mercoledì 17 aprile 2019

Sherlock Tibe e Aza Watson. La soluzione del caso con risvolti inaspettati!

Art Brut.

Ora... chiariamo! Non è vero che odio Roma, oddio... neanche l'amo svisceratamente! Odio una parte di Roma! Una parte che farei radere al suolo come Carthago e ci butterei il napalm! Per il resto? I ristoranti... le ville nascoste dove giocare allo scambio? Uhm... che meraviglia! Con chi ci andavo? Ma con Suor Luana... è molto aperta di vedute e affamata di esperienze da provare religiosamente.
Adesso? Di quei tempi meravigliosi ho un solo vestito liso e tra poco avrò le chiappe al vento.
Con Aza che è attaccato al suo gruzzolo come uno scoiattolo alle ghiande e non molla un euro. Ingrato e io che gli ho salvato la vita! E i guai che mi ha causato?
Va bé... abbandoniamo i ricordi.

Ora siamo davanti all'ingresso dell'In$ide $ex!
Il guarda porta è un enorme nero con un un costume bretellato di finta pelle di leopardo e un fez, ma si... come Lothar il colosso nero servitore di Mandrake, quello dei fumetti, ma riuscite a seguirmi, si?
Come mi vede alza le mani...
-No no.. bwana Tibe! Tu no potere entrare! Tu lista nera! Oh no... no! Poi? Straccioni vestiti? E la bwana signora è bottana, vero?-
E questo fa incazzare di brutto Mona!
-La puttana sarà tua madre brutto scarabeo africano nero! Attento che se mi fai incazzare ti faccio rientrare i coglioni nella panza a forza di calci!-
Cerco di riportare la calma. E' tutto un equivoco!
Non è africano!
Si chiama Asdrubale come il fratello di Annibale Barca ma è nato in Italia ed è laureato in lettere! Deve campare anche lui! E a dispetto del suo aspetto feroce è un fiorellino di campo, ma si... gay e come tale fa subito amicizia con Aza.
-Fratello Tibe, mi spiace... ma la padrona non ti vuole vedere, ti hanno messo sulla lista nera gli Oltre Tevere, ma si... Miss Luana.-
-Aspetta Asdru... hai visto qui quest'uomo?-
E gli mostro la foto. Asdrubale guarda e impallidisce. (Si fa per dire!).
-Oh oh...! Allora è una cosa diversa! Aspettate qui... che chiamo la padrona!-
Rientra nell'androne e telefona. Ritorna.
-Salite. Tibe vai direttamente nell'ufficio, che abbiamo ospiti importanti.-
E ci lascia passare.

Lusso! Lusso pacchiano. Ma che ci frega e che frega a Madame L.? Lei da quello che vogliono i suoi clienti.
Entriamo nell'ufficio e la troviamo seduta su una poltrona, solita mise da lavoro. Ricoperta di latex, truccata, sexy, gambe aperte, fica slabbrata al vento.
-Tibe...? Carissimo! Ma come stai? Come mai mi hai trascurato così? Vieni a darmi un bacio!-
Puttana... penso! Manco mi facevi entrare! Ma non un bacio ti darei ma un morso su quei grossi capezzoli, si! Tanto da strapparteli!
-Mia carissima! Sempre più bella e seducente... e il tempo? Diventi sempre più giovane!-
-Vieni Tibe... mon amour... presentami i tuoi amici, non li conosco.-
-Lei... Mona. Lui... Aza.-
-Che bella sei Mona... dimmi cara, cerchi lavoro? Ti posso prendere subito nel mio team... hai tutte le caratteristiche. E tu... Aza? Anche tu... non sai quanti dei miei clienti preti vogliono scoparsi un Sissy Boy...-
Intervengo prima che questi due accettino!
-Siamo qui per lavoro Madame L., lo sai.-
-Lo so? Ma spiegami... mon cher...-
-L'uomo della foto... questo.-
E le do la foto.
-Uhh... e dovrei conoscerlo?-
-Smettila di fare lo gnorri! Vuoi giocare a carte scoperte o no? Lo stiamo cercando, è il marito di Mona... l'ha lasciata quando ha vinto   una grossa cifra, ora siamo soci e vogliamo la metà di quei soldi!-
Madame L. si alza... viene verso di me. Mi passa la mano sul viso.
-Ti ho mai detto quanto mi piaci, Tibe? Mi attizzi proprio... beh! Giusto per questo ti dico... CHE CAZZO! Lo cerco anch'io questo figlio di puttana! Mi ha fatto vedere la schedina e tutta la documentazione e mi ha lasciato una farfalla in cambio di soldi in contanti. Ma poi? E' sparito il gran bastardo! Lui e una puttanella di segretaria che sai come si chiama la troia? BENEDETTA! Ma cazzo, non c'è davvero più religione... ecco... tu Mona hai il nome giusto! Ma se ti chiamassi Santuzza? -
-Quanto ti fregato?-
-Trentamila... mi ha firmato per cinquantamila.-
Equo no? Che cazzo... pretendi che ti diano i soldi aggratis? Lei è una benefattrice.
-Quando è sparito?-
-Due giorni fa... prima stava qui. Scopava a sbafo.-
-Anche te?-
-Anche... ci sa fare, Mona lo sa senz'altro! Non ha un cazzo, ha una trivella. I due vogliono imbastire una società multinazionale che tratta slip usati, assorbenti mestruati, tampax... roba così. Un business che ha un suo essere e un futuro! -
Mona.
-Che possa morire di lebbra ma prima che mi dia i soldi!-
Ecco! E ora? Siamo di nuovo arenati! E senza soldi!
-Madame L.? Vuoi entrare in società? Cioè se lo troviamo ti avvisiamo subito...-
-Società? Altra sola? Quanto vuoi? Ma lo voglio vivo! Permetti Mona? Voglio rompergli il culo con questo!-
E incazzatissima e leva da uno stipo uno strap on, non solo grande... ma GIGANTESCO!
Un brivido al culo sento! E oso...
-Cinquemila... e se lo trovo recuperi i cinquanta.-
-Tremila... e rompere il culo a quei due, lei l'ho accolta come una figlia, quella troia!-
-Quattromila... e un indizio, ogni cosa che ricordi... eddai! E telefoni  a Luana e la preghi di ascoltarmi!  So che sei in contatto.-
-Con Luana ci provo... ma lo sai le donne innamorate come reagiscono, sono irrazionali e vendicative, ti avrebbe strappato i coglioni! Un indizio? La palestra dove lavorava quella zoccola. Forse sanno qualcosa. Ma puoi andarci da solo, Mona se vuole sta con me... mi piace! Aza se la fa con Asdru, vero che ti va, bel ragazzo?? -
Aza ne sarebbe entusiasta! E io lo lascerei qui per sempre! Ma questa cazzo di Mona s'impunta.
-No... grazie Madame L. di certo ci rivedremo, ma devo andare con Tibe, non mi fido... lo sai gli uomini come si coalizzano contro di noi povere donne indifese.-
E ora siamo di nuovo in strada, ma almeno abbiamo quattromila cuccuzze.
Sembriamo scappati da un circo. No, sembriamo la compagnia del Mago di Oz.
Mona:
-Quella cazzo di palestra di depravati sarà chiusa, andiamo a casa mia.-

