Breve
premessa.
Questo
racconto è datato, iniziato e mai finito, questa cosa mi ha sempre
urtato per la mia incapacità di finirlo in maniera coerente, ora...
nei giorni scorsi l'ho terminato e lo ripropongo.
"E’
proprio vero che le disgrazie non capitano mai sole! Vengono a
grappolo,
una tira l’altra come le ciliegie! Ma guarda che troia!”
E’
questa l’amara constatazione mentre percorre il solito tratto che
usa
per fare jogging.
“Basta!
E’ il momento di mostrare la mia capacità di analizzare
freddamente
i problemi! Freddamente, hai capito, coglione? Senza
lasciarti
prendere dalla rabbia!”
Primo
guaio: il piccolo guaio!
L’azienda
per la quale lavora, no... lavorava, ha ritenuto... che
termine
ha usato? “...di dover fare a meno della Sua preziosa
collaborazione...”!
E
lui? E’ senza lavoro, se non alza il culo e non si da una mossa fra
poco
mangerà alla Caritas!
Secondo
guaio: il GRANDE guaio!
La
moglie lo tradisce!
Lo
tradisce con la persona più gretta e stupida che mai ha
conosciuto,
il suo principale! Un grasso lumacone ottuso e
arrogante.
Arturo!
Come
si fa a chiamarsi così? Persino il nome è ridicolo! Da quando
la
scopa non lo sa. Non aveva su di lei il minimo sospetto, finché...
per
caso, nel portatile personale della moglie ha trovato una foto
che
lei probabilmente ha scordato di eliminare o nascondere.
Lei,
la cagna... è a pecora con la testa a terra, con una faccia da
troia
sotto orgasmo e lui, grasso e viscido, è dietro di lei che la
scopa.
In
figa? No... nel culo!
E’
in questo buco che la fotte, lei con le due mani che si apre le
chiappe
e leggendo la frase che accompagna la foto se ne ha la
certezza:
“Ricordi
puttana come ti ho sfondato il culo? Urlavi dal piacere come
la
troia che sei! Saluti al cornuto!
Ecco!
Evidentemente il cornuto è lui!
La
cosa gli è particolarmente dolorosa, proprio ora che avrebbe più
bisogno
di lei, del suo appoggio morale e lei lo tradisce!
Dio!
La rabbia!
Metterla
di fronte alla sua colpa?
No!
Non subito almeno! Il gioco lo vuole condurre diversamente.
Intanto
ha fatto copia della foto e del testo. Deve solo cercare di
controllarsi
per aspettare il momento giusto!
Ma
che voglia di ucciderli! Lei e il viscido lumacone!
Quando
entra sudato fradicio sente lo scrosciare della doccia... è lei!
Mentre
correva, nei suoi pensieri li ha uccisi in mille modi diversi!
Vedeva
il loro sangue scorrere come un fiume in piena, per poi
sentirsi...
senza lei, come un naufrago su una zattera alla deriva!
Lui
l’ama questa puttana traditrice! Se pensa ad una vita senza lei
si
sente morire!
E’
bella la puttana! Belle tette, bel culo, è anche tanto troia ma solo
con
il suo amante! Certamente una parte di colpa del suo
tradimento
è anche sua, preso dai suoi problemi di lavoro la sua
virilità
è sparita chissà dove e da tempo!
Ma
adesso? Saranno le corna ma si sente un toro!
Si
spoglia velocemente ed entra nell'angusto box doccia, le si
strofina
addosso, le fa sentire la sua eccitazione.
Lei
si schermisce.
Non
ha voglia di lui questa troia!
-Amore...
no. Sono sfinita! E’ stata una giornata massacrante...-
-Amore...
una sveltina! Non vorrai lasciarmi così... senti come mi
tira!-
E’
vero! E’ da un tempo infinito che non gli tira il cazzo così!
E’
grosso e duro come una spranga di ferro!
-Va
bene... ma una veloce, eh?-
La
tira fuori dalla doccia, non ha molta delicatezza e così grondante
la
costringe con il busto sul lavabo. La tiene forte mentre la cerca.
La
infila di colpo, inizia a penetrarla forte e veloce, la tiene chinata
con
una mano sulla nuca.
-Oh...
amore! Ma come sei larga, ci nuoto nella tua figa! Ma sei
larghissima
come se ti avesse scopato un toro! Ma hai scopato,
amore?-
Lei...
-Scemo!
Dai dai... vieni... che ora ho tanta voglia! Voglia del tuo
cazzo...
ma quanto sei duro...
“Puttana...”
pensa lui... “ora mi voglio divertire...”
-Si
che vengo... lo sai quanto ti desidero, ma ora su... da brava...
girati...
fammela leccare...
La
fa ruotare a forza, le apre le gambe, le si inginocchia davanti.
-Ma
guarda te! Sei tutta rossa e infiammata! Ti fa male...?
-Si...
conseguenze del ciclo... sai... i tampax...
“Si!”
pensa sempre lui... “il ciclo e i tampax di stò cazzo! Ti sei
fatta
fottere... troia! Anche oggi!”
-Aspetta
che ora te la lecco, voglio darti sollievo con la mia
lingua...
Intanto
oltre alla lingua mette in azione le dita, le entra prepotente
dentro
e inizia a ravanarla forte nel suo interno.
-Caro...
mi fai male... smetti dai...
“Troia...”
pensa lui... “ora passo al tuo culo...”-
-Oh...
mi dispiace cara... sai... è la passione, l’amore che mi fa
essere
così violento...
La
rigira, la spinge stavolta con maggior forza sul lavabo, stavolta
è
il suo culo ad interessarlo.
-Si,
povero amore mio... ho visto che hai la micia infiammata,
perché
così larga poi?? Come se ti avesse scopato uno con un cazzo
enorme!
Non è che sia successo davvero? Ah ah! Sicura amore
che
non mi hai tradito?
-Ma
che dici? Lo sai che non mi piace scherzare su queste cose!
-Scusami
amore... era solo una battuta...
Intanto
le apre le natiche, il buco del culo è nelle stesse condizioni
della
figa, rosso sangue, gonfio.
“L’hai
preso ancora nel culo... cazzo...! Ma che puttana sei?”
Pensa...
mentre le mette dentro un dito e le provoca un grido di
dolore.
-Oh...
amore che bel culo hai! Ora... ti inculo sai? Qui non sarai larga
come
in figa...
-Mi
fai male... fai piano...
La
donna non vuole incrementare eventuali dubbi del marito,
stringe
i denti mentre il cazzo entra e sforza!
