Mia
cugina Fanny.
Devo molta riconoscenza a mia cugina
Fanny.
Mi ha aiutato molto nelle mie
vicissitudini.
Però dire che siamo legatissimi
anche ora che sono adulto sarebbe forse un po' esagerato, viviamo
lontani e non possiamo vederci con la frequenza desiderata.
Ecco... diciamo che però abbiamo un
rapporto particolare, molto particolare.
Di affetto, di sesso e di...
ricordi.
I ricordi... i nostri ricordi.
Avevo poco più di sedici anni
quando i miei genitori si lasciarono e non fu una cosa pacifica,
litigi e percosse, poi la fuga di mamma senza far sapere dove va e
papà che pure lui lascia casa e sparisce. Un vero fulmine a ciel
sereno, mamma tutta casa e chiesa che scappa con un uomo? Papà che
si dilegua? E io... che resto solo.
Fanny... allora maggiore di me di
dieci anni e già sposata mi accoglie in casa sua per diversi mesi.
Non so per quale inspiegabile ragione ma tutto questo trambusto mi
aveva causato una eruzione cutanea sul collo, che partiva dalla nuca
e si irradiava sulla schiena e in parte sul viso. Ogni intervento,
pomate e pastrocchi vari non sortivano nessun effetto migliorativo e
io stavo di merda...
Questo lo ricordiamo assieme, Fanny
e io, ora... a distanza di tempo, siamo sul terrazzo di casa sua,
suo marito e il loro figlio di otto anni in questa notte senza luna
stanno osservando il cielo con il telescopio, studiano gli anelli di
Saturno.
E' lei a richiamare quella cosa...
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-Ricordi quei mesi... a casa nostra?
-Si... anche se il ricordo è come
velato dal tempo, ho una specie di cortina davanti...
-Vuoi sapere come ci arrivai... di
come convinsi Carlo?
-Si...
-Te lo racconto... io ho ancora
tutto nitido... è una bellissima cosa... ma lo faccio a modo mio, lo
racconto come se lo scrivessi... tanto dovremo star qui un paio
d'ore, forse più...
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Fanny...
Fino
a che limite può arrivare la voglia di far del bene prima di passare
i cosiddetti limiti? I limiti stabiliti da chi e da che cosa? Dalla
morale comune? Dalle convenzioni sociali del momento?
Non
lo so e non mi interessa... ecco cosa accadde in quella circostanza.
“Carlo,
hai visto il viso di L.? E’ proprio un disastro…”.
“Anche
questa cura non funziona, certo che quei dermatologi si fanno pagare
profumatamente e non capiscono un cazzo di niente…”.
“E’
che il ragazzo soffre… si è completamente isolato, ha allontanato
tutti gli amici che aveva, a scuola il suo rendimento è scaduto ed è
di un umore terribile, penso che dovremo farlo vedere da uno
psicanalista…”.
“Aspettiamo
un po’, quella eruzione cutanea è un problema passeggero,
psicologico, da un giorno all’altro può scomparire…”.
“No,
non possiamo stare ad aspettare che il problema si risolva da solo,
abbiamo delle responsabilità verso di lui visto che l'abbiamo
accolto in casa, dobbiamo fare qualcosa”.
Nei
giorni seguenti vado in rete, dove si trova di tutto, alla fine
scopro qualcosa di interessante, testimonianze di studenti e
studentesse americane, la cosa mi intriga, mi fa venire una certa
idea, certo mi sarà difficile farla digerire a mio marito ma se la
elaboro un pochino? Così completo il tutto e lo metto in stampa….
“Guarda
cosa ho trovato…”.
Prende
il foglio e me lo restituisce….
“E’
in inglese, non ci capisco niente…”.
“Dice
di molti casi di problemi simili a quelli di L. che, con dieta,
pulizia intestinale con clisteri di erbe medicinali e soprattutto
sesso attivo e frequente, si sono risolti per il meglio…”.
“Mi
sembra una cavolata, capisco la dieta, anche i clisteri al limite…
ma il sesso che c’entra e chi lo dice?”.
“E’
un importante istituto di ricerca americano, dipende tutto da un
problema ormonale, i giovani… gli adolescenti secernono una
quantità tale di ormoni, che senza una attività sessuale congrua
crea uno scompenso, non lo trovo affatto una cavolata…”.
“E
con chi farà tutto questo sesso il ragazzo? Adesso poi con il
problema che si ritrova se vede una ragazza si rinchiude come una
lumaca nel suo guscio…”.
Sto
zitta e lo guardo…
Mi
ricambia lo sguardo esterrefatto… capisce ora!
“…NO!!!,
non penserai veramente di… di… non esiste…!
“Carlo…
non essere così limitato, perché non provare? Io sono disposta a
fare di tutto, lui soffre… se è necessario… lo dobbiamo fare…
lo dobbiamo aiutare”.
“Andiamo...
ma è tuo cugino, rischi di guarirlo e solo forse ma di minarne la
sessualità con un incesto…!”.
“Incesto!!
