…Non so se definirla
"sindrome di Lolita" sia corretto, ho chiesto al mio
amico... il signor M., che se ne intende di roba psichiatrica, lui
mi dice di usare i termini corretti, di dire... "ninfofilia"
o "efebofilia", dice anche che è una cosa naturale ed è
indubbio che quando un uomo diventa maturo nasce in lui una
particolare attrazione verso le giovani donne.
Questa è una storia di un uomo e di una giovane donna.
Valeria e il professore.
E' notte fonda..
L'uomo è appoggiato al parapetto del ponte.
Guarda lo scorrere delle acque tumultuose, i larghi vortici che si aprono in prossimità delle arcate, i gorghi che in rapidi attimi inghiottono fronde... rami e parte di tronchi d'albero, li trascinano a fondo per poi ritornarli alla superficie molti metri più a valle in un gioco infinito.
E' lo schema della vita... il vortice ti trascina a fondo e ti rilascia.
Sette mesi prima...
Ha fretta, chiude la borsa e si affretta lungo il corridoio, guarda nervosamente l'orologio.
-Professore...-.
La guarda.
No...!! Ancora lei....!
-Che c'è? Non ho davvero tempo...-.
Poi si pente... le ha detto lui che è disponibile per ogni chiarimento.
-Dimmi dai...-
-E' per il tema... non ho capito l'attualità del pensiero di Paolo Sarpi...-.
-Come non hai capito? E' relativo alla "guerra dell'interdetto", ma non vedi l'analogia con oggi? Il contrasto fra Chiesa e potere politico?-.
Guarda ancora l'orologio...
-Devo andare... davvero. Devo prendere mio figlio dall'asilo...-.
-Posso venire? Mi spiega mentre andiamo e poi mi lascia dove è più comodo...-.
-Dai svelta...-.
Salgono sulla macchina di lui.
Lui?
E' un uomo di 50 anni.
Lei?
Una sua allieva... 18 anni.
-Non sapevo che avesse un figlio...-.
-Eh... si...! Capita sai? Anche i professori hanno di questi stimoli genetici...-
Si pente della risposta.
-Scusa... di solito è la madre che se ne occupa, è affidato a lei ma in questo momento è all'estero per un convegno...-.
Senza volerlo veramente si ritrova a raccontarsi, racconta del matrimonio, della separazione, del bambino.
-Quanto starà via la mamma?--
-Per dieci giorni... accidenti! E il bambino sente la sua mancanza e io sono un vero inetto al riguardo, non so davvero come trattarlo...-
Arrivano.
Il bambino è l'ultimo ad essere prelevato, guarda con curiosità la ragazza.
L'uomo...
-Ecco... questo è il mio ometto... Davide, Davide... questa signorina è Valeria, Vale... ti chiamano così... vero?-
Poi ancora a lei.
-Hai da fare? Vieni con noi fino a casa... intanto ti spiego e poi puoi andartene, mi è impossibile riaccompagnarti...-
Mentre vanno a casa di lui con il bimbo sul sedile posteriore, le parla di Fra Paolo Sarpi, uomo di grande cultura e intelligenza e dalle vaste curiosità scientifiche, filosofiche e giuridiche, che fu anche in contatto epistolare con Galileo Galilei e di come svolse un fondamentale ruolo di stratega nel conflitto conosciuto come la "guerra dell'interdetto", una guerra di carta, un conflitto di pressioni... di supremazia politica intercorso fra il Papato e la Repubblica di Venezia, di come nel sistema degli stati italiani nel quadro dominato dalla Spagna solo la potente e antica Repubblica di San Marco conservasse una reale autonomia in una realtà che dopo il Concilio di Trento vedeva l'ascesa continua della Chiesa nella ingerenza nella politica degli stati europei e l'inquietante l'opera dei Gesuiti, la Compagnia sorta proprio come strumento per occuparsi di missioni speciali, di come nel 1606 tutto nacque con l'arresto a Venezia di due preti accusati di reati comuni e dell'interdetto minacciato da Roma, le spiega cosa comportava l'interdetto...
Lei mentre segue la spiegazione gioca con il piccolo.
Intanto arrivano sotto la casa di lui.
-Come vai d'accordo con Davide... l'hai conquistato, sali dai... mi dai una mano con lui e io finisco di spiegarti...-.
La guarda... mentre sta parlando seriosa con il bimbo.
