giovedì 31 gennaio 2019

EROTIC ART.


Serpieri - Druuna

SISSY MAID.



La vita  di una Sissy maid, in immagini, utilizzato come cameriera e da donna delle pulizie da alcune ragazze. 
Sempre eccitato, sempre deriso.

FIABA ESTIVA IMMORALE. (2)


Loro partono e nel frattempo la regina torna. 
Ah... quanto è capriccioso l’animo femminile! Un giorno appare tutto positivo e tendente al roseo e appena poche ore dopo? Un disastro... un clima temporalesco. Eppure la ancora procace nobildonna non ha più il fastidio e la lunaticità dovute alle mestruazioni, è scopabile a tempo pieno... 24 ore su 24... e 365 giorni all'anno, non che il mestruo fosse un problema anche prima, dato che scopava ancora meglio durante quei giorni! 
No, il fatto è che le è venuto a noia fare la prostituta, ecco la realtà! Bella l’ambientazione... un lurido giaciglio in un buio tugurio, la fila di contadini che hanno dissotterrato i risparmi di anni per poterla scopare. Gradevole la sensazione di sentirsi dissoluta... libidinosa... ninfomane... mai sazia e tanto tanto troia. Ma dopo il... 800 o 900esimo cazzo? Dopo il fiume di sborra che l’ha riempita?
Dice basta... perché ora tutto è noia.

Torna a casa.. al castello.
Il grosso cazzo del saltimbanco?
Pazienza... ha sempre quello dello stallone bianco nella stalla.

Al suo arrivo chiede del Principe... dove è? Cosa fa?
L’avvisano che è partito... il suo dolce pargolo vuole sposarsi, le dicono della principessa.
Sposarsi? Non le basta la sua mamma sempre disponibile? Pronta ad ogni capriccio? Non vuole una altra troia in casa fino a che ci resta lei! Lei ha figa per tutti... basta farsi avanti e chiedere, per il Principe... Dago... i funzionari (pochi), i servitori (pochi), i soldati (pochi... purtroppo!) e anche per lo stallone... e per i visitatori...(pochi anche loro!).
Neanche si riposa, ordina che venga allestita una piccola scorta e parte sulle tracce del Principe Azzurro.
Solo che non sa il percorso... ah... le donne gelose! Sempre fuori dal razionale, guardate questa... neanche sa dove andare!

Il narratore ha dimenticato di dirvi il nome della principessa... Eruannie, un bel nome vero? Significa “anna dono di dio”, ma per il volgare mondo di allora era solo “la principessa con la figa storta”, eh si! Aveva anche un grosso problema pratico Eruannie, il problema di orinare. Studiatevi un pochino voi femminucce... dove avete l’uretra? Immaginatevi a pisciare con lo spacco per traverso! Già a volte dovete aprire le labbra esterne no? Per non sprizzarvi addosso... e lei poverina? Come fa?

Intanto si fa sera e il Principe e compagnia trovano alloggio presso l’abitazione di un signorotto del luogo. Dopo i convenevoli vanno a tavola... il Principe, il suo ospitante e sua moglie. La moglie ha un grosso culo che attira l’attenzione, grosso e ben fatto e sembra sodo. Appena può il Principe si lancia con una carezza audace, porta la mano su quelle natiche e le strizza. La donna non si scosta ma guarda il marito, il quale fa un cenno di assenso. Sembra che il vecchio porco dia una specie di consenso, la donna allora gli si siede vicino e lui porta la mano sotto l’ampia gonna, fa scorrere le dita su quella carne liscia delle sue gambe e raggiunge l’inguine, trova tanto pelo, una foresta di pelo bagnato fradicio e odoroso. Cerca e trova un varco e le mette dentro le dita, la masturba. Ora sono due le dita che lui usa con forza... lei chiude gli occhi, il marito guarda. Approva.
Guarda anche Dago appoggiato alla parete.
Il marito lascia la stanza senza una parola e il Principe si scatena. Rovescia la donna sul tavolo e le alza la gonna. Le allarga le gambe e lo tira fuori, una spada di carne... duro come sempre e la penetra.
Comincia a sbatterla selvaggiamente, forti colpi. Le alza la blusa e le scopre due grosse tette. Grosse e con dei capezzoli scuri, eretti, grossi come ditali. La morde, glieli tormenta.
E dice... mentre continua a montarla.
-Uhmm... Dago che figa ha la nostra signora qui! Dentro... uhmm... sentissi come è prensile... te lo stringe sai? E’ una che sa usare la figa questa, fa presto a farti godere... senti come stringe! Sembra che abbia una manina... superba questa figa...!-
