giovedì 29 marzo 2018
mercoledì 28 marzo 2018
"Amore dai, corri altrimenti perdiamo il treno". Racconto di Francesca. 2^ parte.
Seconda parte del racconto di Francesca.
Mi
giro verso di te, è te che voglio guardare mentre mi siedo sul
ragazzo, mentre con le mani prendo il suo cazzo e lo lascio entrare
dentro di me. Che sospiro per lui, per me, per te. Ti sei seduto di
fronte a noi, lui mi prende le gambe con le mani, me le fa piegare,
sollevare e parte.
Mi
sbatte con tutta la sua voglia, e' tanta, troppa, grugnisce. Deve
levarsi la fame di donne che ha addosso, sento le sue mani che mi
sollevano le chiappe, poi mi spinge in basso, e’ una furia, un
toro, uno stallone che sembra non avere pace, non aver sollievo ma
una voglia che aumenta con le mie urla di piacere.
L’altro
ragazzo viene di fianco e continua a menarsi. Sento le sue mani sul
viso, le sue dita in bocca, sento il suo odore di sesso, il suo
sapore. Il ragazzo sul quale sono seduta mi gira il viso verso
l’amico che mi passa la cappella del suo cazzo sulle labbra, me lo
sbatte, mi fa sentire quanto sia duro, mi chiede se mi piace, se lo
voglio.
Guardo
te, non voglio staccare gli occhi dai tuoi, lo sai vero cosa ti
stanno dicendo i miei occhi?
Ti
dicono “Papi ora mi faccio scopare da tutti e due, li voglio,
voglio essere riempita dai loro cazzi, essere aperta, sfondata”.
Mi
alzo e vado sull’altro ragazzo, e’ la sua volta e un orgasmo
dietro l’altro mi fanno mancare il respiro, mi fanno tremare le
gambe e loro, loro sembrano non averne abbastanza. Sono la loro
bambola, loro mi cercano con le mani, i ca@@i, mi sento piena e
affamata come e piu’ di loro.
Prendo
l’iniziativa e inizio a montarlo. Forte, gli graffio, le spalle, il
petto, gli sbottono la camicia, lo mordo.. lui mi sculaccia, mi
sbatte con forza, chiama l’amico.. gli dice di in@ularmi, gli dice
che vuole sentire il suo cazzo fino a fondo. Le loro voci mi danno
alla testa, sono loro adesso, tu stai morendo dalla voglia di godere,
sei rapito dalla tua donna, dal suo piacere, da quello che riesce a
fare e a far fare agli uomini.. non ho limiti vero? No, non ne
voglio, con te tutto.
L’amico
si abbassa per bene i pantaloni bianchi e si avvicina a me. Lo tiene
in mano, sento il mio odore, il loro.. di tanto in tanto mi giro
intorno, abbiamo gia’ passato alcune fermate ma ho troppa voglia,
non so resisterle.
Si
aiutano a vicenda i porci, gli apre le chiappe, l’altro si abbassa
e sputa proprio sul buco. Sento le sue dita entrare forte, nooo
nooo.. mi fa partire.. io godo a essere presa cosi’.
Si
eccita ancora di piu’, mi sente disponibile e lo appoggia, lo punta
ed entra tutto in un colpo solo. Mi urla, mi mette una mano davanti
sulla bocca, lo mordo, mentre inizia a muoversi l’amico resta
fermo, sento le sue dita sui capezzoli, me li stringe. Resto ferma
tra loro due, godo dei loro movimenti, godo del loro piacere, godo a
essere trattata cosi’. Li incito, ora li voglio animali come mai,
senza sosta e anche l’altro comincia a muoversi sotto di me.
Urlo,
gli succhio e mordo le labbra, vedo nel vetro del finestrino il
ragazzo dietro di me, vedo te. So cosa stai pensando, so quanto tu
sia eccitato nel vedermi fare la troia, parto ancora, godo di
continuo… lo sai che godo cosi’, posso avere orgasmi e orgasmi,
uno dietro l’altro e avere ancora voglia, accompagnarti nel tuo
piacere, fino a goderlo insieme.
Mi
sento larga, i loro sessi si strofinano dentro di me, il male e’
ora piacere, libidine, eccitazione, voglio, voglio.. all’infinito.
Ed
eccoli raggiungere il piacere con me, sono stretta tra i loro corpi,
sudati, tesi, con le loro mani addosso…
“Mmh
amore e’ arrivato il nostro amico, guardalo, e’ gia’ alla
finestra”.
“Ahaha
putttnella, ti piace vero che lui ci guardi mentre ti faccio godere?
Pensavi a lui come uno dei due marinari? Dimmelo!”
“Si,
amore si.. si sta spogliando.. e’ bello vero?”
“Eccome,
un bel ragazzotto.. dai girati, gli voglio far vedere quanto sei
bagnata, voglio che veda il mio cazzo.. chissa’ se.. ”
martedì 27 marzo 2018
LA STORIA DI RADIGUET, IL 14ENNE CHE SEDUCEVA DONNE ADULTE.
(LE ILLUSTRAZIONI SONO DEL GRANDE ROJANKOVSKY. TESTO RICAVATO DA STILE ARTE.)
Raymond Radiguet, figlio di un farmacista, nasce a Saint-Maur il 18 giugno 1903 e muore 20 anni dopo a Parigi. Un’esistenza breve in cui tutte le esperienze paiono concentrarsi in modo incredibilmente rapido. A 17 anni scrive Il diavolo in corpo, un romanzo destinato ad avere un grandissimo successo, ispirato a una storia di sesso e di amore che l’autore aveva avuto quando aveva 14 anni, con una donna più grande di lui, una vicina di casa dei suoi genitori, Alice, che si era sposata da poco.
Cinque le relazioni ufficiali. Al di là del rapporto con Alice, ha una storia con Beatrice Hastings dopo la rottura con Amedeo Modigliani. Quindi nel 1919, si era legato alla pittrice pittrice Irène Lagut, poi con Bronia Perlmutter, mannequin alla casa di moda Poiret e futura moglie de René Clair. Radiguet aveva frequentato, e non si sa quanto in maniera platonica o carnale, Valentine Hugo, Thora de Dardel, Marcelle Meyer, Mary Beerbohm, et Bolette Natanson, senza contare Eugénie Cocteau, la madre di Jean, Misia Sert e Coco Chanel.
Questo lungo elenco getta una luce particolare sulla necessità drammatica di consumare ogni esperienza, con una rapidità tale che Raymond sembra incarnare il mito della sessualità eversiva e presagire una morte vicina, che sarebbe effettivamente avvenuta il 12 dicembre 1923, a causa di una febbre tifoide che non era stata correttamente diagnosticata dal medico che gli aveva messo a disposizione Cocteau. Tra le opere di poesia, scrisse la raccolta “Versi liberi” caratterizzata da un’esplorazione del mondo erotico adolescenziale e dalla scoperta del sesso.
