Kenya…
Aveva passato dei mesi
fra zanzare, insetti schifosi, sanguisughe e finito il contratto
decise di fermarsi qualche giorno sulle rive dell’oceano Indiano,
in un piccolo resort fra il Kenya e Tanzania. Doveva assolutamente ricaricare le
batterie.
Sesso?
Non ne voleva più.
Si era scopato di tutto in quei mesi, donne nere kikuyo, bantù,
swahili e infine somale e etiopi, le prime… basse e culi enormi e
le ultime sinuose e snelle come gazzelle. Tutte puttane e di poco
prezzo.
Tutto secondo la norma, tutto secondo il solito.
Nell'hotel,
piccolo e familiare, non c’erano molti ospiti.
Una coppia svizzera con la quale non legava, degli inglesi
spocchiosi e due coppie di ragazzi italiani, giovani, belli.
E…
infine Lena.
Si ritrovavano a cenare allo stesso tavolo, lui,
Lena, i ragazzi. Gli piaceva la compagnia dei giovani, le ragazze
belle davvero, una bionda e l’altra bruna, i ragazzi allegri,
spensierati, sembravano senza nessuna preoccupazione.
Lena aveva qualche anno meno di lui, non era certo
giovanissima ma si manteneva bene, questo si! A differenza sua che
sembrava il relitto di qualche naufragio portato a riva dai marosi,
lei pareva uscita da una seduta completa di tutto in un centro
benessere di lusso!
Ed era troppo fuori luogo, donna emancipata e a quanto sembrava
anche benestante, in quel resort semi vuoto e distante dalla massa
turistica.
Cosa ci faceva lì?
Presto lui e Lena si riconobbero come simili, per la strana
prerogativa che hanno gli sbandati che si riconoscono fra loro quasi
annusandosi come i cani sotto la coda.
Lei era una sbandata.
Come lo era lui.
Ricca, intelligente, ancora bella, ma aveva un tarlo interno
che la corrompeva.
In uno dei giorni successivi nel quale i
ragazzi erano assenti per un breve safari, lui e Lena passarono
assieme la giornata sdraiati uno accanto all'altra sui lettini,
bevendo e fumando e mentre il sole tramontava velocemente, per noia
o per libidine si presero a vicenda.
Lei sosteneva poi che era stato lui a metterle la mano nello slip,
che aveva preso a strofinarle la vagina depilata e bagnata portandola
in breve all'orgasmo.
Lui… nel suo limbo alcolico, sosteneva invece che era stata lei
a mettere la sua mano negli short, a scoprire la sua verga dura e a
prenderla in bocca.Poi… incuranti del personale che sistemava lettini e puliva la piscina, scoparono.
Lei gli mise veloce e pratica un preservativo, accessorio che,
intelligentemente e prudentemente, non mancava mai di portare con
se in ogni dove! Poi con le ginocchia sul lettino si fece penetrare,
lui, spostando solo il fondo dello slip, le fece assaggiare la verga
dura e calda strofinandola fra le natiche, poi sul solco bagnato e
ancora fremente dall'orgasmo provato e glielo ficcò dentro.
Lei…
presa da un raptus di libidine lo incitava a prenderla!
Sempre
più forte, sempre più selvaggiamente, sempre più profondamente!
Non importava a nessuno dei due il fatto che stavano guardandoli.
Al rumore che facevano gli scontri dei lombi di lui contro le natiche
di lei.
Continuarono poi la notte.
E fra una scopata e l’altra,
le molte sigarette e una bottiglia intera di liquore, si
raccontarono. Certi di essere capiti dall'interlocutore.
Lui, al
suo solito, non rivelò molto.
Troppe cose non sarebbero state capite da Lena, le disse che era
un tecnico che operava nella ricerca di minerali rari e rimase sul
vago.
Lei invece era un fiume in piena. Passato il primo attimo di
titubanza si aprirono le chiuse della sua riservatezza e parlò a
lungo.
Cosa faceva lì?
Aspettava un uomo o meglio sperava che venisse un uomo.
Un giovane Masai, alto, bello quanto poteva esserlo un uomo e nero
come la notte, forte e resistente come un leone. Lo aveva conosciuto
l’anno precedente in un suo raid sessuale.
Quando arriva, lo
avvisò, andrò con lui.
Eh si…! Ecco il suo tarlo! Lei faceva
parte di quell'esercito di donne ricche e emancipate che facevano
turismo sessuale. Tantissime. Si dice che siano un milione che ogni
anno partono dai paesi ricchi e industrializzati e girano il mondo
scopandosi ogni cosa che va loro a genio, ogni cosa che stimola la
loro libidine. Pagando.
Lena si era scopata di tutto, raccontò
che in Thailandia c’erano delle case per “only woman” dove si
potevano trovare ragazzi, giovani… molto giovani, dopati di
testosterone che si potevano avere per pochissimo, il costo di una
stecca di Marlboro. Prudenza? Certo che si, dato che si rischiava
anche il carcere a volte, ma il rischio non è un modo di accentuare
il piacere?
