giovedì 19 aprile 2018

BREVE ED INNOCUA FANTASIA. (Racconto di Cinzia)

 Anthony Christian - Artist

Oggi ho preso io il treno per venire da te.
Stranamente arriva puntuale, questa volta non ruberà del tempo a noi.
Sul binario mi guardo intorno, ma non ti vedo.
Provo a cercarti sul cellulare, ma non rispondi.
(Oltre al marito mai puntuale, anche l'amante ho scelto sempre in ritardo...)
Mi avvio verso l'uscita e mi siedo nell'atrio affollato, in tua attesa.
Finalmente mi squilla il cellulare... Sei tu.
"Hai messo la gonna corta... Vuoi proprio far vedere a tutti le tue bellissime gambe?"
Mi alzo di scatto...
Diamine, dove sei?
E' possibile che hai visto come sono vestita?
Ti cerco con gli occhi ma anche stavolta non ti trovo.
"Torna a sederti... Brava, così... Ora accavalla le gambe... Pensa solo che io ti sto osservando... Contrai i muscoli... Stringi forte le cosce... Voglio che ti ecciti...".
Non mi chiedi niente di impossibile.
Ne dovrei essere capace!
Chissà quante volte è accaduto in ufficio davanti al monitor, solo leggendo i tuoi messaggi o i tuoi racconti...
Ma ora ci sono decine di persone intorno a me.
Ma perchè con te deve essere sempre un andare "oltre"?
"Dai, su, non scherzare... Vieni fuori... Ti sto aspettando..." provo a dirti.
"Fà come ti ho detto".
Sì Padrone, come non detto, ma almeno ci dovevo provare!
Prendo un giornale lasciato sulla sedia accanto e lo apro sulle gambe accavallate.
Abbasso la testa come se stessi leggendo, ma intanto socchiudo gli occhi.
Inizio a pensare a te, che in quel momento mi stai osservando.
Penso che questo è solo l'inizio del nostro pomeriggio insieme.
E' solo un piccolo antipasto di quello che mi farai provare...
Inizio a stringere le gambe, le cosce.
Il piede della gamba accavallata oscilla avanti e dietro, come succede in chi e' nervoso o in attesa.
Nessuno bada a me, nessuno fa caso ai miei occhi ora chiusi, alla testa piegata verso il basso, al ritmico movimento dei muscoli nascosti che contraggo per procurarmi brividi di piacere.
Il crescere del piacere...
Le ritmiche contrazioni dei muscoli vaginali sempre più frequenti...
Il limite pericolosamente vicino...
Quando sento che sto per venire istintivamente mi sollevo, sollevo la testa verso l'alto, inarco leggermente la schiena all'indietro e apro gli occhi.
E ti ho di fronte...
Ma da quanto tempo eri di fronte a me, a guardarmi in silenzio?
Mi alzo veloce dalla sedia.
Il giornale scivola a terra.
Mi butto tra le tue braccia.
Lo senti il mio cuore che batte accelerato, il mio respiro ancora affannato?
Mi stringi.. forte... quasi per fermare i tremiti che il piacere ha propagato nel mio corpo.
Ti guardo quasi stravolta.
"Andiamo" dici soltanto.
"Andiamo... voglio farti tornare da lui sfinita, ancora sudata e ansante".

Nessun commento: