domenica 22 settembre 2019

Il primo caso dell'Inquisitore Fornieres. Beatrice e i suoi molti amanti.





L'inquisitore Jacques Fornieres butta il rotolo di pergamena appena letto sul tavolo.
Il mondo sta attraversando un pessimo momento, pensa, abbiamo perso la capacità di giudicare i fatti, di proporre una nuova idea di giustizia, di separare il grano dalla stoppia, stiamo confondendo tutto.
Ormai un certo numero di uomini trova il piacere sessuale negli stupri individuali o collettivi, la motivazione? Sempre la stessa, la donna disprezzata e poi... dopo il fatto individuata come colpevole, l'uomo che viene assolto facilmente. Sbagliato il convincimento maschile generale che la donna sia incline alla lussuria, che provochi perché attratta dal piacere sessuale e che sia disponibile sempre.
L'ultimo episodio nella contea vicina? Uno stupro fatto da venticinque soldati a danno di una povera contadina che esce dall'esperienza completamente impazzita, non parla più correttamente ma farfuglia cose insensate, non è in grado di raccontare quanto è successo e quindi? Prendono per buona la versione degli uomini ma non solo, lei ha i capelli rossi e quindi è potenzialmente una strega, viene rinchiusa, torturata, confessa di tutto e di più e viene bruciata in un autodafè sulla pubblica piazza.
Che stupido e anche ingenuo preconcetto! Di certo esistono le streghe e tutte le creature del demonio ma si sono abilmente dissimulate nell'apparenza e nei panni della gente normale!
Riprende in mano nuovamente il documento, lo scorre velocemente, ha preso da poco la funzione di Inquisitore della contea e questo è il primo caso locale di stregoneria che tratta, chiama ad alta voce il suo segretario, quando questi entra inchinandosi, gli ordina di far venire subito il capitano delle guardie. Questi entra e aspetta le sue disposizioni.
-Capitano... abbiamo in custodia una donna, si chiama Beatrice Bonnières...-
-Si... Inquisitore, è nella sezione di chi attende il giudizio.-
-Bene, ci sono delle voci che non vorrei aver sentito e che spesso le prigioniere vengono stuprate dai loro stessi carcerieri, dai vostri sottoposti, Capitano.-
-Inquisitore, non ne so nulla, ma vi assicuro...-
-Capitano, se dovesse succedere e in particolare nei confronti di questa donna... provvederò a far impalare i responsabili nella pubblica piazza e anche chi avrebbe dovuto sorvegliarli... ha capito bene?-
-Si... Inquisitore...-
-Bene... provvedete a portarmi quella donna per l'interrogatorio e passate voce al mio segretario che venga da me.-
-Si... Inquisitore.-
Quando entra il segretario gli ordina.
-Questa donna che sta per essere tradotta da me, Beatrice Bonnières... tu curerai che venga trattata umanamente. Questo primo colloquio voglio condurlo personalmente e senza stipulare il verbale, nel caso lo faremo in seguito. Ora lasciami.-
Poco dopo entra la donna e il guardiano che l'accompagna, rimanda questi ai suoi compiti.
L'Inquisitore volta la schiena alla stanza, guarda dal bovindo che da sulla piazza principale della città il formicolante via vai del primo pomeriggio, guarda la gente impegnata nelle loro faccende di sopravvivenza, sono tempi difficili.
-Si sieda, Signora.-
L'invito o meglio il comando è rivolto ad una donna di cinquant'anni, bruna e formosa, i capelli ancora nerissimi e gli occhi ardenti, fiammeggianti d'orgoglio. Veste adeguatamente al suo ruolo, una lunga veste trapuntata di ricami dorati, un corsetto, uno scialle costoso.
-Grazie... Eccellenza...-
L'Inquisitore si volta verso di lei e la guarda, nessun dubbio... è lei! I suoi tratti ancora molto belli richiamano quelli che lui ha conosciuto trent'anni prima, lei bellissima ventenne, fresca moglie del castellano di Montaillou, lui... sedicenne, aiuto del curato Pierre Clergu allora l'amante della donna già da prima delle nozze.
Guardandola si convince, tutto può essere questa donna, facile e amante del sesso, una “putain naturelle”, anche se l'appellativo non descrive esattamente la sua naturale disposizione a concedersi facilmente, ma una strega? Assolutamente no.
Ricorda le notti di passione, il suo consumarsi per lei che con allegra spensieratezza scansava le sue frasi infantili di amore eterno e gli ripeteva che al mondo c'era solo il sesso, il sesso che ubriacava la mente e gli insegnava, lei già molto esperta, l'arte del piacere. Il rapporto con lui, non aveva comunque messo fine a quello con il curato, con suo marito e con qualche amante occasionale, durò fino alla notte del Natale di quell'anno, poi lui fu improvvisamente inviato altrove.