Ora facciamo il punto.
Dove pensate che possa abitare Mona? Ah no! Non ci arrivate, tranquilli. Abita in Via delle Zoccolette, un termine indice, no? D'altra parte sapete chi porta storicamente le mignotte a Roma? Oh... si brave! Proprio il Papa!
“Mejo 'na mignotta che n'amante” diceva la morale cazzolicesima.
Ci arriviamo con un taxi con Aza che brontola, da quando ha ereditato un pacco di grana è anche tirchio... sto fetente!
Il tassista ha gli occhi puntati sulle cosce di Mona e rischia di urtare via via... pedoni, muri e paracarri ma finalmente ci porta a destino, venti euro vuole e subisce le proteste di Aza e anche quelle di Mona che vuole uno sconto dato che non ha fatto che guardarle la sorca!

Apre il portone, saliamo una rampa di scale e sulla sua porta d'ingresso? Una forma umana rattrappita dorme sullo stuoino, Mona si incazza e prende a dargli dei calci.
-Ma si può? Cazzo... persino sull'uscio vengono a dormirti questi ubriaconi! Ormai 'sta città è 'na cloaca!-
La figura si anima...
-Mona... sono io! Tuo marito... hai cambiato la serratura, cazzo! Mi lasci fuori casa?-
-Sei tu? Ma avvafanculo! Brutto bastardo coglione! Anzi dammi i miei soldi e avvatténe!-
-Non ho più un euro! M'ha fottuto... cazzo! Fammi entrare... e chi sono 'sti due fantasmi?-
Insomma entriamo, lei... Mona è incazzata come una tigre e gli salta addosso con le unghie tese a strinargli il viso, s'azzuffano violentemente sul pavimento, calci e pugni, morsi e graffi... insomma di tutto.
Li guardo... e guardo Aza.
-Vuoi scommettere che alla fine questi si scopano come mandrilli arrapati? E fanno pace?-
Appena detto e... poco dopo si stanno strappando gli abiti e ora si scopano come se non ci fosse futuro. Mona urla e lui le sta ficcando il cazzo dappertutto!

Ah... che tragica commedia la vita!
Finisce. Ci troviamo intorno ad un tavolo.
Beviamo un caffè.
La storia? Ah... 'sto fesso si fa infinocchiare da Benedetta che gli prospetta l'affare del secolo, mettersi in grande nel commercio di mutandine usate e puzzose di fica. Lui? Ci casca a dimostrazione che nessun uomo... mai... può essere furbo e scaltro quanto una femmina.  Insomma lui ci mette la schedina e i trentamila contanti di Madame L. solo che lei prende e sparisce. Va al Leonardo da Vinci e parte, il business va a farlo altrove e con chi? Con un certo Mike che al circolo di Madame L. intorbidiva lo champagne con la sua sborra!

Incredibili i casi della vita.
Ora la loro unica prospettiva sarà lavorare per Madame fino a pagare il debito.
Io... Tibe?
Raccatto Aza e torniamo in quella stamberga di ufficio dove dormiamo anche, oh... tranquille! Io sul letto e lui sul divano.
Mi resta la soddisfazione di aver brillantemente risolto il caso!
Non ridete!
Non ho soddisfatto Mona e soddisfatto Madame L.?
E ho guadagnato quattromila cuccuzze si o no?

Aza naturalmente fa in modo di rovinare la mia visione positiva.
-Che ci importa Tibe? Lo sai il detto? Due cuori e una capanna! Io potrei vivere del mio amore per te!-
-Aza?  Ma andare affanculo, no?-
-Uhm... adoro che mi parli così... Tibe!
Niente!
Irrecuperabile, se riuscissi a sbolognarlo a Madame? Lo veste da Sissy boy per i preti in pedo-fregola.
Ma non ci conto, cazzo! Mi sta attaccato come 'na cozza allo scoglio!
La mia speranza è che Luana mi ascolti.

E domani mi compero un Hugo Boss nuovo, naturalmente nero!

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