Le
viene voglia di giocare con i suoi burattini.
Li tira fuori dal
loro cassetto…
Il
primo burattino è l’amante, davvero non sa quanto durerà, va a
momenti, ha sempre voglia di buttarlo nella spazzatura.
Lo
desidera, poi lo detesta.
Lo
trova immorale, no… lo trova amorale, privo di spessore, fatuo,
preso da se stesso e dal suo essere maschio, dal suo cazzo grosso.
Intellettualmente
è innocuo, è come un criceto che gira la ruota nella sua gabbia.
Ora
lui sta pigramente giocando con la sua fica, inserisce le dita,
spinge e strofina, aspetta che sia lei a muovere le corde che lo
comandano.
E'
sempre solo un burattino.
Lei…
-Anche
la mia fica e' così larga? Dì la verità…-.
-Veramente non
ricordo, ora provo…-.
La penetra con tre dita e comincia a
ravanare dentro.
–Si… sei ancora più' larga di lei, potrei
entrare con tutta la mano, con tutti i cazzi che hai
preso…-.
-Stupido! Tra poco arriverà lui, voglio fargli una
sorpresa, dai… fottimi…-.
E'
ormai tanto eccitata che dopo pochi colpi viene urlando.
–Aspetta…
aspetta! Tu non venire… aspetta! Guai a te se vieni…-.
Continua
a scoparla da animale e lei passa da un orgasmo all'altro.
Sentono
aprire la porta.
-Sei arrivato? Vieni, sono in camera…-.
Intanto
prende a montarlo con violenza e quando entra il secondo burattino,
questi la vede a fica aperta e riempita dal cazzo, strabuzza gli
occhi dalla sorpresa.
E’
il secondo burattino.
L’uomo
che divide la sua vita, è intelligente e sa stimolare il suo senso
per il bello, parla di libri e di cultura, è l’uomo che
l’accompagna nelle cene e si sa comportare adeguatamente, non è
colpa sua se a lei non basta quello che può darle.
Lei
nel corso degli anni lo ha trasformato in un burattino.
Una
maga Circe… a volte pensa di avere lo stesso potere, quello di
trasformare gli uomini che l’avvicinano in porci.
–Spogliati…
siediti sulla poltrona e guardami mentre mi faccio scopare, mi sta
fottendo alla grande, ha un cazzo superlativo, tu spogliati… voglio
vedere anche il tuo di cazzo… menatelo…-.
Lui
ubbidisce, si spoglia completamente, siede sul margine della poltrona
davanti a lei, comincia a menarsi, lo scappella lentamente e a fondo,
e' già' in tiro.
Mentre lui si mena, lei si e' messa in
ginocchio, sempre impalata, viso a viso con lui e lo guarda
ansimando, alzandosi e abbassandosi sul ventre dell’amante al quale
da la schiena, la situazione e' devastante per chi la sta penetrando,
arriva un orgasmo potente, gode riempiendola del suo seme, gli spasmi
della eiaculazione la fanno godere, lo segue con il suo orgasmo,
l'ennesimo.
Restano qualche istante immobili, poi si toglie e con
tutto lo sperma che le esce e scende fra le cosce si distende a gambe
larghe.
Si
rivolge al marito.
-Ora ho voglia del tuo cazzo. Sono eccitata,
sono come una corda di violino tirata al massimo. Vieni… suonami
la tua musica ora, prendimi… sono calda, ho una voglia da
impazzire… mi vai bene anche tu…-.
Lo tira verso di se' sul
letto facendosi penetrare.
Lui prende a montarla.
Urla.
-Sei
una vera puttana…! Mi tratti come una merda ma mi fai morire!-.
Che
dice?
Che
è una merda?
No,
è solo un burattino!
E
allora che fai?
Ti
ribelli… burattino?
La
prendi e le stringi le mani alla gola? Come vorresti fare a volte,
come spesso sogni di poterlo fare?
Sogni
di ucciderla, burattino?
E
poi… senza di lei che da un senso alla tua vita di merda, che
farai?
Burattino!
Lei
è Mangiafuoco, ti butterà nella fornace della pazzia se continui,
ma è vita, lei è la tua vita.
Anche
se lei ti distrugge, ti inquina la mente, ti offusca, ti fagocita.
-Si…
sono la vostra puttana, riempitemi della vostra sborra, rompetemi
fica e culo, siete i miei stalloni… i miei tori, dai… fate godere
la vostra puttana che non ne ha mai abbastanza…-.
Lui
viene con un urlo di piacere.
Lei e' riuscita a godere ancora.
La
lascia e si distende ansimante al suo fianco.