“Ma
quanto sei larga anche qui? Ma quanto ti ha scopato?” pensa
lui
mentre spinge la verga a fondo.
-Oh
amore... sei larga anche qui! Larga... larga! Pensa che non ho
fatto
nessuna fatica ad entrarti dentro... proprio come se fossi
l’ultimo
della serie di cazzi che hai preso oggi...!
-Ma
quanto sei scemo! Dai dai... vieni dentro che piace anche a
me...
“Ti
piace? Stronza e bugiarda! Ora devi sopportare... ti voglio far
male,
puttana”
si
dice mentalmente mentre la monta con violenza.
Dura
tantissimo e infine le sborra dentro. Si stacca, la bacia e senza
una
parola entra in doccia, si lava.
Lei...
passa al bidet.
-Caro...
cosa hai deciso per il nuovo lavoro? Se accetti, sarai solo e
distante...
io non posso certo lasciare il mio...
“Certamente...!
Il tuo lavoro e quel grasso porco del tuo amante! Ti
andrebbe
da dio mandarmi il più lontano possibile!” pensa lui.
-Ho
preso tempo... magari trovo qualcosa di più vicino...
-Sai?
Ma non so se vorrai abbassarti ma al mio capo, servirebbe
uno
che aiutasse il figlio nel prepararsi ai test per l’università,
sei
laureato
in chimica, ti darebbe il compenso di un professore che da
lezioni
private.
“Ma
quanto sei presa... troia? E da un lumacone che si chiama
Arturo?”
Pensa
mentre dentro gli monta la rabbia ma subito la
vince.
Deve avere il tempo per agire.
-Lo
farei volentieri! Ma ha due figli, no? Un maschio e una
femmina...
-Si,
sono gemelli... la loro mamma vive lontano, sono separati...
“Come
no! Per fortuna che ha te che gli soddisfi la voglia di
scopare!
Puttana...!”
Se
la ride lui.
-Va
bene allora, gli dico che sei disponibile e che inizi subito...
-Ma
certo! Grazie, cara di aver pensato a me...
“Ti
odio, troia...” pensa invece.
Ma
il sesso fatto in maniera violenta gli ha allontanato
momentaneamente
la voglia di ucciderla...
Non
va a casa loro certo per i due soldi delle lezioni.
Ci
va per sete di vendetta!
Viene
osservato con curiosità dai due ragazzi, maschio e femmina e più
che somiglianti sono eguali, gemelli omozigoti evidentemente.
Non
ha molto tempo per mettere in atto il suo programma, deve bruciare un
po' i tempi e mentre esamina il corposo volume del programma dei
test, li guarda, li studia.
Il
ragazzo è evidentemente il soggetto più debole, sarà lui
l'obbiettivo, poi la sorella che gli sembra più tosta.
F.
constata che la preparazione del ragazzo è più che lacunosa, glielo
dice ma ottiene solo una alzata di spalle.
Cosa
sanno di lui?
E
di sua moglie?
Sanno
che è l’amante del padre?
Magari
il porco l’ha portata in casa per scoparla.
Troia!
Vi
ucciderò... pensa. Vi ucciderò tutti!
Mentre
sono seduti al tavolo, lui e il ragazzo, lei assiste
seduta
contro la parete.
Non
gli va bene, per poter procedere deve essere solo con lui e con
la
scusante che vengono distratti la prega per l'avvenire di lasciarli
soli.
Torna
a casa e appena lei fa ritorno non aspetta neanche che si
spogli
e la sbatte alla parete.
Non
finge, la sua libidine si è risvegliata affamata come non
succedeva
da una vita!
Le
strappa i vestiti e la spinge a terra, la prende con violenza.
Le
morde la bocca lasciandole i segni dei denti.
Così
come sul seno che appare ora tutto torturato.
“Puttana...”
pensa, “voglio che veda che sei stata scopata, morsa,
masturbata
e presa in tutti i buchi! Sia mai che diventi geloso...
lui!”
Lei
all'inizio protesta e si nega ma via via si adatta e sembra quasi che
ne prenda gusto!
Che
abbia piacere del risveglio sessuale del marito?
Comunque
non si nega in maniera convincente.
Lui
torna alla carica prima di dormire. E la mattina al risveglio.
La
segna con i suoi morsi e le carezze violente come per marchiare
una
vacca al pascolo per definirne la proprietà.
Le
cerca ogni volta il culo.
Il
ragazzo. Il punto da colpire.
Si
siedono accanto al tavolo, hanno davanti dei libri e seguono i test
dell’ammissione.
Ma
cosa gli interessa se la preparazione del ragazzo è lacunosa?
Nulla.
Il
ragazzo, Andrea, indossa una t-shirt e calzoncini, piedi nudi.
F.
mentre leggono si sporge verso il ragazzo, spalla a spalla, la
sua
coscia si accosta a quella di lui.
Attende.
Ancora
un po' e ora la sua mano si adagia leggermente sulla coscia
di
Andrea.
Attende
ancora, a lungo, con la mano ferma sulla coscia del
giovane.
Il
ragazzo non scosta la mano, non si allontana.
Allora
procede, sale lungo la coscia.
Accarezza
e infine si posa sul pube.
Sente
che è eccitato, che ha la verga dura, la stringe sopra il leggero
tessuto dei calzoncini.
Lo
mena. Lo accarezza e lo strizza, il ragazzo accetta pienamente la
carezza.
-Toglili,
spogliati, nudo.-
Sussurra
Franco all'orecchio del giovane e questi si alza e abbassa
ai
piedi i calzoncini, leva la maglietta.
E’
nudo ora, il suo giovane cazzo svetta verso l’alto.
E’
duro, dritto e chiaro di epidermide, coperto.
Si
risiede, si offre alla carezza che non tarda a giungere.
La
mano lo raggiunge, inizia a scappellare il glande, lo masturba.
Il
movimento è sapiente.
Vuole
far godere il ragazzo.
Pochi
minuti mentre il respiro di Andrea si fa affannoso, pochi
minuti
e il cazzo erutta una quantità enorme di sborra calda che in
parte
ricopre anche la mano che lo masturba.
F.
ha un attimo di ripensamento!!
“Ma
che cazzo faccio? Cosa è questa libidine che provo ora? Ora mi
faccio
anche i ragazzi? Colpa di quella troia che mi ha sconvolto la
vita!
Mi voglio solo vendicare di quel grasso porco che la scopa!
Devo
farlo! Mi voglio fottere i suoi due figli! Rovinarli!”
Ritira
la mano, la pulisce.
Andrea
è ancora rapito dal piacere, dal suo cazzo sgocciolano le
ultime
tracce del suo sperma.
