lunedì 30 settembre 2019
IL RIFUGIO.
Trova
un rifugio per noi... dove viverci. Dove poter essere noi stessi,
dove poter lasciare fuori ogni cosa che ci lega ad un altro
presente...
La casa è perfetta.
Affacciata sul
mare turchino, una grande terrazza e pochi gradini per accedere alla
spiaggia.
Il posto ideale per noi.
E... fra un incontro e
l'altro io che cerco invano di lavorare.
Ma non ci sono, non ci
sono più con la testa.
Tu mi hai rivoltato... anima, cuore,
mente e cazzo.
Vivo in apnea il tempo che non ci sei, boccheggio
come un pesce levato dall'acqua.
Vieni... vieni... vieni!
O
morirò!
Aspettarti.
Sentirti arrivare.
Farmi
trovare sulla porta.
Prenderti.
Spingerti al muro e mangiarti
la bocca.
Strappare gli abiti che indossi.
Toglierti con i
denti il perizoma.
Tirarti a terra e mettere la bocca fra le
cosce.
Divorare la figa.
Mordere le labbra gonfie.
Aprire e
leccare.
Prendere il clitoride fra le labbra.
Rubare il primo
orgasmo.
Godere del mugolare, del tuo lungo gemito.
-Sei un
animale! Neanche mi saluti, mi chiedi forse come sto? Mai...!
-Come
stai...?
-Scopami...
A terra!
Sul pavimento!
Distesa!
Io... fra le tue gambe che ti penetro!
Che spingo per
ficcartelo dentro tutto, che ti alzo il bacino, che spingo, levo il
mio cazzo e lo rimetto ancora e ancora nella tua figa fradicia.
La
pazzia!
La voglia continua!
Il non saziarmi di te!
Spingo,
scivoliamo assieme, tu distesa e io sulle ginocchia, il corpo sul
tuo, scivoliamo sul pavimento di cotto fino a fermarci contro la
parete e qui...?
La tua figa!
Mia!
Scavarti
dentro!
Pomparti! Fotterti! Chiavarti!
Oh... si!!!!
Tu...?
Godi!
Dai, dai! Non smettere di godere!
Godi!
Godi!
E...
poi godi con me!
Assieme.
I tuoi gemiti di piacere!
Il mio
urlo!
Godi ancora! Mentre ti sborro dentro!
Mentre riempio la
tua figa!
Mi sembra di avere della lava nei coglioni!
Fammi
svuotare!
-Dio...! Finirà che mi farai sborrare sangue...!
Mantide!
-Finalmente! Tu e i tuoi messaggi! Mi hai tenuta eccitata
per tutte queste ore!
-E io? Non sai cosa sia avere il cazzo duro
per tutto questo tempo...
-Voglio succhiartelo! Ti immaginavo in
macchina e io china che prendevo il tuo cazzo in bocca, la mano che
ti teneva e ti succhiavo... oh... come ti succhiavo! Ti succhiavo
l'anima!
-Quanto puoi fermarti stavolta?
-Un
po'...
-Vieni... voglio farti vedere qualcosa che ho fatto montare
oggi.
In bagno ora c'è un grande specchio, dal pavimento al
soffitto.
-Dio! Che meraviglia...!
.Guardati... guardati
mentre ti strizzo le tette! Mentre ti palpo, mentre ti metto la mano
in figa...
-Mi fai sciogliere... cazzo!
-Appoggia le mani allo
specchio... voglio che baci la tua immagine... ti faccio chinare...
ti allargo le gambe...
-Fammelo... dammelo...
-Così...? Lo
senti fra le chiappe? O così...? Fra le cosce mentre te lo strofino
sul solco?
-Fammi... quello che vuoi ma fammi...
-In
figa...voglio goderti di nuovo nella tua meravigliosa figa! Così...
ti piace...? Ti sto piantando il cazzo in figa! Nel tuo caldo, nel
tuo bagnato... ti sto pompando...!
-Dai dai... più forte...!
Spaccami... rompimi...! Dio! Se sei porco! Sei il mio
porco...!
-Devo scappare...
-Ti lecco... ti pulisco
io...
-Figurarsi! Lo vorrei eccome... ma so anche come finisce,
devo andare...
-Bacio...? Domani?
