L'inquisitore
Jacques Fornieres butta il rotolo di pergamena appena letto sul
tavolo.
Il
mondo sta attraversando un pessimo momento, pensa, abbiamo perso la
capacità di giudicare i fatti, di proporre una nuova idea di
giustizia, di separare il grano dalla stoppia, stiamo confondendo
tutto.
Ormai
un certo numero di uomini trova il piacere sessuale negli stupri
individuali o collettivi, la motivazione? Sempre la stessa, la donna
disprezzata e poi... dopo il fatto individuata come colpevole, l'uomo
che viene assolto facilmente. Sbagliato il convincimento maschile
generale che la donna sia incline alla lussuria, che provochi perché
attratta dal piacere sessuale e che sia disponibile sempre.
L'ultimo
episodio nella contea vicina? Uno stupro fatto da venticinque soldati
a danno di una povera contadina che esce dall'esperienza
completamente impazzita, non parla più correttamente ma farfuglia
cose insensate, non è in grado di raccontare quanto è successo e
quindi? Prendono per buona la versione degli uomini ma non solo, lei
ha i capelli rossi e quindi è potenzialmente una strega, viene
rinchiusa, torturata, confessa di tutto e di più e viene bruciata in
un autodafè sulla pubblica piazza.
Che
stupido e anche ingenuo preconcetto! Di certo esistono le streghe e
tutte le creature del demonio ma si sono abilmente dissimulate
nell'apparenza e nei panni della gente normale!
Riprende
in mano nuovamente il documento, lo scorre velocemente, ha preso da
poco la funzione di Inquisitore della contea e questo è il primo
caso locale di stregoneria che tratta, chiama ad alta voce il suo
segretario, quando questi entra inchinandosi, gli ordina di far
venire subito il capitano delle guardie. Questi entra e aspetta le
sue disposizioni.
-Capitano...
abbiamo in custodia una donna, si chiama Beatrice Bonnières...-
-Si...
Inquisitore, è nella sezione di chi attende il giudizio.-
-Bene,
ci sono delle voci che non vorrei aver sentito e che spesso le
prigioniere vengono stuprate dai loro stessi carcerieri, dai vostri
sottoposti, Capitano.-
-Inquisitore,
non ne so nulla, ma vi assicuro...-
-Capitano,
se dovesse succedere e in particolare nei confronti di questa
donna... provvederò a far impalare i responsabili nella pubblica
piazza e anche chi avrebbe dovuto sorvegliarli... ha capito bene?-
-Si...
Inquisitore...-
-Bene...
provvedete a portarmi quella donna per l'interrogatorio e passate
voce al mio segretario che venga da me.-
-Si...
Inquisitore.-
Quando
entra il segretario gli ordina.
-Questa
donna che sta per essere tradotta da me, Beatrice Bonnières... tu
curerai che venga trattata umanamente. Questo primo colloquio voglio
condurlo personalmente e senza stipulare il verbale, nel caso lo
faremo in seguito. Ora lasciami.-
Poco
dopo entra la donna e il guardiano che l'accompagna, rimanda questi
ai suoi compiti.
L'Inquisitore
volta la schiena alla stanza, guarda dal bovindo che da sulla piazza
principale della città il formicolante via vai del primo pomeriggio,
guarda la gente impegnata nelle loro faccende di sopravvivenza, sono
tempi difficili.
-Si
sieda, Signora.-
L'invito
o meglio il comando è rivolto ad una donna di cinquant'anni, bruna e
formosa, i capelli ancora nerissimi e gli occhi ardenti,
fiammeggianti d'orgoglio. Veste adeguatamente al suo ruolo, una lunga
veste trapuntata di ricami dorati, un corsetto, uno scialle costoso.
-Grazie...
Eccellenza...-
L'Inquisitore
si volta verso di lei e la guarda, nessun dubbio... è lei! I suoi
tratti ancora molto belli richiamano quelli che lui ha conosciuto
trent'anni prima, lei bellissima ventenne, fresca moglie del
castellano di Montaillou, lui... sedicenne, aiuto del curato Pierre
Clergu allora l'amante della donna già da prima delle nozze.