E' bella... è giovane e bella, è un fiore...!
Questa è una storia di un uomo e di una giovane donna.
Valeria e il professore.
E' notte fonda..
L'uomo è appoggiato al parapetto del ponte.
Guarda lo scorrere delle acque tumultuose, i larghi vortici che si aprono in prossimità delle arcate, i gorghi che in rapidi attimi inghiottono fronde... rami e parte di tronchi d'albero, li trascinano a fondo per poi ritornarli alla superficie molti metri più a valle in un gioco infinito.
E' lo schema della vita... il vortice ti trascina a fondo e ti rilascia.
Sette mesi prima...
Ha fretta, chiude la borsa e si affretta lungo il corridoio, guarda nervosamente l'orologio.
-Professore...-.
La guarda.
No...!! Ancora lei....!
-Che c'è? Non ho davvero tempo...-.
Poi si pente... le ha detto lui che è disponibile per ogni chiarimento.
-Dimmi dai...-
-E' per il tema... non ho capito l'attualità del pensiero di Paolo Sarpi...-.
-Come non hai capito? E' relativo alla "guerra dell'interdetto", ma non vedi l'analogia con oggi? Il contrasto fra Chiesa e potere politico?-.
Guarda ancora l'orologio...
-Devo andare... davvero. Devo prendere mio figlio dall'asilo...-.
-Posso venire? Mi spiega mentre andiamo e poi mi lascia dove è più comodo...-.
-Dai svelta...-.
Salgono sulla macchina di lui.
Lui?
E' un uomo di 50 anni.
Lei?
Una sua allieva... 18 anni.
-Non sapevo che avesse un figlio...-.
-Eh... si...! Capita sai? Anche i professori hanno di questi stimoli genetici...-
Si pente della risposta.
-Scusa... di solito è la madre che se ne occupa, è affidato a lei ma in questo momento è all'estero per un convegno...-.
Senza volerlo veramente si ritrova a raccontarsi, racconta del matrimonio, della separazione, del bambino.
-Quanto starà via la mamma?--
-Per dieci giorni... accidenti! E il bambino sente la sua mancanza e io sono un vero inetto al riguardo, non so davvero come trattarlo...-
Arrivano.
Il bambino è l'ultimo ad essere prelevato, guarda con curiosità la ragazza.
L'uomo...
-Ecco... questo è il mio ometto... Davide, Davide... questa signorina è Valeria, Vale... ti chiamano così... vero?-
Poi ancora a lei.
-Hai da fare? Vieni con noi fino a casa... intanto ti spiego e poi puoi andartene, mi è impossibile riaccompagnarti...-
Mentre vanno a casa di lui con il bimbo sul sedile posteriore, le parla di Fra Paolo Sarpi, uomo di grande cultura e intelligenza e dalle vaste curiosità scientifiche, filosofiche e giuridiche, che fu anche in contatto epistolare con Galileo Galilei e di come svolse un fondamentale ruolo di stratega nel conflitto conosciuto come la "guerra dell'interdetto", una guerra di carta, un conflitto di pressioni... di supremazia politica intercorso fra il Papato e la Repubblica di Venezia, di come nel sistema degli stati italiani nel quadro dominato dalla Spagna solo la potente e antica Repubblica di San Marco conservasse una reale autonomia in una realtà che dopo il Concilio di Trento vedeva l'ascesa continua della Chiesa nella ingerenza nella politica degli stati europei e l'inquietante l'opera dei Gesuiti, la Compagnia sorta proprio come strumento per occuparsi di missioni speciali, di come nel 1606 tutto nacque con l'arresto a Venezia di due preti accusati di reati comuni e dell'interdetto minacciato da Roma, le spiega cosa comportava l'interdetto...
Lei mentre segue la spiegazione gioca con il piccolo.
Intanto arrivano sotto la casa di lui.
-Come vai d'accordo con Davide... l'hai conquistato, sali dai... mi dai una mano con lui e io finisco di spiegarti...-.
La guarda... mentre sta parlando seriosa con il bimbo.
E' bella... è giovane e bella, è un fiore...!
Indossa un paio di jeans e una blusa rosa, come se
sentisse di essere osservata alza verso di lui gli occhi e ne
sostiene lo sguardo.
Lui... le dice con gli occhi.
-Sei bella... bella...-.