Raymond Radiguet, figlio di un farmacista, nasce a Saint-Maur il 18 giugno 1903 e muore 20 anni dopo a Parigi. Un’esistenza breve in cui tutte le esperienze paiono concentrarsi in modo incredibilmente rapido. A 17 anni scrive Il diavolo in corpo, un romanzo destinato ad avere un grandissimo successo, ispirato a una storia di sesso e di amore che l’autore aveva avuto quando aveva 14 anni, con una donna più grande di lui, una vicina di casa dei suoi genitori, Alice, che si era sposata da poco.
Il marito era partito per la guerra. E lui l’aveva, di fatto sostituito, offrendo alla donna un amore tenero e furibondo che l’aveva riportata all’adolescenza. Il rapporto sarebbe durato un anno.
A Parigi, consegnando a un giornale i disegni prodotti per hobby da suo padre, era riuscito a mostrare ai responsabili della pubblicazione le proprie poesie. In breve, si era inserito nel mondo artistico e letterario, come un piccolo Rimbaud. Cocteau, che era molto influente, l’aveva protetto e lanciato nel mondo della letteratura d’avanguardia. Il rapporto con Cocteau, che era omosessuale non è mai stato completamente capito, considerato il fatto che il loro era un legame particolarmente forte. Comunque il giovanissimo autore era passato da una donna all’altra.
Cinque le relazioni ufficiali. Al di là del rapporto con Alice, ha una storia con Beatrice Hastings dopo la rottura con Amedeo Modigliani. Quindi nel 1919, si era legato alla pittrice pittrice Irène Lagut, poi con Bronia Perlmutter, mannequin alla casa di moda Poiret e futura moglie de René Clair. Radiguet aveva frequentato, e non si sa quanto in maniera platonica o carnale, Valentine Hugo, Thora de Dardel, Marcelle Meyer, Mary Beerbohm, et Bolette Natanson, senza contare Eugénie Cocteau, la madre di Jean, Misia Sert e Coco Chanel.
Questo lungo elenco getta una luce particolare sulla necessità drammatica di consumare ogni esperienza, con una rapidità tale che Raymond sembra incarnare il mito della sessualità eversiva e presagire una morte vicina, che sarebbe effettivamente avvenuta il 12 dicembre 1923, a causa di una febbre tifoide che non era stata correttamente diagnosticata dal medico che gli aveva messo a disposizione Cocteau. Tra le opere di poesia, scrisse la raccolta “Versi liberi” caratterizzata da un’esplorazione del mondo erotico adolescenziale e dalla scoperta del sesso.
Ritratto di RADIGUET
di
MODIGLIANI.
lunedì 26 marzo 2018
"Amore dai, corri altrimenti perdiamo il treno". Racconto di Francesca. 1^ parte.
Ringrazio l'autrice per la
gentile concessione...
gentile concessione...
"Amore dai, corri altrimenti perdiamo il treno".
Io
anziche' correre rido, mi sento trascinare dalla sua mano e se penso al
perche' del nostro ritardo non riesco a trattenermi. Mi fermo, ho la
gonna troppo stretta per correre e gli dico "Dai, o mi tiri in braccio o
prendiamo il prossimo, fa nulla no?"
I
miei occhi da bimba lo rapiscono, il mio sorriso, la mia risata lo
portano sulla mia bocca, mi bacia, mi stringe, mi solleva in aria.
Mi
sorride anche lui e ridendo continua "Come dirti di no, in fondo e'
colpa mia.. volevo comprarti a tutti i costi quelle scarpe".
Mi
guarda i piedi, le ho gia' calzate, tacchi altissimi, ci cammino come
se fossero i miei piedi stessi, le adoro, le ho sognate queste di
Paciotti e ora che le calzo mi sento una regina.
Andiamo
in biglietteria e controlliamo l'orario del prossimo treno per casa..
vediamo.. ci vuole ancora un'oretta, il tempo di un caffe' caldo e poi
aspettiamo in sala.
Il
cappotto nero sul ginocchio e' una finestra per tutti quelli che mi
guardano, una ragazza vestita cosi' con al proprio fianco un bel
quarantenne brizzolato si fa notare.
E
il cappotto si apre proprio sulle ginocchia, scoperte dallo spacco del
vestito. Accavallo le gambe e tu con le mani mi tocchi, mi passi le mani
fin sotto sui piedi ad accarezzarli. In saletta c'e' poca gente, per lo
piu' militari che rientrano nelle caserme.
Ci stuzzichiamo come sempre, da eterni innamorati, da quindicenni che si toccano come se fosse la prima volta.
Vuoi farmi godere? Qui?
No,
mi tocchi, passi la mano tra le gambe strette e quei ragazzi tra una
chiacchera e l'altra ci guardano. Sento i loro occhi addosso e le tue
mani non mi danno tregua, piacevolmente e lentamente mi stai eccitando.
Il
tempo passa e annunciano il nostro treno. Si alzano anche i ragazzi,
forse qualcuno di loro prendera' il nostro treno. Andiamo a sederci,
prima classe e finalmente si parte verso casa. Mi accarezzi i capelli, mi baci, all'orecchio mi parli, mi scaldi..
Ma quanto vuoi farmi godere?
Allungo
la mano sul tuo cappotto, lo sbottono.. ti salterei addosso dalla
voglia che ho. In giro nessuno, posti vuoti. Ti tocco sopra i pantaloni
mentre la lingua divora la tua. La stringo tra le labbra, la succhio..
le tue mani sono tra i miei capelli, tirami a te forte, lo sai come mi
piace.
I miei capelli presi con forza, la testa contro la tua e l'altra mano che mi da' piacere.
"Cosa vuoi fare?" mi dici all'orecchio.
Non ti rispondo, mi alzo e lascio il cappotto sul sedile di fronte.
"Togli anche il tuo dai", andiamo a farci quattro passi.
Prendo
la tua mano e mi dirigo verso le altre carrozze. Stai sorridendo, mi
lasci fare, godi troppo della mia eccitazione, delle mie voglie.
Eccoli.
Tre dei ragazzi che erano con noi in saletta sono su questo treno. Mi
mangiano con gli occhi mentre mi avvicino a loro e con gli occhi cerco
il posto dove sedermi. Di fronte a loro, ti faccio passare e io resto di
fianco, lato corridoio.
Ti
guardo, non serve parlare tra di noi, sai i miei desideri, li conosci
perche' sono anche i tuoi. Ora guardo loro, sono tre alpini, alti, uno
riccioluto biondo, un altro robusto, moro e ancora un altro moro, con
uno sguardo da vero porco. Le tue mani sono fantastiche adesso.
Mi passano sotto la gonna, mentre io inizio a gemere, socchiudo gli occhi, passo la lingua sulle labbra.
"Vi piace lo spettacolo? Volete godere?"
Loro annuiscono, mi dicono che cosa voglio.
"Voglio
vedervi menare i vostri cazzi, voglio vederli tra le vostre mani,
toccarvi i coglioni sotto, farli diventare duri come sbarre".