-Si... ti dico l'ora di
preciso...
Ho la mente piena di te.
Dove sei?
Cosa
fai?
Mi pensi?
Scendo al mare.
Nuoto.
Accendo il
portatile... dove sono rimasto?
No... anche oggi non
funziona.
Le mie dita scrivono quello che suggerisce la
mente...
...Sei felice?
...Comunque?
...Si...
rispondo e scrivo...
...Sono felice.
Domani la legherò al
letto. La farò impazzire dal piacere.
Le devo diventare
necessario.
Che non possa immaginare di vivere senza di me.
Il
sole tramonta...
Le ombre si allungano, è il momento peggiore
senza te.
Resto al buio.
Aspetto che in cielo appaia
Venere... la dea dell'amore.
Tibet.
domenica 29 settembre 2019
MEMORIE ADOLESCENZIALI DI UN HOTELIER. Racconto completo.
LE
MEMORIE
ADOLESCENZIALI
DI
UN HOTELIER
RACCONTO
EROTICO
DI
TIBET
LIBERO
sabato 28 settembre 2019
UN UOMO ADATTO PER OGNI USO.
Quello che scrivo io è diverso dalle solite cose, non aspettatevi sempre qualcosa di eccitante da me, io voglio entrarvi nella mente e costringervi a riflettere sulla nostra debolezza, su cosa siamo.
Chi non vuole seguirmi su questa strada non legga…
-Allora…?-
-No…-
-Ma perché' no…? Ti proponi tu per queste cose, non è così? Vuoi che ti dica cosa vendi? Tu vendi te stesso! Non sei che una puttana! Ti ricordo cosa dice il tuo annuncio? Guarda… leggi…
"Uomo esperto
offresi per cose particolari, compenso da stabilire". Sei tu che
l'hai pubblicato o no…?-
-Sei troppo giovane… sei una bambina, non posso farlo. Non riesco a concepire come fai a desiderare una cosa così… quanti anni hai? Diciotto? Meno…? Hai la vita davanti…-
-Diciannove… prego! Tu hai questi scrupoli? Tu che a pagamento andresti a raccontare barzellette sconce ai bambini dell'asilo? Tu non hai morale, tu sei senza coscienza… tu sei solo una puttana!-
-Sei troppo giovane… sei una bambina, non posso farlo. Non riesco a concepire come fai a desiderare una cosa così… quanti anni hai? Diciotto? Meno…? Hai la vita davanti…-
-Diciannove… prego! Tu hai questi scrupoli? Tu che a pagamento andresti a raccontare barzellette sconce ai bambini dell'asilo? Tu non hai morale, tu sei senza coscienza… tu sei solo una puttana!-
La guardo… capelli castani e occhi scuri. Carina.
Dalla blusa si vede l'attaccatura del seno. Sembra l'immagine
dell'innocenza e invece ha l'animo di tenebra.
-No…-
-Ma l'hai mai fatto? Forse per questo… sei solo un millantatore!-
-Ecco si… diciamo che non l'ho mai fatto… rivolgiti ad un altro.-
-Ma l'hai mai fatto? Forse per questo… sei solo un millantatore!-
-Ecco si… diciamo che non l'ho mai fatto… rivolgiti ad un altro.-
Invece ho fatto di peggio ma non te lo
dico.
Propongo.
Propongo.
-Posso darti di tutto… posso procurarti di
tutto, perché' non vuoi un cane che ti lecchi e che ti scopi fino a
vederlo sdraiato a terra senza forze? Vuoi un cavallo? Un asino? Vuoi
cazzi smisurati che ti fanno godere fino a perdere la coscienza? ?
Vuoi che ti metta una anguilla viva in fica…? La senti muovere e ti
fa morire. Vuoi che ti segni? Posso farti delle ferite… te le
faccio anche in viso e poi ti ci passo sopra il sale… Vuoi che ti
porto in una bettola di soli uomini? Ti sto attento mentre te li
scopi tutti… o ti porto al cesso della stazione e faccio entrare
tutti i neri e i marocchini fino a farti riempire di sborra. Vuoi una
donna che ha un clitoride grosso come un cazzo? O una novità? Ti
posso cospargere il corpo di becchime per polli e farti beccare per
ore… anche in fica ti beccano. Queste cose posso darti… e non
costano troppo.-
Lei scuote infastidita la testa.
