un'insalata e giù' al mare, Jim vuole lavorare un po’, peccato io avrei avuto un'altra idea per passare il tempo.
Verso le cinque arriva Jules, lascia la macchina sulla strada, presento uno all'altro i due uomini, si guardano con interesse.
Boh...! Uomini…!
Poi ridiscendo al mare e Jules mi raggiunge.
"Raccontami di stanotte, voglio sapere tutto...".


Si, mio signore e padrone, brutto bastardo...!
Ti piace...?
Che mi scopi gli altri...?
E allora... senti... gli racconto tutto, anzi qualcosa ci aggiungo di mio.


Io sono sdraiata al sole, lui e' seduto accanto, non lo guardo ma immagino che sia eccitato e che fra poco...


"Fammi vedere...".


Eccoci...!
Con lui divento una marionetta, apro le gambe e inizia l'ispezione, mi passa le dita lungo le grandi labbra... le apre.


"Sei tutta arrossata... ci devi aver dato dentro mica male...".


Bastardo...!

Mi fa alzare le gambe e mi esamina dietro.

"E qui niente...?".
"E' troppo grosso... lunghissimo…".
"Sciocchezze... non c'e' niente che non possa entrare dietro se è entrato davanti...".


Dimostrazione.
Si bagna le dita della mano e mi insaliva, no... non cosi'! Mi farai male, protesto silenziosamente ma mi arrendo, non c'e' niente che possa fargli cambiare idea, ora le sue dita mi penetrano, non gli chiedo di bagnarmi di più' per favorire la penetrazione, sarebbe inutile e gli darebbe solo ulteriore stimolo e piacere nel farmi soffrire.
Si inginocchia fra le mie gambe e se le appoggia sulle spalle, sono tutta aperta a sua disposizione e si posiziona, io cerco di preparare lo sfintere, rilassamento... fa sempre così, ormai sono abituata... ma fa un male boia,
Pochi movimenti preparatori e spinge... spinge, che senso ha che mi rifiuti? Faccio forza verso di lui e entra... fino in fondo, e comincia a montarmi.
Alzo gli occhi inconsapevolmente... e lui è là!
Sulla terrazza che guarda!
E tutto cambia!
Mi bagno... si... mi eccito, si... mi passo la mano sul clitoride, lo scappuccio e lo strofino, lo tocco... mi penetro con le dita, mentre i miei occhi sono agganciati a lui sulla terrazza, quanto vorrei che si masturbasse per me mentre mi faccio inculare sulla spiaggia, quanto vorrei vederlo menare il suo lungo magnifico corno e vederlo spruzzare nel vento il suo seme!
Immagino tutto questo e comincio a godere anche della penetrazione anale, violenta e senza riguardi che mi riserva Jules, comincio a gemere, lui pensa che sia merito suo e ci dà dentro ancora con maggior violenza.
Viene e mi inonda l'intestino e poi finalmente si ferma.
Esce e un fiotto di sperma esce dall'ano dischiuso.


Un minuto, il tempo per riprendere fiato.
"Vado a fare la doccia...".


Vai... e annegati...porco!
E' tutta colpa sua?
E' un bastardo d’accordo... ma io?
Possibile che io goda anche in queste situazioni?
Vista la situazione meglio così!


Pero' mi sento da schifo.
Sporca.
Inquinata.


Sul tardi, in camera ci prepariamo per andare da Jim, dico a Jules di portare un paio di bottiglie di vino e che e' meglio andare nudi.
"Davvero...? Beene...!".
Ma che gli succede?
Jules e' affaccendato dietro al grill, questa sera ha preparato un tavolo di fortuna all'aperto. Io mi siedo su di uno sdraio e osservo i due uomini dedicarsi alla cottura del cibo, mi assopisco e non seguo i loro discorsi, parlano, ridono, sembra che vadano d'amore e d'accordo.
Bevo un paio di bicchieri di vino, mi dà subito alla testa.
Poi mangiamo, costolette d'agnello e una verdura, io bevo ancora e tutto diventa roseo, luminoso, ma si che mi piace la mia vita, e ora... fra poco... avrò due uomini per me, sono già un braciere!


Jules...
"Domani Jim viene con me in città'... ho deciso di dargli del lavoro, torneremo a sera...".
Alzo il bicchiere verso Jim.
"Benvenuto a bordo, fratello...".


Entriamo e ci sistemiamo sui cuscini, solita musica africana e via con gli spinelli, si ride... ma come sono divertenti e disponibili! E simpatici... mi alzo e ballo per loro, mi tocco... Jim mi raggiunge, mi si mette dietro e comincia a strofinare il suo lungo batacchio contro di me... Jules guarda e ride, poi si alza.


Si vieni...
venite tutti e due da mamma...
così vi voglio...
uno davanti e l'altro dietro...
uno sopra e l'altro sotto...


Bastardo...!
Tu sai quanto mi piace e come tu... volentieri lo proponi ai tuoi soci d'affari se ti e' utile per concludere.


Ma che succede...?
Mi aspetto che mi venga davanti che mi strofini il membro sul ventre e invece?
Si mette dietro a Jim!
Si strofina contro le sue natiche!
Lo abbraccia... le sue mani gli accarezzano il petto, poi scendono e lo prendono per le anche, sento che mima la penetrazione!
E Jim...?
Collabora...!
Sento che spinge le sue natiche verso di lui... che accetta!


No...! non e' possibile...!
Il mio dio nero...!
Il maschio perfetto...!


Eppure...!
Mi lascia e si gira verso Jules... si baciano profondamente con la lingua!


Sono io che non ho capito niente!
Altro che Jules e Jim e io che comando il gioco... fantasie!
Il gioco lo comanda come al solito... lui!
Il dominatore...!
Jules il bastardo...!
Io faccio da spettatrice... che stupida! E dire che avevo fatto tante fantasie sulla serata!