Lei... risponde sempre con gli occhi.
-Mi vuoi? Se mi vuoi... prendimi...-
Lui... le chiede
-Puoi farmi un grosso favore? Io devo uscire per una cosa importante, un libro. Potresti fermarti con Davide? Ti pago sai... la tariffa della baby sitter, 8 euro all'ora...-.
Lei...
-Va bene... e quando torna?-
-Penso verso dopo mezzanotte...-.
-Ho il problema di rientrare a casa, non ci sono i mezzi...-.
-Puoi dormire qui... nella stanzetta di Davide ci sono due letti...-.
-Affare fatto... devo solo telefonare a casa...-.
Le fa vedere la cucina, cosa fare da mangiare per se e Davide ed esce.
Gli accordi con l'editore per il libro gli portano via molto più tempo del previsto, quando apre la porta di casa sono le due passate.
Nel soggiorno c'è la luce azzurrina della tv.
Vale dorme sul divano, s'è addormentata mentre guardava la tv, forse mentre lo aspettava.
Si avvicina... e piano... con delicatezza la prende, la alza, un braccio sotto le gambe e l'altro sotto il busto.
Lei... gli porta le braccia intorno il collo.
-Vale... scusa il ritardo... ora ti porto a dormire...-.
-Nel tuo letto... voglio andare nel tuo letto...-.
Sesso?
No... non solo, è molto di più, una simbiosi fra due esseri, quel raro esempio di una assoluta comunanza di sensazioni, di desideri e il piacere dell'uno che è il piacere dell'altra e viceversa.
Lui è un uomo esperto, lei non è alle primissime esperienze.
La spoglia e ammira per ogni centimetro di pelle che scopre, sono infiniti i baci che posa sulla superficie di seta di lei, le prende il viso fra le due mani e la guarda, la bacia... il bacio dapprima leggero a labbra appena appena socchiuse ma poi si trasforma, diventa ardente, le labbra si aprono, le lingue iniziano a giocare, a suggersi, a leccarsi...
I morsi delicati... e poi violenti...
E' nuda...
Lo spoglia lei... gli strappa la camicia e con le unghie gli graffia il petto, gli cerca i capezzoli con le dita e lo tormenta, gli apre la cinta e gli tira i pantaloni a terra, gli leva le scarpe... il resto... e lo guarda.
Con la mano lo spinge sdraiato sul letto... e glielo ammira e poi lo tocca.
Tiene con le due mani il suo cazzo.
E' duro, lungo e grosso, scappellato ora che è in piena erezione, grosse vene solcano l'asta, è scuro di colore e un grosso scroto lo guarnisce.
Si abbassa e lo bacia, con della saliva lo bagna e inizia a prenderlo in bocca, con la mano gli tira verso il basso la pelle del prepuzio tenendolo forte, si sposta i capelli che le cadono sugli occhi, vuole ancorare gli occhi ai suoi, vuole vedere il piacere di lui.
La lascia giocare.
Lui può rimandare il suo piacere, vede quanto lei goda nel prenderlo in bocca, ma non vuole venire così... non subito almeno.
La lascia giocare, vede che riesce ad inserire sempre una parte più consistente della sua verga di carne, è brava ed è ispirata, mugola mentre gli lascia cadere un filo di saliva sulla cappella.
Ora è lui che la prende per la vita e la rovescia sul letto, le morde la bocca per poi scendere lungo il suo corpo, con le mani prende a coppa il seno, le due cupole di carne soda sembrano fatte a misura delle sue mani.
Le soppesa le belle tette, con le dita solletica i capezzoli inturgiditi, li strizza e li bacia... li succhia, li morde.
Scivola con le labbra lungo lo sterno, l'addome, bacia con la lingua l'ombelico e lecca il ventre...
Quando le labbra si posano sul suo solco... lei si inarca...
La bacia... la lecca tutto intorno, le morde piano le grandi labbra esterne e ancora si dilunga... non vuole aprirla subito, lecca fra la vagina e la coscia e le alza il bacino... la lecca fra la conchiglia e l'ano.
Ora la sua lingua si fa pressante, lecca forte, spinge... sente aprirsi e gusta il sapore del suo miele... gode del suo profumo.
Tiene la lingua tesa... dura e muovendo tutta la testa percuote la sua apertura.
Con le dita le da piacere.
La penetra forte... due... tre dita... tenute strette... unite...
La bocca succhia, morde, lecca, bacia, ha cercato il clito e lo tormenta mentre Vale si agita e mugola, muove freneticamente la testa da una parte e dall'altra per poi prendergli i capelli con le mani... inarcarsi e urlare... urlare in totale balia dell'orgasmo.
Lui non le da tregua... ora le dita stanno accarezzando il garofano fra le natiche, si bagna le dita e insiste fino a penetrarla con il medio, la bocca ancora in azione, vuole farla godere e ancora godere... e ancora godere.
Lei ora è pronta...
Gli orgasmi provati, goduti, l'hanno resa tenera, malleabile, arrendevole... e lui inizia a possederla.
La vuole così... completamente disponibile.
Ogni posizione è un nuovo orgasmo per Vale.
Gliele fa provare tutte.
E fra un orgasmo e il successivo le cerca la bocca, la bacia lungamente, le fa sentire il suo sapore.
Le sussurra che è bella, che è eccitante, che è una puttana, la sua puttanella, che da quel momento in avanti sarà la sua troietta, la sua troietta adorata, le chiede se lo vuole essere! Se vuole diventarlo, vuole sentire il suo assenso.
E... gode delle sue risposte...
Dei suoi si... si... per sempre... si...!
La mette in ginocchio sul bordo del letto, le sistema le gambe e la prende così... con una mano le tiene forte i capelli, glieli tira e con l'altra la sculaccia forte, le urla... le dice... le ripete... che è una piccola troia... che è una vera puttanella e... godono insieme, la riempie del suo seme caldo.
Poi giacciono sul letto ansanti, lui la cerca... la bacia.
Parlano, si raccontano e poi fanno l'amore, ora è amore! Non solo sesso, lui sopra e dentro di lei... con la bocca incollata alla sua... i respiri che si fondono, che mescolano, i loro gemiti.
E' passato solo un pomeriggio e una notte e il vortice li ha presi, li trattiene e li sommerge...
A mattina fatta lui si sveglia per primo.
La guarda... il corpo nudo... e capisce che è nei guai.
Poi... le solite cose di tutti giorni, si guardano e si vogliono ma si deve portare Davide all'asilo... andare a lezione.
E inizia la loro relazione.
Fa scalpore anche perché la vivono apertamente, si cercano ad ogni attimo, fanno sesso a scuola, in ogni dove... fanno scandalo.
Lui viene richiamato disciplinarmente. Rimproverato, minacciato e poi sospeso senza stipendio.
Lei ora vive con lui, per lei è trasgressione, esaudisce la sua voglia di stupire, vede la cosa da diciottenne.
Lui vive per lei, ha i proventi del suo lavoro di scrittore, soffre per l'emarginazione, si sente un reietto ma lei è la sua consolazione.
Vivono insieme nella casa di lui.
A Vale in un primo tempo piace la novità di occuparsi di lui, della casa, del bimbo per quei rari periodi che la madre lo concede.
Ma è giovane, troppo, la sua stessa età è incostanza, le manca la sua famiglia, le manca la libertà, le mancano le premure della madre, lo shopping, la spensieratezza del rapporto con le amiche, le manca la frequentazione di gente della sua età, si sente incatenata...
Il tempo corre diverso per ognuno di loro due e il tempo è sempre crudele, lavora sempre a sfavore del più debole.
E quando lui le chiede di dare stabilità al loro rapporto... lei sfoglia il fiore e dice... no!
E' notte fonda...
La pioggia continua a cadere incessantemente.
L'uomo guarda il formarsi di un nuovo vortice, lo vede inghiottire un grosso ramo che sparisce nei gorghi, allora attraversa velocemente il ponte, va all'altra sponda e vede ritornare il ramo a galla molti metri più in là.
Si... è la vita.
Il gioco infinito della vita.
Butta la sigaretta nell'acqua e se ne va.
La vita deve continuare.
^^^^^^^^^^^^^^^^^^
A Sasso Marconi incontrammo una ragazza...
viveva sdraiata sull'orlo di una piazza...
noi le dicemmo...
vieni... dolce sarà la strada...
lei sfogliò il fiore e poi ci disse... no...
^^^^^^^^^^^^^^^^^^^
(bomba o non bomba-Antonello Venditti.)
Lui... le dice con gli occhi.
-Sei bella... bella...-.