-Devo farlo…
mi capisci? E' diventato una cosa incontrollabile, ho provato da sola
mentre mi masturbo, ma non e' come affidare la propria vita ad un
altro, voglio… devo… assolutamente devo farlo!-
Tenta ancora
di convincermi, diventa aggressiva… vuole provocarmi.
-Quanto
chiedi di solito… puttana? Cinquecento euro…? Di piu'? Di meno?
Io ti do tutto quello che ho… tanto poi non mi servono i
soldi…-
Forse vede il lampo di cupidigia nei miei occhi, ho
bisogno di denaro, con la cifra che dico io… neanche tanto alta,
provo a ripartire a nuovo e ritornare nel mio passato e chiudere
qui.
-Di che cifra parli…?-
-Voglio una cosa definitiva… senza ritorno. Parlo di quindicimila… ma devi darmi la tua parola...-
-Voglio una cosa definitiva… senza ritorno. Parlo di quindicimila… ma devi darmi la tua parola...-
La mia parola? Sei la prima che ci crede, tutti sono
convinti che non vale un cazzo.
-E' troppo poco… rischio troppo.
Devi trovare altri soldi… vendi qualcosa…-
-Ho dei gioielli…-
-Roba di valore?-
-Vecchi anelli, collane di famiglia, roba cosi'…-
-Vendili… prendi quello che ti danno…-
-Ho dei gioielli…-
-Roba di valore?-
-Vecchi anelli, collane di famiglia, roba cosi'…-
-Vendili… prendi quello che ti danno…-
Mi chiedo dove ha preso questa fissa. A me è venuta a
suo tempo guardando Gli Amanti di Renè Magritte.
-Non sono
comunque molti i soldi se pensi a dove rischio di finire, devi darmi
una ragione…-
-Una ragione? E che cazzo ti impicci tu, puttana? Mi sento sbagliata, ok? Se mi guardo allo specchio mi faccio schifo. Non mi sopporto… ti basta?-
-Vuoi essere scopata mentre…?
-Si…! cazzo si! Voglio godere e in quel momento vedere spegnersi la luce…-
-Una ragione? E che cazzo ti impicci tu, puttana? Mi sento sbagliata, ok? Se mi guardo allo specchio mi faccio schifo. Non mi sopporto… ti basta?-
-Vuoi essere scopata mentre…?
-Si…! cazzo si! Voglio godere e in quel momento vedere spegnersi la luce…-
Io non riesco a meravigliarmi più di nulla.
Dove ho raccattato tutto
questo cinismo?
Perché' non cerco di
convincerla?
Dirle che e' giovane e
bella, che il destino lascia delle scappatoie a volte. Che il vento
cambia e con il vento cambia tutto o quasi.
Invece penso che dovro'
stare attento.
Invece penso alle
precauzioni che dovrò prendere: guanti di lattice,
preservativo, niente tracce di DNA in giro, specialmente dentro lei.
-Quando vuoi farlo..?-
-Devo sistemare alcune cose prima, facciamo questo venerdì?-
-Va bene… dovrà essere in casa tua, scrivimi qui l'indirizzo, lo memorizzo e poi strappo il biglietto. Cancella ogni riferimento su carta o sul pc che mi riguarda. Pulisci la memoria del computer. Procura tu il sacchetto.-
-Lo voglio trasparente… voglio che mi guardi… mentre succede...-
-Niente baci… niente leccate… niente scambio di saliva… riesci a godere cosi'?-
-Tu dammi il cazzo duro e fallo durare e io vengo, sono una troia ninfomane, appena entri godo… ma dovrai aspettare. Capito? Dovrai godere anche tu. Piuttosto tu… riuscirai a venire? A sborrare? Voglio che sborri…-
-Devo sistemare alcune cose prima, facciamo questo venerdì?-
-Va bene… dovrà essere in casa tua, scrivimi qui l'indirizzo, lo memorizzo e poi strappo il biglietto. Cancella ogni riferimento su carta o sul pc che mi riguarda. Pulisci la memoria del computer. Procura tu il sacchetto.-
-Lo voglio trasparente… voglio che mi guardi… mentre succede...-
-Niente baci… niente leccate… niente scambio di saliva… riesci a godere cosi'?-
-Tu dammi il cazzo duro e fallo durare e io vengo, sono una troia ninfomane, appena entri godo… ma dovrai aspettare. Capito? Dovrai godere anche tu. Piuttosto tu… riuscirai a venire? A sborrare? Voglio che sborri…-
La rassicuro, succederà mentre
starò godendo nel preservativo e tutto in sincronia con il suo
orgasmo ma so benissimo che non sarà così… fingerò.
