-Dai
sbrigati o lo perdiamo…-
La
prendo per mano e la trascino.
Riusciamo
a salire proprio un attimo prima della chiusura delle porte.
Poi
inizia la ricerca, una carrozza dopo l’altra, uno scompartimento
dopo l’altro, niente, non si trova quello che cerchiamo.
So
che ci deve essere!
E’
nell’ultima carrozza che mi fermo davanti alla porta di uno
scompartimento.
L'ultimo.
Guardo
dentro.
Un
sacerdote giovane, solo, è seduto presso il finestrino.
E’
quello in programma, ma ho un dubbio.
E'
lui certo!
Ma
lei? Sarà pronta?
Tento
di dissuaderla, forse è troppo presto per questo, un insuccesso
potrebbe compromettere la sua formazione.
E'
troppo giovane...
Non
si lascia convincere, entra saluta e si siede nel posto del
finestrino, di fronte all’unico passeggero, io la seguo, devo darle
comunque fiducia.
Mi
sistemo di fronte, ma nel posto di corridoio.
Si
alza e sistema lo zainetto nella rete portabagagli, porta una
minigonna quasi ascellare che si alza… si alza... mette in mostra
parte del sedere, lo slip bianco, trasparente che le si è infilato
fra le natiche.
Accidenti,
questa prova sarà tosta!
Si
siede, accavalla le gambe.
Si
rialza, si toglie la blusa, la t-shirt che porta sotto esplode del
suo seno, ora si che viene notata, certo che lascia più che
indovinare, è talmente aderente che i capezzoli piccoli ed eretti
sembrano bucare il tessuto.
Il
sacerdote è giovane, avrà forse un ventotto-trentanni, sembra
fresco di seminario, tiene gli occhi bassi, le mani stropicciano
nervosamente il libro che sta leggendo.
Lei
si risiede e la gonnellina che è poco di più di un fazzoletto si
alza sulle cosce, si sistema e si alza ancora di più, ora non è
lasciato nulla all’immaginazione, apre le gambe e si sventola con
la mano.
-Che
caldo…-.
Le
mutandine rivelano il turgore del pube, si infilano leggermente nella
piega della vagina, la striscia di pelo nero fa il resto, si indovina
nella trasparenza del tessuto.
Il
religioso è in crisi, si passa nervosamente le dita fra il collo e
il collarino bianco che lo deve stringere come un nodo scorsoio.
Il
treno fischia e sta per rallentare, lei si alza di scatto e si
precipita al finestrino.
-Oh…!
chissà che stazione è, scusi... permette?-
Appoggia
le gambe a quelle di lui e apre il finestrino, si sporge, spinge il
suo sedere in fuori… provocante.
E’
sempre la vecchia storia della seduzione, antica come il mondo, ma
stavolta per lei è ancora più importante, è la sua prova d’esame.
Inizio
a sentirmi coinvolto.
Non
sta ferma un momento, ora spinge il sedere quasi sulla faccia del
prete.
Il
viso già paffuto e colorito, è ora rosso come un peperone,
scommetto che sente le fiamme dell’inferno bruciargli i genitali!
Porco!
Un
sogghigno di piacere mi distorce i lineamenti.
Il
treno riparte, cerca di rinchiudere il finestrino ma non ci riesce o
meglio… lo fa credere.
-
E’ troppo… duro, mi vuole aiutare… per favore?-
Il
prete si alza, non è molto alto, un po’ più di lei, che si
appoggia a lui nello sforzo, finto, di chiudere il finestrino.
Lei
gli si struscia contro abbondantemente, prima di lasciarlo andare, un
vero tiramolla, lui spinge e lei tira e il finestrino resta lì!
Si
risiede, allarga le cosce, ora le si è spostato a lato il fondo
dello slip, opera sua… e si vede buona parte della vagina, si nota
il color corallo dell’interno, è lucido e bagnato da umori, fa
finta di sistemarsi ma invece si tocca e si mostra ancora di più.
Si
lamenta del caldo, del prurito, si passa la mano fra i seni e
strofina, poi la inserisce sotto la maglietta, all’interno.
Lui
la guarda, è in preda alla tentazione più atroce, lei lo guata da
predatrice, il suo sguardo a prima vista innocente è il compendio di
tutte le promesse erotiche esistenti, i suoi occhi gli assicurano
piacere infinito!
La
mia presenza compromette la sua opera, mi alzo e lascio lo
scompartimento, ma prima tiro le tendine, mi fermo fuori e attendo,
da uno scorcio posso intravedere l’interno.
Lei
si è tolta la t-shirt, i suoi seni sono la perfezione, alti…
arditi, senza cedimenti, i capezzoli… due fragoline, gli si
avvicina, gli prende le mani e se le pone sul petto, le sue mani
guidano quelle di lui, fanno da maestra nel mostrargli come muoversi.
Gli
prende il viso fra le mani e lo bacia, piano, la lunga lingua forza
le labbra del giovane che sembra allucinato, lo bacia come se volesse
succhiargli fuori la vita, le gote incavate.
Lui
subisce, la testa all’indietro… gli occhi chiusi.
Le
mani sui seni di lei!
La
scena s’infiamma, lei con movenze feline si toglie la gonnellina e
il piccolo slip, s’inginocchia davanti e gli alza la sottana, gli
strappa quasi le mutande e gli prende il cazzo fra le mani, il corpo
di lui è ora percorso da brividi incontenibili, lei lo soppesa… lo
studia, la lingua che saetta sulle labbra e lo bacia, lo percorre per
tutta la lunghezza, lo bagna e se lo inserisce completamente e
tenendolo per la base inizia a succhiarlo.
Si…!
Devo riconoscere che sta superando la prova, vediamo come prosegue.
Lei
non si fida della reazione di lui, teme ancora che gli possa sfuggire
e allora gli si siede sopra, lo prende con la mano e s’impala, gli
prende le mani e se le mette sul seno.
Si
alza e si abbassa, si inarca… si muove con il bacino come dovesse
mescolare qualcosa, a questo lui non può resistere e con un gemito
quasi femmineo… si blocca come fulminato, lei insiste.
Poi…
mentre lui resta sdraiato scomposto sul sedile, stravolto, lei
velocemente si deterge il ventre con dei fazzoletti, si riveste e
lascia lo scompartimento.
Fuori
m’interroga con lo sguardo.
-Allora…
Maestro? Promossa?-
-Si…
hai passato la prova…-.
-Sono
brava, vero?-
-Si…
sei fatta per questo… sei donna e sei puttana.-.
-Posso
iniziare a far proseliti, Maestro?-
-Si…
da ora in avanti sei in missione per conto del Diavolo…-
Il
prete?
Ora
conosce la libidine che brucia la coscienza.
E'
un porco.
E'
marchiato come tutti gli altri porci come lui.
Non
avrà mai più pace.
Ti
ASPETTO ALL'INFERNO, PRETE.
T.
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