giovedì 22 marzo 2018

DAL DIARIO DI MARJKA W. - HOSTESS DI TERRA.

Giugno 2012. Orgia in direzione.
Anche oggi e' un giorno che ho una fame di sesso insaziabile.
Che voglia di scopare!
Di avere un grosso cazzo fra le cosce che spinge prepotente e che mi sfonda. Ho una voglia di godere da non vederci. Anzi… dalla fame ho proprio delle visioni, vedo cazzi duri dappertutto, cazzi che volano per l’aria come rondini.
Ma ho anche constatato che e' una giornata destinata a complicarsi.


Quanti segni premonitori! Troppi e significativi!
Intanto la notte. Il mio uomo diventato pigro. Una volta giocava con la mia sensualità come un gatto gioca con il topo. Mi prendeva e mi faceva salire la scala della passione per poi farmi mancare il sostegno e farmi precipitare nel vuoto, ah… che sensazione! Libidine pura!

Ora? Vorrebbe cavarsela con una scopata in fretta per poi tornarsene ai cazzi suoi.
Eh... no... bello! Con me ti devi impegnare. Oppure fai le valigie. Su! O mi scopi come si deve o… smammi!
Questa notte volevo godere con il culo. La voglia di essere posseduta li' e di godere della penetrazione era fortissima. Volevo una cosa violenta e prolungata. Sentire male e godere di questo. Lui? Ci prova il bastardo, e' vero che nonostante tutto il mio buco è ancora stretto... ma questo infame che fa? Ci prova, lo appoggia, spinge e non riesce e subito me lo rimette in fica e mi scopa li'.
Ma chi vuole questo? Mi devi INCULAREEEE...!
Cerco di levarmelo di dosso ma lui mi tiene stretta e non vuole togliersi.
Cornuto! Schifoso!
Poi?
Parto in ritardo per andare all'aeroporto.
Ho fretta.
Mi fanno incazzare per strada quei deficienti maschi imbranati.
Ti guardano con quell'aria bovina, ma datevi una mossa... rimbambiti!
Che volete? Chi vi vuole?
Arrivo all'aeroporto. Parcheggio.

Metto la macchina nei posti riservati ai dirigenti, in quello di uno che conosco. Che mi dica qualcosa quella sanguisuga che lo metto a posto io! Gli ricordo i pompini che gli ho fatto nel suo ufficio e magari gli ricordo anche che e' sposato. Stronzo!
Nel mio ufficio c’è la solita gente di merda, le colleghe sfiorite anticipatamente in piena menopausa anticipata e conclamata che come saluto mi uccidono con le loro occhiate malefiche, cosa che io ricambio con gli interessi. Poi il lumacone, quanto sei fesso... penso, ma non immagini che potresti scoparmi in archivio? O nel cesso? O sulle scale di emergenza? Goderesti come non mai! Come un riccio!
Niente! E’ refrattario.
Le streghe mi hanno messo sul tavolo un pacco di incartamenti, forse vogliono che sbrighi quelle pratiche, queste sono davvero sceme! Prendo il pacco e lo rimetto sul tavolo di quella più vicina con aria incazzata, non ha il coraggio di replicare, ringraziate che non ve lo butto dalla finestra.
Vado in gabinetto e controllo il trucco. Solo a guardarmi mi eccito.
Mi piaccio!

Sono innamorata di me stessa e per dimostrarmelo decido di godere lì e con calma.
Mi tolgo la divisa, la blusa, il foulard, il reggiseno, ah... che splendore le mie tette! Sode, alte, i capezzoli duri!
Mi accarezzo a lungo mentre sento che sotto mi si inonda di miele la fica, sposto il fondo degli slip e inizio a toccarmi, prima piano... mentre mi inarco con la schiena contro il muro, penso a due o tre uomini., penso agli incaricati dello smistamento dei bagagli, quei delinquenti che si fregano il contenuto delle valigie dei passeggeri.
Dovrò' andare a trovarli prima o poi, beccarli sul fatto e farmi violentare come si deve.
Più' sono meglio e'! Ad immaginarlo prendo a strofinare il mio clito più velocemente fino a godere, un urlo mi esce dalla bocca mentre mi si piegano le gambe dal piacere.
Mi rimetto in ordine, rossetto, ombretto e torno fuori, mentre passo vicino al lumacone faccio cadere nel suo cestino della corrispondenza in arrivo il fazzoletto igienico che ho usato per asciugarmi la fica. Capisce cosa e'? Macché'! Ormai con questo vecchio scemo non ho più' speranza!
Come mi siedo suona il telefono.
Mi si convoca in direzione, capo del personale, subito, sono attesa.
Vedo un sorriso malefico di soddisfazione sul muso delle scimmie che sono appollaiate sui loro tavoli di lavoro.
Che sanno queste? Perché ridono?
Il capo del personale e' una donna. Una cosi' cosi'... sui cinquanta, credo. Ben tenuta.
Busso e al suo invito entro.
Mi esamina come fossi un capo di bestiame pregiato alla fiera agricola della Baviera, manca solo che venga a tastarmi il culo.
Mi fa sedere e io accavallo le gambe per bene, lei osserva, non sarà' che ti piaccio per caso? Mmmh… si che ti piaccio!
Dice...
-Ho qui due comunicazioni che la riguardano…-.
Alza due fogli e me li mostra sventolandoli poi continua e mi guarda ancora le gambe.
-La prima lettera e' una lettera di richiamo ufficiale, ci sono state segnalate dalle sue colleghe diverse sue mancanza e da una verifica effettuata sono risultate fondate…-.
Maledette streghe! Giuro che vi rigo la macchina... vi taglio le gomme!
Mi guarda ancora...
-La seconda e' una lettera di elogio per il servizio svolto e una promozione con effetto immediato, con passaggio di grado, di stipendio e nomina a capo struttura…-.
Ma cosa dice?
-Pero', questa ultima cosa a una condizione…-.
E mi guarda significativa...
Capito...! E che ci vuole? Bastava chiedere, no?
Mi alzo...
Mi vuoi scopare? Vuoi godere del mio corpo? Godere e farmi godere? Che problemi ci sono? Nessuno...! Non per me!
Inizio a togliermi lentamente la giacca.
Guardami dai!


