“
Stronzo!
Stronzo odioso!” gli dico.
Lo
sapevo… lo sapevo che mi fregava eppure contavo di farcela!
Farò
quello che mi ha chiesto… a malincuore ma lo farò!
Il
bastardo mi porta a casa di una donna, Maria.
Saliamo
le scale fino al terzo piano, è un vecchi palazzo, rinnovato, ben
curato.
Suoniamo
alla porta e Maria ci accoglie con un sorriso.
E’
una donna formosa, morbida, con fianchi larghi, un seno prosperoso,
avrà più di quarant'anni.
“Piacere,
Ambra!”.
Sorride…
lo stronzo!
Dio,
come ho fatto?
Vorrei
scappare… dileguarmi.
Maria
è una donna affabile, gentile.
“Quindi
è lei
la ragazza di cui mi hai parlato?”
“Si,
è lei!”
Lo
sto odiando!
“Tesoro,
non vorrei ti spaventassi o impressionassi o altro, so che è la
prima volta che ne vedi uno così, mi ha detto che sei curiosa…”
Mi
parla gentilmente, evidente che si propone di tranquillizzarmi.
“No”
rispondo “nessun problema”.
“Bene...
Si
alza e ci conduce in camera sua.
La
sua camera da letto è enorme: un letto di ferro battuto al centro,
una sontuosa poltrona di velluto a lato e frontalmente un armadio di
ciliegio ricco di intarsi.
Invita
Tibe ad accomodarsi sulla poltrona… lo vedo sedersi comodamente…
stai mica al cinema???
Dio…
mi sa di si.
Maria
sale sul letto… ci salgo anche io… inizia a spogliarsi.
Si
abbassa i pantaloni e mi mostra la sua biancheria “Ti piace?” mi
fa.
“Si”
le rispondo… in effetti è bella, di pizzo lillà, qualche taglia
in più della mia.
“Dai,
fammi vedere la tua” e mi sbottona il jeans… lo sfilo.
“Bella!
Mmmm… la vorrei così anche io!” e nel mentre mi accarezza il
sesso spingendosi sempre più giù.
“Ti
stai bagnando, cara?”
“Si”
la cosa mi intimidisce… è gentile e cara… ma sfacciata nel modo
di fare.
Mi
prende una mano e se la mette sul suo sesso “Sono bagnata anche io!
Lo senti?”.
E’
bagnata davvero… il suo odore si fa sempre più forte… è simile
al mio ma al contempo diverso… più aspro direi… odore di donna
matura… io, rispetto a lei, sono una ragazzina.
“Strofina
più forte la mano, dai…” dice conducendomi con la sua mano
mentre sotto il suo slip sento spingere prepotente… dio, che
impressione… sento carne dura che freme.
“Hai
sentito? Hai sentito una sporgenza dura?”
“Si…
è… è quello il tuo clito?”
“Si!
Vuoi vederlo?”
Mi
volto verso di lui… mi fa cenno di si con la testa.
“Si…
dai… fammi vedere” rispondo mestamente.
Si
distende sul letto con le gambe inarcate e sfila gli slip.
Scopre
un clitoride… impressionante!
Mai
visto uno così!
Mi
avevi detto che era grosso ma così… così non credevo! Stronzo!
Vuoi
che la lecchi???
Io lo
faccio, sai?
Lui?
Eh… si gode lo spettacolo.
“Forza!”
mi fa cenno con la mano.
Mi
posiziono tra le gambe di Maria per guardarla meglio.
Ha un
clitoride duro, eretto, lungo un paio di centimetri… coperto per di
più!
Un
piccolo pene!
Lo
scopro piano dalla pelle che lo avvolge e lo vedo venir fuori come un
piccolo glande.
Inizio
a leccarla, tra il disgusto e lo sconcerto, piccoli tocchi proprio
sulla parte superiore, per poi accorgermi che forse avrei dovuto
succhiarlo come si fa con un cazzo vero e proprio.
E
così faccio.
Inizio
a ciucciarlo mentre lei mugola e mi spinge sopra con la testa.
Intreccia
le sue mani nei miei capelli cercando di gestire come meglio
preferiva i miei movimenti.
E la
sua figa… cola… gronda di un miele denso e bianchiccio.
Infilo
un dito dentro e inizio ad allargarla mentre le massaggio quel clito
enorme che si ritrova.
La
esploro… più per curiosità che per eccitazione.
Infilo
più dita che posso per vedere quante ne entrano.
Prima
una, poi due… a momenti ci infilo tutta la mano!
