lunedì 30 novembre 2020

Perché certi uomini le corna le meritano proprio!

 




E' una lei.

Gli uomini mi sono indispensabili, guai se non esistessero! Ma a volte preferisco comunque farmi l'amore io. 

E’ tutto il giorno che ci penso, da stamattina via via l’eccitazione è cresciuta fino a diventare davvero pressante. Ma ho resistito fino ad ora e continuo ad aspettare perché anche attendere, rimandare il momento di godere è un piacere per me, è insieme un piacere e un tormento! Godo nel sentire quella tensione al ventre, sentirmi bagnata, sentire le labbra intime gonfiarsi dalla voglia! So che verrei in un attimo se mi toccassi ora, quindi aspetto. 

Ho già deciso come farò.

L’ho già fatto molte volte naturalmente, aspetto che lui prepari la borsa e esca per andare al calcetto, se potessi farlo lo spingerei io fuori dalla porta per affrettare i tempi!

Lo faccio sul mio letto, non mi spoglio completamente, tolgo il reggiseno ma tengo la maglietta e gli slip che abbasso solo fino alle caviglie e quando allargo le gambe e avvicino le ginocchia al corpo, gli slip si tendono! Mi eccita tenerli così! Mi libero i seni alzando la maglietta e mi strofino a due mani i capezzoli. Mhmm! Sono già duri! Mi piace accarezzarmi il ventre prima di toccarmi davvero, passare le dita sul piccolo boschetto di pelo morbido e scuro che mi guarnisce l’inguine, ha la forma di un triangolo con il vertice proprio all’inizio dello spacco. Indugio molto in questa carezza prima di arrivare alla mia figa bagnata e passare lungamente le dita sulle labbra esterne, mi piace quel gonfiore teso che hanno, le stringo fra le dita e stuzzico il clito che è già pronto, pronto per darmi piacere.

Mhmm! Quanto sono bagnata! Mi apro e mi tocco con la punta delle dita.

Mi amo.

Amo la mia figa bellissima!

Come me la bacerei!

Ho visto una volta una contorsionista che riusciva a leccarsela da sola! Quanto l’ho invidiata! Adoro i miei orgasmi, godere in tutte le situazioni, con uomini e donne, ma io mi amo come nessuno e nessuno sa farmi godere come so farlo io.

Mi apro e passo le dita all’interno.

Sono un torrente d’umori profumati, quanto mi piace l’odore della mia figa!

Mi eccita!

Ha un potere afrodisiaco enorme!

Mentre mi tocco il mio corpo si tende come un arco!

Ecco ora stringo fra pollice e indice della mano il mio clito, è duro, tenace, scivoloso e enormemente sensibile! 

Cazzo!

Quanto mi piace strofinarlo!

Grattarlo con le mie unghie lunghe!

Tormentarlo e usarlo per godere!

Però devo avere le dita molto bagnate per goderne appieno e quindi le passo in figa dove c’è una vera fontana e ci sputo anche sopra così da mischiare la saliva ai miei umori e tornare nella mia figa calda.

Di solito godo quasi subito, il primo di molti orgasmi lo cerco in fretta perché la voglia è pressante, ma poi lo faccio in maniera più riflessiva, continuo a strofinare il clito e uso l’altra mano per penetrarmi, godo ancora così e molto.

Mi piace anche raggiungere il mio buchino e far distendere le pieghette con le dita bagnate per poi mettermi un dito nel culo. Di solito questo mi fa venire subito, quindi indugio senza forzare, riuscendo a farmi l’amore anche per due ore! 

Ho preparato anche diversi miei amici di fianco a me, amici di lattice e di vetro che uso intensamente, vibratori, plug, cazzi molto simili a quelli veri che mi stanno facendo compagnia negli orgasmi.

Mi riempio figa e culo e godo ancora.

Non riesco a smettere.

E’ una febbre che mi prende.

La stanza sa di me.

E la mia figa è sempre più odorosa. Mi assaggio, so di miele, di acqua di mare e di burro salato.

Mi bevo.

Mi succhio portando le dita dalla figa alla bocca.

Mi piaccio.

Mi amo.

Smetto solo perché sono sfinita, lascio un ricordo sul lenzuolo, una macchia di bagnato. Non m’interessa, è dove dormirà lui, tanto non se ne  accorgerà nemmeno quello! 

Ma mi chiedo, perché ho sempre voglia?

Credo di essere potenzialmente una ninfomane, dato che mi scoperei il mondo intero.

E poi a volte scoparmi così mi soddisfa solo per poco. 

Ecco, lui è rientrato, vi racconto che fa? Allora è un precisino da far incazzare!

Svuota il borsone e mette tutto in lavatrice, l’accende. Fa la doccia e poi pulisce tutto, per via del calcare, sapete?

Fosse per me, hai voglia di pulire calcare!

Mangia e sparecchia.

Lui fa pulizie, la spesa, cucina e sistema casa.

Spolvera, passa l’aspiratore.

Io non ho un compagno ma un domestico a tempo pieno, l’unica cosa che non fa è scoparmi come si deve, neanche sa come si inizia!

Me lo scelgo io un domestico!