Jules costringe Jim in ginocchio e lo penetra in bocca, gli prende la testa e lo scopa con forza, Jim prova piacere... collabora.
Io mi stendo e guardo, va bene... così, sono eccitata nel vedere due maschi fare sesso e comincio a toccarmi.
Godo lo spettacolo... e lo subisco!
Jules fa alzare Jim... lo tocca e lo masturba, lo avvicina ad un cassettone e lo fa appoggiare sul piano con il petto, gli allarga le gambe fino a che arriva alla giusta altezza, si sputa sulla mano e la passa sull'ano del nero.
Ancora sputa e insaliva, poi si insaliva la punta dell'uccello, lo posiziona e op...!
Lo penetra senza difficoltà'...!
No...!
Jim... questo no...!


martedì 30 ottobre 2018

IN STRADA

outdoorobpublic:
“
”

LA CANDELA.



LEGGE DELLA FISICA



In pratica:
\vec F = \frac {d\vec q} {dt} = \frac {d\left (m \cdot \vec v \right)} {dt} = m \cdot \frac {d\vec v} {dt} = m \cdot \vec a,

IL BACIO DELLA PIOVRA.



TRAVOLGENTE AMORE IN CUCINA.



SESSO IN LAGUNA A VENEZIA.



JELES ET JIM.

Parte terza.

Mi libero e mi giro, lo riprendo in mano e mi inginocchio adorandolo, lo bacio, lo lecco, lo accarezzo fino allo scroto, piccolo e raccolto e duro come contenente noci, passo la mano sul tratto perineo e forzo l'apertura delle natiche muscolose fino a raggiungere l'ano.
Intanto lo insalivo e provo a prenderlo in bocca! Ancora saliva... ora lo sento fino in fondo, tanto che mi causa conati di vomito....
Mi prende la testa con le mani e mi scopa in bocca, verrà cosi?
No, mi stacca da se, mi alza come fossi una bambola, mi sdraia sul tappeto e mi mette sotto il sedere dei cuscini.
Apro le gambe, si...! Fammi quello che vuoi...!
Mi tocca, mi penetra con le sue lunghe dita, poi si abbassa e prende a leccarmi.

Si... bravo... che lunga lingua che hai...!
Per leccarti meglio... bella bambina bionda!

Con le dita mi scappuccia il clitoride e prende a passarci sopra la punta della lingua... no basta... mi fai saltare.. e mi fai venire... si... oddio...! Che bello...!
Quando mi riprendo parzialmente dal viaggio onirico dell'orgasmo sento che mi sta insalivando, mi prepara alla penetrazione, io apro ancora di più le gambe...
Appoggia e spinge... si... vieni che ti aspetto... non fa fatica ad entrare... comincia a martellarmi il ventre...
Quando arriva fino in fondo e mi tocca il collo dell'utero, sento come una scossa elettrica e del dolore, dolore che poi si trasforma in piacere man mano che i suoi movimenti si fanno più veloci e penetranti.
Lui viene con dei sussulti e insieme al seme che erutta dentro di me mi trascina con se in un orgasmo favoloso, quanto dura?
E chi lo sa... mi auguro solo che duri per l'eternità!

Ma... non smette...!?!?

Continua a martellarmi, ormai fra saliva, umori e sperma sono una fontana, gli abbraccio la schiena con le gambe e avanti... dacci dentro... bello!
Siamo in un bagno di sudore, mi colpisce il suo afrore acre, i suoi feromoni sanno di selvatico e mi eccito ancora di più, l'odore del maschio... puro e ancestrale...!
Si leva... mi alza e mi fa girare a pancia sotto... i cuscini sotto il ventre e mi prende da dietro, e' una delle posizioni che preferisco... perché' strofina proprio quella parte della parete della vagina che mi fa godere di più e ricomincia... io passo da orgasmo a orgasmo... ora veloce e violento... ora preannunciato da brevi momenti di piacere sfocianti nel parossismo.

Da quanto tempo stiamo scopando?

Non ne ho idea... sono sfinita ma vorrei che durasse per sempre...
Vorrei che continuasse e vorrei un momento di riposo, non so più cosa voglio...
Finalmente mi preannuncia il suo orgasmo... gemiti... grugniti animaleschi... urla... e sento inondarmi nuovamente dal suo sperma, il suo ventre trema e sussulta... le contrazioni mi procurano l'ennesimo orgasmo... continua ancora a lungo dopo l'eiaculazione, poi sfinito si abbandona sulla mia schiena, ancora dentro di me.
Ora contraggo io la vagina... cerco di suggere da lui tutto il suo nettare... lo stringo... sento la consistenza della sua asta... poi lentamente... lo sento ritrarsi..., farsi molliccio e tenero.
Esce... e assieme a lui esce un fiotto consistente di sperma che mi cola fra le cosce e raggiunge il cuscino.
Mi si stende accanto e ambedue cerchiamo di recuperare la respirazione normale.

Non serve dire che e' stato bellissimo, lo sappiamo ambedue, stiamo in silenzio, non ci scambiamo tenerezze, e' solo un fatto di sesso, di una forte... potente attrazione sessuale...

Sono ancora distesa a pancia sotto, lui si alza e mi porta da bere.
Si... grazie...!
Sono distesa accanto a lui, sul tappeto, so che presto ricomincerà', sento che sta recuperando le forze e gli stimoli per continuare.

"Giulia...".
"Si...".
"Oggi pomeriggio... mentre scaricavo la macchina... eri al di la' delle canne?"
"Si... ti stavamo guardando..."
"Ho sentito dei rumori... gemiti..."
"Si...".
"Stavate facendo... l'amore?"
"Si..."
“E come l’avete fatto?”
"Io ero chinata in avanti e ti stavo guardando... lui mi ha preso dal di dietro in piedi..."