Era allora innamorato di questa donna ed era riuscito a farsi piacere la situazione e la sua allegra concezione del sesso, il suo donarsi senza nessun interesse se non la ricerca del piacere fisico, era innocentemente, deliziosamente, “putain” e basta.
Guardandola non può fare a meno di sentire un sommovimento nel suo inguine, un ritorno del desiderio sessuale ricordando quei tempi.
-Sei sempre molto bella... Beatrice... come allora...-
Lei lo guarda con maggior interesse, cerca di ricordare chi è, torna a rovistare nei ricordi di tutti gli uomini che ha avuto, vede al momento un uomo aitante, alto, affascinante nell'abito talare, particolare per il quale lei ha sempre provato attrazione, con una testa fiera con dei lunghi capelli grigio ferro.
-Monsignore... Eccellenza...-
-Non ti ricordi... Beatrice, sono Jacques...-
-Dio! Oh si! Il piccolo Jacques! Oh... si che ora ti riconosco, il mio piccolo Jacques, il mio adorabile compagno che mi alleviava le lunghe ore di noia al castello, la tua costanza nell'amarmi, le tue tenere scene di gelosia che io sviavo. Che bello eri... Jacques e se posso permettermi che bello sei ancora ora, maturo e autorevole, ci siamo persi di vista... allora, ma sei un bellissimo ricordo, oh... il mio piccolo Jacques!-
-Ti ho amato tantissimo, Beatrice, anche se mi conducevi in un mondo assolutamente sconosciuto ma era tutto bello, affascinante e non avrei rinunciato a te mai. Immagino che sia stato il curato a farmi mandare lontano...-
-Davvero non lo so, a me piacevi, eri un compagno tenero e comprensivo, gradevole, un bravo amante...-
-E affamato perennemente di te... ahah!-
-Oh... si che lo eri! Eri un vero torello!-
-Ne riparleremo Beatrice, dovrai raccontarmi tutto della tua vita, mi interessa, ma ora dimmi cosa è successo, perché ti hanno accusato di essere una strega...-
-Menzogne Jacques! Gelosie e rivalse per un mio rifiuto a voler cedere a delle richieste sessuali che non gradivo. Mi piace il sesso ma non voglio subire violenza e dolore, per me il sesso è allegria! Non mi piaceva come volevano praticare il sesso con me, non ho ceduto e loro? Si sono crudelmente vendicati denunciandomi con false accuse! Si sono inventati artificiosamente tutto!-
-Il commerciante di granaglie Pierre Lorrain? E il parroco Victor Lamartine?-
-Si... sono dei torturatori! Non si sa quante donne hanno tormentato con i loro intenti crudeli! Non ho ceduto e non cederò mai! Per me il sesso... è vita!-
-Lo so Beatrice, ora tornerai in cella, ma abbi fiducia, io ti salverò!-
Va alla porta e chiama il segretario.
-Chiama la guardia e fa riportare in cella la prigioniera, assicurati che venga trattata bene e per il vitto falle portare qualcosa dalla mia cucina.-
Mentre lei esce.
-Abbi fiducia Beatrice, ho fiducia in te e sei ancora così bella.-
-Grazie... anche tu sei molto affascinante, mio piccolo Jacques...-
Decide di trattare la cosa rapidamente senza dar modo ai colpevoli di organizzarsi, fa chiamare il capitano.
-Voglio che un drappello di guardie vada a prelevare il commerciante Pierre Lorrain, immediatamente! E che venga portato subito al mio cospetto.-
Non passa molto che l'uomo, ora impaurito... terrorizzato, arrivi al davanti all'Inquisitore.
-Pierre Lorrain... ho delle accuse molto gravi nei vostri confronti, voglio sperare che collaborerete senza costringermi ad affidarvi ai miei coadiuvanti nella camera della tortura, siete accusato di aver formulato false accuse nei confronti della nobile Beatrice Bonnières e che lo abbiate fatto sotto la diabolica influenza del demonio, rischiate il rogo, Lorrain, ditemi... è stato il parroco l'ideatore della cosa? Volevate dividervi i beni della accusata? Rispondete! Liberate la vostra coscienza! Confessate questa colpa e non vi accuserò di combutta con il demonio ma solo di false accuse!-
E' un uomo debole e sotto la pressione psicologica dell'Inquisitore in breve cede completamente, ora c'è la sua confessione firmata e convalidata, non solo la vendetta per il rifiuto della donna ma anche la bramosia del denaro, in questo caso all'accusatore andava un terzo dei beni dell'accusato, un terzo al clero e un terzo al potere temporale, al Conte.
