lunedì 30 settembre 2019

RED BONDAGE

r04

CHASTITY BLOG.

EROTIC B&W

IL RIFUGIO.




Trova un rifugio per noi... dove viverci. Dove poter essere noi stessi, dove poter lasciare fuori ogni cosa che ci lega ad un altro presente...




La casa è perfetta. 
Affacciata sul mare turchino, una grande terrazza e pochi gradini per accedere alla spiaggia. 
Il posto ideale per noi. 
E... fra un incontro e l'altro io che cerco invano di lavorare. 
Ma non ci sono, non ci sono più con la testa. 
Tu mi hai rivoltato... anima, cuore, mente e cazzo.
Vivo in apnea il tempo che non ci sei, boccheggio come un pesce levato dall'acqua.

Vieni... vieni... vieni! 
O morirò!


Aspettarti.
Sentirti arrivare.
Farmi trovare sulla porta.
Prenderti.
Spingerti al muro e mangiarti la bocca.
Strappare gli abiti che indossi.
Toglierti con i denti il perizoma.
Tirarti a terra e mettere la bocca fra le cosce.
Divorare la figa.
Mordere le labbra gonfie.
Aprire e leccare.
Prendere il clitoride fra le labbra.
Rubare il primo orgasmo.
Godere del mugolare, del tuo lungo gemito.

-Sei un animale! Neanche mi saluti, mi chiedi forse come sto? Mai...!
-Come stai...?
-Scopami...

A terra! 
Sul pavimento!
Distesa! 
Io... fra le tue gambe che ti penetro! 
Che spingo per ficcartelo dentro tutto, che ti alzo il bacino, che spingo, levo il mio cazzo e lo rimetto ancora e ancora nella tua figa fradicia.

La pazzia!
La voglia continua! 
Il non saziarmi di te!
Spingo, scivoliamo assieme, tu distesa e io sulle ginocchia, il corpo sul tuo, scivoliamo sul pavimento di cotto fino a fermarci contro la parete e qui...?
La tua figa!
Mia!
Scavarti dentro!
Pomparti! Fotterti! Chiavarti! 
Oh... si!!!!

Tu...? 

Godi! 
Dai, dai! Non smettere di godere! 
Godi!
Godi!
E... poi godi con me!
Assieme.
I tuoi gemiti di piacere!
Il mio urlo!
Godi ancora! Mentre ti sborro dentro!
Mentre riempio la tua figa!

Mi sembra di avere della lava nei coglioni!
Fammi svuotare!

-Dio...! Finirà che mi farai sborrare sangue...! Mantide!
-Finalmente! Tu e i tuoi messaggi! Mi hai tenuta eccitata per tutte queste ore!
-E io? Non sai cosa sia avere il cazzo duro per tutto questo tempo...
-Voglio succhiartelo! Ti immaginavo in macchina e io china che prendevo il tuo cazzo in bocca, la mano che ti teneva e ti succhiavo... oh... come ti succhiavo! Ti succhiavo l'anima!

-Quanto puoi fermarti stavolta?
-Un po'...
-Vieni... voglio farti vedere qualcosa che ho fatto montare oggi.

In bagno ora c'è un grande specchio, dal pavimento al soffitto.

-Dio! Che meraviglia...!
.Guardati... guardati mentre ti strizzo le tette! Mentre ti palpo, mentre ti metto la mano in figa...
-Mi fai sciogliere... cazzo!
-Appoggia le mani allo specchio... voglio che baci la tua immagine... ti faccio chinare... ti allargo le gambe... 
-Fammelo... dammelo...
-Così...? Lo senti fra le chiappe? O così...? Fra le cosce mentre te lo strofino sul solco?
-Fammi... quello che vuoi ma fammi...
-In figa...voglio goderti di nuovo nella tua meravigliosa figa! Così... ti piace...? Ti sto piantando il cazzo in figa! Nel tuo caldo, nel tuo bagnato... ti sto pompando...!
-Dai dai... più forte...! Spaccami... rompimi...! Dio! Se sei porco! Sei il mio porco...!

-Devo scappare...
-Ti lecco... ti pulisco io...
-Figurarsi! Lo vorrei eccome... ma so anche come finisce, devo andare... 
-Bacio...? Domani?
-Si... ti dico l'ora di preciso...