Mi sollevo leggermente e lo guardo, sta riprendendo vita...
Evviva...!
Appoggio la testa sul suo ventre... prendo in mano la parte di lui che più mi interessa e lo guardo....
Intanto gli racconto...

"Io ti stavo guardando... e ho avuto voglia, lui mi ha prima penetrato con le dita, forte fino in fondo, prima davanti e poi dietro...
(ma che sto dicendo... non è vera quest’ultima parte...!)
...poi mi ha chiavato... forte... mi ha fatto venire..."

Quanto gli dico, intercalato dai baci e leccate, ottengono l'effetto sperato, e' tornato eretto... il monumento a Priapo...!
Lo cavalco e velocemente me lo infilo, studio piano piano fino dove mi arriva, una parte rimane fuori... e comincio a far forza sulle gambe e lo lavoro, mi piace dominarlo... beh... dominarlo... è un eufemismo!
Pero' almeno do' la cadenza.
E ricominciano gli orgasmi, ora leggeri ora violenti che mi costringono ad una sosta... distesa sul suo petto, per poi ricominciare...
Lui è supino e collabora con delle spinte pelviche, mi stringe la vita, mi strapazza il seno tirandomi i capezzoli, mi strizza le natiche, le allarga e tocca il mio buco e lì mi accarezza prima dolcemente ma poi mi penetra con un suo dito, lungo e sottile...
Sono fradicia e questo non gli e' difficile.

"Giulia...?"
"No... Jim, no... sei troppo lungo..."
"Faro' piano... non sentirai dolore... te lo prometto..."

Come no!
Qualsiasi cosa pur di infilarlo nel mio culone bianco... vero bell'uomo...?
Ma niente da fare... si... e' vero... che mi piacerebbe, ma niente da fare... per ora... almeno!

"No Jim... ho troppa paura... tu sei... enorme..."

Desiste dalla sua idea, gliene sono grata, perché se avesse insistito solo un altro po'...
Finisco con una cavalcata tipo quella delle Valchirie... lui viene... io vengo nuovamente per la... boh... sinceramente non ne ho idea...
Noto che il suo sperma e' spesso, biancastro e molto consistente a differenza di quello di Jules, liquido e trasparente, ne prendo un po' sul dito e lo porto al naso... ha un odore acido molto forte... animalesco...

"Basta per stanotte Jim... sono distrutta... ci vediamo domani... cioè stamattina ormai..."

Poi mi ricordo della richiesta di Jules.

"Vieni da noi questa sera? Jules... il mio uomo vorrebbe conoscerti..."
"Meglio che veniate voi due qui da me, sai io non mangio proprio di tutto, la mia religione..."
"Va bene..."

Ritorno da me e per prima cosa noto il ronzio del telefonino.
Un messaggio.
"Dove sei? Sono ore che ti sto cercando... chiamami subito... J."
Come no?
Intanto mi faccio una doccia, un bel lavaggio vaginale, poi vado a letto e decido... si... domattina ti chiamo.
Riesco a portare a conclusione la prima parte dei miei propositi, sto per buttarmi sul letto, dormo in piedi... e suona quel maledetto aggeggio.

"Pronto...".
"Giulia...? Ma che succede...? Sono ore che aspetto la tua chiamata..."
"Sono rientrata adesso..."
"Adesso...? Ma sono le due passate..."

Le due! Il tempo e' volato... come dice il luogo comune...

"E come andata? Su raccontami qualcosa..."

Vuoi sapere come andata?
E io te dico!

"Tutto bene, domani sera no cioè oggi... insomma stasera torniamo da lui..."
"E cosa avete fatto...?"
"Parlato...".
"E...".
"Parlato...".
“E poi...?”
"Accidenti a te... poi abbiamo scopato...va bene? Sei contento ora...? Me lo sono scopato.. fino ad essere esausta...! Altre domande...?"
"Brava bambina...! Domani mi racconterai tutto con calma e dovizia di particolari..."
"Si... si... come no! Ti farò una relazione dettagliata..."

Lui non si risente del mio tono farsesco, mi saluta tutto contento.
Bastardo maledetto!

Io mi addormento... e intanto... forse voi vi chiederete che razza di rapporto corre fra Jules e me dopo aver sentito quest'ultimo scambio di parole.

lunedì 29 ottobre 2018

JULES ET JIM. (1)



Avete visto quel bellissimo film con la Jeanne Moreau, intitolato così e tratto dal racconto di Henri-Pierre Rochè, con lei che aveva una relazione con due uomini e passava da uno all'altro, insomma un "mènage à trois"?
Datato... eh? Addirittura in bianco e nero. 

Ricordo che mi innamorai pazzamente di Jeanne Moreau... ma ero ragazzino...


Ecco la mia versione di Jules et Jim... la faccio narrare  dalla moderna Jeanne... che per l'occasione si chiama Giulia...

T.


^^^^^^^^^^^^^

...All'inizio dell'estate avevo trovato alloggio in una villetta bifamiliare sul mare o meglio dentro il mare, dato che era costruita su uno sperone di roccia a strapiombo sulle onde, una ripida scala di pietra portava ad una piccola caletta di sassi e sabbia. 

Certo costava una cifra da giugno a fine agosto, ma dato che pagava il mio lui, chi se ne frega...! 

Lui e' anche il mio datore di lavoro, o meglio lavoro per la sua casa editrice, traduco e immagino commenti più' o meno sintonizzati con i reportage fotografici che una sua rivista pubblica. 

Avete intuito qualcosa? 

No...? 

