Finalmente una mano fortunata!
Ok... il piatto ha un valore di merda, non credo arrivi a un dollaro tra monetine da un centesimo, qualcuna da cinque, ma tant'è. In prigione giochiamo gli zolfanelli!
D'altra parte i giocatori non è che siano dei ricconi!
Ma due assi di mano?
Forte!
In quel momento non sento una mano sulla spalla?
Il leccapiedi dello sceriffo, un bastardo.
-Forza galeotto, il capo vuole vederti...-
-Fammi finire la mano... sento che stavolta li sbanco.-
-Il capo ha detto... subito!-
Mi sono già ripromesso... che se ti avrò sul mirino del fucile, di spararti un colpo in mezzo agli occhi! E ora questa mia decisione è ancora più motivata!
Lascio le carte a uno che prende il mio posto.
Lo seguo e raggiungiamo l'ufficio dello Sceriffo, beh... un buco di culo d'ufficio in un buco di culo di paese. Quattro case fatiscenti e poco più nel nulla.
Entro... almeno c'è ombra.
Al tavolo lui, un altro nel mio elenco di possibili omicidi e davanti? Una donna! Una donna! Non ci posso credere! Le uniche donne che esistono in questo schifo di paese sono le puttane del bordello ma quelle, poracce, sono disgraziate quanto gli uomini che vivono qui.
Siamo tutti reietti, ex cercatori d'oro, ex bounty killer, ex soldati. Tutti ex ex qualcosa.
-Ecco… Signorina...-
Dice il rappresentante della legge.
Ma cazzo, che legge rappresenti? Dieci giorni di prigione per una rissa al bar? Di notte sul tavolaccio e di giorno a pulire le latrine, a scavare fossi?
-Che... volevi un giudice?- Mi ha detto all'arresto. -Ahah... si, come no! Viene da Tucson per giudicare te... pezzente. Dieci giorni e ti va bene... multe nulla perché non hai soldi.-
Ecco lo sceriffo-giudice.
Ora riprende...
-Ecco... Signorina, questo è “lui”.-
-Ma... ma... puzza...-
-Ahah... eccome! Ha pulito le latrine del paese... ahah! Ma le assicuro che sotto lo sporco c'è un uomo... ahah!-
Poi a me...
-Avvicinati dai...-
Ha sul tavolo una mappa, la guardo, c'è una croce che indica il buco di culo di paese dove siamo, un lungo tratto tratteggiato e un'altra croce... la linea costeggia il deserto di Gila, arriva alle pendici dei Mogolloni.
Lo guardo...
-Embè?-
-La Signorina ha una lettera di raccomandazione del Governatore, ha bisogno di una guida per arrivare da suo padre... è famoso, il professore Adam Robertson, Paleontologo dell'università di Boston, saprai dov'è Boston, vero galeotto?-
-Certo che lo so... è in Inghilterra!-
-Ahah... idiota. Dovrai accompagnarla dal padre... non ha sue notizie da diversi mesi.-
-Allora... Sceriffo, vediamo se ho capito bene, Io... dovrei accompagnare la Signorina... attraverso il deserto, poi cercare il padre fra le gole delle pendici dei Mogolloni e non c'è acqua, non c'è erba per i cavalli, ci sono bande spurie di indiani alcolizzati pazzi e altri bastardi... ho capito bene?-
-Si...-
-Signorina? E' stato un piacere, torno al mio lavoro di pulisci cessi... -
-Fermati lì, galeotto... l'alternativa? Da adesso... la pena viene portata a venti giorni, che ne dici? Uhhh... un mese? Oppure una fine indeterminata?-
-Sceriffo sia serio, la signorina non ci arriva viva dal padre, non c'è acqua, non c'è pastura per i cavalli, dopo tre giorni quelli muoiono e poi una donna... ho una proposta io, cerco il padre della Signora e lo riporto...-
-Voglio venire anch'io!-
Interviene lo sceriffo Big Pig... ma si, io lo chiamo così, è proprio un grosso maiale, basso e grasso mentre il suo aiuto? Alto, allampanato e magrissimo! Fanno proprio una bella coppia!
-Si fa come dice la Signora, tu non lo sai ma sta per sposare il Governatore Cleveland...-
-E tanto per discorrere... la Signora Governatrice verrebbe vestita così?-
Lei...
