Erotico
e porco il mio sguardo quando ti ho visto e sono scesa dall’auto...
ricordi?
Vestitino
in seta nero con i fiorellini beige sopra al ginocchio.
Seno
sfacciato a vista, due mele da mordere, il pizzo nero del reggiseno
che si intravede.
Tacchi
alti, li amo lo sai, scarpe nere, a punta, laccetto fine... fanno dei
miei piedi bocconcini succulenti da assaggiare.
Capelli
raccolti a coda, come piace a te.
vuoi
il mio viso, vuoi i miei occhi, vuoi la mia bocca...
Sono
TUA.
Ci
troviamo davanti alla palestra e non perché la frequentiamo, non
ancora...
Ma
a quest’ora è un palcoscenico che voglio calcare.
Scendo
e passo sulla tua macchina le dita della mano.
Arrivo
sul cofano davanti lo accarezzo come se fossi tu, i miei occhi
incollati ai tuoi, il sorriso malizioso della tua bimba.
Un
dito in bocca e poi sulla carrozzeria, si vede il segno.
Un
dito sotto il vestito si muove, gambe larghe, busto in avanti, gli
occhi che vogliono perdersi... poi nella mia bocca golosa che lo
succhia, ti invita.
Mi
guardo in giro, il momento che più mi eccita... parcheggio davanti
alla palestra, sono le sette di sera... tutte le vetrate sono su di
noi.
Guardi,
speri che ci sia qualcuno dietro quei vetri che mi noti.
Io
non mi volto, godo di più cosi’.
Alzo
il vestito, voglio offrirti il mio corpo... mi muovo in una danza
lenta, il bacino che si allunga e si gira, si... è come se ti
stessi montando, quando sopra di te mi alzo e mi abbasso per godere
del tuo cazzo, per sentirlo duro, grosso che mi riempie fino in cima
e oltre.
I
tuoi occhi staccano un secondo da me e immagino tu abbia visto
qualcuno.
E
la miccia, la nostra miccia.
I
tuoi occhi ora reclamano piacere, leccano i miei desideri. Alzo il
vestito fin sopra ai fianchi, lo slip e’ un minuscolo perizoma, un
filo di perle bianche tra le natiche e un triangolino di stoffa nera
davanti. Mi giro e incrocio lo sguardo, il suo... ha parcheggiato di
fronte a te.
Fermarmi?
Non
ci penso nemmeno.
Sposto
lo slip e mi allargo le chiappe, voglio che tu veda il mio sedere,
voglio che ti ecciti, che ti faccia impazzire. Ora guardo lui che è
rimasto in macchina e mi guarda.
Mi
rigiro verso di te, prendo lo slip e lo tiro, lo sento umido,
bagnato, caldo. Lo sfilo e guardandoti lo porto a lui. So quel che
pensi, so che ti sto eccitando.
Lui
apre la portiera, mi guarda tutta... vorrebbe scoparmi sai... glieli
offro e lui lo prende, annusa il mio profumo, mi parla... cosa dice?
Amore...
immaginalo dai.
Mi
appoggio alla sua macchina, rialzo il vestito e inizio a toccarmi.
Sono
tra voi due, sono nei vostri pensieri, nei vostri desideri... essere
desiderata lo trovo erotico, mi dà piacere, infinito piacere.
Mugolo
dall’eccitazione, le dita bagnate.
Dammele
mi dice, dammele dai.
Cerco
te, annuisci e gliele offro. La sua mano tira forte, mi stringe il
polso e nel guardarlo vedo che si sta menando... mi fa cenno, vuole
che gli bagni l’asta del mio miele. Ho iniziato a giocare e
continuo, non so e non voglio fermarmi, tanta è la nostra
libidine.
Gli
passo le due dita sulla cappella, scendo stringendoglielo fino a
sotto e poi risalgo, portando le dita alla mia bocca mentre con la
mano non ho mai smesso di toccarmi.
Ti
guardo ancora, ora vuoi che goda, dai... dai mi dici, godi troia,
godi.
E
parto davanti a lui.
La
mano strofina forte, il palmo lo spingo sul mio grilletto, lo passo
velocemente e il piacere inizia a farmi godere. Guardo lui, guardo
te, il mio uomo, il mio porco che apre la bocca e si passa la lingua
sulle dita, sulle labbra.
Ora
le spingo dentro, due, tre dita, immagino di essere presa da voi due,
in quel momento, alla luce del sole, tra le macchine, in mezzo ai
vostri cazzi vigorosi e senza pietà, presa nella fica e nel culoo e
parto... vengo, urlo, non so trattenermi, non voglio trattenermi.
Lui
lascia scivolare velocemente la sua mano, ha le gambe larghe,
appoggiato al sedile e non appena mi sente e vede godere non resiste,
non si trattiene e i suoi schizzi arrivano fin sopra le mie gambe e
continuiamo fino a quando i corpi ritrovano la pace e il sollievo.
Riprendo
il fiato, ricerco te subito... questo è il nostro inizio.
Passo
un dito sulla sborra che ho sopra la gamba e la porto alla bocca.
Tiro fuori la lingua e la gusto. Mi abbasso sul viso di lui, sfioro
la sua bocca, le sue labbra e scendo a leccare con la punta della
lingua il suo collo.
Gli
sorrido e vengo verso di te. Salgo sulla tua macchina e senza dire
nulla mi baci, mi mangi la bocca, mi tocchi la fica e ancora...
ancora... ancora.
IO
e TE.
Unici
e speciali.
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