Quattro
dita… ma avrebbe ceduto di più, sicuramente.
“Vuoi
giocare?” mi chiede Maria.
“E
in che modo?” le chiedo.
Scende
dal letto e si dirige all’armadio… apre un’anta sottile…
dentro giocattoli di tutti i tipi… dildo di vari colori e
dimensioni… ne prende tre e li porta sul letto.
Uno
viola, lungo 21 cm; un altro rosa, realistico, di lattice , più
lungo… 24 cm mi dice Maria e poi… uno impressionante, nero,
grosso… 32 cm… me lo mostra con orgoglio.
“Vuoi
vedere come li prendo tutti? Uno dopo l’altro” mi chiede.
Si
distende a pancia in su “Dai, infila il primo!”.
Prendo
il viola, più piccolo degli altri, e lo ungo di saliva… poi lo
spingo dentro piano.
“Non
temere” mi fa lei “mettilo dentro tutto” e io eseguo.
Inizio
a scoparla col dildo mentre con il pollice le muovo il clito.
Glielo
muovo quasi impressionata… sembra un dito, un po’ più morbido,
molto recettivo.
Lei
mugugna e viene.
La
cosa mi mette addosso una strana ansia e un turbamento profondo.
Maria
se ne accorge e mi ferma.
“Tutto
ok?”
“Si,
certo” rispondo.
“Mmmm…
chissà se riesci a prenderli anche tu come me!”
“Io?”
“Si,
cara! Tu! Distenditi dai, fammela vedere!” mi spinge sul letto e si
posiziona tra le mie gambe.
“Che
labbra hai! Grosse e rosse! E quelle interne? Sottili e un rosee!”
infila dentro le dita e mi unge all’esterno.
“Proviamo,
dai… proviamo il cazzo di lattice, vediamo se ti sta!”
“Cosa???”
replico io allarmata.
“Tranquilla
Ambra… fidati… sono donna anche io!” mi rassicura… dio mio…
ci riesce!
Porca
e rassicurante!
Prende
il dildo di lattice, sembra un cazzo vero, mi dice che le è
affezionata, che glielo ha regalato il marito per il loro
anniversario, me lo fa provare perché le sono simpatica.
Me lo
strofina con la punta sulla spacco ungendolo dei miei umori, poi pian
piano lo unge tutto contribuendo con la sua saliva.
Infila
il glande con notevole sforzo, lo sento grattare, allargo le gambe
più che posso.
“Il
grosso è fatto, tesoro!” mi dice Maria.
Mi
volto verso Tibe… nel frattempo s’è tirato fuori il cazzo dai
pantaloni e se lo mena piano… sembra rilassato… lui!
“Pronta?”
“Pronta???”
uno scatto e lo infila quasi tutto.
Mi
inarco…mi sento morire! Lo sento spingere su in alto, a sfondarmi
le pareti e toccarmi lo stomaco!
Tibe
se lo mena sempre più forte, è eccitato, il volto trasfigurato…
stronzo… non penso altro che questo.
Maria
inizia a scoparmi col cazzo di lattice, mi dice di stare calma e
rilassata ma il suo strisciare mi procura forti spasmi di piacere…
lei ne gode, come fosse un uomo, come fosse un uomo che mi scopa col
suo di cazzo… mi tortura quasi, vengo ma non si ferma… devo
implorarla di smettere!
Lo
sfila piano… ho la figa arrossata e sgualcita… ho il fiato corto
e mi rilasso pian piano.
Mi si
avvicina alla figa col viso, si propone di alleviarmi il bruciore e
inizia a leccarmi, a lingua larga e con abbondante saliva… prima le
labbra, poi risale verso il mio clito e lo stuzzica muovendolo da
verso a verso e facendomi venire ancora.
Sono
orgasmi più dolci ma non meno intensi e Maria ha una lingua d’oro…
delicatissima… nulla a che vedere con il dildo enorme usato prima.
“E’
tardi” dice Maria “mio marito torna a momenti” si rialza dal
letto e mi aiuta.
Ci
rivestiamo entrambe, mi da da mettere le sue mutandine, abbastanza
larghe per me, e s’impossessa delle mie.
“Te
le darò la prossima volta che verrai” mi dice “e giocheremo con
quello, ok?” indica l’enorme cazzo nero.
“Va
bene” rispondo.
“Vedrai,
la prossima volta ci divertiremo ancora di più!”
“Senz'altro!”
ingiunge lui rispondendo al posto mio.
Diavolo
d’uomo… cos'altro avrà mai in mente?
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