Per
la seduta con Juan prendiamo accordi per il giorno successivo.
Mi
lascia… ha fretta di tornare da lui/lei, scommetto che si
leccheranno fra le gambe tutta la sera. Sicuro che prima o poi le
vedrò all'opera.
Devo
andare a mangiare qualcosa di sostanzioso, ho le ginocchia che mi
tremano.
Ho
l’impressione che sarà un caso impegnativo, mi sa che domani
mattina inizio a fare una cura intensiva di zabaione o faccio brutte
figure.
Intanto vado in un locale dove c’è un discreto giro, si
mangia, si beve, si ascolta musica, si balla anche e si rimorchia.
M’impegno con una costata di manzo argentino grande come il piatto
e l’accompagno con una birra scura doppio malto irlandese. C’è
una tizia che mi gira intorno che sembra una mosca impazzita, la
conosco… è una che la da via facile, faccio finta di non vederla.
Maledetto
lavoro!
Ora
devo farvi una confidenza.
Poi
vi racconto del pomeriggio con Juan e Catalina ma prima vi devo dire
che anch'io ho avuto nel mio passato un riferimento, non
propriamente nel campo sessuale, ma come esempio fulgido di vita.
Che
male c’è a riconoscerlo?
E’ onestà intellettuale la mia, merce
rarissima in giro. Questa santa donna della quale vi voglio parlare
ha nelle mani un vero potere taumaturgico, non meno valido di quello
di Luigi IX il santo, re di Francia che con il tocco delle mani
guariva gli scrofolosi.
Lei invece con il solo tocco sa far rizzare
anche il cazzo più riottoso e meno disposto a far sesso.
Quando
la conobbi era sposata, aveva un amante per sfizio, ricco e molto
porco e vari clienti danarosi e bisognosi della sua assistenza.
Economicamente stava da dio.
La sua capacità di trattare il sesso
era ed è ancora eccelsa. Non ero un suo cliente.. intendiamoci, né
lo divenni in seguito, eravamo solo in stretta confidenza per aver
scopato diverse volte in precedenza, nulla d’importante però,
niente di serio, solo un soddisfacente trastullo e per ambedue uno
scambio interessante d’esperienze.
Ora
vi parlo dell’inizio della mia carriera. Ok...?
La
rivedo e seduti al bar ci confidiamo vicendevolmente la nostra vita.
Lei mi racconta che continua ad usare gli uomini per campare alla
grande e mi dice del suo metodo per farlo.
Ha anche delle richieste
d’assistenza da parte di donne ma non le piace trattare con loro,
sorge... quasi naturale, una specie d’antagonismo che mina il
rapporto che invece deve essere di completa fiducia, mi propone
quindi di passare a me le sue eventuali e prossime clienti, pensa
così ad una proficua e duratura collaborazione fra noi e comunque mi
rassicura che mi supporterà sempre con la sua esperienza.
A
lei... gli uomini, a me le donne, propone.
Io... titubo, dico che al momento sono stanco morto e stufo del sesso,
tutto mi è venuto a noia e l’esponente della fauna avicola che ho
fra le gambe (il mio uccello… per la cronaca!) non ne vuole più
sapere di cantare nuove melodie, è diventato muto. Si è trasformato
da feroce rapace in tiepido e tenero pulcino.
Ah…!
Ricorderò per sempre le sue sagge parole:
-Non
dirlo neanche per scherzo! Stai bestemmiando! Ti serve solo un po’
di trattamento omeopatico e rinasci alla grande! Ora vieni con me, a
casa mia e ci penso io…!-
Brava…!
Che parole piene di generosità! E con che spirito le dice!
A
casa mi fa distendere sul letto ancora sfatto che divide con il
marito, uhm… le lenzuola sanno ancora di lui, lei è pienamente a
conoscenza quanto questo mi piace e mi eccita.
Ah… scopare nel loro
letto coniugale! Fantastico!
Si spoglia restando solo con una leggera
camicia aperta e in ginocchio si mette a strisciare verso di me.
-Ti
sei fatto troppe di quelle troiette che ti dicono sempre di si, con
loro non devi neanche chiedere… sanno già cosa fare… ti
esaudiscono in tutto e per tutto come se ci fosse un circuito
telepatico fra voi…-
Ha
il petto scoperto e in ginocchio, guardandomi negli occhi, inizia a
strofinarsi i capezzoli fino a farli diventare duri come punte di
matite, li strofina e li strizza fra le dita… li tormenta.
