lunedì 18 giugno 2018

LA PROVA. IL TRENO. IL RELIGIOSO.


-Dai sbrigati o lo perdiamo…-
La prendo per mano e la trascino.
Riusciamo a salire proprio un attimo prima della chiusura delle porte.
Poi inizia la ricerca, una carrozza dopo l’altra, uno scompartimento dopo l’altro, niente, non si trova quello che cerchiamo.
So che ci deve essere!
E’ nell’ultima carrozza che mi fermo davanti alla porta di uno scompartimento.
L'ultimo.
Guardo dentro.
Un sacerdote giovane, solo, è seduto presso il finestrino.
E’ quello in programma, ma ho un dubbio.
E' lui certo!
Ma lei? Sarà pronta?
Tento di dissuaderla, forse è troppo presto per questo, un insuccesso potrebbe compromettere la sua formazione.
E' troppo giovane...
Non si lascia convincere, entra saluta e si siede nel posto del finestrino, di fronte all’unico passeggero, io la seguo, devo darle comunque fiducia.
Mi sistemo di fronte, ma nel posto di corridoio.
Si alza e sistema lo zainetto nella rete portabagagli, porta una minigonna quasi ascellare che si alza… si alza... mette in mostra parte del sedere, lo slip bianco, trasparente che le si è infilato fra le natiche.
Accidenti, questa prova sarà tosta!
Si siede, accavalla le gambe.
Si rialza, si toglie la blusa, la t-shirt che porta sotto esplode del suo seno, ora si che viene notata, certo che lascia più che indovinare, è talmente aderente che i capezzoli piccoli ed eretti sembrano bucare il tessuto.
Il sacerdote è giovane, avrà forse un ventotto-trentanni, sembra fresco di seminario, tiene gli occhi bassi, le mani stropicciano nervosamente il libro che sta leggendo.
Lei si risiede e la gonnellina che è poco di più di un fazzoletto si alza sulle cosce, si sistema e si alza ancora di più, ora non è lasciato nulla all’immaginazione, apre le gambe e si sventola con la mano.
-Che caldo…-.
Le mutandine rivelano il turgore del pube, si infilano leggermente nella piega della vagina, la striscia di pelo nero fa il resto, si indovina nella trasparenza del tessuto.
Il religioso è in crisi, si passa nervosamente le dita fra il collo e il collarino bianco che lo deve stringere come un nodo scorsoio.
Il treno fischia e sta per rallentare, lei si alza di scatto e si precipita al finestrino.
-Oh…! chissà che stazione è, scusi... permette?-
Appoggia le gambe a quelle di lui e apre il finestrino, si sporge, spinge il suo sedere in fuori… provocante.
E’ sempre la vecchia storia della seduzione, antica come il mondo, ma stavolta per lei è ancora più importante, è la sua prova d’esame.
Inizio a sentirmi coinvolto.
Non sta ferma un momento, ora spinge il sedere quasi sulla faccia del prete.
Il viso già paffuto e colorito, è ora rosso come un peperone, scommetto che sente le fiamme dell’inferno bruciargli i genitali!
Porco!
Un sogghigno di piacere mi distorce i lineamenti.
Il treno riparte, cerca di rinchiudere il finestrino ma non ci riesce o meglio… lo fa credere.
- E’ troppo… duro, mi vuole aiutare… per favore?-
Il prete si alza, non è molto alto, un po’ più di lei, che si appoggia a lui nello sforzo, finto, di chiudere il finestrino.
Lei gli si struscia contro abbondantemente, prima di lasciarlo andare, un vero tiramolla, lui spinge e lei tira e il finestrino resta lì!
Si risiede, allarga le cosce, ora le si è spostato a lato il fondo dello slip, opera sua… e si vede buona parte della vagina, si nota il color corallo dell’interno, è lucido e bagnato da umori, fa finta di sistemarsi ma invece si tocca e si mostra ancora di più.
Si lamenta del caldo, del prurito, si passa la mano fra i seni e strofina, poi la inserisce sotto la maglietta, all’interno.
Lui la guarda, è in preda alla tentazione più atroce, lei lo guata da predatrice, il suo sguardo a prima vista innocente è il compendio di tutte le promesse erotiche esistenti, i suoi occhi gli assicurano piacere infinito!
La mia presenza compromette la sua opera, mi alzo e lascio lo scompartimento, ma prima tiro le tendine, mi fermo fuori e attendo, da uno scorcio posso intravedere l’interno.
Lei si è tolta la t-shirt, i suoi seni sono la perfezione, alti… arditi, senza cedimenti, i capezzoli… due fragoline, gli si avvicina, gli prende le mani e se le pone sul petto, le sue mani guidano quelle di lui, fanno da maestra nel mostrargli come muoversi.
Gli prende il viso fra le mani e lo bacia, piano, la lunga lingua forza le labbra del giovane che sembra allucinato, lo bacia come se volesse succhiargli fuori la vita, le gote incavate.
Lui subisce, la testa all’indietro… gli occhi chiusi.
Le mani sui seni di lei!
La scena s’infiamma, lei con movenze feline si toglie la gonnellina e il piccolo slip, s’inginocchia davanti e gli alza la sottana, gli strappa quasi le mutande e gli prende il cazzo fra le mani, il corpo di lui è ora percorso da brividi incontenibili, lei lo soppesa… lo studia, la lingua che saetta sulle labbra e lo bacia, lo percorre per tutta la lunghezza, lo bagna e se lo inserisce completamente e tenendolo per la base inizia a succhiarlo.
Si…! Devo riconoscere che sta superando la prova, vediamo come prosegue.
Lei non si fida della reazione di lui, teme ancora che gli possa sfuggire e allora gli si siede sopra, lo prende con la mano e s’impala, gli prende le mani e se le mette sul seno.
Si alza e si abbassa, si inarca… si muove con il bacino come dovesse mescolare qualcosa, a questo lui non può resistere e con un gemito quasi femmineo… si blocca come fulminato, lei insiste.
Poi… mentre lui resta sdraiato scomposto sul sedile, stravolto, lei velocemente si deterge il ventre con dei fazzoletti, si riveste e lascia lo scompartimento.
Fuori m’interroga con lo sguardo.
-Allora… Maestro? Promossa?-
-Si… hai passato la prova…-.
-Sono brava, vero?-
-Si… sei fatta per questo… sei donna e sei puttana.-.
-Posso iniziare a far proseliti, Maestro?-
-Si… da ora in avanti sei in missione per conto del Diavolo…-

Il prete?
Ora conosce la libidine che brucia la coscienza.
E' un porco.
E' marchiato come tutti gli altri porci come lui.
Non avrà mai più pace.
Ti ASPETTO ALL'INFERNO, PRETE.

T.


Nessun commento: