...Si addormenta insoddisfatta e sogna
di un amante bello e delicato e gode nel sonno e la mattina non
ricorda nulla, del sogno si intende, il resto è il carrettiere a
ricordarglielo, la stuzzica, lei si avvicina ai due religiosi e
trascorre la giornata appresso a loro.
La sera il carrettiere la bracca, lei si stende fra il padre e i frati, ma l'uomo approfittando del momentaneo allontanamento del frate anziano si insedia accanto a lei.
Al solito... dopo nel silenzio le si appoggia, le fa sentire che e' eccitato, si abbassa i calzoni e lei di sua iniziativa senza essere costretta lo prende in mano, vuole sentirlo fremere fra le dita, ma gli sussurra...
"Solo questo... e poi te ne vai...".
Vuole sbrigarlo in fretta e poi avere pace, ma la sua mano a contatto con la grossa asta calda le trasmette una sensazione strana, forte, si inginocchia a lato del corpo dell'uomo e abbassa la testa, lo cerca con la bocca, lo annusa, sente quell'odore di cazzo non lavato, dovrebbe schifarla, invece è una ventata di eccitazione, non sa trattenersi... e mentre con una mano lo tiene per la base della verga e con la bocca lo succhia, l'altra mano passa sotto la cinta dei propri calzoni e si tocca, si strofina forte, si masturba con la mano aperta, sente le labbra esterne gonfie... le apre...
E... sente uno stimolo irresistibile, vuole alzarsi, scavalcare il corpo dell'uomo e sedersi su quel grosso cazzo gonfio... vuole sentire la cappella strofinare il suo solco... fermarsi proprio dove deve e infine farlo penetrare... entrare... violare, lo vuole dentro... fino al suo più intimo recesso!
Lascia il cazzo e con le due mani si allenta il legaccio che tiene stretto in vita i calzoni, li sta abbassando...
Quando la voce volgare... roca dell'uomo la blocca...
"Allora puttanello... che aspetti...? Fammi godere... e stavolta bevimi tutto, devi ingoiarla la mia sborra.."
Si riprende Gena, riprende a ragionare, il momento pericoloso è passato, si abbassa nuovamente... e mentre lo fa godere... riprende a toccarsi e appena sente le contrazioni della verga... che sente prossima l'eiaculazione... si lascia andare e gode anche lei... mentre beve... ingoia la grande quantità di sperma che l'uomo le spruzza in bocca!
La sera il carrettiere la bracca, lei si stende fra il padre e i frati, ma l'uomo approfittando del momentaneo allontanamento del frate anziano si insedia accanto a lei.
Al solito... dopo nel silenzio le si appoggia, le fa sentire che e' eccitato, si abbassa i calzoni e lei di sua iniziativa senza essere costretta lo prende in mano, vuole sentirlo fremere fra le dita, ma gli sussurra...
"Solo questo... e poi te ne vai...".
Vuole sbrigarlo in fretta e poi avere pace, ma la sua mano a contatto con la grossa asta calda le trasmette una sensazione strana, forte, si inginocchia a lato del corpo dell'uomo e abbassa la testa, lo cerca con la bocca, lo annusa, sente quell'odore di cazzo non lavato, dovrebbe schifarla, invece è una ventata di eccitazione, non sa trattenersi... e mentre con una mano lo tiene per la base della verga e con la bocca lo succhia, l'altra mano passa sotto la cinta dei propri calzoni e si tocca, si strofina forte, si masturba con la mano aperta, sente le labbra esterne gonfie... le apre...
E... sente uno stimolo irresistibile, vuole alzarsi, scavalcare il corpo dell'uomo e sedersi su quel grosso cazzo gonfio... vuole sentire la cappella strofinare il suo solco... fermarsi proprio dove deve e infine farlo penetrare... entrare... violare, lo vuole dentro... fino al suo più intimo recesso!
Lascia il cazzo e con le due mani si allenta il legaccio che tiene stretto in vita i calzoni, li sta abbassando...
Quando la voce volgare... roca dell'uomo la blocca...
"Allora puttanello... che aspetti...? Fammi godere... e stavolta bevimi tutto, devi ingoiarla la mia sborra.."
Si riprende Gena, riprende a ragionare, il momento pericoloso è passato, si abbassa nuovamente... e mentre lo fa godere... riprende a toccarsi e appena sente le contrazioni della verga... che sente prossima l'eiaculazione... si lascia andare e gode anche lei... mentre beve... ingoia la grande quantità di sperma che l'uomo le spruzza in bocca!
Si addormentano...
Poi nella giornata successiva il carrettiere lascia la compagnia, deve raggiungere la miniera di Brosso in Val Chiusella mentre loro proseguono per Aosta, Gena lo guarda allontanarsi con sollievo.
Durante la sosta di mezza giornata il frate giovane le si avvicina...
"Ti ho visto stanotte... ragazzo... non è bene quello che hai fatto...".
Ha un sobbalzo, si sente divenire di brace, cerca di discolparsi...
"Mi ha costretto... minacciato...".
"Non è bene lo stesso... la tua anima è in pericolo...".
E' sconvolta Gena e durante il pomeriggio lo avvicina...
"Voglio confessarmi frate... sono pentito... e voglio il perdono...".
"Stasera... figlio mio... all'inizio della notte ti ascolterò... ora vai in pace...".
Si fermano a Nus e prendono ricovero nell'ospizio, dopo il pasto si accovacciano sulla paglia, il frate e Gena vicini... sono una di fronte all'altro, sul fianco, il loro fiato si confonde.
La incoraggia...
"Dimmi... figliolo...".
Gena si apre, racconta che non è un ragazzo ma una donna, una giovanissima donna, racconta del turbamento... della tentazione avuta, del piacere provato, di cosa ha fatto e di come lo ha fatto, è un fiume di parole quello che esce dalla sua bocca, si libera l'anima.
Sente un rumore... qualcosa che sfrega sulla paglia, guarda fra loro e con estremo sbalordimento, sente più che vedere che il giovane frate si sta masturbando!!
Sente, vede la sua mano muoversi veloce mentre il viso accanto al suo è congestionato!
E' esterrefatta!
Era in fase mistica, si sentiva liberare dalle sue colpe e invece la realtà la riporta nelle mani del temuto demonio!
E' esterrefatta!
Era in fase mistica, si sentiva liberare dalle sue colpe e invece la realtà la riporta nelle mani del temuto demonio!
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