Ho la mente piena di te. 
Dove sei?
Cosa fai?
Mi pensi?
Scendo al mare. 
Nuoto.

Accendo il portatile... dove sono rimasto? 
No... anche oggi non funziona.

Le mie dita scrivono quello che suggerisce la mente...

...Sei felice? 
...Comunque?

...Si... rispondo e scrivo...
...Sono felice.

Domani la legherò al letto. La farò impazzire dal piacere.
Le devo diventare necessario. 
Che non possa immaginare di vivere senza di me.

Il sole tramonta... 
Le ombre si allungano, è il momento peggiore senza te.
Resto al buio.

Aspetto che in cielo appaia Venere... la dea dell'amore.

Tibet. 




VARIAZIONI AL TRIANGOLO...!


ESIBIZIONISMO!

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GIOCO DI LINGUE!

Blue Crotch Study. Photography by Joanne Leah

contemporaryart-blog:
“Blue Crotch Study. Photography by Joanne Leah, joanneleah
”

SALTO SUL LETTO!

And to all a good…..ooops, oh shit!

TRIANGOLO.

sabato 28 settembre 2019

Frans Mensink Artist

FEMDOM

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CALDERONE.

UN UOMO ADATTO PER OGNI USO.




Quello che scrivo io è diverso dalle solite cose, non aspettatevi sempre qualcosa di eccitante da me, io voglio entrarvi nella mente e costringervi a riflettere sulla nostra debolezza, su cosa siamo.
Chi non vuole seguirmi su questa strada non legga…