-Sai…
voglio raccontarti del mio amante, tu lo conosci, no? Da lui
accetterei anche di essere condotta al guinzaglio, figurati! Infatti…
il porco… a volte mi porta in questi locali equivoci… mi ci
conduce trattandomi come un oggetto, mi fa vestire provocante e vuole
che non indossi nulla sotto, niente intimo… né slip, né reggiseno
e… così… mi offre a chiunque voglia guardare, mi fa aprire le
gambe… e io… mi mostro… uhuuu…! Che libidine! A volte, quando
è in fregola, mi mette a disposizione di chi vuole avermi… e io…
devo fare tutto quello che mi chiedono… proprio tutto, sai?-
-Ma
perché racconti a me… queste cose?-
-Ohh…
scusa…! Non dovevo? Sicuro…?-
Intanto
si è messa a cavalcioni su di me e le sue mani fra le cosce giocano
con la fica e con il culo spudoratamente offerti. Appena sente il
tenero pulcino ridiventare aquila se ne impadronisce prontamente…
impalandosi.
Forse neanche un minuto di decisi colpi e mi svuoto…
un vero fiume in piena!
Si
stende accanto e riprende a parlare.
-Qualche
volta… mi porta in un locale fichissimo… c’è un po’ di
tutto, funi… catene… ganci. Strumenti vari alle pareti. Mi legano
sai? Mi incatenano al soffitto. E mi infliggono delle deliziose
torture… devi vedere come sono ridotta quando torno a casa!
Specialmente il culo… chissà perché gli uomini diventano matti
per il mio culo!-
-Puttana
che sei! Dai mettiti… a pecora… mostrami quel tuo bel culo!-
-Ma
che ho detto…? –
Si
inginocchia svelta sul bordo letto affondando la faccia nel cuscino.
-Uhm…
si! Su… inarca un po’ la schiena… così! Sei meravigliosa…!-
Ecco
come mi guarisce e tutto in una sola seduta terapeutica.
L’aquila
prende a volare come mai aveva fatto precedentemente.
Valore del
trattamento omeopatico, mi conferma.
Quanto
ho imparato da lei!
Da
allora anch'io sono convinto della mia capacità taumaturgica, come
tocco una donna… la guarisco!
E’
così che inizio la mia carriera professionale. Collaboriamo ancora
strettamente. Volete sapere di un caso recente affrontato unitamente?
Ok,
ve lo dico.
La
cliente-donna in questione viene da me, rilevo che è molto indecisa
sessualmente, non sa veramente cosa desiderare, io intuisco cosa sia
adatto per lei e prego la mia preziosa collaboratrice di organizzarmi
una cosina carina. Una festa di compleanno ma particolare, le dico
come.
Lo
fa alla grandissima! Eccellentemente! Che splendida organizzatrice!
Una
gran festa!
Riserviamo
un saloncino in un lussuoso hotel fuori città. Accompagno la
festeggiata, andando prima a rilevarla a casa sua e portandola sul
posto. E’ una sorpresa… le dico. Le ho chiesto di prepararsi alla
grande e lei lo ha fatto. Un tubino nero (mi ricorda vagamente
Balenciaga), un solo filo di perle nere al collo, scarpine con tacco
stratosferico e una borsetta a portafoglio… (penso di Prada?). Non
so cosa si aspetti veramente, ma la sorpresa c’è eccome! La faccio
entrare nella sala al buio e dentro che è… si accende la luce!
Sorpresa!
E’
accolta dal coro augurale dai presenti. Sette baldi giovanotti nudi e
con il cazzo già duro che la festeggiano con al collo un nastro
regalizio annodato graziosamente.
Sono loro il suo regalo.
Le
dico: un uomo e il suo cazzo per ogni portata della cena e le portate
sono sette. Un cameriere nero altrettanto nudo e cazzuto…
visibilmente eccitato, serve le vivande che arrivano dalla cucina.
E’
una figata pazzesca!
Gli unici vestiti siamo io e la mia amica che
curiamo lo svolgimento della festa. Dobbiamo essere professionali,
purtroppo.
Il
successo è strepitoso e il clou è raggiunto quando taglia la torta!
La scopano tutti assieme! Un vero festival di sborrate! Non le
risparmiano nulla. Finisce con il caffè facendosi il cameriere nero
enormemente fornito.
Poi… quando la riaccompagno, devo aiutarla a
raggiungere casa, non riesce a stare in piedi.
Volete sapere se la
scopo anch'io?
La
risposta è si… dopo in casa io faccio la classica ciliegina sulla
torta.
Lei piange dalla commozione.
Non ha mai avuto prima una festa
così ben riuscita!
Perché
ne parlo? Della mia amica-collaboratrice?
Sarete
voi stessi a vederne il collegamento con Catalina, dovete solo aver
pazienza e capirete tutto, ormai devo rimettere il mio futuro nelle
sue mani… solo lei può salvarmi.
Veniamo
a Catalina e a Juan? Va bene.
Però…
dovete promettermi una cosa, che non mi direte con la vostra aria da
saputelle:
“Ecco!
Io l’avevo detto che si fa fregare!”
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