Ammirami, passati la lingua sulle labbra dai… mentre mi desideri, morditi il labbro, mangiami con gli occhi, vedrai che splendore sono! Dai… che sono disponibile a tutto!
Si alza e gira intorno alla scrivania sedendosi sul bordo.
-Sei bella... molto... e sei tanto puttana a quanto si dice..!-.
Si che lo sono e te lo faccio vedere...

Mi tiro su la gonna, voglio che mi veda le gambe... la parte non coperta dalle calze, quella parte di cosce che appaiono setose, lisce, abbellite dai tiranti del reggicalze.
So che vuole assaggiarmi, mi sposto il fondo dello slip fradicio e passo le dita dentro lo spacco e gliele offro da annusare, da baciare.
Mi prende la mano, si passa le mie dita sotto il naso e poi le mette nella bocca, mi succhia le dita... me le lecca.
-Toccami…-.
Sento le sue dita accarezzarmi, prima la carne liscia delle cosce, le labbra esterne, la sento premere e salto quando mi tocca proprio li'!
Memore di tutte le promesse mai mantenute da uomini e donne varie, sento la mia voce che dice.
-Firma la lettera... e dammela.-.
Si alza prende il foglio e firma, me lo allunga.
Poi dice... mentre in ginocchio si perde fra le mie gambe aperte.
-Vogliono scoparti anche l'A.D. e alcuni membri del consiglio…-.
Io mentre passo le mani fra i suoi capelli e le tiro la testa contro il mio ventre.
-Dai chiamali... falli venire tutti... Tutti! E intanto fammi godere dai... leccami... leccami... mordimi forte e fammi godere... Sei proprio brava a leccare!-
Quando arrivano mi trovano in pieno orgasmo, mi sono sdraiata a terra sul tappeto e lei mi sta torturando la fica... e' brava. Molto brava. La sua lingua, la sua lingua di donna sa dare quelle sensazioni che mai gli uomini riescono a darti, loro sono diversi... violenti... sbrigativi a volte.
Ma in quanti sono?
Quattro... e li conosco. Sono sui cinquanta, sessant'anni… i maiali, corpulenti. Hanno lo sguardo eccitato e si indovina il cazzo duro guardando i loro pantaloni.
Vorrebbero iniziare subito a brancicarmi con le loro manacce sudate, ma li faccio mettere a sedere e mi spoglio, piano... con classe, voglio aizzare la loro libidine e farli diventare bestie, animali, porci...
Che piacere vedere i loro occhi farsi di fiamma mentre lei mi spoglia, mi accarezza le tette, me le bacia e mi tocca, mi fa piegare in avanti e mi apre le natiche per far vedere loro il mio fiore scuro.
Leccami... le dico, leccami il culo mentre guardano, mettimi le dita dentro la fica e leccami il culo, voglio sentire la tua lingua entrare... spingere.
A loro dico di togliersi i pantaloni, che voglio vedere i loro cazzi duri... che poi passero' a succhiare uno a uno.
Mi piace confrontarli, esaminarli... mi piacciono sia coperti che scappellati, anche molli... teneri da farli indurire con i miei baci... con il mio succhiare..
Che cazzi hanno questi maiali!
Passo a conoscerli, uno a uno li prendo in bocca, li gusto con il massimo del piacere. Li hanno duri e grossi.

Uno poi... e' da paura! Più grosso di una lattina di coca cola! Lo voglio. Lo voglio... mi fa impazzire! Lo voglio…!

Mi scopano uno alla volta, aspetto di avere lui... il cazzo enormemente largo e quando mi fotte mi fa raggiungere vette infinite di piacere, l'orgasmo diventa fantasmagorico!
Siamo un groviglio ora...
Lei che mi bacia la bocca e loro che mi riempiono i buchi... fica e culo! Uno disteso sul quale sono impalata di fica e un altro che mi fa il fiore fra le natiche, aspetto con piacere e con terrore il turno di quello enorme.
Lo voglio nel culo quella bestia!

Lo voglio e lo temo e quando accade…?

Beh! Le mie urla le sentono fino in città' e il piacere che dopo provo e' all’altezza del dolore.
Finisce.
Per me e lei la festa potrebbe continuare tutto il giorno, ma loro sono spompati.

Pero' questi sessantenni ne hanno da insegnare! E ci sanno fare! Ognuno di loro mi invita separatamente ad andare a trovarlo, cosa che faro' con il massimo piacere.
Sono trascorse tutte le ore della mattina cosi', mi rimetto in ordine e vado a farmi insalata, caffè' e yogurt.
Poi torno in ufficio, sventolo la lettera e fra la disperazione generale informo tutti del nuovo leitmotiv che animerà' il loro lavoro e anche chi suonerà' la musica d’ora in avanti.


Rido del loro sbigottimento! Sono livide e al limite di una crisi nervosa.
Il lumacone?
Gli insegnerò' a vivere...

Marjka.

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