Eri Wallis - artist.
Era
estate...
Allora
avevo un appuntamento fisso la notte con un terribile incubo, appena
mi addormentavo mi assaliva questa cosa che mi lasciva sfinito,
sudato, ansante, in preda al terrore. Nulla poteva contrastarlo, non
avevo rimedio.
Era un
castigo. Il castigo per essere quello che sono.
Allora
passavo le notti a scrivere, parte dei racconti che pubblico ancora
oggi appartengono a quel periodo.
Passavo la notte così, le
finestre completamente aperte, nel silenzio.
Beh... il silenzio
relativo certo, quello di una città.
Abitavo all'ultimo piano e
la finestra dava sul cortile interno, grande il cortile, alberato,
aiole fiorite.
Mi affacciavo a questa finestra, appoggiavo le
braccia e pensavo.
Non c'erano finestre illuminate in tutto il
caseggiato tranne la mia.
Ma... una notte se ne illuminò una, di
fronte e un piano sotto il mio, una finestra di un bagno e vidi la
sua figura.
Oddio... non sono un guardone, ma una donna... una
donna nel suo bagno, immaginarla mentre fa toeletta intima, beh...
per me... e' una tentazione irresistibile, più che vederla... godevo
ad immaginarla e fantasticare, giocarci con la fantasia.
Lei
non aprì mai quella finestra, ci fu sempre quel vetro smerigliato
fra noi.
E diventò una specie di appuntamento... per me intendo,
lei ignorava la mia esistenza, di solito era molto tardi che
rientrava, le tre... o più tardi, si illuminava quella finestra, io
mi appoggiavo con i gomiti al davanzale e fantasticavo su lei.
E
mi ritrovai preda di una assurda infatuazione.
Va be'... immagino
cosa penserete, infatuato o innamorato...?!
Tibet esagera!
E' il
solito esagerato.
Figurarsi!
Di una
mai vista che poteva essere nell'ordine:
primo...
vecchia, secondo... brutta orrenda, terzo... antipatica e
impossibile.
Eppure?
Quando sei in angoscia perché la sua
finestra non si illumina?
Che aspetti che rientri?
Che
gioisci quando lo fa?
Che guardi con partecipazione i suoi
movimenti?
Che quando spegne... le auguri la buona notte?
So
che cosa vi chiedete...
Ti sei masturbato?
L'hai mai fatto
mentre la immaginavi nuda?
Mentre si asciugava dopo la doccia?
Mentre passava qualche crema sul corpo?
Mentre vedevi il suo
seno ondeggiare?
No... non successe mai.
No...
figurarsi, mi masturbo anche troppo, ma quella cosa era
diversa.
Godevo di questa attrazione strana, volevo viverla così
come era.
Non cercavo di darle realtà, di darle vita, perché?
Chiaro!
Avevo
paura che lei non fosse come l'immaginavo, di restare deluso!
Si...
si, bravi!
Proprio come nei rapporti virtuali, una foto, la voce,
poi la delusione dell'incontro, la mancanza di attrazione, il
rammarico... il dolore a volte.
Ma
il destino decise.
Ahahah... penso a chi non crede a queste
cose!
A chi presume che la vita sia tutto decisionismo.
Da
leggere e stupirsi!
So cosa direte!
Lo so già, ma
sbagliate!
Che fosse una cosa voluta?
No, lei non sapeva
neanche che esistessi, garantito!
Rientro...
e trovo il mio posto macchina occupato.
Sul tergicristallo
posteriore della vettura un biglietto...
"chiedo
scusa... vado via subito, non ho trovato posto ed ho urgenza...
320...".
Il
numero di un cell.
La chiamo... e... e istantaneamente... intuisco
che è lei!!!!
Lei... lei... la mia donna della finestra, la sua
voce è come l'ho immaginata e ora...???
Nel frattempo che
scende???
Il cuore mi batte a mille!
Arriva trafelata... inizia
a scusarsi.
Sono raggiante... e' splendida!
Niente
delusione stavolta!
Splendida?
Per me era splendida, l'avevo
immaginata splendida... e la vedevo splendida!
Un tipo ...
capelli neri, occhi verdi.
Ascolto mentre... mi dice che...
che...
Ahahah... ma non me ne importa nulla... tranquilla!
Le
dico... minimo... devi uscire con me... minimo... e ti perdono.
Sorride...
e il mondo si illumina!
