mercoledì 28 ottobre 2020

JANUS BIFRONT

 



JANUS BIFRONS è una divinità romana ed è rappresentato da una testa di uomo con due volti contrapposti, sembra sia stato il primo dio di Roma.

Una semplice interpretazione, piuttosto elementare, spiega che un volto è rivolto al passato e l'altro al presente e al futuro.

Un'altra... più analitica, che quello illuminato sia rivolto alla luce e l'altro oscuro immerso nella tenebra, si dice che fu quest'ultimo, quello nella tenebra, a consigliare a Romolo di promulgare quel diritto di asilo che portò in quella piccola città tutti i ladri, malfattori e servi fuggiti dalle città vicine. 

Roma divenne una città aspra, rude, dedita alla sopraffazione dei vicini... 

"Chi è senza peccato scagli la prima pietra...".

Grida l'uomo... con le braccia al cielo e implorando generosità mentre la folla si accalca intorno a lui e raccoglie le pietre con le quali lapidarlo, la sua frase ferma la folla tumultuante ma poi un peccatore senza rimorsi dei suoi peccati si fa avanti e scaglia la sua pietra che lo colpisce diritto in mezzo agli occhi...

La sua vita normale, quella conosciuta dalla sua famiglia e dai conoscenti, è quanto di più consuetudinario si possa immaginare.

Ma ogni giovedì...

Ogni giovedì scende nelle tenebre. Giano nasconde il suo volto esposto alla luce e diventa Giano Oscuro.

La sua ultima amante è più vecchia di lui. Non è una donna comune, è una professionista separata e con una figlia. Intelligente e razionale. Esperta e disincantata ma...

Giano Oscuro è un artista della seduzione. Lui è il Male.

Lei è psicologicamente in sudditanza, subisce la sua personalità e non si accorge che è usata. E se se ne accorge... ormai lo accetta.

La donna ogni giovedì si fa trovare pronta. Sistema velocemente la stanza da letto, manda la figlia dalla zia. 

E... aspetta...

E in trepidazione, è talmente eccitata che le manca letteralmente il respiro, vuole Lui, vuole le sue torture... vuole soffrire.

Non sa cosa succederà, non sa come prepararsi... come vestirsi. 

Lui è incostante. A volte la sevizia fisicamente... le copre il corpo di lividi e le fa provare degli orgasmi talmente incredibili da lasciarla spossata, senza forze sia fisiche che mentali, a volte la sevizia psicologicamente... la eccita e non le dà la soddisfazione che ha bisogno. 

Gli ha dimostrato che è disposta a tutto e più volte. E' sottostata ad ogni sua richiesta. 

Le più perverse...

Le più umilianti...

Le più dolorose...

Ha il corpo e la mente segnati da innumerevoli cicatrici, le ha segnato il corpo inchiodandola ad una parete e bruciandole i capezzoli con un sigaro, lei che nel dolore assurdo voleva e chiedeva di più e poi le pinze e la frusta, le corde e le penetrazioni al limite del possibile!

Ha la mente segnata da situazioni umilianti e da amplessi assurdi, come quella volta che ha portato una anguilla viva, una cosa schifosa, fredda e sgusciante lunga un quaranta centimetri, lei che deve vincere il suo ribrezzo, lui che gliela spinge dentro, lei che la sente viva! Che la sente muoversi impazzita, la sua paura mescolata a libidine per quel muoversi della cosa dentro la sua vagina, quella cosa grossa come un polso e... l'inaspettato orgasmo e lui che insiste, lei che subisce e gode mentalmente della sua disfatta, della sua umiliazione. E la paura, la paura che ora le ordini di metterla nel retto, che la cosa schifosa sfugga al controllo e che entri a fondo nel suo intestino e che non esca più!

Lui che gode della sua prostrazione.

La cosa del cane. Lui che vuole vederla china, prona sotto l'animale. Lui che la vuole vedere mentre gode della sua lingua.

Lei che nei giorni seguenti è afflitta da mille rimorsi. 

Lui che, mentre lei è in angoscia, vive ora con la faccia di Giano rivolta alla luce, si dedica alla famiglia e alla educazione dei due figli. Che la domenica in chiesa è in prima fila, mai mancante, sempre il primo a baciare l'anello al Vescovo. La moglie che non conosce il piacere dato che lui le concede un accoppiamento una volta alla settimana, veloce e sempre nella posizione più eterodossa, quella del missionario. Lui che vuole altre paternità, la moglie che di nascosto usa la pillola anticoncezionale. 

Il giovedì torna tardi. Anche oltre la mezzanotte. Non dà spiegazioni e la moglie non si permette di chiederle. 

Lei, la sua vittima, ricorda quella volta che le telefona e le ordina di farsi trovare nuda, in ginocchio, le dice che dovrà essere la sua cagna, di mettersi un collare e che invece poi, arrivato, le chiede cosa fa così combinata, se non si sente ridicola, se non si sente una vecchia puttana, la deride e le ingiunge di rivestirsi, di fare presto... che ha altri progetti per lei. Le dice che deve vendersi sulla strada, deve fare la prostituta e dargli i soldi.

Lei che sente il brivido, la paura. Il pericolo per la sua reputazione di professionista affermata e conosciuta. Il brivido dell'eccitazione, la adrenalina che inizia a scorrere e le fa impazzire il cuore. 

E comunque non si sa negare, davvero non può farlo.

Usano naturalmente la sua macchina. Lui viene sempre in taxi. E ritorna sempre in taxi. 

