martedì 28 marzo 2017

CONVIVENZA (3^ PARTE)



Vic.
Rientro alle undici, lei è ancora alzata, mi attende come al solito, scambiamo qualche parola, buonanotte e mi ritiro in camera, i fogli di carta della stampante sono scomposti, che abbia stampato? Che abbia letto quanto ho scritto nel pomeriggio?
Che l’abbia fatto mi eccita da morire….
La mattina successiva, domenica, esco per trovarmi con i soliti amici e rientro per pranzo, lei si è tirata a lucido, è stata a messa ed è appena rientrata, aspetto per il pranzo, alle due mi chiama, mangiamo, poi vado in camera, è troppo caldo per uscire, mi spoglio completamente… mi sdraio sul letto… il cazzo mi tira… penso a lei che legge il mio racconto….
Ho lasciato volontariamente completamente aperta la porta, desidero con tutto me stesso che lei entri e che mi veda, sento i suoi passi nel corridoio… si ferma davanti alla porta e guarda dentro, mi meno lentamente, coprendo e scoprendo lentamente il glande paonazzo… poi la vedo ritirarsi….
Sono deluso… perché non entra?.
Prendo l’iniziativa ed esco nel corridoio.
Passo davanti alla sua porta.
E’ socchiusa.
Guardo dentro.
Accidenti…!
E’ completamente nuda sul letto, sta leggendo qualcosa, apro un po’ di più l’uscio, mi fermo sulla soglia e la guardo… è splendida…!
“Vic…”.
“Si…”.
“Entra…”.
Mi fermo ai piedi del letto.
“E’ così caldo che non riesco a tenere niente addosso…”.
Beh, anch’io sono nudo e con il cazzo che ballonzola….
La camera è in penombra, lei è sul letto, sul soffitto gira il ventilatore a pale, qui è più fresco che nella mia camera.
“Ho stampato quel racconto che avevi in computer…”.
Non parlo.
“L’ho letto, lo hai scritto pensando a noi due…”.
“Si…”.
“Vieni, siediti… ti devo parlare, assomigli molto al mio povero marito, sei tale e quale a lui quando aveva la tua età, di quando ci siamo innamorati, ma non solo nel fisico, ma anche come… mentalità… inclinazioni… per esempio anche lui scriveva racconti erotici …sei stupito?”
Effettivamente dovevo aver fatto una faccia…!
“Era la sua sessualità che esigeva anche quella forma di soddisfazione e per me andava bene, l’accettavo e condividevo anche… non farmi dire altro, anche lui era dotato nello scrivere… poi voleva che ci mettessi mano, per correggere eventuali imperfezioni, dato il mio breve passato di maestra, ma era molto bravo. Volle anche che tenessimo una specie di diario, un diario nostro, della nostra vita… intima, con inserite tutte le nostre fantasie sessuali, ma messe come se le avessimo veramente vissute, alla fine non distinguevamo più la realtà dalla finzione… capisci cosa dico?”.
Pendevo letteralmente dalle sue labbra… il mio sguardo era calamitato dal suo viso, ed ero eccitato… tremendamente, il cazzo tirava da far male… e aspettavo il seguito….
“Ora per tornare al tuo lavoro… è scritto bene, ma quante imprecisioni… ti manca l’esperienza, si nota che scrivi di cose che non conosci… che non conosci la psicologia delle donne, di come godono… di quello che vogliono dal sesso…”.
“Mettici mano tu… come con quelli di tuo marito…”.
“No… come ho detto… c’è un difetto d’origine, cioè che tu scrivi di cose che non conosci… o che conosci solo attraverso i film porno, intendiamoci… può essere sufficiente se ti accontenti, ma se vuoi creare qualcosa di veramente valido… non ci siamo…!”.
“C’è una soluzione…?”.
“Devi fare esperienza…”.
La sta fissando… guardo le sue labbra mentre parla….
“Presumo che tu sia… vergine o sbaglio…?”.
Faccio un mesto cenno di assenso….
“Mai un qualche cosa… con le amiche… con le compagne di scuola?”.
Faccio un gesto di diniego….
“Allora se vuoi, possiamo fare solo una cosa… per migliorare il tuo lavoro…. Ma devi essere consenziente… disponibile e discreto… perché faremo una cosa che va contro la morale dei tempi in cui viviamo… è vero che la considero una falsa morale… e così se vorrai… io ti farò conoscere l’amore… l’amore fisico… e poi tu potrai scrivere i tuoi racconti… dimmi se vuoi questo…”.
“Si…”.
“Dillo più forte… e promettimi che tutto resterà fra di noi… che non ne farai parola con nessuno”.


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