ALICE:
Lo so…! Lo so…!
Glielo ho promesso per il suo compleanno e giuro che lo voglio fare, che ne ho voglia anche, ma quando penso a quanto è grosso il suo cazzo mi vengono i brividi.
E’ da tempo che lui mi chiede questa cosa, si... insomma, di far sesso anale, ma si… d’incularmi!
Ma è sempre andata buca per il mio terrore, nonostante le ditate di vaselina, l’introduzione del dito, due… ma poi come lui avvicina la sua cappella, addio! Irrigidisco talmente lo sfintere che gli è impossibile proseguire!
Cosa mi è venuto in mente di prometterglielo! Ma mi ha così sapientemente intortata quella sera, cenetta… e tutto il resto, poi qualche ora di passione e le sue continue richieste, è proprio fissato!
Che faccio?
Manca dieci giorni al giorno fatidico e mi sento come una condannata che conta le ore che mancano alla sua esecuzione!
Lena! Devo chiedere aiuto a Lena!
Lena è mia sorella, di quattro anni maggiore e da sempre la mia consigliera/complice.
“Lena, sorellina… ho un problema…”.
“Ancora…! E che cazzo…! Ma succedono tutte a te! Va bé… sentiamo anche questa…”.
“Sono disperata… ho promesso a …”.
Le racconto tutta la storia, lei sbuffa mentre mi ascolta….
“E così io non so che fare, mi piacerebbe ma ho una paura folle, quando me lo punta...”.
“Ma andiamo… non l’avrà come un cavallo! Sei sempre la solita esagerata, mostrami con la mano quanto è grosso…”.
Penso a quando glielo meno e le mostro la misura, all’incirca….
“Qualcosa d’altro lo hai preso? Meno grossi… zucchine… carote…?”.
Faccio segni ripetuti di diniego.
“No…? E ti pareva…! La santarellina di casa!”.
“Che posso fare?”.
“Mi vengono in mente tre cose: la prima… lo porti qui in casa nostra… io mi metto in camera tua… poi entri tu… e ti nascondi, lo chiami e io mi sacrifico per te, al buio… non potrà riconoscermi, se non mi tocca le tette che sono il doppio delle tue, no… vedo che non ti piace quest’idea! La seconda… mancano nove, dieci giorni… prepari il tuo buco a riceverlo e ti fai inculare con buona pace di tutti…! Terza… ti rifiuti, lui ti manda a quel paese e fa bene! Allora…?”.
“La seconda…”.
“O.K. hai qualcosa d’altro da fare…?”.
“Niente di particolare…”.
“Allora cominciamo… per prima cosa un bel clistere…”.
“Un clistere…? E perché…?”.
“Tesoro… non vorrai che ci sporchiamo di cacca… vero? O pensi che nel tuo culetto ci sia della nutella? Vedrai che poi ti piacerà, me lo farò anch’io…”.
“Anche tu… perché?”
“Perché mi piace! Mi devo preparare anch’io, nel caso che alla fine tu preferisca la prima opzione…”.
Poi continua…
“Per fortuna ho un amico che ci farà comodo…”.
“Un amico…? No… no…! Aspetta non voglio far intervenire altri in questa storia…”.
“Tranquilla…! Celestino è fidato… muto come un pesce… no… di più!”.
“Celestino…? Mai sentito… e chi è?”.
“Ora te lo faccio conoscere…”.
La guardo stupita, lei va al cassettone e ritorna con un borsa, la dispone sul letto ed estrae un dildo nero, enorme, dalla forma di cazzo compreso di coglioni.
Lei lo prende….
“E’ troppo grosso…?”.
“Si… beh... forse si… fa paura…”.
“Paura…! La solita esagerata, se entra questo, il suo non ti farà neanche il solletico… per così dire…”.
“Comunque Celestino ha altri amici, questo è Romeo… poi c’è Pipino… e infine Gustavo… e... Mazza di ferro...”.
Estrae dal sacchetto tutta una serie di dildo di varie misure e per ultimo uno strap-on... da paura. Enorme!
Fra gli altri ce ne uno, più o meno grosso e lungo come quello… vero di lui.
“Questo è simile…”.
“Romeo…? Bene…!!! Ci sarà da divertirsi…”.
“Dai ora spogliati e mettiti sul letto…”.
Mette un telo da bagno.
Mi tolgo tutto velocemente e mi sdraio sul letto e sono eccitata…!
Sono bagnata come una fontana e il boyclito mi tira, se lei se ne accorge mi prende per il culo per la vita. Torna con una peretta da clistere, enorme, la ha riempita d’acqua tiepida e un goccio d’olio di vaselina.
“Mettiti di fianco… con il culo verso di me, si… così ora piega le ginocchia, alza la gamba…”.
Sento le sue dita frugarmi… e ti pareva! Mi tocca e subito salto, ho il clitoride immensamente sensibile…
“Guarda… guarda…! Sei già tutta bagnata… piccola pervertita…”.
Ora sento le sue dita sul garofano dell’ano, mette sul buco della vaselina e con un dito l’introduce per bene, il suo dito entra e esce con facilità.