-Allora…?-
-No…-
-Ma perché' no…? Ti proponi tu per queste cose, non è così? Vuoi che ti dica cosa vendi? Tu vendi te stesso! Non sei che una puttana! Ti ricordo cosa dice il tuo annuncio? Guarda… leggi…
"Uomo esperto offresi per cose particolari, compenso da stabilire". Sei tu che l'hai pubblicato o no…?-
-Sei troppo giovane… sei una bambina, non posso farlo. Non riesco a concepire come fai a desiderare una cosa così… quanti anni hai? Diciotto? Meno…? Hai la vita davanti…-
-Diciannove… prego! Tu hai questi scrupoli? Tu che a pagamento andresti a raccontare barzellette sconce ai bambini dell'asilo? Tu non hai morale, tu sei senza coscienza… tu sei solo una puttana!-
La guardo… capelli castani e occhi scuri. Carina. Dalla blusa si vede l'attaccatura del seno. Sembra l'immagine dell'innocenza e invece ha l'animo di tenebra.
-No…-
-Ma l'hai mai fatto? Forse per questo… sei solo un millantatore!-
-Ecco si… diciamo che non l'ho mai fatto… rivolgiti ad un altro.-
Invece ho fatto di peggio ma non te lo dico.
Propongo.
-Posso darti di tutto… posso procurarti di tutto, perché' non vuoi un cane che ti lecchi e che ti scopi fino a vederlo sdraiato a terra senza forze? Vuoi un cavallo? Un asino? Vuoi cazzi smisurati che ti fanno godere fino a perdere la coscienza? ? Vuoi che ti metta una anguilla viva in fica…? La senti muovere e ti fa morire. Vuoi che ti segni? Posso farti delle ferite… te le faccio anche in viso e poi ti ci passo sopra il sale… Vuoi che ti porto in una bettola di soli uomini? Ti sto attento mentre te li scopi tutti… o ti porto al cesso della stazione e faccio entrare tutti i neri e i marocchini fino a farti riempire di sborra. Vuoi una donna che ha un clitoride grosso come un cazzo? O una novità? Ti posso cospargere il corpo di becchime per polli e farti beccare per ore… anche in fica ti beccano. Queste cose posso darti… e non costano troppo.-
Lei scuote infastidita la testa.
-Devo farlo… mi capisci? E' diventato una cosa incontrollabile, ho provato da sola mentre mi masturbo, ma non e' come affidare la propria vita ad un altro, voglio… devo… assolutamente devo farlo!-
Tenta ancora di convincermi, diventa aggressiva… vuole provocarmi.
-Quanto chiedi di solito… puttana? Cinquecento euro…? Di piu'? Di meno? Io ti do tutto quello che ho… tanto poi non mi servono i soldi…-
Forse vede il lampo di cupidigia nei miei occhi, ho bisogno di denaro, con la cifra che dico io… neanche tanto alta, provo a ripartire a nuovo e ritornare nel mio passato e chiudere qui.
-Di che cifra parli…?-
-Voglio una cosa definitiva… senza ritorno. Parlo di quindicimila… ma devi darmi la tua parola...-
La mia parola? Sei la prima che ci crede, tutti sono convinti che non vale un cazzo.
-E' troppo poco… rischio troppo. Devi trovare altri soldi… vendi qualcosa…-
-Ho dei gioielli…-
-Roba di valore?-
-Vecchi anelli, collane di famiglia, roba cosi'…-
-Vendili… prendi quello che ti danno…-
Mi chiedo dove ha preso questa fissa. A me è venuta a suo tempo guardando Gli Amanti di Renè Magritte.
-Non sono comunque molti i soldi se pensi a dove rischio di finire, devi darmi una ragione…-
-Una ragione? E che cazzo ti impicci tu, puttana? Mi sento sbagliata, ok? Se mi guardo allo specchio mi faccio schifo. Non mi sopporto… ti basta?-
-Vuoi essere scopata mentre…?
-Si…! cazzo si! Voglio godere e in quel momento vedere spegnersi la luce…-
Io non riesco a meravigliarmi più di nulla.
Dove ho raccattato tutto questo cinismo?
Perché' non cerco di convincerla?
Dirle che e' giovane e bella, che il destino lascia delle scappatoie a volte. Che il vento cambia e con il vento cambia tutto o quasi.
Invece penso che dovro' stare attento.
Invece penso alle precauzioni che dovrò prendere: guanti di lattice, preservativo, niente tracce di DNA in giro, specialmente dentro lei. 
-Quando vuoi farlo..?-
-Devo sistemare alcune cose prima, facciamo questo venerdì?-
-Va bene… dovrà essere in casa tua, scrivimi qui l'indirizzo, lo memorizzo e poi strappo il biglietto. Cancella ogni riferimento su carta o sul pc che mi riguarda. Pulisci la memoria del computer. Procura tu il sacchetto.-
-Lo voglio trasparente… voglio che mi guardi… mentre succede...-
-Niente baci… niente leccate… niente scambio di saliva… riesci a godere cosi'?-
-Tu dammi il cazzo duro e fallo durare e io vengo, sono una troia ninfomane, appena entri godo… ma dovrai aspettare. Capito? Dovrai godere anche tu. Piuttosto tu… riuscirai a venire? A sborrare? Voglio che sborri…-