Brutti tempi. Gente incattivita. Molte ingiustizie.
Ora ha una confessione e fa tradurre il parroco. Con questi ha il gioco ancora più facile, basta che gli faccia leggere la confessione del Lorrain e questi cede, l'Inquisitore sa che non potrà certo castigarlo come il complice, non è nella politica della chiesa che di queste cose ha vissuto e prosperato fin dalle origini, ma vuole punirlo profondamente e levarlo di torno definitivamente, ottiene la sua confessione e lo rinchiude in una stanza della sua residenza.
E' sera ormai ma manda una richiesta urgente di un colloquio al vescovo della città e senza attendere la risposta si reca al vescovado.
Qui... alla presenza del Vescovo arriva subito al dunque.
-Eccellenza... immagino sia consapevole che io rappresento il potere della Fede e che ho il compito difficilissimo di condurre la lotta contro il demonio e che sappia che la mia nomina viene direttamente dal Santo Padre e sostenuta dal mio Ordine e dalla Sacra Inquisizione, detto questo vengo da Sua Eccellenza per un fatto gravissimo...-
Mentre parla guarda con disprezzo la magra figura dell'alto prelato, prova disgusto per l'uomo, per il religioso e continua...
-Ho una confessione firmata dal parroco Victor Lamartine, il quale unitamente ad un commerciante di questa città, tale... Pierre Lorrain, di aver accusato falsamente la nobile Beatrice Bonnières di pratiche diaboliche, ora... queste accuse si sono rivelate false e intese ad ottenere la spartizione dei beni della accusata. Il parroco afferma... sotto giuramento di averne parlato con la vostra Eccellenza...-
-Ma è falso! Non è affatto vero...-
-...E di averne ottenuto l'autorizzazione dietro l'assicurazione che metà del ricavato delle ricchezze ottenute venisse dato a Vostra Eccellenza. Comunque sia... Eccellenza, non è politicamente conveniente far sapere questo fatto, il nostro gregge è già abbondantemente scontento dei propri pastori... e a ragione.-
Osserva con un certo piacere il viso livido del prelato e non gli da tregua...
-Intendo... assolvere detta donna dalle false accuse e di contro, condannare... e Vostra Eccellenza si adeguerà non contrastando la sentenza, il commerciante a cento nerbate e alla messa in gabbia sulle mura della città fino a che la morte non sopravvenga. Abbiamo bisogno di esempi per evitare in futuro il propagarsi di tali fatti. Per il parroco, dispongo il confino perpetuo in un convento di clausura che Vostra eccellenza mi indicherà e dove lo farò condurre dalle guardie e dove espierà in preghiera le proprie colpe. Non verrà data nessuna comunicazione pubblica al riguardo, Vostra Eccellenza provvederà alla sua sostituzione.-
Ora il piacere di vedere l'annientamento totale del Vescovo è qualcosa di unico e ne gode profondamente, quanto odia l'ambiguo e ipocrita uso della religione, della giustizia.
Affonda il dito nella piaga, vuole causare dolore e umiliazione.
-In quanto alla Eccellenza Vostra, farò pervenire il rapporto completo con la mia decisione e le confessioni dei colpevoli all'Inquisitore Generale, chiedendo che non venga presa nessuna iniziativa nei Vostri confronti, nessuna particolare censura, né castigo, ma...-
-Ma...?-
-L'Eccellenza Vostra non interverrà più in nessun modo nel gestire la giustizia nei fatti che sono giurisdizione del potere religioso. Subito... ora, mi darà un affidavit, una procura generale nella quale mi delegherà formalmente tale compito. È tutto!-
Poi... mentre esce con il documento in mano.
-Le auguro una serena notte Eccellenza... e buoni sogni...-
Rientra nel suo palazzo e chiama il segretario e il capo delle guardie.
-Dispongo il proscioglimento della nobile Beatrice Bonnières da ogni accusa. Dispongo che al commerciante Lorrain venga comminata la pena di cento nerbate da subire nella piazza del Duomo domenica prossima e che poi, venga appeso in gabbia alle mura della città a monito perpetuo di quanto sia deleterio accusare ingiustamente il prossimo, nel bando di condanna non si nominerà la vittima di tale spregevole episodio. Il parroco Lamartine sarà trattenuto in custodia fino alla comunicazione del Vescovo che indicherà in quale convento dovrà essere tratto in perpetuo isolamento e quindi quivi scortato da guardie.
