Quando lei entra lui alza appena gli
occhi dal pc.
-Ciao... come va...?.
-Da schifo... ma hai visto
fuori?.
Lui ha il suo sorriso strafottente, il solito... quello
con il quale la accoglie.
Quanto a lei urta quel suo
atteggiamento! Il suo completo menefreghismo, la sua vita priva di
razionalità, il suo appoggiarsi completamente agli altri
dimenticando le responsabilità del suo ruolo.
Il suo maledetto
scrivere, l'estraniarsi per ore... giorni.
Niente giochetti
oggi... lo prega fra se e se, sono esausta.
Butta il cappotto, si
toglie gli stivali muove le dita dei piedi cercando di recuperare con
il movimento un po' di calore.
Ha freddo.
E' stanca.
Ha
fame.
Lui... mentre batte le dita sulla tastiera.
-Ti ho
preparato qualcosa... e' nel frigo....
-Tu... a me...?.
Lo
guarda incredula.
-Vai a vedere....
Va in cucina... apre il
frigo.
Il solito desolante aspetto.
Sente la sua presenza
dietro di sé. Si è mosso come un gatto.
-Guarda nel
freezer....
Sente il suo fiato caldo sulla nuca che si trasforma
in un brivido lungo la schiena.
Apre lo sportello.
Un cazzo...
un cazzo di ghiaccio che sembra vero!
-No....
-No...?.
Mentre
inizia a baciarle il collo, la nuca sotto i capelli.
-Ha le stesse
misure del mio... eguale eguale... ci ho lavorato per
ore...
-No....
-No...? Davvero...?.
Le sue mani le alzano il
pullover, le abbassano il reggiseno sotto le tette, le strizza forte
i capezzoli causandole un gemito, le introduce una mano nei jeans...
raggiunge la sua fica.
Trova un lago... lei si odia! Odia sentirsi
cosi' in sua balia, odia non potersi rifiutare.
-Cosa dicevi...?
No...?
La deride mentre porta le dita appiccicose alla bocca e le
lecca poi le porge a lei che apre la bocca, le accoglie.
Ora
diventa brutale.
La costringe con il petto sulla tavola, le tiene
la testa premuta sul piano prendendola forte per i capelli.
Con
l'altra mano le abbassa i jeans, lei sente l'aria fresca fra le
cosce.
Sente il freddo del cazzo di ghiaccio... lo sente
strofinare fra le cosce, lungo lo spacco, poi risalire fra le natiche
fino alla schiena e poi ritornare, fermarsi... lo sente puntato
contro il suo culo... spingere cosi' senza nessuna agevolazione.
-Ti
prego....
-Ti prego si...? Dillo... puttana....
Si arrende...
completamente.
-Ti prego si...
Le ha lasciato i cappelli, ora
lei non si muoverà più, la mano ora si e' impadronita della sua
fica, ha dentro le dita e le rigira e lei si sente liquefare, mentre
lui con l'altra spinge, rigira il grosso cazzo ghiacciato, spinge e
lei si sente aprire, il dolore spezzarsi in mille schegge fredde e
non reprime la sua voglia di dilatarsi, si offre... il dolore passa
in secondo piano rispetto al piacere, anzi ne diventa componente.
Ora
il cazzo e' dentro... completamente, spinto con violenza nel suo
intestino mentre la mano che ha in fica racchiude le dita e lei
parte, nulla ha più senso, il cervello le e' sceso nel ventre.
Fottimi... pensa... fottimi con tutto te stesso, bastardo!
Entrami dentro... prendimi corpo e anima... strappami l'anima e
mangiala... strappami la mia anima puttana e scopala...
Ha tolto
il cazzo, ha tolto le dita dalla sua fica... lei si sente derubata...
rivuole tutto!
Ha il buco anestetizzato dal freddo, non si accorge
quasi che il cazzo di carne, un cazzo bollente... il suo… ha preso
il posto di quello finto. Se ne rende conto quando lui inizia a
sbatterla forte, quando sente i colpi ritmati contro il suo culo,
sente invece il freddo quando lui le inserisce l'altro in fica, si
sente riempita mentre viene scopata in tutti e due i
buchi.
-Fottiti... fottiti tu....
Sente la sua voce comandare.
Prende l’estremità del cazzo, l'estremità fatta come lo
scroto di un cazzo vero e si penetra forte... ripetutamente!
Lo
sente gridare... inarcarsi e venire, i suoi versi gutturali che
riempiono di libidine il suo cervello e lei gode ancora, una altra
volta.
Lo sente liberare il suo culo.
Lo sente strusciare sul
perineo, lo appoggia all'altro buco come se volesse penetrarla anche
lì, insiste quel tanto... finché e' duro, lei si immagina due cazzi
in fica e riesce a godere ancora un volta.
La lascia.
Riversa
sul tavolo... senza forze.
Con il cazzo di ghiaccio che si sta sciogliendo.
Lui si
richiude i pantaloni e torna a scrivere, ha perso ogni interesse.
Bastardo... pensa lei mentre si rialza e va verso il bagno.
Bastardo... porco, figlio di puttana... vigliacco...
puttaniere... delinquente... troione... infame.
Ti amo... scema
che sono.
T.
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