mercoledì 15 maggio 2019

MEMORIE ADOLESCENZIALI DI UN HOTELIER. (4)

erotic and sexy girl on ero tumblr blog - Ero(tic)
mia cugina Dory...

Successe ancora?
Oh si...!
Successe!
Ancora e ancora!
Sempre nell'atelier, sempre con lei che si eccitava danzando, che si offriva tutta, senza darsi nessun limite.
La frenesia della prima volta c'era ancora e tutta!
Ma si voleva di più, ambedue.
Lei adulta ed esperta voleva insegnare a un ragazzo inesperto e io.... smaniavo per imparare da lei.
Voleva essere presa in mille e mille modi!
Ancora con lei con le mani alla sbarra! Dal davanti... spinta contro lo specchio, a terra in ginocchio, a terra sdraiata sulla schiena e le gambe che scalciavano nell'orgasmo!
Una cosa non mi concesse mai... lasciarsi baciare in bocca.
Poteva farmi tutto... diceva, succhiarmi e bermi, leccarmi il culo ma rifiutava i miei baci.
Oh... quanto la leccavo!
Le piaceva comunque essere presa appoggiata con le mani alla sbarra e mentre godeva si guardava allo specchio e spesso baciava con libidine la propria immagine riflessa mentre era nel pieno del godimento .
Venivo una prima volta, poi una seconda, spesso una terza volta! E nelle pause dell coito vero e proprio mi inginocchiavo e mi mettevo a leccare... baciare!
Leccavo fica e culo, bevevo i suoi cospicui umori e il mio sperma!
Mi rialzavo... e mi era sorta la voglia di incularla, una voglia sempre più pressante, vero era che preferivo il suo culo, mi dava maggior frenesia mentale!
Premevo l'asta dura, ancora enormemente eccitata fra le sue natiche!
Oh... quanto lo voleva lì, nel culo, il mio cazzo!
Quanto voleva prenderlo tutto! La stimolava, era eccitata dalle mie dimensioni, voleva prendere nel culo la mia verga, farsi sfondare, sentire il proprio buco del culo cedere sotto i miei colpi bestiali!
Urlava di prenderla senza nessuna attenzione, che voleva il mio cazzo enorme nelle viscere!
Dentro a fondo... a spaccarla tutta!
Già la volta successiva alla prima si fece inculare così.
Incitandomi ad essere violento, addirittura bestiale! Mi chiamava porco, bestia e mi urlava di non risparmiarla!
Di violentarla!
Che voleva essere rotta! Sfasciata!
Di farle sanguinare il buco del culo con i miei colpi selvaggi!
Urlava che era una puttana. 
Che avrebbe preso mille cazzi nel culo e che ancora non le sarebbe bastato!
E... si! A tutte queste esortazioni, preso da lussuria, io diventavo davvero un animale.
E mi svuotavo nuovamente dentro di lei.
E continuavo a incularla violento fino a quando non perdevo l'erezione.
Oh... si! Se godevo! Se godevamo!
Durò per tutto il tempo che rimasi in casa sua.
Mi innamorai di lei? Forse era una forte infatuazione, ma facilmente confondibile con un innamoramento!
Ma i nostri accoppiamenti avvennero solo nell'atelier, incontri di piacere che comunque lei faceva succedere almeno una volta alla settimana. Per il resto mi era vietato parlarne, non dovevo neanche accennarne. E disponeva lei quando concedersi.
Quanto la desideravo!
Non riuscivo a saziarmi, avrei voluto prenderla ogni giorno, goderla nella sua stanza, nel suo letto, in cucina, nei corridoi. Ma questo non avvenne mai, neanche una volta. Naturalmente osservavo i suoi movimenti e soffrivo quando la vidi a volte e neanche tanto rare, tornare a casa con donne, amiche? O anche, più raramente con uomini e ritirarsi con loro in camera e uscire dopo alcune ore!
Mi struggevo in quelle occasioni!
Voglia e gelosia! Ero così sicuro che facessero sesso!
Mi faceva morire di gelosia, ma non le chiesi mai di questo anche sapendo che non avrebbe sopportato una mia invasione nella sua vita.
Suo marito? Lo zio? Era una persona pacifica, non ebbe mai il minimo sentore per tutto il tempo che durò il nostro pazzo rapporto sessuale.