E lui? Cosa si scopava?
Tutto… le rispose.
Ogni
cosa che può camminare e aprire le gambe.
Ragazzine?
Ma si…
anche, ma non troppo giovani e solo dove è permesso.
Sapeva che
qui… nel paese vicino c’era un bordello dove c’erano
bambine?
Si, lo sapeva.
C’era andato? Ci sarebbe voluto
andare?
No… non lo interessava.
Lei se fosse uomo… ci
andrebbe, precisò.
E le due italianine quanto gli piacciono? Lo
ha visto guardare quei culetti sodi, il vallo fra le natiche coperto
da quel filo del tanga e quelle tettine, ha notato che lui ci perde
dietro gli occhi a quelle due!
Vero. Ammise lui. Ma anche
tu…
Vero. Ammise lei.
Le due ragazze, Georgia e Patrizia,
sono carine, anzi la Patrizia è proprio bella.
Ma sono fatue,
leggerine, Patrizia anche un po’ mignotta, gioca, flirta, hanno
ventidue anni o giù di lì, ma fanno mostra di una ingenuità
disarmante.
In spiaggia, fuori dall'hotel è un altro mondo, ti
puoi procurare di tutto, droga, donne, ragazzi. Ma attenti!
Non è
ammesso il topless, le due portano un tanga minuscolo che lascia
libero il sedere e fanno sempre sensazione, scherzano e ridono, danno
un po’ troppa confidenza.
Lena che regala loro una ventina
d’anni prova a calmarle, a far capire di tenersi un po’ sulle
loro, ma niente da fare, proprio non ci stanno con la testa, i
ragazzi? Sono assenti, ridono scherzano e non stanno attenti alle
loro donne.
Male, molto male!
Nel pomeriggio, lui e Lena in
piscina, le due chissà dove, poi le sentono gridare e le vedono
correre verso di loro, bianche come lenzuola, Lena che le ha viste
visibilmente sconvolte le segue. Le sciagurate hanno fatto una
passeggiata da sole, senza avvertire e un po’ più in là sono
state circondate da quattro ragazzi neri, che mettono in mostra degli
affari considerevoli e giù a mostrare le dimensioni segnandole sul
braccio, le hanno palpeggiate un po’ ma loro riescono a scappare e
ora sono qui.
Poi riprendono coraggio e prendono a scherzare sul
fatto, che sono state loro a volerli scopare e i ragazzi a scappare,
Filippo… il ragazzo di Patrizia si incazza di brutto, le dice di
smetterla di “puttaneggiare”, litigano e da qui nasce il
seguito….
Lena, scuote la testa, dice che devono ancora imparare
a vivere. Se lo dice lei, è una verità.
Poi… Khalid.
La
sera c’è uno spettacolino di acrobati e poi ballano, sul tardi
restano Patrizia, Lena e lui, gli altri sono andati a dormire!
Patrizia si scatena, lui si divide ballando a turno con lei e con
Lena e a volte assieme, tutti e tre, c’è Patrizia che si struscia
su di lui, sul suo ventre e si ritrova eccitato, Patrizia si struscia
anche con Lena. Quando decidono di cercare un posto riparato per fare
qualcosa, scende Filippo e la chiama.
E’ un attimo, ma riescono
a baciarla, a palparle le tette sode e il culo, a metterle le mani
fra le cosce, a sentire quanto la ragazza è bagnata.
E’ un
caldo infernale sul terrazzo, salgono tutti nelle camere nel fresco
dell’aria condizionata.
E’ in serata di grazia… Lena, lo
sente subito da come lo bacia, lo sente dalle sue labbra che può
chiederle ogni cosa, che non gli rifiuterà nulla! La prende
analmente, a lungo, violento, senza nessuna attenzione.
Pensa di
scopare con il Masai? Con il suo nero forte, munito e resistente come
un leone degli altipiani? Forse.
Lui? Anche lui è altrove.
Il
giorno successivo… gita in barca alla riserva naturale, è il
giorno di Khalid!
Khalid è il fratello dello skipper
dell’imbarcazione, uno swahili, un ragazzo di diciassette o
diciotto anni che subito mette gli occhi su Patrizia, si dimostra
disponibile, carino, le porta continuamente della frutta o da bere.
Lei… per non si sa per quale ragione, flirta pesantemente con lui.
Lo incoraggia quasi, causando… e forse è questa la ragione del suo
comportamento, la rabbia del suo ragazzo, Filippo.
Arrivano per
mezzogiorno in una isola nella riserva, mangiano, Khalid porta il
cibo man mano. Non stacca lo sguardo da Patrizia, lei ora lo
ignora.
Mangiato, si stendono sotto le mangrovie.
