venerdì 16 agosto 2019

IL SEGRETO DELLA BIBLIOTECA. 7^ episodio.








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 Se è vero che… 
-…Il bambino che non gioca non è un bambino, ma l'adulto che non gioca ha perso per sempre il bambino che ha dentro di sé (P. Neruda)- 
Per assioma… 
-…Evviva! Io sono ancora un bambino! 
(Tibetano)- 
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-Il tuo è un appuntamento con il destino, Victor… a questo non puoi negarti, è scritto.- 

Questa è la voce che mi chiama mentre uso la chiave. La porta si apre silenziosamente sui suoi cardini ed entro. 
Accendo la luce e mi inoltro… 
Scaffali… una scrivania e una serie di ripiani dove sono riposti dei contenitori, dei libri. Ora per rendermi comprensibile da voi che leggete queste cose straordinarie vi riporto il colloquio con Mistral come se avvenisse con parole ma in realtà fu una sua intromissione nel mio cervello… un dialogo interiore. 

-Victor… qui non possono sapere cosa dici o pensi, ma fuori… nella casa e dappertutto loro ti leggono nel cervello e ti possono condizionare, possono farti fare quello che vogliono…- 
-Ma che vogliono da me? Dimmelo Mistral… -
-Vogliono il tuo seme… devi ingravidare Rula e Anais…- 
-Perché io…? - 
-Semplice, perché sei il predestinato. Tu e nessun altro. Cosa conosci del Culto di Iside?-
-Non molto… So della sua posizione nella genealogia deistica dell’antico Egitto, era figlia Nut e Geb, sorella di Nefti, Seth ed Osiride, di cui fu anche sposa e dal quale ebbe Horus. E che in età romana divenne un culto, mi sembra che fu portato a Roma da Cleopatra…-
-Il culto di Iside era ed è misterico, cioè viene ancora celebrato da fedeli iniziati ai suoi misteri, in segreto. Loro sono delle sacerdotesse al più alto livello della gerarchia, non muoiono cioè decadono solo fisicamente ma il loro spirito passa da madre in figlia, sono immortali…-
-E Milo? Anita e Giuseppe?- 
-Milo è il testimone che esiste ed esisterà in ogni loro riapparizione. Gli altri sono semplici adepti…- 
-E noi?- 
-Ma sai quanti ci hanno preceduto? Decine… e tutti ne hanno beneficiato, io stesso non sarei diventato un grande pittore senza loro, ti condizionano al meglio. Vogliono che tu abbia successo, che diventi qualcuno nella vita reale. Ma poi… al momento che è necessario un nuovo Maestro ti fanno morire, come è successo a me. - 
-Guarda Victor… qui sulla scrivania, questo volume è il mio diario. E’ aperto sulle ultime pagine che ho scritto. Sono state crudeli, sai? Potevano farmi morire in un modo decoroso, consono alla mia esistenza… preferivo morire scopando, ma non è nella loro natura la generosità. Leggilo…! E dietro di te ci sono i diari di tutti quelli che ci hanno preceduto…-

Effettivamente ci sono decine di volumetti simili a quello della scrivania e senza effettivamente leggerli so chi li ha scritti. Un lungo elenco di uomini famosi. Tutti i Maestri. Il mio sguardo scorre, sono sistemati in ordine alfabetico. Lo so… non è importante ai fini del racconto sapere chi erano, ma dovete conoscere di che livello erano, ecco i primi… 
Abd Allah al-Ansari - letterato e maestro sufi. Abelardo, Pietro - filosofo e teologo francese. 
Abu, giurista... e molti altri… molti… 
Mi sento sospingere verso la scrivania, verso il diario. 
-Leggilo…- 

Le ultime sue righe… 

-…Mi hanno tradito. Mi avevano promesso una vita piena di successi e di soddisfazioni e questo hanno mantenuto. Ma la morte? Loro sapevano che vivevo per il sesso. Il sesso era tutto, l’altro me stesso oltre al dipingere. Mi hanno diagnosticato un tumore ai testicoli. Inguaribile. Non ho più possibilità di godere… Io volevo morire scopando e non da castrato! Non mi interessa una vita così! Le odio! La faccio finita e le maledico… TUTTE! Cerco la morte… ma dovrà essere l’uscita di scena di un grande uomo, grande come sono…- 

Leggerlo mi infuria. 
Se credono di potersi comportare con me come con Mistral e gli altri si sbagliano. Vogliono essere ingravidate? Da ora in avanti riempirò solo il loro culo! Non avranno il mio seme. Lascio la stanza e la rinchiudo, ora capisco la necessità di impedirne loro l’accesso. 
In sottofondo… una specie di litania proviene dalla stanza di Sole. 