Dago si avvicina, guarda. Porta la bocca vicino all’orecchio del Principe.
-Vostra Grazia... ci stanno facendo fessi! Hanno due figlie... le hanno nascoste.-
Il Principe sta godendo ora... sono gli ultimi colpi, spinge dentro come un forsennato.
-Davvero? Troia di donna... per quello che sei così compiacente! E dove le nascondi questi tesori? Sono ancora vergini vero?-
Con un urlo... si svuota! La lascia... fa uscire il cazzo ancora grondante sborra.
-Scopala Dago.. scopala! Falle male... rompi il culo a questa puttana!-
-Vostra Grazia... preferirei carne giovane.. quella delle due figlie...-
-Hai ragione... portami qui quel traditore del marito e Dago... dagli una bella ripassata di calci a qual cornuto!-
Non era molto distante l’uomo dato che un istante dopo Dago lo trascina nella sala!
-Dove sono...?-
Urla il Principe Azzurro.
-Vi prego Vostra grazia... risparmiatele... sono vergini... illibate. Non sanno nulla di queste cose... prendete ancora mia moglie, prendetela nel culo... vi soddisferà!-
La donna allettata dalla cosa... annuisce fervidamente.
-Prendila tu... miserabile! Fai venire subito qui le due fanciulle o ti faccio impiccare al primo albero che trovo nel tuo giardino!-
L’uomo cede e poco dopo fa l’ingresso con le due vergini. Si stringono fra loro le due, timorose di quanto possa accadere loro?
Sono due delizie le fanciulle... bionde e rotondette.
Occhi spaventati?
Noooo... occhi curiosi.
Il Principe manda fuori i genitori e chiude la porta.
-Che tesori che vostro padre teneva nascosti e che belle tettine avete, e questo culo così sodo?-
Mentre con le mani accarezza quanto loda a voce.
-Belle belle... e siete vergini.. –
-Vostra Grazia... solo davanti per dire la verità... dietro no...-
-Senti senti... e chi ha l’accesso al vostro paradiso fra le belle chiappe che avete?-
-Nostro padre... Vostra Grazia. Dice che lo fa per alleviare i nostri tormenti e i suoi e così preserva la nostra vaginale verginità che doneremo al nostro promesso, ma stiamo soffrendo molto di questo sacrificio, abbiamo il fuoco dentro... sapete? Un fuoco senza possibilità di spegnimento...-
-Ho io il rimedio giusto per voi due... ecco guardate... ecco il rimedio...!-
Così dicendo mostra il grosso cazzo nuovamente duro. Scappellato e rivolto in su... potente.
-Su... già conoscete quello del vostro padre... avvicinatevi che non morde e toccate... menatelo...-
Senza più indugio le due gli si inginocchiano davanti e toccano... palpano... accarezzano... e...
-Vostra Grazia.. possiamo prenderlo in bocca? Leccarlo... ciucciarlo?-
-Non solo potete... ma dovete farlo...-
Mentre le due belle sono in ginocchio il principe denuda il loro seno. Che magnifiche mammelle! Giovani e sode! I capezzolini rivolti all’insù!
Dago fa per avvicinarsi, vuole toccare anche lui.
-Non ti permettere... miserabile plebeo! Stai al tuo posto... forse dopo potrai prenderti qualcosa...-
Dago si ritira contro la parete... si masturba piano brontolando sottovoce evitando di essere sentito.
-Si si... se non era per me... non le avresti queste bellezze! Ti auguro di non riuscire a sverginarle e di dover chiamare me... a farlo!-
Le due giocano con il nobile cazzo del Principe. Le loro bocche ingoiano a turno tutta la verga di carne. Le lingue saettano sull'asta... seguendo con la punta le grosse vene che sono in evidenza.
-Spogliatevi tutte... splendide puttanelle! Tutte e continuate... fatemelo diventare duro come ferro... così dopo possa avere in dono la vostra prima volta...!-
Le due eseguono.
Sono nude ora.
Che bello il corpo femminile! Quelle curve, quelle rotondità! Le forme aggraziate, come apprezza il Principe!
-Toccatevi... toccatevi con le vostre manine e fatemi assaggiare il vostro nettare... mettetemi poi le dita in bocca...-
Le due in ginocchio mentre continuano a ingoiare lo scettro di carne del Principe portano la mano fra le cosce... toccano... strofinano e poi mettono le dita nella bocca di lui.
-Uhmm... delizioso... ora mettetevi a terra e aprite le belle cosce... voglio ammirarvi come meritate!-

