Questo racconto nasce
da una discussione fra amici, dove esistevano varie opinioni
relativamente al fatto di poter o no amare più di una persona, io
naturalmente asserivo di si... anche perché conoscevo la storia di
Sandra.
Sandra...
Ho passato tutto il pomeriggio assieme a Rossella,
lei è la mia unica vera amica, poveretta… è nei guai!
Si è innamorata di un altro uomo, molto più
vecchio di lei, però vorrebbe anche continuare con il ragazzo con il
quale convive…
Mi
chiede consiglio, le dico che se se la sente che provi a tenersi
tutti e due!
Tituba,
dice che non ne è capace, che non se la sente di tirare a lungo
queste cose.
Quando
se ne va, mi trovo a riflettere su quanto siamo differenti e come
affrontiamo in maniera diversa le varie situazioni della vita.
Per
esempio, io ho ventiquattro anni, sto facendo la tesi e lavoricchio,
sono felice e innamorata follemente del mio ragazzo, e….
Naturale
direte voi che tu sia felice, giovane e innamorata, cosa ti manca?
Non
avete capito, lasciatemi finire, e…
...se
vi dico che contemporaneamente frequento e sono innamorata di altri
due uomini?
Dite
che non è possibile?
Che
non è vero amore…?
Non
lo so….
Certo
ognuno dei tre rapporti ha caratteristiche diverse, so solo che se
dovessi rinunciare a uno qualunque dei tre soffrirei molto.
Pensate
che forse uno o più rapporti sia di tipo amicizia amorosa o qualcosa
del genere?
Sbagliato!
In
tutti e tre il sesso c’entra e come!
Come
faccio a gestire il tutto?
Si
può fare!
Si
può fare!
Pensate
che mi succede, certi giorni, di scopare con tutti e tre.
No,
non assieme, cosa avete capito?
Si…
lo so, lo avete creduto ma è perché siete dei maiali!
Non
che mi dispiacerebbe, ma non è proprio possibile…
No,
li scopo uno alla volta!
Ora
volete saperne di più, va bene…
Ma
lasciatemi raccontare a modo mio, allora… per prima cosa chi sono…
loro.
Li
descrivo in ordine di entrata in scena, non per ordine d’importanza.
Pazientate,
il preludio sarà un po’ lunghetto!
Il
primo:
Il
mio primo uomo, mi ha sverginata quando avevo… anni… e da allora
il nostro rapporto continua….
Non
ho conosciuto il mio vero padre, mia madre dice che è morto mentre
lei era incinta di me, non le ho mai creduto!
Comunque
la mia prima infanzia è stata infelice, a causa del suo lavoro che
la costringeva a frequenti viaggi, mi lasciava in deposito… per
così dire, a famiglie che mi accudivano durante la sua assenza,
delle volte bene, altre volte in maniera pessima.
I
soldi non mancavano, il suo lavoro le rende, oggi come allora, molto
bene, cura gli acquisti per una catena di negozi di abbigliamento ed
era, anzi lo è ancora, una donna molto intraprendente, positiva e
anticonvenzionale.
Quando
avevo intorno ai nove anni, cominciò a frequentare un uomo, che
venne più tardi ad abitare con noi. Un anno dopo si sposarono, lui
non mi adottò legalmente, né lo fece in seguito. All'inizio ero
molto gelosa, ma passando il tempo mi abituai…
Passarono
degli anni, entrai nel periodo dell’adolescenza e cominciai ad
avere le prime curiosità di sesso e i primi stimoli erotici, in casa
i miei genitori avevano un atteggiamento molto disinibito, mia madre
da sempre girava nuda o seminuda e io la imitavo. La porta del bagno
non aveva chiave e capitava che qualcuno entrasse mentre ci si lavava
o anche mentre si faceva i bisogni corporali. Mio padre, comunque lo
chiamo così, si era adattato con il tempo al nostro modo di
comportarci. Nel periodo che mi cominciarono a nascere le prime
curiosità e stimoli, presi a esaminarli, studiavo mia madre, il suo
seno, era tanto grosso che l’invidiavo, grosso e sostenuto, poi
cercavo di vederle l’inguine, la fessura della vagina che si
indovinava sotto il folto pelo nero. Mi comparavo a lei e soffrivo
per la mia magrezza e per la mancanza di seno. Naturalmente mi
interessava anche mio padre, spesso riuscivo a intravedere il suo
pene a riposo che gli ballonzolava mentre camminava.