Si, lo prenderò nero e fornito di un cazzo enorme!

Finito il suo rito, si stende sul divano e guarda la tv.

Ancora calcio? Ma cazzo! Ne ho le palle piene!

Accendo il pc. Sono a due metri da lui. Navigo un po’. Leggo dei racconti perché questi mi eccitano più di qualsiasi altra cosa, la mia mente parte e diventa partecipe, mi torna voglia. Vorrei scoparmi tutti in un’orgia infinita, tutti nudi. Senza accorgermene mi sto toccando e godo a due passi da lui. Continuo a toccarmi e godo ancora.

Lui si alza e mi dice che va a letto, è stanco.

Stanco di cosa? 

Di scoparmi? Ma se neanche sai come si fa!

Oppure stanco di correre dietro ad uno stupido pallone di merda? Cazzo! 

Vai a dormire va', coglione! Io resto qui.

Io mi amo.



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LA GIOCONDA.... DOPO

 


VERITA'

 


giovedì 26 novembre 2020

TELEFONATA

 


PROMESSE, CLISTERI E VICENDE VARIE

 







ALICE:


Lo so…! Lo so…!


Glielo ho promesso per il suo compleanno e giuro che lo voglio fare, che ne ho voglia anche, ma quando penso a quanto è grosso il suo cazzo mi vengono i brividi.


E’ da tempo che lui mi chiede questa cosa, si... insomma, di far sesso anale, ma si… d’incularmi!


Ma è sempre andata buca per il mio terrore, nonostante le ditate di vaselina, l’introduzione del dito, due… ma poi come lui avvicina la sua cappella, addio! Irrigidisco talmente lo sfintere che gli è impossibile proseguire!


Cosa mi è venuto in mente di prometterglielo! Ma mi ha così sapientemente intortata quella sera, cenetta… e tutto il resto, poi qualche ora di passione e le sue continue richieste, è proprio fissato!


Che faccio?


Manca dieci giorni al giorno fatidico e mi sento come una condannata che conta le ore che mancano alla sua esecuzione!


Lena! Devo chiedere aiuto a Lena!


Lena è mia sorella, di quattro anni maggiore e da sempre la mia consigliera/complice.


“Lena, sorellina… ho un problema…”.


“Ancora…! E che cazzo…! Ma succedono tutte a te! Va bé… sentiamo anche questa…”.


“Sono disperata… ho promesso a …”.


Le racconto tutta la storia, lei sbuffa mentre mi ascolta….


“E così io non so che fare, mi piacerebbe ma ho una paura folle, quando me lo punta...”.


“Ma andiamo… non l’avrà come un cavallo! Sei sempre la solita esagerata, mostrami con la mano quanto è grosso…”.


Penso a quando glielo meno e le mostro la misura, all’incirca….


“Qualcosa d’altro lo hai preso? Meno grossi… zucchine… carote…?”.


Faccio segni ripetuti di diniego.


“No…? E ti pareva…! La santarellina di casa!”.


“Che posso fare?”.


“Mi vengono in mente tre cose: la prima… lo porti qui in casa nostra… io mi metto in camera tua… poi entri tu… e ti nascondi, lo chiami e io mi sacrifico per te, al buio… non potrà riconoscermi, se non mi tocca le tette che sono il doppio delle tue, no… vedo che non ti piace quest’idea! La seconda… mancano nove, dieci giorni… prepari il tuo buco a riceverlo e ti fai inculare con buona pace di tutti…! Terza… ti rifiuti, lui ti manda a quel paese e fa bene! Allora…?”.


“La seconda…”.


“O.K. hai qualcosa d’altro da fare…?”.


“Niente di particolare…”.


“Allora cominciamo… per prima cosa un bel clistere…”.


“Un clistere…? E perché…?”.


“Tesoro… non vorrai che ci sporchiamo di cacca… vero? O pensi che nel tuo culetto ci sia della nutella? Vedrai che poi ti piacerà, me lo farò anch’io…”.


“Anche tu… perché?”


“Perché mi piace! Mi devo preparare anch’io, nel caso che alla fine tu preferisca la prima opzione…”.


Poi continua…


“Per fortuna ho un amico che ci farà comodo…”.


“Un amico…? No… no…! Aspetta non voglio far intervenire altri in questa storia…”.


“Tranquilla…! Celestino è fidato… muto come un pesce… no… di più!”.


“Celestino…? Mai sentito… e chi è?”.


“Ora te lo faccio conoscere…”.


La guardo stupita, lei va al cassettone e ritorna con un borsa, la dispone sul letto ed estrae un dildo nero, enorme, dalla forma di cazzo compreso di coglioni.


Lei lo prende….


“E’ troppo grosso…?”.


“Si… beh... forse si… fa paura…”.


“Paura…! La solita esagerata, se entra questo, il suo non ti farà neanche il solletico… per così dire…”.


“Comunque Celestino ha altri amici, questo è Romeo… poi c’è Pipino… e infine Gustavo… e... Mazza di ferro...”.


Estrae dal sacchetto tutta una serie di dildo di varie misure e per ultimo uno strap-on... da paura. Enorme!