-Non è che deve dimostrare ad ogni frase di essere un idiota. Naturalmente no... vengo vestita da amazzone!-
-Ah... capito. Una passeggiata di gradimento fra sassi, sterpaglie e magari serpenti a sonagli.-
Ma questa non cede. Lo sceriffo non cede, mi devo industriare qualcosa...
-Signora Governatrice Cleveland...-
-Al momento sono la Signorina Irma Robertson.-
-Ci penso e le proporrò una alternativa, ma mi serve un anticipo... dieci dollari.-
-Per cosa?-
-Voglio trasferirmi in albergo...-
Big Pig e l'aiuto sbottano a ridere.
-In albergo... vorrai dire al bordello... ahah-
Li guardo...
Baam... Baam…!
Vi sto sparando dalla collinetta con il mio Sharp da bisonti. Siete morti!
-Dove posso trovare la Signora Governatrice?-
-Alloggio dalla Maestra del paese...-
-Posso venire nel pomeriggio?-
-Si... ma non così... si dia una bella lavata. Con la soda caustica...-
Quanto adoro le donne cordiali!
Comunque torno al saloon e… fortuna!
La mia mano fortunata ha vinto il piatto. Un dollaro e dieci centesimi, però, oh... cazzo!
Con la mano del "Morto"!
Due assi neri e due otto neri. Sfiga! Ma non ero io a tenere le carte in mano, ahah…
Pago una birra a tutti, poi?
Lunga seduta di ripristino alla lavanderia cinese, bagno… capelli, barba, vestiti lavati e stirati.
Mi guardo… ma chi è 'sto adone?
Ma sono io!
Passo dalla prigione e ritiro la mia roba, allora…controllo bene, due volte, non mi fido della gente di legge.
Un fucile Sharp,
Una carabina Spencer,
Un revolver Colt.
Una Derringer,
Un coltello da scuoiatore.
Sella, due bisacce, una borsa di cuoio.
C'è tutto… ma ricontrollo.
Addio… "morti che camminano"!
Ma prima di lasciarmi andare definitivamente si raccomandano…
-Attento pezzente, tratta bene la Signora o farai i conti con noi, è una vera gran dama e diventerà Governatrice, non è come le solite baldracche che frequenti.-
Ah… che bello essere "Signori"! Mi permetto una grossa bistecca, patatine, caffè, poi vado a trovare la Governatrice.
Mi riceve stupita! Si si… sono io! Visto il miracolo?
La maestra ritiene di dover restare per farle da chaperon, non sia mai che mi dimostri un NON gentiluomo.
Allora le illustro la mia alternativa, non seguiremo il tracciato della carta, ma viaggeremo sulle pendici dei Mogolloni, allungheremo il viaggio di tre, quattro giorni ma avremo acqua e pastura per i cavalli e… la cosa sarà anche meno pericolosa.
Poi passo a dirle cosa serve per viaggiare in tranquillità e parlo del mio compenso, dieci dollari al giorno, più due per il mio aiutante e la cuoca.
Quattro cavalli, selle, più due cavalli di scorta, due muli, basti da carico, viveri per venticinque giorni, piatti, suppellettili da cucina, coperte, munizioni, un ricovero per la notte per lei…
Aggiungo…
-E… un revolver calibro 32 per sua difesa personale, sa sparare?-
-Si…-
-Bene, nel caso faremo pratica durante il viaggio…-
La Maestra… visto che non sono poi così pericoloso, ci lascia. E io passo alle cose pratiche…
-Denaro ne abbiamo a sufficienza?-
-Si… quanto basta…-
-Allora domani mattina andiamo all'emporio e allo stallaggio … poi… Signora Governatrice… posso vedere la sua tenuta da… amazzone?-
-Non si fida? -
-Con tutto il rispetto… no, mi faccia contento…-
-E va bene… aspetti, mi cambio, lascio la porta aperta, possiamo parlare.-
Si allontana… lascia un tratto di porta socchiusa, se ho avuto la tentazione di sbirciare?
Ebbene… Si. Ma l'ho vinta.
Ma quanto ci mette?
-Signora Governatrice… serve aiuto?-
-Ahah… no, ma se vuole farmi desistere facendomi temere un tentativo di stupro da parte sua… sbaglia, non ho paura…-
-No… Signora, era solo spirito di collaborazione…-
-Ahah… eccomi!-
Beh… se voleva stupirmi, ci riesce… è vestita come per partecipare a una specie… di festa a cavallo!