Non
se lo fanno ripetere due volte ed eccoli, incuranti di tutto anche
loro, che si sbottonano e tirano fuori i loro sessi. Ti guardo
compiaciuta, tu..
Mmmh,
tu sei eccitato piu' di loro tre messi assieme. Ti alzi e mi vieni di
fronte, ti inginocchi dietro di me e mi sollevi la gonna. Senti i loro
complimenti, lo senti cosa dicono a te?
Ora
mi tocchi con le dita, sposti il mio perizoma, indosso le autoreggenti,
mi allarghi le chiappe, vuoi che mi vedano, vuoi che vedano il mio
bagnato, perche' lo sono, da ore e adesso vuoi darmi piacere. Affondi la
bocca tra le mie cosce e io godo, parto, allargo le gambe.. loro vedono
la tua lingua intenta a darmi piacere, ora si menano forte, vogliono
scoparmi lo sai?
Parto
e vengo.. una, due volte, e' troppo eccitante la situazione, potrebbe
passare il controllore ma quei tre sconosciuti che si stanno menando
davanti a me, vicino a me, mi fanno perdere la testa. Sollevo il resto
della gonna fin sopra e alzo una gamba sul sedile. Sono aperta, loro
sentono il mio profumo e imprecano. Hanno voglia, non gli basta vedermi,
non gli basta godere cosi', vogliono scoparmi, sbattermi con tutta la
loro forza.
Apro
la bocca, gli faccio vedere la mia lingua, mentre mi spingo col culo
contro di te. Ti dico quanto sei porco, quanto quei ragazzi vogliano
fotterti la donna..
"Lo vuoi?" Ti urlo, te lo urlo ancora mentre sono in preda all'ennesimo orgasmo.
Uno
dei tre si gira con le gambe verso il corridoio e mi dice.. "Montami
dai, montami.. lo vedo come mi guardi il cazzo che ne hai voglia". Sento
le tue labbra che mi prendono il grilletto e lo mordono, lo succhiano. Poi mi spingi verso di lui, le tue mani sul mio culo.
Mi
giro verso di te, e' te che voglio guardare mentre mi siedo su di lui,
mentre con le mani prendo il suo cazzo e lo lascio entrare dentro di me.
Che sospiro per lui, per me. Lui mi prende le gambe con le mani, me le
fa piegare e parte.
Mi sbatte con tutta la sua voglia, e' tanta, troppa.. grugnisce,....
domenica 25 marzo 2018
ESIBIZIONISTI IN SPIAGGIA... VERSO MEZZOGIORNO.
Deserta o quasi, è un pezzo di spiaggia libera dove è permesso il nudismo, il sole è caldo ma ogni tanto una nuvola da sollievo.
C'è una ragazza nuda con un boxer a circa venti metri, altri molto più lontano.
Siamo distesi su dei teli da bagno, nudi, niente ombrellone.
Ho voglia!
Voglia di fare il porco.
Sono eccitato!
Si innalza, inizio a menarmelo.
Lo scappello piano... lei legge, richiamo la sua attenzione.
-Guarda...! Mi tira da far male, ora mi masturbo fino a venire!
Lei....
-Sei un porco! Ci provi? Con quella?
-E' quello che voglio fare... provarci, girati verso di me, strofinati la fica dai... che veniamo assieme! Fallo fallo... fai la troia, lo sai quanto ci piacciono queste cose! Dai strizzati il clito! Tormentalo... torturalo fino a venire! Penetrati... scopati forte! Dai fallo... cazzo!
Voglio far porcate!
Ho la mente che frigge dalla libidine!!
Lei lo fa! Oh... se piacciono anche a lei queste cose!
La ragazza del boxer?
Ci sta guardando, si fa i cazzi suoi ma guarda... eccome guarda!
Mi rivolgo mentalmente a lei, la invito...
Dai... guardaci!
Guardami il cazzo! Guardale la fica!
Guardami come mi masturbo!
Guarda quanto sborro!!!
Mi meno, con l'altra mano stringo i coglioni duri, mi accarezzo fra le natiche.
Lei, la mia lei è davanti a me, ha lo sguardo un po' offuscato, ha voglia quanto me!
Se la apre... me la mostra.
Ora... mentre mi massacro il ventre pugnalandolo con il cazzo duro guardo la ragazza del cane... mi mostro, voglio che veda bene.
Che mi guardi il cazzo.
- Si... dopo ti scoperò! Ma ora... seguimi in questa cosa! Vieni, godi, raggiungi l'orgasmo nel mio stesso momento! Sai che la ragazza ci sta guardando? Girati verso di lei, fatti vedere! Mostrati! Fagliela vedere!
Lei esegue...
-Cazzo...attenta... lo sento arrivare! Cazzo! Devi godere con ME! Ti do io il tempo, va bene...va bene... toccati forte!
Ora... ora... ORAAAAAA!
Io sborro l'anima!
I getti salgono e ricadono sul mio ventre mentre lei si inarca e geme!
Io urlo... ma l'urlo esce trattenuto!
Cazzo... se avrei voluto urlare come al mio solito.
Ci guardiamo, lei sorride... tirata.
-Sei sempre il solito porco... si... un maiale depravato.
-Ma se mi vuoi solo per questo motivo... io vado in acqua... vieni?
-Un attimo che mi passano le convulsioni... la fica mi trema... tu precedimi...
Vado verso il mare... passo volutamente accanto alla ragazza del cane.
Mi fermo.
-Bellissimo cane...
-Grazie...
-Come si chiama? Posso accarezzarlo?
Al suo cenno di assenso, mi metto sui talloni a gambe larghe, gli passo una mano sulla schiena.
-Lui è Sultan...
Ci raggiunge anche lei.
-Ciao...
-Ciao... bel spettacolo prima...
-Contenta ti sia piaciuto.
-Ci sarà un seguito?
-Penso di si... ti interessa?
-Solo guardare...
-Ok... vieni in acqua con noi?
Si alza...
E' bella...
sabato 24 marzo 2018
E' UNA VERITA'...
Uno dei desideri più frequenti e meno confessabili delle donne è...
...voler sentire cosa si prova ad avere un grosso cazzo e usarlo per scopare, cosa davvero è l'orgasmo maschile.
venerdì 23 marzo 2018
DAL DIARIO DI MARJKA W. - HOSTESS DI TERRA.
Autunno 2012.
Sequestro di persona.
Che schifo di giornata.
Oggi se mordo qualcuno lo avveleno. Sono una vipera.
Ho scoperto perché quello stronzo del mio uomo e' così tiepido.
Questo bastardo non si fa la figlia dei vicini?
Mentre io lavoro?
Lui e' un creativo dice, sta in casa e lavora solo quando ha voglia.
Come no!
Intanto si spupazza 'sta ragazzina mezzo anoressica!!
Una puttanella di appena 17 anni?
Bellina... si, ma con due tettine e un culetto da adolescente, ma che ci trova?
Vuoi mettere le mie di tette? E... il mio di culo?
Cazzo! Quando cammino io si ferma il traffico e i tamponamenti diventano normalità'.