Fra gli altri ce ne uno, più o meno grosso e lungo come quello… vero di lui.


“Questo è simile…”.


“Romeo…? Bene…!!! Ci sarà da divertirsi…”.


“Dai ora spogliati e mettiti sul letto…”.


Mette un telo da bagno.


Mi tolgo tutto velocemente e mi sdraio sul letto e sono eccitata…!


Sono bagnata come una fontana e il boyclito mi tira, se lei se ne accorge mi prende per il culo per la vita. Torna con una peretta da clistere, enorme, la ha riempita d’acqua tiepida e un goccio d’olio di vaselina.


“Mettiti di fianco… con il culo verso di me, si… così ora piega le ginocchia, alza la gamba…”.


Sento le sue dita frugarmi… e ti pareva! Mi tocca e subito salto, ho il clitoride immensamente sensibile…


“Guarda… guarda…! Sei già tutta bagnata… piccola pervertita…”.


Ora sento le sue dita sul garofano dell’ano, mette sul buco della vaselina e con un dito l’introduce per bene, il suo dito entra e esce con facilità.


“Non sei per niente così stretta… anzi hai un bucone… di buco di culo!”.


Fa entrare ora due dita… e non posso fare a meno di mugolare.


Poi sento la cannula premere e entrare in profondità e poi il liquido caldo che riempie l’intestino.


Subito un stimolo di svuotarmi mi incita verso il gabinetto, ma lei mi trattiene….


“No… aspetta… aspetta il più possibile… dopo sarà ancora più bello… liberarsi…”.


Cerco di darle retta, aspetto e soffro, poi mi sembra di non farcela più, mi alzo e corro verso il bagno, tenendo una mano fra le natiche per evitare che il liquido mi fuoriesca durante il percorso.


Poi uno scroscio liberatorio e infine un senso di libertà, un sollievo infinito…!


Lena intanto ha riempito nuovamente la peretta.


“Non male vero…? Ora lo fai a me”.


Mi lavo velocemente e la raggiungo in camera.


Si è spogliata e già sistemata sul letto. Però lei si è messa sulle ginocchia, si… alla pecorina e mi sta mostrando il suo grosso culo, le natiche sono formose, opulente, è appoggiata con la testa sul letto e con le mani si allarga il solco fra le natiche mostrando il buco scuro color del caffè.


La tocco anch’io e noto che pure lei è bagnata e quando le sfioro il clitoride salta.


Perfida!


Mi metto una buona dose di vaselina sul dito e gliela spargo sulla rosa rugosa del suo ano, muove le chiappe invitandomi a fare più in fretta, inserisco un dito, fino in fondo… lo rigiro bene… poi due, prende a mugolare anche lei.


Le infilo con cautela la lunga cannula fino in fondo e inizio a premere, lei geme… cosa fa?


Si tocca…!


Si masturba mentre le riempio l’intestino di acqua calda, si strofina velocemente per poi passare le dita fra le labbra della sua figa e inserirle in parte nella vagina, poi riprende a strofinare il clitoride.


Ansima…


“…Per prenderlo nel culo… senza fatica, devi essere calda… eccitata… più sei calda e più facile è… ahh…! Togli la cannula e mettimi dentro uno dei cazzi di silicone… svelta… ahh…!”.


Eseguo… sono eccitata da morire! Prendo il primo che mi capita in mano, è il mediamente grosso, lo posiziono e prendo a premerlo contro la rosetta dell’ano, lo giro e rigiro, vedo aprirsi il suo buco sotto la spinta della testa di gomma del fallo, spingo ancora… e entra… senza difficoltà, lei mugola e mi incita a spingerlo fino in fondo e comincio a fotterla in culo con l’attrezzo, geme e dimena il culo, poi grida:


“Basta… basta… non ce la faccio più… lascialo dentro…”.


Riesce a mettersi in piedi e sempre tenendo il fallo di gomma dentro di se corre come una papera in bagno, la seguo e la vedo sedersi sul wc, levarsi il tappo e infine lo scroscio del contenuto del suo intestino che esce come un torrente in piena….


“Ohh, non ne potevo più… Dio che piacere!”.


“Veramente sono io che devo essere preparata…”.


“Volevo solo farti vedere…”.


“Sarà… io ho più l’impressione che ti sei goduta la tua dimostrazione…”.


Si lava… lava anche Gustavo o Pipino o come cazzo si chiama l’attrezzo, rigato del contenuto del suo intestino e torniamo in camera.


Ci sediamo una accanto all’altra sul letto e lei prende a dire:


“Come ti dicevo… per non provare dolore e favorire… l’operazione… devi essere calda… ricettiva… cioè devi farti preparare… prima di tutto una bella leccata alla figa… lui te la lecca…?”.


“Si… certo…”.


“Ed è uno capace… insomma ti fa godere…?”.


“Si… penso di si…”.


“Come pensi di si…! Ti lecca per bene o no?”.


“Si…”.


“Mah… non sei molto convinta… e il culo te lo lecca…?”.


“No…”.


