lunedì 26 marzo 2018

"Amore dai, corri altrimenti perdiamo il treno". Racconto di Francesca. 1^ parte.

 Ringrazio l'autrice per la 
gentile concessione...




"Amore dai, corri altrimenti perdiamo il treno".

Io anziche' correre rido, mi sento trascinare dalla sua mano e se penso al perche' del nostro ritardo non riesco a trattenermi. Mi fermo, ho la gonna troppo stretta per correre e gli dico "Dai, o mi tiri in braccio o prendiamo il prossimo, fa nulla no?"

I miei occhi da bimba lo rapiscono, il mio sorriso, la mia risata lo portano sulla mia bocca, mi bacia, mi stringe, mi solleva in aria.

Mi sorride anche lui e ridendo continua "Come dirti di no, in fondo e' colpa mia.. volevo comprarti a tutti i costi quelle scarpe".

Mi guarda i piedi, le ho gia' calzate, tacchi altissimi, ci cammino come se fossero i miei piedi stessi, le adoro, le ho sognate queste di Paciotti e ora che le calzo mi sento una regina.

Andiamo in biglietteria e controlliamo l'orario del prossimo treno per casa.. vediamo.. ci vuole ancora un'oretta, il tempo di un caffe' caldo e poi aspettiamo in sala.

Il cappotto nero sul ginocchio e' una finestra per tutti quelli che mi guardano, una ragazza vestita cosi' con al proprio fianco un bel quarantenne brizzolato si fa notare.

E il cappotto si apre proprio sulle ginocchia, scoperte dallo spacco del vestito. Accavallo le gambe e tu con le mani mi tocchi, mi passi le mani fin sotto sui piedi ad accarezzarli. In saletta c'e' poca gente, per lo piu' militari che rientrano nelle caserme.

Ci stuzzichiamo come sempre, da eterni innamorati, da quindicenni che si toccano come se fosse la prima volta.



Vuoi farmi godere? Qui?



No, mi tocchi, passi la mano tra le gambe strette e quei ragazzi tra una chiacchera e l'altra ci guardano. Sento i loro occhi addosso e le tue mani non mi danno tregua, piacevolmente e lentamente mi stai eccitando.

Il tempo passa e annunciano il nostro treno. Si alzano anche i ragazzi, forse qualcuno di loro prendera' il nostro treno. Andiamo a sederci, prima classe e finalmente si parte verso casa.  Mi accarezzi i capelli, mi baci, all'orecchio mi parli, mi scaldi..



Ma quanto vuoi farmi godere?



Allungo la mano sul tuo cappotto, lo sbottono.. ti salterei addosso dalla voglia che ho. In giro nessuno, posti vuoti. Ti tocco sopra i pantaloni mentre la lingua divora la tua. La stringo tra le labbra, la succhio.. le tue mani sono tra i miei capelli, tirami a te forte, lo sai come mi piace.

I miei capelli presi con forza, la testa contro la tua e l'altra mano che mi da' piacere.



"Cosa vuoi fare?" mi dici all'orecchio.

Non ti rispondo, mi alzo e lascio il cappotto sul sedile di fronte.

"Togli anche il tuo dai", andiamo a farci quattro passi.

Prendo la tua mano e mi dirigo verso le altre carrozze. Stai sorridendo, mi lasci fare, godi troppo della mia eccitazione, delle mie voglie.

Eccoli. Tre dei ragazzi che erano con noi in saletta sono su questo treno. Mi mangiano con gli occhi mentre mi avvicino a loro e con gli occhi cerco il posto dove sedermi. Di fronte a loro, ti faccio passare e io resto di fianco, lato corridoio.

Ti guardo, non serve parlare tra di noi, sai i miei desideri, li conosci perche' sono anche i tuoi. Ora guardo loro, sono tre alpini, alti, uno riccioluto biondo, un altro robusto, moro e ancora un altro moro, con uno sguardo da vero porco. Le tue mani sono fantastiche adesso.

Mi passano sotto la gonna, mentre io inizio a gemere, socchiudo gli occhi, passo la lingua sulle labbra.



"Vi piace lo spettacolo? Volete godere?"

Loro annuiscono, mi dicono che cosa voglio.

"Voglio vedervi menare i vostri cazzi, voglio vederli tra le vostre mani, toccarvi i coglioni sotto, farli diventare duri come sbarre".



Non se lo fanno ripetere due volte ed eccoli, incuranti di tutto anche loro, che si sbottonano e tirano fuori i loro sessi. Ti guardo compiaciuta, tu..

Mmmh, tu sei eccitato piu' di loro tre messi assieme. Ti alzi e mi vieni di fronte, ti inginocchi dietro di me e mi sollevi la gonna. Senti i loro complimenti, lo senti cosa dicono a te?

Ora mi tocchi con le dita, sposti il mio perizoma, indosso le autoreggenti, mi allarghi le chiappe, vuoi che mi vedano, vuoi che vedano il mio bagnato, perche' lo sono, da ore e adesso vuoi darmi piacere. Affondi la bocca tra le mie cosce e io godo, parto, allargo le gambe.. loro vedono la tua lingua intenta a darmi piacere, ora si menano forte, vogliono scoparmi lo sai?

Parto e vengo.. una, due volte, e' troppo eccitante la situazione, potrebbe passare il controllore ma quei tre sconosciuti che si stanno menando davanti a me, vicino a me, mi fanno perdere la testa. Sollevo il resto della gonna fin sopra e alzo una gamba sul sedile. Sono aperta, loro sentono il mio profumo e imprecano. Hanno voglia, non gli basta vedermi, non gli basta godere cosi', vogliono scoparmi, sbattermi con tutta la loro forza.

Apro la bocca, gli faccio vedere la mia lingua, mentre mi spingo col culo contro di te. Ti dico quanto sei porco, quanto quei ragazzi vogliano fotterti la donna..

"Lo vuoi?" Ti urlo, te lo urlo ancora mentre sono in preda all'ennesimo orgasmo.

Uno dei tre si gira con le gambe verso il corridoio e mi dice.. "Montami dai, montami.. lo vedo come mi guardi il cazzo che ne hai voglia". Sento le tue labbra che mi prendono il grilletto e lo mordono, lo succhiano.  Poi mi spingi verso di lui, le tue mani sul mio culo.

Mi giro verso di te, e' te che voglio guardare mentre mi siedo su di lui, mentre con le mani prendo il suo cazzo e lo lascio entrare dentro di me. Che sospiro per lui, per me. Lui mi prende le gambe con le mani, me le fa piegare e parte.

Mi sbatte con tutta la sua voglia, e' tanta, troppa.. grugnisce,....

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