-Signora, ma sa cavalcare?-
-Ma certo!-
-Ehm… -
-Che c'è? Non va bene?-
-Sta benissimo, è molto bella… ma non è pratico, no… non va bene e dovrà portare un cappello da uomo… coprire i capelli, insomma… dovrà sembrare un uomo...-
-Cosa? Io vestirmi da uomo… io?-Beh… difficile convincerla e non mi viene facile farlo, levato quelle lunghe sottane… il corsetto, beh… la Signora Governatrice… ha un gran bel culo, bello grosso. E… ha pure due gran tette!
Ma ce la metto tutta, compreremo camicie maschili abbondanti, pantaloni da uomo da lavoro, un giaccone, cappello, impermeabile, stivali…
E il seno.
-Per favore… il seno… può fasciarlo… stretto?-
-Perché?-
-Ehm… per non farlo… ballare… deve sembrare un... uomo, per quanto possibile, almeno da lontano…-
-Lo farò… non deve ballare, giusto?-
-Giusto…-
-Mi dica… come devo chiamarla… non "galeotto", vero?-
Simpatica!
-Mi chiami… Jim… James Stevens, ma per lei, Jim…-
-Chi sono… il conducente dei muli e la cuoca?-
-Un vecchio indiano e la sua giovane moglie, cucina semplice ma non moriremo di fame…-
-Mi aspetta? Mi cambio… mi racconti del viaggio…-
La immagino che si spoglia, ha lasciato un bel varco ora, mezza porta, ora leva i vestiti.
Uhmm… mentre parlo, oh cazzo!
Un pensiero che eccita.
Finalmente la tortura finisce, torna con il vestito di prima.
Mi guarda…
-Non mi ha sbirciato,vero? La vedo stranito…-
-No, Signora Governatrice…-
Ma volevo… e dovevo, cazzo!
Ora dovrò andare al bordello, ma nessuna potrà mai esserle lontanamente a pari…
Cazzo!
La lascio di corsa.
Due giorni di preparazione, battibecchi continui, insomma... una lotta che mi lascia stremato.
Ma finalmente si parte.
Lei? Va bé... sciocco io a pensare che bastassero dei pantaloni da uomo per nascondere quel gran culo! E la camicia larga a nascondere il seno, un seno proprio grosso! Accidenti!
Roba da brividi.
Insomma... partiamo.
Una estemporanea carovana, allora io... poi la Governatrice, l'indiana Tita che ha a rimorchio i due cavalli di scorta, infine Vapeete con i due muli carichi e i due cagnacci rognosi e ringhiosi.
-Oddio... perché i cani?-
-Oh... sono di Vapeete, sono comodi, basta starne alla larga, la notte tengono lontani i coyotes, le volpi.... e avvisano se arriva qualcuno...-
-Ma ho paura...-
-Mi stia vicino... Signora Governatrice...-
-Piuttosto i cani...-
Sempre affabile!
Ogni tre ore una mezz'ora di sosta.
Lei...
-Dovrei... Stevens...-
- Mi chiami Jim... Signora Governatrice, dovrebbe... fare pipì?-
-Meglio tenere le distanze... lei è Stevens per me, comunque si.-
-Si accomodi... ma non si allontani...-
-Perché? Vuole guardare?-
Ancora? Ma è fissata! Non lo dico ma comunque si, mi piacerebbe vederla accosciata con i pantaloni ai piedi, vedere il getto biondo e sentire il rumore dello scroscio! Si, contenta?
Poi? Ultima sosta.
Non manca molto al traguardo giornaliero, meno di un'ora.
Lei...
-Sono tutta un dolore... dalle gambe alla schiena. Quanto manca...?-
-Poco... risalga in sella... ci aspetta un bel posto ombroso e fresco e un laghetto, si potrà lavare...-
-Non ce la faccio... mi fa male il... sedere, la sella è dura...-
-Coraggio... ho un balsamo miracoloso... è solo perché non è abituata a stare in sella a lungo... ma è stata bravissima...-
-Merito la caramella? Ma capisce o no? Non rimonto in sella.-
-Facciamo così... questo ultimo pezzo di strada siede su di me, cavalchiamo insieme e non avrà la sella a contatto... le va bene?-
-Non lo so... non so se fidarmi di lei...-
-Prendere o lasciare...-
Cede, deve avere davvero male. Monta sulla staffa e la tiro su di me, il suo sedere sul mio inguine.