La rassicuro, succederà mentre starò godendo nel preservativo e tutto in sincronia con il suo orgasmo ma so benissimo che non sarà così… fingerò.
Le puttane come me fingono l'orgasmo.
-Dovrai avere i soldi e dovrai anche scrivere due righe di mano tua…-
-Capito…-
Non so se vi interessa come vivo i giorni precedenti al venerdì, non credo… mi state guardando come un animale raro e strano. Non concepite che un essere come me viva magari nella vostra stessa città, percorra le vostre strade, faccia la fila come voi al supermercato.
Se sapeste chi sono… cosa sto per fare, stringereste forte la mano al vostro bimbo e lo terreste lontano il più possibile da me.
Io non penso.
Evito di soffermarmi sul fatto.
Mi annullo.
Mi rado i capelli a zero.
Mi depilo il pube, le gambe, le braccia, le ascelle.
Non devo lasciare nulla di me in quella casa.
Ormai da un pelo riescono a risalire alla traccia genetica e sono cazzi se riescono a collegarvi alla faccenda.
Sono umano, non sono un alieno, ho le mie debolezze. Venerdì ho bisogno di qualcosa… un aiuto. E lo uso, una fila di bianca mescolata a una roba cinese.
E ho il cazzo duro. Pronto.
Quando mi apre la porta mi impressiona. Per essere bella e' bella. Ma si e' truccata e poi ha pianto… gli occhi ritoccati dal mascara sono rossi e allucinati. La bocca dipinta sembra una ferita che sanguina. Indossa un velo nero sopra il corpo nudo.
Il corpo e' snello ma pieno. Il seno sostenuto, la bella curva dei fianchi che si allarga dalla vita stretta.
E bella ed e' giovane, spero che abbia cambiato idea, sono disposto a rinunciare a ogni forma di compenso purché mi dica…
-No… non lo voglio piu' fare… scusami…-
Invece no, e' decisa.
Le chiedo i soldi. Li conto. Voglio vedere il biglietto che ha scritto.
E iniziamo.
Le chiedo se ha un vibratore. Si… lo ha. Deve usarlo le dico, dagli esami dopo dovrà risultare che si e' penetrata con quello.
Lo fa… lo bagna di saliva e davanti a me se lo infila, ci gioca un pochino. Lo passa lungo lo spacco, stuzzica il clito e poi lo mette dentro.
Lo sostituisco con le mie dita inguantate, due e poi tre dita.
La strofino forte, dentro, e lei mi dimostra che diceva la verità, la vedo godere, la sento godere.
Mi chiede di vedere il cazzo.
Mi spoglio parzialmente, glielo mostro, lei me lo tocca, lo masturba, passa il palmo sulla cappella liscia e tesa.
Su… cambia idea…! Prego dentro me stesso.
Cambia idea e giuro che ti tratto come una dea.
Se vorrai, ti terrò per me. Mia, e cambierò vita.
Dai…! Prego dentro me stesso, cambia idea… vivi!
Lei prende il sacchetto e se lo infila sulla testa.
Il suo respiro lo fa appiccicare al viso, alla bocca, ma ancora può respirare, Ora e' distesa su un tavolino, di schiena. Apre le gambe e le alza, mi avvicino mi metto il preservativo e la penetro facilmente. E' larga e bagnata. Mi mette le gambe sulle spalle. E inizio. Forte e veloce. A volte lo ritiro e lo rimetto, la sento inarcarsi. Gode. Vedo il viso attraverso il sacchetto trasparente. Vedo le sue labbra chiedermi se sono pronto.
Si… lo sono.
E lei si stringe il sacchetto al collo…!
Ora non riesce più a respirare, boccheggia. Il sacchetto le si e' appiccicato alla bocca mentre io continuo a penetrarla con forza, la verga, bagnata di lei, che entra ed esce senza fermarsi.
Le tengo le mani per evitare che per un riflesso incondizionato cerchi di liberarsi del sacchetto o che mi graffi e così restino delle mie tracce di pelle sotto le unghie.
La sento morire…! Sento i suoi spasmi, sento il suo piacere confondersi con i suoi movimenti, le sue gambe che prima tremano e poi scattano impazzite come se vivessero una vita loro.
Ora agonizza… i suoi movimenti si fanno spasmodici. Ed e' una cosa lunga, non e' affatto vero che si muore in fretta. Ci si mette un casino di tempo e davvero non so se questo prolunga anche il suo orgasmo… davvero non so. Il suo viso si e' trasformato in una maschera… non sembra più lei.
Volete sapere se ho avuto pietà?
Se avrei voluto strapparle il sacchetto e lasciarla vivere?
No.
Non ho avuto nessun pensiero del genere.
Era una cosa decisa.
I suoi spasmi mi fanno venire e quando eiaculo nel preservativo dentro di lei, lei è già morta.
Sistemo il suo corpo come se avesse preso piacere da se stessa, nulla fa presupporre un partner.
Ha avuto quello che voleva.
Chi sono io per sindacare se ha fatto bene? Se ha fatto male? Nessuno può giudicare.
Neanche voi e non potete neanche giudicare me. Io sono solo un uomo adatto ad ogni uso, vi do quello che volete vi dia…

