Che
io sia subito attratto da lei è un fatto.
Ho
questa particolare attrazione per le donne intelligenti e se poi
assieme all'intelligenza portano in dote l'aspetto fisico e la
sensualità è facile che queste caratteristiche mi portino
all'infatuazione.
Lei
sensuale lo è.
Una
sensualità trasgressiva fatta di bisogno di violenza, di
sottomissione e di umiliazione.
Lei
è Susy, ha un compagno, Massimo.
Chiarisce
subito che non lo tradirà mai Massimo ...ma come? Insisto io... se
fai sesso con uomini sconosciuti incontrati in qualche locale. Si...
ribadisce lei ma sono con lui. Scopiamo altre coppie, mai abbiamo
incontrato singoli. Mai ho incontrato uomini da sola. Sono fedele e
lui è etero, purtroppo... dice contrita.
Comunque
fantastichiamo, abbiamo una particolare attrazione in comune.
Io
dare... dolore e lei riceverlo.
Portare
le cose all'eccesso. Oltre al limite.
Hai
mai pensato... le chiedo, di arrivare ad un passo dalla fine?
Di
avere il timore di non riuscire a frenare all'ultimo momento?
Io...
temo di uccidere e tu di morire. E questo ci fa volare in circolo
come falene difronte alla candela che le brucerà.
Parliamo...
di sigarette spente sui capezzoli, nastri di seta allacciati alla
gola e stretti per provare più piacere durante l'orgasmo. Dei
seni... legati così strettamente per diventare insensibili per poi
essere immensamente doloranti alla ripresa della circolazione
sanguigna, dei suoi buchi violentemente usati, penetrati.
E
il frustarla, colpirla fra le cosce, proprio sulla fica, non
smettere, farlo fino a gonfiarla. Fino a farle perdere i sensi.
Lui...
mi dice lei parlando del suo uomo non ce lo permetterebbe mai. Lui è
si... violento, mi colpisce forte sul viso mentre mi scopa, anche con
pugni, mi incula senza nessun preliminare. Mi stringe alla gola fino
a farmi mancare l'aria.
Ma...
non ha intuito il mio vero bisogno.
La
ricerca dell'atto estremo.
Insisti...
le chiedo... voglio vederti... averti, insisti.
Digli
che sono disposto a tutto.
A
tutto pur di averti, gli succhio il cazzo, gli lecco il culo.
E
ti faresti inculare? Chiede lei.
Si...
e non mi dispiacerebbe e mi andrebbe di farlo a lui dopo aver preso
il tuo di culo.
Ci
provo... ci provo... giuro che ci provo.
Lui
sa di te.
Ha
letto cosa scrivi, lo hai affascinato. Ti ammira. Giuro che ci provo.
Poi...
succede. Finalmente.
Cosa
fa cedere Massimo non è molto chiaro.
Decidono
per casa loro ed è lei che apre la porta.
Mi
emoziona la cosa di poterla avere finalmente, di soddisfare il
desiderio lievitato e cresciuto in queste lunghe settimane di
corteggiamento, di contatti, foto, telefonate, proposte.
Massimo?
Dov'è?
E'
sotto la doccia.
Le
passo la mano sul seno, cerco il capezzolo, lo strizzo.
Sei
figa... le dico... una gran figa.
Sono
eccitato, ho una erezione da spavento.
Lei
passa la mano sul mio inguine. Tutto sembra naturale, senza nessuna
forma di imbarazzo.
Mi
dice che andrà tutto bene, che viene subito.
Rispondo...
che ho una gran voglia di scoparla, di leccarla, di avere sulla bocca
il sapore del suo sesso, del suo buco del culo e di sentirla urlare
sotto orgasmo.
Dovrai
conquistare lui... precisa, a me lo hai già fatto.
Lo
farò... dico... lui mi piace.
Ecco
il suo uomo... in accappatoio.
Ci
stringiamo la mano, ci osserviamo con curiosità, Massimo fa una
osservazione ma senza acrimonia su quanto sono alto e grosso.
Parliamo
un po' ma non c'è disagio ed è lei ad iniziare i giochi, gli è
accanto, gli appoggia una mano sulla coscia, con noncuranza fa
scivolare a lato il lembo dell'accappatoio, mi mostra il cazzo già
duro, lo accarezza.
Ora
lo sta masturbando piano, gli tira la pelle del prepuzio sull'asta,
si inginocchia fra le sue gambe, gli apre del tutto l'accappatoio.
Il
cazzo è bello.
La
forma, la larghezza... il colore.
Ora
lo sta succhiando, lui le tiene la testa e mi guarda.
Io
guardo lui.
Lei
riesce a spogliarsi non cessando di succhiarlo, è nuda.
Io
mi slaccio la cinta, apro il pantalone lo tiro fuori, me lo meno
piano, glielo mostro, a lui.
Ora
ci stiamo osservando, io guarda loro, loro guardano me.
Lei...
stacca la bocca e dice...
-Vieni
dai... vieni da noi...-
Mi
avvicino e in quel breve tragitto butto maglietta, jeans, slip,
scarpe, sono nudo.
