martedì 24 novembre 2020

PARLANDO DI MAXIM


 


Che dire?

Mangio letteralmente le tue parole e qualcosa (d’importante!) mi è sfuggito. O non ho voluto sentire? 

Volevo… volevo che tu avessi e lo meritavi, dopo tutta la tua eccitazione, un orgasmo squassante, di quelli super, da tremare tutta dopo! 

Peccato! 

Credo che la tua figa meriti più attenzioni prima, prima di essere penetrata, credo che devi essere leccata, morsa (uhm… se quelle ali di farfalla sono tentatrici!) e toccata a lungo. Penetrata con le dita, lavorata con impegno, e… stuzzicata con le parole, forse devi sentirtelo dire che sei puttana. Che hai una bella figa… che quando ti scaldi diventi troia, affamata di cazzo e desiderosa di godere e godere!! 

Mi piace la tua sensazione di essere sventrata! 

E ancora di più la tua voglia di essere scopata in bocca. 

Dimmi… puttana, ma quando ti tocchi tu… ci arrivi pienamente all’orgasmo, oppure è solo una traccia del piacere? Su mettiti con la schiena contro la spalliera del letto, appoggiati bene e apri le gambe, su… comincia a toccarti a due mani, dita dentro e altre dita sul clito. 

Su continua e continua, pensa a tutto quello che vorresti fare! Anche pazzie sai? Non è doveroso restare razionali. Scopati con l'immaginazione qualsiasi persona e che la cosa ti porti eccitazione. 

Ripetiti che sei una puttana. 

Che DEVI avere soddisfazione. 

E quando finalmente vieni… URLA! 

Non trattenerti e urla! E non smettere anche se brucia la figa… continua!


Qui piove e fa un freddo della malora. Ci siamo dovuti riparare in casa e accendere il caminetto. E io voglio caldo, voglio la pelle serica di una donna che desidero scopare, voglio sapere del suo odore. 

Fai la puttana e strofinati nuda su tutto il mio corpo!


Poi... il sogno.

Stanotte.

Che ne so perché... ma ero morto (ma si!) ed ero alla presenza di Osiride e compagnia bella, con il Dio Anubi... lo sciacallo che stava paragonando il peso del mio cuore (o dell'anima?). Boh... lo paragonava con il peso di una piuma di struzzo per verificare se ero degno di rivivere nel regno dei morti. E poi tutti si incazzano... e mi cacciano fuori in malo modo! E non mi ritrovo nella Valle dei Re? Nudo e con un freddo della malora. Poi mi sveglio e mi accorgo che il piumone è caduto per terra...


Parliamo di Maxim... 

Ok...ok! La mia impressione a pelle.

Tragico, dolorosamente umano eppur affascinante.

Un uomo che già ha deciso di morire, vuole rivedere e rivivere le cose che ha amato nel suo passato. Magari cerca inconsciamente un motivo per non lasciarsi andare alla corrente del fiume di dolore che sta attraversando. Magari  ci riesce, vede un spiraglio di speranza, una speranza di vivere ancora qualcosa di bello e felice.

Chissà… cosa gli sarà successo fra il tratto di vita vissuto con te e il dramma, qualcosa di terribile senz’altro. Con tutto il rispetto verso il tuo dolore e la tragedia, se ne avessi la capacità dovrebbe essere il tema di un racconto, di un romanzo, che mi affascinerebbe scrivere.

Ti è parso che lui avesse un senso di colpa relativamente alla figlia?

Curiosità non peregrina. Per dare un senso logico alla sua fine, credo, ma forse non è così.

La mente è davvero strana, fa fare cose impensabili a volte.

Poi... il suo allontanarsi, da tutto, il nascondersi e pensare e ripensare a cosa fare e come farlo.

Mania di suicidio? Io ricordo che l'ho attraversata e avevo già deciso  come, messa poi in atto mai, visto che sono vivo, ma avevo deciso di buttarmi su una Audi di uno che mi stava sui coglioni. 

Davvero!

Ti avrò detto della mia debolezza verso l’incesto. Più fantasia che altro, se avessi avuto davvero una figlia non ci sarei mai arrivato, anzi! Probabile o il padre più disinteressato o il più affettuoso, chissà.

Ma sai che in pubertà ho desiderato mia madre e forse è tutto riconducibile a quello, o forse no?


Lui... Maxim? Tu come ogni donna ti eri convinta di poterlo cambiare, di rasserenarlo, renderlo diverso e felice. Prospettiva naturale ma fondamentalmente errata, che non funziona.

Ma basta con le nostre fissazioni, sei una donna dolcissima. Sei anche estremamente attraente e sei puttana il giusto.

Parliamo di te nuovamente? 

L’argomento che più mi interessa?

Quanto è sensibile la tua nuca? Il tratto dell’attaccatura dei capelli?

Ti bacio lì… ti mordo leggermente. Mi fai sentire i tuoi brividi? Mentre con le mani ti stringo le tette? Stringo i capezzoli fra le dita, lo sai? Uhm… non so davvero quanto potrei trattenermi di goderti la prima volta, se ho la freddezza di gustare ogni centimetro del tuo corpo o invece, mah… non lo so. 

Voglio che mi metti la tua figa in faccia e che ti sbatti forte! Forte, da perdere la testa. So quanto è lungo il percorso al tuo orgasmo, non te lo concedi velocemente ma tu insisti... e sbatti! Sbatti il tuo clito sulla mia bocca, sul mento. Forte! Più forte!

Poi?

Oh si... ti prenderò nel culo. Come piace a te e lo farò ferocemente, colpi secchi e a fondo. Per ritirarlo e rimettertelo. Lo faremo durare a lungo, lo sai vero? Tu davanti a me chinata con la testa sulle lenzuola e ancora tu sopra... presa dalla voglia che mi cavalchi da valchiria e con i capelli che nascondono gli occhi socchiusi.


Poi... il mio venire. Il mio urlo mentre mi svuoto e godo dentro di te. Tu? No... non godi, ti è piaciuto di certo ma all'orgasmo non ci sei arrivata. 

E... infine? Vedere il tuo viso rigato di lacrime.

-Scusami...-

Mi dici.

E di che? Siamo fragili. Tu sei con me ma la tua mente no.

Tu sei con Maxim.