sabato 29 giugno 2019

AUTORE SCONOSCIUTO

 

Le Cirque

staatofmind:
“ Le Cirque
”

Lo zio e Hélène. (2)


Passano quattro giorni.

Hélène è davvero distratta, oggi... dopo le lezioni pomeridiane si ferma a parlare con un ragazzo, molto bello e simpatico, si siedono su una panchina del parco e il tempo passa, quando sente vibrare il cellulare...
E' lo zio! Furente! 
E' tremendamente in ritardo, colpa della luce della tarda primavera che ha allungato la giornata! Corre affannata verso casa, sa già che sarà punita... che lo zio non avrà pietà!
Poco dopo è in ginocchio, il culo nudo all'aria, le mutandine levate e buttate a terra. Stavolta le cosce sono dischiuse.
Ha già preso i primi colpi, secchi... dolorosi e lo zio la sta interrogando...
-Sentiamo... culona, quale è la scusa di oggi... e che sia accettabile altrimenti non potrai sederti per giorni!-
-Ho perso il senso del tempo... perdonami zio... non battermi più-
-Eh no! Devi imparare a comportarti! Hai degli obblighi verso di me che ho accettato di tenerti a casa... io ho delle responsabilità... con chi ti sei fermata? Dimmelo... stupida!-
-Con... una amica...-
-Amica? E perché titubi a dirlo? Non sarà invece stato un ragazzo! E... stupida culona... non è che ti sei fatta toccare?-
-No... zio... ti prego. No... abbiamo solo parlato...-
L'uomo ha incollato lo sguardo fra le cosce della ragazza, le vede la vagina gonfia... appena dischiusa.
Pensa... vuoi vedere che questa piccola stupida troietta si è fatta scopare? Poi viene quel disgraziato di suo padre e se la prende con me?
Intanto continua la punizione e Hélène al solito si sente diventare liquida, soffre tremendamente dei colpi ma... inizia quello strano inquietante piacere, gode della umiliazione e della violenza.
-Sei una stupida, dimmi se ti ha toccato, cosa ci hai fatto... ti ha toccato qui?-
E le mette la mano sul culo.
-No... zio...-
-Qui...?
E le mette la mano fra le cosce a contatto con la sua vagina ora bagnata, l'uomo se ne accorge, lo sente l'umidore sulle dita, estrae la mano e l'annusa... lecca le dita.
-Troietta... si che ti ha toccato... minimo ti sei fatta masturbare... sei ancora tutta bagnata!-
-No... zio... non è così... -
L'uomo la gira a forza, ora è distesa sulla seduta del divano, le apre la blusa, Hélène ha un casto reggiseno bianco, l'uomo le abbassa selvaggiamente le coppe del reggiseno e le palpa feroce le mammelle!
Hélène cerca di allontanare quelle mani violente che le strizzano i capezzoli, ma l'uomo è ormai inferocito e continua a palparla mentre urla...
-E qui? Ti hanno palpato queste tettone? Stupida troietta!-
Poi in piena alterazione erotica costringe Hélène a gambe larghe.
-Voglio proprio vedere se sei ancora vergine... stupida troietta! Se non lo sei... io non voglio avere responsabilità con tuo padre!-
E scansando le mani che la ragazza ha messo a difesa del suo inguine l'uomo appoggia un suo ditone che sembra una salciccia proprio sul solco, allarga... preme, entra nella natura di Hèlène... sfrugola e trova l'imene intatto, si rassicura... leva il dito.
Ma intanto il suo cazzo ha raggiunto il massimo della eccitazione e spinge contro il tessuto come se volesse sfondarlo.
La gira... la rimette in ginocchio e ora le apre le sontuose chiappe, vede il fiore scuro dell'ano, ci passa su le dita e le chiede con la voce affannata...
-E qui... non ti avrà preso qui...-
E spinge con il dito proprio sui petali del fiore.
-No zio... no... ti prego...-
L'uomo riprende il controllo.
La tira i piedi...
-Fila in camera e non farti vedere fino a ora di cena! Stupida culona!-
E' eccitato, sa che questa ragazza riuscirà a farlo uscire di senno. Si deve calmare, si deve masturbare, levare dal cervello quel culo maestoso!
Sborra.
Hélène corre in stanza, l'accaduto l'ha davvero sconvolta! Ha il sedere in fiamme, dolorante ma quello che sente di più al momento è l'eccitazione! Ha la sua fica vergine calda e la sente gonfia, bagnata e con gli umori che continuano a uscire, il clitoride lo sente turgido e fremente, sembra battere.
Si butta sul letto, porta la mano fra le cosce e si tocca, fa prestissimo a godere.