Mentre il Principe avvicina il viso alle cosce della prima fanciulla... lo lasciamo momentaneamente, sicuri che lo ritroveremo lì al nostro ritorno e andiamo a cercare la Regina...

EROTIC ART

LaDamaNera

HAIR FLIP.



RUN, BABY, RUN...

Pubblico con piacere un  racconto di Luce del 2017,
racconto che trovo molto erotico.



Sono abitudinaria. 

Con gli anni, poi, le consuetudini sono cambiate, assecondando i ritmi di vita.
Ho imparato a correre e a prendermi il tempo, per farlo. Si corre per raggiungere, si corre per scappare, anche.
Io corro e basta.
Di solito approfitto della pausa. Due ore sono sufficienti per sfogare e ricaricarsi.
Lho fatto anche ieri, ma qualcosa era diverso. Mi sentivo stranamente eccitata, non so, forse il sole, la temperatura bollente, avevo la pelle in tensione.
Mi sentivo fremere, di voglia, nello svestirmi, nello sfilare gli abiti d ufficio, nell'indossare quei leggins al ginocchio, così aderenti sui glutei da non esserci e la canotta nera. Adoro le scollature tonde, con il seno che ci si accoccola morbido dentro.
Mi piace raccogliere i capelli, ma non tutti.
L'immagine scomposta è naturale ed erotica. Correre e restare vagamente ipnotizzata dalle ciocche che picchiettano sugli occhi, mentre sento i glutei indurirsi man mano che macino asfalto. Il sudore che cola dalla fronte e imperla il decolté scivoloso e lucido.
Sudata e sexy; avessi uno specchio mi vedrei così e l'idea mi piace.
Solito percorso, piuttosto affaticata arrivo nei pressi dello spiazzo semi-ombreggiato, dove mi fermo a far sosta per recuperare fiato. Per un certo periodo di tempo, avevo scorto una Renault Clio grigia ed una signora di mezza età dall'aria piuttosto distinta. In attesa. Di cazzo, sicuro. Capelli corti, biondo cenere, e bocca serrata attorno ad una sigaretta. Sempre così, con l'aria ansiosa di chi freme, impaziente di godere. Ho immaginato i suoi incontri con l'amante, ho immaginato che scopassero esattamente li, consumando le loro pause pranzo per mischiare sborra e sudore.
Mentre svaniscono questi pensieri, rallento e noto che oggi c'è una macchina diversa al solito posto.
La cosa non so dire se mi turba o se, piuttosto, mi eccita.
Mi sembra ci sia qualcuno dentro. La macchina ha il classico movimento sussultorio da scopata.
Intravedo un viso, oh... si! Penso è quello di una donna, incollato al finestrino posteriore.
Ritmicamente le guance si spalmano contro il vetro. Ha la pelle chiarissima, circa trent'anni e boccoli lunghissimi rosso mogano.
Alle sue spalle, il torace di chi se la sta montando.
La situazione è tosta, penso che sarebbe meglio tornare indietro, non farmi vedere.
Però, chi se lo sarebbe aspettato? Che spettacolo, voglio guardare. Sono uscita per questo, oggi.
Si, voglio eccitarmi spiandoli. Rubando quello che mi danno, briciole di piacere e schizzi di sborra destinata a lei e non a me.
Ho ancora un tratto da fare per accostare l'auto, voglio alimentare la curiosità, rallento il passo, per gustare tutto quello che poco alla volta percepisco di ciò che accade nell'abitacolo.
Lei urla, e forte anche, se da quella discreta distanza sento già suoni ovattati, oltre i finestrini chiusi. Distinguo i gemiti.
La bocca è socchiusa e continua a sbattere ritmicamente sul finestrino, leccandolo appena ogni tanto.
Inarca la schiena, la testa si reclina, i capelli cadono sul seno. Dalla distanza in cui sono, sicuramente è nuda fino alla vita.
Ha seni stupendi, grandi, sodi, rimbalzano a tempo. Ha capezzoli rosa, areole grandi che si appiattiscono al vetro ad ogni colpo che riceve.
Ci sta dando forte lui, perché il ritmo, a giudicare dal movimento del diavolo rosso, è aumentato.
Sono ormai a pochi metri da loro. Ora riesco a vedere bene anche lui, è moro, muscoloso, ha il petto definito. Capelli corvini, sopracciglia folte, occhi chiusi. Chissà quanto sta godendo l'animale.
La sta pompando da dietro, la sovrasta.
Oh... cazzo! Basta un attimo e spalanca gli occhi. Mi vede, mi punta, mi sento penetrata dallo sguardo di lui, che monta lei.
La sta sbattendo con tutti i crismi.
Invidio entrambi, si cazzo, anche lui, lei è di un bianco splendente, sembra porcellana.
Se ne sta lì a gemere, con quel mantello di capelli rossi, ha le gambe completamente spalancate (è tutta nuda, ora la vedo bene) e offre il culo con movimenti decisi ma aggraziati. Chissà quanto le cola la figa. Starei sotto quel rubinetto a bere.
Sempre fissandomi, le afferra i seni tra le mani. Sono enormi, glieli stringe con forza, tira quei capezzoli che diventano ancora più grandi. Sono così turgidi per l'eccitazione che potrebbero forare il vetro.
La sento urlare come un ossessa.
Le afferra i capelli e la strattona. Le dice qualcosa, non riesco a decifrarlo leggendo il labiale, lei si gira.
Glielo prende in bocca. Subito. La sua testa oscilla.
Sono poco oltre il finestrino, ipnotizzata da questi due animali che si montano in una gabbia di lamiera.
Sono messi di lato e mi offrono uno spettacolo incredibile.
Li guardo senza pudore, vorrei implorarli di farmi entrare, ma distoglierli da quel delirio sarebbe peccato.
Glielo sta succhiando, ha un ritmo cadenzato.
Lo ingoia parecchio; quel diavolo rosso, oltre ad essere bellissimo, ha una gola molto profonda.
Lui ha un cazzo enorme, si notano addirittura le vene.
Invidio ancora lei, è lucido e duro. Fiero. Entra ed esce dalla sua bocca, mentre lei ogni tanto lo lecca ingorda. Dallo scroto alla cappella, la lingua è enorme.
E poi ancora dentro e fuori, di continuo, lei va sempre più veloce. Sembra voglia mangiarlo.
Lui ha entrambe le mani sulla testa e la spinge con forza sul cazzo, non gli basta quanto in fondo lo sta ingoiando.
Sono ferma, eppure ho il battito accelerato. Mi accorgo che fatico a respirare e schiudo le labbra.
Ho sete, la gola secca. Ho bisogno di godere.
Sto impazzendo. Pochi passi e incollo i palmi aperti come ventose al finestrino. Sono li, davvero, e l'auto è infuocata.
Lui non si scompone, mi fissa a momenti, lei ... Dio se lo fa bene.
Sento colarmi sesso nell'interno coscia. Sudo sesso ovunque.
La incita ad aumentare ancora il ritmo, per sborrare. Il petto si gonfia, ha la bocca spalancata per prendere aria, trema.
La spinge via, la bocca di lei si stacca, inizia a segarsi. Ha il cazzo che cola saliva. Il diavolo rosso è pronto, lingua stesa. Pochissimi colpi e fiotti di sborra schizzano ovunque.
Ecco, si. Godo così, come una ladra. Mi accovaccio quanto basta, appoggio le labbra al vetro e lei fa lo stesso, guardandomi.
Comincia a leccare gli schizzi, stende la lingua. Faccio lo stesso, mimiamo di condividere la sborra di lui.
Mi tocco tra le cosce, il clitoride pulsa, è enorme. Durissimo. Lo pizzico, ansimo, il respiro appanna il vetro, sbavo come in preda ad una convulsione dei sensi. L'orgasmo è una scarica elettrica. Stringo le cosce, di riflesso e mi accascio. Vengo e svengo.
Solo i miei restanti mugolii in sottofondo, che salutano il rumore dell'auto ormai lontana.

mercoledì 30 gennaio 2019

JACK VETTRIANO. - ARTIST

Risultati immagini per arte erotica

NELLA STALLA.


PROFUMO PER VERE DONNE.



SLAVE

Frédérique Garcia

SCELTA.



NUDO CON MELA.


                                                   Victor Lyapkalo - artist

CAMBIAMO LA STORIA?


NON COPRIRTI...!


Donna che ride... mutanda che cala. 
Oh... nulla di mio, è un vecchio detto.


FIABA ESTIVA IMMORALE.



Tutte le fiabe che si rispettano iniziano con..
C’era una volta...
Ora voi sapete cosa significa Kanmakan...?
No?
Significa: C’era non c’era... in arabo.
E’ il modo di quel mondo di iniziare una fiaba.
Quindi?

