martedì 26 febbraio 2019

VIVIENNE. EPILOGO.


Ecco il racconto finisce qui...
Lo scopo era trovare le cause del desiderio di Vivienne di inculare uomini.
Lei continuo' a raccontarsi... ma sono cose davvero estreme e non voglio caricarvi di queste sensazioni.

In breve ve le riassumo...
Vivienne e la madre ebbero un lunghissimo colloquio, esclusero il padre, constatarono la stranezza che nella loro famiglia e per la parte femminile di essa, si ripetessero le stesse cose.
Le stesse cose e gli stessi protagonisti: i preti.
Infatti la mamma di Vivienne fin da giovanissima aveva un rapporto di grande confidenza, ma platonico, con un prete.
Sposatasi... il marito e cioè il papà di Vivienne non riusciva ad aver ragione del suo imene ostico, spingeva ma non riusciva ad abbattere l'ostacolo. Forse non era proprio durissimo il suo piolo di carne, diceva la mamma. Però... sborrarle dentro riusciva.
Fu il robusto membro del suo confidente spirituale a demolirle l'imene a forza di possenti colpi d'ariete!!
Non fu difficile convincere il marito che era stato lui l'artefice della rottura.
Restò incinta proprio in quei frangenti e fu convinta allora e ancora adesso che Vivienne fosse figlia del prete e non del marito.
Poi... la sua presa d'atto...
Il suo accanimento sessuale,
il marito sempre tiepido usato nel modo che sappiamo...
le riunioni con altri...
Vivienne s'inorgoglì del fatto di essere figlia di un religioso! Le sembrò tutto così predestinato, santificato e destinato al paradiso.

Ecco tutto...
Vivienne è felice a modo suo.

Ha la fila... davvero incredibile quanti uomini desiderino provare uno strap-on nel culo manovrato selvaggiamente da una donna...

Alla prossima...

T.


Yslaire

Yslaire

Dulces sueños mi amor ♡ Te amo mucho ♡

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“Dulces sueños mi amor ♡
Te amo mucho ♡
@black-and-white-world ♡
”

MATILDE PAR MARTIAL LENOIR

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CERIMONIA DI BENEDIZIONE DELLO SBIANCAMENTO ANALE.

(Da Padre Moreno)

Bom dia - Bonjour ☕️☕️

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“Bom dia
Bonjour ☕️☕️
” ”

lunedì 25 febbraio 2019

Frank de Mulder - artist

Frank de Mulder

Asami Jo - Harem - David Hamilton

Asami Jo
Harem
David Hamilton

MOVIMIENTO 22

Hotels.

VIVIENNE.

Parte quinta.