“Andiamo male… gli devi far capire… che se vuole giocare con il tuo culo te lo deve prima leccare… ora ti faccio vedere cosa si prova a essere leccati come si deve… su sdraiati… allarga le gambe… così… le ginocchia piegate…”.


Ora sono sdraiata sul letto trasversalmente con le ginocchia tirate verso il ventre, lei si pone in ginocchio fra le mie gambe….


“Ma cosa fai…”.


“Lasciami fare… ti devo preparare e farti vedere cosa è una vera leccata di figa…”.


Sento le sue dita aprirmi… frugare… spingere in fuori il piccolo cappuccio del clitoride e poi la sua lingua….


“Ohh… si… che bello…”.


Mi agito tutta… mi sta facendo morire, salto come un grillo e la sua lingua non mi dà tregua, insiste… ancora… e mi fa precipitare in un orgasmo senza fine.


Mi da un attimo di tregua, poi mi costringe in ginocchio testa sul letto e con il culo verso di lei, mi apre le natiche e la sua lingua raggiunge il mio buchetto, si… ora desidero essere violata! Voglio essere inculata… profondamente!


Le sue dita mi lavorano e mi penetrano profondamente nel buco davanti, ma quante ne mette…? Mi continua a leccare e sento qualcosa premere davanti, si… uno dei suoi cazzi finti vuole entrare in figa e io gli do il permesso, che tu sia il benvenuto…! Me lo spinge fino in fondo e comincia a fottermi, sono tutta un bagno, la sua lingua continua a lavorarmi il culo, poi sento un'altra presenza al posto della sua lingua, la testa di un altro cazzo di gomma unta di vaselina spinge contro lo sfintere.


“Lasciati fare… spingi… spingi come quando caghi, dai… è solo il più piccolo…”.


Eseguo quanto mi chiede, rilasso e spingo in fuori e lo sento entrare, sento la sua presenza estranea nel tratto intestinale e provo un certo fastidio, mi sento piena in una maniera incredibile, uno davanti e uno dietro, poi comincia a prendermi, si muovono ambedue, in maniera alternata, prima davanti, dentro fino in fondo… poi di dietro, dentro fino in fondo.


Sto godendo… non so se mi da più godimento quello davanti o quello dietro.


Lena fa uscire completamente quello didietro e poi lo rimette, sempre più velocemente….


“Cazzo…! Che buco che hai… è un tunnel ferroviario… ci entra un treno intero, ora ti sta fottendo Pipino nel culo e Gustavo davanti, ma gli altri chiedono anche loro di partecipare… vuoi…?”.


“Si…”.


“Allora… ecco Gustavo nel culo… ohh... come entra… lo senti…?”.


Mugolio di approvazione….


“Ora Romeo in figa… come va…?”.


“Benissimo!!”.


Mi spinge tutti due fino in fondo… vengo… vengo…! E urlo dal piacere, e il gioco non mi sazia….


“Ancora…”.


“Sei una puttanella insaziabile…! Vuoi provare Romeo nel culo…?”.


“Sii… mettimelo dentro…”.


Romeo lascia il buco davanti, è bagnato e lucido dei miei umori, bussa al buco posteriore e questo lo fa gentilmente entrare….


“Dio… quanto è grosso, mi sta spaccando tutta…”.


Poi la incito ancora…:


“Dai, spingi a fondo e mettimi il nero davanti…”.


Quest’ultimo… Celestino… fa veramente fatica ad entrare!


Quello inserito dietro gli impedisce una facile penetrazione, ma dai… dopo svariati tentativi entra per la maggior parte, godo ancora e urlo… dal piacere estremo che sto provando, mi sento spaccare in due dagli attrezzi che ho in me… provo anche dolore ma quanta libidine…!


Basta… basta…! Chiedo pietà e chiedo a Lena di liberarmi dei due aguzzini….


“Hai visto? Dieci giorni di pratica e poi ti fai inculare anche dalla torre di Pisa… domani stesso procedimento e avanti fino a che non prendi in culo anche Celestino…”.


“No… è troppo grosso…”.


“Lascia fare… abbi fiducia… ora alzati in piedi... qui a fianco a me...”.


Eseguo... lei mi cinge ai fianchi i tiranti dello strap-on. Dio! Ondeggia ed è enorme! Largo... lungo...!


Si mette lei a pecora sul bordo letto...


“Scopami... fottimi... spaccami figa e culo... fammi godere!”


Mentre la penetro con tutte le mie forze prima in figa e poi nel culo, lei non smette di gemere e di godere... smania e urla di volerne di più grossi, di più lunghi, che vuole sentirsi rotta e spaccata...


Quanto dura? Non lo so... ho una frenesia di libidine addosso e non so smettere di fotterla bestialmente!


Poi cede finalmente... cade di schianto sul letto!


Siamo esauste e il gioco finisce.



L’indomani siamo sul pianerottolo ed aspettiamo l’ascensore, quando esce dal suo appartamento la nostra vicina, una cara signora, una cinquantenne bella e simpatica.


“Oh… Lena... carissime, buongiorno! Come state? Ero un po’ preoccupata… ieri sera ho sentito dei lamenti, volevo quasi venire a suonare... ”.