Kan ma kan...
Il Principe Azzurro si annoia, niente più grandi imprese! I draghi di una volta? Spariti! Forse volati verso lidi a loro più confacenti. La sua vita scorre placida e noiosa, troppo tranquilla per il suo spirito avventuroso!
E il sesso? Sconsolante!
Ormai ha scopato, ri-scopato e scopato ancora fino alla nausea tutte le donne appena minimamente avvenenti del suo piccolo e tranquillo reame. Vero che la sua sessualità prorompente ha sempre bisogno di sfogo immediato e quando lo prende quella libidine violenta...? Beh... sinceramente basta che lei respiri! Basta che sia un buco, fica o culo, perché lui quel suo duro virgulto di carne deve piantarlo immantinente in un tenero, sugoso, frutto femminile!
E questo gli capita più volte al giorno!
Eh si! Diverse volte al giorno.
Rimpiange e nello stesso tempo pensa con rancore a sua madre, la Regina, vedova prematuramente di suo padre il Re, ancora adesso una donna di bell'aspetto con due tette grosse e sode e un largo culo. Una grandissima troia incestuosa che gli ha insegnato tutto del sesso! Già da bambino lo accoglieva nel talamo regale e gli illustrava con dovizia ogni minimo aspetto della libidine. Nulla ha trascurato.. hanno vissuto e rivissuto ogni pagina del grande libro del piacere. Ora.. lui rimpiange la sua figa perennemente rorida di umori e mai sazia, sempre calda e accogliente, il suo buco del culo strettissimo nonostante gli innumerevoli cazzi e oggetti vari presi. Ma la Regina non è più al castello, da puttana quale è ha perso la testa per un saltimbanco da circo, enormemente dotato... tanto dotato che si dice che ha una proboscide al posto del cazzo e lo ha seguito nel suo girovagare.
Certo che sarebbe tornata... figurarsi! Ma intanto?
Intanto ora gli manca una donna sua, sempre pronta... che lui possa tenere lì a sua disposizione, una del suo lignaggio da scopare a volontà e senza indugio. Una principessa? Si... esatto! Una principessa sarebbe l’ideale. Ecco.. il principe arriva alla conclusione che gli manca una principessa. Ma che razza di merce rara sono le principesse che non si trovano neanche a sognarle? Ma esistono solo nelle fiabe donne di questo tipo?
Chiama il suo fedele servitore... Dago.
Un essere tanto brutto quanto scaltro e senza scrupoli.
Per la comprensione della fiaba dobbiamo parlare di questo Dago, figura secondaria ma importante.
Dago è fedele come un cane, sicuro che darebbe la vita per il suo Principe, è uno sgorbio basso e largo con un brutto viso dove sfavillano due occhi furbi e lucidi. E’ ammalato di sesso come il suo padrone e lo segue in tutte le sue scorribande. Gli fa da ruffiano e da guardaspalle. Il Principe lo porta con se, lo tiene accanto mentre si accoppia con una delle donne che trova nel piccolo regno. Dago si appoggia ad una parete e guarda. Guarda e si eccita... ha un grosso cazzo sempre duro, si masturba lentamente mentre assiste. Il Principe spesso gli lascia gli avanzi del suo pasto sessuale, nello stesso modo che a un cane si lasciano gli avanzi della tavola a lui lascia gli avanzi del letto. Dopo di lui... spetta a Dago godere della donna di turno e spesso questa non ci rimette nel cambio.
Oppure può succedere che il Principe faccia troppa difficoltà a penetrare una donna, magari ha un culo non proprio arrendevole e lui fa fare il lavoro di fatica, di apertura, al suo fedele servitore. Dago fa il grosso del lavoro... apre... sforza... allarga il buco e il Principe entra senza problemi.
Ecco Dago.
Il Principe lo chiama... gli chiede che ne sa di una principessa libera. Ne esistono? Ma che non sia una principessa qualunque.. eh! Insomma vuole una che abbia delle doti particolari. E tanto per non sbagliare... ha notizie della Regina? Almeno tornasse quella! Ah... quella figa sempre bagnata! Quel culo!
Sulla principessa Dago si informerà, per quanto riguarda la Regina... ebbene corre voce che il saltimbanco dopo lo spettacolo le faccia fare... ehm... qui tituba Dago e prosegue solo dopo l’insistenza del suo padrone, ...le faccia fare delle marchette... si... delle prestazioni sessuali come una prostituta di strada con il pubblico intervenuto. Già si parla di... una Regina Puttana o Puttana Regina... che va alla grande, che si scopa alcune decine di uomini a sera e che per questo motivo il saltimbanco fa soldi a palate.
Il Principe capisce che la Regina non tornerà tanto presto... troppo presa.
Passano alcuni giorni e la noia del giovane Principe aumenta, rasenta il livello di guardia quando finalmente Dago irrompe euforico nella stanza.
-Vostra Grazia... Vostra Grazia... grandi notizie! Ho appena saputo da un commerciante di passaggio dell’esistenza di una vera principessa! Ma proprio vera!-
Il Principe chiede altri particolari e Dago continua..
-Vive in un piccolo regno a tre... quattro settimane da qui... ed è speciale! Proprio come la vuole Vostra Grazia...-
-Insomma... sembra che la principessa sia anche molto bella ma che non riesce a trovare marito per via di una sua particolarità..-
-Qualeeeeeeeeeeee..??-
Chiede il Principe!
Dago esita un attimo...
-sembra che abbia la figa disposta per il traverso, non per il lungo fra le cosce come le altre donne ma trasversalmente... come la bocca nel viso, sembra che sia così.-
Il Principe Azzurro... ci pensa su. Ma come è possibile? Prende a ragionare con Dago... allora quanto sarà lunga una figa? Possibile che abbiamo scopato tutto lo scopabile ma non abbiamo mai verificato una cosa così importante?
Dago... richiama alla memoria una figa e misura mentalmente sulla mano...
Cinque dita? No, di più... o il palmo di una mano? Il Principe parte da monte... allora lo spacco inizia appena sotto il monte di Venere, giusto? E finisce a due dita dal buco del culo o no? Si... conferma Dago. E allora come può essere disposta di traverso? Non esiste lo spazio necessario!!!
Niente... devono poter rivedere una figa vera. Il Principe dice di far portare la figlia del Ciambellano... ma Dago glielo sconsiglia. E’ una bambina... Vostra Grazia... e il padre si infurierà. Si... risponde il Principe... ma almeno abbiamo il vantaggio che è ancora implume... senza pelo e potremo vedere al meglio!
Per quanto il Principe ci pensi... gli risulta anatomicamente impossibile che possa essere disposta di traverso. Dago propone di chiamare la servetta di cucina e di verificare. La ragazza accorre prontamente e aderisce altrettanto prontamente ad alzare la gonna e a mostrare la figa. Si dispone sul tavolo a gambe aperte e i due uomini prendono ad esaminarla.
-Ecco vedi... Dago! Questa ha una foresta! Non si riesce a vedere nulla... e senti che odore di figa, di piscio e mestruo! Era meglio la bambina!-
Prendono a scoprire lo spacco, con le dita spostano il pelo da parte fino a liberarlo. E misurano... prima con le dita e poi con un pezzo di spago, fanno aprire bene le gambe alla ragazza e provano a vedere se ci può stare per il traverso.
No! Arrivano alla conclusione che non può starci e poi chiedono dove avrà il clitoride?
Ora.. questi continui maneggiamenti hanno eccitato la servetta, queste dita che toccano... che provano... che misurano...
-Vostra Grazia... voglia favorire...-
Ma si... perché no? Visto che è già pronta, aperta e bagnata... si può fare. E prima lui e poi Dago soddisfano pienamente la giovane. Che poi torna in cucina felice.
Il Principe Azzurro decide di andare a trovare la principessa dalla figa di traverso... ma un nome lo ha...? Chiede. Dago non ricorda... chiederà di nuovo al commerciante di passaggio e si informerà anche su come arrivarci da questa principessa.

