lunedì 15 maggio 2017

LE AVVENTURE GIOVANILI DI VIC. MANTENUTO. L'inizio...



Lei si leva l'accappatoio e mostra il suo corpo, pieno... rotondo, due consistenti tette che si appoggiano pesanti allo sterno con dei capezzoli grossi come falangi di mignolo e il ventre ornato da un vello pubico soffice e ben curato. Il culo? Un grosso mappamondo sodo e liscio.
Un attimo di sosta e poi iniziano. 
Prima lui da sopra, con lei che lo accoglie a gambe aperte, sollevate, i suoi colpi sono forti e decisi e lei si sente penetrare fino in cima all'utero e gode... gode con un forte grido che provoca l'abbaiare di Tom che sta appena fuori dalla porta chiusa e che con le unghie gratta il legno.
Intanto l'ha fatta disporre a pecora, a gambe aperte e le mani appoggiate al letto, tiene la verga con la mano e la cerca. Entra nella sua fica rorida di umori come un coltello caldo nel burro. La chiava così, forte e a lungo, causandole innumerevoli orgasmi sempre più forti e ravvicinati. I suoi lombi sbattono forte contro i glutei morbidi di lei. 
E' sudato Vic... 
Bagnato fradicio e il fatto di essere appena venuto nella sua bocca lo fa durare in maniera eccezionale. Si stacca e la butta sul tetto, vuole leccarla, morderla. Succhia prima i grossi capezzoli mentre con la mano la penetra, due dita... tre... e poi tenta di entrare con tutta la mano, lei rantola dal piacere. Ora incolla la bocca al suo spacco e la succhia. Gli piace il suo sapore e il suo afrore, la lecca a lungo mentre le dita continuanono a penetrarla, a grattarla dentro, nel suo interno. L penetra anche fra le natiche. Qui... il suo buco, dopo una breve effimera resistenza, si lascia penetrare. Le infila un dito a fondo e lo rigira. Ora ha nuovamente voglia di godere, sente l'orgasmo approssimarsi e la ridispone a pecora, stavolta in ginocchio sulla sponda del letto, la prende mettendo un piede sul letto e la sbatte con forza. Il suo piacere stavolta è più lungo. Più forte, le viene dentro. Il suo seme sprizza con ripetuti getti. Sfinito si sdraia sul letto accanto a lei. 
Ansimano ambedue e faticano a riprendere la normale respirazione.
Tom non ha smesso un attimo di abbaiare e grattare con le unghie alla porta.
-Ma che ha Tom?-
-Non ci badare... è solo geloso...-
Lei lo abbraccia, lo accarezza, si china sul suo corpo e succhia il cazzo ancora bagnato di sborra e dei suoi umori. 
Lo pulisce con lunghe linguate cariche di libidine.
-Che bel cazzo hai... Vic! E sei resistente. E sei bravo...!! Chissà chi ti ha insegnato. Sarà una lunga notte. E' da molto che mi manca scopare così e stanotte voglio tutto, tutto... capisci?-
-Tutto cosa...? Cosa vuoi...?-
-Tutto... voglio il tuo cazzo nuovamente in bocca, poi ti farò mettere fra le mie tette e ti farò provare una vera spagnola... uhm... stringerò il tuo cazzo fra le tette morbide e lo menerò così... poi mi scoperai ancora e ancora... e ti darò il mio culo... vuoi il mio culo, vero...? Sei un porco! L'ho capito alla prima occhiata...! Sei porco, sei libidinoso!-
La gioventù fa miracoli e Vic in breve è nuovamente eccitato, la verga gli è ritornata dura come il ferro con grande gioia di Margherita che ha ripreso a leccarlo e inghiottirlo in gola. E' chinata su lui di fianco e la mano di Vic ha preso a violentarle il culo, le dita sforzano spingono e prima una e poi due, entrano. La penetra così... spingendole forte a fondo per poi ritirarle. Ora gli si siede sulla faccia e gli mette a disposizione la sua fica larga e bagnata. 
Vic la lecca e la morde. 
Tortura violento il clito che sporge dal suo cappuccetto. Passa la lingua, lo stringe fra le labbra, le lecca il buchetto scuro fra le natiche. Si intrattengono a lungo nella pratica del 69, lei è troppo piena di voglia e Vic ha una resistenza pressoché illimitata. Gli orgasmi di lei sono davvero tanti mentre la scopa in molteplici modi. Finiscono con lei sul fianco, con le ginocchia raccolte quasi sul petto e lui che la incula aprendole le chiappe. Fa fatica ad entrare causandole anche del dolore che la libidine trasforma subitaneamente in piacere. 
Le viene dentro riempiendole l'intestino del suo seme.
La stanchezza li fa assopire, dormono un po' quasi abbracciati, il forte odore del loro coito riempie la stanza.
Più tardi, Vic si alza per andare in bagno. Lei si sveglia e gli dice di non fare entrare il cane, di lasciarlo fuori. Lui fa come dice, esce e rinchiude, il cane prima ringhia e poi uggiola di delusione, Vic vede che è stranamente e fortemente eccitato.
Al suo rientra la riabbraccia, ha il suo grosso e liscio culo contro il ventre, le accarezza il seno, strizza forte i capezzoli.
-Rita? Dormi?-
-Uhm... si... cosa vuoi?-
-Scoparti ancora, fotterti... chiavarti, dimmi che ha Tom? Quando sono uscito era molto eccitato...-
-Parliamo di noi invece... Vic. Vuoi restare qui con me? Ti darò più di quello che guadagni in pizzeria, non ti chiedo tantissimo in cambio, dormire con me, insomma saresti il mio uomo... il mio amante segreto.-
Vic accetta. 
Sono soldi che gli servono, come farà a pagarsi gli studi universitari altrimenti?
Essere compresso contro quei lisci e morbidi glutei lo fanno nuovamente risorgere, Rita se ne accorge, sente la pressione della verga contro il culo.
-Uhm... che toro sei! Cosa vuoi farmi... stallone? Fottermi come?-
-In bocca... stenditi di schiena sul letto, di traverso e metti la tua testa fuori dal bordo, così... ora ti prendo per i capelli e ti fotto la bocca... ti spingo il mio cazzo duro fino nello stomaco. Voglio sborrarti dentro così...-
Le tiene la testa mentre le scopa la bocca, lei tiene la bocca aperta e lo riceve tutto. Dura molto la cosa, lui le ordina di masturbarsi mentre le violenta la bocca, lei esegue e viene... viene.
Vic nuovamente le sborra in gola. Sentendo la padrona mugolare di piacere anche Tom riprende il suo abbaiare.
Vic ora ha bisogno di riposo, le chiede.
-Quanto puoi darmi... Rita? -
-Mangiare e alloggio, ti vesto... spese della scuola e dell'università, decideremo poi l'argent de poche, la paghetta, a seconda del tuo impegno... perché sono molto esigente e perché dovrò comprare la tua riservatezza...-
-Non parlerei mai... in nessun caso, di quello che facciamo...-
-Non è solo questo... dovrai fare di più-
-Di più...? Cosa?-
-Lo vedrai... ora dormiamo-

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