Uomini!
Incomprensibili!
Insomma... rientro e non li trovo nel MIO LETTO che scopano?
Lui con un cazzo duro che non vi dico!
Gli era diventato enorme a 'sto infame! E pensare che a volte avevo i crampi alla bocca cercando di farglielo diventare cosi'! Che rabbia!
Guardate... voi mi conoscete, se mi avessero fatto partecipe dei loro giochini? Tutto bene!
La piccola l'avrei svezzata anch'io, le avrei insegnato i mille trucchetti che conosco.
Ma... così? Di nascosto?
E poi non si e' messa a ridere?
Alle mie rimostranze, stavo dicendo a lui quanto e' patetico visto che si scopa una bambina, lei non ha avuto il coraggio di dirmi che ormai sono vecchia???!!!
A me?
Non ci ho più' visto e le sono saltata addosso, l'ho presa per i capelli e l'ho trascinata per terra mentre quel grandissimo figlio di puttana si e' messo appoggiato allo schienale del letto a godersi la scena, si toccava persino!
Si menava pigramente il grosso cazzo che ha.
Fortuna per lei che mi ero appena ricostruite le unghie e il lavoro mi era costato una cifra altrimenti l'avrei segnata a righe come la pelliccia di una tigre.
Ho iniziato a darle una bella battuta, viso e tette, schiaffi forti, tanto forti da colorarle la pelle, io seduta sul suo busto a gambe divaricate, ma sta piccola pervertita non si mette a gemere dal piacere?
Mi sta pregando di continuare... di farle male, mi supplica...
Mi chiama… Padrona!
Padrona?
Farti male?
Tu non sai cosa e chi provochi, stai risvegliando il mostro di Alien!!!!
Quello che e' sopito dentro me!
Ho preso una cinghia, quella che gli ho regalato in Messico, ha una fibbia in argento raffigurante un'aquila e ho iniziato a colpirla forte e ad ogni colpo 'sta piccola troia... si rigira, si agita tutta... gode.
Le ho fatto aprire le cosce e l'ho colpita direttamente sul suo solco e lei? Con le mani si e' aperta la fica e cosi' i colpi la prendevano direttamente sul clito.
Nel frattempo mi ero eccitata, mi sentivo la fica gonfia, bagnata, calda... mi sono alzata la gonna e solo spostando il fondo degli slip mi sono seduta sulla sua faccia ordinandole di leccarmi, di mordermi, di farmi godere.
Come e' continuata?
Il bastardo ci urla se abbiamo finito, che ha voglia di godere anche lui. E mentre si alza e si avvicina menandosi il cazzo, io che sono sotto la ragazzina... le apro le natiche.
E lui la incula.
Forte... Violento, entra fino ai coglioni con un colpo, lei urla dal dolore e dal piacere, due minuti secondi ed e' squassata da un orgasmo formidabile.
A lei... capite?
Ma non poteva essere più' sensibile e capire che doveva farlo a... ME?
Metterlo nel mio... di culo?
Sfondarmelo mentre leccavo e mordevo quella fichetta arrogante?
Ma pretendere la sensibilità' in un uomo come lui e' come cercare di cavar sangue dalle rape.
Impossibile!
Lo odio!
Questo e' successo ieri.
Oggi?
Stamattina mentre sono sulla porta per andare al lavoro, proprio in quel momento, lei... la troia in divenire... esce da casa sua e mi chiede con voce sottile e sottomessa se può' fargli compagnia.
A lui!!! cazzooo!!!!!
Se glielo permetto!!
Io...?
E ancora...
Se può' aspettarmi stasera in casa mia, così potrà' essere punita di nuovo.
Cose da pazzi.
Mi chiedo se a 'sto mondo esiste qualcosa come la decenza.
Queste ragazzine sono senza morale, io alla sua eta'... diciassette anni?
Vediamo... veramente non so quanti ne avevo già' presi.
Boh... forse qualche decina?
Ma che centra?
Lei e' peggio... molto peggio! Una bambina e già e' puttana.
Stasera al mio ritorno la sistemo per le feste, mi sa che le faccio bere il mio piscio caldo a quella piccola puttana, la devo umiliare. Le faccio fare la cavallina storna che tira il mio carrettino. La faccio trottare per casa con una carota nel culo, la frusto fino a farle il culo come quello delle scimmie del parco zoologico. Rosso scarlatto.
Ora devo andare.
Sono già' tanto in ritardo che se aspetto ancora un po' rientro direttamente dalla pausa pranzo.
Ora vi racconto dell'aeroporto... quando arrivo in aeroporto sono ancora più' incazzata. Il bastardo non mi ha svuotato il portafoglio?
Padrona?
Farti male?
Tu non sai cosa e chi provochi, stai risvegliando il mostro di Alien!!!!
Quello che e' sopito dentro me!
Ho preso una cinghia, quella che gli ho regalato in Messico, ha una fibbia in argento raffigurante un'aquila e ho iniziato a colpirla forte e ad ogni colpo 'sta piccola troia... si rigira, si agita tutta... gode.
Le ho fatto aprire le cosce e l'ho colpita direttamente sul suo solco e lei? Con le mani si e' aperta la fica e cosi' i colpi la prendevano direttamente sul clito.
Nel frattempo mi ero eccitata, mi sentivo la fica gonfia, bagnata, calda... mi sono alzata la gonna e solo spostando il fondo degli slip mi sono seduta sulla sua faccia ordinandole di leccarmi, di mordermi, di farmi godere.
Come e' continuata?
Il bastardo ci urla se abbiamo finito, che ha voglia di godere anche lui. E mentre si alza e si avvicina menandosi il cazzo, io che sono sotto la ragazzina... le apro le natiche.
E lui la incula.
Forte... Violento, entra fino ai coglioni con un colpo, lei urla dal dolore e dal piacere, due minuti secondi ed e' squassata da un orgasmo formidabile.
A lei... capite?
Ma non poteva essere più' sensibile e capire che doveva farlo a... ME?
Metterlo nel mio... di culo?
Sfondarmelo mentre leccavo e mordevo quella fichetta arrogante?
Ma pretendere la sensibilità' in un uomo come lui e' come cercare di cavar sangue dalle rape.
Impossibile!
Lo odio!
Questo e' successo ieri.
Oggi?
Stamattina mentre sono sulla porta per andare al lavoro, proprio in quel momento, lei... la troia in divenire... esce da casa sua e mi chiede con voce sottile e sottomessa se può' fargli compagnia.
A lui!!! cazzooo!!!!!
Se glielo permetto!!
Io...?
E ancora...
Se può' aspettarmi stasera in casa mia, così potrà' essere punita di nuovo.
Cose da pazzi.
Mi chiedo se a 'sto mondo esiste qualcosa come la decenza.
Queste ragazzine sono senza morale, io alla sua eta'... diciassette anni?
Vediamo... veramente non so quanti ne avevo già' presi.
Boh... forse qualche decina?
Ma che centra?