GOTTFRIED SIEBEN -ARTIST




BALKANGREUEL

le due cose che governano il mondo in una sola immagine

Lysistrata

Maya on a Chair John Swannell

Maya on a Chair
John Swannell

Carlo Mollino

Carlo Mollino

venerdì 28 giugno 2019

Bruno Bozon

Bruno Bozon

ass punishment…

Huge ass punishment…

SUCK ME GOOD, BITCH - SLAVES OF TROY BY TIM RICHARDS

Suck me good, bitch

Yakin (abahyakin)

Yakin (abahyakin) - jongkok

ART BRUT




MICHAEL HUTTER - ARTIST




INCUBUS.

VITA DI STRADA

che MIRA!

Lo zio ed Hélène. (1)

alexinspankingland:
“My favorite photography subject: Ginger Sparks.
See her spanked in this film here!
”

Lo zio ed Hélène.

Alfredo ha un diavolo per capello.
Maledice quello scriteriato del fratello che gli ha lasciato l'incombenza di prendere in casa e di controllare la figlia di diciassette anni! Per cosa poi? Per fare una lunga vacanza con una cubana! Ma cazzo... si dice! Avrebbe potuto, anzi dovuto rifiutare. Ma ha titubato quell'attimo di troppo, quel senza testa non gli ha lasciato scampo, in due e due quattro se ne era già partito!
Ora?
Il primo giorno?
Ecco il primo problema, lei... Hélène già avrebbe dovuto essere a casa, aiutare per far cena, studiare e chissà cosa anche... e invece? Non c'è, ha ore di ritardo e lui non sa neanche dove iniziare a cercarla!
Il cellulare? Muto.
Il fratello gli ha detto che la ragazza non è cattiva ma è distratta, a volte si comporta come una stupida e deve essere punita severamente e l'unica cosa che funziona è sculacciarla con molta determinazione sul suo culone.
Forte e a lungo fino a farla piangere. Davvero non funzionano altri deterrenti.
Eccola!
Sente aprirsi la porta, si impone di stare calmo e freddo. Di lasciarla parlare e giustificarsi.
-Ciao... zio.-
-Hélène... sei in ritardo! Non mi hai chiamato, ora dammi una buona ragione per non arrabbiarmi con te...-
-Perdonami... mi sono attardata con le amiche e mi è volato il tempo e... ho lasciato scaricare il cellulare...-
-Ma allora ha ragione tuo padre... a volte ti dimostri la stupida che sei... eppure sei intelligente, ora ti devo punire...-
-No zio... ti prego! Perdonami, non lo farò mai più!-
-Su... poche storie! Mettiti in ginocchio sulla poltrona, alza la gonna e abbassa le mutandine...-
Hélène con gli occhi bassi ubbidisce, abbassa alle ginocchia le mutandine bianche di tipo ordinario, alza la gonna... si mette in ginocchio sulla seduta del divano e abbassa il busto fino ad avere la testa posata sul tessuto.
Lei sa cosa prova ora, paura... eccitazione e umiliazione per essere considerata una stupidella sempre con la testa per aria, mai presente e sempre dietro a sogni campati per aria e sa anche che prova piacere a essere colpita, forte, dolorosamente sul sedere, che soffrirà e godrà... un pervertito e raffinato orgasmo mentale nell'essere umiliata. Ma di questo solo lei è consapevole.
Lo zio inizia, ha una mano pesante, larga e dura e i colpi schioccano regolari e lei urla dal dolore, lo prega di smettere, di risparmiarla ma fintamente perché ne vuole ancora, vuole avere il culo tutto rosso e dolorante.
Ha un bel culo... Hélène, burroso e morbido, candido come la neve, largo e paffuto e niente affatto sgradevole, ha una bella forma rotonda.
Lo zio... continua, in verità ora è soggiogato dal rumore forte dei colpi, dalla morbidezza del culo e dalla sua forma arrotondata, senza volerlo si eccita, sente crescere nel pantalone la sua verga, diventare un vero ramo d'albero.
Ora... smette di colpirla e passa le mani sulla pelle martoriata, violacea e segnata, le apre un attimo le natiche... le fa distanziare le cosce e guarda la sua vagina, le labbra gonfie... poi torna in sé, le ordina di alzarsi e rivestirsi, di andare in camera sua e poi... fra una mezz'ora di preparare il tavolo per la cena.
La ragazza piangente lascia il soggiorno.
Lui... va nel bagno più vicino, tira fuori l'enorme verga dura e pensando al bel culo della nipote si masturba, gode veloce... sborra nel lavabo.