Le puttane come me
fingono l'orgasmo.
-Dovrai avere i soldi e dovrai anche scrivere
due righe di mano tua…-
-Capito…-
-Capito…-
Non so se vi interessa
come vivo i giorni precedenti al venerdì, non credo… mi state
guardando come un animale raro e strano. Non concepite che un essere
come me viva magari nella vostra stessa città, percorra le vostre
strade, faccia la fila come voi al supermercato.
Se sapeste chi sono…
cosa sto per fare, stringereste forte la mano al vostro bimbo e lo
terreste lontano il più possibile da me.
Io non penso.
Io non penso.
Evito di soffermarmi sul
fatto.
Mi annullo.
Mi rado i capelli a zero.
Mi rado i capelli a zero.
Mi depilo il pube, le
gambe, le braccia, le ascelle.
Non devo lasciare nulla
di me in quella casa.
Ormai da un pelo
riescono a risalire alla traccia genetica e sono cazzi se riescono a
collegarvi alla faccenda.
Sono umano, non sono un alieno, ho le mie debolezze. Venerdì ho bisogno di qualcosa… un aiuto. E lo uso, una fila di bianca mescolata a una roba cinese.
E ho il cazzo duro. Pronto.
Quando mi apre la porta mi impressiona. Per essere bella e' bella. Ma si e' truccata e poi ha pianto… gli occhi ritoccati dal mascara sono rossi e allucinati. La bocca dipinta sembra una ferita che sanguina. Indossa un velo nero sopra il corpo nudo.
Il corpo e' snello ma pieno. Il seno sostenuto, la bella curva dei fianchi che si allarga dalla vita stretta.
E bella ed e' giovane, spero che abbia cambiato idea, sono disposto a rinunciare a ogni forma di compenso purché mi dica…
Sono umano, non sono un alieno, ho le mie debolezze. Venerdì ho bisogno di qualcosa… un aiuto. E lo uso, una fila di bianca mescolata a una roba cinese.
E ho il cazzo duro. Pronto.
Quando mi apre la porta mi impressiona. Per essere bella e' bella. Ma si e' truccata e poi ha pianto… gli occhi ritoccati dal mascara sono rossi e allucinati. La bocca dipinta sembra una ferita che sanguina. Indossa un velo nero sopra il corpo nudo.
Il corpo e' snello ma pieno. Il seno sostenuto, la bella curva dei fianchi che si allarga dalla vita stretta.
E bella ed e' giovane, spero che abbia cambiato idea, sono disposto a rinunciare a ogni forma di compenso purché mi dica…
-No… non lo voglio
piu' fare… scusami…-
Invece no, e' decisa.
Le chiedo i soldi. Li conto. Voglio vedere il biglietto che ha scritto.
E iniziamo.
Le chiedo se ha un vibratore. Si… lo ha. Deve usarlo le dico, dagli esami dopo dovrà risultare che si e' penetrata con quello.
Lo fa… lo bagna di saliva e davanti a me se lo infila, ci gioca un pochino. Lo passa lungo lo spacco, stuzzica il clito e poi lo mette dentro.
Le chiedo i soldi. Li conto. Voglio vedere il biglietto che ha scritto.
E iniziamo.
Le chiedo se ha un vibratore. Si… lo ha. Deve usarlo le dico, dagli esami dopo dovrà risultare che si e' penetrata con quello.
Lo fa… lo bagna di saliva e davanti a me se lo infila, ci gioca un pochino. Lo passa lungo lo spacco, stuzzica il clito e poi lo mette dentro.
Lo sostituisco con le
mie dita inguantate, due e poi tre dita.
La strofino forte,
dentro, e lei mi dimostra che diceva la verità, la vedo godere, la
sento godere.
Mi chiede di vedere il cazzo.