Lena…


“Grazie Flavia… niente di grave, era mia sorella a lamentarsi, si sentiva così piena da stare male…”.


“E poi è stata meglio?”.


“Niente di meglio dei vecchi sistemi, un bel clistere e via… ed è passato tutto, si è liberata in un fiato…”.


“E’ proprio vero…! Niente come i vecchi sistemi, però rinnovo il mio invito, se avete bisogno chiamatemi… sapete la mia esperienza… e tu sai Lena quanto io sia brava...”.


E il suo viso si distende in un sorriso a trentadue denti, malizioso e ammiccante.


“Oh... Flavia, lo faremo prima o poi… in tre...”.


“Brave… ci conto!”.


Poi... fuori interpello Lena...


“Come? L'hai fatto anche con lei? Che puttana sei!”


“Ti ci devo portare una di queste sere... ha un corredo infinito di perette e di cazzi! E' una fissata con i clisteri...”

ANTICHITA'

 


UHHHHH!

 


VERITA'

 


PASSIONI

 


CASI DELLA VITA

 


PENSIERI

 


DIETRO L'ANGOLO

 


martedì 24 novembre 2020

PARLANDO DI MAXIM


 


Che dire?

Mangio letteralmente le tue parole e qualcosa (d’importante!) mi è sfuggito. O non ho voluto sentire? 

Volevo… volevo che tu avessi e lo meritavi, dopo tutta la tua eccitazione, un orgasmo squassante, di quelli super, da tremare tutta dopo! 

Peccato! 

Credo che la tua figa meriti più attenzioni prima, prima di essere penetrata, credo che devi essere leccata, morsa (uhm… se quelle ali di farfalla sono tentatrici!) e toccata a lungo. Penetrata con le dita, lavorata con impegno, e… stuzzicata con le parole, forse devi sentirtelo dire che sei puttana. Che hai una bella figa… che quando ti scaldi diventi troia, affamata di cazzo e desiderosa di godere e godere!! 

Mi piace la tua sensazione di essere sventrata! 

E ancora di più la tua voglia di essere scopata in bocca. 

Dimmi… puttana, ma quando ti tocchi tu… ci arrivi pienamente all’orgasmo, oppure è solo una traccia del piacere? Su mettiti con la schiena contro la spalliera del letto, appoggiati bene e apri le gambe, su… comincia a toccarti a due mani, dita dentro e altre dita sul clito. 

Su continua e continua, pensa a tutto quello che vorresti fare! Anche pazzie sai? Non è doveroso restare razionali. Scopati con l'immaginazione qualsiasi persona e che la cosa ti porti eccitazione. 

Ripetiti che sei una puttana. 

Che DEVI avere soddisfazione. 

E quando finalmente vieni… URLA! 

Non trattenerti e urla! E non smettere anche se brucia la figa… continua!


Qui piove e fa un freddo della malora. Ci siamo dovuti riparare in casa e accendere il caminetto. E io voglio caldo, voglio la pelle serica di una donna che desidero scopare, voglio sapere del suo odore. 

Fai la puttana e strofinati nuda su tutto il mio corpo!


Poi... il sogno.

Stanotte.

Che ne so perché... ma ero morto (ma si!) ed ero alla presenza di Osiride e compagnia bella, con il Dio Anubi... lo sciacallo che stava paragonando il peso del mio cuore (o dell'anima?). Boh... lo paragonava con il peso di una piuma di struzzo per verificare se ero degno di rivivere nel regno dei morti. E poi tutti si incazzano... e mi cacciano fuori in malo modo! E non mi ritrovo nella Valle dei Re? Nudo e con un freddo della malora. Poi mi sveglio e mi accorgo che il piumone è caduto per terra...


Parliamo di Maxim... 

Ok...ok! La mia impressione a pelle.

Tragico, dolorosamente umano eppur affascinante.

Un uomo che già ha deciso di morire, vuole rivedere e rivivere le cose che ha amato nel suo passato. Magari cerca inconsciamente un motivo per non lasciarsi andare alla corrente del fiume di dolore che sta attraversando. Magari  ci riesce, vede un spiraglio di speranza, una speranza di vivere ancora qualcosa di bello e felice.

Chissà… cosa gli sarà successo fra il tratto di vita vissuto con te e il dramma, qualcosa di terribile senz’altro. Con tutto il rispetto verso il tuo dolore e la tragedia, se ne avessi la capacità dovrebbe essere il tema di un racconto, di un romanzo, che mi affascinerebbe scrivere.

Ti è parso che lui avesse un senso di colpa relativamente alla figlia?

Curiosità non peregrina. Per dare un senso logico alla sua fine, credo, ma forse non è così.

La mente è davvero strana, fa fare cose impensabili a volte.

Poi... il suo allontanarsi, da tutto, il nascondersi e pensare e ripensare a cosa fare e come farlo.

Mania di suicidio? Io ricordo che l'ho attraversata e avevo già deciso  come, messa poi in atto mai, visto che sono vivo, ma avevo deciso di buttarmi su una Audi di uno che mi stava sui coglioni. 

Davvero!