-Mi devo controllare... -si dice...- sono mesi che non ho una donna...-

giovedì 27 giugno 2019

PAGELLE!

 

Model: Zoë West Photo By: Niel Galen © 2014

nielgalen:
“She sits as still as Stone - 2014
Model: Zoë West
Photo By: Niel Galen © 2014 - All Rights Reserved.
”
Amazing image! And a model willing to get dirty! X

IMAN E DAVID BOWIE by Victor Skrebneski

CUNNILINGUS.

Autore sconosciuto

IL MAGO.

kees van dongen - artist.


Le donne sono davvero irrazionali?

La maggior parte degli uomini ci scommetterebbe sopra l'ultimo euro.

Certo che come si comportano con il Mago lo fa pensare. 

Lui stimola loro l'istinto protettivo. 

Forse quello materno? 

Fa nascere in loro la voglia di curarlo, di accudirlo, di soddisfare ogni suo desiderio e ciò contro ogni logica.


Ma il lato sessuale? 
Esiste anche quello.
Attrae. 
Innumerevoli quante si sono innamorate di lui, innamorate pur sapendo che il Mago non poteva essere di nessuna. 
Che sarebbe stato un amore mai corrisposto. 
Che sarebbe stato come un fiore non destinato ad essere frutto e che vive solo pochi istanti di eternità.
Lui è in viaggio... lo dice, avverte che lui non può fermarsi, che presto dovrà ripartire.

Cosa le attrae veramente? 
Forse il suo viso segnato? 
Le rughe verticali che gli tagliano le guance e sembrano piaghe di antiche privazioni? 
Un viso alla Michelangelo, una lo definì, colto in quell'attimo nel quale un guizzo di luce ne evidenzia le gote scavate, segnate da mille peripezie. 
La faccia scabra e angolosa, i cui tratti sembrano aver subito tutte le intemperie del tempo. 
Un quid di pericoloso che piace alle donne.
E nonostante ciò due occhi ridenti ed appassionati.

Cosa le affascina?
Il suo silenzio che assorda? 
Il suo ciarlare infantile che fa sorridere di partecipazione? 
Il suo sguardo che sfugge via distratto? Preso forse da qualcosa di intenso, da qualcosa di fortemente erotico?
Il suo atteggiarsi? 
E un po' alchimista, un po' ciarlatano e poi... via via... falsario, venditore ambulante, sensale, mediatore, balordo e infine sicario. 
E forse anche eroe.

Gaia è una donna adulta quando incontra il Mago, una donna una volta sposata e ora sola. 
Sente passato il suo tempo. 
La sua vita è piatta. Casa e lavoro. 
Non ha più sogni, non ha più fantasie, non ha più desideri. Non vede i colori.
Poi... incontra il Mago e il Mago compie la sua magia, il suo grigio sparisce di colpo e si trasforma nei colori dell'arcobaleno.
Gaia svuota i suoi armadi, i suoi vestiti li mette in grossi sacchi neri e li butta. 
E mentre si veste a nuovo con la fantasia della primavera si chiede ad ogni indumento che prova se piacerà al Mago. 
Avviene la sua trasformazione da grigia falena a variopinta farfalla. 
Dal buio alla luce.

Il Mago veste come un divo del cinema ma ha un solo vestito. 
Il Mago non ha denaro, non gli da importanza e non lo cerca.

