Mia
madre assente come al solito, è il giorno del mio... compleanno, mio
padre... ricordate vero che lo chiamo così ma non lo è... e io organizziamo una festicciola, torta e spumante, un regalo.
Bevo
un bicchiere, poi un altro e in testa cominciano a frullarmi delle
idee, si… ho voglia di lui!
Mi
fa ballare e comincia a farmi dei complimenti, si strofina, mi
stringe e ho modo di apprezzare la sua virilità, di sentire quel
grosso tubo duro sul ventre. Mi bagno fra le gambe in una maniera
incredibile. Lui ha un attimo d’esitazione, forse pensa alle
conseguenze e si ritrae. Mi lascia e si siede sul divano. Ma non
resiste a lungo e mi chiama vicino a sé.
Mi
accarezza i capelli, la testa.
“Ora
sei veramente una donna, come sei cresciuta… sei uno splendore…!”.
Lo
lascio fare e lui si butta….
“E
che bel seno che hai… fammelo toccare…”.
Comincia
a passarmi le mani sul petto, le stringe a coppa sulle mammelle.
Lo
incoraggio, metto le mie mani sopra le sue e lo invito a palparmi più
decisamente, mi strizza i capezzoli, io chiudo gli occhi e mi
abbandono con la testa all'indietro, adesso capisce che può farmi
tutto quello che vuole….
Mi
passa la lingua sulle labbra, le apro in modo che possa baciarmi a
fondo….
Gli
piace succhiare la mia lingua… la infilo più che posso nella sua
bocca…!
Mi
mette la mano fra le cosce… le apro per facilitargli l’opera, mi
accarezza sopra le mutandine, si accorge che sono fradicia di umori
vaginali, sposta le mutandine e arriva alla mia femminilità
facendomi fare un sobbalzo, mi accarezza il clitoride inturgidito,
sono preda di un breve orgasmo.
“Fatti
vedere…”.
Mi
tolgo il vestitino indossato per l’occasione e le mutandine, mi
siedo accanto a lui sul divano, stendo le gambe in avanti, alzo le
braccia come per stirarmi e le mie tette svettano, apro le gambe, fra
il folto pelo si intravvede il taglio della vagina, lui mi guarda con
gli occhi di fuoco.
“Fammi
vedere meglio…, mettiti così…”.
Mi
sistema sul divano, la schiena contro il bracciolo, le gambe verso di
lui, mi distendo fino a toccarlo, mi fa divaricare ancora di più le
gambe… una sullo schienale l’altra piegata con il piede a terra,
sono completamente a sua disposizione.
Sono
brilla… e l’alcool ha fatto sparire le mie poche inibizioni.
“Toccati…”.
Chiudo
gli occhi, con due dita me la apro e con il medio dell’altra mano
comincio a toccarmi, il clitoride è talmente turgido che sporge dal
suo cappuccio, socchiudo gli occhi e fra le lunghe ciglia guardo la
sua reazione.
Non
serve che lo provochi ulteriormente, sento le sue mani toccarmi, un
brivido di piacere mi scuote, le sue dita si uniscono alle mie per
darmi piacere.
Si
inginocchia ai piedi del divano… mi prende e mi sistema davanti a
lui, mette la sua testa fra le gambe e sento la sua lingua frugarmi.
Quando tocca il clitoride salto come un grillo, mi lecca tutta e poi
si sofferma sul mio bottoncino, subito un altro breve orgasmo, lui
insiste, sento le sue dita toccare e infilarsi nella mia vagina,
tocca l’ostacolo della mia imene e si ferma, segue la fenditura fra
le natiche e mi accarezza il buchetto, poi le sue dita sono di nuovo all'imbocco della figa, mentre la lingua insiste sul clitoride.
Ora
lo sento arrivare… l’orgasmo, lungo e potente, una cosa mai
provata prima, prendo a tremare e gemo per il piacere intenso che
provo, scuoto la testa da una parte all'altra, l’orgasmo scema
lentamente… e mi lascia vuota e inanimata come una bambola di
pezza.