-Ora
tu soddisfi me...-
-Si...-
-Voglio
venire nel tuo culo...-
-Si...
non farmi male...-
-No...
ora tu me lo bagni bene con la tua saliva, me lo prendi in
bocca
e poi io ti bacerò e leccherò il culo, te lo lavorerò con la
lingua
e con le dita e poi ti prenderò...-
F.
si libera dei vestiti e rimane nudo, il suo corpo è robusto,
muscoloso, è il
doppio
di quello del ragazzo. Il cazzo è largo, scuro.
Andrea
prende ad accarezzarlo, passa le mani sulle grosse vene in rilievo,
gli palpa i grossi coglioni.
-Sei
grosso... sei tanto... sei bello.-
-Prendilo
in bocca e bagnalo bene, sputa sulla cappella, dai...-
Esegue.
Freme
dalla voglia di farsi penetrare dalla grossa verga di carne
dura,
lo vuole prendere, lo vuole nel culo, ma ancora chiede a F. di
essere
delicato, questi lo rassicura.
-Vedrai,
ora alzati e chinati in avanti, allarga le gambe e appoggia
le
mani alla seduta della sedia...-
-Così?-
-Bravo!Così.-
Il
ragazzo gli sta offrendo il culo.
F.
si inginocchia e glielo lecca, lo bagna bene, gli mette dentro un
dito
e lo lavora. Gli allarga il buco, vuole che diventi morbido e
elastico.
Quando
crede che sia il momento si alza, prende forte il ragazzo
per
le anche e punta la cappella.
La
punta sul buco. Lo tiene ben dritto con una mano e spinge.
Lo
lavora, spinge e ritira, spinge e ritira, finalmente senta la grossa
cappella violare l’anello elastico del buco, altri colpi più
decisi ed è dentro!
Fuori
e dentro, fuori e dentro e ora è tutto inserito, è nel
culo
del ragazzo e inizia a pomparlo, a fotterlo forte mentre lo
tiene,
una mano al fianco, l’altra sulla nuca a tenerlo piegato in avanti.
-Non
è la prima volta, vero? Ti hanno già aperto il culo...-
Gli
dice ansando mentre continua a montarlo.
-Si...-
-Chi?
Chi ti incula?-
-Alessandro...-
-Chi
è?-
-Il
ragazzo di Giulia... mia sorella...-
-Sei
la sua puttana, giusto? E Giulia?-
-Anche
lei è la sua puttana... uhm, ci costringe a metterci in
ginocchio
a bordo letto... uhm, accanto uno all'altra e ci incula a
ripetizione,
ha un cazzo sempre duro...-
-E
tu con Giulia che fai?-
-Dormiamo
assieme, siamo gemelli, ma non la scopo, non mi
piace
anche se lei vorrebbe, lei mi prende nel culo con i suoi
giocattoli.-
-Che
troia sei! Ora ti sborro nel culo!-
-Dai
dai... fammelo! Fammelo!!-
Franco
aumenta la velocità e l’intensità dei colpi! Ora sbatte forte
contro
le natiche del ragazzo e gode!!
Urla
mentre gli riempie l’intestino!
Poi...
dopo aver goduto se ne va.
La
sera prende la moglie con la solita violenza, non si è neppure
lavato,
la scopa con il cazzo ancora sporco del precedente coito.
Vuole
prenderla come nella foto!! La costringe a terra e con le mani
lei
deve aprirsi il culo!
Il
giorno seguente quando suona alla porta questa gli viene aperta
da
Giulia.
Neanche
lo saluta, lo aggredisce subito.
-Cosa
fai a mio fratello?-
-Nulla
che lui non voglia... che cosa vuoi tu?-
-Lo
devi lasciare in pace, capito?-
-Altrimenti...?-
-Sei
un cornuto! Anziché inculare mio fratello perché non soddisfi la
puttana
di tua moglie? Lo sai che si scopa mio padre?-
-Tu
come lo sai?-
-Li
abbiamo visti, qualche volta la porta qui, proprio nella camera
che
divideva con la mamma! Abbiamo origliato e spiato, ma lo sai
quanto
è puttana la tua donna? Una volta abbiamo sentito delle
grida
fortissime e quando abbiamo sbirciato dentro... abbiamo visto
lei
con il culo per aria e nostro padre che la prendeva e lei...
urlava...
“si...
si... zio! Così... così...!”
Zio?
Ma di che zio parla? Ma è proprio troia!-
-Non
è che sei gelosa e vorresti essere te colei che suscita la sua
voglia?
Sei abbastanza puttana... so di Andrea e di Alessandro, so
tutto!-
-Bastardo!
F.
le mette la mano fra i capelli e la tira violentemente a sé, le
cerca
con
forza la bocca e gliela morde.
-Vuoi
essere scopata anche tu, vero? Lo vuoi nel culo, puttanella?
Come
Andrea?-
-Lasciami
andare, schifoso e vai a soddisfare la vacca di tua
moglie!-
Ma
i suoi movimenti di ribellione sono sempre più deboli. Fino al
punto
che si lascia mettere una mano fra le cosce. Ora è disponibile.
Tutta scena la sua.
-Dov'è
Andrea?-
-In
camera...-
-Chiamalo...
voglio che ci sia anche lui!-
-Perché?
Sei un eunuco! Neanche sei capace a soddisfarci! Sai...
mio
padre? L’ha scopata per tutto un pomeriggio qui la tua troia!
Abbiamo
contato cinque sborrate!! In figa, nel culo, sulle tette e in
bocca!
Tu... che sai fare?-
-Chiamalo!!
Puttana... chiamalo!-
-Ci
sta già osservando da dietro la porta... ANDREA...vieni.-
Il
ragazzo entra nella camera, è visibilmente eccitato.
Franco
urla.
-In
ginocchio... tutti e due! Qui davanti a me... ora... vi scopo la
bocca
e poi tutto il resto! Vediamo se non riesco a venire più di
cinque
volte!-
La
cosa dura tutto il pomeriggio senza un momento di pausa, prova
una
eccitazione assurda, mai conosciuta prima. Prende i due
ragazzi
in tutte le maniere, Giulia è bellissima, una fica molto
marcata,
dopo che le ha sborrato dentro la fa mettere sul divano,
stesa
con una gamba sopra lo schienale e l’altra a terra e glielo
mette
in bocca.
La
tiene forte per la testa mentre le spinge l'asta dura in gola, il suo
cazzo
non mostra cedimenti, anzi! Gli sembra diventare sempre più
largo
e duro!
Lei
mostra di apprezzarlo...
