-Per
me quel ragazzo non scopa, è questo il motivo di tutta la sua
aggressività…-.
Claudia
la guarda attenta, le ha appena raccontato di come V. sia stato
escluso dalla squadra di palla-nuoto per atteggiamento violento e
anti sportivo, purtroppo non è l’unico segno d’intolleranza, ha
aggredito un insegnante d’educazione fisica che gli aveva fatto
delle osservazioni, solo l’intervento della madre e diecimila euro
dati al malcapitato per attenuare l’orgoglio ferito, aveva evitato
la denuncia e l’allontanamento dalla scuola.
Aggiunge
ancora a sostegno della sua tesi:
-Nelle
comunità dei gorilla di montagna dello Zaire, quando il maschio
dominante diventa troppo aggressivo, le femmine del gruppo gli
mostrano le terga e lo fanno scopare fino a che non diventa docile
come un agnellino…-.
Si
alza e prende a girare per la stanza imitando scherzosamente
l’andamento di una gorilla, le mostra il sedere.
-Mi
fai morire… Sara…-.
-E
allora…? Siamo noi le femmine della sua comunità, siamo noi che
gli dobbiamo mostrare le… terga e farlo scopare fino allo
sfinimento…!-.
Claudia
scoppia in una risata irrefrenabile, Sara la imita.
-Se
fosse necessario, lo farei anche! Sai che non ho di queste…
inibizioni, ma lui mi sfugge…-.
-Bella
mia! Ci penso io… o quantomeno ci provo, ha un debole per me e io
per lui…-.
Quanto
è vero! In un attimo lo rivede bambino, fino ai dieci… forse
undici anni, a volte dormiva con lei mentre sua madre era in viaggio
e se lo portava a letto e se lo stringeva, il suo ometto, lei nuda e
lui nudo, e la palpeggiava interessato e lei che lo prendeva in giro.
E ancora, quando da piccolissimo gli dava i suoi capezzoli senza
latte da suggere e lui succhiava e masticava con la sua boccuccia
senza denti fino a farli diventare come dei lamponi.
Vi
chiederete che razza di rapporto esista fra loro due, ebbene… sono
amanti, e lo sono da quando frequentavano il collegio, è vero che
non c’è più la passione di quei bei tempi, ma ogni tanto trovano
degli stimoli per rinfrescare la loro relazione, Claudia viaggia di
continuo, compra e vende stoffe per l’alta sartoria, specialmente
in oriente, Sara dirige la casa editrice di proprietà della sua
famiglia. Ai bei tempi hanno convissuto, ma ora abitano separate.
E
V.?
Lo
hanno cresciuto assieme, lei lo ha avuto da una relazione con uomo
conosciuto in Marocco, una “loro” relazione con un americano
bellissimo e tenebroso, era nata un’attrazione fatale e una focosa
relazione a tre, prima un soggiorno a Tangeri e poi un giro nel
deserto. E’ da raccontare questa avventura, comunque successe che
Claudia non usò le dovute precauzioni e rimase incinta. Non volle
interrompere la gravidanza e divenne madre a vent’anni e il
bambino diventò il loro bambino, andava con loro all’università e
lo mostravamo fiere come segno del loro anti convenzionalismo.
-Va
bene, lo cerco al telefono e vedo di risolvere la questione…-.
-Sei
un tesoro! Io devo partire per Parigi…-.
Lo
trova a casa dopo svariati tentativi.
-V…?
Mi stai proprio trascurando! Non vieni più a trovarmi! Vieni a cena
da me? So che sei solo, prenditi la serata libera, dovrai farmi un
po’ di compagnia…-.
Suona
e gli apre, dio… che bel ragazzo è!
Tutto
suo padre, alto, bruno e slanciato, spalle larghe e fianchi stretti,
un culo da sballo, due occhi profondi di color verde scuro.
Lo
rimorchia trascinandolo fino al divano fino al divano e se lo guarda.
Lui
ricambia lo sguardo senza timidezza.
-V…
ho nostalgia di quando eri piccolo, ti ricordi quando dormivi con me…
qui a casa mia?-.
-Altroché!-.