Ti avrò detto della mia debolezza verso l’incesto. Più fantasia che altro, se avessi avuto davvero una figlia non ci sarei mai arrivato, anzi! Probabile o il padre più disinteressato o il più affettuoso, chissà.

Ma sai che in pubertà ho desiderato mia madre e forse è tutto riconducibile a quello, o forse no?


Lui... Maxim? Tu come ogni donna ti eri convinta di poterlo cambiare, di rasserenarlo, renderlo diverso e felice. Prospettiva naturale ma fondamentalmente errata, che non funziona.

Ma basta con le nostre fissazioni, sei una donna dolcissima. Sei anche estremamente attraente e sei puttana il giusto.

Parliamo di te nuovamente? 

L’argomento che più mi interessa?

Quanto è sensibile la tua nuca? Il tratto dell’attaccatura dei capelli?

Ti bacio lì… ti mordo leggermente. Mi fai sentire i tuoi brividi? Mentre con le mani ti stringo le tette? Stringo i capezzoli fra le dita, lo sai? Uhm… non so davvero quanto potrei trattenermi di goderti la prima volta, se ho la freddezza di gustare ogni centimetro del tuo corpo o invece, mah… non lo so. 

Voglio che mi metti la tua figa in faccia e che ti sbatti forte! Forte, da perdere la testa. So quanto è lungo il percorso al tuo orgasmo, non te lo concedi velocemente ma tu insisti... e sbatti! Sbatti il tuo clito sulla mia bocca, sul mento. Forte! Più forte!

Poi?

Oh si... ti prenderò nel culo. Come piace a te e lo farò ferocemente, colpi secchi e a fondo. Per ritirarlo e rimettertelo. Lo faremo durare a lungo, lo sai vero? Tu davanti a me chinata con la testa sulle lenzuola e ancora tu sopra... presa dalla voglia che mi cavalchi da valchiria e con i capelli che nascondono gli occhi socchiusi.


Poi... il mio venire. Il mio urlo mentre mi svuoto e godo dentro di te. Tu? No... non godi, ti è piaciuto di certo ma all'orgasmo non ci sei arrivata. 

E... infine? Vedere il tuo viso rigato di lacrime.

-Scusami...-

Mi dici.

E di che? Siamo fragili. Tu sei con me ma la tua mente no.

Tu sei con Maxim.

AUTORE SCONOSCIUTO

 


OHHH! WOW!

 


SLAVE

 


lunedì 23 novembre 2020

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LA LETTERA.



Caro Tibet,


ti ricordo sempre con nostalgia, lo sai?

Vorrei raccontarti cosa mi sta succedendo in questo periodo, senz'altro ti interesserà per via della particolarità della cosa.

Ricordi che avevo perso l'impiego? Si... licenziata per via della crisi.

Dopo qualche tempo di riposo forzato, trovo qualcosa. Nulla di importante, poche ore in casa di un professore, uomo sposato e con figli, devo mettere ordine nelle sue carte, ne ha una moltitudine, sai?

Carte, riviste, libri, tutti sistemati o meglio accatastati lungo le pareti del suo studio.

La casa è una casa signorile senza dubbio.

Mi da dieci euro all'ora, assolutamente in nero. Una miseria, non trovi?

Nessun contratto, vado quando voglio. Ma meglio che dormire fino a mezzogiorno e sentirsi una nullità.

Mi da le chiavi di casa.

Strano, ci vado la mattina e non c'è nessuno.

Ci vado il pomeriggio... pure.

Mi fa comodo comunque, gli segno le ore su un foglio e sembra che a lui va bene così.

La maggior parte delle cartacce che ha accantonato, la elimino. Non ha detto che si fida della mia capacità di analisi? Butto via quasi tutto.


Sarà forse il ventesimo giorno che sto sola a coprirmi di polvere e li sento entrare... lui, la moglie e i due figli.

Li saluto, lui mi presenta, la signora gentilmente mi dice di fermarmi, di mangiare con loro.

Chiedi dei ragazzi?

Oh... Tibet! Sei lungimirante o sei davvero il mago che da sempre sostieni di essere?

Si... due meraviglie! 

Il più grande... Francesco ha ventidue anni ed è biondo, due occhi verde-azzurro e un sorriso che ti fa sciogliere sotto!

Il fratello... Giacomo, bruno, occhi neri, bello come suo fratello ma diverso! 

Completamente!

Hai presente un dio nordico e un principe arabo? 

Ecco... per farti presente la situazione. 

Non sembrano fratelli salvo il sorriso e gli occhi assassini.

Per fartela breve, caro Tibet, mangiamo e sotto il tavolo sento le loro manovre di avvicinamento.

I loro piedi si accostano ai miei, e poi... e poi... le loro mani che sento appoggiarsi sulle mie cosce, uno da una parte e l'altro dall'altra. 

Sai Tibet... mi ricordano due predatori che circondano la preda per potersene cibare! Due affascinanti, crudeli predatori e io la loro vittima, poco disposta a resistere, anzi... diciamo consenziente?

Mangiamo, chiedo se devo aiutare ma la signora, oh... bella donna, sai? Piacerebbe a quel porco che sei. La signora dice di no.