Lei sta a gambe
larghe, la vagina aperta, slabbrata e rossa, lo sperma abbondante che
scivola lentamente fuori.
-Vai
in bagno… prendi un asciugamano bagnato e puliscimi fra le gambe,
per bene…-.
Ritorna
con l'asciugamano, lei apre ancora di più' le cosce.
-Ora
leccamela… dentro, succhia il tuo sperma e il suo…-
Le passa
la lingua sulla fica, sul pelo curato e fra le cosce.
-Ora
leccagli il cazzo! Pulisci bene anche lui, pulisci il cazzo del mio
amante, fallo…!-
Lui, senza volontà' propria esegue.
Prende
il cazzo dell’altro in mano, usa la lingua.
Lei…
-Continua!
Mettici un po' di anima! Cristo!-.
-Prendilo tutto in bocca…
tutto… tutto ti ho detto...!-.
Ha
la mano fra le cosce e si sta toccando, vuole ancora godere.
-Dai
succhialo quel cazzone…. faglielo ridiventare duro…-.
Ambedue
i burattini guardano lei, la burattinaia, guardano le sue dita
frenetiche che le danno piacere.
Gode
ancora.
Poi…
più tardi, mangiano qualcosa assieme, nudi, lei si muove
strusciandosi continuamente contro di loro, i bei seni sudati ballano
ad ogni movimento.
Li fa sedere uno accanto all'altro sul divano
e si accuccia davanti a loro, comincia a prenderli in bocca a turno.
-Questa
sera voglio una cosa speciale, non dovete deludermi, una cosa che mi
manca, non l'ho mai fatta, vi voglio dentro di me, tutti e due
assieme nella fica!-
E’
scatenata, si fa prendere in tutte le posizioni, da tutti e due per
arrivare alla cosa che desidera, si fa penetrare dal marito, lui
disteso, lei sopra e l’altro dietro che la prende nel suo culo
maestoso, poi lo fa togliere, lo prende in mano e prova a inserire la
sua verga, da dietro, nella sua fica già occupata dal marito.
Nonostante gli sforzi non riesce a farlo entrare, lei non
rinuncia, prova e riprova, fa uscire per buona parte il cazzo che la
penetra, i due sono bagnatissimi dai suoi umori, sono fradici di lei,
il suo afrore forte pervade la stanza, prende a sistemarsi le due
grosse cappelle, loro si sentono strusciare contro l'altro cazzo.
Lei
continua muovendo il bacino e cercando di tenere uniti i due bastoni
di carne, quando sembra che non e' possibile, si trovano ambedue
dentro di lei. All'inizio e' loro impossibile muoversi per il
pericolo di uscire nuovamente, solo lei muove il bacino per farsi
penetrare di più', e' scomposta, scarmigliata, è una femmina in
preda alla libidine.
–Si… cosi'! Mi scoppia la fica, mi
state rompendo, maledetti! Ma e' bello…! Bellissimo! Sto godendo!
Dai… bastardi! Maiali… porci! Ditemi… quanto sono vacca!
Ditemi che sono la vostra puttana… la vostra troia…!.
Lei
gode, impazzisce dal godimento, urla, geme, smania scomposta, mentre
le urlano quello che desidera sentirsi dire.
Esplode in un lungo
orgasmo devastante.
Li
scosta, li fa uscire.
-Ora venitemi in faccia, su bastardi!
Menatevi quel cazzo e sborratemi sul viso! Voglio ricevere tutto in
bocca…-
Prendono
a masturbarsi.
Vogliono inondarla.
Vogliono riempirla del loro
seme questa puttana.
Vogliono sb0rrarle in faccia.
Lunghi getti
di sperma sul viso stravolto di lei, lei... che con la lunga lingua
cerca di raccogliere la maggiore quantità di sperma possibile.
Si
passa le mani sul viso, spalmando il denso liquido sulle guance e sul
collo.
Poi prende e leccarli, ambedue, lungamente e a fondo,
spremendo da loro le ultime gocce.
Alla fine, soddisfatta, con un
sorriso.
-Ho la fica in fiamme…-.
La burattinaia si
alza.
Butta a terra il roccolo di fili con il quale muove i suoi
burattini.
Li guarda, ora sono senza vita, sono spremuti,
scomposti a terra, uno di fianco all'altro, inutili per ora.
Li
considera per quello che sono, un gioco.
Li
disprezza...
Nel
suo intimo sa cosa cerca e che non trova… un vero burattinaio come
lei.
Uno
che riesca a manipolarle il cervello.
Uno
che le dia tormento…
Le e' tornata fame…
T.
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