Ringrazio l'autrice per la
gentile concessione...
gentile concessione...
"Amore dai, corri altrimenti perdiamo il treno".
Io
anziche' correre rido, mi sento trascinare dalla sua mano e se penso al
perche' del nostro ritardo non riesco a trattenermi. Mi fermo, ho la
gonna troppo stretta per correre e gli dico "Dai, o mi tiri in braccio o
prendiamo il prossimo, fa nulla no?"
I
miei occhi da bimba lo rapiscono, il mio sorriso, la mia risata lo
portano sulla mia bocca, mi bacia, mi stringe, mi solleva in aria.
Mi
sorride anche lui e ridendo continua "Come dirti di no, in fondo e'
colpa mia.. volevo comprarti a tutti i costi quelle scarpe".
Mi
guarda i piedi, le ho gia' calzate, tacchi altissimi, ci cammino come
se fossero i miei piedi stessi, le adoro, le ho sognate queste di
Paciotti e ora che le calzo mi sento una regina.
Andiamo
in biglietteria e controlliamo l'orario del prossimo treno per casa..
vediamo.. ci vuole ancora un'oretta, il tempo di un caffe' caldo e poi
aspettiamo in sala.
Il
cappotto nero sul ginocchio e' una finestra per tutti quelli che mi
guardano, una ragazza vestita cosi' con al proprio fianco un bel
quarantenne brizzolato si fa notare.
E
il cappotto si apre proprio sulle ginocchia, scoperte dallo spacco del
vestito. Accavallo le gambe e tu con le mani mi tocchi, mi passi le mani
fin sotto sui piedi ad accarezzarli. In saletta c'e' poca gente, per lo
piu' militari che rientrano nelle caserme.
Ci stuzzichiamo come sempre, da eterni innamorati, da quindicenni che si toccano come se fosse la prima volta.
Vuoi farmi godere? Qui?
No,
mi tocchi, passi la mano tra le gambe strette e quei ragazzi tra una
chiacchera e l'altra ci guardano. Sento i loro occhi addosso e le tue
mani non mi danno tregua, piacevolmente e lentamente mi stai eccitando.
Il
tempo passa e annunciano il nostro treno. Si alzano anche i ragazzi,
forse qualcuno di loro prendera' il nostro treno. Andiamo a sederci,
prima classe e finalmente si parte verso casa. Mi accarezzi i capelli, mi baci, all'orecchio mi parli, mi scaldi..
Ma quanto vuoi farmi godere?
Allungo
la mano sul tuo cappotto, lo sbottono.. ti salterei addosso dalla
voglia che ho. In giro nessuno, posti vuoti. Ti tocco sopra i pantaloni
mentre la lingua divora la tua. La stringo tra le labbra, la succhio..
le tue mani sono tra i miei capelli, tirami a te forte, lo sai come mi
piace.
I miei capelli presi con forza, la testa contro la tua e l'altra mano che mi da' piacere.
"Cosa vuoi fare?" mi dici all'orecchio.
Non ti rispondo, mi alzo e lascio il cappotto sul sedile di fronte.
"Togli anche il tuo dai", andiamo a farci quattro passi.
Prendo
la tua mano e mi dirigo verso le altre carrozze. Stai sorridendo, mi
lasci fare, godi troppo della mia eccitazione, delle mie voglie.
Eccoli.
Tre dei ragazzi che erano con noi in saletta sono su questo treno. Mi
mangiano con gli occhi mentre mi avvicino a loro e con gli occhi cerco
il posto dove sedermi. Di fronte a loro, ti faccio passare e io resto di
fianco, lato corridoio.
Ti
guardo, non serve parlare tra di noi, sai i miei desideri, li conosci
perche' sono anche i tuoi. Ora guardo loro, sono tre alpini, alti, uno
riccioluto biondo, un altro robusto, moro e ancora un altro moro, con
uno sguardo da vero porco. Le tue mani sono fantastiche adesso.
Mi passano sotto la gonna, mentre io inizio a gemere, socchiudo gli occhi, passo la lingua sulle labbra.
"Vi piace lo spettacolo? Volete godere?"
Loro annuiscono, mi dicono che cosa voglio.
"Voglio
vedervi menare i vostri cazzi, voglio vederli tra le vostre mani,
toccarvi i coglioni sotto, farli diventare duri come sbarre".
Non
se lo fanno ripetere due volte ed eccoli, incuranti di tutto anche
loro, che si sbottonano e tirano fuori i loro sessi. Ti guardo
compiaciuta, tu..
Mmmh,
tu sei eccitato piu' di loro tre messi assieme. Ti alzi e mi vieni di
fronte, ti inginocchi dietro di me e mi sollevi la gonna. Senti i loro
complimenti, lo senti cosa dicono a te?
Ora
mi tocchi con le dita, sposti il mio perizoma, indosso le autoreggenti,
mi allarghi le chiappe, vuoi che mi vedano, vuoi che vedano il mio
bagnato, perche' lo sono, da ore e adesso vuoi darmi piacere. Affondi la
bocca tra le mie cosce e io godo, parto, allargo le gambe.. loro vedono
la tua lingua intenta a darmi piacere, ora si menano forte, vogliono
scoparmi lo sai?
Parto
e vengo.. una, due volte, e' troppo eccitante la situazione, potrebbe
passare il controllore ma quei tre sconosciuti che si stanno menando
davanti a me, vicino a me, mi fanno perdere la testa. Sollevo il resto
della gonna fin sopra e alzo una gamba sul sedile. Sono aperta, loro
sentono il mio profumo e imprecano. Hanno voglia, non gli basta vedermi,
non gli basta godere cosi', vogliono scoparmi, sbattermi con tutta la
loro forza.
Apro
la bocca, gli faccio vedere la mia lingua, mentre mi spingo col culo
contro di te. Ti dico quanto sei porco, quanto quei ragazzi vogliano
fotterti la donna..
"Lo vuoi?" Ti urlo, te lo urlo ancora mentre sono in preda all'ennesimo orgasmo.
Uno
dei tre si gira con le gambe verso il corridoio e mi dice.. "Montami
dai, montami.. lo vedo come mi guardi il cazzo che ne hai voglia". Sento
le tue labbra che mi prendono il grilletto e lo mordono, lo succhiano. Poi mi spingi verso di lui, le tue mani sul mio culo.
Mi
giro verso di te, e' te che voglio guardare mentre mi siedo su di lui,
mentre con le mani prendo il suo cazzo e lo lascio entrare dentro di me.
Che sospiro per lui, per me. Lui mi prende le gambe con le mani, me le
fa piegare e parte.
Mi sbatte con tutta la sua voglia, e' tanta, troppa.. grugnisce,....
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