Dory...?
Oh... si! Successe anche con lei.
Ho già accennato che era bella quanto sua mamma. Un attimo più formosa, più tette, più culo!
Vi ho detto che l'ammiravo e si... la concupivo mentre danzava ma da quando facevo sesso con la zia, lei era passata d'importanza, certamente cercavo di sorprenderla discinta, certamente osservavo quando, anche lei, si ritirava nella sua camera con dei ragazzi.
E si... anche questo mi eccitava e riversavo anche nei suoi confronti un sentimento di ingiustificata gelosia.
Poi successe... .
Oh... devo dire una cosa importante.
Loro, Zia Cristina e Dory, spesso lasciavano in bagno, in piena vista, la loro biancheria smessa e potete immaginare come reagivo! Immergevo il viso in quelle minuscole mutandine e impazzivo, riuscivo anche a distinguere il loro profumo intimo!
Zia... più forte, amaro e speziato.
Dory... meno penetrante, con un sentore di miele e acqua di mare!
In un pomeriggio, convintissimo di essere solo in casa, eccitato e voglioso di godere raggiunsi il bagno, frugai nel cesto,  ne presi ed iniziai ad annusarle.
Erano di Dory.
Avevo sul viso, proprio sul naso la parte che era stata a contatto con la fica e annusavo e leccavo... quanto avrei voluto leccare davvero la sorgente di quell'aroma!
Avevo tirato fuori la verga e preso a masturbarmi, avevo intenzione di godere così, sborrando nel lavabo, eccitato a sangue dall'odore della sua fica. Quanto avrei voluto svuotarmi in quel minuscolo indumento ma mi tratteneva la paura che la domestica potesse accorgersene.
Quando si aprì la porta!
Sicuro di essere solo, non avevo chiuso a chiave!
Era Dory... che stava alzando la gonna, era evidente che era entrata per fare pipì e mi aveva sorpreso con i suoi slip sul viso e la mano sul cazzo!
Mi guardò sorpresa, sbalordita!
Per poi sbottare...
-Ma che porco sei! Ti stai segando con le mie mutandine... porco! Dai esci che devo far pipì!-
Senza aspettare, davvero le scappava, si abbassò l'intimo alle caviglie e si sedette sul wc.
-Su vai... che aspetti?-
Ero immobile, rapito! Lo scroscio forte del liquido dorato che sgorgava dalla sua vagina mi aveva ipnotizzato!
Ero lì fermo... desideroso di inginocchiarmi davanti a lei, guardare lo zampillare del suo piscio, leccarlo, berlo anche e poi asciugarla con la mia lingua!
Mi riscossi dai miei pensieri a fatica, riposi le mutandine e feci per uscire ma non raggiunsi la porta, fu lei a fermarmi...
-Aspetta un po'... vieni qui... davanti a me... ma che razza di cazzo hai? Sei un fenomeno!-
Lo avevo ancora fuori, rigido come ferro, non ero riuscito a rimetterlo nei pantaloni, mi avvicinai... lei prima lo esaminò e poi lo prese in mano.
-Ma... non è possibile! Un ragazzo così magro come te... di quindici anni, ma come fai ad avere un cazzo così?-
E lo accarezzava, copriva e scopriva il glande, passava le dita sulla nervatura, sulle vene in rilievo e palpava il sacco dello scroto...
-E che coglioni hai! Sembrano quelli di un toro...! Ma sei dotato come un cavallo!-
Mi abbassò i pantaloni e lei si rialzò, scalcio via le mutandine che aveva ai piedi e sempre tenendomi per l'asta mi fece sedere dove era lei poco prima.
Ora ero io sul wc e lei davanti a me, mi si inginocchiò davanti e prese il cazzo in bocca
I suoi mugolii mentre baciava e leccava e cercava senza riuscirci di introdursi tutta la verga! Passò la lingua sotto e raggiunse lo scroto e prese a metterselo in bocca, mentre la sua mano continuava a menarmi.
La vedevo completamente presa, in balia ad una libidine che mi coinvolgeva completamente. Sentivo il mio piacere levitare. Crescere. Sentivo l'orgasmo... che voleva scoppiare come un fuoco d'artificio, ma non riuscii a venirle in bocca...
Allargò le gambe e si abbassò su di me tenendomi in mano, si inserì completamente la verga in fica! Fece difficoltà, entrai davvero a fatica ma era così determinata che spingeva come una invasata per inserirselo tutto!
E lo prese!
Tutto!
E cominciò a cavalcarmi, le mani sulle mie spalle e si alzava e ricadeva, sempre più velocemente, sempre con maggior forza, sbatteva sul mio ventre, sulle mie cosce!
E ci prese l'orgasmo quasi assieme!
Prima lei che iniziò a urlare dal piacere!
E subito dopo io che mi svuotai... con diversi spruzzi, dentro di lei. Continuò fino a quando si appoggiò a me sfinita.
Si levò... e il mio sperma le scivolò fuori lentamente.
Mi fece alzare.
E posò le mani sul bordo del wc, si piegò in avanti e mi invitò...
"Ancora... così... ficcalo dentro, fammi sentire piena, rompimi, sbattimi fino a sfinirmi..."
Due volte.
Senza levarlo.
Due volte senza sosta!
Davvero ero concentrato sul cazzo.
La mente svuotata o fuori uso!
Colpi forti contro il suo culo e i suoi gemiti continui!
Gli orgasmi! Le sue urla che raggiungevano ogni angolo della casa fortunatamente deserta.
Poi... il crollo sul pavimento e la ricerca del fiato perduto nello sforzo.
Ecco... fu in quella volta che capii quanto le dimensioni del mio cazzo colpissero la libidine delle donne. Diventava un richiamo alla scopata così tentatore che non molte resistevano, trovai molte conferme a questo.
Dory continuò a fare la sua vita, portava ragazze e ragazzi in camera, anche per la notte.
Non mi cercava. Non che mi ignorasse ma non mostrava nessun accenno di desiderio.
Ma la notte?
A volte... tornava a casa, spesso tardissimo, nel cuore della notte e veniva in camera mia, si spogliava e si infilava nel mio letto.
Mi svegliava, mi prendeva il cazzo in mano e menandomi mi raccontava cosa aveva fatto, chi aveva scopato, quanto aveva goduto.
Ma era evidente che di godimento ne voleva ancora!
Voleva godere nel sentirsi strappare la vagina facendomi entrare dentro di colpo! E mi montava pazzamente per lunghe sessioni di sesso!
Godeva ancora e ancora, poi sazia... o quanto meno sfinita si ritirava in camera sua.