Sentono
nuovamente alzarsi la voce di Filippo che riprende violentemente
Patrizia.
Patrizia si stacca dal gruppo e si allontana
indispettita lungo la spiaggia deserta.
Lena la guarda, commenta
che sta cercando dei guai quella ragazza e che devono accompagnarla.
Solo accompagnarla, chiede lui? Beh… vedremo, è la risposta.
Ambedue ricordano la sera precedente, i baci con la ragazza, il suo
corpo sodo e voglioso.
La chiamano, la raggiungono. Patrizia non è
più sola.
lungo la spiaggia le donne si tolgono il reggiseno, il
seno di Patrizia è piccolo, sodo con i capezzoli rivolti in alto,
quello di Lena più grosso, leggermente appesantito.
Lui cammina
dietro di loro, gode nell'ammirare il movimento dei loro sederi. Le
natiche andare su e giù.
Quello di Patrizia è speciale, ha
quelle particolari fossette, di Venere o dell’amore. Quello di Lena
più largo, gradevole.
Camminano e dopo un bel po’ lui si
accorge che qualcuno li sta rincorrendo, viene verso di loro dalla
barca, pensano che debbono tornare o chissà cosa, invece è Khalid
che li raggiunge, gli chiedono perché li ha rincorsi, niente…
risponde.
Lui pensa che abbiano mandato il ragazzo per tutelarli
da possibili inconvenienti, parla abbastanza l’italiano, è molto
bello.
Tempo un paio di minuti e si capisce perché è venuto,
per Patrizia!
E’ minuta, un visino più che grazioso, il ragazzo
è preso.
Questo Khalid è formato completamente, il petto
muscoloso, le braccia robuste, nei giorni liberi fa il marinaio,
aiuta il fratello.
Il ragazzo è eccitato, sotto gli short si
intravede il bozzo dell’erezione, se ne accorgono le due donne,
arrivano così ad una specie di piscina naturale, si sdraiano
nell'acqua.
Sono distanti dalla barca, hanno camminato almeno
tre quarti d’ora, sdraiato sente uno sciabordio e gira
la testa per vedere cosa succede, anche Lena sta guardando, Patrizia
è distesa sul corpo del ragazzo e lo sta baciando come volesse
divorarlo, con la mano, sotto di lei, gli sta massaggiando il pene
sopra i pantaloncini.
No…!
Stenta a credere a quello che
vede! Anche Lena è stupefatta.
Patrizia allarga le gambe sul
bacino di lui e si struscia contro il sesso del ragazzo!
Sono
belli, la scena è eccitante.
Ci danno dentro, incuranti di loro
che li guardano, lei gli mena il pene dopo avergli abbassato i
calzoncini, il ragazzo è molto munito, mostra una verga
considerevole, Patrizia lo tiene diritto, se lo punta fra le cosce e
si impala lentamente. Vedono la lunga verga sparire dentro la sua
vagina.
Sconsiderati!
La ragazza ha una carica erotica enorme,
si muove su di lui come invasata, si alza fino quasi a fare uscire la
verga e poi ricade sul ventre del ragazzo.
Lena è eccitata,
vorrebbe anche lei quella verga, come si farebbe volentieri quel
bell'esponente di maschio!
Patrizia continua a montare Khalid!
Ha le mani appoggiate al suo petto e si alza e si abbassa, si
struscia forte sul suo ventre. Il ragazzo le viene dentro, urla il
suo piacere!
Lui e Lena non fanno tempo a intervenire come
vorrebbero, vorrebbero partecipare, scoparsi anche loro Khalid e
Patrizia, ma… alzando lo sguardo verso il mare vedono la barca che
si avvicina, sta venendoli a prendere, avvisano i due ragazzi che si
ricompongono. Patrizia si lava lo sperma che le sta uscendo a fiotti
dalla vagina, aperta, arrossata.
Poi sulla barca, mentre
raggiungono gli altri che aspettano sull'isola, tutti sono a
disagio, Patrizia tiene gli occhi bassi, parla a bassa voce con Lena
che le accarezza la testa.
Vi prego… non dite niente a Filippo,
non so cosa mi sia successo… chiede sommessamente.
Gli fa rabbia
e vuole umiliarla.
Si… risponde lui… non glielo diremo ma
dovrai darci qualcosa in cambio!.
L’occasione si presenterà due
giorni dopo.
Il ritorno è da tragedia, il ragazzo Khalid
angosciato perché vede sfuggirgli Patrizia. Questa annichilita,
Filippo incavolato, poi la sera non li vedranno, non scendono a
cenare, stanno in camera e faranno pace nei modi consueti,
scopando.
Due giorni dopo, i ragazzi hanno programmato una
battuta di pesca d’altura, lui… blocca Patrizia. Non ci andare,
le dice, trova una scusa e raggiungici nella camera di Lena…
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