Vi aiuto io, si chiama Giulio, anagraficamente intendo, ma per vezzo si fa chiamare Jules, alla francese, ha un quarant'anni, è alto e biondo, longilineo e piuttosto belloccio. 

Abbiamo una relazione burrascosa e nel corso del mio racconto capirete perché. 

Quanto guadagno con il mio lavoro non e' granché, diciamo che lui è piuttosto generoso... e esigente!

A questo punto vi chiederete... e Jim? 


Un momento che ci arrivo, fatemi raccontare...

Allora... il giorno della consegna dell'alloggio passiamo a prendere l'incaricato dell'agenzia e andiamo alla villetta, l'agente e Jules in una macchina, io nella mia piccola Clio, arriviamo, provvediamo al tutto, noto che il parcheggio per le vetture e' veramente poca cosa. Le due parti della struttura sono unite, il lato davanti e' diviso da una alta cannicciata, un piccolo cancelletto si apre per ogni abitazione sul minuscolo spiazzo del parcheggio. 


L'incaricato mi assicura che mi troverò benissimo, l'altro inquilino e' anche lui una persona di cultura, ma che fa? Mi pare che sorrida lubricamente mentre lo dice, forse e' la mia immaginazione, dato che vedo maiali dappertutto! 

Guardo, esamino, mi piace, l'incaricato della consegna prende congedo e se ne va. 

Dovrò accompagnare Jules alla sua macchina, ma intanto per prima cosa mi spoglio completamente, ho intenzione di stare nuda tutta l’estate.

Jules è sceso intanto al mare.

Nell'ingresso c'è uno specchio, mi guardo, sono bianca da fare schifo, mi esamino criticamente, forse se madre natura mi avesse dato un pelo di più di seno e un po' meno di sedere, ma dai... non sono male... proprio per niente!



Raggiungo Jules alla piccola spiaggetta, proprio minuscola e faccio il primo bagno della stagione, l'acqua e' fredda ma ritemprante, invito il mio uomo a raggiungermi, mi fa segno di no, anzi mi mostra l’orologio, ma si... so che devo accompagnarlo alla sua macchina. 


Esco e risaliamo all'abitazione, sono bagnata e ho tutti gli asciugamani ancora nelle valigie, ne apro una sperando che sia quella giusta, intanto sento una macchina arrivare e fermarsi davanti a casa. 

Il tempo di asciugarmi che Jules mi raggiunge e con il dito davanti alle labbra, in segno di far silenzio, mi fa cenno di seguirlo, mi trascina fino alla cannicciata che divide il cortile piastrellato, mi fa segno di abbassarmi e di guardare di la' attraverso una piccola fessura fra le canne, è il nostro vicino penso… che motivo c'è...?!


Guardo... oddio...! 
Uno splendore...!


Un bronzo di Riace... però nero come l'ebano... no... di quel nero che sembra dare riflessi sul blu, mi dà la schiena, alto, muscoloso e insieme snello... ed e' nudo! I suoi glutei sono raccolti e sodi, si gira e tombola… il viso bellissimo e il gioiello che adorna il suo basso ventre è una banana nera!


Sta portando in casa quello che ha scaricato dalla vettura, vedo i suoi muscoli muoversi sotto la pelle. 

Sto chinata completamente in avanti, il viso accostato alla parete di canne, quando sento Jules appoggiarsi con forza al mio culo, mi si strofina addosso e ho modo di sentire la sua erezione, io mi sono eccitata... d'accordo, ma lui perché? 

Ora la sua mano mi tocca, le dita mi penetrano con violenza, mi fanno male anche se sono parzialmente bagnata, sento il suo pene che cerca di prendere il posto delle dita, entra... ma non sono pronta, si... poco a poco mi bagno, chiudo gli occhi e penso a quella bellezza d'ebano che ho visto, in breve collaboro con Jules andando a incontrare le sue spinte... sto per venire... ecco...!

Mi alza dalla posizione chinata che avevo assunto e mi tira a se, appoggia la bocca all'orecchio, mi morde il lobo, mi fa male....



Sussurra... 


"Hai visto che maschione nero? E che affare che ha... vorresti fartelo, vero...? Dimmi che te lo faresti... qui... in piedi... dillo...". 

"Si... me lo farei qui in piedi...". 

"E dove... lo prenderesti?". 

"Dappertutto... in bocca... davanti... dietro...".

Mi fa chinare nuovamente, il mio viso e' nuovamente vicino alle canne della separazione, lo cerco con lo sguardo... intanto vengo sbattuta sempre più' violentemente. 


Chiudo gli occhi.... 

Ho emesso dei gemiti? 

Spero che il mio vicino non abbia sentito, riapro gli occhi... ora e' fermo e sembra tendere le orecchie come una bestia nella savana, poi riprende il suo lavoro.

Jules continua e continua, poi finalmente viene dentro di me e mi provoca un altro orgasmo, io gemo... lui grugnisce... solo un sordo non sentirebbe...!



Ma non ho il tempo neanche per ricominciare a connettere, Jules si pulisce sommariamente con l'asciugamano caduto per terra e mi fa fretta, devo portarlo subito alla macchina, e' in ritardo, cerco di prendere tempo, devo lavarmi... no... no... non c'è tempo! 

Mi rivesto, maglietta, short e via, ha lasciato la macchina all'inizio della strada sterrata che raggiunge la villetta, a pochi minuti...

"Che bel vicino, vorrei che tu ne facessi la conoscenza, devi invitarlo da noi per domani sera, a cena, porterò io tutto dalla città, questa sera telefonami per riferirmi, va bene...?". 


Mi bacia frettolosamente e corre alla sua auto, che gli succede? 

Io devo rimorchiare il bel nero e portarlo a cena con lui? 