Cosa fare ora? 
Don Armando bruciò le tappe per arrivare a quello che voleva. Lasciava giocare il giovane con il suo serpente di carne e chiese di potergli vedere il membro. Poi... ambedue nudi, sul letto del prete anziano, si toccarono a vicenda. Mi raccontò che il cazzo di Don Remigio era bellissimo! Non grosso ma lungo e curvo verso l'alto. Molto, molto chiaro! Una bellissima cappella appena rosata. 
ERA IL CAZZO DEL SANTO DA ME SOGNATO!
Lo ritenni un segno..
Pensai di ricompensare Don Armando e mi lasciai profanare violentemente a lungo, ora agiva così, mi montava, poi nell'attimo santo della eiaculazione me lo metteva in bocca e io bevevo! Era convinto ora che era peccatissimo far cadere il seme a terra? Che era diabolico sprecarlo? Speravo sempre di si.
Gli dissi, a questo proposito, che avevo letto che molte donne, cattoliche osservanti, il seme lo conservavano. Alcune contravvenendo al monito pastorale (ah... povere peccatrici!) usavano il preservativo e dopo l'atto lo svuotavano in una bottiglia che riponevano nel freezer, questo per non buttarlo. Potevano così conservarlo per mesi, alcune altre... in special modo le iscritte all'Associazione Ninfomani Cattoliche, che...
raccoglievano a termine delle loro serate i vari preservativi usati e pieni e santamente non buttavano il seme ma lo mettevano anche loro in bottiglia. Esistono diverse ricette gustosissime dove utilizzarlo, come il tiramisù o altri dolci. 
Don Remigio fece mille obiezioni, non voleva donne e non ne sarebbe mai stato capace, neanche gli sarebbe diventato duro il membro, figurarsi!
...Neanche con il mio aiuto... lo tentò Don Armando? Devi solo deflorarla, spingere un pò il tuo nerbo duro dentro e romperle l'imene, poi penserò io al resto e anche soddisfare pienamente te!
Lo circuì così abilmente e a lungo che il giovane cedette completamente, chiese di chi si trattasse, intendendo quale donna.
Il vecchio porco m'indico come la prescelta.
Quando me lo disse mi sentii elevare al cielo!
Salire di nuvola in nuvola fino al paradiso!
Avrei dato la mia verginità ad un Santo! Ad un Angelo!
Ero così contenta che permisi a Don Armando di inserire il suo serpente fino al contatto con l'imene intonso!
Non di più!
Ormai la mia fica era diventato il suo chiodo fisso, mi profanava ancora violentemente il culo ma si sa quanto una cosa vietata sia d'attrazione!
E la fica gli era ancora preclusa!
Organizzammo quindi il matrimonio mistico.
Dovemmo aspettare che i miei genitori non fossero d'intralcio, nel senso che potessi così rientrare più tardi del solito. Approfittammo della prima occasione che si presentò, una cena dei miei fuori casa.
...Non so quanto conosci del matrimonio mistico, è un'unione simbolica fra anime con l'intento di avvicinarsi di più a dio, non è quindi un vero matrimonio.
Si conosce un matrimonio mistico fra Santa Caterina e tre santi contemporaneamente, San Giovanni Battista, San Giuseppe e San… non lo ricordo più.
Non so se lei lo fece con il mio intento di congiungersi anche sessualmente. Spero di si, vorrei tanto diventare santa come lei!
I due preti chiusero i portoni della chiesa e si accertarono che non ci fosse nessuno, io e Don Remigio ci preparammo, ci spogliammo dei nostri abiti e indossammo ambedue una corta camiciola bianca e trasparente. Si vedevano distintamente i miei capezzoli puntuti.
La cerimonia fu brevissima, ci scambiammo l'anello simbolico e poi ci affrettammo in sagrestia.
Don Armando si assicurò nuovamente che avessi capito bene.
Mi ripeté... lascia fare a me o va tutto a rotoli! Tu intervieni solo quando ti faccio segno io!…
Costrinse il mio angelo in ginocchio e prese a sbattergli violentemente il serpente di carne estremamente duro sul viso. Il giovane prete aveva la bocca aperta e tentava di prenderlo mentre Don Armando lo stuzzicava... lo vuoi? Lo vuoi il mio cazzo duro, giovane troia? Se lo vuoi... inizia a masturbarti, appena vedo il tuo bel cazzo diventare duro te lo metto in bocca o lo vuoi subito nel culo?
Don Remigio a bocca aperta gli rispondeva a monosillabi, tipo... si... si...!
Finalmente vidi la sua verga! E... rimasi folgorata da tanta bellezza! Un cazzo divino! Proprio come deve essere quello di un vero angelo! Chiarissimo, proporzionato, leggermente coperto dal prepuzio ma che, diventando eretto e duro, liberava un glande magnifico!
Mi buttai in ginocchio in una spinta d'estrema religiosità!
Il nostro atto doveva essere il compimento di un'azione intesa a raggiungere l'estasi sovrannaturale!
Lo guardavo con bramosia e vedevo che gli s'induriva sotto l'azione della sua santa mano e delle parole del prete anziano. In breve era perfettamente eretto e durissimo. Osservai allora che era lievemente curvo verso l'alto e questo mi riempì di una libidine immensa!
Don Armando lo fece stendere a terra di schiena e prese a menarlo lui, lo scappellava lentamente ma con forza e decisione.
Il cazzo era sempre più duro.
Poi... avvenne!
Finalmente!
Mi chiamò presso di loro e mentre lui, Don Armando, lo teneva dritto verso l'alto mi fece segno di scavalcare il corpo disteso e di abbassarmi lentamente fino ad appoggiarmi con la vulva sulla cappella chiarissima.
Ecco! Ora c'ero!
Sentivo la cappella sfregarmi e mi mossi fino a farla appoggiare fra le labbra aperte. Spinsi... e lo sentii fermarsi ostacolato dal mio stesso impedimento, ora poggiava contro l'imene! Glielo volevo regalare, dare a lui la mia integra innocenza e mi lasciai cadere! Un dolore forte ma di natura divina mi riempì il ventre ma lo sopportai cristianamente dato che l'avevo voluto intensamente.
Diedi due o tre colpi per riceverlo tutto dentro prima che Don Armando mi costringesse con forza ad alzarmi ed a farlo uscire, voleva quanto gli avevo più volte promesso. Ora era in balia della libidine più cieca, mi fece riabbassare ma stavolta il buco da riempire con il cazzo divino fu il mio culo, quindi mi fece appoggiare con la schiena sul petto di Don Remigio, mi aprì le gambe a compasso e tenendo in mano il suo grosso serpente si approssimò, due colpi violenti e mi era completamente in fica! Lo tolse subito per esaminarsi e quando lo vide striato dal mio sangue verginale riprese a penetrarmi con una forza pazzesca. Il dolore accresceva il mio piacere, mi sentivo meravigliosamente piena. L'unica cosa dispiacevole era sentire la verga del mio angelo perdere l’erezione...
Don Armando stantuffava a tutta forza ed emetteva dei versi gutturali, non mancò molto che mi riempì della sua sborra. Quando si tolse, con la massima circospezione mi alzai, curando di tenere una mano sulla vagina aperta, presi il solito bacile e lasciai così scendervi tutto il seme colorato di sangue. Don Armando si era avvicinato al giovane ancora disteso a terra e gli aveva dato il suo serpente da pulire a linguate.
Offrii loro il bacile per condividere con me il seme ma ancora non erano decisi a quell'atto di fede. Bevvi da sola.
Mi avvicinai a Don Armando e gli sussurrai che volevo inculare l’angelo.
Dovevo proprio, mi era necessario!
Lui mi disse di preparare i nastri, il bastone e il resto, che l'avremmo fatto subito.
Fece mettere carponi il giovane prete, testa terra e iniziò a ravanare con le sue grosse dita. Il giovane si muoveva in preda al piacere.
Si... ammisi era un bel culo quello del mio angelo! Bellissimo! 

