mia cugina Dory...
Successe
ancora?
Oh
si...!
Successe!
Ancora
e ancora!
Sempre
nell'atelier, sempre con lei che si eccitava danzando, che si
offriva tutta, senza darsi nessun limite.
La
frenesia della prima volta c'era ancora e tutta!
Ma
si voleva di più, ambedue.
Lei
adulta ed esperta voleva insegnare a un ragazzo inesperto e io....
smaniavo per imparare da lei.
Voleva
essere presa in mille e mille modi!
Ancora
con lei con le mani alla sbarra! Dal davanti... spinta contro lo
specchio, a terra in ginocchio, a terra sdraiata sulla schiena e le
gambe che scalciavano nell'orgasmo!
Una
cosa non mi concesse mai... lasciarsi baciare in bocca.
Poteva
farmi tutto... diceva, succhiarmi e bermi, leccarmi il culo ma
rifiutava i miei baci.
Oh...
quanto la leccavo!
Le
piaceva comunque essere presa appoggiata con le mani alla sbarra e
mentre godeva si guardava allo specchio e spesso baciava con libidine
la propria immagine riflessa mentre era nel pieno del godimento .
Venivo
una prima volta, poi una seconda, spesso una terza volta! E nelle
pause dell coito vero e proprio mi inginocchiavo e mi mettevo a
leccare... baciare!
Leccavo
fica e culo, bevevo i suoi cospicui umori e il mio sperma!
Mi
rialzavo... e mi era sorta la voglia di incularla, una voglia sempre
più pressante, vero era che preferivo il suo culo, mi dava maggior
frenesia mentale!
Premevo
l'asta dura, ancora enormemente eccitata fra le sue natiche!
Oh...
quanto lo voleva lì, nel culo, il mio cazzo!
Quanto
voleva prenderlo tutto! La stimolava, era eccitata dalle mie dimensioni,
voleva prendere nel culo la mia verga, farsi sfondare, sentire il
proprio buco del culo cedere sotto i miei colpi bestiali!
Urlava
di prenderla senza nessuna attenzione, che voleva il mio cazzo enorme
nelle viscere!
Dentro
a fondo... a spaccarla tutta!
Già
la volta successiva alla prima si fece inculare così.
Incitandomi
ad essere violento, addirittura bestiale! Mi chiamava porco,
bestia e mi urlava di non risparmiarla!
Di violentarla!
Che
voleva essere rotta! Sfasciata!
Di
farle sanguinare il buco del culo con i miei colpi selvaggi!
Urlava
che era una puttana.
Che avrebbe preso mille cazzi nel culo e che ancora non le sarebbe bastato!
Che avrebbe preso mille cazzi nel culo e che ancora non le sarebbe bastato!
E...
si! A tutte queste esortazioni, preso da lussuria, io diventavo
davvero un animale.
E
mi svuotavo nuovamente dentro di lei.
E
continuavo a incularla violento fino a quando non perdevo l'erezione.
Oh...
si! Se
godevo! Se godevamo!
Durò
per tutto il tempo che rimasi in casa sua.
Mi
innamorai di lei? Forse era una forte infatuazione, ma facilmente
confondibile con un innamoramento!
Ma
i nostri accoppiamenti avvennero solo nell'atelier, incontri di piacere che comunque lei faceva succedere almeno una volta alla
settimana. Per il resto mi era vietato parlarne, non dovevo neanche
accennarne. E disponeva lei quando concedersi.
Quanto
la desideravo!
Non
riuscivo a saziarmi, avrei voluto prenderla ogni giorno, goderla
nella sua stanza, nel suo letto, in cucina, nei corridoi. Ma questo
non avvenne mai, neanche una volta. Naturalmente osservavo i suoi
movimenti e soffrivo quando la vidi a volte e neanche tanto rare,
tornare a casa con donne, amiche? O anche, più raramente con uomini
e ritirarsi con loro in camera e uscire dopo alcune ore!
Mi
struggevo in quelle occasioni!
Voglia
e gelosia! Ero così sicuro che facessero sesso!
Mi
faceva morire di gelosia, ma non le chiesi mai di questo anche
sapendo che non avrebbe sopportato una mia invasione nella sua vita.
Suo
marito? Lo zio? Era una persona pacifica, non ebbe mai il minimo
sentore per tutto il tempo che durò il nostro pazzo rapporto
sessuale.
Dory...?
Oh...
si! Successe anche con lei.
Ho
già accennato che era bella quanto sua mamma. Un attimo più formosa,
più tette, più culo!
Vi
ho detto che l'ammiravo e si... la concupivo mentre danzava ma da
quando facevo sesso con la zia, lei era passata d'importanza,
certamente cercavo di sorprenderla discinta, certamente osservavo
quando, anche lei, si ritirava nella sua camera con dei ragazzi.
E
si... anche questo mi eccitava e riversavo anche nei suoi confronti un
sentimento di ingiustificata gelosia.
Poi successe...
.
Oh... devo dire una cosa importante.