Lei e' peggio... molto peggio! Una bambina e già e' puttana.
Stasera al mio ritorno la sistemo per le feste, mi sa che le faccio bere il mio piscio caldo a quella piccola puttana, la devo umiliare. Le faccio fare la cavallina storna che tira il mio carrettino. La faccio trottare per casa con una carota nel culo, la frusto fino a farle il culo come quello delle scimmie del parco zoologico. Rosso scarlatto.
Ora devo andare.
Sono già' tanto in ritardo che se aspetto ancora un po' rientro direttamente dalla pausa pranzo.
Ora vi racconto dell'aeroporto... quando arrivo in aeroporto sono ancora più' incazzata. Il bastardo non mi ha svuotato il portafoglio?
Ma lavorare no?
Cazzo... stai lì tutto il giorno a scrivere porcate? Ma chi vuoi che ti legga!
(ehehe..! Stronzo.)
Poi... all'ingresso l'addetto alla sorveglianza, una bauscia grande e grosso non vuole fare lo spiritoso?
Mi dice... il pirlocco… ridendo, ma che ti ridi?
-Bella signorina... Perquisizione, ispezione anale…-.
Guarda porco... che hai sbagliato giornata, magari in un altro giorno ti avrei schiantato il cazzo con il mio culo, ma oggi...?
Ti capita male!!
E mentre si avvicina per mettermi le mani sulle tette gli allungo un calcio diretto sui coglioni e lo lascio a terra urlando e gemendo come uno colpito da un attacco di meningite fulminante.
In ufficio mi conoscono.
Quando mi girano cosi' nessuno fiata.
Quelle tre ex suore le ho messe sulla strada giusta. Prima vestivano casti abiti interi e scarpe con il mezzo tacco.
Ora?
Minigonne ascellari, tacco vertiginoso e biancheria sexy, ogni giorno le passo in rivista. Mi avvicino e loro si rigirano su se stesse e poi alzano la gonnellina.
Va bene.
Poi magari vi combino un incontro con qualcuno, voglio vedervi scopare.
Il vecchio rimbambito? Ora è vestito da Elvis the Pelvis con un completo di pelle di daino "nature" ornato di relative frange e tanto di parrucca nera e chitarra mi dice…
-Capa... ti aspettano in direzione, da due ore…-.
E allora…?
Aspettare fa parte di quello che ti riserva la vita... no?
Accettalo... e aspetta.
Ma per evitare storie raggiungo l’ultimo piano, il piano VIPs.
Prima passo un attimo nel bagno, mi tolgo le mutandine. Non si sa mai.
Esce che mi cerca il vice, entro a sentire che vuole il beccaccione.
E' quello con quel grosso cazzo, ricordate?
Grosso come una lattina di birra vi assicuro, proprio cosi' grosso.
E' incazzoso oggi.
E come inizia a chiedermi dove sono stata e via discorrendo, io... seduta davanti a lui, mi tiro un attimo la gonna sulle cosce e apro le gambe.
Tombola!
Smette di parlare il vecchio porco, mi si precipita addosso, mi alza, mi fa chinare in avanti appoggiata con i gomiti sul sedile della poltroncina e mi penetra... duro.
Mi fotte come un bufalo africano e mi riempie.
Ah…! Come li so calmare io questi maschi, ho sempre la medicina giusta, li faccio diventare agnellini, bambolotti teneri teneri.
Mi dice che al reparto smistamento bagagli c'è' fermento. Gli addetti non vogliono essere ispezionati, vogliono essere liberi di poter aprire le valigie a loro discrezione e arraffare tutto l'arraffabile.
Dove e' il problema dico... lo hanno sempre fatto.
Non dico che da loro ho comperato anche l'ultima borsetta di Fendi, l'accendino d'oro di Cartier e qualche altra miseria. Tutto pagato pochi eurini.
E se vogliamo... dove ha preso il fermacravatta di platino con diamante che porta... 'sto beccaccione?
Ci scommetto una scopata che l'ha presa da loro e magari omaggio.
Mi chiede di andare a fare da paciere. Insomma ungere le ruote, tenerli buoni.
Tenerli buoni? Quei nerboruti energumeni?
Cazzo…! Neanche con un vagone di bromuro ci riesci.
Va be'... dovere e' dovere.
Mi porto nel reparto smistamento, dove i tipi si sono barricati. Hanno montagne di bagagli nel completo casino. Nei locali del terminal i viaggiatori inferociti sembrano invasati. Aspettano i bagagli da ore, alcuni da ieri.
Urlano... gesticolano, dicono porco qui e porco la'. Giustamente se la prendono con Roma Caput Mundi, antro di ogni scelleratezza.
Beh... qualcuno da darci la colpa ci deve essere, e' una regola universale.
Mi faccio vedere e li chiamo, deve ancora nascere l'uomo che può' intimidirmi. E affronto la situazione. Hanno sequestrato e tengono in ostaggio un ispettore che li ha sorpresi mentre saccheggiavano le valigie in arrivo del volo XL 456... ma andiamo!
Anche questo ispettore?
Ma non può' farsi i cazzacci suoi in santa pace come tutti i 60 milioni di italiani? Ma che trovi anche lui qualcosa da rubare…! Che ne so? La carta igienica dai cessi, i ricambi delle penne biro, insomma che si arrangi!
I quattordici addetti sono fuori da ogni grazia di dio. Io cerco di calmarli ma loro parlano di castrare il povero ispettore. No, questo non lo posso permettere, possono impiccarlo, fargli ingoiare del vetriolo, segnarlo con la fiamma ossidrica, ma castrarlo... no!
Cazzo... stai lì tutto il giorno a scrivere porcate? Ma chi vuoi che ti legga!
(ehehe..! Stronzo.)
Poi... all'ingresso l'addetto alla sorveglianza, una bauscia grande e grosso non vuole fare lo spiritoso?
Mi dice... il pirlocco… ridendo, ma che ti ridi?
-Bella signorina... Perquisizione, ispezione anale…-.
Guarda porco... che hai sbagliato giornata, magari in un altro giorno ti avrei schiantato il cazzo con il mio culo, ma oggi...?
Ti capita male!!
E mentre si avvicina per mettermi le mani sulle tette gli allungo un calcio diretto sui coglioni e lo lascio a terra urlando e gemendo come uno colpito da un attacco di meningite fulminante.
In ufficio mi conoscono.
Quando mi girano cosi' nessuno fiata.
Quelle tre ex suore le ho messe sulla strada giusta. Prima vestivano casti abiti interi e scarpe con il mezzo tacco.
Ora?
Minigonne ascellari, tacco vertiginoso e biancheria sexy, ogni giorno le passo in rivista. Mi avvicino e loro si rigirano su se stesse e poi alzano la gonnellina.
Va bene.
Poi magari vi combino un incontro con qualcuno, voglio vedervi scopare.
Il vecchio rimbambito? Ora è vestito da Elvis the Pelvis con un completo di pelle di daino "nature" ornato di relative frange e tanto di parrucca nera e chitarra mi dice…
-Capa... ti aspettano in direzione, da due ore…-.