T.

MAX SAUCO - ARTIST

 

CAREZZA

CANDELE E CERA

VULVA-

orgasmicsince94:
“gynodiversity:
“Caudal panel 1
”
What a fantastic tumblr blog showing genital diversity.
”

PAROLA CON QUATTRO LETTERE.

The shirt he loaned her didn’t allow for modesty.

ALAIN ASLAN - ARTIST

Mandragore

venerdì 27 settembre 2019

IL RAGNO E LA FARFALLA.





Sto guardando la superficie liscia di un lago.
In silenzio.
Osservo la traiettoria curva del sasso lanciato,
ora il breve rumore del suo impatto con lo specchio d'acqua, immaginino il suo inabissarsi.

Il buio del fondo.

La primitiva calma della superficie viene violentata, infranta.
Poi... il lungo rincorrersi delle onde concentriche,
sempre più' deboli come in una agonia.
E poi?

Torna l'immobilità.

Così come in una ragnatela,
C'è il momento che la preda si invischia nelle trame.
Il suo dibattersi...
e infine il suo arrendersi,
e anche qui torna l'immobilità.
Forse...

Il ragno è un artista, il migliore.
La sua ragnatela è una opera d'arte.

Nulla di paragonabile alle ragnatele comuni, a quelle degli altri ragni.
La sua sembra una trama di pizzo.
Ora è bagnata dalla rugiada mattutina e si colora delle sfumature dell'arcobaleno.

Per un motivo misterioso, le molecole con le quali è formata diffrangono la luce del sole in una miriade di colori. La rugiada si ferma, si raccoglie nei ricami della tela e forma come degli abbeveratoi, delle piccole, minuscole pozze.
Un richiamo.
Una trappola.
Delle più sottili.
Per prede speciali.
Lui non vuole più prede comuni, di quelle riesce ad attirarne una infinità, gli danno noia.
Tutta la sua opera è pensata, costruita, mantenuta al meglio per avere LEI.
La farfalla.
Vuole lei.
Solo lei.
Per sempre lei.
La magnifica farfalla dai mille splendidi colori.
Dalle ali trasparenti e seriche.
Dal corpo affusolato.
Il ragno è affascinato, infatuato, vuole poter accarezzare quelle ali.
Aspetta l'attimo nel quale la vedrà avvicinarsi.
Brama quel corpo.
Desidera con tutte le sue forze che si avvicini e che si avviluppi nei suoi fili di seta.

La farfalla è bella.
Vive della sua bellezza.
Non ha bisogno di scaltrezza, di acume, di intelligenza, nè di pazienza.
La natura le chiede solo di essere bella.
Appariscente deve essere, il più possibile, per trovare rapidamente un compagno, perpetuare la specie e poi morire.
La sua vita è un continuo divenire, uovo, bruco, crisalide e infine magnifica farfalla.
Ora è attirata da una luminescenza colorata. appena lì, sotto quel ramo in fiore.
Un riflesso dai mille colori la seduce e vola verso quel riflesso senza nessun timore o precauzione.
E... rimane impigliata.
Prigioniera.

Il ragno è da tempo che osserva la farfalla.
La vede avvicinarsi.
Quando questa si posa sulla sua trama sente i terminali della rete vibrare.
Vuole la farfalla... suggere la sua bellezza, la sua vita, la sua eleganza innata.

Ma vuole farlo al meglio, non è una occasione che si ripresenterà.
Per la circostanza pensa di lasciare la sua vecchia corazza e indossare la nuova muta, che è lucida e splendente.
Vuole essere all'altezza della bellezza di lei, bello, bello per quanto è possibile.

Nel momento che è senza protezione, in quel preciso attimo... l'imenottera lo assale.
Sono giorni che è in attesa.

Giorni e giorni... settimane, immobile, determinata, letale.
Lei vuole il ragno ma come uno di una serie.
Una lunga serie senza fine.
Un ragno dopo l'altro.
Da divorare.
Ora vuole questo, questo e non altri e non desisterà fino al momento conclusivo.
Le sue fauci ghermiscono il corpo del ragno privo di protezione.
Il ragno muore con negli occhi la visione della farfalla, mentre questa si dibatte nella tela.
Scambia la morte per un orgasmo mentre viene divorato.
Rimane la sua tela.
E' bellissima ma ormai inutile.

La farfalla si libera miracolosamente e vola lontano, troverà il compagno cercato?
Forse.


L'imenottera cerca un altro ragno.

E il fiume della vita scorre senza sosta.


il ragno.

la farfalla.
l'imenottera.



L'allegoria della vita,
La mia chiave di lettura è...
si attende la farfalla tutta la vita
quando arriva davvero...
ti scopri e...


P.S.
lo so..
lo so che il termine esatto è imenottero.

Aspettiamo tutti la primavera, il tempo fa schifo.

Ogni volta è come rinascere.
Tibet.


(immagine Old Erotic Art)

POKER.

RILANCIO... METTO LA MIA SCHIAVA
Io rilancio di una serata con il mio schiavo


FERMO! E' UNA RAPINA!

BLACK AND WHITE EROTIC ART

IL PIACERE.

VUOI GUSTARE O TI BASTA GUARDARE?


giovedì 26 settembre 2019

Alexandre Szekely

A Szekely 15

BANDIERA ROSSA!

