giovedì 15 novembre 2018

LE RIFLESSIONI EROTICHE DI SANDRA. (2)




Mia madre assente come al solito, è il giorno del mio... compleanno, mio padre... ricordate vero che lo chiamo così ma non lo è... e io organizziamo una festicciola, torta e spumante, un regalo.
Bevo un bicchiere, poi un altro e in testa cominciano a frullarmi delle idee, si… ho voglia di lui!
Mi fa ballare e comincia a farmi dei complimenti, si strofina, mi stringe e ho modo di apprezzare la sua virilità, di sentire quel grosso tubo duro sul ventre. Mi bagno fra le gambe in una maniera incredibile. Lui ha un attimo d’esitazione, forse pensa alle conseguenze e si ritrae. Mi lascia e si siede sul divano. Ma non resiste a lungo e mi chiama vicino a sé.
Mi accarezza i capelli, la testa.
“Ora sei veramente una donna, come sei cresciuta… sei uno splendore…!”.
Lo lascio fare e lui si butta….
“E che bel seno che hai… fammelo toccare…”.
Comincia a passarmi le mani sul petto, le stringe a coppa sulle mammelle.
Lo incoraggio, metto le mie mani sopra le sue e lo invito a palparmi più decisamente, mi strizza i capezzoli, io chiudo gli occhi e mi abbandono con la testa all'indietro, adesso capisce che può farmi tutto quello che vuole….
Mi passa la lingua sulle labbra, le apro in modo che possa baciarmi a fondo….
Gli piace succhiare la mia lingua… la infilo più che posso nella sua bocca…!
Mi mette la mano fra le cosce… le apro per facilitargli l’opera, mi accarezza sopra le mutandine, si accorge che sono fradicia di umori vaginali, sposta le mutandine e arriva alla mia femminilità facendomi fare un sobbalzo, mi accarezza il clitoride inturgidito, sono preda di un breve orgasmo.
“Fatti vedere…”.
Mi tolgo il vestitino indossato per l’occasione e le mutandine, mi siedo accanto a lui sul divano, stendo le gambe in avanti, alzo le braccia come per stirarmi e le mie tette svettano, apro le gambe, fra il folto pelo si intravvede il taglio della vagina, lui mi guarda con gli occhi di fuoco.
“Fammi vedere meglio…, mettiti così…”.
Mi sistema sul divano, la schiena contro il bracciolo, le gambe verso di lui, mi distendo fino a toccarlo, mi fa divaricare ancora di più le gambe… una sullo schienale l’altra piegata con il piede a terra, sono completamente a sua disposizione.
Sono brilla… e l’alcool ha fatto sparire le mie poche inibizioni.
“Toccati…”.
Chiudo gli occhi, con due dita me la apro e con il medio dell’altra mano comincio a toccarmi, il clitoride è talmente turgido che sporge dal suo cappuccio, socchiudo gli occhi e fra le lunghe ciglia guardo la sua reazione.
Non serve che lo provochi ulteriormente, sento le sue mani toccarmi, un brivido di piacere mi scuote, le sue dita si uniscono alle mie per darmi piacere.
Si inginocchia ai piedi del divano… mi prende e mi sistema davanti a lui, mette la sua testa fra le gambe e sento la sua lingua frugarmi. Quando tocca il clitoride salto come un grillo, mi lecca tutta e poi si sofferma sul mio bottoncino, subito un altro breve orgasmo, lui insiste, sento le sue dita toccare e infilarsi nella mia vagina, tocca l’ostacolo della mia imene e si ferma, segue la fenditura fra le natiche e mi accarezza il buchetto, poi le sue dita sono di nuovo all'imbocco della figa, mentre la lingua insiste sul clitoride.
Ora lo sento arrivare… l’orgasmo, lungo e potente, una cosa mai provata prima, prendo a tremare e gemo per il piacere intenso che provo, scuoto la testa da una parte all'altra, l’orgasmo scema lentamente… e mi lascia vuota e inanimata come una bambola di pezza.
Il clitoride è diventato immensamente sensibile, non sopporto più la sua lingua e stacco la sua faccia dal mio ventre.
Attende paziente che mi riprenda, il respiro mi si normalizza, ora mi chiede di dedicarmi al suo piacere, prendo in mano per la prima volta il suo pene, lo studio mentre lo accarezzo, come è duro e caldo e la sua cappella quanto è liscia, l’asta è tutta solcata da grosse vene in rilievo, passo la mano con delicatezza sui suoi coglioni, sembrano due castagne, lo meno, prendo a coprire e scoprire la sua cappella congestionata, sempre più in fretta…
Si appoggia allo schienale e allunga le gambe, come mi piace menarlo! Come è grosso!
Ha gli occhi chiusi, si sta godendo della masturbazione che gli sto facendo, la sua mano mi accarezza…
“Baciamelo…!”.
Si…! Non vedo l’ora di obbedire!
Mentre con la mano gli tengo la base dell’asta menandolo dolcemente, prendo a baciarlo, lo bacio e lo lecco, prima il glande, lo bagno con la saliva tanto da renderlo lucido, lecco l’asta fino alle palle, poi ritorno su, cerco di prenderlo in bocca, quanto è grosso! Devo aprire bene la bocca per inserirmelo…
“Brava, bagnamelo bene con la saliva e non devi farmi sentire i denti, si, così… sei molto brava…”.
L’altra sua mano mi si appoggia sulla testa e prende a indicarmi i movimenti, lo bagno e me inserisco ancora un po’, poi fuori, lo lavoro con lingua e nuovamente dentro ancora un po’ di più, sento la sua eccitazione crescere, forse è la situazione particolare e non la mia bravura che lo fa venire velocemente, comincia ad eiaculare quando ancora lo tengo in bocca, mi levo… e ricevo i suoi schizzi caldi sulla faccia, per la prima volta assaggio il sapore dello sperma, è forte, sa un po’ da… non lo so… però mi piace…! Mi piace far godere il mio uomo con la bocca e riceverne il suo succo.
Continuo a menarlo e leccarlo, sento che perde la sua durezza, pur restando delle stesse dimensioni…
Suona il cellulare, maledico quest’aggeggio che mi costringe ad allontanarmi mentre corro a prenderlo, è la mamma!