“Non sei per niente così stretta… anzi hai un bucone… di buco di culo!”.
Fa entrare ora due dita… e non posso fare a meno di mugolare.
Poi sento la cannula premere e entrare in profondità e poi il liquido caldo che riempie l’intestino.
Subito un stimolo di svuotarmi mi incita verso il gabinetto, ma lei mi trattiene….
“No… aspetta… aspetta il più possibile… dopo sarà ancora più bello… liberarsi…”.
Cerco di darle retta, aspetto e soffro, poi mi sembra di non farcela più, mi alzo e corro verso il bagno, tenendo una mano fra le natiche per evitare che il liquido mi fuoriesca durante il percorso.
Poi uno scroscio liberatorio e infine un senso di libertà, un sollievo infinito…!
Lena intanto ha riempito nuovamente la peretta.
“Non male vero…? Ora lo fai a me”.
Mi lavo velocemente e la raggiungo in camera.
Si è spogliata e già sistemata sul letto. Però lei si è messa sulle ginocchia, si… alla pecorina e mi sta mostrando il suo grosso culo, le natiche sono formose, opulente, è appoggiata con la testa sul letto e con le mani si allarga il solco fra le natiche mostrando il buco scuro color del caffè.
La tocco anch’io e noto che pure lei è bagnata e quando le sfioro il clitoride salta.
Perfida!
Mi metto una buona dose di vaselina sul dito e gliela spargo sulla rosa rugosa del suo ano, muove le chiappe invitandomi a fare più in fretta, inserisco un dito, fino in fondo… lo rigiro bene… poi due, prende a mugolare anche lei.
Le infilo con cautela la lunga cannula fino in fondo e inizio a premere, lei geme… cosa fa?
Si tocca…!
Si masturba mentre le riempio l’intestino di acqua calda, si strofina velocemente per poi passare le dita fra le labbra della sua figa e inserirle in parte nella vagina, poi riprende a strofinare il clitoride.
Ansima…
“…Per prenderlo nel culo… senza fatica, devi essere calda… eccitata… più sei calda e più facile è… ahh…! Togli la cannula e mettimi dentro uno dei cazzi di silicone… svelta… ahh…!”.
Eseguo… sono eccitata da morire! Prendo il primo che mi capita in mano, è il mediamente grosso, lo posiziono e prendo a premerlo contro la rosetta dell’ano, lo giro e rigiro, vedo aprirsi il suo buco sotto la spinta della testa di gomma del fallo, spingo ancora… e entra… senza difficoltà, lei mugola e mi incita a spingerlo fino in fondo e comincio a fotterla in culo con l’attrezzo, geme e dimena il culo, poi grida:
“Basta… basta… non ce la faccio più… lascialo dentro…”.
Riesce a mettersi in piedi e sempre tenendo il fallo di gomma dentro di se corre come una papera in bagno, la seguo e la vedo sedersi sul wc, levarsi il tappo e infine lo scroscio del contenuto del suo intestino che esce come un torrente in piena….
“Ohh, non ne potevo più… Dio che piacere!”.
“Veramente sono io che devo essere preparata…”.
“Volevo solo farti vedere…”.
“Sarà… io ho più l’impressione che ti sei goduta la tua dimostrazione…”.
Si lava… lava anche Gustavo o Pipino o come cazzo si chiama l’attrezzo, rigato del contenuto del suo intestino e torniamo in camera.
Ci sediamo una accanto all’altra sul letto e lei prende a dire:
“Come ti dicevo… per non provare dolore e favorire… l’operazione… devi essere calda… ricettiva… cioè devi farti preparare… prima di tutto una bella leccata alla figa… lui te la lecca…?”.
“Si… certo…”.
“Ed è uno capace… insomma ti fa godere…?”.
“Si… penso di si…”.
“Come pensi di si…! Ti lecca per bene o no?”.
“Si…”.
“Mah… non sei molto convinta… e il culo te lo lecca…?”.
“No…”.
“Andiamo male… gli devi far capire… che se vuole giocare con il tuo culo te lo deve prima leccare… ora ti faccio vedere cosa si prova a essere leccati come si deve… su sdraiati… allarga le gambe… così… le ginocchia piegate…”.
Ora sono sdraiata sul letto trasversalmente con le ginocchia tirate verso il ventre, lei si pone in ginocchio fra le mie gambe….
“Ma cosa fai…”.
“Lasciami fare… ti devo preparare e farti vedere cosa è una vera leccata di figa…”.
Sento le sue dita aprirmi… frugare… spingere in fuori il piccolo cappuccio del clitoride e poi la sua lingua….
“Ohh… si… che bello…”.
Mi agito tutta… mi sta facendo morire, salto come un grillo e la sua lingua non mi dà tregua, insiste… ancora… e mi fa precipitare in un orgasmo senza fine.
Mi da un attimo di tregua, poi mi costringe in ginocchio testa sul letto e con il culo verso di lei, mi apre le natiche e la sua lingua raggiunge il mio buchetto, si… ora desidero essere violata! Voglio essere inculata… profondamente!
