domenica 26 marzo 2017

CONVIVENZA. (1^parte)


CONVIVENZA.

BOULTON - ARTIST

Sorpreso.

Inserisco il DVD, chiudo la porta a chiave, mi abbasso i pantaloni e boxer fino alle caviglie e mi distendo sul letto, quanto mi tira!
Inizio a menarmi con calma, scopro lentamente il glande per poi ritornare a coprirlo, faccio partire il film. Poche scene d’apertura e già due maialine si stanno leccando a vicenda, le tette sono rifatte ma le fighe, depilate, sono bellissime, qualche minuto di maialate ed entra un palestrato naturalmente ben dotato e comincia entusiasta il suo compito, in figa, poi in culo, prima una e poi all’altra, sono vicino, sto per venire, la mano corre veloce sull’asta, con l’altra mi massaggio lo scroto, i coglioni sono duri come due noci, mi tocco il tratto perineo e poi l’ano.
Accidenti! Sono senza fazzolettini! Fermo il DVD, mi alzo i pantaloni, riapro la porta e vado in bagno a prenderne un pacchetto, ritorno, mi abbasso nuovamente i pantaloni, mi sdraio, faccio ripartire il film e riprendo a menarmi, è sempre duro come un pezzo di legno, me lo guardo, è bello lungo e grosso, sinceramente non sfigura rispetto a quello del protagonista del film.

Poi ad un tratto, la porta si apre e mia sorella entra nella stanza.
Cretino!
Hai dimenticato di rinchiudere a chiave!
Passa un lungo attimo, io guardo lei in preda al panico più totale, lei guarda me, il suo sguardo corre dal mio cazzo con la mano ancora attiva, allo schermo del televisore dove scorrono le immagini del film.
Cerco di tirare su i pantaloni, mentre cerco il telecomando per fermare il film, risultato? I pantaloni mi restano a metà gamba, il telecomando mi cade per terra.
Mi arrendo, sento il viso scottarmi da tanto sono arrossito, la guardo cercando di trovare qualche parola per giustificare.
Mi aspetto una scenata… tipo:
Cosa stai facendo? Non ti vergogni?, O roba del genere invece sento la sua voce calma:
“Tranquillo…”.
La guardo, non è incazzata, mi sorride serafica.
Cerco comunque di giustificarmi:
“Mi dispiace…”.
“Di cosa? La colpa è mia, sono entrata senza bussare e ho infranto la tua privacy. Ti stai masturbando e allora? E’ una cosa naturale, hai diciassette anni, tutti si masturbano a diciassette anni e anche dopo…”.
E’ in piedi vicino al letto, guarda il televisore dove continuano a scorrere le immagini, in questo momento lui… l’attore sta pompando alla grande una delle donne.
“Però…” dice.
Recupero il telecomando e faccio per fermare la visione.
“No, no, me ne vado subito”.
La guardo stupefatto, lei sistema la biancheria nei vari cassetti, mentre il suo sguardo corre verso il televisore, poi guarda me.
Io sto coprendo le mie parti basse con le mani, lei si dirige verso la porta.
“Quando hai finito… guarda un po’ di studiare…”.
Prende e se ne va.
Che faccio? Il cazzo mi si è ammosciato di colpo al suo ingresso, ma con solerzia riprendo a menarlo e in breve ritorna la colonna di prima, guardo il film che continua a scorrere sullo schermo ma il pensiero continua a correre a mia madre…, in breve raggiungo l’orgasmo, tampono la cospicua sborra che mi esce con un paio di fazzolettini e mi distendo ansante sul letto.

La sorella.
Entro in camera senza pensare, giuro che rispetto la sua privacy, ma tant'è, succede e quando vedo quello che sta facendo mi salta il cuore in gola, il mio fratellino! Dio… quanto è cresciuto!
Certo che immaginavo che si masturbasse, ma una cosa è immaginare, un’altra trovare che lo fa!
Un colpaccio per me, vedova da sette anni, e senza rapporti con un uomo da allora.
La vita in un piccolo paese non è facile, tutti sanno, vedono e sparlano e così sono passati gli anni, un impiego presso la cooperativa vinicola, dalle otto alle una dal lunedì al venerdì e poi in casa, in attesa di Vic, studente pendolare, i pomeriggi trascorsi nei lavori domestici, qualche visita alle poche amiche e nient’altro.
Anche per Vic non è facile, poche distrazioni e poco svago.
Le condizioni economiche sono buone, l’eredità e le assicurazioni ci consentono un buon tenore di vita, ma passano gli anni e sto invecchiando e quanto mi manca un uomo!
Spesso… spessissimo, mi sveglio di notte in un bagno di sudore e quanto desidero un grosso cazzo che mi fotta, che mi dia quello che mi manca dalla morte di mio marito.
Quel pomeriggio quando esco dalla sua stanza, mi chiudo in camera, mi siedo sul letto e cerco di rivedere con la memoria la situazione di poco prima, il ragazzo sdraiato sul letto, i pantaloni alle caviglie, la sua mano che mena un grosso cazzo, una cappellona violacea e lucida, una grossa e lunga asta, lui che va in confusione e le immagini che scorrono sul video, un uomo che scopa con forza una ragazza, un'altra che collabora, allargo le cosce, quanto sono bagnata, mi tocco, sposto le mutandine e libero la mia figa eccitata, l’allargo, tocco il clitoride, è fortemente inturgidito… insisto, si… ancora… ancora… e arriva il piacere…!
La sera non faccio cenno a quanto è successo, lui è dapprima imbarazzato, poi il mio atteggiamento lo tranquillizza e tutto ritorna nella normalità.
La mattina successiva, sabato, è a scuola e io riassetto la sua stanza, la tentazione è forte e non resisto, in breve sto cercando il DVD del giorno precedente, non devo cercare per molto, lo ha lasciato nel lettore, mi siedo per guardare, poi mi sdraio, alzo la gonna alla vita, via le slip e prendo a masturbarmi, le scene che si susseguono, dopo quella dell’uomo con le due fanciulle, due uomini scopano una donna formosa, mi immedesimo in lei, uno in figa, l’altro glielo mette in bocca, poi si scambiano e infine la prendono assieme, uno in figa e l’altro nel culo!
Vengo… vengo… e grido il mio piacere.
Basta… basta così… rimetto in ordine.


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