Guardandola
si convince, tutto può essere questa donna, facile e amante del
sesso, una “putain naturelle”, anche se l'appellativo non
descrive esattamente la sua naturale disposizione a concedersi
facilmente, ma una strega? Assolutamente no.
Ricorda
le notti di passione, il suo consumarsi per lei che con allegra
spensieratezza scansava le sue frasi infantili di amore eterno e gli
ripeteva che al mondo c'era solo il sesso, il sesso che ubriacava la
mente e gli insegnava, lei già molto esperta, l'arte del piacere. Il
rapporto con lui, non aveva comunque messo fine a quello con il
curato, con suo marito e con qualche amante occasionale, durò fino
alla notte del Natale di quell'anno, poi lui fu improvvisamente
inviato altrove.
Era
allora innamorato di questa donna ed era riuscito a farsi piacere la
situazione e la sua allegra concezione del sesso, il suo donarsi
senza nessun interesse se non la ricerca del piacere fisico, era
innocentemente, deliziosamente, “putain” e basta.
Guardandola
non può fare a meno di sentire un sommovimento nel suo inguine, un
ritorno del desiderio sessuale ricordando quei tempi.
-Sei
sempre molto bella... Beatrice... come allora...-
Lei
lo guarda con maggior interesse, cerca di ricordare chi è, torna a
rovistare nei ricordi di tutti gli uomini che ha avuto, vede al
momento un uomo aitante, alto, affascinante nell'abito talare,
particolare per il quale lei ha sempre provato attrazione, con una
testa fiera con dei lunghi capelli grigio ferro.
-Monsignore...
Eccellenza...-
-Non
ti ricordi... Beatrice, sono Jacques...-
-Dio!
Oh si! Il piccolo Jacques! Oh... si che ora ti riconosco, il mio
piccolo Jacques, il mio adorabile compagno che mi alleviava le lunghe
ore di noia al castello, la tua costanza nell'amarmi, le tue tenere
scene di gelosia che io sviavo. Che bello eri... Jacques e se posso
permettermi che bello sei ancora ora, maturo e autorevole, ci siamo
persi di vista... allora, ma sei un bellissimo ricordo, oh... il mio
piccolo Jacques!-
-Ti
ho amato tantissimo, Beatrice, anche se mi conducevi in un mondo
assolutamente sconosciuto ma era tutto bello, affascinante e non
avrei rinunciato a te mai. Immagino che sia stato il curato a farmi
mandare lontano...-
-Davvero
non lo so, a me piacevi, eri un compagno tenero e comprensivo,
gradevole, un bravo amante...-
-E
affamato perennemente di te... ahah!-
-Oh...
si che lo eri! Eri un vero torello!-
-Ne
riparleremo Beatrice, dovrai raccontarmi tutto della tua vita, mi
interessa, ma ora dimmi cosa è successo, perché ti hanno accusato
di essere una strega...-
-Menzogne
Jacques! Gelosie e rivalse per un mio rifiuto a voler cedere a delle
richieste sessuali che non gradivo. Mi piace il sesso ma non voglio
subire violenza e dolore, per me il sesso è allegria! Non mi piaceva
come volevano praticare il sesso con me, non ho ceduto e loro? Si
sono crudelmente vendicati denunciandomi con false accuse! Si sono
inventati artificiosamente tutto!-
-Il
commerciante di granaglie Pierre Lorrain? E il parroco Victor
Lamartine?-
-Si...
sono dei torturatori! Non si sa quante donne hanno tormentato con i
loro intenti crudeli! Non ho ceduto e non cederò mai! Per me il
sesso... è vita!-
-Lo
so Beatrice, ora tornerai in cella, ma abbi fiducia, io ti salverò!-
Va
alla porta e chiama il segretario.