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INNAMORAMENTO.

Eri Wallis - artist.




Era estate...

Allora avevo un appuntamento fisso la notte con un terribile incubo, appena mi addormentavo mi assaliva questa cosa che mi lasciva sfinito, sudato, ansante, in preda al terrore. Nulla poteva contrastarlo, non avevo rimedio.
Era un castigo. Il castigo per essere quello che sono.
Allora passavo le notti a scrivere, parte dei racconti che pubblico ancora oggi appartengono a quel periodo.

Passavo la notte così, le finestre completamente aperte, nel silenzio.
Beh... il silenzio relativo certo, quello di una città.
Abitavo all'ultimo piano e la finestra dava sul cortile interno, grande il cortile, alberato, aiole fiorite.
Mi affacciavo a questa finestra, appoggiavo le braccia e pensavo.
Non c'erano finestre illuminate in tutto il caseggiato tranne la mia.
Ma... una notte se ne illuminò una, di fronte e un piano sotto il mio, una finestra di un bagno e vidi la sua figura.
Oddio... non sono un guardone, ma una donna... una donna nel suo bagno, immaginarla mentre fa toeletta intima, beh... per me... e' una tentazione irresistibile, più che vederla... godevo ad immaginarla e fantasticare, giocarci con la fantasia.

Lei non aprì mai quella finestra, ci fu sempre quel vetro smerigliato fra noi.
E diventò una specie di appuntamento... per me intendo, lei ignorava la mia esistenza, di solito era molto tardi che rientrava, le tre... o più tardi, si illuminava quella finestra, io mi appoggiavo con i gomiti al davanzale e fantasticavo su lei.
E mi ritrovai preda di una assurda infatuazione.
Va be'... immagino cosa penserete, infatuato o innamorato...?! 
Tibet esagera!

E' il solito esagerato.
Figurarsi!
Di una mai vista che poteva essere nell'ordine:
primo... vecchia, secondo... brutta orrenda, terzo... antipatica e impossibile.

Eppure?
Quando sei in angoscia perché la sua finestra non si illumina? 
Che aspetti che rientri? 
Che gioisci quando lo fa? 
Che guardi con partecipazione i suoi movimenti?
Che quando spegne... le auguri la buona notte?



So che cosa vi chiedete... 
Ti sei masturbato? 
L'hai mai fatto mentre la immaginavi nuda?
Mentre si asciugava dopo la doccia? 
Mentre passava qualche crema sul corpo?
Mentre vedevi il suo seno ondeggiare?
No... non successe mai.

No... figurarsi, mi masturbo anche troppo, ma quella cosa era diversa.

Godevo di questa attrazione strana, volevo viverla così come era.
Non cercavo di darle realtà, di darle vita, perché? 
Chiaro!

Avevo paura che lei non fosse come l'immaginavo, di restare deluso! 

Si... si, bravi!
Proprio come nei rapporti virtuali, una foto, la voce, poi la delusione dell'incontro, la mancanza di attrazione, il rammarico... il dolore a volte.



Ma il destino decise.
Ahahah... penso a chi non crede a queste cose!
A chi presume che la vita sia tutto decisionismo. 
Da leggere e stupirsi!
So cosa direte!
Lo so già, ma sbagliate!
Che fosse una cosa voluta?
No, lei non sapeva neanche che esistessi, garantito!



Rientro... e trovo il mio posto macchina occupato.
Sul tergicristallo posteriore della vettura un biglietto...



"chiedo scusa... vado via subito, non ho trovato posto ed ho urgenza... 320...".


Il numero di un cell.
La chiamo... e... e istantaneamente... intuisco che è lei!!!!
Lei... lei... la mia donna della finestra, la sua voce è come l'ho immaginata e ora...???
Nel frattempo che scende???
Il cuore mi batte a mille!
Arriva trafelata... inizia a scusarsi.
Sono raggiante... e' splendida!

Niente delusione stavolta!

Splendida? 
Per me era splendida, l'avevo immaginata splendida... e la vedevo splendida! 
Un tipo ... capelli neri, occhi verdi.
Ascolto mentre... mi dice che... che...
Ahahah... ma non me ne importa nulla... tranquilla!
Le dico... minimo... devi uscire con me... minimo... e ti perdono.



Sorride... e il mondo si illumina! 
Si accendono mille e mille luminarie.
Nel cielo iniziano a brillare miriadi di stelle multicolori.