Da questo momento, io... Inquisitore, eserciterò pienamente anche le funzioni che erano del Vescovo per tutto quello che riguarda i reati di natura religiosa.
Dispongo anche che la nobile Bonnières venga immediatamente liberata e per la notte in corso abbia ricovero in una delle camere del mio palazzo.
E' tutto... eseguite i miei ordini.-



Qualche tempo più tardi bussa alla porta di una camera.
-Beatrice? Sono Jacques... vuoi dividere una frugale cena di mezzanotte con me, nella mia stanza?-
-Con piacere, Jacques... il piccolo Jacques dei miei ricordi...-
La scorta nella propria stanza illuminando il corridoio con un candelabro, le offre il braccio che lei accetta.
-Non è granché la cena, Beatrice ma la tua presenza l'arricchisce oltre ogni possibilità.-
-Grazie Jacques... mi è gradita perché mi da modo di mostrarti tutta la mia riconoscenza per quanto hai fatto, mi hai salvato la vita... mio piccolo Jacques.-
-Ti darò modo di mostrarmi la tua riconoscenza... Beatrice.-
-E io lo farò con piacere, Jacques. -
-Purtroppo avremo solo questa notte, mia splendida Beatrice, da domani... da quando ti farò scortare al tuo palazzo, sarà conveniente non frequentarci più, ora mangiamo e mentre mangiamo raccontami la tua vita da quando ci siamo lasciati...-
-La mia vita o... i miei amanti? Ah... piccolo Jacques, già allora la mia vita sessuale ti interessava alquanto, volevi sapere tutto e in particolare... chi mi faceva godere di più! E io ogni volta ti rispondevo... “ma tu... mio delizioso torello sempre con il... in tiro” e mi prendevi!-
-Ahah... è vero! Mi eccitava e mi eccita anche ora sapere dei tuoi amanti e naturalmente sapevo che mi mentivi e lo dicevi ad ognuno, a proposito... allora facevi sesso con me, con Clergù, con tuo marito... poco o niente e poi?-
-Uhm... Jacques! Non ricordo, mi conosci... può essere che abbia ceduto a qualche cavaliere di passaggio, sono capace di questi colpi di testa improvvisi, un uomo mi piace... penso al piacere che può darmi, penso al suo... e perdo la testa! E' la mia natura!-
Jacques la guarda mangiare e trova che mangia come fa il sesso, con tutta la passione possibile, la guarda addentare la coscia di pollo e staccarne la carne con i denti bianchissimi. Le versa ancora del vino... si promuovono un brindisi a vicenda.
-A te... Beatrice... !-
-A te mio piccolo Jacques... piccolo non dappertutto, vero? I miei ricordi sono di tutt'altro genere! Eri bello grosso... ahah!-
-Lo sono ancora... mia splendida “putain...”-
-Mi piace che mi chiami così... dimmelo ancora...-
-Sei una splendida “putain”... Beatrice, splendida! Raccontami... mentre finiamo la cena... altro vino? Beatrice? Dopo che successe?-
-Oh si... volentieri... mio toro! Dopo? Parliamo solo di quelli che ricordo e sono stati importanti, vero? Quelli di una notte non li ricordo... morì mio marito ma il rapporto con Pierre non cessò, poi ci fu... Raymond che era chiamato Pathau, sai? Aveva... un mostro di... incredibile! Ma continuavo con Pierre. Poi mi risposai, non era proprio per interesse ma cercavo comunque una sistemazione, la gestione del castello e dei terreni mi era diventata insostenibile, mi risposai con Othon de Lagleize, oh... mai per interesse, mi piaceva come faceva sesso! Aveva una fantasia immensa e mi faceva godere tantissimo. Ma Pierre continuava a venire a trovarmi, i nostri rapporti rubati e di nascosto mi piacevano sempre! Oh... poi ci fu un altro prete, ho sempre avuto una debolezza per loro, porci e libidinosi come nessuno, sarà perché hanno sempre la pancia piena? Si chiamava Barthelemy Amilhac, lui mi prendeva carnalmente più volte, nella sua sacrestia... era degenerato ma mi faceva godere tantissimo... poi? Arnaud Vital...
-Basta Beatrice... spogliati...-
-Oh si... aspettavo questo... mio piccolo Jacques, mi spiace non essermi preparata adeguatamente per te, sono sporca... due giorni di prigione, puzzo...-
-Adoro il tuo odore, lo adoravo anche allora... mi inebriavi e io impazzivo... spogliati!-
Beatrice leva sapientemente gli abiti che indossa, butta il corsetto e la lunga gonna, si toglie le sottovesti, la blusa... è nuda! E' ancora bella, le forme piene e ancora sode, il grosso seno... il grosso sedere, il ventre rotondo e teso e l'inguine coperto di pelo scurissimo.
-Vieni sotto il tavolo... Beatrice! In ginocchio...-
-Il mio piccolo vizioso Jacques... vuoi che ti prenda in bocca non è vero? Di sicuro ricordi quanto sono brava a succhiare? E a bere...-
Jacques apre la vestaglia e mostra una erezione spettacolare, sono anni che ha abbracciato la castità ma ora? Sente tutto se stesso fremere di passione per questa donna, il sangue bolle nelle sue vene, la voglia di godere è assoluta e deve trovare soddisfazione! Beatrice è in ginocchio fra le sue gambe e lo tiene forte per la base, la sua bocca è divina! Succhia e bacia... lo bagna abbondantemente di saliva e lo inghiotte, è una maestra del sesso! Per pratica e per disposizione naturale! Lei ama il sesso! Ama godere e far godere!
Lui si inarca sia pur da seduto, le sua mani stringono i braccioli della sedia e spinge verso quella bocca che lo fa impazzire e le dice...
-Abbiamo solo questa notte... Beatrice e voglio tutto, non rinunciare a nulla di te...-
Lei staccando la bocca.
-E io ti darò tutto mio piccolo Jacques... ogni cosa, hai la mia bocca, avrai il mio seno... avrai la mia “chatte” che già ora sta grondando per te... per il tuo meraviglioso “bite”! E si... ti darò il mio... “cul”, ricordo quanto ti piaceva prendermi lì! Tu il mio giovane toro!-
-Oh si... si... mia splendida “putain”! Sto per godere... per venire!-
E le viene in bocca, in quella bocca avida che non lascia uscire una goccia del suo sborrare! Beve tutto! E con immenso piacere.
Quanto il poter riavere Beatrice l'ha cambiato? Lui... morigerato in tutto, casto per anni e ora trasformato in un satiro mai sazio di piacere! Ora è lui fra le sue gambe e lei distesa sul letto che le mangia la grossa conchiglia della sua...”chatte” e la porta all'orgasmo più volte. Lui che lecca quella sorgente di umore che odora fortemente di acqua di mare. Lui che lecca il folto pelo che la donna ha sul pube e fra le natiche.
Forse la consapevolezza che tutto durerà solo il tempo di questa notte? Il fatto di poter approfittare della circostanza? Non solo... questa donna, la prima donna che ha avuto lo riporta a trent'anni prima, al tempo pazzo e felice del loro rapporto di allora.
Ora la prende ripetutamente, mostra un vigore straordinario! Sopra di lei, di fianco, da dietro... e infine con lei sopra che da virago impazzita lo cavalca furiosamente fino a farlo godere ancora.
Sospendono... mangiano, parlano.
-E ora Beatrice? Chi hai? Mi dispiace immensamente non poterti incontrare ancora, sarai un rimpianto continuo, ma sarebbe deleterio per ambedue, per me... giudice e tu imputata assolta.-
-Ora? Nessun amante permanente, dopo il mio terzo matrimonio e la morte di lui... ho deciso di restare vedova permanentemente! Insomma... sono disponibile! Approfitta, ahah! Ma ti capisco... sarebbe pericoloso per ambedue.-
-Da domani non ci rivedremo mai più, ma ora... voglio finire quanto da me immaginato! Girati e mettiti sulle ginocchia Beatrice, testa sul letto...-
-Uhm... il mio piccolo Jacques! Il mio tenero porco... mi mancherai... oh... se mi mancherai!-
Jacques ammira il largo culo, la carne morbida e la pelle di seta, ammira lo splendido buco increspato del suo fiore scuro, ci passa le dita, ci passa la bocca... lo bacia, spinge dentro la lingua. Adora... come allora il suo odore forte, prende a lavorarle il fiore con le dita unte di olio e poi, la prende. La gode in una montata violenta e assurdamente lunga!
Infine... le crolla sulla schiena, sfinito.


Il loro addio è sentito, sanno che è il loro ultimo incontro.
-Addio... mio piccolo Jacques, grazie ancora...-
-Addio... Beatrice...-


L'Inquisitore è già al lavoro, altre situazioni da esaminare, dovrà cercare la verità in un mondo dedito alla menzogna ma è fiducioso, non cambierà il mondo ma lui farà quanto è nelle sue possibilità.
A metà della mattinata manda una domestica a svegliare Beatrice, deve aiutarla a prepararsi e poi una scorta l'accompagnerà alla sua dimora.
Beatrice ritorna ad essere un ricordo, solo un ricordo.

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