Lei... risponde sempre con gli occhi.
-Mi vuoi? Se mi vuoi... prendimi...-
Lui... le chiede
-Puoi farmi un grosso favore? Io devo uscire per una cosa importante, un libro. Potresti fermarti con Davide? Ti pago sai... la tariffa della baby sitter, 8 euro all'ora...-.
Lei...
-Va bene... e quando torna?-
-Penso verso dopo mezzanotte...-.
-Ho il problema di rientrare a casa, non ci sono i mezzi...-.
-Puoi dormire qui... nella stanzetta di Davide ci sono due letti...-.
-Affare fatto... devo solo telefonare a casa...-.
Le fa vedere la cucina, cosa fare da mangiare per se e Davide ed esce.
Gli accordi con l'editore per il libro gli portano via molto più tempo del previsto, quando apre la porta di casa sono le due passate.
Nel soggiorno c'è la luce azzurrina della tv.
Vale dorme sul divano, s'è addormentata mentre guardava la tv, forse mentre lo aspettava.
Si avvicina... e piano... con delicatezza la prende, la alza, un braccio sotto le gambe e l'altro sotto il busto.
Lei... gli porta le braccia intorno il collo.
-Vale... scusa il ritardo... ora ti porto a dormire...-.
-Nel tuo letto... voglio andare nel tuo letto...-.
Sesso?
No... non solo, è molto di più, una simbiosi fra due esseri, quel raro esempio di una assoluta comunanza di sensazioni, di desideri e il piacere dell'uno che è il piacere dell'altra e viceversa.
Lui è un uomo esperto, lei non è alle primissime esperienze.
La spoglia e ammira per ogni centimetro di pelle che scopre, sono infiniti i baci che posa sulla superficie di seta di lei, le prende il viso fra le due mani e la guarda, la bacia... il bacio dapprima leggero a labbra appena appena socchiuse ma poi si trasforma, diventa ardente, le labbra si aprono, le lingue iniziano a giocare, a suggersi, a leccarsi...
I morsi delicati... e poi violenti...
E' nuda...
Lo spoglia lei... gli strappa la camicia e con le unghie gli graffia il petto, gli cerca i capezzoli con le dita e lo tormenta, gli apre la cinta e gli tira i pantaloni a terra, gli leva le scarpe... il resto... e lo guarda.
Con la mano lo spinge sdraiato sul letto... e glielo ammira e poi lo tocca.
Tiene con le due mani il suo cazzo.
E' duro, lungo e grosso, scappellato ora che è in piena erezione, grosse vene solcano l'asta, è scuro di colore e un grosso scroto lo guarnisce.
Si abbassa e lo bacia, con della saliva lo bagna e inizia a prenderlo in bocca, con la mano gli tira verso il basso la pelle del prepuzio tenendolo forte, si sposta i capelli che le cadono sugli occhi, vuole ancorare gli occhi ai suoi, vuole vedere il piacere di lui.
La lascia giocare.
Lui può rimandare il suo piacere, vede quanto lei goda nel prenderlo in bocca, ma non vuole venire così... non subito almeno.
La lascia giocare, vede che riesce ad inserire sempre una parte più consistente della sua verga di carne, è brava ed è ispirata, mugola mentre gli lascia cadere un filo di saliva sulla cappella.
Ora è lui che la prende per la vita e la rovescia sul letto, le morde la bocca per poi scendere lungo il suo corpo, con le mani prende a coppa il seno, le due cupole di carne soda sembrano fatte a misura delle sue mani.
Le soppesa le belle tette, con le dita solletica i capezzoli inturgiditi, li strizza e li bacia... li succhia, li morde.
Scivola con le labbra lungo lo sterno, l'addome, bacia con la lingua l'ombelico e lecca il ventre...
Quando le labbra si posano sul suo solco... lei si inarca...
La bacia... la lecca tutto intorno, le morde piano le grandi labbra esterne e ancora si dilunga... non vuole aprirla subito, lecca fra la vagina e la coscia e le alza il bacino... la lecca fra la conchiglia e l'ano.
Ora la sua lingua si fa pressante, lecca forte, spinge... sente aprirsi e gusta il sapore del suo miele... gode del suo profumo.
Tiene la lingua tesa... dura e muovendo tutta la testa percuote la sua apertura.
Con le dita le da piacere.
La penetra forte... due... tre dita... tenute strette... unite...