Si accendono mille e mille luminarie.
Nel
cielo iniziano a brillare miriadi di stelle multicolori.
E la
musica prende a suonare...
"Now
and forever... Now and forever...".
Uhm...
non fu una cosa facilissima, era evidente che era attratta... ma
quanti scrupoli!
Era fidanzata.
Amava il suo uomo.
Ma... ma
anche lei era umana e soggetta a quelle debolezze che rendono
imprevedibile la vita.
Che bellissimo seno aveva!
I due globi
svettavano su di un busto magro, tanto che il contrasto era
fenomenale, sembravano più grossi di quello che erano, più
pieni.
Bella la bocca... tumida, naturalmente tumida e abbellita
da un neo posto proprio sopra il labbro superiore.
E poi... il
pancino leggermente pieno, convesso, le natiche lisce... sode, quanto
adoravo passarci il viso su quel culo!
Odorarlo... aprire quelle
belle chiappe giocare con quel magnifico fiore che era il suo buco.
E
la sua conchiglia?
Il suo afrore aveva il potere di farmi
scordare chi ero, esisteva solo quel magnifico frutto, profumava...
sapeva... sapeva... di... giardino dei desideri, di passione, di
piacere, di paradiso.
Iniziavo a baciarla e non finivo più.
Ho
sempre adorato leccare il sesso alle donne, uhm... e anche il loro
culo per essere sinceri.
Di lei... mi piaceva leccarla iniziando
dalla congiunzione fra coscia e ventre, lì in quei pochi attimi di
pelle, proprio vicino alle grandi labbra, baciarla... leccare,
sentire quell'afrore, vedere le gocce di rugiada che iniziavano a
brillare sullo spacco della vulva.
Mordere quella labbra...
piano... suggere, tenerle fra le labbra e tirarle e dedicarmi al suo
piacere che era anche il mio, aprire quelle labbra con la lingua,
spingere... leccare... baciare, passarci mento e naso, farle sentire
quell'ombra di barba.
Trovare il suo clitoride... e... e...
impazzire!
Era un cazzetto in miniatura, il piccolo glande
formato, quanto mi piaceva prenderlo fra le labbra, succhiarlo...
strizzarlo... morderlo, fare un pompino a quel cazzetto.
E le mie
dita?
Certo... usate a darle piacere, dentro a fondo... a
strofinare forte, due... tre... dita affiancate, a volte era il suo
culo a meritare queste attenzioni.
E... sorpresa delle
sorprese!
Squirtava!
Si... avete capito bene... sprizzava!
Uhm...! Prendere in faccia il suo piacere, ricevere il suo
spruzzo!
Sentirsi bagnare e poi leccare... bere!
Uhm...
che grandissimo godimento!
Da provare e da riprovare... e da
provare ancora!
Non mi stancavo di farla godere.
Non finiva lì
certo,. potete ben immaginare il seguito, alternavo... e ora
l'amplesso era amore puro...tenero... dolce, ora... diventava
selvaggio, sesso... incandescente, bestia io e puttana lei e...
quanto prendevamo piacere con il suo bel culo sodo, le piaceva...
adorava da morire quel mix, piacere... dolore.
Ora
le notti le trascorreva da me.
Il mio letto era il suo.
Ma...
una
notte... lei sta dormendo, abbiamo appena terminato di farlo, il
letto e' sfatto... bagnato, la stanza e' pregna del suo afrore, odore
di fica e odore di sperma.
Vado nello studio... e apro la
finestra.
E...
e... SI ACCENDE LA SUA FINESTRA!
SI ILLUMINA...!
Vedo
la figura della donna che mi aveva fatto innamorare, la vedo
spogliarsi... entrare nella doccia!
Corro in stanza... lei sta
dormendo... scoperta, mostra la splendida curva del suo culo.
NON
E' LEI...
Cazzo
non è lei!
Quel
cazzo di destino mi aveva giocato e se la stava ridendo!
Poi?
Fu
per quello?
Per quella disillusione?
Che poi la cosa finì?
Non lo so, non credo, so che smisi di credere che fosse amore
quello che provavo per lei, smisi di immaginare una nostra vita, un
nostro futuro, con il tempo la passione scemò e lei tornò al suo
uomo che non aveva mai lasciato e io alla mia vita.
L'altra?
Quella della finestra?
Non la
vidi mai realmente...
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