Boh... fra le tante sue stranezze registro anche questa!

Torno, mi tolgo di dosso i vestiti, fra le cosce ho ancora lo sperma rappreso di Jules, scendo la scala e mi getto in mare. 


Che goduria, l'acqua e' frizzante, mi stendo e galleggio sulle onde, alzo lo sguardo verso l'abitazione, lui e' lassù e mi sta guardando, gli faccio un cenno di saluto da buona vicina, lui risponde. 

Esco e mi sdraio sui ciottoli misti a sabbia della minuscola spiaggia, chiudo gli occhi.... 

Non lo sento arrivare....


"Ciao vicina... benvenuta in paradiso...".

NOBILDONNA SUBISCE VIOLENZA DAL BRIGANTE!



VOYEUR E ACROBATA.





LA ROSA.



JULES ET JIM. (2)

Parte seconda.





Alzo gli occhi, lui torreggia vicino a me, dio... se e' alto, bello come un dio e nero per sovrappiù, è nudo e il suo membro mi ondeggia moscio davanti, accidenti se moscio è così, immaginiamoci quando gli tira...!

"Non usare l'acqua della cisterna per bere o per far da mangiare, e' stata inquinata dalle ultime piogge".
"Quello dell'agenzia non mi ha detto niente".
"Ti do io alcuni contenitori con l'acqua potabile, bisogna rifornirsi giù alla fontana del paese o acquistare quelle tanichette da cinque litri...".
"Ti ringrazio, domani provvederò'...".


Mi metto seduta, lui segue interessato il movimento dei miei seni.


"A proposito io sono Giulia...".



Gli allungo la mano, lui si piega e si siede davanti a me... accosciato, il suo affare che calamita il mio sguardo è ancora più' in evidenza.
Ci stringiamo la mano, che bella mano forte, con dita lunghe....
"James, ma chiamami Jim...".


Jim, Jim, Jim... avete capito ora?


Mi vedo catapultata nella storia vissuta dalla protagonista del film, in un attimo vivo la storia, volo con la fantasia e passo dalle braccia di uno a quelle dell'altro, dalla verga bianca dell'uno a quella nera dell'altro, poi la sua voce mi richiama a terra.... 


"Ti fermerai a lungo...?".
"Tutta l'estate, veramente non solo per vacanza, devo finire alcuni lavori...".
"Di che genere?".
"Ma traduzioni di articoli di viaggi, commenti a reportage fotografici..., roba così...".
"Che coincidenza, anch'io sto traducendo alcune cose...".


Mi racconta che e' vissuto gli ultimi due anni nei paesi francofoni dell'Africa occidentale, ha raccolto racconti e leggende popolari e le sta traducendo in francese e se andrà bene, economicamente s'intende, forse un domani anche in italiano.
E' senegalese d'origine, risiede in Italia con un incarico diplomatico, temporaneo purtroppo, lamenta, è solo una soluzione per avere la residenza in Europa.
Parla bene l’italiano, seppur con qualche esitazione.
Lo guardo interessato, lui anche mi scruta.


"Come sei bianca... sei bellissima...".
"Ti ringrazio, mi vedi bella per il contrasto con la tua pelle...".
"No, no, veramente...".


Mi viene caldo, fuori e... dentro, ci sta provando?
Magari...!
Io senz'altro non mi tiro indietro, mi alzo e mi stiro, alzo le braccia e i miei seni seguono il movimento, lui mi guarda.
I suoi occhi si posano sul mio petto e poi scendono e si fermano proprio li'... si... proprio li', li' dove riccioli biondicci e bagnati ricoprono il pube ma non nascondono il mio sesso.
Alza lo sguardo e incontra i miei occhi, i miei sono interrogativi, lo interrogo mentalmente...


Allora ti piace... bell'uomo...?
I suoi mi rispondono...
Si... mi piaci... bella bionda.... 


Sorrido e lui sorride, si alza e torreggia su di me, perché gli occhi mi corrono sempre lì?
Ora non è più tanto moscio, anzi ha degli ondeggiamenti verso l'alto e il suo glande mostra la testa....


Accidenti non ti hanno insegnato da piccola che bisogna guardare negli occhi le persone...!!!


Mi sto eccitando ma non voglio bruciare le tappe, mi ributto in acqua, resto sott'acqua fino a quando mi scoppiano i polmoni, riemergo al largo, lui è rimasto a riva, chissà perché gli guardo subito l'inguine....


"Sto preparando un cous cous con il pesce fresco, vuoi venire da me a cena?".
"Volentieri...".
"Ti aspetto, vieni quando vuoi, però non ho alcolici, se vuoi berne dovrai portartene...".
"Va bene...".


Quando salgo trovo alcune taniche d'acqua, disfo le valigie, Jules mi telefona, che rottura!
Si... l'ho conosciuto, vado a cena da lui, e penso... e forse mi faccio scopare, si... d'accordo poi ti telefono, se mi gira... aggiungo mentalmente.
Faccio una doccia, mi asciugo e pettino i capelli, non so a che ora andare da lui, ma che importa... ci vado adesso.
Per non andare proprio nuda, mi metto uno straccetto.
Esco dal mio cancelletto e entro dal suo.


"Jim...?".
"Si... vieni... entra... sono in cucina".


Lui e' ancora nudo, accidenti a me... perché mi sono vestita?
L'arredamento e' informale, tappeti e cuscini per terra, niente tavolo, qualche cassettone nella sala, l'angolo cucina attrezzato dove lui sta lavorando.


"Ti sei portata da bere?".