“Io sono la genitrice dell'universo, 
la sovrana di tutti gli elementi, 
l'origine prima dei secoli, 
la totalità dei poteri divini, 
la regina degli spiriti, 
la prima dei celesti; 
l'immagine unica di tutte le divinità maschili e femminili: 
sono io che governo col cenno del capo le vette luminose della volta celeste,
i salutiferi venti del mare, 
i desolati silenzi degli inferi. 
Indivisibile è la mia essenza, 
ma nel mondo io sono venerata ovunque sotto molteplici forme, con riti diversi, sotto differenti nomi…” 

Entro. 
Ho una grossa cintura con una fibbia pesante in argento e la tolgo, loro sono ancora nude. 
Comincio a colpire… 
Forse non riuscirò a sfuggire al mio destino, ma giuro che vi renderò la vita un inferno…! 
Credo che nel parossismo del momento, così in preda a quel momento di pazzia omicida, le avrei colpite fino ad ucciderle. 
Le odio profondamente per il solo fatto di essere stato scelto. Di non aver più possibilità di vivere una vita mia. Più che qualche colpo non riesco a sferrare quando sento le loro menti cercare di impossessarsi della mia. Faccio resistenza ma presto sono dentro di me e io lascio cadere la cinta. Difendersi da loro è come voler contrastare uno tsunami con un sacco di sabbia. 
 Lentamente l’odio sfuma… sparisce, ne rimane solo una parvenza. 
E’ Sole che mi parla… 

-Non assumere questo atteggiamento negativo, Victor. Ti seguiamo da quando sei nato e molte delle donne che hai avuto, che hai anche amato e che ti hanno amato, erano delle nostre sorelle, ti hanno controllato e hanno influito nella tua crescita, nel tuo divenire, essere il predestinato è una fortuna non una disgrazia.- 

Chi? Quali delle donne che ho incontrato? Quali? Mi interrogo nella memoria. So che dice la verità… 

-Guardati…- 

Guardarmi? Sono eccitato! Va bene… lo so che ci riuscite in questo, ho il cazzo duro e voglia di fottere, lo so. Siete brave in questo. 

-Pensa Victor… immagina quanto noi arriviamo lontano per programmare la nostra vita. Mistral ha iniziato a collezionare libri pornografici in funzione tua. Era un modo per interessarti. Lui naturalmente non lo sapeva. Ora vogliamo che tu ci dia il tuo seme. Che tu ce lo dia in un arco di tempo che durerà anni. Invecchierai con noi. Sposerai secondo i nostri riti Rula e Anais e le feconderai. E vivrai felice e ricco, avrai successo come scrittore e avrai mille e mille donne. Mille e mille piaceri. Non rifiutarti… accetta la cosa con gioia - 

Riprendo la cinghia e la rimetto. Ho voglia… voglia di scopare. Di godere… di fottere… di mettere il cazzo dappertutto… sono consapevole che sono loro a causarla ma non cambia la cosa. 

-Seguici… voglio farti vedere l’alternativa qualora tu non collaborassi pienamente…- 

Il bastone e la carota? Raggiungiamo l’atrio. Io dietro loro e qui prendiamo la porta che so, per intuito, che va in cantina. Una ripida rampa di scale e ci siamo. File e file di scaffali con bottiglie di vino. Sono lì da anni, da decenni… coperte di polvere. Poi nel lato più lontano una gabbia… 
Sbarre fitte che vanno dal soffitto al pavimento, una porta in ferro. Una misera lampada che l’illumina. 

-Entraci Victor…- 

Ci entro… 

-Vuoi che diventi la tua casa per gli anni a venire? Comunque avremo quello che desideriamo, che tu sia compartecipe o no. Tu feconderai Rula e Anais…-

Sento le voci di Rula e Anais… 

-Vogliamo che tu sia il nostro uomo. Lo vogliamo a prescindere dal fatto che ci ingraviderai… accettaci…-

Il ribelle assoluto che vive dentro me, quello che non vorrebbe assoggettarsi a regole e imposizioni, vorrebbe reagire e anche restarci in questa maledetta gabbia… morirci dentro e non arrendersi mai, ma il raziocinio mi consiglia di tenerla nascosta questa mia ribellione, tenerla, dissimulata nell'angolo più remoto e inaccessibile del mio cervello. 
Devo accettare… fingere… 
Devo imparare a dominare la tensione nervosa che mi fa tremare di rabbia. Il risentimento verso di loro ribolle minacciando di traboccare in azioni violente. Per fortuna sento nascere una serie di idee che si legano insieme in una catena logica. 
Sento sotto la pelle il flusso impazzito del sangue.
Sento che troverò il modo di contrastarle. 
Lo sento allo stesso modo che la strega di Macbeth presentiva l’avvicinarsi di una sventura dal formicolio che le punzecchiava i pollici. 
 Mi serve tempo… mi serve calma… 
Chiudo il cervello, penso ad altro, si… riempio la mente di immagini, figa e culo… tette, scopare… inculare, leccare… mordere, faccio la nebbia nei miei pensieri. 
Penso solo a… figa e culo, figa e culo…! Vi scopo… puttane! Vi rompo il culo…! Vi violento… troie…!

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