Mi
inginocchio fra le gambe di lui, lei mi da spazio, mi prende la mano
e la posa sul cazzo che sta succhiando a tratti, io lo tengo per la
base mentre lei lo ingoia.
Ora
stiamo succhiando il cazzo a turno.
Lei
lo bagna con la sua saliva, io... succhio la sua saliva, lei bagna di
nuovo facendo scivolare dalla bocca un sottile filo di bava, io
lecco.
Lo
stiamo lavorando intorno alla cappella, sulle palle gonfie, sul
tratto perineo, le nostre lingue si sfiorano nel gioco come in un
lungo bacio sensuale.
Poi...
noi siamo seduti uno accanto all'altro e lei passa da un cazzo
all'altro in una lunga sessione di baci, leccamenti, succhiamenti,
introduzioni a fondo.
Prende
le nostre mani e le posa sul pene dell'altro seduto accanto. Ci
masturbiamo... con desiderio.
Io
lo desidero.
Desidero
lei... lui... entrambi.
Ora
lei è carponi, testa a terra.
Si
apre le belle natiche.
Ci
invita.
Ci
stimola, ci implora di essere crudeli, violenti.
Ci
vuole nel culo... vuole soffrire.
Vuole
essere rotta, sfasciata, demolita.
Lo
facciamo... a turno.
Prima
Massimo, non usa condom.
Poi
io... lo metto veloce e spingo nel buco ormai largo, usato, con le
mucose dell'ano gonfie e tumefatte.
Le
metto un piede sul collo mentre sprofondo dentro.
In
quei lunghi momenti io e lei siamo soli... so che pensiamo alla
stessa cosa.
Al
suo supplizio.
Legarla,
incaprettarla, polsi legati alle caviglie e prenderla, prenderla in
una sodomizzazione violenta senza fine.
Glielo
dico.
Di
volerla inculare assieme a lui, due cazzi uniti che le rompono il
culo!
Due
cazzi che le scavano nell'intestino, due cazzi che la riempiono, che
le sfasciano il buco del culo.
Poi...
ora è lei che si tocca languidamente e guarda.
Noi
siamo uno difronte all'altro.
I
nostri cazzi ridiventati duri si sfiorano, si toccano.
Massimo
dice... è chiaro che non sono gay... lo sai vero?
Chiaro,
non lo sono neanch'io... rispondo.
Sei
qui per Susy, vero?
Si...
ma ora anche per te...
Poi...
la lunga notte.
Sarò
io a prendermi il suo cazzo nel culo dopo che lei mi avrà sputato
sul buco e bagnato.
Glielo
devo.
Ne
godo.
Mentre
Massimo spinge... lei mi bacia e mi succhia il cazzo, posso dirle...
-Ne
vali la pena... ne vali la pena... oh... se ne vali la pena!
So
che io e lei pensiamo le medesime cose.
Che
vogliamo le medesime cose, io e lei... e magari riusciamo a implicare
anche Massimo usando accortezza.
Dobbiamo
provarci.
Con
pazienza, con intelligenza.
Abbiamo
feeling, abbiamo complicità io e lei.
Mentre
lui mi scopa, mi vedo a marchiarla con le bruciature di sigarette,
segnarla sul seno con piccole ferite sulla sua carne morbida e...
perdere la testa nel modo che abbiamo fantasticato!
Ricordo
quel senso di pazzia che provammo quando ne parlammo.
Di
non essere capaci di fermarsi.
Di
arrivare all'estremo.
Dio...!
Che sensazione assolutamente fantastica!
Godere
fino a uccidersi!
Cazzo...
via questa cosa dalla mente!
Per
ora.
Oh
si... abbiamo il nostro segreto, ci penso mentre Massimo mi sta
possedendo, mi incula.
Ci
penso mentre continuiamo.
Massimo
gode, si leva.
Ora
vorrei incularlo, entrare nel suo culo mentre lei gli succhia il
cazzo pieno di sborra.
Lo
voglio... ci provo a puntargli il cazzo sul buco, lui rifiuta ma non
con decisione, riprovo a puntarlo, la cappella proprio sul buco del
culo... sento il buco cedere.
Ma
non voglio rischiare.
Ora...
staccarmi e mettere il condom?
E
ricominciare a premere?
Brucerebbe
la sua “quasi” disponibilità. Lo Sento.
So
che riuscirò ad averlo. Devo stare calmo... giocare con lui.
E
penso a lei, non so stancarmi di di desiderarla, devo farmi la sua
fica, quella fica dalle grosse labbra che mi tormentano. Mordere da
farla sanguinare. Cazzo cazzo!
Lei
mi piace.
Lui
mi piace.
Incularlo
a mia volta?
Ci
riuscirò, è solo questione di tempo, il ragazzo si farà inculare
da me e lo farò succedere in questa lunga notte.
E
gli succhierò il cazzo e mi farò succhiare.
E
avrò pienamente lei.
Pienamente...
dovremo mettere in atto il nostro desiderio.
Scoparci
fino a... “quasi” morire.
E
siamo, comunque... noi tre... una magnifica coppia.
Lo
siamo da questa notte.
Tibet.
1 commento:
Cazzo Tib!! Sei sempre il numero uno. Un bacio, Tata
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