Gaia lo porta a casa sua e lui le fa l'amore. 
E lei vive con lui qualcosa di intenso e di disperato. 
Sente accanto a se un uomo diverso dagli altri conosciuti.
Lui... mentre lei gli passa la mano sul petto le chiede...

-Sei una donna fedele tu... Gaia?-
-Si che lo sei... tu non sai quanto sei libera e non approfitti della tua libertà...-
-E a me tocca essere libero e infedele per tutti, lo sai? Ma sono alla fine...-

Gaia gli si stringe contro, preme il seno contro il suo braccio. 
Il Mago continua...

-Gaia... coloro che sono senza fede perseguitano coloro che l'hanno. Tu hai fede in me o mi perseguiti?-

Poi vuole uscire, è ormai notte fonda ma le dice che ha bisogno di camminare e le chiede di accompagnarlo. 
Lei si veste con qualcosa di caldo ed escono. 
Gaia fa fatica a stargli dietro, lui cammina veloce e i loro passi risuonano sulle strade selciate del centro storico. 
Per poi improvvisamente fermarsi ed osservare qualcosa, ora la facciata antica di una casa o un vecchio portone. 
Parla fra se e se di come erano un tempo antico. 
Ricorda gente passata. 
Le antiche fontane vengono loro incontro nella leggera nebbia che e' scesa. 
Si fermano a lungo su di un ponte, si affacciano al parapetto e guardano l'acqua scorrere. 
Gaia sente il Mago pronunciare queste parole...

-Strano vagare nella nebbia... nessun albero conosce gli altri alberi...-

Poi come un bambino è attratto dalla musica che esce da un locale dove un anziano pianista sta suonando vecchie canzoni, si ferma e accompagna le melodie con i movimenti del suo corpo, abbraccia Gaia e la guida in un ballo sfrenato sulla strada bagnata.
Il Mago dice che ha fame, entrano nel bar e ordina qualcosa, assaggia appena quanto richiesto ed è di nuovo in movimento, le dice di pagare che devono andare.
Cammina in silenzio poi la ferma e la spinge contro il muro di una casa. Le passa una mano fra i folti capelli in una lunga carezza.

-Gaia... sono stanco. E sono vecchio. Oggi mi sono guardato per la prima volta nello specchio della verità, non deformato dalla mia vanità e mi sono visto come sono veramente. Sono vecchio. Ho dato amore e ho ricevuto amore, forse troppo e per troppo tempo, ora voglio ritornare ad essere me stesso. Il vero me stesso. Sarà come un rinascere anche per me... sai, come sei rinata tu...-

Gaia intuisce l'addio imminente e lo prega...

-Portami con te... ovunque sia il posto dove andrai...-
-Non posso, non posso offrirti nulla. E condividere nulla. Non sprecarti con me. Ti ho mostrato la strada da percorrere... tu seguila e troverai qualcosa che assomiglierà alla felicità, quanto di più possibile si avvicini alla felicità, te lo prometto... ti prometto che l'avrai...-

Gaia sente la verità in quelle sue parole, una grande fiducia ora le riscalda il cuore. 
Vive insieme la tristezza per l'addio e una gioia strana e inspiegabile per il suo futuro. 
Il Mago glielo mostra, lei vive un attimo del suo futuro.
Si vede... lei ed un uomo, lei e lui innamorati una dell'altro, legati insieme in un lungo percorso di vita. 
E mentre lui si allontana nella nebbia senza voltarsi gli manda il suo silenzioso...

-Grazie...-


Perché non credere che esista il Mago?

Esiste.



T.

LOUIS ICART - ARTIST

BY GERMAN ARTIST - JANUS.

angelsdisciple:

By German artist, Janus

angelsdisciple:

By German artist, Janus

NO... NON SI PUO' VEDERE!

ballbustwhitebois:

THIS WORKOUT IS DEDICATED TO MY BLACK BULL! SHOULD BE ABLE TO GO SEVERAL ROUNDS ON THIS LOSERS BALLS!

BIANCANEVE E I SETTE NANI.

OTTO MESI DOPO IL SUO ARRIVO
NELLA CASETTA NEL BOSCO...

mercoledì 26 giugno 2019

IL RUMORE PREFERITO

LA PARTITA A SCACCHI

LA PROFESSORESSA CON LA VAGINA DALLE ALI DI FARFALLA.