No, l'ho dimenticato... dove ho la testa?.
So che Jules ha portato alcune bottiglie di vino, io non bevo spesso, ma stasera...!
Approfitto per togliermi lo straccetto che indosso e ritorno, ci guardiamo e scoppiamo a ridere, lui si e' bardato con un sarong intorno ai fianchi e io invece... lo toglie prontamente e ritorniamo Adamo e Eva.
Sto con lui mentre prepara le pietanze, ho aperto il vino e ne prendo un bicchiere, parliamo di noi, delle nostre speranze, dell'insensibilità e tirchieria degli editori, gli racconto di come mi sono messa assieme al mio.
Mi guarda....


"Un po' siamo delle puttane, ci vendiamo, vendiamo il nostro cervello o almeno lo affittiamo a ore...".
"Si... e non solo il cervello...".
"Su, non ti rattristare, in casa mia e' vietato, prendi un altro sorso del tuo vino...".


Lui vive con un piccolo fondo spese che gli passa l'ambasciata, poi qualche lavoretto di traduzione e poco altro, la sua famiglia d'origine vive in Francia e lo aiuta.
E' molto più giovane di quanto mi aspettassi, ventisei anni, è laureato in letteratura francese e in etnologia.
Io mi tolgo per l'occasione cinque anni quanto gli dico la mia età.
Porta sul tappeto un bacile di rame, lucentissimo, dove ha preparato il cous cous, ci accomodiamo sui cuscini e prendiamo a mangiare, lui beve te' verde e mangia con la mano destra, alla musulmana, mi chiede se voglio un cucchiaio, si... grazie, mi trovo male a mangiare con la mano, il cibo mi sfugge dappertutto. Bevo il vino di Jules, e sento che mi sta dando alla testa.
Sono seduta accovacciata a gambe larghe sul cuscino, noto che gli sto mostrando la parte più nascosta di me e anche la più interessante a notare dai suoi sguardi ripetuti verso il mio basso ventre, ma si... guarda pure bell'uomo, sento le tue occhiate penetrarmi.
A proposito... il suo e' ritto... il glande di colore rosato guarda verso il soffitto e gli arriva all'ombelico... accidenti!
Ogni dubbio sulle sue dimensioni svanisce quando si alza per accendere lo stereo, dio... che articolo...! Lungo non grossissimo... leggermente piegato verso il basso, io mi sto letteralmente liquefacendo... sto bagnando il cuscino con i miei umori vaginali.
Leva i vassoi e il resto e mi si siede vicino.


"Ci facciamo una canna?".


Come no!
Visto che ci siamo... trasgrediamo del tutto... alcool... droga... sesso... e avanti così a tutta forza.
Prende un cartoccione arrotolato dal cassettone e lo accende, poi lo passa, accidenti che forte e come mi prende subito, lo spinello gira e gira ancora,
si alza, comincia a ballare, le sue movenze sono sinuose e conturbanti, gira e si alza, si abbassa e con lui si muove quel capolavoro ritto che gli spunta fra le gambe.
Mi alzo anch'io e prendo a muovermi al ritmo della musica, certo non come lui che ha le movenze e la grazia di un gattopardo, lo raggiungo e gli volto la schiena, strofino le natiche sulle sue gambe, sento la sua verga all'altezza della mia schiena... e' alto... altissimo.
Le sue mani mi attirano a se, mi strizzano le mammelle, mi tormentano i capezzoli inturgiditi, porto le mani dietro la schiena e lo cerco, e' bollente e come e' liscio il suo glande... e che grosse vene in rilievo gli solcano l'asta.... 

domenica 28 ottobre 2018

BEATRICE, DONNA IN CONDIVISIONE E LA SUA RICERCA DELL'ORGASMO.

In omaggio a una donna che ricordo sempre.
Beatrice.


JEFF FAERBER -ARTIST

Più che il solito triangolo, la figura geometrica che più si avvicina a rappresentare la situazione è una retta.
Allora... ad un capo c'è A. lo chiameremo banalmente Antonio. A circa metà della retta c'è lei... B. le impongo d'imperio il nome di Beatrice perché mi piace molto, all'altro capo l'altro uomo C. anche per lui usiamo un nome comune, Carlo.
La posizione di Beatrice fra i due uomini non è proprio equidistante, oh no...! Diciamo che si sposta secondo il momento. A volte bascula verso Antonio, ma molto più spesso verso Carlo.
Se i due uomini fossero rappresentati da due treni e Beatrice la stazione di arrivo, potremmo dire che Antonio viaggia arrancando disturbato nella sua corsa da mille peripezie e ostacoli, mentre Carlo è un veloce espresso che spesso addirittura prende dimora nella stazione di Beatrice!
Ma mai i due treni... stazionano assieme.
O uno... o l'altro.
Certamente Beatrice è la vera protagonista, oltre a legare usando se stessa come tratto d'unione i due uomini, gioca, amministra la loro libidine, li usa.

E' una bella donna, bruna, un corpo perfetto, particolari fisici?
Ha due capezzoli grossi come ditali e una fica ad ali di farfalla.

I due uomini volutamente, d'accordo fra tutti loro, non si conoscono, a volte comunicano ma sempre tramite Beatrice.
E lei... non vuole usarli assieme.
Non le interessa una cosa a tre.
Li preferisce uno dopo l'altro. Distinti. Separati. Le da più piacere giocare con la loro eccitazione.
“Diciamocelo...” ragiona lei, “loro mi scopano più la mente che la fica.”
La eccitano, la tengono in tensione erotica continua.

