Passano
quattro giorni.
Hélène
è davvero distratta, oggi... dopo le lezioni pomeridiane si ferma a
parlare con un ragazzo, molto bello e simpatico, si siedono su una
panchina del parco e il tempo passa, quando sente vibrare il
cellulare...
E'
lo zio! Furente!
E' tremendamente in ritardo, colpa della luce della
tarda primavera che ha allungato la giornata! Corre affannata verso
casa, sa già che sarà punita... che lo zio non avrà pietà!
Poco
dopo è in ginocchio, il culo nudo all'aria, le mutandine levate e
buttate a terra. Stavolta le cosce sono dischiuse.
Ha
già preso i primi colpi, secchi... dolorosi e lo zio la sta
interrogando...
-Sentiamo...
culona, quale è la scusa di oggi... e che sia accettabile altrimenti
non potrai sederti per giorni!-
-Ho
perso il senso del tempo... perdonami zio... non battermi più-
-Eh
no! Devi imparare a comportarti! Hai degli obblighi verso di me che
ho accettato di tenerti a casa... io ho delle responsabilità... con
chi ti sei fermata? Dimmelo... stupida!-
-Con...
una amica...-
-Amica?
E perché titubi a dirlo? Non sarà invece stato un ragazzo! E...
stupida culona... non è che ti sei fatta toccare?-
-No...
zio... ti prego. No... abbiamo solo parlato...-
L'uomo
ha incollato lo sguardo fra le cosce della ragazza, le vede la vagina
gonfia... appena dischiusa.
Pensa...
vuoi vedere che questa piccola stupida troietta si è fatta scopare?
Poi viene quel disgraziato di suo padre e se la prende con me?
Intanto
continua la punizione e Hélène al solito si sente diventare
liquida, soffre tremendamente dei colpi ma... inizia quello strano
inquietante piacere, gode della umiliazione e della violenza.
-Sei
una stupida, dimmi se ti ha toccato, cosa ci hai fatto... ti ha
toccato qui?-
E
le mette la mano sul culo.
-No...
zio...-
-Qui...?
E
le mette la mano fra le cosce a contatto con la sua vagina ora
bagnata, l'uomo se ne accorge, lo sente l'umidore sulle dita, estrae
la mano e l'annusa... lecca le dita.
-Troietta...
si che ti ha toccato... minimo ti sei fatta masturbare... sei ancora
tutta bagnata!-
-No...
zio... non è così... -
L'uomo
la gira a forza, ora è distesa sulla seduta del divano, le apre la
blusa, Hélène ha un casto reggiseno bianco, l'uomo le abbassa
selvaggiamente le coppe del reggiseno e le palpa feroce le mammelle!
Hélène
cerca di allontanare quelle mani violente che le strizzano i
capezzoli, ma l'uomo è ormai inferocito e continua a palparla mentre
urla...
-E
qui? Ti hanno palpato queste tettone? Stupida troietta!-
Poi
in piena alterazione erotica costringe Hélène a gambe larghe.
-Voglio
proprio vedere se sei ancora vergine... stupida troietta! Se non lo
sei... io non voglio avere responsabilità con tuo padre!-
E
scansando le mani che la ragazza ha messo a difesa del suo inguine
l'uomo appoggia un suo ditone che sembra una salciccia proprio sul
solco, allarga... preme, entra nella natura di Hèlène... sfrugola
e trova l'imene intatto, si rassicura... leva il dito.
Ma
intanto il suo cazzo ha raggiunto il massimo della eccitazione e
spinge contro il tessuto come se volesse sfondarlo.
La
gira... la rimette in ginocchio e ora le apre le sontuose chiappe,
vede il fiore scuro dell'ano, ci passa su le dita e le chiede con la
voce affannata...
-E
qui... non ti avrà preso qui...-
E
spinge con il dito proprio sui petali del fiore.
-No
zio... no... ti prego...-
L'uomo
riprende il controllo.
La
tira i piedi...
-Fila
in camera e non farti vedere fino a ora di cena! Stupida culona!-
E'
eccitato, sa che questa ragazza riuscirà a farlo uscire di senno. Si
deve calmare, si deve masturbare, levare dal cervello quel culo
maestoso!
Sborra.
Hélène
corre in stanza, l'accaduto l'ha davvero sconvolta! Ha il sedere in
fiamme, dolorante ma quello che sente di più al momento è
l'eccitazione! Ha la sua fica vergine calda e la sente gonfia,
bagnata e con gli umori che continuano a uscire, il clitoride lo
sente turgido e fremente, sembra battere.
Si
butta sul letto, porta la mano fra le cosce e si tocca, fa
prestissimo a godere.
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