Loro,
Zia Cristina e Dory, spesso lasciavano in bagno, in piena vista, la
loro biancheria smessa e potete immaginare come reagivo! Immergevo il
viso in quelle minuscole mutandine e impazzivo, riuscivo anche a
distinguere il loro profumo intimo!
Zia...
più forte, amaro e speziato.
Dory...
meno penetrante, con un sentore di miele e acqua di mare!
In
un pomeriggio, convintissimo di essere solo in casa, eccitato e
voglioso di godere raggiunsi il bagno, frugai nel cesto, ne presi ed
iniziai ad annusarle.
Erano di Dory.
Erano di Dory.
Avevo
sul viso, proprio sul naso la parte che era stata a contatto con la
fica e annusavo e leccavo... quanto avrei voluto leccare davvero la
sorgente di quell'aroma!
Avevo
tirato fuori la verga e preso a masturbarmi, avevo intenzione di
godere così, sborrando nel lavabo, eccitato a sangue dall'odore
della sua fica. Quanto avrei voluto svuotarmi in quel minuscolo indumento ma mi tratteneva la paura che la domestica potesse
accorgersene.
Quando
si aprì la porta!
Sicuro
di essere solo, non avevo chiuso a chiave!
Era
Dory... che stava alzando la gonna, era evidente che era entrata per
fare pipì e mi aveva sorpreso con i suoi slip sul viso e la mano sul
cazzo!
Mi
guardò sorpresa, sbalordita!
Per
poi sbottare...
-Ma
che porco sei! Ti stai segando con le mie mutandine... porco! Dai
esci che devo far pipì!-
Senza
aspettare, davvero le scappava, si abbassò l'intimo alle caviglie e
si sedette sul wc.
-Su
vai... che aspetti?-
Ero
immobile, rapito! Lo scroscio forte del liquido dorato che sgorgava
dalla sua vagina mi aveva ipnotizzato!
Ero
lì fermo... desideroso di inginocchiarmi davanti a lei, guardare lo
zampillare del suo piscio, leccarlo, berlo anche e poi asciugarla con
la mia lingua!
Mi
riscossi dai miei pensieri a fatica, riposi le mutandine e feci per
uscire ma non raggiunsi la porta, fu lei a fermarmi...
-Aspetta
un po'... vieni qui... davanti a me... ma che razza di cazzo hai? Sei
un fenomeno!-
Lo
avevo ancora fuori, rigido come ferro, non ero riuscito a rimetterlo
nei pantaloni, mi avvicinai... lei prima lo esaminò e poi lo prese
in mano.
-Ma...
non è possibile! Un ragazzo così magro come te... di quindici anni,
ma come fai ad avere un cazzo così?-
E
lo accarezzava, copriva e scopriva il glande, passava le dita sulla
nervatura, sulle vene in rilievo e palpava il sacco dello scroto...
-E
che coglioni hai! Sembrano quelli di un toro...! Ma sei dotato come
un cavallo!-
Mi
abbassò i pantaloni e lei si rialzò, scalcio via le mutandine che
aveva ai piedi e sempre tenendomi per l'asta mi fece sedere dove era
lei poco prima.
Ora
ero io sul wc e lei davanti a me, mi si inginocchiò davanti e prese
il cazzo in bocca
I suoi mugolii mentre baciava e leccava e cercava senza riuscirci di introdursi tutta la verga! Passò la lingua sotto e raggiunse lo scroto e prese a metterselo in bocca, mentre la sua mano continuava a menarmi.
I suoi mugolii mentre baciava e leccava e cercava senza riuscirci di introdursi tutta la verga! Passò la lingua sotto e raggiunse lo scroto e prese a metterselo in bocca, mentre la sua mano continuava a menarmi.
La
vedevo completamente presa, in balia ad una libidine che mi
coinvolgeva completamente. Sentivo il mio piacere levitare. Crescere.
Sentivo l'orgasmo... che voleva scoppiare come un fuoco d'artificio,
ma non riuscii a venirle in bocca...
Allargò
le gambe e si abbassò su di me tenendomi in mano, si inserì
completamente la verga in fica! Fece difficoltà, entrai davvero a
fatica ma era così determinata che spingeva come una invasata per
inserirselo tutto!
E
lo prese!
Tutto!
E
cominciò a cavalcarmi, le mani sulle mie spalle e si alzava e
ricadeva, sempre più velocemente, sempre con maggior forza, sbatteva
sul mio ventre, sulle mie cosce!
E
ci prese l'orgasmo quasi assieme!
Prima
lei che iniziò a urlare dal piacere!
E
subito dopo io che mi svuotai... con diversi spruzzi, dentro di lei.
Continuò fino a quando si appoggiò a me sfinita.
Si
levò... e il mio sperma le scivolò fuori lentamente.
Mi
fece alzare.
E
posò le mani sul bordo del wc, si piegò in avanti e mi invitò...
"Ancora...
così... ficcalo dentro, fammi sentire piena, rompimi, sbattimi fino
a sfinirmi..."
Due
volte.
Senza
levarlo.
Due
volte senza sosta!
Davvero
ero concentrato sul cazzo.