Il
clitoride è diventato immensamente sensibile, non sopporto più la
sua lingua e stacco la sua faccia dal mio ventre.
Attende
paziente che mi riprenda, il respiro mi si normalizza, ora mi chiede
di dedicarmi al suo piacere, prendo in mano per la prima volta il suo
pene, lo studio mentre lo accarezzo, come è duro e caldo e la sua
cappella quanto è liscia, l’asta è tutta solcata da grosse vene
in rilievo, passo la mano con delicatezza sui suoi coglioni, sembrano
due castagne, lo meno, prendo a coprire e scoprire la sua cappella
congestionata, sempre più in fretta…
Si
appoggia allo schienale e allunga le gambe, come mi piace menarlo!
Come è grosso!
Ha
gli occhi chiusi, si sta godendo della masturbazione che gli sto
facendo, la sua mano mi accarezza…
“Baciamelo…!”.
Si…!
Non vedo l’ora di obbedire!
Mentre
con la mano gli tengo la base dell’asta menandolo dolcemente,
prendo a baciarlo, lo bacio e lo lecco, prima il glande, lo bagno con
la saliva tanto da renderlo lucido, lecco l’asta fino alle palle,
poi ritorno su, cerco di prenderlo in bocca, quanto è grosso! Devo
aprire bene la bocca per inserirmelo…
“Brava,
bagnamelo bene con la saliva e non devi farmi sentire i denti, si,
così… sei molto brava…”.
L’altra
sua mano mi si appoggia sulla testa e prende a indicarmi i movimenti,
lo bagno e me inserisco ancora un po’, poi fuori, lo lavoro con
lingua e nuovamente dentro ancora un po’ di più, sento la sua
eccitazione crescere, forse è la situazione particolare e non la mia
bravura che lo fa venire velocemente, comincia ad eiaculare quando
ancora lo tengo in bocca, mi levo… e ricevo i suoi schizzi caldi
sulla faccia, per la prima volta assaggio il sapore dello sperma, è
forte, sa un po’ da… non lo so… però mi piace…! Mi piace far
godere il mio uomo con la bocca e riceverne il suo succo.
Continuo
a menarlo e leccarlo, sento che perde la sua durezza, pur restando
delle stesse dimensioni…
Suona
il cellulare, maledico quest’aggeggio che mi costringe ad
allontanarmi mentre corro a prenderlo, è la mamma!
“Ciao
piccolina, tanti auguri…!”.
“Grazie
mamma…”.
“Mi
dispiace di non essere a casa per la tua festa, purtroppo questo
maledetto lavoro, ma ti ho preso un regalo fantastico…”.
“Dispiace
anche a me…”.
“Avete
festeggiato…? Tu e il papà…?”.
Altroché,
penso e il meglio deve ancora venire…!
“Si…
torta e perfino spumante, peccato che non ci sei…”.
“Facciamo
qualcosa anche al mio ritorno, ora devo andare, salutami papà”.
Riattacca…
Si, te lo saluto, ribatto mentalmente e tu salutami Marco… o chi è
il tuo amico stasera!
Mi
dedico nuovamente a lui, con la mano ho ripreso a lavorarlo mentre
parlavo… e ora è di nuovo in tiro.
“Era
la mamma…”.
Ho
una voglia pazzesca di sentirlo dentro, di sentirlo entrare e
arrivarmi fino in fondo… e voglio essere io a dirigere
l’operazione!