Una avventura sessuale giovanile di Vic.


La professoressa di francese di Vic era una donna di circa cinquant'anni, bruna, raffinata, separata da diversi anni. Su di lei non girava a scuola nessun pettegolezzo, conduceva una vita piuttosto riservata, ma che fosse una gran figa era indubbio.
Quando lui andò a casa sua per renderle il libro, lei lo fece entrare e accomodare in salotto, era abbronzata e vestiva una tunica piuttosto ampia, non portava reggiseno e il suo seno si muoveva libero.
Questo non mancò di suscitare l’interesse di Vic.
-Bene Vic! Finalmente una nuova vita? Cosa hai deciso di fare? Che corso di studi e dove?-
-Mi interessa lo sport… lo sa… Prof, ho fatto domanda per l’ISEF a Roma, ma è difficile! I miei crediti sportivi sembra che non siano sufficienti, forse dovrò accontentarmi di una altra sede. Prof… approfitto dell’occasione per ringraziarla di tutto, lei mi ha sempre aiutato…-
-Che piacere sentire le tue parole! E’ duro il mestiere di insegnante, sempre contestata e anche odiata dalla gran parte degli studenti… e dei loro genitori a volte così infantili…-.
-Ma no! Non è vero! Non lei…! Odiata? Mai! Anzi… ora lo posso dire, ho avuto una cotta per lei… come la maggior parte dei miei compagni.-.
-Ma che dici…-.
-E’ vero! Ho perso delle notti a pensare a lei, a fantasticare su cosa le avrei fatto se n’avessi avuto la possibilità… e poi ne parlavamo, sa? E ognuno ne faceva delle fantasie strane!-.
-Dai, smettila con questi discorsi, vieni in cucina, ci facciamo un caffè e poi ti lascio andare…-.
Si alzarono contemporaneamente e mentre lei gli passava vicino per precederlo in cucina le passò la mano direttamente sulle natiche, lei fece un balzo…!
-Ma che fai? Sei impazzito?!-.
-E’ da sempre che desideravo farlo, quando passavi tra i banchi morivo dalla voglia di toccarti il sedere e poi, dopo la scuola ero costretto a masturbarmi per farmi passare l’eccitazione…-.
Lei si era appoggiata alla parete e lo guardava, Vic le si avvicinò, le mise le mani intorno alla vita e chinò il viso per baciarla, passò le labbra sulle sue e con la lingua cercò di farle aprire le labbra, in un primo momento lei tenne serrate, ma poi le aprì e rispose al bacio.
Poi ansimante…
-Non posso farlo… smettiamola…-.
-Lasciami questo ricordo di te, probabilmente non ci vedremo più…-.
Continuava a stringerla e a baciarla.
Aveva preso a palparle i seni, grossi e liberi sotto la tunica, ambedue ansimavano dall'eccitazione, la prese e la distese sul tappeto e mentre continuava a baciarla le alzò la tunica sulle gambe, lei gli aveva posto le mani sulla nuca… gli occhi chiusi.
Portava delle mutandine verdi, Vic introdusse la mano fra le cosce e cominciò a massaggiarle la vagina, lei prese ad inarcarsi e ad aprire di più le gambe, quindi la fece sedere e a fatica le abbassò la tunica dalle spalle, liberò il seno, bello con due capezzoli con un areola larga e chiara, ora aveva il vestito intorno alla vita.
Prese a baciarle il collo, a mordicchiarle i lobi delle orecchie, intanto la accarezzava sopra gli slip, abbassò la testa e prese a baciarle i seni, lei gli teneva la testa con le mani e lo tirava a se, passò poi a sfilarle le mutandine, lei gli agevolò l’operazione con i suoi movimenti e quando ebbe il bacino libero, Vic prese a toccarla nuovamente. Passò la mano sulla sua figa, l’aprì e iniziò ad accarezzarla, era bagnata e calda, il suo pelo pubico molto curato, era davvero una donna di classe!
Collaborava pienamente e ora gli passava la mano sulla patta dei pantaloni, Vic si inginocchiò, aprì i pantaloni e abbassando anche le mutande liberò il suo cazzo, lei prese a toccarlo. Le dimensioni l’avevano sbalordita! Mai aveva accarezzato un esemplare simile, mai lo aveva immaginato!
Vic si mise allora fra le sue gambe e cercò la sua fessura con la testa dell’uccello, lei agevolò l’entrata allargando le gambe e spingendo il bacino verso l’alto, entrò dapprima a fatica ma dopo alcuni movimenti si mise a penetrarla con forza e completamente, lei teneva le gambe aperte e leggermente piegate e spingeva in sincronia con i suoi movimenti, con le mani gli teneva il bacino per farsi penetrare più profondamente, lui era appoggiato sulle braccia distese poste a fianco del suo corpo, abbassava il viso ogni tanto per baciarle e morderle i capezzoli.
La montava con forza, tanto che iniziò ad emettere una specie di grugnito quando si abbassava su di lei, lei invece faceva lunghi sospiri alternati al suo respiro affannoso e quando veniva s’inarcava tutta, alzando il busto e spingendo il bacino verso il cazzo che la penetrava.
La scopata durava ormai da diversi minuti, erano ambedue in un bagno di sudore e quando Vic sentì arrivare l’orgasmo, l’avvertì: “ sto per venire… sto per venire…”.
Lei lo abbracciò con forza e l’incitò a penetrarla ancora con maggior forza, gli circondò i fianchi con le sue gambe e fece in modo da riceverlo in lei ancora più profondamente.
Infine arrivò per lui l’orgasmo liberatore, devastante nei suoi spasmi di piacere, lei emetteva lunghi sospiri mentre le irrorava l’interno della figa con potenti getti di sperma, infine crollò su di lei sfinito.
