domenica 19 maggio 2019

LE DISAVVENTURE GIOVANILI DI GENA. (4.)





L'altro frate...

Gena cammina accanto al padre...
I due frati davanti a loro a diversi passi di distanza, parlano, Gena non sa staccare lo sguardo dal giovane, ripete mentalmente il suo nome... Rocco, Rocco, lo fa scorrere sulle labbra come scorre un ciottolo lungo il fondo di un ruscello trascinato dalla forte corrente fino a farlo fermare in una pozza di acqua calma... chiara... cristallina, lui Rocco il ciottolo... lei Gena la pozza.
Sogna Gena mentre ammira il passo scattante del giovane, la sua figura alta e slanciata, la bella testa con la chierica, il suo volto girato verso il compagno, verso il frate più anziano, questo robusto, alto, con la barba folta, fra Pietro è il suo nome e parlano, parlano...
Rocco che porta il nome di uno dei santi più popolari del tempo, e Pietro il nome del vicario di Cristo.
Non immagina Gena cosa dicono.
Ah... quanto è grosso l'ostacolo che interrompe la corsa del ciottolo verso la pozza, che infrange il suo sogno a occhi aperti.
Non immagina che parlino di lei, della notte trascorsa, che Rocco racconti per filo e per segno cosa hanno fatto, che gli dica del suo corpo e che il frate anziano chieda ancora maggiori particolari mentre i suoi occhi si arrossano dalla lussuria, sono complici fra Rocco e fra Pietro, ambedue schiavi della più sfrenata concupiscenza. 
Rocco è usato come una chiave passe-partout, usano la sua bellezza, la sua prestanza per sedurre e poi... poi godono assieme la vittima, e il loro rapporto è anche fisico, sono libidinosi... tanto che non disdegnano dei rapporti fra loro, rapporti contro natura.
Ora con tono ilare, con disprezzo, fra Pietro ricorda al giovane confratello l'osservanza della Regola, la deride, gli ricorda la loro missione, i pericoli e le tentazioni che offre la vita terrena, ridono della dannazione eterna e infine il discorso si ferma sulla donna, sulla donna e sulle sue grazie che possono dannare, dicono che peccare e umano che è come un cadere, ma che si ha l'obbligo di rialzarsi e di riprendere il cammino, ridono.
Con il sole allo zenit si fermano e dopo il frugale pasto riposano all'ombra, Gena si allontana, sono accampati presso un ruscello ne risale il corso, ha bisogno di potersi spogliare, lavare.
Si toglie tutto sicura di essere sola e nuda entra nell'acqua gelata, le sembra di ricevere sulla pelle una pioggia di aghi da tanto e' fredda, si esamina, si guarda fra le cosce dove ancora rimane traccia dello sperma raggrumato colorato del suo sangue e si apre, apre la sua conchiglia, la vede arrossata gonfia, si lava con la mano a coppa, si immerge tutta.
Raggiunge la riva e si stende, gode del calore dei raggi solari, e inizia a pensare alla notte passata, rivive la passione e... le sue mani iniziano ad accarezzare il seno, passano lievi sui capezzoli, li sentono inturgiditi dal bagno gelido e ci giocano, una mano rimane lì e l'altra scende passa il ventre e raggiunge il suo vello d'oro apre le gambe, piega le ginocchia e inizia a toccarsi, le sue dita corrono, le usa come fossero la verga di Rocco, le spinge dentro... a fondo, vuole rivivere quei momenti, quella sensazione unica di essere riempita, l'altra mano lascia il seno e trova il punto che le darà il piacere e lo strofina, lo prende fra le dita e lo stringe fino a che l'orgasmo la rapisce e la fa volare.

Frate Pietro...
Frate Pietro vede allontanarsi la ragazza, quella che fino a poco prima riteneva fosse un ragazzo ora sa che e' una donna, si alza e la segue.
Si ferma ai bordi della piccola radura al bordo del ruscello dove la donna si sta lavando e resta bloccato dalla visione, vedere il corpo della donna lo colpisce proprio giù, sotto, all'inguine, è un peccatore incallito fra Pietro, predica bene e razzola male, non sa resistere agli stimoli della carne, lui si che cade e si rialza, solo che la sia vita e' tutta una caduta!
Ah... l'ipocrisia degli uomini di fede! 
Lui ne è l'esempio vivente.
La osserva, la vede sdraiarsi, aprire le gambe e toccarsi e si tocca anche lui, alza la tonaca e inizia a menarsi, ha un grosso arnese, particolare, curvo, con delle piccole protuberanze sull'asta, il glande coperto, lo scappella mentre i suoi occhi non si staccano dal bel corpo sdraiato, poi in preda alla lussuria irrompe sulla radura.
Ha appena appena goduto... Gena, è ancora inarcata mentre l'orgasmo provato la abbandona lentamente e sta scemando poco a poco, sente il passo pesante del'uomo, lo smuoversi dei sassi, le sue grida, gira la testa e vede fra Pietro precipitarsi su lei, sente che la chiama... figlia del demonio, antro della lussuria, precipizio dei sensi, cloaca di perversione, e sente il suo corpo che le preme sopra.
Si difende Gena come può, si divincola, scalcia, cerca di mordere, di graffiare, ma il peso dell'uomo la sfianca, sente la barba sul viso, la bocca morderla, poi la sente sul seno e ancora una mano che la sta frugando.
E' esausta... non ha più forza di lottare e si abbandona, vuole che finisca presto, solo che finisca presto.
Poi... mentre sente una pugnalata nel basso ventre, è lui che la penetra con il grosso cazzo, si estranea... ma, ma... suo malgrado, malgrado lei non voglia... sente un calore irradiarsi da sotto e torna ad essere attiva, gode della violenta penetrazione favorita anche dal suo bagnato, dal bagnato della sua masturbazione e da quello che ora l'atto le provoca, schiude le mani finora chiuse a pugno e le pone sulle spalle dell'uomo, apre di più le gambe e le alza, le alza per favorire meglio la spinta e si sente rapire dal piacere, gode... gode a lungo, urla anche mentre l'uomo le si svuota dentro.
Gode ancora di più che con Rocco.
Il corpo pesante le si abbandona sopra mentre i loro ansimare si confonde.
Si rialza l'uomo e la lascia senza una parola, Gena si riveste e ancora piena del suo sperma li raggiunge.
Poi nel corso del lungo pomeriggio fra Pietro le si avvicina e sottovoce le chiede perdono, si... quella richiesta di perdono che tutto dovrebbe sanare, mondare, si... basta chiedere perdono a questi ipocriti ed avranno aperte le porte del paradiso.

Raggiungono Aosta, passano sotto l'arco di trionfo di Augusto, passano il bel ponte sul torrente Buthier tumultuoso e spumeggiante e raggiungono la collegiata di Sant'Orso, qui... Gena e il padre trovano ricovero nella foresteria e i due frati al Priorato, hanno una cella per loro.
Hanno concordato di prendersi alcuni giorni di riposo prima di proseguire il viaggio e di superare il passo del Gran San Bernardo assieme.
Bernardo... il padre approfitta dei giorni di riposo, si reca al bagno pubblico, lavano poi i panni indossati e assieme a Gena li affumica per eliminare i molti parassiti che li perseguitano, acquistano indumenti nuovi.
Il giorno seguente nel pomeriggio fra Rocco invita Gena nella sua cella, deve parlarle, lei... mente al padre, gli dice di una funzione religiosa e celata naturalmente da ragazzo e con l'animo festante lo segue e rimane sorpresa, sconcertata, delusa dalla presenza del'altro frate.

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