Beatrice è libera.
Si dice e ripete che non vuole relazioni h24.
Ha una folta lista di amanti discontinui, ai quali... a volte casualmente, a volte perché la cercano... si concede.
Ma non vuole relazioni fisse.
A volte è un cedere subitaneo, scatta l'attrazione e si da... gode molto se l'uomo è un estraneo. Un cazzo mai visto, mai preso, sconosciuto, spesso si trova a osservare, in treno e in bus, il bacino di un uomo, fantasticare sulle dimensioni. L'avrà davvero grosso come sembra? Si bagna Beatrice... pensa che se l'uomo volesse, lei in questo momento gli si darebbe senza nessuna resistenza, si farebbe riempire fica e culo. E godrebbe dell'orgasmo tanto atteso?
Poi... sul letto racconta dell'eccitazione, di come avrebbe voluto essere presa, piegata in avanti o spinta contro un muro e penetrata... penetrata a fondo, senza riguardi, riempita di sborra e poi lasciata li... con le mutandine strappate, ansante ancora sotto orgasmo. Racconta e loro... i suoi due uomini che sono simili in questo e godono di riflesso del piacere di Beatrice, si eccitano. Vogliono sapere cosa l'ha stimolata, il suo piacere.
Mentre masturba colui che è con lei al momento si racconta e sente il suo cazzo diventare di pietra e poi... la prende, le ficca in fica il cazzo diventato esigente, famelico.
Ambedue reagiscono allo stesso modo e la godono... ma non riescono a farle provare L'ORGASMO.
E' in un perenne stato di pre godimento e vuole prolungarlo all'infinito.
Vuole soddisfarli, la sua fica, il suo culo, la sua bocca sono per loro.
Le piacciono i suoi due uomini, ma il famoso ORGASMO?
Crede che non saranno loro a farglielo provare.
Quanto dovrà cercare?

Parla loro dei suoi incontri...

F... verso il quale ha una attrazione particolare, lo subisce molto, le piace il suo grosso e lungo cazzo, una vera arma, che la costringe a rapporti dolorosi, neanche con lui riesce a raggiungere l'orgasmo ma gode l'atto in se, la penetrazione. La costringe a prendere in fica e nel culo cose enormi, gode della sua sottomissione totale, con lui non ha difesa, ah... dice... sognante... “questi uomini molto dotati non si curano il piacere della donna...”.
Non ha nessuna attenzione nei suoi confronti, la trascura lungamente... poi la chiama e lei corre.
Dice ancora... “ah... sarebbe il mio uomo perfetto se mi amasse...”!
Ma... L'ORGASMO tanto sognato... Beatrice?

Un commerciante di fiori...
(sa come si chiama? Lo ignora?), al quale si è concessa senza neanche un tentennamento... ripete sognante.
Gli ha ceduto per i suoi occhi prima che per il suo cazzo, pazzamente lo ha portato in casa sua... dove l'ha scopata con energia sul suo letto.
Ha persino “urlato”... Beatrice...!
Pazza Beatrice... si dice... a volte ragioni davvero con la fica. L'ORGASMO?
Forse era la cosa che più si è avvicinata, lo ha sentito lì che arrivava... ha urlato pazzamente di libidine e poi...?
Sparito! Ma le è piaciuto... lo rifarebbe in ogni momento della giornata.

Un poliziotto.. dotato, anche con lui un cedimento improvviso, sembra quasi che abbia timore di lei.
“Tranquillo... lei dice, non voglio certo legami”.
Lui scompare... ricompare... le manda foto di donne aperte da cazzi enormi, lei ringrazia e gli dedica i suoi orgasmi (quelli solitari!)
“Se mi cerca...” ripete... “lo scopo.”
“Lo scopo a sangue ogni volta che mi cerca e mi vuole, non gli dico certo di no!”

Un musicista.
Amico di Carlo. Lei accetta di vederlo, nessun problema, primo incontro un pompino con ingoio in macchina, secondo incontro, sesso a casa di Carlo... lei gli dice...
“quando vuoi... io ci sono...”

Un insegnante...
E' lei a sedurlo, lui tiepido, pauroso delle conseguenze, non ha capito che lei non gli farà storie?
Lei non si innamora! Ha amato si... ed è donna che ama una volta sola nella vita!
Lei esce... insoddisfatta, infiammata.
Oh... in quel momento si scoperebbe il primo uomo che incontra, qualsiasi... bianco, nero, marrone... basso, alto... basta che abbia un cazzo da ficcarglielo dentro e scoparla... scoparla fino a farla urlare... e forse godere!

Altri... senza coraggio, basterebbe poco per piegarla e prenderla. Tanti altri...
Non intuiscono la sua disponibilità.
Vero Beatrice?

Beatrice a volte imputa ad Antonio il suo risveglio sessuale, ma lui... scettico risponde che è colpa dell'orologio biologico, doveva capitare.
Era convinta di essere anorgasmica, in realtà gode, orgasmi di lunghe leccate, di lunghe carezze sulla fica, ma cerca e vorrebbe godere durante la penetrazione!
Una lunga... lunghissima penetrazione. Anche dolorosa.
Deve solo trovare l'uomo-animale giusto.
Porco e dotato.
Porco e resistente, che duri... moltissimo.
Che la prenda in fica e ancora più nel culo fino a farle provare... L'ORGASMO!
L'orgasmo maiuscolo, liberando la parte di lei che si nasconde, che vuole liberarsi.

Dice di sé...
“Il godimento e il piacere seguono in me due percorsi paralleli. Non sono ancora riuscita a farli incontrare.”

Ma gode... si!
Ma non come vorrebbe, gode ad essere lungamente leccata, gode di un unico orgasmo, ma il raggiungerlo è per lei fonte di piacere, un piacere diverso ma comunque gratificante.

“È così bello arrivare al culmine che non voglio che quell'attimo perfetto abbia fine. Desidero arrivarci più volte senza esaurirlo.“

Antonio la paga.
La paga come una puttana. Hanno concordato la tariffa e le prestazioni.
Antonio sa che questo è un godimento in più per lei e a lui piace intravvedere quel piccolo lampo di cupidigia nei suoi occhi.