La
mente svuotata o fuori uso!
Colpi
forti contro il suo culo e i suoi gemiti continui!
Gli
orgasmi! Le sue urla che raggiungevano ogni angolo della casa
fortunatamente deserta.
Poi...
il crollo sul pavimento e la ricerca del fiato perduto nello sforzo.
Ecco...
fu in quella volta che capii quanto le dimensioni del mio cazzo
colpissero la libidine delle donne. Diventava un richiamo alla
scopata così tentatore che non molte resistevano, trovai molte
conferme a questo.
Dory
continuò a fare la sua vita, portava ragazze e ragazzi in camera,
anche per la notte.
Non
mi cercava. Non che mi ignorasse ma non mostrava nessun accenno di
desiderio.
Ma
la notte?
A
volte... tornava a casa, spesso tardissimo, nel cuore della notte e
veniva in camera mia, si spogliava e si infilava nel mio letto.
Mi
svegliava, mi prendeva il cazzo in mano e menandomi mi raccontava
cosa aveva fatto, chi aveva scopato, quanto aveva goduto.
Ma
era evidente che di godimento ne voleva ancora!
Voleva
godere nel sentirsi strappare la vagina facendomi entrare dentro di
colpo! E mi montava pazzamente per lunghe sessioni di sesso!
Godeva
ancora e ancora, poi sazia... o quanto meno sfinita si ritirava in
camera sua.
Ora
avevo zia Cristina nel pomeriggio almeno una volta alla settimana e
Dory di notte, loro erano così simili nel loro esagerato desiderio
di godere!
Si...
presi anche Dory nel culo!
Capitò
la prima volta in una notte nella quale era stata sodomizzata dal
ragazzo con il quale era uscita, ma... non aveva provato quella
libidine che cercava. Non era stato abbastanza violento o non era
abbastanza largo da stimolare la sua voglia perversa di godere.
E
la provò con me, quando dopo una lunga lotta con il suo buco del
culo, riuscii a ficcargli dentro tutta la mia verga, facendola urlare
e smaniare dal dolore e dal piacere!
Successe
ancora e abbastanza spesso.
Ma
lei... Dory, era inquieta, era alla ricerca dell'esagerazione e
questo la portò ad esperienze sempre più trasgressive.
Forse
dovrei parlarvene... dato che al rientro a casa veniva da me e si
sfogava, ma forse lo farò in un altro tempo.
Ora
voglio finire questa fase delle mie memorie, io... da adolescente.
Sul
richiamo sessuale del cazzo grosso?
Ne
abbi altre prove e sinceramente ne approfittavo, mi facevo vedere,
lanciavo il richiamo e qualche volta andava bene.
Presi
a scoparmi anche la domestica.
Sposata.
Aveva un bel culo.
A
volte la mattina oziavo a letto, saltavo ogni tanto le lezioni che
riguardavano il servizio in cucina. Stavo nel letto e mi masturbavo,
qualche volta scoperto dal lenzuolo, a volte sotto...
Una
mattina di quelle successe che lei, Valentina si chiamava, certa che
non ci fossi, entrò a rassettare la mia camera e mi trovo lì, in
evidente opera di masturbazione, il cazzo duro, eretto come un
obelisco e la mia mano che scorreva sull'asta.
Rise...
e mi invitò a smettere e alzarmi. Doveva rifare il letto, disse, ma
il suo sguardo era calamitato sul mio cazzo! Non smisi di menarlo...
godevo che mi guardasse.
Uscì
staccando a fatica gli occhi per rientrare dopo alcuni minuti. Ero
ancora con la mano sul cazzo e appena mi arrivò a tiro, le presi un
braccio e la feci cadere su di me.
Oh...
si! Voleva il mio cazzo!
Dopo
alcune schermaglie più di facciata che reali, monto sul letto così
come era, spostò solo il fondo delle mutandine e a fatica si inserì
il cazzo. Prese a cavalcarmi con una forza che sembrava una
valchiria!
Quella
mattina non mi riuscì di andare a scuola. Quando lei uscì dalla
camera ero così sfinito che dovetti riprendere le forze con una
lunga dormita.
Anche
questo capitò ancora e ancora.
Mi
piaceva che mi guardasse il cazzo, mi eccitavano le sue occhiate
vogliose.
Ecco...
presi atto che nonostante la mia giovane età, o forse proprio grazie
ad essa, non mi mancava nulla relativamente alla depravazione:
Guardone...
Feticista...
Adoratore
di fluidi femminili...
Esibizionista...
E
a queste debolezze, col tempo ne aggiunsi molti altre.
Tornai
ad occuparmi dell'albergo dei miei genitori anni dopo, dopo la loro
morte accidentale, ma fino a quel momento lavorai presso altre
strutture, come portiere e poi... come direttore.
Presi
anch'io a inseguire le cameriere, le inservienti, ogni gonnella
disponibile e capii una cosa, che credo... poteva riferirsi anche a
mio padre. Bastava che ne scopavi una... poi circolava la voce di
come avevi il cazzo grosso e tutte ti cascavano fra le braccia.
Verità!
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