kees van dongen - artist.
Le
donne sono davvero irrazionali?
La maggior parte degli uomini ci
scommetterebbe sopra l'ultimo euro.
Certo che come si comportano
con il Mago lo fa pensare.
Lui stimola loro l'istinto protettivo.
Forse quello materno?
Fa nascere in loro la voglia di
curarlo, di accudirlo, di soddisfare ogni suo desiderio e ciò contro
ogni logica.
Ma il lato sessuale?
Esiste anche
quello.
Attrae.
Innumerevoli quante si sono innamorate di lui,
innamorate pur sapendo che il Mago non poteva essere di nessuna.
Che
sarebbe stato un amore mai corrisposto.
Che sarebbe stato come un
fiore non destinato ad essere frutto e che vive solo pochi istanti di
eternità.
Lui è in viaggio... lo dice, avverte che lui non può
fermarsi, che presto dovrà ripartire.
Cosa le attrae
veramente?
Forse il suo viso segnato?
Le rughe verticali che
gli tagliano le guance e sembrano piaghe di antiche privazioni?
Un
viso alla Michelangelo, una lo definì, colto in quell'attimo nel
quale un guizzo di luce ne evidenzia le gote scavate, segnate da
mille peripezie.
La faccia scabra e angolosa, i cui tratti
sembrano aver subito tutte le intemperie del tempo.
Un quid di
pericoloso che piace alle donne.
E nonostante ciò due occhi
ridenti ed appassionati.
Cosa le affascina?
Il suo silenzio
che assorda?
Il suo ciarlare infantile che fa sorridere di
partecipazione?
Il suo sguardo che sfugge via distratto? Preso
forse da qualcosa di intenso, da qualcosa di fortemente erotico?
Il
suo atteggiarsi?
E un po' alchimista, un po' ciarlatano e poi...
via via... falsario, venditore ambulante, sensale, mediatore, balordo
e infine sicario.
E forse anche eroe.
Gaia è una donna
adulta quando incontra il Mago, una donna una volta sposata e ora
sola.
Sente passato il suo tempo.
La sua vita è piatta. Casa
e lavoro.
Non ha più sogni, non ha più fantasie, non ha più
desideri. Non vede i colori.
Poi... incontra il Mago e il Mago
compie la sua magia, il suo grigio sparisce di colpo e si trasforma
nei colori dell'arcobaleno.
Gaia svuota i suoi armadi, i suoi
vestiti li mette in grossi sacchi neri e li butta.
E mentre si
veste a nuovo con la fantasia della primavera si chiede ad ogni
indumento che prova se piacerà al Mago.
Avviene la sua
trasformazione da grigia falena a variopinta farfalla.
Dal buio
alla luce.
Il Mago veste come un divo del cinema ma ha un solo
vestito.
Il Mago non ha denaro, non gli da importanza e non lo
cerca.
Gaia lo porta a casa sua e lui le fa l'amore.
E lei
vive con lui qualcosa di intenso e di disperato.
Sente accanto a
se un uomo diverso dagli altri conosciuti.
Lui... mentre lei gli
passa la mano sul petto le chiede...
-Sei una donna fedele
tu... Gaia?-
-Si che lo sei... tu non sai quanto sei libera e non
approfitti della tua libertà...-
-E a me tocca essere libero e
infedele per tutti, lo sai? Ma sono alla fine...-
Gaia gli si
stringe contro, preme il seno contro il suo braccio.
Il Mago
continua...
-Gaia... coloro che sono senza fede perseguitano
coloro che l'hanno. Tu hai fede in me o mi perseguiti?-
Poi
vuole uscire, è ormai notte fonda ma le dice che ha bisogno di
camminare e le chiede di accompagnarlo.
Lei si veste con qualcosa
di caldo ed escono.
Gaia fa fatica a stargli dietro, lui cammina
veloce e i loro passi risuonano sulle strade selciate del centro
storico.
Per poi improvvisamente fermarsi ed osservare qualcosa,
ora la facciata antica di una casa o un vecchio portone.
Parla
fra se e se di come erano un tempo antico.
Ricorda gente passata.
Le antiche fontane vengono loro incontro nella leggera nebbia che
e' scesa.
Si fermano a lungo su di un ponte, si affacciano al
parapetto e guardano l'acqua scorrere.
Gaia sente il Mago
pronunciare queste parole...
-Strano vagare nella nebbia...
nessun albero conosce gli altri alberi...-
Poi come un bambino
è attratto dalla musica che esce da un locale dove un anziano
pianista sta suonando vecchie canzoni, si ferma e accompagna le
melodie con i movimenti del suo corpo, abbraccia Gaia e la guida in
un ballo sfrenato sulla strada bagnata.
Il Mago dice che ha fame,
entrano nel bar e ordina qualcosa, assaggia appena quanto richiesto
ed è di nuovo in movimento, le dice di pagare che devono
andare.
Cammina in silenzio poi la ferma e la spinge contro il
muro di una casa. Le passa una mano fra i folti capelli in una lunga
carezza.
-Gaia... sono stanco. E sono vecchio. Oggi mi sono
guardato per la prima volta nello specchio della verità, non
deformato dalla mia vanità e mi sono visto come sono veramente. Sono
vecchio. Ho dato amore e ho ricevuto amore, forse troppo e per troppo
tempo, ora voglio ritornare ad essere me stesso. Il vero me stesso.
Sarà come un rinascere anche per me... sai, come sei rinata
tu...-
Gaia intuisce l'addio imminente e lo prega...
-Portami
con te... ovunque sia il posto dove andrai...-
-Non posso, non
posso offrirti nulla. E condividere nulla. Non sprecarti con me. Ti
ho mostrato la strada da percorrere... tu seguila e troverai qualcosa
che assomiglierà alla felicità, quanto di più possibile si
avvicini alla felicità, te lo prometto... ti prometto che
l'avrai...-
Gaia sente la verità in quelle sue parole, una
grande fiducia ora le riscalda il cuore.
Vive insieme la
tristezza per l'addio e una gioia strana e inspiegabile per il suo
futuro.
Il Mago glielo mostra, lei vive un attimo del suo
futuro.
Si vede... lei ed un uomo, lei e lui innamorati una
dell'altro, legati insieme in un lungo percorso di vita.
E mentre
lui si allontana nella nebbia senza voltarsi gli manda il suo
silenzioso...
-Grazie...-
Perché non credere che
esista il Mago?
Esiste.
T.
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