Ma fra cugini? Che centra? Lo so che non si dovrebbe, ma dobbiamo
fare di necessità virtù, su lasciami provare… proviamo per un
paio di settimane, se non c’è miglioramento lasciamo perdere,
andiamo… caro, siamo una coppia aperta, non essere cosi bigotto…
retrogrado… e poi... non rientra fra le nostre fantasie, le tue in
particolare? Tu che mi fai scopare da un altro? Che magari guardi? Me
lo continui a dire mentre mi scopi...”.
“Ma…
proprio non so…”.
“Lasciami
provare, però lo faccio solo se tu sei d’accordo, su dimmi di
si…”.
“E
va bene! Dovrai tenermi informato di come vanno le cose… e per
informato intendo che dovrai raccontarmi tutto… e se possibile mi
inserirai... dopo...”.
“Caro…
sei un tesoro…”.
“Lo
so… per quello mi hai sposato, ora vieni qui, non so perché ma
sono ingrippato come un mandrillo…”.
“Perché
sei un maiale, ma anch’io ho un lago fra le gambe…”.
“Come
farai a convincerlo a scoparti, magari gli piacciono i ragazzi…”.
“Lasciami
fare… lasciami fare…”.
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Mentre
mi racconta la guardo.
E'
una bella donna... Fanny, non ha ancora raggiunto i quaranta.
-Continua
Fanny...
-Tutto
tutto... L.?
-Tutto...
-E
se ti ecciti...?
-E
se eccita te?
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Il
giorno successivo mangiamo e dopo che mio marito lascia casa fermo
L..
“L....”.
“Cosa
c’è...?”.
“Ho
telefonato al dermatologo e ti ha cambiato cura, dieta, niente
insaccati, latticini, cioccolata e le porcherie che mangi… e non ti
spaventare, due clisteri di erbe medicinali al giorno per pulire
l’intestino… come terapia d’urto, poi uno alla sera per due
settimane”.
“Clisteri…?
Ma stai a scherzare…! Nel 2000 ancora i clisteri…? Ma neanche per
idea…”.
“Assicura
che sono efficaci, dai… proviamo per un paio di settimane, male non
ti fanno…”.
E’
titubante.
“E
chi me li fa?”.
“Te
li faccio io…”.
“Ma
Fanny! Mi vergogno…”.
“Andiamo
non fare il bambino… che sarà mai...”.
Si
lascia convincere, sono sempre riuscita a manovrarlo e la speranza
che quel problema trovi soluzione lo fa arrendere.
“Ora
vai in camera tua e aspettami…”.
Faccio
bollire una bella pentola di acqua e ci metto due cucchiai della
miscela di camomilla, finocchio e malva, aspetto che si raffreddi e
riempio la peretta, anzi il perone… contiene un litro e mezzo di
liquido.
Intanto
raggiungo L. in camera sua, prendo un telo di spugna da bagno e la
distendo sul letto, mi guarda preoccupato…
“Tranquillo…
vedrai… facciamo presto e ti farà bene…”.
In
bagno prendo il tubetto della vaselina bianca e porto il tutto da
lui.
“Ora
ti togli pantaloni e gli slip, ti metti in ginocchio sul letto con il
sedere verso di me, non aver paura, ti metto un po’ di vaselina sul
sedere per favorire l’entrata della cannula, è sottile… poi ti
introdurrò lentamente il liquido, dovrai trattenerlo, poi ti liberi
e rifacciamo… dai spogliati…”.
Vedere
un ragazzone alto un metro e ottanta senza pantaloni e slip mettersi
a culo nudo sul letto è tutto un programma, le natiche sono raccolte
e muscolose, fra le gambe pelose si intravede lo scroto e un
batacchio consistente, io mi sono addobbata per la bisogna,
vestaglietta chiusa davanti dalla cintura e solo un paio di mutandine
bianche, volutamente lascio la cintura un po' lasca in modo che il
seno, piuttosto voluminoso, possa fare occhiolino.
Ora
diamoci da fare…
Mi
siedo sul letto accanto a lui e prendo la vaselina, ne metto una
quantità consistente sul dito medio e gli apro le natiche, il buco è
scuro e grinzoso, appoggio il dito e prendo a massaggiarlo
lievemente….
“E’
freddo… fa fastidio…”.
Lamenta
lui….
“Porta
pazienza… passa subito”.
Continuo
il massaggio, lentamente sento lo sfintere rilassarsi, diventare
morbido e provo a forzarlo, il dito entra, ancora vaselina e sono
dentro, è liscio e caldo, giro e rigiro il dito, ora è pronto,
velocemente mi alzo e prendo la peretta, lubrifico il beccuccio,
rimetto il dito, lo rigiro dentro di lui, lo tolgo e gli inserisco
lentamente e completamente la cannula, lo rassicuro…
“Ora
ti inserisco il liquido lentamente, stai rilassato, ancora un attimo,
ecco... è finita, ora girati sulla schiena, ti devo massaggiare il
ventre per far arrivare il liquido dappertutto…”.
Esegue…
ecco visto…?!