-Chiama
la guardia e fa riportare in cella la prigioniera, assicurati che
venga trattata bene e per il vitto falle portare qualcosa dalla mia
cucina.-
Mentre
lei esce.
-Abbi
fiducia Beatrice, ho fiducia in te e sei ancora così bella.-
-Grazie...
anche tu sei molto affascinante, mio piccolo Jacques...-
Decide
di trattare la cosa rapidamente senza dar modo ai colpevoli di
organizzarsi, fa chiamare il capitano.
-Voglio
che un drappello di guardie vada a prelevare il commerciante Pierre
Lorrain, immediatamente! E che venga portato subito al mio cospetto.-
Non
passa molto che l'uomo, ora impaurito... terrorizzato, arrivi al
davanti all'Inquisitore.
-Pierre
Lorrain... ho delle accuse molto gravi nei vostri confronti, voglio
sperare che collaborerete senza costringermi ad affidarvi ai miei
coadiuvanti nella camera della tortura, siete accusato di aver
formulato false accuse nei confronti della nobile Beatrice Bonnières
e che lo abbiate fatto sotto la diabolica influenza del demonio,
rischiate il rogo, Lorrain, ditemi... è stato il parroco l'ideatore
della cosa? Volevate dividervi i beni della accusata? Rispondete!
Liberate la vostra coscienza! Confessate questa colpa e non vi
accuserò di combutta con il demonio ma solo di false accuse!-
E'
un uomo debole e sotto la pressione psicologica dell'Inquisitore in
breve cede completamente, ora c'è la sua confessione firmata e
convalidata, non solo la vendetta per il rifiuto della donna ma anche
la bramosia del denaro, in questo caso all'accusatore andava un terzo
dei beni dell'accusato, un terzo al clero e un terzo al potere
temporale, al Conte.
Brutti
tempi. Gente incattivita. Molte ingiustizie.
Ora
ha una confessione e fa tradurre il parroco. Con questi ha il gioco
ancora più facile, basta che gli faccia leggere la confessione del
Lorrain e questi cede, l'Inquisitore sa che non potrà certo
castigarlo come il complice, non è nella politica della chiesa che
di queste cose ha vissuto e prosperato fin dalle origini, ma vuole
punirlo profondamente e levarlo di torno definitivamente, ottiene la
sua confessione e lo rinchiude in una stanza della sua residenza.
E'
sera ormai ma manda una richiesta urgente di un colloquio al vescovo
della città e senza attendere la risposta si reca al vescovado.
Qui...
alla presenza del Vescovo arriva subito al dunque.
-Eccellenza...
immagino sia consapevole che io rappresento il potere della Fede e
che ho il compito difficilissimo di condurre la lotta contro il
demonio e che sappia che la mia nomina viene direttamente dal Santo
Padre e sostenuta dal mio Ordine e dalla Sacra Inquisizione, detto
questo vengo da Sua Eccellenza per un fatto gravissimo...-
Mentre
parla guarda con disprezzo la magra figura dell'alto prelato, prova
disgusto per l'uomo, per il religioso e continua...
-Ho
una confessione firmata dal parroco Victor Lamartine, il quale
unitamente ad un commerciante di questa città, tale... Pierre
Lorrain, di aver accusato falsamente la nobile Beatrice Bonnières di
pratiche diaboliche, ora... queste accuse si sono rivelate false e
intese ad ottenere la spartizione dei beni della accusata. Il parroco
afferma... sotto giuramento di averne parlato con la vostra
Eccellenza...-
-Ma
è falso! Non è affatto vero...-
-...E
di averne ottenuto l'autorizzazione dietro l'assicurazione che metà
del ricavato delle ricchezze ottenute venisse dato a Vostra
Eccellenza. Comunque sia... Eccellenza, non è politicamente
conveniente far sapere questo fatto, il nostro gregge è già
abbondantemente scontento dei propri pastori... e a ragione.-
Osserva
con un certo piacere il viso livido del prelato e non gli da
tregua...