Il sentirsi TROIA...
A Beatrice piace molto essere pagata, fosse nelle sue possibilità si venderebbe davvero.
Uhm... pensa.
Avere altri uomini attenti come Antonio, come Carlo. Alcuni. Tanti.
“Farsi pagare... essere disposta a ogni cosa. Molti uomini... magari mi farebbero godere davvero!”
Si chiede perplessa...
“Ma è così? Faresti davvero ogni cosa... Beatrice?”

Antonio è porco. Gode dei suoi eccessi.
Le lecca il culo... la lecca dopo che le ha sborrato dentro, lecca sborra e il contenuto del suo culo. Lei vorrebbe scappare in bagno, lui la prende e la immobilizza, le lecca la sua cioccolata.
Lei inorridisce!
Antonio... ride.
Le chiede di poterle leccarle la figa mentre piscia.
Beatrice?
Dice... che non lo farà mai. Per nessuna cifra!
Oh... Beatrice... una vera puttana lo fa!
Fa tutto per soldi!

Le piace raggiungere l'hotel dove si trova con Antonio, lo sguardo d'approvazione del personale maschile, immagina che sappiano che
è una puttana all'opera, in vendita.
La stimola, si eccita.
In realtà è stata lei a sedurre Antonio, con una lunga opera paziente di coinvolgimento fino alla capitolazione di lui. Antonio che scappa da ogni situazione che potrebbe coinvolgerlo sentimentalmente.
Con Carlo invece nessuna difficoltà.
Le piacciono i due uomini, diversi in tutto eppur simili. Li ritiene “suoi” e speciali.
Porco... Antonio. Donnaiolo. Riservato.
Più cerebrale Carlo. Aperto. Disponibile. Innamorato?

La fantasia sessuale di Beatrice più accesa è la penetrazione.
Grossi oggetti, enormi cazzi. La sera prima di addormentarsi guarda, toccandosi languidamente, lentamente, come le piace fare, figure di mostri gigantescamente muniti che sventrano donne con i loro grossi cazzi.
Si tocca. Gode. Dorme.

Lei dispone l'avvicendamento dei suoi uomini.
Ad Antonio sarebbe andato bene scoparla dopo Carlo, prima di Carlo e ancora dopo.
Ogni cosa, basta che preveda l'altro uomo.
Beatrice dispone allora.
Antonio la scoperà prima, le piace che Carlo l'aspetti fremente, che l'assalti appena entrata nella casa di lui, carico di libidine, fremente in attesa.
Le piace stimolare la sua libidine e prima... con Antonio, parlarne e goderne mentalmente con lui.
Anche ad Antonio piace pensare che sarà di nuovo scopata, dopo di lui, non vorrebbe guardare solo immaginare.
Loro due uomini e la loro donna condivisa.
Beatrice deve pregare Antonio di non farla godere, se non alla fine, dopo essere stata scopata e inculata a lungo, si conosce, sa che prima, vogliosa come è, potrebbe fare ogni cosa, leccar loro il culo, farsi penetrare da cose incredibili, ma dopo?
Diventa sonnolente, innocente, dice addio alla sua libidine per un po'. I suoi occhi da gatta si chiudono, le labbra si distendono in un sorriso.
Le ritornerà con Carlo, stimolata dalla situazione, con lui che l'assale appena entrata, le scopa fica e culo, la riempie della sua sborra.
La lecca quindi a lungo, lei gode e ancora si assopisce.
Le piace scopare Antonio, sa che lui ha sempre avuto donne multi orgasmiche, forse lo ha cercato nella speranza che fosse lui a farle provare finalmente l'ORGASMO.
Quello maiuscolo, quello da partire di testa.
Non succede.
Dovrà ancora attendere.
Trovare l'uomo animale, il grosso cazzo inesauribile che la scopi fino a farla cedere.
“O forse... dovrai tu evitare di trattenerti... Beatrice?”
...si chiede.

Una delle ultime volte hanno fatto macelleria nella stanza, certa di essere alla fine del ciclo ha tolto il tampax e lo ha cavalcato a lungo, freneticamente e quando si è levata?
Disastro.
Poi... solo il suo culo.
Lungamente... una lunga feroce inculata, anche usando R. il suo compagno di giochi di lattice, un dildo lungo e largo, molto largo.

“Sai?” ragguagliava Antonio mentre lui la prendeva... “è come quello di F. quello che mi fa impazzire...”

E mentre lui continuava a penetrarla nel suo culo, levandolo e rimettendolo di colpo, lei urlando... diceva che ne avrebbe voluti mille di cazzi, cazzi di uomini mai visti... e tutti nel culo, che la riempissero di sborra... tanti uomini... tanti!
“Oh... Beatrice... era vicino anche stavolta il cercato ORGASMO!”

Infine... ogni volta la cena, il loro parlare, poi Antonio che chiama un taxi, lo paga e la manda da Carlo con un biglietto elegantemente rinchiuso in una busta.

Scrive.
“Caro Carlo... te l'affido, sai che è una cosa preziosa senza eguali,
so che la tratterai da quella dea che è.
Antonio”

Carlo... è in attesa, Beatrice lo avvisa che arriva, lui freme.
E' famelico. Vuole la bocca, fica e culo di Beatrice, è eccitato dall'attesa e, non per spirito di competizione, vuole sapere cosa ha fatto.
La scopa.
Beatrice da puttana vuole farlo impazzire.
Racconta.
Carlo le lecca a lungo la fica.
Beatrice gode.

Poi manda un SMS ad Antonio mentre Carlo è in bagno.
“Ho goduto tanto, ma adesso... aperta e piena di sborra sua, vorrei te.”
“Puttana! Bugiarda. Stai addormentandoti.”
Risponde Antonio.