Partiamo... e inizia la tortura.
Oh... cazzo! Quel culo morbido, il suo profumo, i capelli che mi sfiorano il viso... insomma non passa poco che...
-Ma che cosa fa? Me lo sta puntando?-
-No... Signora Governatrice, lo giuro... è una reazione istintiva, i sobbalzi... il suo sedere...-
-Ma la smetta con questa Governatrice, lo so che vuole sbattermi! E' un porco come tutti!-
-Signora... -
-E poi... è grosso, spinge... potrebbe almeno metterlo lungo la gamba...-
Ci provo, le mani che sistemano il cazzo duro, il toccarle il culo, insomma è peggio di prima, ora è stretto fra le sue natiche. Fra il loro solco.
Manca poco che mi sborro addosso, giuro! E lei? Oh... via che si lamenta, ma perché sta muovendo così il suo culo?
Arriviamo... c'è davvero un laghetto delizioso.
Scende, urla.
-Ma è magnifico... posso bagnarmi? Spogliarmi?-
-Certo che si.-
-Nuda?-
-Se vuole...-
-E lei guarda?-
-No, tengo gli occhi chiusi-
Si spoglia e si butta in acqua.
Io ho il cazzo duro da prima e peggiora.
-Mi sta guardando?-
-No... ho gli occhi chiusi.-
Cazzo. Si, come no!
Figurati se mi perdo quella visione!
Il culo, le grosse tette, il pelo sul ventre!
-Stevens? E' ancora eccitato? Come prima?-
-Ehm... di più.-
-Ha pensato che deve massaggiarmi con il balsamo? Me lo ha promesso... ho male dappertutto...-
Cazzo! Ma questa gioca con me come la gatta con il topo.
Poco dopo è stesa nuda su una coperta, sento i due indiani smontare i carichi, preparare per la cena, per la notte.
Bella?
No di più...
Puttana?
Ancora di più...
E' stesa sul ventre, gambe belle aperte.
Mi ungo le mani e la massaggio. Dalle anche alle gambe.
Sulle grosse chiappe morbide indugio. Lei geme di piacere. Sono sulle sue cosce, passo all'interno, le dita la toccano.
Premono.
-Stevens... che fa?-
-La voglio far rilassare... è molto tesa, le farà bene, un mondo di bene...-
Le metto un dito, poi due, inizio a strofinarla dentro, non è certo vergine, è larga.
-Stevens? Quella è del Governatore, non si faccia idee sbagliate, gli ho promesso che avrà solo il suo di cazzo!-
-Voglio solo toglierle tutta questa tensione negativa... si lasci fare.-
Ora il movimento è più fluido, due dita, strofino forte il suo interno.
Lei ad un tratto si inarca e geme.
Non smetto...continuo.
Voglio portarla a sciogliersi.
Gode ancora... ungo il pollice dell'altra mano, ungo bene il suo buco del culo, premo... penetro.
Ora il mio dito è nel suo sfintere... la scopo.
Lei gradisce. Smania.
-Anche questo... è del cazzo del Governatore?-
-No... entrata libera... non ho mai parlato con lui del mio culo... non ho promesso nulla.-
Uhm... finalmente!
Mi abbasso i pantaloni, lo tiro fuori.
Non è un cazzo! E' un bastone.
Lo ungo a lungo... è duro, no di più..
È pronto.
La inculo feroce.
Penso che il suo culo “ad entrata libera” sia accessibile? Si, ne ha presi di cazzi, ma che importa?
Bisogna rispettare le promesse, non essere spergiuri.
La figa è salva o no?
Quanto dura?
Uh... aprire il culo a quella superba e scostante donna?
Scoparla a lungo fino a sentirla impazzire?
Il bastone che le apre le viscere?
Le mie dita nella sua figa ad aiutarla a godere?
La godo... la godo, mi gode.
Le sborro dentro.
Sentiamo un applauso!
Non sono Vepeete e Tita che guardano e applaudono?
-Capo... Jim... la cena è pronta... bravissimo Capo Jim... Bravissima Governatrice Clev...-
Lei... cerca di coprirsi con le mani, ma ormai?
Hanno visto tutto.
Toglie le mani, resta nuda, la sborra che le esce fra le chiappe.
Mangiamo... e ci rifugiamo sotto la tenda approntata per lei.
Ho ancora voglia e lei pure.
Chiedo.
