Una avventura sessuale giovanile di Vic.
La
professoressa di francese di Vic era una donna di circa cinquant'anni, bruna, raffinata, separata da diversi anni. Su di
lei non girava a scuola nessun pettegolezzo, conduceva una vita
piuttosto riservata, ma che fosse una gran figa era indubbio.
Quando
lui andò a casa sua per renderle il libro, lei lo fece entrare e
accomodare in salotto, era abbronzata e vestiva una tunica piuttosto
ampia, non portava reggiseno e il suo seno si muoveva libero.
Questo
non mancò di suscitare l’interesse di Vic.
-Bene
Vic! Finalmente una nuova vita? Cosa hai deciso di fare? Che corso di
studi e dove?-
-Mi
interessa lo sport… lo sa… Prof, ho fatto domanda per l’ISEF a
Roma, ma è difficile! I miei crediti sportivi sembra che non siano
sufficienti, forse dovrò accontentarmi di una altra sede. Prof…
approfitto dell’occasione per ringraziarla di tutto, lei mi ha
sempre aiutato…-
-Che
piacere sentire le tue parole! E’ duro il mestiere di insegnante,
sempre contestata e anche odiata dalla gran parte degli studenti… e
dei loro genitori a volte così infantili…-.
-Ma
no! Non è vero! Non lei…! Odiata? Mai! Anzi… ora lo posso dire,
ho avuto una cotta per lei… come la maggior parte dei miei
compagni.-.
-Ma
che dici…-.
-E’
vero! Ho perso delle notti a pensare a lei, a fantasticare su cosa le
avrei fatto se n’avessi avuto la possibilità… e poi ne
parlavamo, sa? E ognuno ne faceva delle fantasie strane!-.
-Dai,
smettila con questi discorsi, vieni in cucina, ci facciamo un caffè
e poi ti lascio andare…-.
Si
alzarono contemporaneamente e mentre lei gli passava vicino per
precederlo in cucina le passò la mano direttamente sulle natiche,
lei fece un balzo…!
-Ma
che fai? Sei impazzito?!-.
-E’
da sempre che desideravo farlo, quando passavi tra i banchi morivo
dalla voglia di toccarti il sedere e poi, dopo la scuola ero
costretto a masturbarmi per farmi passare l’eccitazione…-.
Lei
si era appoggiata alla parete e lo guardava, Vic le si avvicinò, le
mise le mani intorno alla vita e chinò il viso per baciarla, passò
le labbra sulle sue e con la lingua cercò di farle aprire le labbra,
in un primo momento lei tenne serrate, ma poi le aprì e rispose al
bacio.
Poi
ansimante…
-Non
posso farlo… smettiamola…-.
-Lasciami
questo ricordo di te, probabilmente non ci vedremo più…-.
Continuava
a stringerla e a baciarla.
Aveva
preso a palparle i seni, grossi e liberi sotto la tunica, ambedue
ansimavano dall'eccitazione, la prese e la distese sul tappeto e
mentre continuava a baciarla le alzò la tunica sulle gambe, lei gli
aveva posto le mani sulla nuca… gli occhi chiusi.
Portava
delle mutandine verdi, Vic introdusse la mano fra le cosce e cominciò
a massaggiarle la vagina, lei prese ad inarcarsi e ad aprire di più
le gambe, quindi la fece sedere e a fatica le abbassò la tunica
dalle spalle, liberò il seno, bello con due capezzoli con un areola
larga e chiara, ora aveva il vestito intorno alla vita.
Prese
a baciarle il collo, a mordicchiarle i lobi delle orecchie, intanto
la accarezzava sopra gli slip, abbassò la testa e prese a baciarle i
seni, lei gli teneva la testa con le mani e lo tirava a se, passò
poi a sfilarle le mutandine, lei gli agevolò l’operazione con i
suoi movimenti e quando ebbe il bacino libero, Vic prese a toccarla
nuovamente. Passò la mano sulla sua figa, l’aprì e iniziò ad
accarezzarla, era bagnata e calda, il suo pelo pubico molto curato,
era davvero una donna di classe!
Collaborava
pienamente e ora gli passava la mano sulla patta dei pantaloni, Vic
si inginocchiò, aprì i pantaloni e abbassando anche le mutande
liberò il suo cazzo, lei prese a toccarlo. Le dimensioni l’avevano
sbalordita! Mai aveva accarezzato un esemplare simile, mai lo aveva
immaginato!
Vic
si mise allora fra le sue gambe e cercò la sua fessura con la testa
dell’uccello, lei agevolò l’entrata allargando le gambe e
spingendo il bacino verso l’alto, entrò dapprima a fatica ma dopo
alcuni movimenti si mise a penetrarla con forza e completamente, lei
teneva le gambe aperte e leggermente piegate e spingeva in sincronia
con i suoi movimenti, con le mani gli teneva il bacino per farsi
penetrare più profondamente, lui era appoggiato sulle braccia
distese poste a fianco del suo corpo, abbassava il viso ogni tanto
per baciarle e morderle i capezzoli.
La
montava con forza, tanto che iniziò ad emettere una specie di
grugnito quando si abbassava su di lei, lei invece faceva lunghi
sospiri alternati al suo respiro affannoso e quando veniva s’inarcava
tutta, alzando il busto e spingendo il bacino verso il cazzo che la
penetrava.
La
scopata durava ormai da diversi minuti, erano ambedue in un bagno di
sudore e quando Vic sentì arrivare l’orgasmo, l’avvertì: “
sto per venire… sto per venire…”.
Lei
lo abbracciò con forza e l’incitò a penetrarla ancora con maggior
forza, gli circondò i fianchi con le sue gambe e fece in modo da
riceverlo in lei ancora più profondamente.