-Avresti
dovuto scopare tua moglie così!-
A
F. non va che lei parli della moglie e affonda nuovamente nella
sua
bocca.
-Zitta
puttana! Tieni aperta la bocca solo per prendere il cazzo!-
Ha
avuto il cazzo duro per ore, ha sborrato cinque volte!
E
la sera, si ritrova nuovamente eccitato e usa la moglie per
scaricare
la propria libidine violenta.
Il
sesso lo trattiene dall'ucciderla ma si trova a stringerla alla gola
e sa che la sua possibilità di controllarsi sta cedendo.
Il
suo amore si sta trasformando in qualcosa di ibrido. Non è più
amore,
è odio, un odio strano e perverso...
Nel
pomeriggio seguente... Giulia.
-Vuoi
vedere un gioco che faccio spesso ad Andrea?-
-Certo.-
Svelta
esce e torna brandendo uno strap on con un grosso cazzo di lattice.
Andrea
si mette carponi, lei riesce a infilare il grosso aggeggio nel
culo
del fratello.
Che
porci!
Lei
lo guarda...
-Vuoi
provare?-
-Con
quel cazzo? No... è enorme!-
-Esagerato!
Una volta io e mio fratello ci siamo presi una cosa
incredibile
proprio! Grossa da spavento! Ma prima Alessandro ci aveva fatto
fiutare del nitrato di... amile, mi sembra si chiami così... non
ricordo bene, insomma Ale lo chiama popper, ci spezzò una fialetta
sotto il naso e poco dopo so che il buco del culo era diventato così
largo e insensibile da poter prendere qualsiasi cosa. Non vuoi
succhiare il cazzo di Andrea mentre tu scopi me?-
F.
è davvero impressionato da questi ragazzi!
Ma
davvero fanno uso di tutte queste sostanze pericolose?
Il
nitrato di amile è pericolosissimo! Sa che è usato dai gay per
dilatarsi
l’ano! Ma ti spappola il cervello!
Ma
ormai anche lui è disponibile a tutto o meglio quasi tutto.
Dura
ore la cosa.
Giulia
gli da una pasticca e lui la prende, neanche chiede cosa sia,
ormai
i suoi freni inibitori sono spariti e si fida di quanto lei
gli
dice e cioè che lo aiuterà a restare duro per tutta la giornata.
Alla
fine smette di eiaculare e i suoi orgasmi sono senza sperma. E
sono
brucianti e dolorosi e gli sembra che il cazzo gli si frantumi da
tanto
è duro!
Prendono
a fumare ora.
La
stanza è impregnata dall'odore della droga.
Giulia...
-Dammi
mille euro...-
-Perché...?-
-Devo
comprare roba...-
-Ma
sei matta? Non ti finanzio una cosa così! E chi te la procura?-
-Alessandro,
lo vuoi conoscere? Così mi scopi con lui e mi
distruggete!
Per i mille euro ti faccio una copia di tutte le mail che
si
sono scambiate mio padre e la tua troia... e anche della cartella
delle
foto e dei video, così vedi quanto è puttana tua moglie...-
-Da
quanto dura?-
-Poco
più di sei mesi... allora?-
-Domani
te li porto... prepara la copia.-
Non
sa davvero che cosa gli abbia dato, ma la cosa che preso non
lo
fa neppure dormire.
A
casa non risparmia la moglie da una seduta di sesso senza mai
fine.
Non sborra. Gode ma è asciutto. Gli brucia il cazzo ma il dolore
non
fa che amplificare la sua libidine.
La
mattina successiva va in banca, ritira i mille euro e già che c’è
sposta
in un nuovo conto la sua parte di risparmi. Non vuole più
dividere
nulla con lei.
Prima
o poi dovrà affrontare il problema.
Ma
rimanda. Ora vuole leggere le loro mail.
Altra
giornata di sesso.
Mille
varianti, loro tre e tutto l'ampio corredo di strumenti sessuali di
Giulia.
Finisce
con lui con un plug anale infilato nel culo, Andrea impalato sul suo
cazzo e Giulia con la fica sulla sua bocca.
Le
notti seguenti le passa interamente a leggere le mail dei due amanti,
a guardare le immagini, i video.
Man
mano che prosegue nella lettura sente crescere a dismisura il suo
odio e stranamente nonostante questo si eccita.
Si
eccita tantissimo.
Si
ritrova a masturbarsi senza godere mentre legge e guarda le
numerose
foto e i video che li mostrano impegnati in pazzeschi congiungimenti.
Tutto
inizia sei mesi prima.
F.
può vedere il momento esatto leggendo le loro mail.
Lei...
la puttana deve andare ad un funerale di uno zio e lui, il porco, le
si accoda con la scusa fittizia di un viaggio di lavoro.
Devono
passare fuori la notte e mentre lui, F., è in angosce per
il
proprio lavoro, questi due scopano per la prima volta.
A
cena Arturo riesce a trovare il modo di farla cedere, a farle la
proposta giusta, fino a quel momento lei aveva resistito alle sue
assillanti proposte.
Quale
la frase che la fa arrendere e cedere immantinente?
Con
la quale lei crolla?
Lui
che le dice che la raggiungerà in camera, che si abbasserà i
pantaloni e lei dovrà mettersi in ginocchio e leccargli i coglioni,
leccargli i coglioni e il buco del culo!
Ecco
la cosa che la fa cedere! E impazzire!
Questa
proposta diretta e oscena la fa bagnare all'istante fino alle
ginocchia! Parole sue! Nelle mail di giorni dopo rivela che si
scioglie letteralmente, tanto che a fatica raggiungono la camera di
lui, iniziano a scopare già in ascensore e nel corridoio e lui
ottiene il suo primo esplosivo orgasmo!
Lei
non è più in grado di connettere razionalmente e si trasforma
pienamente, diventa pronta ad ogni cosa, a subire sia nell'immediato
che nel successivo futuro anche la più umiliante sottomissione. E
diventa un'altra donna, disponibile e si invaghisce pazzamente per
Arturo che diventa il suo dominatore sessuale.
Poi...
la loro pazzia.
Scopano,
in ufficio, nel garage dell'ufficio, in ogni attimo e dappertutto, in
tutte le occasioni possibili. E in ogni altra situazione. In
macchina, nei motel, per strada, a casa di lui, persino in casa di F.
e nel suo letto... scopano!
Lui
marchia il territorio come un animale, lascia segni del suo passaggio
pulendosi il cazzo sporco di sborra sul cuscino di F.! Loro che
ridono! E poi lo scherniscono crudelmente nel loro scambio di mail
appena successivo.