Restarono in quella posizione per qualche istante, poi si distese accanto a lei e baciandola disse: “ si è esaudito un sogno della mia vita… fare l’amore con te… è stato meraviglioso, non sarà così con nessuna altra donna…”.
Le parole carine non hanno mai rovinato nessuno e, infatti, lei prese a baciarlo, “ è stato bellissimo anche per me, sei un vero toro, mi hai fatto venire innumerevoli volte….” Le sue labbra morbide e umide presero a baciargli il collo, il torace, posò la testa sul ventre mentre gli guardava il cazzo, ora mezzo moscio. “ E’ bellissimo… il tuo cazzo…”. Allungò la lingua e prese a leccargli la cappella, prendendola poi in bocca, lo succhiava mentre con la mano gli palpava i coglioni, passando le dita anche fra le natiche fradice dal sudore e toccandolo sull'ano.
Ancora qualche momento e sarebbe stato pronto a riprendere, ma lei si alzò e l’invitò a seguirla in bagno.
Qui aperse la doccia e si lavarono insaponandosi a vicenda, continuava a massaggiarle le belle tette strizzandole i capezzoli, poi il ventre leggermente prominente, i fianchi larghi, il bel sedere con le natiche formose e rotonde, lo spacco deciso fra loro e le gambe snelle.
Lei gli lavò il cazzo scappellandolo completamente e menandolo leggermente e ancora fra le gambe, i coglioni e fra le natiche.
I suoi maneggi gli avevano restituito un’erezione considerevole, continuando a toccarlo lei lo fece uscire, l’asciugo e lo portò nella sua camera, lo fece distendere sul letto, si mise con le gambe aperte sulla sua testa e s’abbassò, Vic aveva la sua figa direttamente sulla bocca e cominciò a leccarla, con le mani le palpava il culo, lei si piegò e cominciò a prendergli il cazzo in bocca, ora lo introduceva fino a quanto poteva ora lo leccava sulla cappella e lo menava leggermente, lui intanto con una mano le apriva le labbra della sua figa, labbra larghe come delle ali di farfalla, le baciava e le mordeva, l’apriva bene per leccarla meglio, le mordeva il clitoride indurito dall'eccitazione, con l’altra mano le accarezzava il grosso culo, le allargava le natiche e le toccava la rosellina dell’ano, anche lei ora gli accarezzava i coglioni e l’ano, con le dita poi cercava di penetrarlo, questo gli dava i soliti brividi di piacere e lo stimolava a penetrarla nel culo a sua volta, si bagnò le dita della mano in figa e lentamente introdusse nel suo culo prima un dito e poi due mentre continuava a leccarla.
Passò poi a leccarglielo il culo, mentre ora le dita le introduceva nella figa, prima due… poi tre e infine tutte, massaggiandole forte la zona interna sotto il clitoride.
Sentì dai suoi tremiti che passava da un orgasmo all’altro, fino a che s’alzò e s’abbassò poi sull’uccello ritto e duro come una colonna, introducendolo a forza, cominciando a sollevarsi e abbassarsi sulle ginocchia, lui vedeva le grosse natiche e con le mani le aprì fino ad arrivare al suo ano che iniziò a tormentare.
Poi ancora si girò con il viso verso di lui sempre continuando a scoparlo, si sedette sul suo ventre, introducendosi completamente la verga e cominciando un movimento rotatorio con il bacino che gli dava sensazioni violente di piacere, con la mano dietro la sua schiena gli strapazzava i coglioni, tirandoli e strizzandoli.
Si sollevò quindi e si mise con il culo in su sul bordo del letto invitandolo a prenderla a pecora, Vic si mise in piedi dietro di lei e iniziò un violento ciclo di penetrazioni, alternando movimenti più lenti e penetranti e altri circolari, con le mani le teneva i fianchi con forza, quando rallentava i movimenti con una mano le passava le dita sull'ano, introducendo nel suo buco le dita.
Questa scopata durò a lungo, Vic era stanco ma voleva portarla al massimo del godimento e ci stava riuscendo alla grande, lei continuava a gemere di voluttà, appoggiata con la testa sulle lenzuola, aveva le mani fra le gambe e cercava di prendergli i coglioni e li tirava per farsi penetrare più profondamente. Il cazzo entrava completamente e a Vic sembrava di toccarle il fondo della vagina, ora era completamente aperta e così bagnata che entrava in lei con troppa facilità, gli venne voglia di penetrarla nel culo, il suo buco era più stretto e prensile e gli avrebbe dato più piacere.
Tolse quindi il cazzo e provò ad inserirlo nel suo culo, ma lei con uno scatto si rifiutò, la mise allora con il viso davanti al cazzo e volle chiavarla in bocca, prendeva buona parte dell’asta ma ancora non gli dava lo stimolo di venire, la distese allora sulla schiena e mise il cazzo fra le sue tette, stringendole e cominciando a scoparla così. La cappella finiva nella sua bocca, ogni qualvolta portava a fondo il movimento.
Finalmente sentì crescere il piacere, affrettò i movimenti stringendole ancora di più le tette intorno all'asta che fremeva e la inondò con lunghi getti di sperma che la presero sul viso, sul collo e nella bocca aperta, tirò a se la testa per aiutarla a prendere in bocca la cappella mentre veniva.


