mercoledì 14 novembre 2018

LE RIFLESSIONI EROTICHE DI SANDRA.

Questo racconto nasce da una discussione fra amici, dove esistevano varie opinioni relativamente al fatto di poter o no amare più di una persona, io naturalmente asserivo di si... anche perché conoscevo la storia di Sandra.




Sandra...

Ho passato tutto il pomeriggio assieme a Rossella, lei è la mia unica vera amica, poveretta… è nei guai!
Si è innamorata di un altro uomo, molto più vecchio di lei, però vorrebbe anche continuare con il ragazzo con il quale convive…
Mi chiede consiglio, le dico che se se la sente che provi a tenersi tutti e due!
Tituba, dice che non ne è capace, che non se la sente di tirare a lungo queste cose.
Quando se ne va, mi trovo a riflettere su quanto siamo differenti e come affrontiamo in maniera diversa le varie situazioni della vita.
Per esempio, io ho ventiquattro anni, sto facendo la tesi e lavoricchio, sono felice e innamorata follemente del mio ragazzo, e….
Naturale direte voi che tu sia felice, giovane e innamorata, cosa ti manca?

Non avete capito, lasciatemi finire, e…
...se vi dico che contemporaneamente frequento e sono innamorata di altri due uomini?
Dite che non è possibile?
Che non è vero amore…?
Non lo so….
Certo ognuno dei tre rapporti ha caratteristiche diverse, so solo che se dovessi rinunciare a uno qualunque dei tre soffrirei molto.
Pensate che forse uno o più rapporti sia di tipo amicizia amorosa o qualcosa del genere?
Sbagliato!
In tutti e tre il sesso c’entra e come!
Come faccio a gestire il tutto?
Si può fare!
Si può fare!
Pensate che mi succede, certi giorni, di scopare con tutti e tre.
No, non assieme, cosa avete capito?
Si… lo so, lo avete creduto ma è perché siete dei maiali!
Non che mi dispiacerebbe, ma non è proprio possibile…
No, li scopo uno alla volta!
Ora volete saperne di più, va bene…
Ma lasciatemi raccontare a modo mio, allora… per prima cosa chi sono… loro.
Li descrivo in ordine di entrata in scena, non per ordine d’importanza.
Pazientate, il preludio sarà un po’ lunghetto!

Il primo:
Il mio primo uomo, mi ha sverginata quando avevo… anni… e da allora il nostro rapporto continua….