-Intendo...
assolvere detta donna dalle false accuse e di contro, condannare... e
Vostra Eccellenza si adeguerà non contrastando la sentenza, il
commerciante a cento nerbate e alla messa in gabbia sulle mura della
città fino a che la morte non sopravvenga. Abbiamo bisogno di esempi
per evitare in futuro il propagarsi di tali fatti. Per il parroco,
dispongo il confino perpetuo in un convento di clausura che Vostra
eccellenza mi indicherà e dove lo farò condurre dalle guardie e
dove espierà in preghiera le proprie colpe. Non verrà data nessuna
comunicazione pubblica al riguardo, Vostra Eccellenza provvederà
alla sua sostituzione.-
Ora
il piacere di vedere l'annientamento totale del Vescovo è qualcosa
di unico e ne gode profondamente, quanto odia l'ambiguo e ipocrita
uso della religione, della giustizia.
Affonda
il dito nella piaga, vuole causare dolore e umiliazione.
-In
quanto alla Eccellenza Vostra, farò pervenire il rapporto completo
con la mia decisione e le confessioni dei colpevoli all'Inquisitore
Generale, chiedendo che non venga presa nessuna iniziativa nei Vostri
confronti, nessuna particolare censura, né castigo, ma...-
-Ma...?-
-L'Eccellenza
Vostra non interverrà più in nessun modo nel gestire la giustizia
nei fatti che sono giurisdizione del potere religioso. Subito... ora,
mi darà un affidavit, una procura generale nella quale mi delegherà
formalmente tale compito. È tutto!-
Poi...
mentre esce con il documento in mano.
-Le
auguro una serena notte Eccellenza... e buoni sogni...-
Rientra
nel suo palazzo e chiama il segretario e il capo delle guardie.
-Dispongo
il proscioglimento della nobile Beatrice Bonnières da ogni accusa.
Dispongo che al commerciante Lorrain venga comminata la pena di cento
nerbate da subire nella piazza del Duomo domenica prossima e che poi,
venga appeso in gabbia alle mura della città a monito perpetuo di
quanto sia deleterio accusare ingiustamente il prossimo, nel bando di
condanna non si nominerà la vittima di tale spregevole episodio. Il
parroco Lamartine sarà trattenuto in custodia fino alla
comunicazione del Vescovo che indicherà in quale convento dovrà
essere tratto in perpetuo isolamento e quindi quivi scortato da
guardie.
Da
questo momento, io... Inquisitore, eserciterò pienamente anche le
funzioni che erano del Vescovo per tutto quello che riguarda i reati
di natura religiosa.
Dispongo
anche che la nobile Bonnières venga immediatamente liberata e per la
notte in corso abbia ricovero in una delle camere del mio palazzo.
E'
tutto... eseguite i miei ordini.-
Qualche
tempo più tardi bussa alla porta di una camera.
-Beatrice?
Sono Jacques... vuoi dividere una frugale cena di mezzanotte con me,
nella mia stanza?-
-Con
piacere, Jacques... il piccolo Jacques dei miei ricordi...-
La
scorta nella propria stanza illuminando il corridoio con un
candelabro, le offre il braccio che lei accetta.
-Non
è granché la cena, Beatrice ma la tua presenza l'arricchisce oltre
ogni possibilità.-
-Grazie
Jacques... mi è gradita perché mi da modo di mostrarti tutta la mia
riconoscenza per quanto hai fatto, mi hai salvato la vita... mio
piccolo Jacques.-
-Ti
darò modo di mostrarmi la tua riconoscenza... Beatrice.-
-E
io lo farò con piacere, Jacques. -
-Purtroppo
avremo solo questa notte, mia splendida Beatrice, da domani... da
quando ti farò scortare al tuo palazzo, sarà conveniente non
frequentarci più, ora mangiamo e mentre mangiamo raccontami la tua
vita da quando ci siamo lasciati...-
-La
mia vita o... i miei amanti? Ah... piccolo Jacques, già allora la
mia vita sessuale ti interessava alquanto, volevi sapere tutto e in
particolare... chi mi faceva godere di più! E io ogni volta ti
rispondevo... “ma tu... mio delizioso torello sempre con il... in
tiro” e mi prendevi!-
-Ahah...