Ora è anche la curiosità di verificare la cosa della figa della principessa che li fa affrettare, Dago organizza una piccola spedizione che comprende loro due, alcuni soldati, dei servi e partono.

SISSY MAID.



martedì 29 gennaio 2019

CIOCCOLATA... CIOCCOLATA! L'altra versione!



Cioccolata due. Il calco!


-Sei sicuro che qui il caffè è buono? Conosci la regola... nelle pasticcerie non lo sanno mai fare!-

-Uhhh... fidati qualche volta, eh? Non ti farebbe male! Lo sai che passione ho per il caffè! Ti pare che andrei mai in posti dove non è buono? Dai, sediamoci e stai tranquilla, vedrai che ti ricredi...-

-Sarà... ma già che ci siamo, prendiamo anche un dolcetto?-

-Tutto quello che vuoi, sono fantastici!-

-Ma hai visto? Fanno sculture di cioccolato! Le pareti sono piene! Guarda! C'è di tutto!-

-Hanno il miglior maitre chocolatier della città e il caffè... è ottimo...-

-mhm... ecco cosa fai tu mentre io lavoro... giri per bar eh?
Sarebbe un peccato mangiarle opere d'arte così! Caldele, bottiglie, monumenti, sculture... avranno sicuramente dei calchi, non è tutta arte...-

-Beh, suppongo di sì, ma anche per fare un calco, occorre scegliere l'oggetto giusto. Dai, bevi questo caffè e dimmi se non è uno dei migliori che hai mai preso...
Ehi... ehi!! Mi ascolti? Ti sei imbambolata? Che c'è? Perché sorridi così?-

-Ho avuto un'idea... una splendida idea! Lo sai che  a volte ne ho di geniali!-

-uhm... sarebbe?-

-Hai detto che per farne un'opera d'arte... bisogna prendere a modello l'oggetto giusto, no? Ho appena pensato al mio oggetto preferito... uhmmm... hai ragione, è ottimo questo caffè, hai proprio fiuto per scovare locali, te ne do atto!-

-Sei tu che mi sottovaluti sempre... allora?-

-Buono anche il mostacciolo... assaggialo. Allora che..?-

-Sei impossibile! Basta darti da mangiare e ti dimentichi tutto!! Mi stavi dicendo... del tuo oggetto preferito! Di cosa faresti un calco per la cioccolata?- 

-Di cosa? Sai benissimo cos'è ciò che amo di più... il tuo cazzo naturalmente!! Dai... assaggia...-

-Dio!!! Ma come ti vengono certe idee??-

-Amore... ascoltami, hai un bellissimo cazzo! Lo sai molto bene... è grande... proporzionato, dritto e... quando è in tiro? Che sembra scoppiare? Mi fa... impazzire... e godere! Amo lui come amo te!-

-Fammi capire bene... ne vorresti una copia in cioccolato? È questo che mi stai dicendo?-

-Sì... sto immaginando come sarebbe... fantastico! Lo passerei sul seno... sui capezzoli.. lo strofinerei tra le cosce... pensa a come verrebbe scaldato da me! Mi lascerebbe tracce ovunque! Che tu poi potresti leccare! E gustarlo? Tenerlo fra le labbra e leccarlo come fosse il tuo?-

-Ti sto vedendo... continua...-

-Potremmo giocarci insieme io e te! Due tuoi a mia disposizione! L'originale e la copia! Potremmo fare un sessantanove! Scoparmi la bocca con quello vero e tu che mi passi quello di cioccolata sul solco... strofini e poi lecchi... e io che impazzisco! Oddio amore... mi sto bagnando solo a pensarci...-

-Ti stai bagnando? A me sta diventando duro...-

-Lo sapevo che sarebbe piaciuta anche a te l'idea! Te lo lasci fare? Dai... ti prego!! Devo vedere subito come si fa... dammi il telefono che cerco su Internet..-

-Non ho mai fatto un calco... però sì che lo farei... l'idea di scoparti con due cazzi e leccarti mi eccita...-

-Mhm... a quanto vedo, non è difficile... poi ti aiuto io a farlo ... dunque... hai due opzioni... gesso o silicone... però... devi stare fermo per una mezz'ora e... mantenere la massima erezione ... così... pensa... si vedranno tutte le vene e il nervo inferiore... uhmmm ... lo consumerei subito a forza di lingua!-

-Rimanere eccitato per mezz'ora buona con il cazzo dentro uno stampo... penso di poterci riuscire...-

-Certo che sì amore... e io sarò lì con te!! Dovrai farlo solo una volta e poi? Avremo lo stampo per sempre! Tutti i cazzi di cioccolato che voglio! Sai che farò? Te lo lavorerò di bocca fino a farlo diventare di marmo, nuda completamente, come piace a te e poi... una volta messo il gesso o il silicone... mi toccherò per te...-