E’
sempre seduto sul divano con le gambe distese davanti a sé, lo
scavalco con una gamba mostrandoli la schiena, mi abbasso sul suo
ventre, prendo il cazzo con una mano e lo posiziono, sono così
bagnata che non faccio difficoltà ad inserirmelo, mi abbasso ancora
e lo sento premere contro l'imene, mi abbasso, un dolore forte…
brevissimo, ed è dentro, aspetto un attimo, provo a farlo entrare di
più… è sopportabile e presto subentra solo il piacere e allora
comincio a cavalcarlo, lo sento arrivare fino in cima e arriva
l’orgasmo, e via… ancora qualche attimo, su e giù… e ritorna e
va e ancora e ancora, mi alzo e voglio prendere la posizione che
aveva mia madre la prima volta che li vidi scopare, mi metto in
ginocchio sul divano e apro bene le gambe, lui si alza e mi si
posiziona dietro, cerca… e mi penetra, nuovamente un breve attimo
doloroso, mi prende per i fianchi e via… con la musica, prima un
lento, poi il ritmo accelera, ora un hard rock, poi nuovamente un
lento, ora… una lambada, poi di nuovo rock. Gli orgasmi si
susseguono, basta… per favore, un po’ di riposo! Si irrigidisce,
il bacino vibra mentre urla il suo piacere e sento il caldo del suo
sperma dentro la vagina. Ancora dei colpi potenti fino a penetrarmi a
fondo e poi si toglie e si accascia sul divano, mi stendo anch'io.
Ansima:
“Non
devi avere paura di restare incinta…”.
Mi
porta in bagno e mi lava, poi sul letto…
E’
instancabile…!
Verificherò
con il tempo che è capace di avere anche due o tre erezioni
consecutive!
Mi
scopa ancora due volte prima di lasciarmi dormire, la fica mi brucia.
La
mattina decidiamo che per quel giorno lui non andrà in ufficio né
io a scuola, scopiamo tutto il giorno, mi insegna posizioni e come
farlo godere.
Nei
momenti di riposo parliamo, naturalmente… la mamma non deve sapere
niente, ci mettiamo d’accordo per il futuro, nessuna gelosia, tutto
continua come prima, scopiamo solo quando mia madre è assente.
Invece
in realtà… approfitteremo anche di tutte le volte che prende un
sonnifero per dormire, e quelle scopate sono le più eccitanti.
Gli
piacciono i miei pompini e a me piace dargli piacere così, mi piace
farlo venire nella mia bocca, con il tempo sono diventata una vera
esperta! Mi fa inginocchiare sul divano appoggiata alle braccia, mi
prende la testa con le mani e mi scopa in bocca… e io ingoio.
Come
mi piace!
Questo
è il mio primo innamorato, dice che ho salvato il suo matrimonio,
prima che iniziassimo era intenzionato a lasciare mia madre per i
suoi continui tradimenti, ora gli va bene così.
Mia
madre? Io sono convinta che lo sa… o quanto meno lo sospetta, tace
per il quieto vivere e perché così può fare i suoi comodi e
tenersi suo marito.
Passano
degli anni… e incontro il mio secondo amore.
Nel
frattempo? Si… mi sono data da fare, con discrezione ma mi sono
data da fare.
Le
più delle volte pompini in macchina o sveltine.
Tra
gli altri trovo anche un bel ragazzo che era un vero fenomeno, un
vero superdotato! Ritto gli misurava non meno di venticinque
centimetri, quando me lo ha fatto vedere mi ha fatto venire
l’acquolina in bocca, bene per il pompino, un vero piacere mettersi
in bocca un articolo del genere, scopare… un po’ meno! Io ero
talmente bagnata che mi sarebbe entrata qualsiasi cosa, lui mi
penetra e comincia a montarmi come un toro, inizialmente mi dà
piacere ma quando prende a martellarmi a fondo, beh... è più dolore
che piacere! Resisto fino alla fine, ma poi tanti saluti. Un attrezzo
così… ti dà più un piacere cerebrale che altro, più di tanto
comunque non può entrare!
No,
mi piacciono certo i lunghi e grossi, i super cazzi, ma ho capito che
a me vanno altrettanto bene dai quattordici ai diciannove – venti
centimetri. E’ non eccessivamente grosso, perché voglio poterlo
prendere in bocca senza troppe difficoltà.
Ma andiamo ora al secondo...
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