è vero! Mi eccitava e mi eccita anche ora sapere dei tuoi amanti e
naturalmente sapevo che mi mentivi e lo dicevi ad ognuno, a
proposito... allora facevi sesso con me, con Clergù, con tuo
marito... poco o niente e poi?-
-Uhm...
Jacques! Non ricordo, mi conosci... può essere che abbia ceduto a
qualche cavaliere di passaggio, sono capace di questi colpi di testa
improvvisi, un uomo mi piace... penso al piacere che può darmi,
penso al suo... e perdo la testa! E' la mia natura!-
Jacques
la guarda mangiare e trova che mangia come fa il sesso, con tutta la
passione possibile, la guarda addentare la coscia di pollo e
staccarne la carne con i denti bianchissimi. Le versa ancora del
vino... si promuovono un brindisi a vicenda.
-A
te... Beatrice... !-
-A
te mio piccolo Jacques... piccolo non dappertutto, vero? I miei
ricordi sono di tutt'altro genere! Eri bello grosso... ahah!-
-Lo
sono ancora... mia splendida “putain...”-
-Mi
piace che mi chiami così... dimmelo ancora...-
-Sei
una splendida “putain”... Beatrice, splendida! Raccontami...
mentre finiamo la cena... altro vino? Beatrice? Dopo che successe?-
-Oh
si... volentieri... mio toro! Dopo? Parliamo solo di quelli che
ricordo e sono stati importanti, vero? Quelli di una notte non li
ricordo... morì mio marito ma il rapporto con Pierre non cessò, poi
ci fu... Raymond che era chiamato Pathau, sai? Aveva... un mostro
di... incredibile! Ma continuavo con Pierre. Poi mi risposai, non era
proprio per interesse ma cercavo comunque una sistemazione, la
gestione del castello e dei terreni mi era diventata insostenibile,
mi risposai con Othon de Lagleize, oh... mai per interesse, mi
piaceva come faceva sesso! Aveva una fantasia immensa e mi faceva
godere tantissimo. Ma Pierre continuava a venire a trovarmi, i nostri
rapporti rubati e di nascosto mi piacevano sempre! Oh... poi ci fu un
altro prete, ho sempre avuto una debolezza per loro, porci e
libidinosi come nessuno, sarà perché hanno sempre la pancia piena?
Si chiamava Barthelemy Amilhac, lui mi prendeva carnalmente più
volte, nella sua sacrestia... era degenerato ma mi faceva godere
tantissimo... poi? Arnaud Vital...
-Basta
Beatrice... spogliati...-
-Oh
si... aspettavo questo... mio piccolo Jacques, mi spiace non essermi
preparata adeguatamente per te, sono sporca... due giorni di
prigione, puzzo...-
-Adoro
il tuo odore, lo adoravo anche allora... mi inebriavi e io
impazzivo... spogliati!-
Beatrice
leva sapientemente gli abiti che indossa, butta il corsetto e la
lunga gonna, si toglie le sottovesti, la blusa... è nuda! E' ancora
bella, le forme piene e ancora sode, il grosso seno... il grosso
sedere, il ventre rotondo e teso e l'inguine coperto di pelo
scurissimo.
-Vieni
sotto il tavolo... Beatrice! In ginocchio...-
-Il
mio piccolo vizioso Jacques... vuoi che ti prenda in bocca non è
vero? Di sicuro ricordi quanto sono brava a succhiare? E a bere...-
Jacques
apre la vestaglia e mostra una erezione spettacolare, sono anni che
ha abbracciato la castità ma ora? Sente tutto se stesso fremere di
passione per questa donna, il sangue bolle nelle sue vene, la voglia
di godere è assoluta e deve trovare soddisfazione! Beatrice è in
ginocchio fra le sue gambe e lo tiene forte per la base, la sua bocca
è divina! Succhia e bacia... lo bagna abbondantemente di saliva e lo
inghiotte, è una maestra del sesso! Per pratica e per disposizione
naturale! Lei ama il sesso! Ama godere e far godere!
Lui
si inarca sia pur da seduto, le sua mani stringono i braccioli della
sedia e spinge verso quella bocca che lo fa impazzire e le dice...
-Abbiamo
solo questa notte... Beatrice e voglio tutto, non rinunciare a nulla
di te...-
Lei
staccando la bocca.
-E
io ti darò tutto mio piccolo Jacques... ogni cosa, hai la mia bocca,
avrai il mio seno... avrai la mia “chatte” che già ora sta
grondando per te... per il tuo meraviglioso “bite”! E si... ti
darò il mio... “cul”, ricordo quanto ti piaceva prendermi lì!
Tu il mio giovane toro!-
-Oh
si... si... mia splendida “putain”! Sto per godere... per
venire!-
E
le viene in bocca, in quella bocca avida che non lascia uscire una
goccia del suo sborrare! Beve tutto! E con immenso piacere.
Quanto
il poter riavere Beatrice l'ha cambiato? Lui... morigerato in tutto,
casto per anni e ora trasformato in un satiro mai sazio di piacere!
Ora è lui fra le sue gambe e lei distesa sul letto che le mangia la
grossa conchiglia della sua...”chatte” e la porta all'orgasmo più
volte. Lui che lecca quella sorgente di umore che odora fortemente di
acqua di mare. Lui che lecca il folto pelo che la donna ha sul pube e
fra le natiche.
Forse
la consapevolezza che tutto durerà solo il tempo di questa notte? Il
fatto di poter approfittare della circostanza? Non solo... questa
donna, la prima donna che ha avuto lo riporta a trent'anni prima, al
tempo pazzo e felice del loro rapporto di allora.
Ora
la prende ripetutamente, mostra un vigore straordinario! Sopra di
lei, di fianco, da dietro... e infine con lei sopra che da virago
impazzita lo cavalca furiosamente fino a farlo godere ancora.
Sospendono...
mangiano, parlano.
-E
ora Beatrice? Chi hai? Mi dispiace immensamente non poterti
incontrare ancora, sarai un rimpianto continuo, ma sarebbe deleterio
per ambedue, per me... giudice e tu imputata assolta.-
-Ora?
Nessun amante permanente, dopo il mio terzo matrimonio e la morte di
lui... ho deciso di restare vedova permanentemente! Insomma... sono
disponibile! Approfitta, ahah! Ma ti capisco... sarebbe pericoloso
per ambedue.-
-Da
domani non ci rivedremo mai più, ma ora... voglio finire quanto da
me immaginato! Girati e mettiti sulle ginocchia Beatrice, testa sul
letto...-
-Uhm...
il mio piccolo Jacques! Il mio tenero porco... mi mancherai... oh...
se mi mancherai!-
Jacques
ammira il largo culo, la carne morbida e la pelle di seta, ammira lo
splendido buco increspato del suo fiore scuro, ci passa le dita, ci
passa la bocca... lo bacia, spinge dentro la lingua. Adora... come
allora il suo odore forte, prende a lavorarle il fiore con le dita
unte di olio e poi, la prende. La gode in una montata violenta e
assurdamente lunga!
Infine...
le crolla sulla schiena, sfinito.
Il
loro addio è sentito, sanno che è il loro ultimo incontro.
-Addio...
mio piccolo Jacques, grazie ancora...-
-Addio...
Beatrice...-
L'Inquisitore
è già al lavoro, altre situazioni da esaminare, dovrà cercare la
verità in un mondo dedito alla menzogna ma è fiducioso, non
cambierà il mondo ma lui farà quanto è nelle sue possibilità.
A
metà della mattinata manda una domestica a svegliare Beatrice, deve
aiutarla a prepararsi e poi una scorta l'accompagnerà alla sua
dimora.
Beatrice
ritorna ad essere un ricordo, solo un ricordo.
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