Bastardi!
Lei
si è trasformata! Ora è una puttana senza limiti, non solo si fa
scopare,
inculare, ma adora farsi pisciare in bocca e sul corpo! Si fa
picchiare e frustare, ne gode pazzamente, certa comunque che lui, F.,
in quel periodo non se ne può accorgere!
E...
non solo!
In
altre due occasioni, nel pomeriggio vanno fuori città, si incontrano
in un motel con una escort e fanno sesso a tre, lei che per la prima
volta si trova a dover leccare la figa di una donna e ne gode! In un
incontro successivo il terzo sarà un gigolò e Arturo guarda mentre
questi la scopa. La guarda e ne gode per quanto l'ha resa depravata e
dipendente dal suo volere!
Il
seguito di esagerazioni ed efferatezze sessuali è lunghissimo.
Arturo che diventa dispotico e tiranno, crudelmente geloso della sua
mente, che non le lascia via via nessuna indipendenza di pensiero e
che la usa senza che lei possa mai concepire una minima protesta.
Le
ultime mail di Arturo sono diverse, cattive, diventa esigente.
E'
geloso in maniera ossessiva e vuole che lei lasci F., s’incazza per
i segni che questi le lascia sul corpo.
Insiste.
Lei in questo caso gli chiede di aspettare, dice che F. andrà
lontano per lavoro, che lo spingerà e convincerà a farlo e subito
dopo inizierà a vivere con lui.
Troia!
Poi
la ragione di questo suo cambiamento repentino.
Del
perché della sua caduta verticale.
Inizia
con la morte dello zio e il relativo funerale, da quella sera. Viene
fuori la storia, è lei che si racconta ad Arturo in diverse mail,
lunghissime e dettagliate, gli spiega cosa ha davvero vissuto.
I
suoi genitori l'affidano ad un fratello del padre. Sono in crisi e in
difficoltà economiche. Lui, lo zio, in pratica ne diventa il tutore,
i suoi genitori partono e non si interessano più di lei, spariscono.
Il
zio la insidia e la possiede violentandola quasi da subito.
E’
un uomo vizioso, libidinoso, violento e quando ne ha modo la possiede
continuamente, anche dieci volte al giorno... così scrive lei.
E
se non lo soddisfa sono frustate. Torture, punizioni.
E
le piscia addosso, la usa da latrina.
La
lega come una cagna!
Lei
è vittima ma non solo, quello che subisce finisce per piacerle e la
segna profondamente nell’inconscio e non può più fare a meno di
lui che diventa una necessità, una vera droga mentale della quale
lei è dipendente.
Lo
ama. Ama profondamente il suo torturatore. Lo ama e lo idolatra come
la migliore delle persone.
E
lui si fa leccare i coglioni e il culo! Sempre... come segno della
sua sottomissione!
I
coglioni e il culo!
Ecco!
Proprio
questa richiesta fatta da Arturo durante la loro cena la fa
precipitare
nuovamente nel baratro! Apre una voragine!
Ora,
con Arturo, lei rivive pienamente ciò che ha vissuto con lo zio, la
cosa si ripete e Arturo ne approfitta cinicamente ma ne è anche
personalmente preso.
Arturo
diventa lo zio!
Ne
prende il posto!
“Puttana...
puttana! “.
Pensa,
ma la vede ora quasi come una vittima, vittima delle circostanze e
del suo passato.
“E’
lui, quel porco... il vero e unico colpevole! Ucciderò lui!”
Decide!
Non
dorme quelle notti e verso mattina esce prima che la moglie si
svegli.
Cammina
a lungo cercando una soluzione.
Appena
è possibile si precipita a casa dei due ragazzi, a volte aspetta che
Arturo esca per entrare.
Li
possiede con una violenza estrema, ora sono tutti in preda ad un
parossistico modo di far sesso. Sesso sempre più estremo, violento!
Impone
a Giulia di far intervenire Alessandro. Questi viene con tutto il suo
campionario di droghe varie, è una pessima persona... Alessandro.
Uno studente-pusher. Vende droga all'università. Corrotto
mentalmente!
Tutto
il giorno dura la cosa. Fumano e scopano. Si impasticcano e scopano.
Legano Giulia e la prendono assieme fino a farla letteralmente
svenire. Si impasticcano di nuovo e riprendono. Lui e Alessandro,
loro dominatori, uno a fianco all'altro che scopano nel culo i due
ragazzi.
Giulia
e Andrea che bevono litri di sborra.
Giulia
che gli dice che ha mostrato i video di suo padre e della troia ad
Alessandro. Lui si incazza e la colpisce forte al viso.
La
sera non guarda la moglie, ha timore di fissarla negli occhi, non
mangiano assieme né dormono assieme, la evita.
Vorrebbe
parlarle di quello che stanno vivendo ma non sa come iniziare e cosa
dire.
Le
notti le passa a leggere e rileggere le loro mail e a guardare le
molte
foto.
Lo
urta moltissimo questo: vederla con la bocca avidamente aperta mentre
beve il piscio di Arturo e poi che gli lecca e succhia il cazzo
bagnato!
Puttana!
Infine
una mattina, quasi senza volerlo, si trova in camera, lei dorme, la
raggiunge a letto. Il suo odio trasformato in desiderio, in voglia
pazza di lei, della puttana che nonostante tutto ancora ama!
Le
si accosta, le si pone sopra, le apre a forza le gambe, la cerca con
il cazzo nuovamente duro e la prende senza preparazione, la prende a
forza nella figa asciutta, spinge e inizia a scoparla con quella
violenta frenesia che prova.
E
si sente urlare...
-Ti
amo... puttana! Ti amo! Sei una puttana schifosa, ma ti amo!-
E
lei... sveglia ora.
-Da
quanto lo sai?-
-Da
pochi giorni, ma che razza di troia sei? E ora godi anche me?
Puttana!-
-Si...
lo sono! lo sono una puttana! Sono una puttana schifosa! Faccio
schifo!-
Aumenta
il ritmo e la forza dei suoi affondi e sborra dentro di lei!
Lei
urla! Ulula come una lupa!
Sono
bestie, hanno poco di umano!
Dopo,
lui ansante.
-Lascialo,
lascia quel porco e ricominciamo!-
-Non
posso! Te lo giuro! Non posso lasciarlo, mi è diventato
indispensabile, non posso, non posso!-
-Allora
ti lascio io!-
-Non
voglio che mi lasci! Sono puttana e sono marcia dentro ma amo anche
te, sei l'unica cosa che ancora tiene a bada la pazzia!-
In
quel lungo sabato non lasciano mai il letto.
Scopano
in continuazione.
Lei
si racconta, racconta tutto.
Tutto
è come descritto nelle mail che ha letto F., dall’inizio alla
fine.
Gli
dice dello zio, del suo precipitare nuovamente nel mondo oscuro
della
sottomissione, del suo cedere solo e semplicemente in seguito alla
richiesta di leccargli i coglioni, come se queste parole fossero la
chiave di volta che le scardina la mente e fa crollare tutto!
-Lecca
anche i miei coglioni... troia! Leccami!-
Lei
si mette in ginocchio fra le sue gambe, gli prende i coglioni in
bocca.
Una mano lo mena e l’altra gli infila le dita nel culo.
Freme,
è evidentemente in preda a un raptus! Lei è ingestibile, ormai la
mente è fuori controllo.
La
lascia fare a lungo, poi la alza e la penetra con forza.
-Poi?
Che altro avete fatto? Troia!-
-Mmh...
sbattimi forte! Più forte! Fammi male! Picchiami! Bastonami! Siii...
così! Sai? Due volte ha pagato una donna, lei me l’ha leccata
tantissimo, io leccavo lei, ho goduto moltissimo! Lui guardava...-
F.
aumenta ancora la forza dei colpi.
-E...
cosa ancora?-
-Un
uomo... lui mi guardava godere, mentre questo mi scopava, figa e culo
sai? Era davvero molto grosso...-
-Puttana!!!!!-
-Sfondami!
Picchiami! Che aspetti? Sai? Lo fece quando gli dissi che mio zio mi
faceva scopare dai suoi amici... tanti sai? Tanti e tutti porci, mi
tenevano e... a turno mi possedevano... e pagavano lo zio per
scoparmi.-
-Dioooooo!
Ora ti riempio di sborra! Troiaaaaa!-
-Siiiii!
Sborrami dentro! Dimmi che sono anche la tua troia e che non mi
lascerai mai!-
Incredibilmente
il cazzo di F. non cede. Vero che continua a prendere le pasticche di
Alessandro, ma il vero motivo è l’immensa voglia che lei, con
quanto gli racconta, gli provoca.
-Continua...
dimmi ancora... puttana.-
Lei
ora gli accarezza la grossa e dura verga, lo succhia, lo inghiotte.
-Più
volte... mi ha scopato mentre ero al telefono con te, cercava in
ogni
modo di farmi gemere e gridare, sai? E io gli resistevo... e più
resistevo...
più lui mi scopava forte, mi mordeva e strizzava le tette... e
quando non resistevo più... chiudevo la comunicazione...-
-Si!
Ricordo! Poi mi richiamavi... puttana, e mi dicevi che era
caduta
la linea, ma che troia sei?-
-La
tua! Giura che non mi lascerai mai!-
-E
lui?-
-Lui
resta! Non lo amo come amo te, ma è un legame talmente forte che
supera a volte l'amore, è come rivivessi mio zio, il mio
torturatore, il mio primo uomo, del quale non potevo fare a meno, non
pretendo che mi capisci, lo so che è difficile...-
-Chiamalo...
al cellulare! Chiamalo mentre ti scopo! Ti farò morire...
puttana!
Ti scoperò così forte che dovrai interrompere la telefonata
anche
con lui!-
-Si...
lo faccio!-
Si
mette veloce a pecora e mentre lui affonda violento il cazzo, lei
chiama
Arturo.
Questi
le chiede come mai non si sia fatta sentire, lei tergiversa,
prende
tempo mentre Franco le sta devastando la figa con i suoi
colpi
potenti, poi... quando sente montare l’orgasmo e prima di
cominciare
a gemere e urlare stacca la comunicazione!
Franco
continua a vangarla, lei gode a ripetizione.
-Sai...
lo zio mi frustava. E mi pisciava in bocca.-
-Anche
Arturo?-
-Si...
anche lui! Accetterai la situazione, tu con me e io con lui?
Capisci
che non posso farne a meno? Te ne prego! Accettami come
sono,
vivimi così, non mi lasciare!-
-Ho
voglia di ucciderlo quel tuo porco!-
-E
lui vorrebbe uccidere te! Ma gli ho posto la stessa condizione,
la
stessa che ho posto ora a te. Vivermi per quella che sono. Sarò la
vostra
troia... di tutti e due! Amore, non siete in competizione, non
devi
dimostrarmi di essere più porco di lui! Potete tutti e due farmi
vivere
sensazioni diverse, sempre più estreme ma ognuno nel suo spazio e
nel suo tempo, sarà così difficile accettarlo per te?-
-Provo,
posso provare ma non so se funziona... -
-Devi...
se mi vuoi! E l’alternativa è... perdermi, ricorda, io ho te,
senza di te non voglio stare ma voglio anche vivere quello che vivo
ora.-
F.
riesce a non pensare ad Arturo, a quello che scopa e si gode sua
moglie, ma il germe della gelosia è dentro di lui... e lavora.
Lavora giorno e notte e gli inquina il pensare, lui lo inganna usando
la moglie e i ragazzi in atti sempre più depravati, ma ogni volta
dopo riemerge, diventa assillante.
La
moglie lo coinvolge pienamente nella sua pazzia, F. è consapevole
che lei è presa da qualcosa che non può combattere, qualcosa che la
condiziona profondamente.
Poi
la cosa che provoca la tragedia!
-Dio!
Non so come dirtelo...
-Dirmi
cosa...
-Sono
incinta...
-Di
chi? Cazzo! Di chi?
-Di
Arturo.
-Cazzoooooooooooooo!!
Puttana! Con me prendevi l'anticoncezionale per non restarci! Dicevi
che non volevi rinunciare alla carriera, al lavoro e con lui? Ti sei
fatta sbattere fino a restare pregna, sei una schifosa troia! Una
cagna in calore!
-Lui
vuole un figlio da me...
-E
io? Puttana? E io? Immagino che la sua richiesta prossima sarà
quella di andare a vivere con lui, a casa sua! E tu obbedirai e ci
andrai!!!! E io? Mi vuoi lontano! Tutte le tue chiacchiere su quanto
ti sono necessario per non impazzire! Tutte balle... tutte menzogne,
tu hai sempre riso di me! Mentre lui mi umiliava!
E...
la voglia di uccidere ora prende il sopravvento, non è più
controllabile, sente il cervello frantumarsi proprio come fosse una
coppa di cristallo scagliata violentemente a terra e sente mille
schegge penetrargli dolorosamente in ogni parte del corpo.