-E
dormivamo nudi… ti ricordi? E come ti eccitavi! Il tuo uccellino si
rizzava…-.
-Anche
a te non dispiaceva, mi ricordo che avevi i capezzoli duri come
noccioline….
-E’
vero, beh… spero che tu sia cresciuto da allora, si… intendo
sotto…-.
Lui
ridacchia.
-Beh…
chi lo usa non si lamenta…-.
-Mi
stai facendo incuriosire… sono in molte ad… usarlo?-.
-In
verità al momento non lo usa nessuno, sono un po’ in crisi…-.
-In
crisi…? Hai sempre avuto frotte di ragazze che ti sbavavano
dietro…-.
-Eh
si…! Ma poi è successo che…-.
-Dai
continua…-.
-E
un po’ lunga…-.
-Ma
dai! Non farti pregare, abbiamo tutta la sera e anche dopo…-.
-Tempo
fa… mi sono messo con… un ragazzo, e da lì sono cominciati tutti
i miei guai…-.
-Un
ragazzo…? Una roba tipo… omo?-.
-Boh…!
Lui si… ma io no…! Credo di essere bisessuale, almeno spero…
ora sono un pò confuso…-.
Lei
fa un sospiro di sollievo, bisessuale si…! Questo va bene! Ma gay
no…! Perdere un esemplare del genere… sai che peccato!
-Su
continua, raccontami il resto…-.
-E’
iniziato una sera, lo conosco ad una festa, mi invita a casa sua…
ci vado, prepara una canna da sballo, fumiamo e per farla breve me lo
trovo davanti in ginocchio che mi sta facendo, beh… scusami… non
so se posso usare dei termini un po’… crudi? Così non sto a
pensare, sempre non ti dia fastidio…-.
-Ma
no…! Parla come mangi… non si dice così? E poi parlavamo così
anche noi alla tua età…-.
-Va
bene, allora… mi sta facendo un pompino super… una cosa
eccezionale e lo prende tutto, ma proprio tutto fino in gola, due
minuti e vengo come una fontana e lui ingurgita…-.
La
sta facendo bagnare…
Attende
che continui, lo sprona.
-E
dopo…?-.
-Durante
la notte lo prendo, insomma… ma si! Lo… inculo per due volte, ha
il sedere di una femmina, ma non fa le storie che fate voi per
prenderlo dietro…-
-Non
sempre è piacevole, c’è anche da considerare la situazione… e
le… dimensioni dell’attrezzo, forse il tuo è minuscolo e l’efebo
è abituato… o tutte due…-.
-E’
abituato… è abituato, e io non ce lo proprio minuscolo…-.
-Continui
a incuriosirmi, su raccontami il resto, cosa fate ancora…?-.
Si
accorge che lei è eccitata?
-Per
la prima volta prendo in bocca un… cazzo, e mi piace, però questo
mi sconvolge un po’…-.
Il
suo racconto la coinvolge tanto che non ha nessun riserbo a
chiedergli maggiori dettagli.
-E
come è…? Si, intendo il suo…-.
-Il
suo cazzo? Lungo… non grosso, e leggermente rivolto verso l’alto,
scappellato…-.
La
guarda sorridendo.
-Va
bene Sara? Altri particolari?-.
-Dai…!
Non fare il cretino V., lo vedi che mi intriga… raccontami tutto
bene, coi dettagli… quindi l’hai preso in bocca e quando è
venuto… cosa hai fatto?-.
-L’ho
fatto venire sul petto e poi gli ho fatto leccare tutta la sua
sborra…-.
-Non
hai provato a prenderlo anche tu nel…-.
-Nel
culo? No, non quella notte, una volta è successo in seguito, è che
non mi entusiasma…-
-Vedi…?
Non sempre è piacevole…-.
-Questo
è accaduto circa tre mesi fa, e da quella sera è iniziato il
casino, lui inizialmente mi piace… tanto che mi sono un po’
infatuato di lui, ma poi…? Mi accorgo che è pazzo, si scopa tutti
quelli che glielo chiedono, è una vera ninfomane, no… quale è il
termine esatto per un maschio…? Satiro…? No… quelli non lo
prendono in culo, lo mettono! Comunque diventa un incubo la sua
gelosia, mi fa un casino dietro l’altro, scenate con i miei amici,
scenate con le ragazze con le quali scambio due parole, in breve
divento lo zimbello della scuola, e quando quel coglione di
professore ammicca e mi prende per il culo, non ci vedo più e lo
stendo, ben per lui che me l’hanno tolto dalle mani, è da allora
che mi va tutto a rovescio…-.
