-Please… again…-
Un
altro bigliettino… un'altra banconota.
La
quarta volta o quinta volta… ormai.
Canta
ancora dai… canta per me,
canta
quella canzone,
cantala
all'infinito.
Quando
il cameriere glielo consegna, lei mi cerca con lo sguardo, fa un
cenno e sorride.
Si
volta verso la piccola band, attacca, prende a cantare.
Il
locale non è gran che, ma lei è brava.
E’
bella… nera, la pelle lucida riflette la luce dei riflettori di
scena.
Bella
bella…
Alta
e grossa, non grassa… grossa tutta, un seno grosso e sostenuto,
libero senza sostegno sotto il vestito di raso rosso…
scollatissimo, un grosso culo, non si vede segno di intimo sotto il
vestito, due gambe lunghissime, le grosse cosce… le caviglie
snelle.
Bella
bella…
Il
torrente di sudore che scorre fra le colline del suo seno.
I
capelli suddivisi e legati da perline, tanti capelli.
Il
viso da femmina… da femmina, da femmina, da femmina senza limiti,
le labbra piene… i denti candidi.
E
la voce…
Come
canta quella canzone,
ci
mette l’anima,
no…
lei ci mette la voce,
l’anima
ce la lascio io…
KISS
OF LIFE…
There
must have been an angel by my side
Something
heavenly led me to you
Look
at the sky
It's
the color of love
There
must have been an angel by my side
Something
heavenly came down from above
He
led me to you
Quando
termina lo spettacolo lascia il palco, si avvicina al banco del bar, prende
un vassoio, una bottiglia, due ballons… ghiaccio, una caraffa
d’acqua altri due bicchieri e mi raggiunge.
“Hei….”.
“Ciao
bella…”
“Minimo
devo offrirti da bere… direi…”
Ha
una bottiglia di Hennessy Private Riserva 1865.
“Baby…
non fare la barbara, non vorrai berlo con il ghiaccio?”.
“Baby…
guarda e stupisci, guarda come si beve sul serio…”.
Versa
il cognac nei ballons… una bella dose, poi ghiaccio negli altri
bicchieri e acqua.
“Sei
pronto? Un bel sorso dai… e poi un sorso di acqua ghiacciata”.
“Pronti
via…”
Beviamo
in silenzio… una, due, tre volte, un'altra volta ancora.
Ci
guardiamo.
“Deve
averti ben graffiato il cuore… quella”.
“Quella…?”.
“Quella
della canzone…”.
“Dai…
beviamo, alla tua…”.
“Alla
tua…”.
“Dammi
la mano un attimo…”
Mi
porge la mano, lunghe dita affusolate, il dorso scuro.. il palmo
chiaro, lo esamino.
“Hai
una linea del piacere, lunga… infinita…”.
“Quale
è...?”
“Questa…
la vedi…?
Avvicino
la mano alla bocca e le bacio il palmo, le mie labbra stringono il
rigonfio sotto il pollice e la mordo... piano, mentre la guardo.
”Che
fai? Accidenti a te… bianco di merda! Mi fai bagnare!”.
Sudore…
I
nostri corpi avvinti in una lotta senza vincitori né vinti, le mie
mani fra i suoi capelli… mentre le mangio la bocca, le mordo le
labbra, le succhio la lingua, mentre mescolo la mia saliva alla sua.
Poi…
giù, fra il suo seno, con le mani manipolo le grosse tette, piene…
pesanti e con la bocca… con i denti tormento i grossi capezzoli
neri, li mordo… forte, fino a farla gemere, li sento diventare
ancora più turgidi, ancora più consistenti, due fragole nere… che
si staccano dalle larghe areole.
“Ancora…
dai, mordimi… fammi male… dai…”.
“Si…
te li stacco a morsi…”.
Uhm…
le mani che scorrono sul suo corpo, la pelle liscia, calda… sudata,
i fianchi larghi… pieni, le grosse cosce.
Bella
bella sei… e tanta.
E
che afrore… che profumo scaturisce dalla tua magnifica natura, un
profumo di savana, un odore di splendida fiera… di selvatico.
E
quanto sei bella lì, hai una grossa prugna nera, fammela adorare
questa fica dai! Fammela baciare, fammi leccare queste grosse labbra,
lasciatela aprire!
Uhm…
che gran fica sei…!
E…
cazzo… è vero questo clitoride?
Ora…
ti faccio impazzire! te lo lecco… te lo mangio!
