martedì 15 maggio 2018

PRIMA DI CENA. Un racconto erotico di CHIARA.



Entriamo a casa, Ci spogliamo, velocemente.
Abbiamo solo mezzora di tempo, poi ci aspettano amici nostri per cena.
Mi butta sul letto, mi bacia, mi lecca, ogni centimetro, ogni anfratto del mio corpicino. Quindi, mentre sono ancora sdraiata, viene su di me, apre le gambe, all'altezza delle mie spalle, posiziona il suo pube sul mio viso, e sbatte il cazzo sulle mie labbra.. Lo lecco, lo succhio, lo stimolo, ma adesso è lui che si muove, scopandomi la bocca.
Lo faccio alzare, lo voglio dentro, non resisto! Mi metto alla pecorina, "scopami!" gli dico.
Mi penetra, velocemente, cominciando fin da subito a scoparmi con decisi e rapidi affondi. Abbranca il bacino, per spingerlo a se, chiamandomi puttana.
Vengo, una prima volta. Gli chiedo di rallentare. Sono fin troppo sensibile dopo l'orgasmo.
Senza sfilare il suo cazzo da me, mi fa abbassare, fin quando non sono sdraiata, a pancia in giù, e lui è sopra di me, praticamente a mo di coperta.
Mi avvolge, con le braccia, una sotto il pancino, una intorno il collo.
"Mia, sei mia, solo mia!" mi dice
"Si, amore, sono solo tua, sono la tua puttana!" rispondo.
Gli piace che glielo ricordi, che rimarchi il suo possesso.
Quindi, riprende a chiavarmi, muovendo il solo suo bacino. Per il resto, resta immobile, sdraiato sul mio corpo.
Sento i suoi respiri nell'incavo tra il collo ed il viso. Mi afferra i capelli, tirandoli indietro, così che il mio viso sia prospiciente al suo. Mi bacia.
Ricambio il baco, con rapidi guizzi della lingua.
Accelera, lo sento sbattere contro il collo dell'utero, mentre mi spinge in basso, accompagnando i suoi affondi.
Stà per venire, lo sento... ma voglio venire di nuovo.
"Masturbami" gli chiedo.
Mi accontenta.. il braccio che prima cingeva la vita si porta sul basso ventre, e comincia a torturare il clitoride.
"Sei la mia puttana" continua a dirmi. "La mia cagna".
Lo imploro di continuare, ed accelerare.. fin quando vengo.. urlando.
So quanto gli piace che io esterni il mio piacere. E' un'ulteriore stimolazione.
Si alza, velocemente mi dice di prepararmi. Che nel suo gergo significa "mettiti davanti a me, che ti sborro in faccia, o in bocca".
Eseguo, trovandomi, in men che non si dica col suo cazzo in gola. Viene, gemendo.
Continuo a stimolarlo con la lingua, provocandogli continui spasmi, fin quando mi chiede pietà, mi chiede di mollare la presa perchè è diventato quasi doloroso.
Ci sdraiamo, ci riposiamo 10 minuti, ci rivestiamo.... ed usciamo.
Niente scopata del dopocena, purtroppo, stasera.. siamo tornati tardino per un altra "performance"
 

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