La bocca succhia, morde, lecca, bacia, ha cercato il clito e lo tormenta mentre Vale si agita e mugola, muove freneticamente la testa da una parte e dall'altra per poi prendergli i capelli con le mani... inarcarsi e urlare... urlare in totale balia dell'orgasmo.
Lui non le da tregua... ora le dita stanno accarezzando il garofano fra le natiche, si bagna le dita e insiste fino a penetrarla con il medio, la bocca ancora in azione, vuole farla godere e ancora godere... e ancora godere.
Lei ora è pronta...
Gli orgasmi provati, goduti, l'hanno resa tenera, malleabile, arrendevole... e lui inizia a possederla.
La vuole così... completamente disponibile.
Ogni posizione è un nuovo orgasmo per Vale.
Gliele fa provare tutte.
E fra un orgasmo e il successivo le cerca la bocca, la bacia lungamente, le fa sentire il suo sapore.
Le sussurra che è bella, che è eccitante, che è una puttana, la sua puttanella, che da quel momento in avanti sarà la sua troietta, la sua troietta adorata, le chiede se lo vuole essere! Se vuole diventarlo, vuole sentire il suo assenso.
E... gode delle sue risposte...
Dei suoi si... si... per sempre... si...!
La mette in ginocchio sul bordo del letto, le sistema le gambe e la prende così... con una mano le tiene forte i capelli, glieli tira e con l'altra la sculaccia forte, le urla... le dice... le ripete... che è una piccola troia... che è una vera puttanella e... godono insieme, la riempie del suo seme caldo.
Poi giacciono sul letto ansanti, lui la cerca... la bacia.
Parlano, si raccontano e poi fanno l'amore, ora è amore! Non solo sesso, lui sopra e dentro di lei... con la bocca incollata alla sua... i respiri che si fondono, che mescolano, i loro gemiti.
E' passato solo un pomeriggio e una notte e il vortice li ha presi, li trattiene e li sommerge...
A mattina fatta lui si sveglia per primo.
La guarda... il corpo nudo... e capisce che è nei guai.
Poi... le solite cose di tutti giorni, si guardano e si vogliono ma si deve portare Davide all'asilo... andare a lezione.
E inizia la loro relazione.
Fa scalpore anche perché la vivono apertamente, si cercano ad ogni attimo, fanno sesso a scuola, in ogni dove... fanno scandalo.
Lui viene richiamato disciplinarmente. Rimproverato, minacciato e poi sospeso senza stipendio.
Lei ora vive con lui, per lei è trasgressione, esaudisce la sua voglia di stupire, vede la cosa da diciottenne.
Lui vive per lei, ha i proventi del suo lavoro di scrittore, soffre per l'emarginazione, si sente un reietto ma lei è la sua consolazione.
Vivono insieme nella casa di lui.
A Vale in un primo tempo piace la novità di occuparsi di lui, della casa, del bimbo per quei rari periodi che la madre lo concede.
Ma è giovane, troppo, la sua stessa età è incostanza, le manca la sua famiglia, le manca la libertà, le mancano le premure della madre, lo shopping, la spensieratezza del rapporto con le amiche, le manca la frequentazione di gente della sua età, si sente incatenata...
Il tempo corre diverso per ognuno di loro due e il tempo è sempre crudele, lavora sempre a sfavore del più debole.
E quando lui le chiede di dare stabilità al loro rapporto... lei sfoglia il fiore e dice... no!
E' notte fonda...
La pioggia continua a cadere incessantemente.
L'uomo guarda il formarsi di un nuovo vortice, lo vede inghiottire un grosso ramo che sparisce nei gorghi, allora attraversa velocemente il ponte, va all'altra sponda e vede ritornare il ramo a galla molti metri più in là.
Si... è la vita.
Il gioco infinito della vita.
Butta la sigaretta nell'acqua e se ne va.
La vita deve continuare.
^^^^^^^^^^^^^^^^^^
A Sasso Marconi incontrammo una ragazza...
viveva sdraiata sull'orlo di una piazza...
noi le dicemmo...
vieni... dolce sarà la strada...
lei sfogliò il fiore e poi ci disse... no...
^^^^^^^^^^^^^^^^^^^
(bomba o non bomba-Antonello Venditti.)
https://www.youtube.com/watch?v=WqTgrRd4bDs
T.
T.
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