giovedì 13 febbraio 2020

IL CAPITANO. VIAGGIO A NAPOLI.

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Il Capitano. Viaggio a Napoli.

Il Capitano organizza il viaggio, un passaggio ottenuto da un gozzo diretto a Bari che li lascerà a Pescara, poi il proseguimento in una carrozza a noleggio fino a Napoli. Ma non prevede una cosa, scesi a Pescara vengono confinati in quarantena nel Lazzaretto, in città c'è una epidemia di vaiolo, ma non nella forma più pericolosa e comunque sia il Capitano che il Casanova l'hanno avuto e ne sono immuni.
Ah... il Casanova!
E' una sorpresa continua per il Capitano! Il giovane lo diverte, certo non ne condivide la vita, ha questa fissazione delle donne che lo castiga, non è facile essere un seduttore continuo, ma delle buone qualità le ha, è sincero, mantiene la parola data ed è un buon compagno.
Però? Mettersi alla prova continuamente? Lo guarda, sorridendo e compatendolo, sedurre e portarsi a letto una donna di settantanni! E poi... dire...
-Non era male...-
A Pescara da subito mostra della sua improvvisazione geniale, chiede un colloquio al Governatore, un nobile spagnolo, ha saputo che sua figlia è stata colpita da una forma blanda della malattia e si dice disponibile a visitarla in cambio del poter lasciare il lazzaretto. Il governatore accetta, trascorreranno così il periodo di quarantena in città.
Il fatto è che il Casanova durante la sua permanenza nel collegio dei Gozzi, ha letto, anzi divorato ogni testo che parla di malattie e dei relativi rimedi, insomma è meglio di qualsiasi cerusico, di qualsiasi luminare di medicina.
Visita la giovane... che è un fiore. Bella come poche.
La fa denudare e passa sulle piccole pustole un unguento che ha composto lui stesso... e le dice.
-Come vi chiamiate...?-
-Dolores...-
-Siete bellissima, Dolores e di sicuro vorrete restare cosi, bella come nessuna, non dovrete mai grattarvi le pustolette... mai...-
Passa le dita sul seno e le fa inturgidire i capezzoli, continua la lunga carezza sul corpo, sull'inguine... la tocca, la masturba sapientemente,
la porta velocemente al piacere.
E la bacia.
Poco dopo i corpi dei due giovani sono avvinti! Sesso che ripetono per alcuni giorni. Dolores guarisce completamente e non rimane traccia del vaiolo sulla sua pelle di seta.
Casanova racconta tutto al Capitano che ride.
Hanno preso dimora in una locanda dove si gioca d'azzardo e mentre il giovane da fuoco al suo temperamento, il Capitano aspetta il momento di poter lasciare la città, gioca spesso e naturalmente riesce a vincere.
Poi?
Casanova che si invaghisce di una greca, oh... davvero bellissima!
Una notte rientra e dice al Capitano...
-Da non credere, Giovanni! E' un ermafrodito! E la gà tete, el cazo e la mona... na meravigia!-
Il Capitano ride...-
-Giacomo? A volte... ti xe propio un cojon xenza zerveo! Ma chiaro... no? Ti lo ga messo nel so bueo... nel culo...! Ahah-
-No...Giovanni, no! Nela mona! Go ciavà la mona...-
In ogni caso, la greca, greco o ermafrodito che sia gli fa un regalo.
Per la prima volta Giacomo prende lo scolo, la gonorrea... infezione che comunque si cura da solo e in pochi giorni ne guarisce. Sarà comunque il primo episodio di una lunghissima serie.
Ahah...è il destino dei seduttori!
Una sera rientrando Giacomo trova Il Capitano al tavolo di gioco, sta discutendo con due uomini...
-Ben arrivato Giacomo, i signori che non ti presento, stanno mettendo in dubbio la mia onestà di giocatore. Ora... loro sono in due e ora lo siamo anche noi, voglio chiedere loro soddisfazione, sei con me?-
Escono, i veneziani con cappa e spada, gli altri con spada e pugnale.
Casanova chiude subito la questione, la sua lama inchioda l'avversario contro il muro. Lo uccide,
il Capitano ha trovato un competitore più tosto e la cosa si dilunga un po', alla fine lo colpisce gravemente alla spalla e il duello non può più continuare.
Mentre stanno per andare... l'uomo a terra minaccia.
-Ti troverò, Veneziano... e ti ucciderò, puoi esserne sicuro...-
Il capitano torna sui suoi passi, estrae il pugnale e glielo pianta nella gola.
-Dovevi star zitto, non lascio mai dietro di me qualcuno che potrebbe nuocermi.-
Il Casanova.
-Ma quanto hanno perso?
-Un centinaio di mezzi ducati d'argento...-
-Appena? E ci hanno rimesso la pelle...-
-Siciliani, mezzi spagnoli... gente dal sangue caldo, ma è ora di andarcene, Giacomo.-

Il giorno dopo partono per Napoli.
Qui le loro strade si dividono, Giacomo con il Vescovo raggiunge Martirano, ma la povertà del posto? La mancanza di donne gli fanno presto cambiare idea sul piacere di fare l'Abate, torna veloce a Napoli.
Si frequentano certo, ma il giovane è preso dalla brillante vita della nobiltà napoletana, dalle sue donne bellissime e dal gioco. E' frequentatore assiduo delle case della Duchessa Bovino, di Lellio, duca di Maddaloni, dei Carafa, dei Cafiero., ma poco dopo decide di andare a Roma, al servizio del Cardinale di Acquaviva.
Parte.
Più tardi scriverà l'accaduto al Capitano in una lunga lettera.
Il viaggio a Roma? Accetta un passaggio offertogli da un avvocato napoletano che opera presso la Santa Sede e dalla moglie, Lucrezia. Ebbene? Nel corso del viaggio riesce a sedurla e ci fa sesso più e più volte anche a Roma.
Il suo incarico?
Dura poco, da ricovero nella sede cardinalizia a una principessina Borromeo, giovanissima che ha sedotto, scoperto e cacciato... lascia Roma inseguito dai parenti della giovane.

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