Mi chiede di vedere il cazzo.
Mi spoglio parzialmente,
glielo mostro, lei me lo tocca, lo masturba, passa il palmo sulla
cappella liscia e tesa.
Su… cambia idea…! Prego dentro me stesso.
Cambia idea e giuro che ti tratto come una dea.
Su… cambia idea…! Prego dentro me stesso.
Cambia idea e giuro che ti tratto come una dea.
Se vorrai, ti terrò per
me. Mia, e cambierò vita.
Dai…! Prego dentro me
stesso, cambia idea… vivi!
Lei prende il sacchetto e se lo infila sulla testa.
Lei prende il sacchetto e se lo infila sulla testa.
Il suo respiro lo fa
appiccicare al viso, alla bocca, ma ancora può respirare, Ora e'
distesa su un tavolino, di schiena. Apre le gambe e le alza, mi
avvicino mi metto il preservativo e la penetro facilmente. E' larga e
bagnata. Mi mette le gambe sulle spalle. E inizio. Forte e veloce. A
volte lo ritiro e lo rimetto, la sento inarcarsi. Gode. Vedo il viso
attraverso il sacchetto trasparente. Vedo le sue labbra chiedermi se
sono pronto.
Si… lo sono.
E lei si stringe il
sacchetto al collo…!
Ora non riesce più a respirare, boccheggia. Il sacchetto le si e' appiccicato alla bocca mentre io continuo a penetrarla con forza, la verga, bagnata di lei, che entra ed esce senza fermarsi.
Ora non riesce più a respirare, boccheggia. Il sacchetto le si e' appiccicato alla bocca mentre io continuo a penetrarla con forza, la verga, bagnata di lei, che entra ed esce senza fermarsi.
Le tengo le mani per
evitare che per un riflesso incondizionato cerchi di liberarsi del
sacchetto o che mi graffi e così restino delle mie tracce di pelle
sotto le unghie.
La sento morire…! Sento i suoi spasmi, sento il
suo piacere confondersi con i suoi movimenti, le sue gambe che prima
tremano e poi scattano impazzite come se vivessero una vita loro.
Ora agonizza… i suoi
movimenti si fanno spasmodici. Ed e' una cosa lunga, non e' affatto
vero che si muore in fretta. Ci si mette un casino di tempo e davvero
non so se questo prolunga anche il suo orgasmo… davvero non so. Il
suo viso si e' trasformato in una maschera… non sembra più lei.
Volete sapere se ho avuto pietà?
Se avrei voluto strapparle il sacchetto e lasciarla vivere?
No.
Non ho avuto nessun pensiero del genere.
Era una cosa decisa.
I suoi spasmi mi fanno venire e quando eiaculo nel preservativo dentro di lei, lei è già morta.
Sistemo il suo corpo come se avesse preso piacere da se stessa, nulla fa presupporre un partner.
Ha avuto quello che voleva.
Chi sono io per sindacare se ha fatto bene? Se ha fatto male? Nessuno può giudicare.
Volete sapere se ho avuto pietà?
Se avrei voluto strapparle il sacchetto e lasciarla vivere?
No.
Non ho avuto nessun pensiero del genere.
Era una cosa decisa.
I suoi spasmi mi fanno venire e quando eiaculo nel preservativo dentro di lei, lei è già morta.
Sistemo il suo corpo come se avesse preso piacere da se stessa, nulla fa presupporre un partner.
Ha avuto quello che voleva.
Chi sono io per sindacare se ha fatto bene? Se ha fatto male? Nessuno può giudicare.
Neanche voi e non potete neanche
giudicare me. Io sono solo un uomo adatto ad ogni uso, vi do
quello che volete vi dia…
T.
venerdì 27 settembre 2019
IL RAGNO E LA FARFALLA.
Sto guardando la superficie liscia di un lago.
In silenzio.
Osservo la traiettoria curva del sasso lanciato,
ora il breve rumore del suo impatto con lo specchio d'acqua, immaginino il suo inabissarsi.
Il buio del fondo.
La primitiva calma della superficie viene violentata, infranta.
Poi... il lungo rincorrersi delle onde concentriche,
sempre più' deboli come in una agonia.
E poi?
Torna l'immobilità.
Così come in una ragnatela,
C'è il momento che la preda si invischia nelle trame.