Vic non la vidi mai più… 

STAR WARS.

bimbohearts:

seethling:

nautiemm:

😳

@bimbohearts

Hehe!

@flibinite just getting you into the spirit.

ZBIGNIEW RESZKA - ARTIST

Zbigniew Reszka

Zbigniew Reszka

Zbigniew Reszka

IL MIO CORREDO

Pictures of busty teen Estelle fucking vegetables #60434892

IL PARADISO?


Il paradiso in terra?
Ecco come lo immagino io, manca solo qualcosa.


siderodromofilia

Questo termine scientifico si riferisce all'attrazione sessuale per le ferrovie, e più in particolare l'eccitazione di avere, durante un viaggio, una relazione romantica in un treno.

savoir116-siderodromophilie

DONNA FARFALLA

martedì 25 giugno 2019

METTILA QUI!

PRIORITÀ!


TRAINING TIME, SLAVE - WAR BOOTY BY TIM RICHARDS

Training time, slave

VESTIARIO INADATTO...

GIOCO CON PALLINE.

HARRYSOHN E LADY CORINNE.




Quando il marito entra nella stanza, Greta è accovacciata accanto al suo corpo disteso sul tappeto e gli sta accarezzando il dorso muscoloso. 

-Sono arrivati…

-Li hai fatti accomodare? E lei... com'è...? 

-Bellissima... forse un po' nervosa, la presenza di tutta quella gente la inquieta un po'... .