-Mi sta scoppiando adesso... dimmi che farai... dimmelo...-

-Mi metterò seduta davanti a te... gambe aperte, avvicinate al corpo. Mi bagnerai tu le dita e mi toccherò per te... mi strofinerò il clito fino a diventare liquida e poi mi scoperò con le dita... me ne metto due dentro e le vedrai lucide e bagnate affondare dentro la mia figa pulsante e se vuoi...-

-Se voglio?? Continua cazzo!! Se voglio cosa??-

-Mi metterò anche un dito nel culo e mi scoperò così davanti a te... mi dirai tu se venire o no... deciderai tu... l'importante è che... ti si mantenga duro tutto il tempo... voglio un calco da galleria d'arte!-

-Impazzisco per la tua mente quando fai così... oh... lo avrai... puoi giurarci... ne avrai quanti ne vuoi... fondente, al latte... e ti ci scoperò! Mi hai eccitato adesso! Mi preme nei pantaloni e mi fa male!-

-Si! Riempiremo la dispensa! Qui dice che il kit per il fai da te, si vende anche in ferramenta... credo che... per la tua misura, ne dobbiamo prendere due... andiamo in quella in fondo alla strada, magari ne hanno... Ho gli slip fradici... lo voglio!!-

-La cioccolata la prendo qui, conosco il proprietario, mi darà la materia prima e... potrei anche proporgli l'affare, magari, solo per clienti particolari-

-Non ci provare... sei un copione! Mia l'idea, mio il calco, mio l'originale!! No e poi no! Tutti per me, solo per me!!-

-Zero spirito imprenditoriale tu... eh? Va bene. Andiamo, però facciamo in fretta... voglio tornare a casa e sbatterti, cavolo se è duro...-

-Ma che a casa?! No amore... non ci arrivo a casa... andiamo in macchina, te lo voglio succhiare il cazzo, adesso!! Mi verrai in bocca? Mi darai tutta la tua sborra?? Dimmelo!
Ma ci pensi? Sono emozionata! Ti potrò mangiare oltre che bere!! -

-Te ne darò quanta ne vuoi... ti riempirò la bocca! Mi sta scoppiando!! Ma... la ferramenta?-

-Ci andiamo dopo... a proposito... non è che hai dimenticato il portafoglio a casa anche oggi?-

Artist - - Anton Solomouka

Httperoticartrainbowtumblrcom said artist @eroticartrainbow

Frans de Geetere

PLENILUNIO.

Non ricordo notte più bella.

Il disco lucente della luna si rifletteva sul mare

e il suo riflesso formava una larga strada luminosa

che partiva dall'acqua e proseguiva sulla spiaggia


e portava...

oh!

Portava alle tue cosce candide

scoperte

aperte,

portava alla tua fica profumata.

Portava a me

che inginocchiato fra le tue gambe

ti baciavo

ti baciavo

ti baciavo!



-Tu

stesa a ridosso del cespuglio di rosmarino selvatico

-io

che ti spingevo alla vita le falde del tuo vestito a fiori

-io

che spostavo il fondo delle tue mutandine bianche

-io

che affondavo avido la bocca

-tu

che mi gratificavi del tuo primo orgasmo

-io

mai sazio di te

-io

che non riuscivo a staccarmi

-tu

che spingevi il ventre verso la mia bocca

-io

che bevevo alla fonte che avevi fra le cosce

-tu

ora seduta, con le mani sul mio inguine

-io

in ginocchio, eretto fra le tue gambe

-tu

che lo liberavi a fatica

-tu

che lo tenevi nelle mani

-io

che in ginocchio lo spingevo sul tuo solco

-tu

che mi tiravi con le mani sui miei glutei

-io

che ti penetravo, che entravo nel tuo caldo

-io

che spingevo per metterlo tutto dentro

-tu

che rispondevi alle mie spinte con le tue.

E...

i nostri respiri,

i gemiti prolungati,

i tuoi mugolii e il mio ansimare.

-Tu

non venire
non venire
non venire

ancora, ti voglio ancora, 
non venire...

-io

che puntando le ginocchia continuavo a prenderti

poi? 
noi...

e ci sembrò davvero che il cielo esplodesse! 
Una pioggia fantasmagorica di luci, di stelle,
fammenti di luna cadde su di noi, investendoci
in pieno!

-io

disteso su di te

-tu

stai dentro, non farlo uscire!

-io

ti mordo la bocca, ti mordo la bocca!

-tu

fallo, fammi sanguinare!

-tu

dio... che bello! 
Mi hai fatto godere godere, 
ma quanto sei durato?

-io

amore? La verità?

-tu

si, sempre

-io

temevo di non durare,
la tua fica!
Il tuo odore! 

Il tuo caldo e come sei stretta! 
Poco prima di incontrarci mi sono masturbato
non potevo rischiare di venire troppo presto!

-tu

ho ancora voglia
lo sento dentro
sei ancora duro
-io
si, si e ti voglio ancora! 
Voglio ancora il tuo orgasmo, 
dammelo! 
E' mio!
Tu sei mia!
-tu
prendilo! 
Prendilo! 
Prendilo!
Si, sono tua.
-tu
Dai fammi venire ancora...

EX LIBRIS.

Erotisches Exlibris

lunedì 28 gennaio 2019

ANCHE QUESTO E' AMORE?





-Sei pronta?-.
Per essere pronta... lo è!
Il colorito acceso del viso, la lingua che inumidisce le labbra dischiuse, le lunghe ciglia che nascondono lo sguardo torbido e ancora… i capezzoli inturgiditi, il lieve ansimare.
-Dai... fallo entrare...-.
Mentre va alla porta vede le sue mani sui seni, si strizzano i capezzoli e poi scendono all'inguine, separano le labbra gonfie.


