Hotel La Scogliera Grande, Positano.
La baronessa Irma Von Vogelfaengerin (*) allarga le braccia soddisfatta mentre ammira lo splendido panorama del Golfo di Positano.
E' una splendida mattina di luglio.
Indossa un negligé trasparente legato al collo da nastri di seta e aperto sotto, sa d'essere ancora una femmina appetibile nonostante la sua non più giovanissima età. Ciò anche grazie all'opera del miglior chirurgo estetico del mondo, il professor Vargas di Recife, il migliore e il più pagato.
E' il suo primo giorno di permanenza nel lussuoso albergo, costituito da diverse villette arroccate sulla scogliera e servite da una funicolare collegata al corpo centrale.
Lei occupa la miglior suite, le costa oltre 3000 euro al giorno, si gode il meglio del meglio grazie a suo marito, il Barone Hans Otto chiamato, fortunatamente per lei, a miglior vita. Il suo "Snackele"(**) abbondantemente riempito di corna da vivo.
Non vuole ricordare i tempi della sua gioventù, lei una bella e procace commessa, lui il proprietario della catena di grandi magazzini.
Telefona per la sua colazione.
Ha dato disposizioni particolari...
Desidera pasticcini gallesi sfornati freschi appositamente per lei, pasta sfoglia alta 3 cm con formaggio Cheddar appena colorato, pasticcini serviti caldi sui quali metterà della marmellata inglese d'arancia marca Duerr's, da lei fornita alla cucina dell'albergo.
Tè... solo tipo Oolong confezionato da Mark T. Wendell e un frullato inglese, mezzo bicchiere di frullato di mela fresco, mezzo di latte e un cucchiaio di succo di menta.
Per finire manca ancora una cosa a lei essenziale per mantenere splendente la sua carnagione.
Sente bussare mentre è in bagno a visionare il suo aspetto, si piace ancora.
Sente la voce del cameriere.
-Buon giorno baronessa... posso servire la colazione?-
Esce sul terrazzo, il cameriere è un gran bel ragazzo, bruno, due occhi che sembrano braci, lei si siede al tavolo.
-Wie ist dein Name... liebling?-
Poi nel suo stentato italiano.
-Komo tu kiamare... morettino?-
-Gennarino... signora Baronessa-
-Ghennarino! Schoener Name! Bellissimo... avvicinare tu me, servire a me Fruehstueck... dare colazione...-
Gennarino si avvicina rispettoso, prende la teiera e inizia a versare il tè, lei gli mette la mano proprio sull'inguine e palpa, lui versa parte della bevanda sul tavolo.
-Ma... signora Baronessa...-
-Sei still...! Tu ora zitto...! Tu... fermo e io fare... poi... buona mancia...-
Veloce e pratica abbassa lo zip dei calzoni, poi lo slip e soppesa il pene, si passa la lingua sulle labbra, le piace quello che sta tastando, un aggeggio che promette bene, lo tira a se, si piega sulla sedia e inizia a baciarlo, lecca la cappella mentre lo masturba lentamente scoprendola, quanto gode della sensazione di sentirlo crescere nella sua bocca, sentirlo indurire, vederlo diventare sempre più grosso e rigido! Gli sputa sulla cappella, lo lecca, passa la lunga lingua sotto, sul frenulo. Sente il risultato, è duro ora, un grosso cazzo, lei gli spinge il prepuzio indietro sull'asta e lo inghiotte, lo succhia, se lo inserisce fino in gola, sente il pelo strofinare contro la sua bocca, gli tiene la borsa dello scroto con la mano, gli stringe forte i coglioni poi il dito raggiunge l'ano dell'uomo e lo penetra e lui le viene in bocca...
Non è durato quello che sperava ma è stato soddisfacente, lo lascia e si gusta il sapore dello sperma, ne ha ancora in bocca, poi deglutisce e beve con soddisfazione il tè, si sciacqua la bocca.
Ecco! Ora la sua colazione è completa!
Gli allunga 200 euro e un buffetto sulla guancia.
-Tu... Ghennarino venire ogni mattina...-
(*)tradotto: (cacciatrice d'uccelli, ma non ridete! E' il suo vero nome!)
(**)(lumachina).
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