-E
hai continuato a frequentarlo…? Si… intendo l’efebo…-.
-Ora
non ne voglio più sapere, a volte ne ho voglia… di lui intendo, ma
è un tale pazzo…!-.
-E
cosa è successo quando ti sei fatto… ehm…-.
-Inculare?
Non puoi dirlo chiaramente…?-.
-E
va bene, lo dico! Quando ti sei fatto inculare! Va bene?-.
-Almeno
non sono il solo a dire cazzate, beh qualche giorno dopo il primo
incontro ho la curiosità di provare, mi preparo per bene… è bello
duro, teso come un bastone, prendiamo della vaselina e provo… fa un
po’ di fatica… non sono abituato e ci si dovrebbe rilassare e
spingere come per… evacuare, comunque entra e comincia a montarmi,
provo fastidio ma non dolore, dicono che si gode ma a me non succede,
mi riempie e devo correre in gabinetto, mi fa l’effetto di un
clistere, si… insomma... nada, a lui piace prenderlo a me no, per
quanto mi riguarda è meglio riempire che farsi riempire…!-.
-Ma
insomma mi sembra di capire che un bel po’ che non scopi…-.
-Un
bel po’… una ventina di giorni, no… un mesetto…-.
-Avevo
ragione…-.
-Di
cosa stai parlando…?-.
-Ho
detto a tua madre che sei così aggressivo perché non scopi
abbastanza ed è vero…-.
-E
tu e mamma parlate di queste cose…?-.
-Certo…
e abbiamo anche pensato al rimedio… ora tornando a tuo bisogno di
scopare…-
-Certo
che servirebbe un anima buona che se la sentisse di alleviare i miei
tormenti…-.
-L’anima
buona la possiamo anche trovare…-.
-Ed
è qui vicino?-
-Vicino…
vicino…-.
-Sarebbe
veramente la buona samaritana…-.
-Prima
di impegnarsi in opere di bene… la buona samaritana vuole
verificare la qualità e la sostanza, si… insomma, se vale la pena
di darsi da fare…-.
-Nessun
problema! La buona samaritana sarà più che soddisfatta…-.
-Descriviti
un po’, dai che mi fai venir voglia di… fare del bene…-.
-La
cosa da… beneficare… è lungo e grosso…-.
-Dicono
tutti così…! Poi hanno un cazzetto minuscolo…-.
-Cazzetto
minuscolo…? Ora ti faccio vedere…-.
Si
alza in piedi, si toglie polo e mette in mostra un busto magro e
muscoloso, spalle larghe da nuotatore, poi seguono le scarpe, jeans e
slip, le volge la schiena e lei ammira le natiche, che culo da
favola!
Si
gira… e TOMBOLA!
Un
cazzo da concorso!
Lungo…
a occhio… oltre una ventina di centimetri, grosso, largo e con la
cappella completamente libera dal prepuzio, lucida e congestionata,
l’asta ricoperta da vene in rilievo e lo scroto raccolto e quasi
privo di peli!
-Accidenti…-.
-Visto…?
Che ne dice la buona samaritana…?-.
-Non
vede l’ora di cominciare a fare opere di bene…-.
-Oh…
Sara, hai idea di quante seghe mi sono fatto pensando a te?-.
-Veramente…?
Perché non sei venuto da me, ti avrei aiutato…-.
Si
alza e inizia a togliersi le poche cose che indossa.
-Dio…
Sara…! Che gran figa che sei! Sei la più bella donna che ho mai
visto!-.
-Davvero?
Ma che carino sei!, Dai… fammi vedere come ti facevi pensando a me.
Mi scopavi…? Cosa immaginavi di farmi…?-.
-Di
tutto…! ho sognato di farti di tutto…-.