E allora…?
Aspettare fa parte di quello che ti riserva la vita... no?
Accettalo... e aspetta.
Ma per evitare storie raggiungo l’ultimo piano, il piano VIPs.
Prima passo un attimo nel bagno, mi tolgo le mutandine. Non si sa mai.
Esce che mi cerca il vice, entro a sentire che vuole il beccaccione.
E' quello con quel grosso cazzo, ricordate?
Grosso come una lattina di birra vi assicuro, proprio cosi' grosso.
E' incazzoso oggi.
E come inizia a chiedermi dove sono stata e via discorrendo, io... seduta davanti a lui, mi tiro un attimo la gonna sulle cosce e apro le gambe.
Tombola!
Smette di parlare il vecchio porco, mi si precipita addosso, mi alza, mi fa chinare in avanti appoggiata con i gomiti sul sedile della poltroncina e mi penetra... duro.
Mi fotte come un bufalo africano e mi riempie.
Ah…! Come li so calmare io questi maschi, ho sempre la medicina giusta, li faccio diventare agnellini, bambolotti teneri teneri.
Mi dice che al reparto smistamento bagagli c'è' fermento. Gli addetti non vogliono essere ispezionati, vogliono essere liberi di poter aprire le valigie a loro discrezione e arraffare tutto l'arraffabile.
Dove e' il problema dico... lo hanno sempre fatto.
Non dico che da loro ho comperato anche l'ultima borsetta di Fendi, l'accendino d'oro di Cartier e qualche altra miseria. Tutto pagato pochi eurini.
E se vogliamo... dove ha preso il fermacravatta di platino con diamante che porta... 'sto beccaccione?
Ci scommetto una scopata che l'ha presa da loro e magari omaggio.
Mi chiede di andare a fare da paciere. Insomma ungere le ruote, tenerli buoni.
Tenerli buoni? Quei nerboruti energumeni?
Cazzo…! Neanche con un vagone di bromuro ci riesci.
Va be'... dovere e' dovere.
Mi porto nel reparto smistamento, dove i tipi si sono barricati. Hanno montagne di bagagli nel completo casino. Nei locali del terminal i viaggiatori inferociti sembrano invasati. Aspettano i bagagli da ore, alcuni da ieri.
Urlano... gesticolano, dicono porco qui e porco la'. Giustamente se la prendono con Roma Caput Mundi, antro di ogni scelleratezza.
Beh... qualcuno da darci la colpa ci deve essere, e' una regola universale.
Mi faccio vedere e li chiamo, deve ancora nascere l'uomo che può' intimidirmi. E affronto la situazione. Hanno sequestrato e tengono in ostaggio un ispettore che li ha sorpresi mentre saccheggiavano le valigie in arrivo del volo XL 456... ma andiamo!
Anche questo ispettore?
Ma non può' farsi i cazzacci suoi in santa pace come tutti i 60 milioni di italiani? Ma che trovi anche lui qualcosa da rubare…! Che ne so? La carta igienica dai cessi, i ricambi delle penne biro, insomma che si arrangi!
I quattordici addetti sono fuori da ogni grazia di dio. Io cerco di calmarli ma loro parlano di castrare il povero ispettore. No, questo non lo posso permettere, possono impiccarlo, fargli ingoiare del vetriolo, segnarlo con la fiamma ossidrica, ma castrarlo... no!
Non lo permetto. Un
cazzo e' sempre un cazzo e non si sa mai che potrebbe tornarmi utile.
E poi lo faccio per principio.
Che devo fare?
Mentre loro sbraitano apro con noncuranza il giacchetto dell'uniforme e cosi' sbocciano i fiori del giardino dell'Eden, due grosse tette spinte in su da un reggiseno a balconcino.
Cade il silenzio e la libidine riempie l'aria, gli sguardi si calamitano su queste due bocce di carne soda, sugli aloni scuri delle areole appena visibili.
Manca poco che esca fumo dal loro naso come ai tori nell'arena. Mi si mettono in cerchio mentre io apro la zip della gonna e sculettando la faccio scendere.
Sotto... non ho rimesso le mutandine, in verità' sono ancora piena della sborra del beccaccione.
Vedeste... che calore emanano, lo si vede riempire lo stanzone come l'incenso riempie il naos della chiesa greca di santa Domenica durante la liturgia.
Insomma vedere un culo come il mio, valorizzato da reggicalze e calze velate, due gambe che non per vantarmi ma sono quanto di meglio potete vedere nell'emisfero settentrionale e il sottile baffo di pelo che fa intuire dove sta la fica... non e' uno spettacolo che merita?
Insomma... ebbene si!
Che devo fare?
Mentre loro sbraitano apro con noncuranza il giacchetto dell'uniforme e cosi' sbocciano i fiori del giardino dell'Eden, due grosse tette spinte in su da un reggiseno a balconcino.
Cade il silenzio e la libidine riempie l'aria, gli sguardi si calamitano su queste due bocce di carne soda, sugli aloni scuri delle areole appena visibili.
Manca poco che esca fumo dal loro naso come ai tori nell'arena. Mi si mettono in cerchio mentre io apro la zip della gonna e sculettando la faccio scendere.
Sotto... non ho rimesso le mutandine, in verità' sono ancora piena della sborra del beccaccione.
Vedeste... che calore emanano, lo si vede riempire lo stanzone come l'incenso riempie il naos della chiesa greca di santa Domenica durante la liturgia.
Insomma vedere un culo come il mio, valorizzato da reggicalze e calze velate, due gambe che non per vantarmi ma sono quanto di meglio potete vedere nell'emisfero settentrionale e il sottile baffo di pelo che fa intuire dove sta la fica... non e' uno spettacolo che merita?
Insomma... ebbene si!
Mi sacrifico per
salvare il povero ispettore.
Mi immolo con lo spirito di una eroina di altri tempi.
Di una martire.
Di una santa.
Li prendo tutti!
Quattordici cazzi frementi e duri, eccome sono duri! Eccome sono grossi.
Mi riempiono ogni buco.
Pensate che in un certo momento del pomeriggio, uno e' sotto di me e mi incula con un attrezzo di carne niente male, un altro fra le mie ginocchia mi fotte la fica, poi uno in bocca, altri due nelle mani e per finire uno magretto magretto ma con un cazzo da sballo fa una spagnola con le mie tette.
Alla fine sono tutti dolci e rasserenati, disposti anche al doppio turno pur di rimettere in ordine le partenze e arrivi. Tacitamente possono saccheggiare i bagagli a loro discrezione.
Io sono piena di sborra, dai piedi ai capelli, devo anche rimettere in sesto il povero ispettore scioccato dall'esperienza.
Gli faccio un rapido bocchino.
Mi immolo con lo spirito di una eroina di altri tempi.
Di una martire.
Di una santa.
Li prendo tutti!
Quattordici cazzi frementi e duri, eccome sono duri! Eccome sono grossi.