Vado ancora un po' a sistemare le cartacce, mentre i fratelli asseriscono che vanno in camera loro.

Lasciamo assieme la sala da pranzo e nel lungo corridoio nel quale si aprono numerose porte, loro due assieme mi stringono, sento le loro mani curiose e violente cercarmi fra le cosce e sul seno, sento che mi baciano a turno la bocca, ambedue famelici, ambedue con il respiro rotto dalla passione.


Non avevo proprio la voglia di respingerli, sai?


Sento che premono contro di me il loro sesso rigido e io mi sciolgo letteralmente, mi tirano nella loro camera e iniziano a spogliarmi, uno davanti a me e l'altro dietro, sento il loro cazzo duro che preme. 

Uno, oh... non so chi è, il dio nordico o il principe arabo, che mi da la sua lingua da succhiare e l'altro dietro che mi morde la nuca, uno davanti che fruga fra le mie cosce, mi tocca la fica e mi fa istantaneamente godere e l'altro che mi stringe i capezzoli da dietro.

Non è forse il sogno di ogni donna essere presa così?

Mi spogliano... sai, si spogliano, che meraviglia sono! Te li devo proprio descrivere, sono altrettanto belli e diversi anche da nudi, il biondo ha un cazzo roseo, la cappella appena leggermente più scura, largo e lungo, dritto però, dritto come una spada. Quello del principe arabo? Scuro... Tibet! Quasi nero! E... sentimi bene, curvo in su come una scimitarra!


Vuoi sapere come mi hanno scopato?


Dio... a turno, Tibet! Uno mi tiene da dietro contro di sé, mi alza da sotto le cosce, mi tiene con le gambe larghe, spalancate e l'altro che sprofonda in me con il cazzo che sembra un coltello caldo che affonda nel burro! 


E ho goduto! 

Cazzo Tibet! 

Mi conosci!

Sono addirittura andata in deliquio, in una specie di trans orgasmico! 

Oh si! 

Mi hanno scopato, li ho succhiati, mi hanno leccato e scopato ancora, e ne avevano di riserve, sai? E io non dicevo certo di no, anzi!

Il momento più bello? Fra i molti belli?

Il nordico dietro, sai... ha il cazzo leggermente più largo del fratello, che mi scopava e il principe che succhiavo, dio! Sentire i due cazzi che mi facevano godere... duri, oh... duri oltre ogni limite! Quello in bocca, curvo mi graffiava la gola da tanto era duro!


Ora però... Tibet. La cosa si è complicata, non so se riesco a gestirla, è capitato che...


Oh... Tibet! 

La sorpresa!

Fra la il cumulo di vecchie riviste!

Una cartellina, la apro e... oh...! 

Il professore ha una sessualità! Eccome! Immagini sue, nudo con l'arnese in tiro. 

Ritengo che le abbia mandate a qualche donna, no? Un uomo se le fa per quel motivo di solito.

Vedo che è messo bene. Non era davvero da immaginarsi che avesse un cazzo del genere!

Tibet...! Grosso... largo, due coglioni che pendono come quelli di un toro!

Che faccio?

Passo in rivista tutta la cartelletta e poi la rimetto sotto il mucchio. 

Tu dici che l'ha messa apposta? 

Oh no... non ha la tua mente libidinosa.

Ammetto... confesso che ci ho rimesso più volte gli occhi su quel cazzo. 

Mi chiedi se mi sono anche toccata?

Ebbene... si.

Ma una cosa rapida, sai? Giusto per togliermi quel senso di oppressione al ventre.

Insomma... un pomeriggio capita il padre e sto lavorando nel suo studio, non come sia esattamente successo, ma finisce che mi scopa.

Io chinata con il busto sul piano della scrivania e lui... dietro che mi monta.

E mi piace, che posso farci? 

Mi piace...

Gli dico delle foto che ho trovato. 

Gli dico che si... mi piace il suo cazzo grosso.

Lui naturalmente non sa dei figli e questi non sanno di lui.

Oh... io sono contenta, abbastanza insomma...

Il padre non parla di sospendermi l'incarico, figurati! E a me va bene, qualche euro lo guadagno così, onestamente... non ti pare? E posso anche trovarmi con i suoi figli. 

Ma sai che mi scopano sempre assieme?

Il dio nordico e il principe arabo?

Per ore... Tibet! 

Per ore!

Strano... padre e figli usano le stesse parole per definirmi, dicono che sono la loro puttana, ma sai... che mi piace essere chiamata così, mi eccita. 


Non vorrei che nascessero dei casini però, secondo me la moglie sta subodorando qualcosa. Le donne hanno un sesto senso in questo. Mi fa paura essere sorpresa in fragrante. 

E non sopporterei la scenata.


Che devo fare, Tibet?

Aspetto consigli.


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Non ti aspetterai davvero da me il consiglio di essere assennata, vero?

No davvero, impossibile. 

Continua... vivi l'attimo, godi. 

Poi... ma perché tutto mi da l'impressione che la moglie sappia e sia consenziente?

Come fa a non sapere che i figli ti scopano se vi fermate per ore nella loro stanza?

Su una cosa hai ragione... le donne hanno una specie di sensibilità particolare su questo.