-Al Governatore... spiacerà se le mangio la figa? E poi la inculo di nuovo?-
-No... solo il cazzo non puoi mettermi dentro, ma puoi sfondarmi con la mano,
me la metti dentro tutta?-
Visto? Questione di dettagli, il cazzo no, la mano intera… Si.
-La bocca?-
-Disponibile a tutto...-
Sentiamo un rumore di chiappe sbattute.
Mi guarda interrogativa.
-Oh... sono Vapeete e Tita, lui sta cercando di avere un figlio da lei... continua per ore... anche tutta la notte... il porco.-
-Non è che l'hai scopata anche tu, vero? Giura bastardo.-
-No... mai. Mai desiderato farlo.-
Mah... che centra? Perché dovrei dirglielo?
Vuole la mia mano.
La ungo bene... uhmm... la allargo giocandoci a lungo, piano piano le entra fino al polso, la scopo... mi tiene il braccio, se lo tira dentro.
Ma non conta, lei è di parola! Il cazzo, no!
Il viaggio?
Beh… che sta diventando più lungo del previsto è vero. Cerco sempre di poter pernottare in prossimità dell'acqua e certi posti sono davvero meravigliosi, ma non è il viaggio faticoso, ma il corollario.
La mattina appena svegli? Fa colazione succhiandomi.
Poi magari durante la giornata, spesso durante la sua pausa… pipì o… il resto, esige una sveltina… ehm… si certo sempre nel suo culo. La sera sapete cosa succede, ma a volte vuole una variabile, l'ultimo tratto vuole farlo seduta su di me, dice che ha male al culo… ma senza pantaloni, appoggia il suo culo nudo sul mio cazzo, poi lo sistema proprio fra le grandi labbra e partiamo.
Le si stimola il grosso clitoride, viene di continuo… io sborro.
Ecco!
Una volta… ha la vescica piena di proposito, gode di più,
poi dice…
-Mi scappa… non la tengo più!-
E mi piscia addosso! Mi bagna pantaloni e tutto.
Cazzo.
Va bè, non era poi così male.
Ogni sera il massaggio. Ogni sera curo che si rilassi. Ogni sera la godo nel culo. Ma ora abbiamo molte variabili, il cazzo no... in figa, tutto il resto è valido. Culo, bocca, mano a pugno.
Arriviamo a destino.
Il padre? Uno fuori di testa più di lei. Sta scavando vecchi scheletri di bestie preistoriche.. accumula. dei resti fossili. E' magrissimo... ha con lui dei lavoratori indiani.
Mangiano bacche, bestie… selvaggina.
Mah... va bé, ognuno ha gli sfizi suoi.
Lei vuole che torni con noi.
Deve portarla all'altare. Insiste.
Lui la manda a quel paese. Litigano di brutto.
Alla fine... immaginatevi chi la vince!
Lei!
Oh si... gli martella i coglioni fino a quando lui cede.
Cede, ma tornerà ai suoi scavi subito dopo.
Nel ritorno faccio amicizia con il Professore, e’ un po’ monotematico
parla sempre di un certo “Aectodus Simus” un orso e di altre cose che
non capisco… ma gli prometto che lo riaccompagnerò’ al posto degli scavi
e di provvedere al trasporto dei suoi reperti fino alla ferrovia e dopo da Phoenix
a Boston.
E’ una brava persona.
Se la scopo al ritorno? Pure con il padre nella compagnia?
Voi che dite?
Infine... il sentito addio.
Mi sorprende…
-Stevens…tu verrai al matrimonio!-
-Io?-
-Si… voglio che tu mi faccia il culo la notte di nozze! Il tuo regalo per la sposa! Mi mancherà altrimenti, ti mando telegramma, invito e biglietto del treno… ti compri un vestito… sarai ospite nel Governatorato, ogni volta dopo di lui… verrò a trovare te! Uhm… la tua mano? È una droga… il tuo cazzo nel culo? Nessuno come te! È una necessità.-
Ora che ho l'incombenza della spedizione dei reperti del Professore vado a salutarla e le porto notizie e saluti del padre… a volte mi trattengo la notte.
Lei?
-Adoro venire da te… con la figa piena della sua sborra a farmi rompere il culo dal tuo cazzo! Lo adoro!-
Lei è una vera gran dama, eh…eh! Si!
Non mi da la figa? Pazienza... ho il culo e sapete come si dice?
“Un buco vale l'altro”
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