Infine
arrivò per lui l’orgasmo liberatore, devastante nei suoi spasmi di
piacere, lei emetteva lunghi sospiri mentre le irrorava l’interno
della figa con potenti getti di sperma, infine crollò su di lei
sfinito.
Restarono
in quella posizione per qualche istante, poi si distese accanto a lei
e baciandola disse: “ si è esaudito un sogno della mia vita…
fare l’amore con te… è stato meraviglioso, non sarà così con
nessuna altra donna…”.
Le
parole carine non hanno mai rovinato nessuno e, infatti, lei prese a
baciarlo, “ è stato bellissimo anche per me, sei un vero toro, mi
hai fatto venire innumerevoli volte….” Le sue labbra morbide e
umide presero a baciargli il collo, il torace, posò la testa sul
ventre mentre gli guardava il cazzo, ora mezzo moscio. “ E’
bellissimo… il tuo cazzo…”. Allungò la lingua e prese a
leccargli la cappella, prendendola poi in bocca, lo succhiava mentre
con la mano gli palpava i coglioni, passando le dita anche fra le
natiche fradice dal sudore e toccandolo sull'ano.
Ancora
qualche momento e sarebbe stato pronto a riprendere, ma lei si alzò
e l’invitò a seguirla in bagno.
Qui
aperse la doccia e si lavarono insaponandosi a vicenda, continuava a
massaggiarle le belle tette strizzandole i capezzoli, poi il ventre
leggermente prominente, i fianchi larghi, il bel sedere con le
natiche formose e rotonde, lo spacco deciso fra loro e le gambe
snelle.
Lei
gli lavò il cazzo scappellandolo completamente e menandolo
leggermente e ancora fra le gambe, i coglioni e fra le natiche.
I
suoi maneggi gli avevano restituito un’erezione considerevole,
continuando a toccarlo lei lo fece uscire, l’asciugo e lo portò
nella sua camera, lo fece distendere sul letto, si mise con le gambe
aperte sulla sua testa e s’abbassò, Vic aveva la sua figa
direttamente sulla bocca e cominciò a leccarla, con le mani le
palpava il culo, lei si piegò e cominciò a prendergli il cazzo in
bocca, ora lo introduceva fino a quanto poteva ora lo leccava sulla
cappella e lo menava leggermente, lui intanto con una mano le apriva
le labbra della sua figa, labbra larghe come delle ali di farfalla,
le baciava e le mordeva, l’apriva bene per leccarla meglio, le
mordeva il clitoride indurito dall'eccitazione, con l’altra mano
le accarezzava il grosso culo, le allargava le natiche e le toccava
la rosellina dell’ano, anche lei ora gli accarezzava i coglioni e
l’ano, con le dita poi cercava di penetrarlo, questo gli dava i
soliti brividi di piacere e lo stimolava a penetrarla nel culo a sua
volta, si bagnò le dita della mano in figa e lentamente introdusse
nel suo culo prima un dito e poi due mentre continuava a leccarla.
Passò
poi a leccarglielo il culo, mentre ora le dita le introduceva nella
figa, prima due… poi tre e infine tutte, massaggiandole forte la
zona interna sotto il clitoride.
Sentì
dai suoi tremiti che passava da un orgasmo all’altro, fino a che
s’alzò e s’abbassò poi sull’uccello ritto e duro come una
colonna, introducendolo a forza, cominciando a sollevarsi e
abbassarsi sulle ginocchia, lui vedeva le grosse natiche e con le
mani le aprì fino ad arrivare al suo ano che iniziò a tormentare.
Poi
ancora si girò con il viso verso di lui sempre continuando a
scoparlo, si sedette sul suo ventre, introducendosi completamente la
verga e cominciando un movimento rotatorio con il bacino che gli dava
sensazioni violente di piacere, con la mano dietro la sua schiena gli
strapazzava i coglioni, tirandoli e strizzandoli.
Si
sollevò quindi e si mise con il culo in su sul bordo del letto
invitandolo a prenderla a pecora, Vic si mise in piedi dietro di lei
e iniziò un violento ciclo di penetrazioni, alternando movimenti più
lenti e penetranti e altri circolari, con le mani le teneva i fianchi
con forza, quando rallentava i movimenti con una mano le passava le
dita sull'ano, introducendo nel suo buco le dita.
Questa
scopata durò a lungo, Vic era stanco ma voleva portarla al massimo
del godimento e ci stava riuscendo alla grande, lei continuava a
gemere di voluttà, appoggiata con la testa sulle lenzuola, aveva le
mani fra le gambe e cercava di prendergli i coglioni e li tirava per
farsi penetrare più profondamente. Il cazzo entrava completamente e
a Vic sembrava di toccarle il fondo della vagina, ora era
completamente aperta e così bagnata che entrava in lei con troppa
facilità, gli venne voglia di penetrarla nel culo, il suo buco era
più stretto e prensile e gli avrebbe dato più piacere.
Tolse
quindi il cazzo e provò ad inserirlo nel suo culo, ma lei con uno
scatto si rifiutò, la mise allora con il viso davanti al cazzo e
volle chiavarla in bocca, prendeva buona parte dell’asta ma ancora
non gli dava lo stimolo di venire, la distese allora sulla schiena e
mise il cazzo fra le sue tette, stringendole e cominciando a scoparla
così. La cappella finiva nella sua bocca, ogni qualvolta portava a
fondo il movimento.
Finalmente
sentì crescere il piacere, affrettò i movimenti stringendole ancora
di più le tette intorno all'asta che fremeva e la inondò con
lunghi getti di sperma che la presero sul viso, sul collo e nella
bocca aperta, tirò a se la testa per aiutarla a prendere in bocca la
cappella mentre veniva.
Vic
non la vidi mai più…
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