Vuoi vedere che prima o poi... ti dovrai fare anche lei? Ahahah... ti dovrai dividere in quatto ma conoscendoti so che non avrai difficoltà.

Fammi sapere via via. 

Però... non sei cambiata... sei sempre una meravigliosa troia!


MOLLETTE.

 


domenica 22 novembre 2020

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L'AMORE.

 

Siamo arrivati al terzo e ultimo racconto dell’(autore/autrice) sconosciuto/a,

a mio modesto parere, molto bello, strano ma bello. Sempre secondo me… da questo racconto è troppo facile stabilire il sesso di chi ha scritto, ah si… d’ora in avanti camminerà con le sue proprie gambe.





L'amore


Umberto è un uomo non bello, ma sicuramente affascinante, sui 40 anni, fisico asciutto non palestrato, alto, moro e sempre molto elegante.
Camicie rigorosamente inamidate, collo all'italiana, doppio bottone ai polsi, scarpe lucide e stringate, sobrietà la sua parola... sempre di moda, sempre piacevole da guardare.
20 anni all'interno della società lo hanno portato pian pianino ad arrivare al fantomatico nono piano, quello dei super mega boss.
Lui occupa l'ufficio sulla sinistra, ha la sua bella segretaria e la sua impeccabile reputazione. Nessuno scandalo, nè diceria su di lui, non esistono pettegolezzi sul suo conto se non quello che sulla sua vita privata non si sa nulla, all'anulare nessun anello fa intuire un matrimonio o fidanzamento, sulla scrivania nessuna foto, la segretaria giura di non avergli mai passato in ufficio una telefonata che non fosse di lavoro.
Ha un rapporto molto professionale con tutti, nessun amico ma tutti colleghi con il quale si confronta con grande educazione.
Sono le 18:00 e tutti escono finalmente dall'ufficio, anche Umberto non vede l'ora di tornare a casa, prende il suo scooter e si dirige finalmente a casetta.
-Cara? Sono a casa, dove sei? Eccola, ma quanto sei bella oggi? Ma ti sei sporcata tutta come una bimba, aspetta che mi tolgo tutto e arrivo ad aiutarti.
Umberto si toglie il bel cappotto di cammello, si lava le mani in bagno e poi si spoglia, piegando tutto accuratamente e mettendosi un pò più comodo.
-Ecco splendore mio, prendo questo canovaccio e ti pulisco, ma come fai ogni volta a finire così? Non ti posso lasciare proprio un attimo da sola. Tremenda!
Lo sai che mi sei mancata oggi a lavoro? Non vedevo l'ora di tornare dal mio amoruccio. Hai fame? Bella lei, ora vado a prenderti qualcosa di la, non muoverti.-
Umberto è premuroso, va in cucina, apre il bel frigo a due ante e tira fuori un grosso salame, della maionese, una bottiglia di coca cola, un insalatiera piena di pasta.
-Vuoi pure un dolcetto??? Ci penso io.-
Apre la dispensa, una quantità industriale di patatine, merendine, biscotti, creme spalmabili, cioccolato in qualsiasi forma e colore.
Umberto tituba un po'... prende un Toblerone.
Con l'aiuto di un carrello mette tutto su e lo porta di là.
–Ta…da! E la cena è fatta... no, lo sai che io mangio dopo, mi piace troppo guardarti. Sai ho una voglia stasera.
Umberto non è matto, o meglio… non sta parlando da solo, davanti a se ha qualcuno.
Una donna, o forse era una donna ora è un ammasso di carne, si intravedono degli occhi, sulla testa ci sono capelli, ma è davvero una palla.
Fa fatica a parlare Giulia, sta su una poltrona... saranno 6 mesi che non si alza da quella poltrona, da quando Umberto un giorno le ha detto… "tu sei la mia regina, mi occuperò io di te"
Umberto si prende cura di Giulia, le da quello che Giulia ama di più… il cibo, quantità enormi di cibo.
La lascia la mattina per andare a lavoro circondata di qualsiasi schifezza vi possa venire in mente, assolutamente vietato tutto ciò che non ha zuccheri raffinati, grasso e una patina gialla sopra.
Lui la guarda affascinato, poteste vedere gli occhi di lui, vedreste lo sguardo di un uomo innamorato per la sua donna.
Vederla mangiare per lui è la cosa più eccitante in assoluto, lei si è abituata a mangiare mentre lui si masturba davanti a lei.
Umberto a ogni morso di lei, a ogni schifezza che lei ingurgita prova un desiderio fortissimo.
Si mena per ore e viene una quantità impressionante di volte per la sua Giulia, la sua Giulia ferma, la sua Giulia consenziente e innamorata a sua volta.
Qualcuno, forse tutti, potrebbero trovare tutto ciò assolutamente sbagliato e non capire il perché.
Probabilmente Umberto vi risponderebbe che Giulia è l'esempio stesso di cosa sia l'amore.
L'amore cresce se nutrito, L'amore vero resta immutato, non ha sbalzi resta esattamente invariato, l'amore è darsi totalmente all'altro.
Giulia è L'amore per Umberto.



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