Il suo dibattersi...
e infine il suo arrendersi,
e anche qui torna l'immobilità.
Forse...
Il ragno è un artista, il migliore.
La sua ragnatela è una opera d'arte.
Nulla di paragonabile alle ragnatele comuni, a quelle degli altri ragni.
La sua sembra una trama di pizzo.
Ora è bagnata dalla rugiada mattutina e si colora delle sfumature dell'arcobaleno.
Per un motivo misterioso, le molecole con le quali è formata diffrangono la luce del sole in una miriade di colori. La rugiada si ferma, si raccoglie nei ricami della tela e forma come degli abbeveratoi, delle piccole, minuscole pozze.
Un richiamo.
Una trappola.
Delle più sottili.
Per prede speciali.
Lui non vuole più prede comuni, di quelle riesce ad attirarne una infinità, gli danno noia.
Tutta la sua opera è pensata, costruita, mantenuta al meglio per avere LEI.
La farfalla.
Vuole lei.
Solo lei.
Per sempre lei.
La magnifica farfalla dai mille splendidi colori.
Dalle ali trasparenti e seriche.
Dal corpo affusolato.
Il ragno è affascinato, infatuato, vuole poter accarezzare quelle ali.
Aspetta l'attimo nel quale la vedrà avvicinarsi.
Brama quel corpo.
Desidera con tutte le sue forze che si avvicini e che si avviluppi nei suoi fili di seta.
La farfalla è bella.
Vive della sua bellezza.
Non ha bisogno di scaltrezza, di acume, di intelligenza, nè di pazienza.
La natura le chiede solo di essere bella.
Appariscente deve essere, il più possibile, per trovare rapidamente un compagno, perpetuare la specie e poi morire.
La sua vita è un continuo divenire, uovo, bruco, crisalide e infine magnifica farfalla.
Ora è attirata da una luminescenza colorata. appena lì, sotto quel ramo in fiore.
Un riflesso dai mille colori la seduce e vola verso quel riflesso senza nessun timore o precauzione.
E... rimane impigliata.
Prigioniera.
Il ragno è da tempo che osserva la farfalla.
La vede avvicinarsi.
Quando questa si posa sulla sua trama sente i terminali della rete vibrare.
Vuole la farfalla... suggere la sua bellezza, la sua vita, la sua eleganza innata.
Ma vuole farlo al meglio, non è una occasione che si ripresenterà.
Per la circostanza pensa di lasciare la sua vecchia corazza e indossare la nuova muta, che è lucida e splendente.
Vuole essere all'altezza della bellezza di lei, bello, bello per quanto è possibile.
Nel momento che è senza protezione, in quel preciso attimo... l'imenottera lo assale.
Sono giorni che è in attesa.
Giorni e giorni... settimane, immobile, determinata, letale.
Lei vuole il ragno ma come uno di una serie.
Una lunga serie senza fine.
Un ragno dopo l'altro.
Da divorare.
Ora vuole questo, questo e non altri e non desisterà fino al momento conclusivo.
Le sue fauci ghermiscono il corpo del ragno privo di protezione.
Il ragno muore con negli occhi la visione della farfalla, mentre questa si dibatte nella tela.
Scambia la morte per un orgasmo mentre viene divorato.
Rimane la sua tela.
E' bellissima ma ormai inutile.
La farfalla si libera miracolosamente e vola lontano, troverà il compagno cercato?
Forse.
L'imenottera cerca un altro ragno.
E il fiume della vita scorre senza sosta.
il ragno.
la farfalla.
l'imenottera.
L'allegoria della vita,
La mia chiave di lettura è...
si attende la farfalla tutta la vita
quando arriva davvero...
ti scopri e...
P.S.
lo so..
lo so che il termine esatto è imenottero.
Aspettiamo tutti la primavera, il tempo fa schifo.
Ogni volta è come rinascere.
Tibet.
(immagine Old Erotic Art)
giovedì 26 settembre 2019
INNAMORAMENTO.
Eri Wallis - artist.
Era
estate...
Allora
avevo un appuntamento fisso la notte con un terribile incubo, appena
mi addormentavo mi assaliva questa cosa che mi lasciva sfinito,
sudato, ansante, in preda al terrore. Nulla poteva contrastarlo, non
avevo rimedio.