Ora
non si vede ma è sopra di lei a terra e le stringe le mani alla gola
per ucciderla, stringe e lei annaspa.
Ma
si ferma all'ultimo momento, la lascia mentre lei ansimante cerca di
tornare a respirare.
Ormai
la sua mente è collassata, è solo in grado di elaborare un piano
crudele e definitivo.
Li
ucciderà tutti!
Ancora
boccheggiante la trascina in camera, la butta sul letto, recupera
delle cravatte e la lega. I polsi uniti tenuti sopra la testa fissati
alla testiera e le caviglie ai piedi del letto, gambe aperte.
E'
nuda, è offerta, è disponibile.
Di
certo non immagina cosa pensa di fare F., ritiene sia un gioco
sessuale che forse supererà il limite sopportabile del dolore,
questo si aspetta fremendo, poi dice con la voce rauca e sibilante.
-Prima...
mentre mi stringevi le mani alla gola... ho goduto! Un orgasmo tanto
forte mai provato! Giura che se mi ucciderai... mi ucciderai così!-
La
guarda.
Cazzo...
è bella la troia!
Un
corpo pressoché perfetto, il seno generoso e sodo che si piega
appena sotto il peso delle mammelle verso l'esterno del busto, la
linea dei fianchi, il ventre piatto e il monte di Venere, il pube e
la vagina leggermente prominenti.
Tanto
bella quanto pazzamente troia!
-Stai
buona e zitta, troia! Avremo ospiti, lo sai? E ti piacerà un sacco!-
Il
suo sguardo si posa casualmente sul grande specchio dell'armadio, chi
è quell'estraneo?
Lui?
Il
viso trasformato in un ghigno, i tratti modificati da una smorfia che
poco ha dell'umano!
Non
è più F., ora è... “l'altro”!
Torna
in soggiorno e prende il cellulare, chiama Giulia.
-Alza
il culo, puttanella... preparati, siete invitati ad un sexyparty! Ti
piacerà... chiama anche Ale e digli di portare un po' di roba forte!
Gli darò i soldi... passo a prenderti fra un'ora! Muovi il culo!
Dov'è tuo padre?-
-Fuori...
non so dove...-
Torna
in camera e si siede sul letto, accanto a lei sdraiata.
-Tra
poco uscirò... e tornerò con gente e ti benderò, voglio che tu
goda di questo, di ogni cosa che ti faranno, capito?-
Lei
già si vede! Si vede sottomessa e umiliata, già gode mentalmente e
la figa le si inonda.
-Oh...
già ci godi? Dai che passiamo un po' di tempo fra noi! Siamo una
bella coppia noi, ahah... una coppia formata da tre persone! Io... te
e lui. Ma non pensiamo a questo adesso... ora ti bendo.-
Si
piega su di lei e la bacia e via via il bacio si trasforma in un
morso crudele, le stringe le labbra fra i denti tanto da farla
sanguinare! La mano strizza un capezzolo ferocemente e infine
raggiunge la sua figa bagnata, le mette dentro le dita e spinge,
spinge fortemente.
-Vuoi
dentro la mano intera, troia? Tutta? A pugno chiuso? Vuoi che te la
sfasci completamente la figa? Dimmi... te lo faceva il tuo zio-
padrone? E il padrone di adesso?-
-Oh
si... si! Mi sfasciava! Ma non solo la figa!! Oh cazzo! Anche il culo
mi sfasciava! Nessuno mai... potrà farmi godere quanto lui! Si che
me lo fa anche Arturo con la sua mano enorme!-
-Non
hai mai scritto nelle mail perché lasciasti tuo zio.-
-Non
per mia volontà! Avrei fatto tutto per lui! La sua serva e la sua
puttana, la sua schiava. L'avrei mantenuto facendo la puttana se
fosse stato necessario! Poco prima dei miei diciotto anni subì un
ictus, perse l'uso del corpo e della mente, stranamente aveva quasi
previsto questo, aveva dato disposizione per un fondo fiduciario a
mio favore che mi consentì di studiare e decise che non potessi mai
più andare a trovarlo... ma da allora non passò giorno senza che
non lo pensassi... e questo tutt'ora!-
-Troia...
se tu mi avessi amato un decimo di quanto amavi lui, amore che hai
riversato sul porco di Arturo!-
Intanto
la mano lavora dentro la sua figa e lei si contorce dal piacere, F.
aumenta la frequenza dei colpi e la forza, vuole che lei goda e goda,
vuole portarla all'esasperazione erotica, ora lei rantola mentre
muove scompostamente il bacino sotto i colpi e sotto orgasmo inizia
ad emettere dei suoni rauchi di piacere.
-Non
smettere... non smettere! Continua... dai dai! Dammene ancora... dai!
Sei un porco anche tu... come tutti, tutti mi hanno scopato e
goduto... continua!-
-Io
ti ho amato... puttana! Ora basta, devo andare, ma non ti lascerò a
figa vuota... aspetta!-
-Tu
mi ami ancora! E lo sai...-
F.
si riveste velocemente e scende nel garage della villetta, prende da
uno scaffale un oggetto, lo pulisce con uno straccio umido e risale.
Torna
a mettersi fra le sue gambe.
-Ora
ti metterò in figa qualcosa che ti piacerà, sei già bagnata a
sufficienza e te la lascerò dentro fino al mio ritorno, so che ne
godrai... potrai stringere i muscoli vaginali, lo sai fare, no...
puttana? E arrivare a godere e godere...-
-Porco
porco... -
-Ora
ti metterò anche qualcosa in bocca, una cravatta? Ma fra le labbra
aperte e la legherò, potrai gemere e mugolare e respirare. Ora
inizio a metterti in figa... sai cosa? Una bellissima mazza da
baseball, quella comprata a Cuba, ricordi? Di mogano scuro...
lucido!-
Inizia,
mette la punta tonda a contatto con il solco e spinge, gira la mazza
e spinge... poco a poco forza l'apertura della figa che cede fino a
lasciarsi penetrare, spinge e la leva, fino a introdurla per una
buona parte.
-Va
bene? La senti bene? Dimmi di si... mugola dai e non spingerla
fuori!-
Lei
stringe la mazza in figa, le piace questa esagerazione, più la cosa
diventa eccessiva più si sente coinvolta.
F.
la lascia, prende la macchina e va a prendere i ragazzi, prima passa
da un distributore, riempie una tanica di benzina.
Li
fa salire in macchina, evita le domande e li porta a casa, mentre
entrano...