Mi riempiono ogni buco.
Pensate che in un certo momento del pomeriggio, uno e' sotto di me e mi incula con un attrezzo di carne niente male, un altro fra le mie ginocchia mi fotte la fica, poi uno in bocca, altri due nelle mani e per finire uno magretto magretto ma con un cazzo da sballo fa una spagnola con le mie tette.
Alla fine sono tutti dolci e rasserenati, disposti anche al doppio turno pur di rimettere in ordine le partenze e arrivi. Tacitamente possono saccheggiare i bagagli a loro discrezione.
Io sono piena di sborra, dai piedi ai capelli, devo anche rimettere in sesto il povero ispettore scioccato dall'esperienza.
Gli faccio un rapido bocchino.
Questa mia
operazione verrà' ricordata per molto tempo a venire.
Non merito di essere premiata?
Che ovazione quando torno fuori, manca poco che mi portano in trionfo, io sincera... sono appena appena un attimo stanca.
Stanca ma non sazia.
Cazzo…! Ora torno a casa e sistemo quei due ammalati di sesso! Il bastardo del mio uomo e quella troietta di ragazzina! Li voglio morti.
Voglio vederli uno e l'altra stramazzati a terra dallo sfinimento!
Marjka.
giovedì 22 marzo 2018
DAL DIARIO DI MARJKA W. - HOSTESS DI TERRA.
Giugno 2012. Orgia in
direzione.
Anche oggi e' un giorno che ho una fame
di sesso insaziabile. Che voglia di scopare!
Di avere un grosso cazzo fra le cosce che spinge prepotente e che mi sfonda. Ho una voglia di godere da non vederci. Anzi… dalla fame ho proprio delle visioni, vedo cazzi duri dappertutto, cazzi che volano per l’aria come rondini.
Ma ho anche constatato che e' una giornata destinata a complicarsi.
Quanti segni
premonitori! Troppi e significativi!
Intanto la notte. Il mio uomo diventato pigro. Una volta giocava con la mia sensualità come un gatto gioca con il topo. Mi prendeva e mi faceva salire la scala della passione per poi farmi mancare il sostegno e farmi precipitare nel vuoto, ah… che sensazione! Libidine pura!
Intanto la notte. Il mio uomo diventato pigro. Una volta giocava con la mia sensualità come un gatto gioca con il topo. Mi prendeva e mi faceva salire la scala della passione per poi farmi mancare il sostegno e farmi precipitare nel vuoto, ah… che sensazione! Libidine pura!
Ora? Vorrebbe cavarsela
con una scopata in fretta per poi tornarsene ai cazzi suoi.
Eh... no... bello! Con me ti devi impegnare. Oppure fai le valigie. Su! O mi scopi come si deve o… smammi!
Questa notte volevo godere con il culo. La voglia di essere posseduta li' e di godere della penetrazione era fortissima. Volevo una cosa violenta e prolungata. Sentire male e godere di questo. Lui? Ci prova il bastardo, e' vero che nonostante tutto il mio buco è ancora stretto... ma questo infame che fa? Ci prova, lo appoggia, spinge e non riesce e subito me lo rimette in fica e mi scopa li'.
Ma chi vuole questo? Mi devi INCULAREEEE...!
Cerco di levarmelo di dosso ma lui mi tiene stretta e non vuole togliersi.
Cornuto! Schifoso! Eh... no... bello! Con me ti devi impegnare. Oppure fai le valigie. Su! O mi scopi come si deve o… smammi!
Questa notte volevo godere con il culo. La voglia di essere posseduta li' e di godere della penetrazione era fortissima. Volevo una cosa violenta e prolungata. Sentire male e godere di questo. Lui? Ci prova il bastardo, e' vero che nonostante tutto il mio buco è ancora stretto... ma questo infame che fa? Ci prova, lo appoggia, spinge e non riesce e subito me lo rimette in fica e mi scopa li'.
Ma chi vuole questo? Mi devi INCULAREEEE...!
Cerco di levarmelo di dosso ma lui mi tiene stretta e non vuole togliersi.
Poi?
Parto in ritardo per andare all'aeroporto.
Ho fretta.
Mi fanno incazzare per strada quei deficienti maschi imbranati.
Ti guardano con quell'aria bovina, ma datevi una mossa... rimbambiti!
Che volete? Chi vi vuole?
Arrivo all'aeroporto. Parcheggio.
Metto la macchina nei posti riservati ai dirigenti, in quello di uno che conosco. Che mi dica qualcosa quella sanguisuga che lo metto a posto io! Gli ricordo i pompini che gli ho fatto nel suo ufficio e magari gli ricordo anche che e' sposato. Stronzo!
Nel mio ufficio c’è la solita gente di merda, le colleghe sfiorite anticipatamente in piena menopausa anticipata e conclamata che come saluto mi uccidono con le loro occhiate malefiche, cosa che io ricambio con gli interessi. Poi il lumacone, quanto sei fesso... penso, ma non immagini che potresti scoparmi in archivio? O nel cesso? O sulle scale di emergenza? Goderesti come non mai! Come un riccio!
Niente! E’ refrattario.
Le streghe mi hanno messo sul tavolo un pacco di incartamenti, forse vogliono che sbrighi quelle pratiche, queste sono davvero sceme! Prendo il pacco e lo rimetto sul tavolo di quella più vicina con aria incazzata, non ha il coraggio di replicare, ringraziate che non ve lo butto dalla finestra.
Vado in gabinetto e controllo il trucco. Solo a guardarmi mi eccito.
Mi piaccio!
Sono innamorata di me stessa e per dimostrarmelo decido di godere lì e con calma.
Mi tolgo la divisa, la blusa, il foulard, il reggiseno, ah... che splendore le mie tette! Sode, alte, i capezzoli duri!
Mi accarezzo a lungo mentre sento che sotto mi si inonda di miele la fica, sposto il fondo degli slip e inizio a toccarmi, prima piano... mentre mi inarco con la schiena contro il muro, penso a due o tre uomini., penso agli incaricati dello smistamento dei bagagli, quei delinquenti che si fregano il contenuto delle valigie dei passeggeri.
Dovrò' andare a trovarli prima o poi, beccarli sul fatto e farmi violentare come si deve.
Più' sono meglio e'! Ad immaginarlo prendo a strofinare il mio clito più velocemente fino a godere, un urlo mi esce dalla bocca mentre mi si piegano le gambe dal piacere.
Mi rimetto in ordine, rossetto, ombretto e torno fuori, mentre passo vicino al lumacone faccio cadere nel suo cestino della corrispondenza in arrivo il fazzoletto igienico che ho usato per asciugarmi la fica. Capisce cosa e'? Macché'! Ormai con questo vecchio scemo non ho più' speranza!
Come mi siedo suona il telefono.
Mi si convoca in direzione, capo del personale, subito, sono attesa.
Vedo un sorriso malefico di soddisfazione sul muso delle scimmie che sono appollaiate sui loro tavoli di lavoro.
Che sanno queste? Perché ridono?