Era un
castigo. Il castigo per essere quello che sono.
Allora
passavo le notti a scrivere, parte dei racconti che pubblico ancora
oggi appartengono a quel periodo.
Passavo la notte così, le
finestre completamente aperte, nel silenzio.
Beh... il silenzio
relativo certo, quello di una città.
Abitavo all'ultimo piano e
la finestra dava sul cortile interno, grande il cortile, alberato,
aiole fiorite.
Mi affacciavo a questa finestra, appoggiavo le
braccia e pensavo.
Non c'erano finestre illuminate in tutto il
caseggiato tranne la mia.
Ma... una notte se ne illuminò una, di
fronte e un piano sotto il mio, una finestra di un bagno e vidi la
sua figura.
Oddio... non sono un guardone, ma una donna... una
donna nel suo bagno, immaginarla mentre fa toeletta intima, beh...
per me... e' una tentazione irresistibile, più che vederla... godevo
ad immaginarla e fantasticare, giocarci con la fantasia.
Lei
non aprì mai quella finestra, ci fu sempre quel vetro smerigliato
fra noi.
E diventò una specie di appuntamento... per me intendo,
lei ignorava la mia esistenza, di solito era molto tardi che
rientrava, le tre... o più tardi, si illuminava quella finestra, io
mi appoggiavo con i gomiti al davanzale e fantasticavo su lei.
E
mi ritrovai preda di una assurda infatuazione.
Va be'... immagino
cosa penserete, infatuato o innamorato...?!
Tibet esagera!
E' il
solito esagerato.
Figurarsi!
Di una
mai vista che poteva essere nell'ordine:
primo...
vecchia, secondo... brutta orrenda, terzo... antipatica e
impossibile.
Eppure?
Quando sei in angoscia perché la sua
finestra non si illumina?
Che aspetti che rientri?
Che
gioisci quando lo fa?
Che guardi con partecipazione i suoi
movimenti?
Che quando spegne... le auguri la buona notte?
So
che cosa vi chiedete...
Ti sei masturbato?
L'hai mai fatto
mentre la immaginavi nuda?
Mentre si asciugava dopo la doccia?
Mentre passava qualche crema sul corpo?
Mentre vedevi il suo
seno ondeggiare?
No... non successe mai.
No...
figurarsi, mi masturbo anche troppo, ma quella cosa era
diversa.
Godevo di questa attrazione strana, volevo viverla così
come era.
Non cercavo di darle realtà, di darle vita, perché?
Chiaro!
Avevo
paura che lei non fosse come l'immaginavo, di restare deluso!
Si...
si, bravi!
Proprio come nei rapporti virtuali, una foto, la voce,
poi la delusione dell'incontro, la mancanza di attrazione, il
rammarico... il dolore a volte.
Ma
il destino decise.
Ahahah... penso a chi non crede a queste
cose!
A chi presume che la vita sia tutto decisionismo.
Da
leggere e stupirsi!
So cosa direte!
Lo so già, ma
sbagliate!
Che fosse una cosa voluta?
No, lei non sapeva
neanche che esistessi, garantito!
Rientro...
e trovo il mio posto macchina occupato.
Sul tergicristallo
posteriore della vettura un biglietto...
"chiedo
scusa... vado via subito, non ho trovato posto ed ho urgenza...
320...".
Il
numero di un cell.
La chiamo... e... e istantaneamente... intuisco
che è lei!!!!
Lei... lei... la mia donna della finestra, la sua
voce è come l'ho immaginata e ora...???
Nel frattempo che
scende???
Il cuore mi batte a mille!
Arriva trafelata... inizia
a scusarsi.
Sono raggiante... e' splendida!
Niente
delusione stavolta!
Splendida?
Per me era splendida, l'avevo
immaginata splendida... e la vedevo splendida!
Un tipo ...
capelli neri, occhi verdi.
Ascolto mentre... mi dice che...
che...
Ahahah... ma non me ne importa nulla... tranquilla!
Le
dico... minimo... devi uscire con me... minimo... e ti perdono.
Sorride...
e il mondo si illumina!
Si accendono mille e mille luminarie.
Nel
cielo iniziano a brillare miriadi di stelle multicolori.
E la
musica prende a suonare...