“Ciao piccolina, tanti auguri…!”.
“Grazie mamma…”.
“Mi dispiace di non essere a casa per la tua festa, purtroppo questo maledetto lavoro, ma ti ho preso un regalo fantastico…”.
“Dispiace anche a me…”.
“Avete festeggiato…? Tu e il papà…?”.
Altroché, penso e il meglio deve ancora venire…!
“Si… torta e perfino spumante, peccato che non ci sei…”.
“Facciamo qualcosa anche al mio ritorno, ora devo andare, salutami papà”.

Riattacca… Si, te lo saluto, ribatto mentalmente e tu salutami Marco… o chi è il tuo amico stasera!
Mi dedico nuovamente a lui, con la mano ho ripreso a lavorarlo mentre parlavo… e ora è di nuovo in tiro.
“Era la mamma…”.
Ho una voglia pazzesca di sentirlo dentro, di sentirlo entrare e arrivarmi fino in fondo… e voglio essere io a dirigere l’operazione!
E’ sempre seduto sul divano con le gambe distese davanti a sé, lo scavalco con una gamba mostrandoli la schiena, mi abbasso sul suo ventre, prendo il cazzo con una mano e lo posiziono, sono così bagnata che non faccio difficoltà ad inserirmelo, mi abbasso ancora e lo sento premere contro l'imene, mi abbasso, un dolore forte… brevissimo, ed è dentro, aspetto un attimo, provo a farlo entrare di più… è sopportabile e presto subentra solo il piacere e allora comincio a cavalcarlo, lo sento arrivare fino in cima e arriva l’orgasmo, e via… ancora qualche attimo, su e giù… e ritorna e va e ancora e ancora, mi alzo e voglio prendere la posizione che aveva mia madre la prima volta che li vidi scopare, mi metto in ginocchio sul divano e apro bene le gambe, lui si alza e mi si posiziona dietro, cerca… e mi penetra, nuovamente un breve attimo doloroso, mi prende per i fianchi e via… con la musica, prima un lento, poi il ritmo accelera, ora un hard rock, poi nuovamente un lento, ora… una lambada, poi di nuovo rock. Gli orgasmi si susseguono, basta… per favore, un po’ di riposo! Si irrigidisce, il bacino vibra mentre urla il suo piacere e sento il caldo del suo sperma dentro la vagina. Ancora dei colpi potenti fino a penetrarmi a fondo e poi si toglie e si accascia sul divano, mi stendo anch'io.
Ansima:
“Non devi avere paura di restare incinta…”.
Mi porta in bagno e mi lava, poi sul letto…
E’ instancabile…!
Verificherò con il tempo che è capace di avere anche due o tre erezioni consecutive!
Mi scopa ancora due volte prima di lasciarmi dormire, la fica mi brucia.
La mattina decidiamo che per quel giorno lui non andrà in ufficio né io a scuola, scopiamo tutto il giorno, mi insegna posizioni e come farlo godere.
Nei momenti di riposo parliamo, naturalmente… la mamma non deve sapere niente, ci mettiamo d’accordo per il futuro, nessuna gelosia, tutto continua come prima, scopiamo solo quando mia madre è assente.
Invece in realtà… approfitteremo anche di tutte le volte che prende un sonnifero per dormire, e quelle scopate sono le più eccitanti.
Gli piacciono i miei pompini e a me piace dargli piacere così, mi piace farlo venire nella mia bocca, con il tempo sono diventata una vera esperta! Mi fa inginocchiare sul divano appoggiata alle braccia, mi prende la testa con le mani e mi scopa in bocca… e io ingoio.
Come mi piace!

Questo è il mio primo innamorato, dice che ho salvato il suo matrimonio, prima che iniziassimo era intenzionato a lasciare mia madre per i suoi continui tradimenti, ora gli va bene così.
Mia madre? Io sono convinta che lo sa… o quanto meno lo sospetta, tace per il quieto vivere e perché così può fare i suoi comodi e tenersi suo marito.

Passano degli anni… e incontro il mio secondo amore.
Nel frattempo? Si… mi sono data da fare, con discrezione ma mi sono data da fare.
Le più delle volte pompini in macchina o sveltine.
Tra gli altri trovo anche un bel ragazzo che era un vero fenomeno, un vero superdotato! Ritto gli misurava non meno di venticinque centimetri, quando me lo ha fatto vedere mi ha fatto venire l’acquolina in bocca, bene per il pompino, un vero piacere mettersi in bocca un articolo del genere, scopare… un po’ meno! Io ero talmente bagnata che mi sarebbe entrata qualsiasi cosa, lui mi penetra e comincia a montarmi come un toro, inizialmente mi dà piacere ma quando prende a martellarmi a fondo, beh... è più dolore che piacere! Resisto fino alla fine, ma poi tanti saluti. Un attrezzo così… ti dà più un piacere cerebrale che altro, più di tanto comunque non può entrare!
No, mi piacciono certo i lunghi e grossi, i super cazzi, ma ho capito che a me vanno altrettanto bene dai quattordici ai diciannove – venti centimetri. E’ non eccessivamente grosso, perché voglio poterlo prendere in bocca senza troppe difficoltà.



Ma andiamo ora al secondo...

Nessun commento: