lunedì 24 giugno 2019

IL BACIO DELLA VITA.



-Please… again…-
Un altro bigliettino… un'altra banconota.

La quarta volta o quinta volta… ormai.



Canta ancora dai… canta per me,

canta quella canzone,

cantala all'infinito.



Quando il cameriere glielo consegna, lei mi cerca con lo sguardo, fa un cenno e sorride.

Si volta verso la piccola band, attacca, prende a cantare.

Il locale non è gran che, ma lei è brava.

E’ bella… nera, la pelle lucida riflette la luce dei riflettori di scena.

Bella bella…

Alta e grossa, non grassa… grossa tutta, un seno grosso e sostenuto, libero senza sostegno sotto il vestito di raso rosso… scollatissimo, un grosso culo, non si vede segno di intimo sotto il vestito, due gambe lunghissime, le grosse cosce… le caviglie snelle.

Bella bella…

Il torrente di sudore che scorre fra le colline del suo seno.

I capelli suddivisi e legati da perline, tanti capelli.

Il viso da femmina… da femmina, da femmina, da femmina senza limiti, le labbra piene… i denti candidi.



E la voce…

Come canta quella canzone,

ci mette l’anima,

no… lei ci mette la voce,

l’anima ce la lascio io…



KISS OF LIFE…



There must have been an angel by my side

Something heavenly led me to you

Look at the sky

It's the color of love

There must have been an angel by my side

Something heavenly came down from above

He led me to you



Quando termina lo spettacolo lascia il palco, si avvicina al banco del bar, prende un vassoio, una bottiglia, due ballons… ghiaccio, una caraffa d’acqua altri due bicchieri e mi raggiunge.



“Hei….”.

“Ciao bella…”

“Minimo devo offrirti da bere… direi…”


Ha una bottiglia di Hennessy Private Riserva 1865.


“Baby… non fare la barbara, non vorrai berlo con il ghiaccio?”.

“Baby… guarda e stupisci, guarda come si beve sul serio…”.


Versa il cognac nei ballons… una bella dose, poi ghiaccio negli altri bicchieri e acqua.


“Sei pronto? Un bel sorso dai… e poi un sorso di acqua ghiacciata”.

“Pronti via…”


Beviamo in silenzio… una, due, tre volte, un'altra volta ancora.

Ci guardiamo.



“Deve averti ben graffiato il cuore… quella”.

“Quella…?”.

“Quella della canzone…”.

“Dai… beviamo, alla tua…”.

“Alla tua…”.

“Dammi la mano un attimo…”



Mi porge la mano, lunghe dita affusolate, il dorso scuro.. il palmo chiaro, lo esamino.


“Hai una linea del piacere, lunga… infinita…”.

“Quale è...?”

“Questa… la vedi…?


Avvicino la mano alla bocca e le bacio il palmo, le mie labbra stringono il rigonfio sotto il pollice e la mordo... piano, mentre la guardo.



”Che fai? Accidenti a te… bianco di merda! Mi fai bagnare!”.



Sudore…

I nostri corpi avvinti in una lotta senza vincitori né vinti, le mie mani fra i suoi capelli… mentre le mangio la bocca, le mordo le labbra, le succhio la lingua, mentre mescolo la mia saliva alla sua.

Poi… giù, fra il suo seno, con le mani manipolo le grosse tette, piene… pesanti e con la bocca… con i denti tormento i grossi capezzoli neri, li mordo… forte, fino a farla gemere, li sento diventare ancora più turgidi, ancora più consistenti, due fragole nere… che si staccano dalle larghe areole.



“Ancora… dai, mordimi… fammi male… dai…”.

“Si… te li stacco a morsi…”.



Uhm… le mani che scorrono sul suo corpo, la pelle liscia, calda… sudata, i fianchi larghi… pieni, le grosse cosce.



Bella bella sei… e tanta.



E che afrore… che profumo scaturisce dalla tua magnifica natura, un profumo di savana, un odore di splendida fiera… di selvatico.

E quanto sei bella lì, hai una grossa prugna nera, fammela adorare questa fica dai! Fammela baciare, fammi leccare queste grosse labbra, lasciatela aprire!



Uhm… che gran fica sei…!



E… cazzo… è vero questo clitoride?

Ora… ti faccio impazzire! te lo lecco… te lo mangio!