Te
lo mordo per ore… voglio farti morire… baby!
Dai…
inarcati!
Vuoi
che ti apra con la mia mano?
Si...
vero?
Senti
le mie dita entrare?
Le
senti strofinare?
Sforzare?
Ti
senti allargare tutta?
Dai…
voglio sentirti godere... bella!
Dai
urla… urla…!
Più
forte… cazzo…! Urla più forte…!
E
il grosso culo…?
Uhm…
che capolavoro della natura!
Sodo…
le natiche divise da uno spacco profondo come un canyon e in fondo
alla valle… una rosa nera, appena aperta… appena sfiorita!
Che
sapore… hai…!
Che
profumo, fattelo leccare… fammi succhiare.
Ora…
Ora…
ti voglio prendere, voglio sprofondare dentro di te, sentire… il
tuo umido, sentire la tua fica diventare una guaina, la voglio
sentire stringermi, voglio godere di te.
Lo
senti?
Senti…
come ti lavoro?
Senti
come è grosso?
Dai…
voglio farti venire così… mentre ti tengo sollevata, dai… poi…
ti voglio prendere da dietro, voglio sentirmi sbattere contro il tuo
grosso culo liscio, voglio tenerti per i fianchi… e venirti dentro,
riempirti la fica.
E…
ancora, più tardi… la sua bocca.
Lei…
in ginocchio di fianco a me… impegnata e io che con le dita la
penetro da dietro.
La
sua bocca… che sa donare il paradiso, la sua bocca che resuscita.
No…
non farmi venire così!
Dai
cavalcami… dai… dai impalati… e cavalcami!
Dai…
alzati… e lasciati cadere… più forte… più forte!
Più
veloce dai…!
“Voglio
il tuo culo… ora… così…”.
“Così…
? Lo vuoi così… ? Sei un porco… un gran porco…”.
“Dai…”.
Si
alza… lo lascia uscire, lo prende in mano, accarezza l’asta
bagnata… fradicia dei suoi umori e si abbassa nuovamente ma
stavolta lo appoggia sulla sua rosa nera… si abbassa ancora.
“Dai..
dai.. spingi… voglio che lo prendi tutto! Ma tutto… nel tuo
meraviglioso culo…!”.
Uhm…
quel dolore…!
Sentirlo
aprirsi… piano piano, a forza, la cappella che lo allarga, quel
dolore che diventa piacere.
E…
infine sentire il suo culo appoggiarsi al ventre e sapere che sei
dentro completamente fino al pelo, i movimenti sentirli diventare man
mano più fluidi, veloci… sentirsi affondare nel suo corpo.
Dai…
ora ti voglio in ginocchio!
Ti
voglio montare come un toro, voglio questo magnifico culo, lo voglio
tutto, voglio rompertelo… questo culo da sogno!
Stiamo
fumando…
I
suoi cigarillos, meglio non chiedere cosa contengono oltre il
tabacco, sento la mente alleggerirsi.
Beviamo
ancora, niente cognac da gran signori ora, solo della proletaria
tequila.
“Allora…
chi era…?”
“Chi
era… chi?”
“Lei…
quella della canzone…”.
“Lascia
perdere… vieni dai… ho voglia ancora…”.
“Sei
triste... uomo… sei a pezzi… lo sento…”.
Non
ne voglio parlare,
neanche
con te… neanche con te,
sento
che il tuo cuore è pieno di compassione… donna,
ma
non ne voglio parlare e neanche ricordarla,
voglio
riviverla… come era al tempo della canzone ma solo per gli attimi
della canzone e basta,
rivederla… felice… viva… e basta,
nulla
di più e cercare l’oblio.
Dai…
apri le gambe… donna, fammi sprofondare in te, donami… te stessa,
donami il tuo piacere, donami i tuoi gemiti mentre ti possiedo,
donati… dammi corpo e anima, dai… come se fossimo l’unico uomo
e la sola donna in questo mondo, gli unici rimasti…
Poi…
la mattina…
“Uomo…
ti rivedrò staserà? Vieni… canterò solo per te…”.
You
wrapped me up in the color of love
Must
have been an angel come down from above
Giving
me love yeah
Giving
me love yeah
You
gave me the kiss of life
Kiss
of Life
You
gave me the kiss of life
The
kiss of life
No…
no… non me la farai rivivere… cazzo!
No…
tu non puoi dare il bacio della vita… no… è solo una canzone…
nessuno può…!
(Immagine erotic art)
Nessun commento:
Posta un commento