Lui che aspetta in macchina, lei sulla strada ha l'ordine di non rifiutare nessuno e nessuna richiesta.

Ha una gonna di similpelle nera. Le copre appena l'inguine. Una maglietta rosa senza reggiseno. Il suo grosso seno mostra in evidenza i capezzoli inturgiditi.

Non deve attendere molto, la prima macchina che si ferma contiene due uomini, anziani, grassi, repellenti. Non sente neanche le loro richieste, accetta fino in fondo la sua dannazione. Sale... sente delle mani palparla crudelmente mentre la macchina raggiunge un posto isolato. La fanno scendere, poi non ricorda molto, tenta di scindere il momento che vive dal resto della sua vita normale. Si sente piegare sul cofano della macchina... sente gli ansiti e le imprecazioni animalesche degli uomini che la posseggono. Sente che non usano preservativo. Sente che le eiaculano dentro. Si sente morire. E da lontano dal fondo al suo cervello sente partire l'orgasmo. L'orgasmo della sottomissione completa. Dell'essere sua... corpo e anima.

Dopo la carica, lui si stanca presto di ogni situazione, vuole i soldi e vuole sapere. Ogni cosa, lei racconta quello che effettivamente ricorda, molte cose si sono perse nel suo subconscio. Lui che la deride... che le dà della puttana senza limiti. Lei che gode dei suoi insulti. Quando sa che l'hanno posseduta senza preservativo... ride. Le augura maligno di aver preso qualche infezione. E ora... dopo questo episodio... Giano Oscuro userà sempre il preservativo. Li comprerà lei. A casa la costringe a rivivere cosa ha passato con i due uomini e mentre la insulta... la possiede bestialmente con quello che ha a disposizione. Grossi falli, oggetti di cucina, gliene mette sia in vagina che nell'ano. Gliene spinge dentro diversi... assieme, lei si sente strappare!

E ancora... la volta del negro. Lui che lo recluta e lo paga, solo pochi euro, lo fa venire a casa di lei. Lei che deve sottostare a tutto, mentre lui osserva distaccato, poi le rimprovererà il suo scarso impegno e la punirà frustandola crudelmente.

Non esce con lei o meglio a volte la sera tardi e con il buio escono insieme ma non unitamente, lei deve camminare o a dieci metri davanti o dieci dietro a seconda delle circostanze. La fa uscire nuda, con il solo reggicalze e calze e cappotto o soprabito. Lui dirige la cosa. Lei appena sente lo squillo del cellulare deve aprire il cappotto completamente e farsi vedere da chi ha vicino in quel momento.

Lei che vive la sua vergogna ma nello stesso tempo gode. Gode di essere il suo giocattolo. Vuole che lui la preferisca ad ogni altra.

E poi altre cose. Lui ha una fantasia diabolica. E ha la capacità di muovere le leve della sua libidine.

E arriva quel giovedì... quel tragico giovedì...

Quel giorno lei sentirà di aver percorso tutto l'itinerario per l'inferno. 

Si sentirà perduta.

Lui che le dice...

"Mi annoi... sei una stupida cagna idiota. Giovedì prossimo voglio tua figlia. Preparala. Dovrà avere un bustino nero che lascerà fuori il suo piccolo seno. Calze nere a rete. Scarpe con tacco a spillo. La truccherai da puttana, da puttana come te e tu dovrai combinarti nelle stesse condizioni. La farò diventare puttana quanto te... vedrai... quanto e più di te...!".

No... non la sua bambina!

Non dorme più da quel momento... si sente incapace di resistergli. Passa la notte in camera di sua figlia guardandola. La vede come un agnello sacrificale. Non può... non vuole! Ma si sente trascinare giù, a fondo..... da dove non si può più risalire. Non sa come ci arriva al negozio ma compera per la figlia quanto da lui richiesto. Il bustino della minima misura... il reggicalze, le calze e le scarpe altissime. Si odia... ma lo fa e si chiede cosa è diventata. Essere madre non è una cosa da violentare così. Ne è consapevole, ma sa anche che non saprà ribellarsi. No... se lascia passare il tempo, se non agisce subito, se non si sacrifica per la figlia...

Il resto della storia è un fatto di cronaca. 

"FATTO INAUDITO SENZA PRECEDENTI NELLA NOSTRA CITTÀ - UN OMICIDIO E UN SUICIDIO ALL'USCITA DELLA MESSA!"

"Una donna che poi risulterà essere la Dottoressa XXX, titolare del omonimo noto studio di consulenza fiscale, all'uscita dal Duomo dopo la messa ha aggredito e ucciso con un coltello il Dott. YYY, esponente politico di primo piano e funzionario stimato del nostro Comune. La donna, come riferito da testimoni presenti al fatto, si è avvicinata ed ha colpito l'uomo ignaro con numerose coltellate al petto, per colpirsi dopo violentemente con lo stesso coltello al ventre. L'uomo è morto quasi istantaneamente per la recisione dell'arteria giugulare, la donna durante il percorso verso l'ospedale cittadino..."

Tutti i particolari in cronaca..."


E VERRÀ IL GIORNO DEL GIUDIZIO...| 

e si separerà il grano dalle stoppie... i buoni di cuore dai maligni, la colpa di ognuno verrà pesata con la bilancia della giustizia... non si otterrà misericordia se misericordia non si ha usato...

L'autore è disincantato, cinico. 

Sa come finirà con questa favola del giudizio. Se esiste veramente, ebbene lui... Giano Oscuro andrà in paradiso dove avrà buona compagnia. 

E lei all'inferno

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