Il capo del personale e' una donna. Una cosi' cosi'... sui cinquanta, credo. Ben tenuta.
Busso e al suo invito entro.
Mi esamina come fossi un capo di bestiame pregiato alla fiera agricola della Baviera, manca solo che venga a tastarmi il culo.
Mi fa sedere e io accavallo le gambe per bene, lei osserva, non sarà' che ti piaccio per caso? Mmmh… si che ti piaccio!
Dice...
-Ho qui due comunicazioni che la riguardano…-.
Alza due fogli e me li mostra sventolandoli poi continua e mi guarda ancora le gambe.
-La prima lettera e' una lettera di richiamo ufficiale, ci sono state segnalate dalle sue colleghe diverse sue mancanza e da una verifica effettuata sono risultate fondate…-.
Maledette streghe! Giuro che vi rigo la macchina... vi taglio le gomme!
Mi guarda ancora...
-La seconda e' una lettera di elogio per il servizio svolto e una promozione con effetto immediato, con passaggio di grado, di stipendio e nomina a capo struttura…-.
Ma cosa dice?
-Pero', questa ultima cosa a una condizione…-.
E mi guarda significativa...
Capito...! E che ci vuole? Bastava chiedere, no?
Mi alzo...
Mi vuoi scopare? Vuoi godere del mio corpo? Godere e farmi godere? Che problemi ci sono? Nessuno...! Non per me!
Inizio a togliermi lentamente la giacca.
Guardami dai!
Ammirami, passati la
lingua sulle labbra dai… mentre mi desideri, morditi il labbro,
mangiami con gli occhi, vedrai che splendore sono! Dai… che sono
disponibile a tutto!
Si alza e gira intorno alla scrivania sedendosi sul bordo.
-Sei bella... molto... e sei tanto puttana a quanto si dice..!-.
Si che lo sono e te lo faccio vedere...
Si alza e gira intorno alla scrivania sedendosi sul bordo.
-Sei bella... molto... e sei tanto puttana a quanto si dice..!-.
Si che lo sono e te lo faccio vedere...
Mi tiro su la gonna, voglio che mi veda le gambe... la parte non coperta dalle calze, quella parte di cosce che appaiono setose, lisce, abbellite dai tiranti del reggicalze.
So che vuole assaggiarmi, mi sposto il fondo dello slip fradicio e passo le dita dentro lo spacco e gliele offro da annusare, da baciare.
Mi prende la mano, si passa le mie dita sotto il naso e poi le mette nella bocca, mi succhia le dita... me le lecca.
-Toccami…-.
Sento le sue dita accarezzarmi, prima la carne liscia delle cosce, le labbra esterne, la sento premere e salto quando mi tocca proprio li'!
Memore di tutte le promesse mai mantenute da uomini e donne varie, sento la mia voce che dice.
-Firma la lettera... e dammela.-.
Si alza prende il foglio e firma, me lo allunga.
Poi dice... mentre in ginocchio si perde fra le mie gambe aperte.
-Vogliono scoparti anche l'A.D. e alcuni membri del consiglio…-.
Io mentre passo le mani fra i suoi capelli e le tiro la testa contro il mio ventre.
-Dai chiamali... falli venire tutti... Tutti! E intanto fammi godere dai... leccami... leccami... mordimi forte e fammi godere... Sei proprio brava a leccare!-
Quando arrivano mi trovano in pieno orgasmo, mi sono sdraiata a terra sul tappeto e lei mi sta torturando la fica... e' brava. Molto brava. La sua lingua, la sua lingua di donna sa dare quelle sensazioni che mai gli uomini riescono a darti, loro sono diversi... violenti... sbrigativi a volte.
Ma in quanti sono?
Quattro... e li conosco. Sono sui cinquanta, sessant'anni… i maiali, corpulenti. Hanno lo sguardo eccitato e si indovina il cazzo duro guardando i loro pantaloni.
Vorrebbero iniziare subito a brancicarmi con le loro manacce sudate, ma li faccio mettere a sedere e mi spoglio, piano... con classe, voglio aizzare la loro libidine e farli diventare bestie, animali, porci...
Che piacere vedere i loro occhi farsi di fiamma mentre lei mi spoglia, mi accarezza le tette, me le bacia e mi tocca, mi fa piegare in avanti e mi apre le natiche per far vedere loro il mio fiore scuro.
Leccami... le dico, leccami il culo mentre guardano, mettimi le dita dentro la fica e leccami il culo, voglio sentire la tua lingua entrare... spingere.
A loro dico di togliersi i pantaloni, che voglio vedere i loro cazzi duri... che poi passero' a succhiare uno a uno.
Mi piace confrontarli, esaminarli... mi piacciono sia coperti che scappellati, anche molli... teneri da farli indurire con i miei baci... con il mio succhiare..
Che cazzi hanno questi maiali!
Passo a conoscerli, uno a uno li prendo in bocca, li gusto con il massimo del piacere. Li hanno duri e grossi.
Uno poi... e' da paura!
Più grosso di una lattina di coca cola! Lo voglio. Lo voglio... mi
fa impazzire! Lo voglio…!
Mi scopano uno alla volta, aspetto di avere lui... il cazzo enormemente largo e quando mi fotte mi fa raggiungere vette infinite di piacere, l'orgasmo diventa fantasmagorico!
Siamo un groviglio ora...
Lei che mi bacia la bocca e loro che mi riempiono i buchi... fica e culo! Uno disteso sul quale sono impalata di fica e un altro che mi fa il fiore fra le natiche, aspetto con piacere e con terrore il turno di quello enorme.
Lo voglio nel culo quella bestia!
Lo voglio e lo temo e
quando accade…?
Beh! Le mie urla le
sentono fino in città' e il piacere che dopo provo e' all’altezza
del dolore.
Finisce.
Per me e lei la festa potrebbe continuare tutto il giorno, ma loro sono spompati.
Finisce.
Per me e lei la festa potrebbe continuare tutto il giorno, ma loro sono spompati.
Pero' questi sessantenni
ne hanno da insegnare! E ci sanno fare! Ognuno di loro mi invita
separatamente ad andare a trovarlo, cosa che faro' con il massimo
piacere.
Sono trascorse tutte le ore della mattina cosi', mi rimetto in ordine e vado a farmi insalata, caffè' e yogurt.
Poi torno in ufficio, sventolo la lettera e fra la disperazione generale informo tutti del nuovo leitmotiv che animerà' il loro lavoro e anche chi suonerà' la musica d’ora in avanti.
Sono trascorse tutte le ore della mattina cosi', mi rimetto in ordine e vado a farmi insalata, caffè' e yogurt.
Poi torno in ufficio, sventolo la lettera e fra la disperazione generale informo tutti del nuovo leitmotiv che animerà' il loro lavoro e anche chi suonerà' la musica d’ora in avanti.
Rido del loro sbigottimento! Sono livide e al limite di una crisi nervosa.
Il lumacone?
Gli insegnerò' a vivere...
Marjka.
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