Le sue dita mi lavorano e mi penetrano profondamente nel buco davanti, ma quante ne mette…? Mi continua a leccare e sento qualcosa premere davanti, si… uno dei suoi cazzi finti vuole entrare in figa e io gli do il permesso, che tu sia il benvenuto…! Me lo spinge fino in fondo e comincia a fottermi, sono tutta un bagno, la sua lingua continua a lavorarmi il culo, poi sento un'altra presenza al posto della sua lingua, la testa di un altro cazzo di gomma unta di vaselina spinge contro lo sfintere.
“Lasciati fare… spingi… spingi come quando caghi, dai… è solo il più piccolo…”.
Eseguo quanto mi chiede, rilasso e spingo in fuori e lo sento entrare, sento la sua presenza estranea nel tratto intestinale e provo un certo fastidio, mi sento piena in una maniera incredibile, uno davanti e uno dietro, poi comincia a prendermi, si muovono ambedue, in maniera alternata, prima davanti, dentro fino in fondo… poi di dietro, dentro fino in fondo.
Sto godendo… non so se mi da più godimento quello davanti o quello dietro.
Lena fa uscire completamente quello didietro e poi lo rimette, sempre più velocemente….
“Cazzo…! Che buco che hai… è un tunnel ferroviario… ci entra un treno intero, ora ti sta fottendo Pipino nel culo e Gustavo davanti, ma gli altri chiedono anche loro di partecipare… vuoi…?”.
“Si…”.
“Allora… ecco Gustavo nel culo… ohh... come entra… lo senti…?”.
Mugolio di approvazione….
“Ora Romeo in figa… come va…?”.
“Benissimo!!”.
Mi spinge tutti due fino in fondo… vengo… vengo…! E urlo dal piacere, e il gioco non mi sazia….
“Ancora…”.
“Sei una puttanella insaziabile…! Vuoi provare Romeo nel culo…?”.
“Sii… mettimelo dentro…”.
Romeo lascia il buco davanti, è bagnato e lucido dei miei umori, bussa al buco posteriore e questo lo fa gentilmente entrare….
“Dio… quanto è grosso, mi sta spaccando tutta…”.
Poi la incito ancora…:
“Dai, spingi a fondo e mettimi il nero davanti…”.
Quest’ultimo… Celestino… fa veramente fatica ad entrare!
Quello inserito dietro gli impedisce una facile penetrazione, ma dai… dopo svariati tentativi entra per la maggior parte, godo ancora e urlo… dal piacere estremo che sto provando, mi sento spaccare in due dagli attrezzi che ho in me… provo anche dolore ma quanta libidine…!
Basta… basta…! Chiedo pietà e chiedo a Lena di liberarmi dei due aguzzini….
“Hai visto? Dieci giorni di pratica e poi ti fai inculare anche dalla torre di Pisa… domani stesso procedimento e avanti fino a che non prendi in culo anche Celestino…”.
“No… è troppo grosso…”.
“Lascia fare… abbi fiducia… ora alzati in piedi... qui a fianco a me...”.
Eseguo... lei mi cinge ai fianchi i tiranti dello strap-on. Dio! Ondeggia ed è enorme! Largo... lungo...!
Si mette lei a pecora sul bordo letto...
“Scopami... fottimi... spaccami figa e culo... fammi godere!”
Mentre la penetro con tutte le mie forze prima in figa e poi nel culo, lei non smette di gemere e di godere... smania e urla di volerne di più grossi, di più lunghi, che vuole sentirsi rotta e spaccata...
Quanto dura? Non lo so... ho una frenesia di libidine addosso e non so smettere di fotterla bestialmente!
Poi cede finalmente... cade di schianto sul letto!
Siamo esauste e il gioco finisce.
L’indomani siamo sul pianerottolo ed aspettiamo l’ascensore, quando esce dal suo appartamento la nostra vicina, una cara signora, una cinquantenne bella e simpatica.
“Oh… Lena... carissime, buongiorno! Come state? Ero un po’ preoccupata… ieri sera ho sentito dei lamenti, volevo quasi venire a suonare... ”.
Lena…
“Grazie Flavia… niente di grave, era mia sorella a lamentarsi, si sentiva così piena da stare male…”.
“E poi è stata meglio?”.
“Niente di meglio dei vecchi sistemi, un bel clistere e via… ed è passato tutto, si è liberata in un fiato…”.
“E’ proprio vero…! Niente come i vecchi sistemi, però rinnovo il mio invito, se avete bisogno chiamatemi… sapete la mia esperienza… e tu sai Lena quanto io sia brava...”.
E il suo viso si distende in un sorriso a trentadue denti, malizioso e ammiccante.
“Oh... Flavia, lo faremo prima o poi… in tre...”.
“Brave… ci conto!”.
Poi... fuori interpello Lena...
“Come? L'hai fatto anche con lei? Che puttana sei!”
“Ti ci devo portare una di queste sere... ha un corredo infinito di perette e di cazzi! E' una fissata con i clisteri...”