Apre la porta.
-Omar, entra...-.
Il ragazzo entra e alla vista di lei nuda e stesa sul letto il suo corpo inizia a vibrare come percorso da una scarica elettrica.
Lo incoraggia.
-Su avvicinati...-.
Mentre il ragazzo si avvicina, lui esce.
Può’ solo guardarli non visto dalle imposte socchiuse, controllare per la sua incolumità.
Si... lei sa che c’è e questo oltre a tranquillizzarla fa anche parte del suo piacere malato.
Titubante come timoroso di far sparire ciò' che vede, Omar si avvicina al letto fino a toccare il bordo con le ginocchia.
Sempre più' eccitata, lei si tocca con maggior insistenza, il suo fiore è lucido di umori.
Ora e' al centro della scena.
-Toccami... Omar-.
Il ragazzo si inginocchia sul letto, allunga una mano, una mano lunga dal dorso quasi nero, la palma chiara, tocca con timidezza, con trepidazione ed e' lei a spingere il bacino in alto per farsi toccare con maggior forza, gli prende la mano con la sua e lo guida, gli fa conoscere i punti che le danno piacere, usa le sue dita come appendici, le passa sul clitoride inturgidito e su tutta la vagina aperta, sul tratto perineo che va fino all'ano. Gli prende un dito, lo porta alla bocca e lo bagna e si fa penetrare, si inarca, poi le dita diventano due... unite, gli da il ritmo, tira a se la testa del ragazzo e gli morde le labbra.
La sua voce si e' fatta roca, irriconoscibile.
-Spogliati...-.
Un attimo ed e' nudo, bello come un Adone giovinetto, un dio vergine.
Si...! Perché Omar e' vergine, non ha conosciuto ancora la donna, ed e' questa la cosa che lei gli ha chiesto di trovarle.
Un ragazzo, nero e vergine.
E' alto... il busto lungo e magro, stretto di bacino e le natiche raccolte, nero!
Il suo pene e' strano, e' circonciso come tutti i neri musulmani, poi e' molto curvo verso l’alto, non molto grosso, però lungo, il glande completamente scoperto e' di color rosa chiaro, un po' più' scuro l'anello che lo separa dall'asta che e' nera e venata come una radice.
Lo fa sdraiare e gli si pone a fianco, e' curiosa, non ha mai visto niente del genere, cosi' curvo, così lungo, lo tocca, il primo tocco è delicato, come d'assaggio, passa il palmo della mano, si meraviglia per quanto e' serico, liscio e asciutto, usa ambedue le mani per accarezzarlo, le mani unite che lasciano scorrere fra loro tutta la lunghezza del pene, poi provano curiose la consistenza dello scroto, lo soppesano.
La sua carezza si fa più' decisa, non c'e' più' nulla di delicato, ha afferrato con decisione l'asta, lo sta masturbando piano, ha ricoperto la sua mano di saliva, tanta saliva, ora la fa scivolare lenta e decisa e la mano contrasta, così bianca diafana, le unghie smaltate di un rosso acceso, con il nero tronco di carne con le vene in rilievo.
Lo lascia e si stende, allarga le gambe e lo chiama.
-Vieni Omar... prendimi...-.
Lui e' ora fra le sue gambe, il suo istinto lo spinge a montarla come un animale, lei lo frena.
-Piano... piano...-.
Lo prende in mano, lo avvicina e lo fa bagnare con gli umori che tracimano dalla sua fessura, poi lo guida e lo lascia entrare, favorisce la penetrazione con una spinta verso l'alto, le sfugge un gemito di piacere e di sofferenza, lui e' lungo, abbastanza largo, lei e' stretta, forse non ancora del tutto pronta.
Lei da subito trova stimolante la forma del pene del ragazzo,
poi insieme trovano il ritmo giusto, lei si inarca e lui spinge ad incontrarla, il pene entra completamente, i loro pube si uniscono, il pelo rado e crespo strofina il clitoride turgido.
La conosce… l’uomo che aspetta fuori, sa che ora e' in preda ad una frenesia di libido, che non è più in questo mondo.
Inarca la schiena e sollevandosi gli da' tutta se stessa, offrendosi, mentre il sacco dello scroto le urta le natiche.
Come risalta il nero del corpo del ragazzo sopra il suo bianco della pelle!
I muscoli della schiena sono in rilievo, e' lucido di sudore, l'odore acre riempie la stanza, ora mescolato con l'afrore speziato di lei, della sua femminilità'.
Il ragazzo ha resistenza, si e' masturbato poco prima di essere chiamato.
Lei ha goduto una prima volta e lo fa alzare, si mette carponi e mostra tutta se stessa al ragazzo, la vulva rossa e bagnata fra le gambe e il buchino scuro raggrinzito dell'ano, il ragazzo e' rapito dalla opulenza delle natiche, dalla forma che ha questo splendido sedere.
Lei appoggia la testa al letto e con le mani dietro di se' lo cerca, si fa penetrare... il ritmo e' diverso, e' lui che dispone di lei, la monta con forza con gemiti gutturali, lei e' diventata la preda e lui il predatore, lui lo fa quasi uscire completamente per poi infilarlo nuovamente con forza, la tiene con tanta forza che le natiche sono segnate da ditate rosse, lei con la testa appoggiata al lenzuolo si tocca freneticamente, strofina fortemente il clitoride e sente sotto le dita lo scorrere dell'asta di carne.
Il ragazzo aumenta ancora la frequenza delle penetrazioni e poi con un urlo lo spinge a fondo, una e poi... molte altre volte, mentre lei gode e urla, geme, scuote la testa con la mano fra le cosce.
Ora e' lui che urla e si inarca, gode di lei, la riempie di tutta la sua linfa vitale.
Si abbandona su di lei, poi le si corica a fianco.
Per qualche attimo lei rimane nella posizione del coito, poi si abbatte sul letto sfinita.
I rantoli dei due riempiono la stanza, a poco a poco i loro respiri si normalizzano.
Omar si rialza, si riveste e va alla porta, si ferma e volge lo sguardo un attimo verso il letto e abbandona la stanza.
L’uomo fuori ha già pronto il denaro pattuito, glielo allunga.
Quando rientra, e' ancora nella stessa posizione, sfinita.

L'accarezza.
-Fallo tornare...-.
-Avevamo detto una volta, una sola volta...-.
-Ti prego... ti prego! Ne ho ancora voglia! Ne ho bisogno... capisci? Ne ho bisogno. Ti prego... ti prego, lo sai come mi sento, sono... in fiamme...!-
-FALLO TORNARE...-.