E la musica prende a suonare...


"Now and forever... Now and forever...".


Uhm... non fu una cosa facilissima, era evidente che era attratta... ma quanti scrupoli!
Era fidanzata.
Amava il suo uomo.
Ma... ma anche lei era umana e soggetta a quelle debolezze che rendono imprevedibile la vita.
Che bellissimo seno aveva! 
I due globi svettavano su di un busto magro, tanto che il contrasto era fenomenale, sembravano più grossi di quello che erano, più pieni.
Bella la bocca... tumida, naturalmente tumida e abbellita da un neo posto proprio sopra il labbro superiore.
E poi... il pancino leggermente pieno, convesso, le natiche lisce... sode, quanto adoravo passarci il viso su quel culo! 
Odorarlo... aprire quelle belle chiappe giocare con quel magnifico fiore che era il suo buco.
E la sua conchiglia? 
Il suo afrore aveva il potere di farmi scordare chi ero, esisteva solo quel magnifico frutto, profumava... sapeva... sapeva... di... giardino dei desideri, di passione, di piacere, di paradiso.
Iniziavo a baciarla e non finivo più.



Ho sempre adorato leccare il sesso alle donne, uhm... e anche il loro culo per essere sinceri.
Di lei... mi piaceva leccarla iniziando dalla congiunzione fra coscia e ventre, lì in quei pochi attimi di pelle, proprio vicino alle grandi labbra, baciarla... leccare, sentire quell'afrore, vedere le gocce di rugiada che iniziavano a brillare sullo spacco della vulva.
Mordere quella labbra... piano... suggere, tenerle fra le labbra e tirarle e dedicarmi al suo piacere che era anche il mio, aprire quelle labbra con la lingua, spingere... leccare... baciare, passarci mento e naso, farle sentire quell'ombra di barba.
Trovare il suo clitoride... e... e... impazzire!
Era un cazzetto in miniatura, il piccolo glande formato, quanto mi piaceva prenderlo fra le labbra, succhiarlo... strizzarlo... morderlo, fare un pompino a quel cazzetto.
E le mie dita? 
Certo... usate a darle piacere, dentro a fondo... a strofinare forte, due... tre... dita affiancate, a volte era il suo culo a meritare queste attenzioni.
E... sorpresa delle sorprese!
Squirtava! 
Si... avete capito bene... sprizzava! 
Uhm...! Prendere in faccia il suo piacere, ricevere il suo spruzzo! 
Sentirsi bagnare e poi leccare... bere!

Uhm... che grandissimo godimento! 

Da provare e da riprovare... e da provare ancora!
Non mi stancavo di farla godere. 
Non finiva lì certo,. potete ben immaginare il seguito, alternavo... e ora l'amplesso era amore puro...tenero... dolce, ora... diventava selvaggio, sesso... incandescente, bestia io e puttana lei e... quanto prendevamo piacere con il suo bel culo sodo, le piaceva... adorava da morire quel mix, piacere... dolore.



Ora le notti le trascorreva da me.
Il mio letto era il suo.
Ma...
una notte... lei sta dormendo, abbiamo appena terminato di farlo, il letto e' sfatto... bagnato, la stanza e' pregna del suo afrore, odore di fica e odore di sperma.
Vado nello studio... e apro la finestra.



E... e... SI ACCENDE LA SUA FINESTRA! 
SI ILLUMINA...!



Vedo la figura della donna che mi aveva fatto innamorare, la vedo spogliarsi... entrare nella doccia!
Corro in stanza... lei sta dormendo... scoperta, mostra la splendida curva del suo culo.



NON E' LEI...
Cazzo non è lei!


Quel cazzo di destino mi aveva giocato e se la stava ridendo!

Poi?
Fu per quello? 
Per quella disillusione? 
Che poi la cosa finì? 
Non lo so, non credo, so che smisi di credere che fosse amore quello che provavo per lei, smisi di immaginare una nostra vita, un nostro futuro, con il tempo la passione scemò e lei tornò al suo uomo che non aveva mai lasciato e io alla mia vita.



L'altra? 
Quella della finestra?

Non la vidi mai realmente...

Cafe in Tossa de Mar © Andrew Lucas

Una volta su a Parigi © Andrew Lucas

LATEX - OTTOBRE ROSSO.

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