Te lo mordo per ore… voglio farti morire… baby!

Dai… inarcati!

Vuoi che ti apra con la mia mano?

Si... vero?

Senti le mie dita entrare?

Le senti strofinare?

Sforzare?

Ti senti allargare tutta?

Dai… voglio sentirti godere... bella!

Dai urla… urla…!

Più forte… cazzo…! Urla più forte…!



E il grosso culo…?

Uhm… che capolavoro della natura!

Sodo… le natiche divise da uno spacco profondo come un canyon e in fondo alla valle… una rosa nera, appena aperta… appena sfiorita!

Che sapore… hai…!

Che profumo, fattelo leccare… fammi succhiare.



Ora…

Ora… ti voglio prendere, voglio sprofondare dentro di te, sentire… il tuo umido, sentire la tua fica diventare una guaina, la voglio sentire stringermi, voglio godere di te.



Lo senti?

Senti… come ti lavoro?

Senti come è grosso?

Dai… voglio farti venire così… mentre ti tengo sollevata, dai… poi… ti voglio prendere da dietro, voglio sentirmi sbattere contro il tuo grosso culo liscio, voglio tenerti per i fianchi… e venirti dentro, riempirti la fica.



E… ancora, più tardi… la sua bocca.

Lei… in ginocchio di fianco a me… impegnata e io che con le dita la penetro da dietro.

La sua bocca… che sa donare il paradiso, la sua bocca che resuscita.



No… non farmi venire così!

Dai cavalcami… dai… dai impalati… e cavalcami!

Dai… alzati… e lasciati cadere… più forte… più forte!

Più veloce dai…!



“Voglio il tuo culo… ora… così…”.

“Così… ? Lo vuoi così… ? Sei un porco… un gran porco…”.

“Dai…”.



Si alza… lo lascia uscire, lo prende in mano, accarezza l’asta bagnata… fradicia dei suoi umori e si abbassa nuovamente ma stavolta lo appoggia sulla sua rosa nera… si abbassa ancora.



“Dai.. dai.. spingi… voglio che lo prendi tutto! Ma tutto… nel tuo meraviglioso culo…!”.


Uhm… quel dolore…!

Sentirlo aprirsi… piano piano, a forza, la cappella che lo allarga, quel dolore che diventa piacere.

E… infine sentire il suo culo appoggiarsi al ventre e sapere che sei dentro completamente fino al pelo, i movimenti sentirli diventare man mano più fluidi, veloci… sentirsi affondare nel suo corpo.



Dai… ora ti voglio in ginocchio!

Ti voglio montare come un toro, voglio questo magnifico culo, lo voglio tutto, voglio rompertelo… questo culo da sogno!



Stiamo fumando…

I suoi cigarillos, meglio non chiedere cosa contengono oltre il tabacco, sento la mente alleggerirsi.

Beviamo ancora, niente cognac da gran signori ora, solo della proletaria tequila.



“Allora… chi era…?”

“Chi era… chi?”

“Lei… quella della canzone…”.

“Lascia perdere… vieni dai… ho voglia ancora…”.

“Sei triste... uomo… sei a pezzi… lo sento…”.



Non ne voglio parlare,

neanche con te… neanche con te,

sento che il tuo cuore è pieno di compassione… donna,

ma non ne voglio parlare e neanche ricordarla,

voglio riviverla… come era al tempo della canzone ma solo per gli attimi della canzone e basta, 
rivederla… felice… viva… e basta, 
nulla di più e cercare l’oblio.



Dai… apri le gambe… donna, fammi sprofondare in te, donami… te stessa, donami il tuo piacere, donami i tuoi gemiti mentre ti possiedo, donati… dammi corpo e anima, dai… come se fossimo l’unico uomo e la sola donna in questo mondo, gli unici rimasti…



Poi… la mattina…


“Uomo… ti rivedrò staserà? Vieni… canterò solo per te…”.



You wrapped me up in the color of love

Must have been an angel come down from above

Giving me love yeah

Giving me love yeah



You gave me the kiss of life

Kiss of Life

You gave me the kiss of life

The kiss of life



No… no… non me la farai rivivere… cazzo!

No… tu non puoi dare il bacio della vita… no… è solo una canzone… nessuno può…!







(Immagine erotic art)

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