-C'è
una persona che ci aspetta, una persona disposta a tutto pur di
godere e noi ci daremo da fare. E' ammesso tutto... ogni cosa,
capito? Specialmente tu Giulia, saremo una sorpresa, ora spogliatevi,
nudi e tu Alessandro, dammi qualcosa che mi tenga duro per tutto il
giorno...-
Nudi
li porta in camera.
-Amore...
ho una sorpresa per te, soddisferai qualcosa che la tua depravazione
non ha ancora conosciuto, ho qui... nudi e al piedi del letto... i
figli del tuo amante.-
I
ragazzi la vedono, nuda e con inserita in figa la mazza.
-Alessandro?
Cosa hai detto quando hai visto i video e le foto mentre si scopava
il padre di Giulia? Che figa! E che te la saresti scopata... bene!
Ora puoi farlo... puoi farle tutto quello che vuoi e a lei piacerà e
pure tu Giulia! Non vorrai perdere l'occasione di farla soffrire un
po' la tua matrigna... a proposito, sai che è incinta? E che
scodellerà un fratellino a te e Andrea? Su cazzo! Datevi da fare!
Montate sul letto e datevi da fare!-
Coinvolti?
O
allarmati dallo sguardo folle di F.? O sotto l'effetto della droga
presa poco prima?
Comunque
sia i due salgono sul letto e iniziano, ora è Giulia che la scopa
ferocemente usando la mazza.
-Levale
il bavaglio... Alessandro, non protesterà, non griderà, tu mettile
il cazzo in bocca e vedrai l'accoglienza! E tu Giulia... voglio
vederti leccarle il clitoride mentre al posto della mazza metterai la
tua mano!-
F.
si siede sulla poltrona e guarda, chiama vicino a se Andrea.
-Andrea...
a te non interessa scopare la tua matrigna, vero? Non ti attira. Dai,
mettiti in ginocchio e succhiami il cazzo! Voglio vederlo sparire
tutto nella tua bocca di succhiacazzi! Tutto...-
Per
un po' guarda, Alessandro si è messo a cavalcioni e per un po'
stringe il cazzo fra le tette di lei e per un po' glielo mette in
bocca. Giulia è persa a leccarle la figa, la mano dentro e la bocca
a succhiare.
E'
ora di cambiare scena.
Si
alza e porta Andrea in cucina. Lo fa sedere, gli dice che è un nuovo
gioco. Velocemente, con un nastro adesivo da imballaggio, lo fissa
alla sedia, glielo passa sulla bocca. Torna in camera.
-Giulia...
vieni qui, siediti su di me, prendimi dentro...-
Giulia
esegue, si siede e con la mano si inserisce il cazzo di F., inizia ad
alzarsi e ricadere mentre guardano Alessandro.
-Alessandro?
Scopala... dai! Nel culo, alzale il bacino, mettile sotto dei cuscini
e prendila dal davanti... su fallo! Tu... Giulia vieni con me, ho un
nuovo gioco...-
La
porta in soggiorno, la fa sedere e senza difficoltà la immobilizza
con il nastro, le chiude la bocca.
Con
Alessandro è un altro discorso, il ragazzo è più robusto dei due
gemelli e meno fiducioso, usa la mazza ora inutilizzata e mentre sta
scopando lo colpisce fortemente sulla testa, lui crolla sul corpo
della donna.
Che
gli interessa se è morto?
Ha
solo anticipato di poco la sua fine.
Lo
leva e lo porta in soggiorno, lo fissa alla sedia che ora sistema
intorno al tavolo da pranzo.
Ora
tocca al porco.
Torna
in camera...
-Eccomi
amore... ora faremo una cosa che ti piacerà tanto, fino ad ora...
hai goduto, no? E vedrai che continuerai a farlo... voglio una cosa
da te... non ti slego ma ti libero la bocca, telefoneremo al tuo
porco, allo zio di adesso... gli dirai esattamente questo, non
sbagliare: “amore... sono sul letto, calda... piena di voglia, mi
sto masturbando vieni subito e scopami sul suo posto del letto...
voglio che il cornuto dorma stanotte sul lenzuolo pieno della tua
sborra...”, capito tesoro? Lui verrà ti scoperà... e io vi
spierò! Vi guarderò! Dammi il numero di sblocco del cellulare,
amore.-
Forse
riluttante, forse dubbiosa ma alla fine lei lo fa, la sua voce roca è
ancora più sensuale, una voce porca, porca quanto lei...
-Amore...
sono sul letto, nuda, gambe larghe... la figa che brucia, mi sto
masturbando, ho goduto ma non mi basta, vieni... vieni subito... e
scopami sulla sua parte di letto, voglio che il... cornuto...-
E
qui lo guarda e fa una brevissima pausa...
troia,
puttana schifosa! Meriti di morire, pensa F.!
E
lei continua...
-...che
il cornuto... dorma stanotte sul lenzuolo bagnato della tua sborra...
vieni.-
Arturo
conferma, pochi minuti e arriva.
-Uhm...
quanto sei brava e troia, amore. Godrò moltissimo a guardarti con
lui... ora però faremo un giochino tu e io, ti slego e ti porto in
soggiorno...-
-I
ragazzi?-
-Andati
tesoro... siamo soli, saremo soli... io con te, tu con lui. Non hai
detto così pochi giorni fa?-
Tutto
semplice.
E'
ora di preparare la scena.
Il
tavolo
e intorno tutti loro, legati e impossibilitati a parlare, a capotavola siede F. mentre una sedia vuota aspetta Arturo, la mazza da baseball pronta all'uso, è quasi l'ora di partire.
e intorno tutti loro, legati e impossibilitati a parlare, a capotavola siede F. mentre una sedia vuota aspetta Arturo, la mazza da baseball pronta all'uso, è quasi l'ora di partire.
Suona,
lui apre e nascosto dietro al battente lo colpisce forte alla testa,
non ha importanza se è cosciente. Lo mette seduto e lo immobilizza.
Scende
in garage e prende la tanica di benzina, la svuota sui pavimenti, ne
impregna le tende e i mobili, apre il gas domestico e torna a
sedersi.
-Voglio
partire. Mi è diventato pesante vivere qui, troppe cose si sono
verificate e non mi piacciono e voglio che voi tutti, tu mia cara e
tu Arturo, oh... spiacente che tu non possa sentire le mie parole...
e voi ragazzi, mi accompagniate nel viaggio. Cercheremo un mondo
nuovo, dove tutto è sereno, dove non esiste la cattiveria, né la
menzogna, dove le persone si rispettano e non si ingannano, vedrete
che lo troveremo, è il momento di partire.-
Accende
un fiammifero e lo getta a terra.
Il
viaggio inizia e il viaggio finisce.
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