Il
pene mostra segni piuttosto evidenti di un principio d’erezione,
fra un po’ sarà ritto del tutto.
Prendo
a massaggiargli il ventre piatto, è teso come un tamburo, quando
passo le mani verso l’inguine tocco la sua banana di carne, il suo
pene, lo prendo in mano e lo sposto sulla gamba e prendo a passare la
mano fra i peli del pube insistendo sulla base del sesso.
Lui
comincia a lamentarsi…
“Fanny…
lasciami andare… non riesco più a tenerla…”.
“Si…
vai…”.
Si
alza e corre in bagno, uno scroscio, lo seguo… noncurante del suo
riserbo lo faccio sistemare sul bidet e gli lavo il sedere, non manco
di toccarlo adeguatamente sul suo sesso che ora è bello duro. Lo
prendo in mano e lo scappello… lo lavo per benino.
“Ma
Fanny... cazzo…!”.
“Non
è niente… e non ti lamentare sempre, ora alzati che ti asciugo…”.
Accidenti!!
E’
in piedi… e il suo attrezzo è davanti al mio viso, dato che sono
in ginocchio, dalla sua posizione mi può vedere completamente le
tette scoperte dalla vestaglietta semi aperta. Lo asciugo così ho
modo di esaminarlo per bene, più di diciotto centimetri di carne
fremente, bello e grosso… un signor cazzo…!
Faccio
finta di niente, lo riporto in camera e anziché farlo rimettere
nella posizione di prima e cioè in ginocchio, lo faccio mettere
disteso sulla schiena e metto due cuscini sotto le sue natiche.
“Proviamo
così, poi mi dirai la posizione che ti da minor fastidio, apri le
gambe… di più, piega le ginocchia e tirale verso di te fino sul
petto, riesci…? Si… così…”.
Lo
aiuto a sistemarsi, ora mi rimetto la vaselina sul medio e gli cerco
l’ano, lo penetro e prendo a lavorarlo, ogni volta che inserisco
completamente il dito l’asta del pene ha un sussulto, sono
arrapata, entro in lui con la cannula e premo leggermente la peretta,
quando termino lo lascio abbandonare la posizione assunta. Ora è sul
letto a gambe aperte, il cazzo eretto spinge prepotente verso l’alto,
lo prendo in mano e comincio un massaggio con l’altra mano, la mano
inizia un leggerissimo movimento, un accenno di masturbazione, la
cappella, completamente libera, è tesa e congestionata, l’asta
robusta e piena di vene in rilievo è dura come un bastone.
“Lasciami
andare…”.
Corre
per la seconda volta in bagno, lo raggiungo e dopo la pulizia lo
faccio rimettere sul letto.
“Devo
massaggiarti bene, altrimenti ti possono venire crampi e coliche…”.
Ricomincio
come prima, con una mano gli prendo il cazzo e comincio a menarlo
dolcemente, l’altra gli accarezza il ventre, dura forse un paio di
minuti, poi comincia a fremere, ansimare, con delle spinte pelviche
fa si che la mia carezza diventi più determinante, sta per venire e
ora, bando ai preliminari, prendo a masturbarlo con forza… geme e
urla!
“Ohh…
Fanny... è… bello…!”.
Sento
sotto la mano le eiaculazioni ripetute e i getti di sborra calda che
gli escono con forza, parte mi ricade sulla mano, parte sul suo
ventre e anche sul petto, continuo a menarlo lungamente, poi sento
che si sta ammosciando nella mia mano e lo lascio, si è disteso
sfinito sul letto.
Che
sega che ti ho fatto…!
E
siamo appena all’inizio!
In
bagno prendo una salvietta e lo pulisco per bene, non parlo, né lo
fa lui.
Mi
sistemo, ho il seno completamente scoperto.
“Stasera
dopo cena… lo rifacciamo. Va bene?”:
Apre
gli occhi e mi fa un cenno di assenso, corro in camera mia e devo
darmi un po’ di sollievo con la mano!
Rientra
mio marito in prima serata.
“Come
è andata?”.
“Sta
andando, tutto come da programma, anzi… dopo cena dovrai uscire per
un paio di orette…”.
“D’accordo,
ma quando mi racconti tutto?”.
“Dopo…
dopo…!”.
“Per
me resterà qualcosa…?”.
“Non
ti preoccupare… cerca di essere all’altezza piuttosto…”.
Infatti,
appena terminato di mangiare, esce con una scusa, mentre sto
terminando di sparecchiare.
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-E'
stata una specie di iniziazione, Fanny. Nessuna poteva essere meglio
di te... per farlo.
-Proprio
vergine vergine non eri... L.. Ricordo una cosa di te... di qualche
anno prima...
-Non
era stata proprio una cosa positiva, lo sai. Ma Carlo? Aveva...
avevate davvero questa fantasia sessuale? Guardarti mentre scopi con
un altro?
-Si...
ne parlava spesso di questo e la cosa eccitava anche me, ma sai...
una cosa è giocarci e un'altra farla. E poi con chi? Tu sei capitato
proprio per farci vivere questa cosa.
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