La guarda, l'ama pazzamente, vive per lei, che può fare?
ORA non è LEI, quella donna dolce che ama che parla, e'... e'... L'ALTRA, quella che convive con lei, dentro di lei, nascosta nella sua mente e che a volte prende il sopravvento, che la fa delirare, che le fa vivere questi eccessi, quella che e' malata.
Ama una e odia l'altra.
Odia quella che gli ha reso la vita un inferno, l'inferno in terra, quella che si scoperebbe ogni cazzo di questa terra, che è senza limiti. 

Ama quella gentile e buona che quando lo guarda lo intenerisce.

Va alla porta, Omar e' fuori che aspetta.
-Rientra, vai dalla signora... fallo ancora…-.

Non è un estremo gesto d’amore?


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Certi uomini sono pazzi: sono innamorati della moglie.
(C. Bukowsky)

T.

IN CHIESAAA...?

VIVIENNE E IL PEGGING.




Cosa chiede infine Vivienne all'uomo con il quale fa sesso?


Di essere disposto ad essere posseduto analmente. Sempre più le donne giocano con questa fantasia, indossare uno strap-on e possedere... loro... il proprio partner, ma non che limitino a questo tratto il rapporto, ma diventa il momento per loro di maggior eccitazione...



IL PEGGING.



Il pegging è una pratica sessuale che negli ultimi tempi sta diventando molto diffusa, provocando innumerevoli polemiche. Il motivo? Stravolge completamente il concetto di sesso tradizionale poiché non è più la donna ad essere penetrata, ma l'uomo, che finisce cos' di "recitare" la parte del dominatore tra le lenzuola. A differenza di quanto si potrebbe pensare, è un'esperienza estremamente soddisfacente poiché, attraverso la stimolazione della prostata, l'uomo riesce a raggiungere l'orgasmo.

Il pegging è una pratica sessuale nella quale l'uomo viene penetrato da una donna che indossa uno strap-on dildo. Attraverso il rapporto anale viene stimolato il cosiddetto punto L, la zona erogena maschile, che si trova tra i testicoli e l'ano, capace di provocare degli orgasmi più duraturi e intensi di quelli "standard", che in media durano circa 6 secondi. La penetrazione anale è qualcosa che naturalmente piace anche agli uomini ed ammetterlo è il primo passo per godersi la propria sessualità al 100%.

Di recente, però, è diventata particolarmente diffusa nei porno. Questa trasgressiva pratica sessuale è comparsa per la prima volta sul web nel 1998, quando un produttore di strap-on ha realizzato un video educativo chiamato "Bend Over Boyfriend" per spiegare cosa fosse il sesso anale eterosessuale subito dall'uomo. Dal titolo del video si è poi ricavato il verbo "to bob", che in inglese significa proprio "andare avanti e indietro". Il termine, però, non ha avuto un grande successo ed è per questo che è stato organizzato un contest sul web per dare un nome più evocativo a questa pratica, chiamata poi in seguito "pegging".



Le posizioni migliori per praticare il pegging?

Per mettere in pratica il pegging basta una cintura fallica, un dildo da applicaree del lubrificante. La penetrazione deve cominciare con dolcezza, senza dimenticare di tenere sotto controllo le reazioni del partner, di modo da regolarsi con il ritmo e la potenza. La migliore posizione per inaugurare questa pratica sessuale è la pecorina, con la quale l'uomo sentirà sicuramente meno dolore. Per rendere la cosa più eccitante bisognerà provare con il faccia a faccia. In questo modo, si avrà la possibilità di osservare la sua reazione e di stimolare la prostata. Per quelli che desiderano dominare anche durante il sesso anale, è preferibile scegliere invece la posizione cowgirl rovesciata, che consente di comandare il ritmo e la profondità della penetrazione, mentre le donne stimolano il pene manualmente.



Come fa a godere anche la donna con il pegging?

La domanda che più spesso ci si fa quando si pensa al pegging è: come fa a godere anche la donna? Questa pratica sessuale per gli uomini è estremamente stimolante dal punto di vista fisico, mentre per le femminucce è un gioco di seduzione mentale particolarmente eccitante. Queste ultime si sentono infatti le dominatrici all'interno del sesso poiché sono loro a condurre il gioco e a provocare un piacere ancora più estremo nel proprio partner. Inoltre, con dei movimenti appropriati del dildo che si porta allacciato al pube, la donna può auto stimolare il suo organo sessuale e giungere alla fine all'orgasmo molto più rapidamente rispetto all'uomo, dato che la vagina ha il doppio delle terminazioni nervose rispetto al pene. La prima seduta di pegging probabilmente non sarà la migliore, ma a lungo andare questa pratica piacerà sia a lui che a lei. L'importante è dire addio ad ogni tipo di vergogna ed imbarazzo e dare libero sfogo alle proprie fantasie sessuali.

Perché il pegging fa tanto discutere?
Nonostante il sesso anale sia una pratica comunemente diffusa, viene ancora considerata un tabù poiché definita da molti scandalosa, discutibile e poco igienica. Già in passato abbiamo visto le innumerevoli polemiche generate dal successo dell'anilingus (il bacio greco), il bacio che non coinvolge la vagina ma il lato b, ed oggi la stessa sorte è toccata al pegging. Secondo il luogo comune, il sesso anale subito dall'uomo è legato alle pratiche omosessuali e in pochi avrebbero dunque il coraggio di ammettere che la stimolazione del punto L con un dildo risulta incredibilmente piacevole anche quando si è eterosessuali. Imbarazzo e vergogna sono i sentimenti più comuni tra gli uomini che si sentono stuzzicati da questa fantasia trasgressiva. Ovviamente non manca la paura: si teme non solo che perdendo la verginità anale si possa provare un dolore incredibile ma anche che il pegging possa provocare un piacere così intenso da mettere in discussione le proprie convinzioni sessuali. Raggiungere l'orgasmo con il sesso anale eterosessuale non è una pratica "poco virile", né tanto meno sottintende l'esistenza di insicurezze che riguardano la propria identità sessuale.





Buona giornata.

T.