Non ho conosciuto il mio vero padre, mia madre dice che è morto mentre lei era incinta di me, non le ho mai creduto!
Comunque la mia prima infanzia è stata infelice, a causa del suo lavoro che la costringeva a frequenti viaggi, mi lasciava in deposito… per così dire, a famiglie che mi accudivano durante la sua assenza, delle volte bene, altre volte in maniera pessima.
I soldi non mancavano, il suo lavoro le rende, oggi come allora, molto bene, cura gli acquisti per una catena di negozi di abbigliamento ed era, anzi lo è ancora, una donna molto intraprendente, positiva e anticonvenzionale.
Quando avevo intorno ai nove anni, cominciò a frequentare un uomo, che venne più tardi ad abitare con noi. Un anno dopo si sposarono, lui non mi adottò legalmente, né lo fece in seguito. All'inizio ero molto gelosa, ma passando il tempo mi abituai…
Passarono degli anni, entrai nel periodo dell’adolescenza e cominciai ad avere le prime curiosità di sesso e i primi stimoli erotici, in casa i miei genitori avevano un atteggiamento molto disinibito, mia madre da sempre girava nuda o seminuda e io la imitavo. La porta del bagno non aveva chiave e capitava che qualcuno entrasse mentre ci si lavava o anche mentre si faceva i bisogni corporali. Mio padre, comunque lo chiamo così, si era adattato con il tempo al nostro modo di comportarci. Nel periodo che mi cominciarono a nascere le prime curiosità e stimoli, presi a esaminarli, studiavo mia madre, il suo seno, era tanto grosso che l’invidiavo, grosso e sostenuto, poi cercavo di vederle l’inguine, la fessura della vagina che si indovinava sotto il folto pelo nero. Mi comparavo a lei e soffrivo per la mia magrezza e per la mancanza di seno. Naturalmente mi interessava anche mio padre, spesso riuscivo a intravedere il suo pene a riposo che gli ballonzolava mentre camminava.
Un giorno mi successe di assistere ad un loro amplesso, fino a qual momento avevo solo sentivo i loro gemiti e gridolini mentre scopavano, rumori che dapprima mi infastidivano ma che finirono poi per incuriosirmi, loro lo facevano spesso e non si curavano molto di me. Quella notte andando in bagno, passai davanti alla porta della loro camera socchiusa, era illuminata mentre il corridoio era al buio, curiosa come una gatta mi misi in modo da vedere l’interno. Mia madre era in ginocchio a gambe larghe sul bordo del letto chinata in avanti con la testa abbassata, mentre mio padre le aveva infilato il suo affare fra le gambe e lo spingeva e lo ritraeva con forza. Ambedue gemevano dal piacere, mi causarono una forte eccitazione, tanto che presi a toccarmi, certo… già conoscevo la pratica della masturbazione, alla quale mi applicavo con una certa assiduità, ma la loro vista mi fece capire che esisteva ben altro per godere appieno! Mi impressionava il pene quando lo ritraeva completamente prima di reintrodurlo nuovamente, appariva bagnato e lucido degli umori di lei, mi sembrò allora di dimensioni eccezionali, tanto grosso e lungo, poi con il tempo ebbi modo di fare comparazioni con altri ben più consistenti…
Quella scopata, spiata dalla porta socchiusa, fu il giro di boa per la mia vita sessuale, presi a spiarli e spesso riuscivo ad assistere ad altri loro amplessi, posso dire che imparai molto da loro, in quel periodo non pensavo ad altro che al sesso e ad accarezzarmi il clitoride più volte al giorno. Il mio rendimento scolastico, fino ad allora eccellente, cominciò a scendere fino a diventare mediocre. Altro cambiamento, cominciavo a crescere nel senso giusto, il seno diventava sempre più pieno e consistente, il sedere si arrotondava, crescevo in statura e peso. Circolava voce fra noi ragazze che strofinandosi la micia con costanza si contribuiva a far crescere le tette e tutte ci davamo dentro alla grande. E io ci credevo… visti i risultati!
In casa le cose cominciarono a non andare molto bene, mia madre e mio padre litigavano spesso, lui le rinfacciava i frequenti viaggi che faceva per il suo lavoro in compagnia di altri dirigenti dell’azienda, sospettava che si desse da fare con loro. Certo che era legittimo pensare che non fosse immune da peccati una così bella donna, disinibita e piuttosto “calda”! Parlavano di una sua relazione con un certo Marco!
Comunque le loro discussioni il più delle volte finivano in camera da letto, o in soggiorno, o in corridoio, in scopate furiose…
Appresi anche che mio padre era sterile, non poteva generare per via di un infezione sofferta anni prima e lei glielo rimproverava.
Io intanto andavo fiera del mio cambiamento, camminavo con il busto in fuori, in modo che tutti potessero vedere, le mie tette erano consistenti e spingevano in su due capezzoli puntuti, i ragazzi cominciarono a interessarsi a me e io a loro, qualche bacio, toccamenti, ma nessuno riusciva a sprigionare la scintilla che mi avrebbe fatto prender fuoco.
Quello che cercavo era in casa, rivedevo quel pene turgido e fremente ogni volta che mi toccavo, come avrei voluto accarezzarlo, baciarlo, leccarlo, mettermelo fra i seni, strofinarmelo sul clitoride e finalmente scoparmelo, farmelo entrare fino in fondo.
Mi accorsi che l’uomo di casa mi prestava ora un attenzione diversa, io continuavo a girare come di solito nuda o scarsamente coperta e sentivo i suoi occhi seguirmi, fermarsi sul mio culetto, sui seni e fra le cosce e ne ero contenta e spingevo le cose sempre oltre.

Finalmente un giorno accadde!

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