giovedì 30 marzo 2017

CONVIVENZA (fine)




Vic.
La guardo alzarsi e recarsi in bagno, ammiro le sue natiche mentre lascia la stanza… chiudo gli occhi e rivivo quelle ultime ore… torna….
“Dai pigrone… fai la doccia in fretta che ti aspetto in cucina…”.
Mi alzo… doccia fredda e la raggiungo… è seduta a gambe larghe, ammiro nuovamente la sua figura, i bei seni pesanti… la curva dei fianchi, cerco con apprensione qualche segno di imbarazzo sul suo volto, macché è allegra e cinguetta come un fringuello.
Mangiamo avidamente, poi…:
“Però…! Tre volte in due ore… sei una forza, mi hai fatto venire un infinità di volte, ora però… cambio le lenzuola, le hai tutte imbrattate… maialone che non sei altro e poi riposino… vuoi stare da me…?”.
“Si...”.
“No… da adesso Elsa… io non sono più tua sorella, d’accordo? Ormai siamo qualcosa d’altro…”.
“D’accordo…”.
In camera sua l’aiuto a cambiare il lenzuolo… poi ci distendiamo… la ventola continua a roteare le sue pale… mi addormento….

Lei.
Sono felice…, né imbarazzo né rimorsi si insediano nella mia mente, solo un gran senso di soddisfazione… si… è successo… e allora? Ora voglio vivere al massimo questa situazione fin che sarà possibile, domani telefono al ginecologo in città per rimettere la spirale, per adesso non corro pericolo… ho appena avuto il ciclo…
Mi stendo accanto a lui… ammiro il suo corpo… la sua verga riposa appoggiata ad una coscia… chiudo gli occhi….
Sprofondo….
Quando ritorno in me è mattina, dovrei alzarmi e prepararmi, ma chi me lo fa fare! Mi prendo la settimana di ferie… ammiro il corpo che riposa accanto a me e la mano corre ad accarezzarlo… il petto… poi il ventre e infine il suo bastone che maneggio con amore….
Rivive fra le mie dita e presto diventa il palo che conosco… lui si gira verso di me e sbadiglia….
“Vic…?”.
“Si…?”.
“Hai qualcosa di importante a scuola… oggi…?”.
“No… ormai sono gli ultimi giorni… oggi fanno gli scrutini”.
“Che ne dici se ci prendiamo qualche giorno per noi…?”.
“Si… si…!”.
Continuo a menarlo….
“Sai… ti voglio insegnare tante cose… e tu vuoi impararle… vero?”.
“Oh… si!”.


“Vado a fare pipì e poi che ne dici di cominciare subito…?”.

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