"Now
and forever... Now and forever...".
Uhm...
non fu una cosa facilissima, era evidente che era attratta... ma
quanti scrupoli!
Era fidanzata.
Amava il suo uomo.
Ma... ma
anche lei era umana e soggetta a quelle debolezze che rendono
imprevedibile la vita.
Che bellissimo seno aveva!
I due globi
svettavano su di un busto magro, tanto che il contrasto era
fenomenale, sembravano più grossi di quello che erano, più
pieni.
Bella la bocca... tumida, naturalmente tumida e abbellita
da un neo posto proprio sopra il labbro superiore.
E poi... il
pancino leggermente pieno, convesso, le natiche lisce... sode, quanto
adoravo passarci il viso su quel culo!
Odorarlo... aprire quelle
belle chiappe giocare con quel magnifico fiore che era il suo buco.
E
la sua conchiglia?
Il suo afrore aveva il potere di farmi
scordare chi ero, esisteva solo quel magnifico frutto, profumava...
sapeva... sapeva... di... giardino dei desideri, di passione, di
piacere, di paradiso.
Iniziavo a baciarla e non finivo più.
Ho
sempre adorato leccare il sesso alle donne, uhm... e anche il loro
culo per essere sinceri.
Di lei... mi piaceva leccarla iniziando
dalla congiunzione fra coscia e ventre, lì in quei pochi attimi di
pelle, proprio vicino alle grandi labbra, baciarla... leccare,
sentire quell'afrore, vedere le gocce di rugiada che iniziavano a
brillare sullo spacco della vulva.
Mordere quella labbra...
piano... suggere, tenerle fra le labbra e tirarle e dedicarmi al suo
piacere che era anche il mio, aprire quelle labbra con la lingua,
spingere... leccare... baciare, passarci mento e naso, farle sentire
quell'ombra di barba.
Trovare il suo clitoride... e... e...
impazzire!
Era un cazzetto in miniatura, il piccolo glande
formato, quanto mi piaceva prenderlo fra le labbra, succhiarlo...
strizzarlo... morderlo, fare un pompino a quel cazzetto.
E le mie
dita?
Certo... usate a darle piacere, dentro a fondo... a
strofinare forte, due... tre... dita affiancate, a volte era il suo
culo a meritare queste attenzioni.
E... sorpresa delle
sorprese!
Squirtava!
Si... avete capito bene... sprizzava!
Uhm...! Prendere in faccia il suo piacere, ricevere il suo
spruzzo!
Sentirsi bagnare e poi leccare... bere!
Uhm...
che grandissimo godimento!
Da provare e da riprovare... e da
provare ancora!
Non mi stancavo di farla godere.
Non finiva lì
certo,. potete ben immaginare il seguito, alternavo... e ora
l'amplesso era amore puro...tenero... dolce, ora... diventava
selvaggio, sesso... incandescente, bestia io e puttana lei e...
quanto prendevamo piacere con il suo bel culo sodo, le piaceva...
adorava da morire quel mix, piacere... dolore.
Ora
le notti le trascorreva da me.
Il mio letto era il suo.
Ma...
una
notte... lei sta dormendo, abbiamo appena terminato di farlo, il
letto e' sfatto... bagnato, la stanza e' pregna del suo afrore, odore
di fica e odore di sperma.
Vado nello studio... e apro la
finestra.
E...
e... SI ACCENDE LA SUA FINESTRA!
SI ILLUMINA...!
Vedo
la figura della donna che mi aveva fatto innamorare, la vedo
spogliarsi... entrare nella doccia!
Corro in stanza... lei sta
dormendo... scoperta, mostra la splendida curva del suo culo.
NON
E' LEI...
Cazzo
non è lei!
Quel
cazzo di destino mi aveva giocato e se la stava ridendo!
Poi?
Fu
per quello?
Per quella disillusione?
Che poi la cosa finì?
Non lo so, non credo, so che smisi di credere che fosse amore
quello che provavo per lei, smisi di immaginare una nostra vita, un
nostro futuro, con il tempo la passione scemò e lei tornò al suo
uomo che non aveva mai lasciato e io alla mia vita.
L'altra?
Quella della finestra?
Non la
vidi mai realmente...
mercoledì 25 settembre 2019
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