-Precedimi... arriviamo in un istante....
Lo ritrova nel salone quando entra seguita da Harrysohn, lungo la parete sono disposte delle poltroncine sulle quali sono sedute, nella penombra, diverse persone.
Lei... la giovane Lady Corinne, all'ingresso di Harrysohn, non ha occhi che per lui. I suoi occhi sono lucidi e teneri. 
Sa cosa aspettarsi e non ne vede l'ora, apprezza l'aspetto maschio di Harrysohn, la vigoria fisica e la sua particolare situazione glielo fa desiderare. Vuole essere posseduta da lui.
Greta si scosta, li lascia al centro della sala, Gli occhi dei presenti ammirano la bellezza di entrambi. Sono giovani e belli.
Ma nonostante l’evidente disponibilità di Lady Corinne e il suo manifesto desiderio, Harrysohn non prende l'iniziativa. Resta bloccato. Un mormorio di delusione corre nella sala. 
Il marito raggiunge Greta e le chiede di intervenire. Deve aiutare Harrysohn a prendere l'iniziativa. Si tratta infine di non deludere i numerosi spettatori intervenuti.
Greta interviene. 
Per prima cosa passa la mano sulla vagina di Lady Corinne, la intinge nel succo profumato di calore di femmina e poi la passa sul naso e sulla bocca di Harrysohn. Gli s’inginocchia a fianco e raggiunge con la mano il suo ventre, prende il pene in mano e inizia a scoprirlo. I suoi movimenti sono determinati. Ora sente inturgidirsi la verga e continua. Opera fino a renderlo completamente eretto. Sente la durezza sotto le dita, il grosso groppo e il sacco dello scroto. Harrysohn ora respira affannosamente. 
Lady Corinne lo sta aspettando. Mostra il suo didietro posta a quattro zampe. Greta lo conduce a lei. Harrysohn le si sistema sopra... la grossa verga cerca di penetrarla ma non trova il giusto pertugio. Greta allora lo prende in mano e lo aiuta. Ora la sta penetrando... con forza... con dei veloci colpi. Lui appoggiato sul suo dorso, il bacino che ora ha preso un ritmo forsennato e viene per la prima volta, eiacula abbondantemente dentro Lady Corinne, tanto abbondantemente che parte dello sperma, molto liquido, scivola fuori in lunghi rigurgiti.
Ora il grosso pene si e' inserito profondamente nella vagina, il suo movimento sempre frenetico ed e' evidente il godimento di entrambi. Ancora eiacula abbondantemente e ancora non smette. La sua eccitazione non scema. Lady Corinne emette versi animaleschi di piacere che si confondono con quelli affannosi di Harrysohn. 
Il marito raggiunge Greta...
-Lasciali continuare ancora un po'... dobbiamo avere la certezza. 
Ancora Harrysohn la sta possedendo, e' instancabile. Per la soddisfazione di Greta che lo sta guardando. 
Quando infine Harrysohn la lascia e si stacca, è stremato, Greta lo accarezza e si complimenta con lui con parole affettuose.
Ora il marito accende le luci e si porta al centro della sala...
"Gentili Signore e egregi Signori... siamo onorati della vostra presenza, avete or ora assistito alla monta di Harrysohn XVI di Cornovaglia, magnifico esponente della razza canina di Riesen Schnautzer, vincitore di tutti i maggiori concorsi di bellezza mondiali, il suo pedigree risale a innumerevoli generazioni di campioni come e quanto lui, alla monta… dicevo di Harrysohn con Lady Corinne Cheryl IV, a sua volta campionessa e proveniente da altrettanti campioni. E' probabile... anzi certo che i cuccioli nati dalla loro unione siano validi quanto loro. Avete accanto a voi un foglietto.
Vi preghiamo se interessati di fare la vostra offerta e di specificare il sesso del cucciolo desiderato. Esaudiremo le richieste tenendo conto della graduatoria delle offerte e della disponibilità della cucciolata. Ricordate di mettere il vostro onorato nome e il recapito telefonico.
Vi ringraziamo di essere intervenuti, Vi preghiamo di farci l'onore di partecipare ad un piccolo rinfresco. Grazie ancora."

Harrysohn guarda ancora con bramosia Lady Corinne, ma sfortunatamente per lui per quella sera non è previsto un seguito.


T.

VENGO DOVE VUOI TU...!



photo by Helmut Newton

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“photo by Helmut Newton
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