-Su…
dimmelo che mi fai bagnare…-.
Si
comincia a menare il largo cazzo, copre e scopre la grossa cappella
congestionata.
-Girati,
fammi vedere il culo, sei bellissima…! Si…! Nelle mie fantasie ti
facevo di tutto e finivo per mettertelo fra le chiappe…-.
-Maiale!
Sei un maiale! Alla fine lo vuoi sempre infilare nel culo, è meglio
il mio o quello del tuo amichetto?”.
-Dal
punto estetico il tuo, per il resto dovrei verificare…-.
-La
competizione mi eccita sempre, vieni qui vicino…-.
Si
siede sul divano, gambe aperte e lo fa avvicinare finché il suo
cazzo è a pochi centimetri dal suo viso, la prende fra le mani,
l’accarezza, passa le dita sulla sua cappella liscia e calda,
strofina il bordo della cappella prima dell’asta, quanto è grossa!
Passa ripetutamente le mani su tutta la sua lunghezza, raggiunge lo
scroto, manipola i coglioni duri e grossi come castagne, accarezza il
tratto perineo e forza le natiche fino a raggiungere il suo buco del
culo.
Lui
spinge la verga verso la sua bocca e lei l’accoglie.
Lo
bacia, lo lecca, lo bagna, gli sputa sulla cappella e poi comincia a
suggerlo, se lo spinge fino in fondo, lo succhia mentre con una mano
gli mena la grossa asta, l’altra gli maneggia i grossi coglioni, è
brava, tutti quelli che hanno usufruito delle sue prestazioni l’hanno
lodata come la migliore pompinara trovata, e con V. si sento di dare
il meglio di sé!
-Oh…
Sara! Sei magnifica…! Mi fai venire…!-.
Intensifica
i suoi maneggi e lui in preda all’orgasmo le afferra la testa con
le mani e le scopa la bocca!
Si
inarca, freme tutto… a cominciare dal suo cazzo che vibra quasi, ed
erutta nella sua bocca una quantità incredibile di sborra, calda,
densa e dal quel sapore forte che la fa andare in orbita!
Non
riesce a tenerla in bocca e buona parte le tracima sul mento, mentre
la verga continua a violentarle le labbra!
Continua
e continua!
Lei
si accorge con gioia che la sua erezione continua, che non accenna il
minimo cedimento e stacca a forza la sua bocca e si inginocchia sul
bordo del divano dandogli la schiena, lo cerca con la mano e se lo
infila in figa, si china in avanti, ha l’impressione di essere
aperta in due dal grosso cazzo!, Quanto gode della sensazione di
essere riempita in ogni parte del ventre!
Inizia
la tenzone… violenta e dolce al medesimo tempo, lui ora affonda con
forza e si ritira, successivamente opera con inserimenti lenti e
profondi, ruota il bacino per poterla penetrare per quanto gli è
possibile-
E'
bravo!
La
fa godere e godere! Lei pensa mentre l’orgasmo la squassa che ha
preso dal padre l’ardore e la violenza del maschio dominante e
dalla madre la sessualità senza limiti e regole. La scopa per un
periodo che sembra non finisca mai, lei viene in continuazione, è
vero che è una pluri orgasmica, che è abituata ma pensa che lui la
farà morire.
Adesso
lui lo fa uscire completamente per rinfilarglielo con forza! Ogni
volta con maggior violenza e quando entra le fa emettere un gemito di
piacere.
Urla
e geme!
I
movimenti si fanno rapidi e lui viene con il solito campionario di
gemiti, urla, grugniti che fanno quasi tutti i maschi come si deve!
Non
le piacciono gli uomini che vengono in silenzio!
Il
bacino di lui è tutto un fremito che si trasmette al palo che la
infila!
Lo
sente vibrare e la fa godere per un’ulteriore volta.
La
infila ancora a lungo e poi si butta infine sul divano, lei stramazza
dall’altra parte.
Sudore!
Il respiro affannoso, si…! Sono le conseguenze di una bella
scopata, e questa è stata una super scopata!
-V…!
Sei stato… formidabile…!-.
-Sara…
me la dovevi…! Per tutte le seghe che mi hai fatto fare!-.
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