lunedì 27 marzo 2017

CONVIVENZA. (2^ parte)



Vic.
Quando rientro da scuola mi accorgo subito che ha frugato fra le mie cose, controllo… il DVD porno è ancora nel lettore, lo avrà guardato? Pensare che si guarda video porno mi intriga…, il suo atteggiamento mi sconcerta e mi eccita fortemente….
Mangiamo, poche parole ma mi guarda da sotto le sue folte ciglia e cosa è quel sorrisino appena accennato?
Prima di uscire, riporto nel computer alcune ricerche per la scuola.
Bussa e entra, oggi bussa ma non aspetta che le dica d’entrare, porta in braccio della biancheria, la sistema nei vari cassetti.
Poi…:
“Niente ginnastica… manuale oggi?”.
“Ma la smetti?!”.
“Scherzo… non te la prendere, è solo una battuta…!”.
Esce.
Ma cosa sta combinando? Sembra che stia giocando con me come il gatto con il topo….
Vuol giocare…!
La cosa mi intriga così tanto che mi siedo al computar e inizio a scrivere quanto sta succedendo, la fantasia corre e immagino di tutto, scrivo e mi eccito!
Passo a salutarla, non rientro per cena, calcetto e pizza con gli amici.

Lei.
Dal giorno che ho sorpreso Vic, la mia vita è cambiata, mi sento… viva, il sangue mi scorre veloce nelle vene, penso solo al sesso e sono perennemente eccitata…
Esce… sento il motorino partire, aspetto un attimo e vado in camera sua, ora mi intriga sapere cosa combina, ha appena usato il computer, lo riaccendo e apro word, ha salvato un documento, lo richiamo e mi trovo a leggere un racconto che chiaramente ci riguarda, un rapporto fra fratelli che si trasforma in una relazione incestuosa.
Voglio leggerlo con calma, lo stampo e me lo porto in camera mia, mi spoglio lentamente e nuda mi guardo allo specchio, una femmina trentenne, un po’ formosa, le grosse tette appoggiano sullo stomaco, ma la vita è ancora sottile e le anche si aprono ad anfora, il culo è generoso, le natiche sono grosse e burrose, ma ancora sode, mi giro e apprezzo la curva delle natiche, il bel solco che le divide e le gambe, che sono la mia dote migliore, partono da quelle natiche prosperose e in una perfetta linea finiscono in due caviglie snelle come quelle di una puledra. Certo il fisico non è quello dei vent’anni, mi sono un po' trascurata senza un uomo ma non è niente male! Mi palpo le tette, sono grosse e ancora dure, i grossi capezzoli scuri sono inturgiditi, li strizzo, li tiro e alzo le mammelle fino a leccarli, sempre davanti allo specchio, apro le cosce, un folto triangolo di pelo nero nasconde lo spacco della vagina, lo divido e tiro a lato le grandi labbra che mi chiudono la vulva come una grossa prugna, escono in rilievo le piccole labbra come delle piccole creste di gallo e il lungo e grosso cappuccio che contiene il clitoride, tiro il cappuccio e fa la sua apparizione il clitoride, è grosso come la punta del mio mignolo, rosa, lucido e sensibile. Lo tocco… mi fa saltare. Mi giro mostrando la schiena allo specchio, chino il busto fino a portare la testa fra le gambe aperte e mi guardo, un grosso culo, fra le cosce la vagina e il triangolo nero del pelo, mi apro le natiche con le mani e mi ammiro il buco del culo, una rosetta scura fra un alone di pelle ambrata, però… vedo che ho del pelo anche intorno all’ano… forse dovrei depilarmi…
Mi sdraio sul letto, la schiena appoggiata ai cuscini, mi vedo nello specchio… prendo i fogli e inizio la lettura.
Una pagina, due, è scritto bene… ma quanta ingenuità, si evidenzia subito che quello che ha scritto si basa su quanto ha visto nei film, lui sborra sempre in faccia alla sorella, lei è sempre disponibile e desiderosa di essere inculata. Però è avvincente ed ha delle qualità, come il ritmo e la piacevole descrizione dell’atto sessuale… complimenti!
Mentre leggo, la mia mano lavora fra le cosce… il racconto mi eccita… e devo darmi sollievo, mi alzo e corro in cucina, fra la verdura trovo un bel cetriolo, duro, lungo una trentina di centimetri e bello grosso, lo lavo bene e me lo porto in camera, lascio momentaneamente la lettura… lecco ripetutamente il cetriolo… porto della saliva nella fica e mi bagno per bene, appoggio la punta e spingo… entra un po’… lo ritiro e lo bagno nuovamente, riprovo… l’apertura si adatta… e lo riceve, il muco vaginale, abbondante, favorisce la penetrazione, riprendo la lettura, mentre spingo in profondità e poi ritiro l’ortaggio, entra per oltre la metà, spingo fino a che si ferma contro il collo dell’utero, controllo… si… è dentro per buona parte….
Un breve orgasmo… lascio i fogli e con l’altra mano mi lavoro il clitoride, mi tira tanto da farmi male, aumento il ritmo con il cetriolo… anche le dita sul clitoride impazziscono… e sento arrivare da lontano… un orgasmo potente che mi colpisce come un uragano, urlo e mi lamento, sbatto la testa di qua e di là, dura a lungo e svanisce lentamente lasciandomi esausta…
Mi abbandono sul letto, le cosce scompostamente aperte… il cetriolo verde che spunta fra le cosce… sudata fradicia…!


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