Aveva solo una bionda peluria sui glutei che poteva differenziarlo da quello di una donna.
Porsi a Don Armando i nastri e lui abilmente e velocemente legò polsi e caviglie al bastone.
Ora era pronto per il sacrificio.
Ci saremmo santificati tutti, saremmo stati pronti per il paradiso!
Mi legai lo strumento equino al ventre mentre Don Remigio mi guardava allarmato. Nel timore che gridasse Don Armando gli mise la pallina in bocca e la legò con cura.
Che piacere! Solo a vivere gli attimi prima della penetrazione mi faceva godere! Il sistema di cinghie che sostenevano il grosso cazzo mi sfregava sul clito!
Per primo fu Don Armando a profanare il culo dell'angelo, un colpo deciso ed era dentro e prese a vangarlo con forza.
Osservai con interesse che la verga del giovane s'inturgidiva sotto i colpi potenti del vecchio prete e legai quindi membro e scroto con il sottile laccio che mamma aveva usato con papà, stringendolo forte. Presto il cazzo si gonfiò in una maniera impressionante e diventò tutto viola. Presi a frustarlo forte sulla schiena fino a che Don Armando mi lascio' il posto e fu il mio turno.
Il buco era aperto e io spinsi dentro la punta senza trovare resistenza, poi si fermo'... fai forza... m'incitava il prete anziano... spacca il culo a questa troietta! Presi a togliere e rimettere il grosso arnese sempre più velocemente e ogni volta entrava un po' di più! Provavo un piacere estremo che mai avevo provato! Spinsi e spinsi fino a che potei infilarglielo tutto! Mentre tiravo il laccio che gli avevo legato al sesso e lo frustavo ferocemente. Feci durare la cosa a lungo e mi accorsi che il mio angelo godeva eiaculando sul pavimento!
Ecco! Questo non sarebbe dovuto succedere! Non ero stata abbastanza previdente, decisi che la prossima volta avrei messo il bacile sotto la sua verga!
Pensai di risolvere più tardi la cosa leccando bene dal pavimento ma non so quanto rimediai. Quando finimmo e liberammo l'angelo era molto tardi.
Molto tardi, accidenti!
Stabilimmo di ripetere la cosa al più presto, raccolsi le mie cose e senza neanche lavarmi sommariamente mi affrettai verso casa.

Qui... trovai la mamma ad aspettarmi...