Un
giorno mi successe di assistere ad un loro amplesso, fino a qual
momento avevo solo sentivo i loro gemiti e gridolini mentre
scopavano, rumori che dapprima mi infastidivano ma che finirono poi
per incuriosirmi, loro lo facevano spesso e non si curavano molto di
me. Quella notte andando in bagno, passai davanti alla porta della
loro camera socchiusa, era illuminata mentre il corridoio era al
buio, curiosa come una gatta mi misi in modo da vedere l’interno.
Mia madre era in ginocchio a gambe larghe sul bordo del letto chinata
in avanti con la testa abbassata, mentre mio padre le aveva infilato
il suo affare fra le gambe e lo spingeva e lo ritraeva con forza.
Ambedue gemevano dal piacere, mi causarono una forte eccitazione,
tanto che presi a toccarmi, certo… già conoscevo la pratica della
masturbazione, alla quale mi applicavo con una certa assiduità, ma
la loro vista mi fece capire che esisteva ben altro per godere
appieno! Mi impressionava il pene quando lo ritraeva completamente
prima di reintrodurlo nuovamente, appariva bagnato e lucido degli
umori di lei, mi sembrò allora di dimensioni eccezionali, tanto
grosso e lungo, poi con il tempo ebbi modo di fare comparazioni con
altri ben più consistenti…
Quella
scopata, spiata dalla porta socchiusa, fu il giro di boa per la mia
vita sessuale, presi a spiarli e spesso riuscivo ad assistere ad
altri loro amplessi, posso dire che imparai molto da loro, in quel
periodo non pensavo ad altro che al sesso e ad accarezzarmi il
clitoride più volte al giorno. Il mio rendimento scolastico, fino ad
allora eccellente, cominciò a scendere fino a diventare mediocre.
Altro cambiamento, cominciavo a crescere nel senso giusto, il seno
diventava sempre più pieno e consistente, il sedere si arrotondava,
crescevo in statura e peso. Circolava voce fra noi ragazze che
strofinandosi la micia con costanza si contribuiva a far crescere le
tette e tutte ci davamo dentro alla grande. E io ci credevo… visti
i risultati!
In
casa le cose cominciarono a non andare molto bene, mia madre e mio
padre litigavano spesso, lui le rinfacciava i frequenti viaggi che
faceva per il suo lavoro in compagnia di altri dirigenti
dell’azienda, sospettava che si desse da fare con loro. Certo che
era legittimo pensare che non fosse immune da peccati una così bella
donna, disinibita e piuttosto “calda”! Parlavano di una sua
relazione con un certo Marco!
Comunque
le loro discussioni il più delle volte finivano in camera da letto,
o in soggiorno, o in corridoio, in scopate furiose…
Appresi
anche che mio padre era sterile, non poteva generare per via di un
infezione sofferta anni prima e lei glielo rimproverava.
Io
intanto andavo fiera del mio cambiamento, camminavo con il busto in
fuori, in modo che tutti potessero vedere, le mie tette erano
consistenti e spingevano in su due capezzoli puntuti, i ragazzi
cominciarono a interessarsi a me e io a loro, qualche bacio,
toccamenti, ma nessuno riusciva a sprigionare la scintilla che mi
avrebbe fatto prender fuoco.
Quello
che cercavo era in casa, rivedevo quel pene turgido e fremente ogni
volta che mi toccavo, come avrei voluto accarezzarlo, baciarlo,
leccarlo, mettermelo fra i seni, strofinarmelo sul clitoride e
finalmente scoparmelo, farmelo entrare fino in fondo.
Mi
accorsi che l’uomo di casa mi prestava ora un attenzione diversa,
io continuavo a girare come di solito nuda o scarsamente coperta e
sentivo i suoi occhi seguirmi, fermarsi sul mio culetto, sui seni e
fra le cosce e ne ero contenta e spingevo le cose sempre oltre.
Finalmente
un giorno accadde!
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