Ora avevo zia Cristina nel pomeriggio almeno una volta alla settimana e Dory di notte, loro erano così simili nel loro esagerato desiderio di godere!
Si... presi anche Dory nel culo!
Capitò la prima volta in una notte nella quale era stata sodomizzata dal ragazzo con il quale era uscita, ma... non aveva provato quella libidine che cercava. Non era stato abbastanza violento o non era abbastanza largo da stimolare la sua voglia perversa di godere.
E la provò con me, quando dopo una lunga lotta con il suo buco del culo, riuscii a ficcargli dentro tutta la mia verga, facendola urlare e smaniare dal dolore e dal piacere!
Successe ancora e abbastanza spesso.
Ma lei... Dory, era inquieta, era alla ricerca dell'esagerazione e questo la portò ad esperienze sempre più trasgressive.
Forse dovrei parlarvene... dato che al rientro a casa veniva da me e si sfogava, ma forse lo farò in un altro tempo.
Ora voglio finire questa fase delle mie memorie, io... da adolescente.

Sul richiamo sessuale del cazzo grosso?
Ne abbi altre prove e sinceramente ne approfittavo, mi facevo vedere, lanciavo il richiamo e qualche volta andava bene.
Presi a scoparmi anche la domestica.
Sposata. Aveva un bel culo.
A volte la mattina oziavo a letto, saltavo ogni tanto le lezioni che riguardavano il servizio in cucina. Stavo nel letto e mi masturbavo, qualche volta scoperto dal lenzuolo, a volte sotto...
Una mattina di quelle successe che lei, Valentina si chiamava, certa che non ci fossi, entrò a rassettare la mia camera e mi trovo lì, in evidente opera di masturbazione, il cazzo duro, eretto come un obelisco e la mia mano che scorreva sull'asta.
Rise... e mi invitò a smettere e alzarmi. Doveva rifare il letto, disse, ma il suo sguardo era calamitato sul mio cazzo! Non smisi di menarlo... godevo che mi guardasse.
Uscì staccando a fatica gli occhi per rientrare dopo alcuni minuti. Ero ancora con la mano sul cazzo e appena mi arrivò a tiro, le presi un braccio e la feci cadere su di me.
Oh... si! Voleva il mio cazzo!
Dopo alcune schermaglie più di facciata che reali, monto sul letto così come era, spostò solo il fondo delle mutandine e a fatica si inserì il cazzo. Prese a cavalcarmi con una forza che sembrava una valchiria!
Quella mattina non mi riuscì di andare a scuola. Quando lei uscì dalla camera ero così sfinito che dovetti riprendere le forze con una lunga dormita.
Anche questo capitò ancora e ancora.
Mi piaceva che mi guardasse il cazzo, mi eccitavano le sue occhiate vogliose.
Ecco... presi atto che nonostante la mia giovane età, o forse proprio grazie ad essa, non mi mancava nulla relativamente alla depravazione:
Guardone...
Feticista...
Adoratore di fluidi femminili...
Esibizionista...
E a queste debolezze, col tempo ne aggiunsi molti altre.

Tornai ad occuparmi dell'albergo dei miei genitori anni dopo, dopo la loro morte accidentale, ma fino a quel momento lavorai presso altre strutture, come portiere e poi... come direttore.
Presi anch'io a inseguire le cameriere, le inservienti, ogni gonnella disponibile e capii una cosa, che credo... poteva riferirsi anche a mio padre. Bastava che ne scopavi una... poi circolava la voce di come avevi il cazzo grosso e tutte ti cascavano fra le braccia.

Verità!



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